Il Watford interessato ad Olsen
Robin Olsen, portiere della Roma, potrebbe lasciare il club giallorosso dopo una sola stagione. Secondo quanto riporta il sito tuttomercatoweb.com, il Watford sarebbe interessato ad acquistare l'estremo difensore svedese.
Agostini: "Sono convinto che la Roma possa arrivare nelle prime 4. Dzeko un top player che deve trascinare la squadra"
Massimo Agostini, doppio ex del match di domenica tra Roma e Napoli, è stato intervistato dall'AS Roma Match Program e ha parlato della sfida tra le due compagini. Queste le sue dichiarazioni:
Roma-Napoli, una partita importantissima per la Roma…
“Sicuramente per la Roma sarà una gara fondamentale perché ha ancora parecchie possibilità per agganciare il terzo o quarto posto. Anche se Inter e Milan sono più avanti, ci sono scontri importanti tipo Inter-Lazio e Sampdoria-Milan. La Roma, gioca in casa, contro un Napoli che ultimamente non sta facendo benissimo. Ha vinto domenica scorsa in una partita dal risultato abbastanza prevedibile ma non sembra essere al massimo della forma. Io credo che la Roma in casa debba fare partita e risultato, altrimenti perderebbe credibilità rispetto a quanto fatto nella passata stagione, una semifinale importantissima e una postazione in campionato di tutto rispetto. Quest’anno le cose non sono andare bene con qualche cessione importante che non è stata ripianata con giocatori dello stesso calibro. È il derby del centro sud, una partita fondamentale sia per Ranieri che per tutti i giocatori, che devono dimostrare che tutto quello che è accaduto in questo periodo non è cosa vera. Sono una squadra forte con giocatori importanti che devono solamente ritrovarsi più a livello fisico che mentale. Roma-Napoli è sempre stata bella, sia in casa che in trasferta. Ho la fortuna di giocarle entrambe e ti prende molto, dopo la Lazio per i romanisti è un altro derby, in più in questo caso, per la Roma i punti in palio sono pesantissimi e non se li deve lasciare sfuggire".
Il Napoli in che momento è?
“Dopo il derby di Milano la posizione in classifica del Napoli sembra essere più tranquilla, e sono convinto che la Roma mettendo in campo un po’ più di cattiveria di quella espressa in questo periodo, potrebbe uscire fuori con un finale di campionato importante”.
I partenopei avranno in testa l’Europa League…
“Certo, nel mese di aprile hanno i quarti e con il margine di vantaggio che ha Ancelotti sulla terza, potrebbe anche provare giocatori che sono stati meno impegnati e far riposare chi ha giocato di più. La Roma deve, imperativo, deve portare a casa i tre punti”.
Crede che la sosta sia arrivata al momento giusto? Su cosa dovrà lavorare mister Ranieri?
“Per un allenatore che entra in un gruppo dove ci sono state delle dinamiche, ci vuole del tempo per entrare nelle teste dei giocatori. Ognuna delle venticinque teste ha i suoi problemini. Ranieri con la professionalità e l’esperienza che ha, saprà toccare i punti giusti a livello mentale per stimolare e dare le motivazioni che servono ai suoi. Per chi non è andato in nazionale la sosta è servita per ricaricare le batterie. Mancano dieci partite, un tour de force, due mesi e mezzo nei quali devi tirare fino alla fine. Quindici giorni servono per mettere un po’ di benzina e resettare a livello mentale tutto quanto di negativo accaduto nell’ultimo mese. Ranieri dovrà essere un bravo psicologo, ottimo moderatore. Con la sua esperienza saprà toccare i punti giusti”.
Conoscere la piazza di Roma sarà utile per lui?
“È romano e tifoso ed è stato evidente nelle sue prime parole in giallorosso. Parole con il cuore, gonfio di passione, non da allenatore. Le sue sono state esternazioni forti, è andato a toccare punti delicati. Parole che gli danno più forza nei confronti dei tifosi, che quando le cose vanno bene accettano tutto dai giocatori, ma quando le cose non girano e qualcuno corre un po’ meno dell’anno scorso, le questioni spinose vengono a galla. Ha cercato di spronarli facendo capire loro il valore della maglia”.
Crede possa essere un giocatore a prendere in mano la situazione oppure sia il gruppo a dover dare un segnale?
“Di solito in queste situazioni è l’intero gruppo che si mette a cerchio, ma ci devono essere quei quattro o cinque giocatori che si prendono la responsabilità. Magari quelli che hanno più presenze con questa maglia… penso a Florenzi, De Rossi e anche Dzeko, è un top player che deve trascinare i più giovani, quelli che gli stanno dietro. Poi Kolarov, è stato in tante squadre importanti, un giocatore di esperienza, un nazionale. Sono questi i giocatori che devono prendere per mano gli altri. Far capire loro l’importanza della maglia, di quei colori che non possono uscire fuori in questa maniera dalla zona Champions League. Bisogna lottare con il coltello tra i denti anche durante gli allenamenti. Deve essere questa la sensazione che devono dare, di riscossa e voglia di arrivare ad un traguardo che per la Roma è importantissima”.
Dieci finali… insomma la Roma ce la può fare?
“Sono convinto di sì. Ha un buon organico, certamente ci sono alcuni giocatori che non hanno girato al meglio, Dzeko, Schick… Il ceco lo stanno aspettando da due anni, ma fa ancora fatica, forse i suoi gol li ha fatti El Shaarawy… ha risolto un po’ il problema. Anche dietro alcuni giocatori che lo scorso anno hanno fatto benissimo stanno avendo dei passaggi a vuoto, che hanno compromesso dei risultati. Devono tornare quei quattro difensori massicci a cui si faceva fatica a fare gol”.
Juve e Napoli escluse, le altre due che andranno in Champions?
“Bisogna aspettare il recupero della Lazio, ma penso che la corsa sarà a tre, Roma, Milan e Inter. Tre squadre per due posti. Bisogna stare sul pezzo e non mollare nulla”.
Anche nel suo primo anno alla Roma ci fu un avvicendamento tra allenatori, prima Eriksson e poi Sormani fino a fine stagione… Certi periodi sono difficili a Roma…
“Sono arrivato giovanissimo nella Capitale e mi sono trovato benissimo con Eriksson. Purtroppo nel girone di ritorno le cose non sono andate bene e Roma in quel periodo era una piazza abituata a vincere. Abbiamo avuto parecchi problemi, Pruzzo prese cinque giornate di squalifica e io mi ruppi una caviglia, restando fuori due mesi e mezzo. Ci siamo trovati rimaneggiati e dal terzo posto siamo arrivati ottavi. L’anno dopo è tornato Liedholm e io ho avuto un po’ di problemi, due metodi di allenamento differenti, ma alla fine contano i risultati. Quell’anno lì siamo arrivati terzi! Lo spettacolo offerto era inferiore rispetto all’anno prima, ci fu una impressionante riduzione di spettatori. Ma alla fine ci qualificammo in Coppa Uefa”.
Quell’anno il progetto di calcio che cercava Eriksson fallì…
“Il suo era un calcio totale. Sono certo che se avesse avuto il tempo e fosse stato assecondato avrebbe fatto una grande squadra. Purtroppo il calcio vive di risultati e se vengono meno bisogna prendere delle decisioni. Si è optato per Liedholm anche per tenere buono l’ambiente con chi negli anni prima aveva vinto qualcosa di importante, ma si è ritornati due passi indietro. Un po’ come oggi, da Di Francesco innovatore di un certo tipo di gioco con una forte mentalità di lavoro si è ritornati ad un allenatore che si basa più sulle motivazioni. Ci può stare un parallelismo con gli anni miei”.
Qual è il momento più bello vissuto in giallorosso?
“Mi ricordo la doppietta al Pescara che ci fece passare il turno in Coppa Italia e poi l’1-0 all’Olimpico contro il Torino. Passaggio di Ancelotti e corsa sotto la Sud. Il bello in quegli anni era fare gol e andare a prendere l’abbraccio dei tifosi e urlare insieme a loro. Ho tanti bei ricordi, a Roma ho lasciato un pezzo del mio cuore. Ho tanti amici. Sarei potuto rimanere più anni, se solo ci fosse stato più feeling con il mister… ho preferito non dare fastidio e cambiare aria”.
Se tornasse indietro, cosa non farebbe?
“Forse andare via subito, il primo anno. La scelta di tornare a Cesena avrei potuto rimandarla e invece allungare il contratto ancora un anno. Volevo giocarmi le mie carte in A con il Cesena, forse avrei potuto lavorare un anno con Liedholm e vedere cosa sarebbe potuto succedere. Quello forse il mio rammarico legato alla Roma. Altro episodio della mia carriera che mi è dispiaciuto è legato alla maglia azzurra. L’anno di Eriksson venni convocato con l’Olimpica di Zoff, feci il primo raduno a Coverciano ma poi contro l’Empoli in campionato mi sono rotto la caviglia e al mio posto andarono Desideri e Rizzitelli. Sarei andato alle Olimpiadi”.
Al Napoli invece è approdato “da grande”.
“Ero verso fine carriera e avevo passato due anni ad Ancona, un anno in A e uno in B, 30 gol il mio bottino personale. Al Napoli era andato il mio ex allenatore Guerini, io ero tornato al Parma perché l’Ancona non aveva pagato la seconda metà del cartellino. Quando è arrivata la chiamata del Napoli non ho potuto dire di no, e ho accettato. Il primo anno è andata bene: tra coppa e campionato ho fatto 14 gol; l’anno dopo mi sono infortunato ad inizio stagione e sono stato fuori moltissimo. Comunque, a Napoli sono stato bene e non ho nulla da rimproverarmi. È stata dopo Roma un’altra piazza importantissima per il mio bagaglio culturale e professionale”.
Prima di salutarla: lei è stato allenatore di una squadra femminile, ha avuto modo di vedere la squadra giallorossa?
“Ho allenato il Riviera di Romagna in Serie A. Sto seguendo la Roma, ho visto anche la partita contro l’Atalanta qualche giorno fa. L’ho vista su Roma TV la sera in replica, sapevo già il risultato, ma volevo vedere come era andata. Devo dire che per come era partita la Roma con tutte quelle sconfitte adesso è quarta in classifica, e ha un buon margine sull’Atalanta. Sicuramente come primo anno è stato importante per sentirne l’odore. Il prossimo anno potrà giocarsi i primi due posti per andare in Champions”.
Qual è la tua idea sul calcio femminile?
“Sono favorevolissimo. Ho avuto anche una chiamata in Serie B con il Genoa però non si è concretizzato perché c’era la possibilità che andassi al Cesena in D. Ho voluto aspettare e non me la sono sentita… È l’ambiente più favorevole per un allenatore per lavorare, per sperimentare e aumentare il bagaglio di lavoro. Le ragazze sono delle spugne, assorbono tutto ciò che fai vedere loro e lo mettono in pratica. Mi piacerebbe un domani tornare a lavorare con il femminile… è un bel calcio con belle giocate”.
Non si è concretizzato femminile né Cesena, in cosa è affaccendato?
“Sono ancora con il Club Italia, faccio il capo delegazione del Beach Soccer con la nazionale. Però se trovassi una sistemazione da allenatore la prenderei al volo, la mia passione è quella lì, ho tutti i patentini per poter allenare e se posso li voglio sfruttare. Ho ancora voglia di combattere in mezzo al campo, siamo guerrieri da campo, ancora facciamo fatica a metterci dietro alla scrivania”.
Romondini: "Zaniolo è stato la rivelazione, sa fare tutto e bene. Totti e De Rossi per me riferimenti autentici"
Fabrizio Romondini, ex calciatore della Roma nella stagione 1996/1997, è stato intervistato dall'AS Roma Match Program, e ha parlato della sfida di domenica tra i giallorossi ed il Napoli. Queste le sue dichiarazioni:
Il tecnico del suo debutto fu Carlos Bianchi, di cui non tutti hanno un grande ricordo da queste parti, soprattutto perché avrebbe acconsentito alla cessione di Francesco Totti alla Sampdoria.
“Quello fu un errore del mister, senza dubbio, anche perché Totti lo conosco da sempre, andavamo al campo insieme e siamo praticamente coetanei. Io ho un anno in meno di lui. Parliamo di uno dei calciatori più forti della storia del calcio italiano. Io, però, di Bianchi non posso che parlarne bene. Mi teneva in considerazione fin dall’estate in ritiro, ero praticamente l’unico ragazzo del settore giovanile che guardava con interesse. Non a caso mi fece debuttare, facendomi realizzare un sogno. Ecco, a proposito di Francesco posso citare un aneddoto che riguarda proprio il mio esordio…”.
Racconti.
“Lui era già uscito dal campo, fu Annoni a prendere il suo posto. Quando Bianchi mi disse di iniziare a scaldarmi che poi sarei entrato, Francesco mi guardò e mi disse: “Oh, sbrigate prima che ce ripensa…”. Non ci ripensò e io in campo diedi tutto me stesso. Sfiorai anche il gol se Baldini – il difensore avversario – non si fosse messo nel posto giusto per ribattere la mia conclusione”.
A posteriori, ha mai pensato che il tecnico argentino abbia commesso degli errori nella gestione di quella stagione giallorossa?
“Sì, ritengo che abbia sbagliato soprattutto in alcune metodologie di allenamento. Ci faceva lavorare tanto sulla forza, sia in palestra e sia sul campo di gioco. Sollecitavamo tanto le gambe, cercando di rinforzarle sensibilmente, ma poi quando si andava a giocare in partita, i carichi non venivano smaltiti completamente e le gambe non andavano come dovevano. Le sentivamo pesanti. Credo che quello fu uno degli errori in quell’annata”.
L’anno successivo il presidente Sensi ingaggiò Zeman e lei cambiò vita. Andò in Spagna, all’Albacete.
“Fu un’esperienza interessante, ma non semplice. Venivo via da casa mia, da Trigoria, per andare in un campionato diverso, in un paese straniero di cui non conoscevo la lingua. Andavo a vivere da solo e fu tutt’altra cosa. Comunque, giocai abbastanza e la mia crescita da giocatore ne beneficiò. Insomma, mi fece crescere. E poi, fammi dire, una fortuna particolare mi ha accompagnato per la carriera”.
Quale fortuna?
“Quella di aver giocato praticamente sempre. Ho militato in piazze calde come Catania, Salernitana, Avellino, Padova, Venezia, Spezia, la stessa Cisco Roma. Non sono mai stato espulso. E ho dalla mia un record difficilmente superabile nel calcio: sono l'unico ad aver giocato in tutte le categorie, dalla Serie A alla Promozione”.
Dunque, si ritiene soddisfatto della sua carriera?
“Ho giocato più di 500 partite tra i professionisti, tra Serie B e Lega Pro (o Serie C). Ho incrociato e affrontato tanti giocatori forti. Direi di sì...”.
Tra questi avversari risulta anche Igor Zaniolo, il papà di Nicolò.
“Sì, ci sfiorammo pure alla Salernitana. Ma lui arrivò l’anno dopo di me. Ma in campo ci siamo incontrati più volte ed era veramente un attaccante di livello. Un Ibrahimovic in scala minore: forte fisicamente, abile nei duelli, e bravo tecnicamente”.
Il figlio sembra ancora più forte, lei da centrocampista dovrebbe intendersene.
“Zaniolo è stato la rivelazione. Sa fare tutto, lo sa fare bene. Ha due caratteristica che rivedevo anche del padre: la personalità e la sfacciataggine”.
Lei ha 42 anni e ancora non ha nemmeno ipotizzato di appendere gli scarpini al chiodo.
“Mi diverto, sono contento di quello che faccio. Quando vado al campo, per l’allenamento, lo faccio sempre volentieri. Non mi pesa mai. Cerco sempre di migliorarmi e di mettere la mia esperienza al servizio della squadra. I compagni mi ripagano con fiducia, vedendo in me un punto di riferimento”.
È capitano e numero 16 del Montespaccato. Sembra di rivedere qualcosa di conosciuto alle latitudini romaniste…
“L’ho fatto proprio per omaggiare il mio amico Daniele. Gliel’ho anche detto a inizio stagione, che avrei scelto il suo numero. Lui e Francesco per me sono riferimenti autentici, sotto tutti i punti di vista”.
Di Totti ha quasi la stessa età ed ha dichiarato di averlo frequentato anche fuori dal campo. La conoscenza con De Rossi, di sei anni più piccolo, come nasce?
“Il rapporto nasce nel settore giovanile della Roma. Oggi ci sentiamo spesso al telefono, qualche giorno fa l’ho incontrato al semaforo sulla Cristoforo Colombo. Mi ha suonato e ci siamo abbracciati per strada”.
Nel corso degli anni si è impegnato in prima persona con la nazionale attori, per scopi di beneficenza.
“Sì, è un’esperienza che mi arricchisce. Alleno e gioco con la nazionale attori facendo beneficienza in giro per l’Italia. Ma pure con il Montespaccato contribuisco ad un'iniziativa”.
La spieghi.
“È un progetto unico in Italia, all'interno di un quartiere non sempre facile. Si chiama Talento e Tenacia e consente ai ragazzi della zona l'inserimento nel mondo del sociale e del lavoro. Artefice del piano è il presidente, Massimiliano Monnanni. E io sono davvero fiero di poterne fare parte".
Milik: "Sfida a Dzeko? Grande giocare ed è un esempio per tanti"
Arkadiusz Milik, attaccante del Napoli, è stato intervistato da Sky Sport e ha parlato anche della sfida ai giallorossi ed in particolare del centravanti rivale del prossimo match: Edin Dzeko. Queste le sue parole:
La sfida con Dzeko?
"Mi concentro su di me, ma lui è un grande giocatore e sta facendo bene, fa salire la squadra e giustamente è un esempio per tanti“.
Lotito: "Nuovo stadio della Lazio? Bisogna chiederlo all'amministrazione comunale. Se è al di sopra delle parti, deve trattare entrambi i club alla stessa maniera"
Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha risposto alle domande dei cronisti presenti a margine del XXXVI Congresso nazionale della Federazione medico sportiva italiana all’Hotel Rome Cavalieri e ha parlato anche del nuovo stadio biancoceleste. Queste le sue parole:
Quando vedremo il nuovo stadio della Lazio?
"Bisogna chiederlo all’amministrazione comunale, perché se dipendesse da noi lo faremmo subito. Io sono stato il primo a proporre un concetto di stadio polifunzionale, all’epoca l’amministrazione comunale non si dimostrò favorevole, adesso vediamo, a Roma ci sono due squadre e se l’amministrazione è al di sopra delle parti, deve trattare entrambi i club alla stessa maniera“.
Under: "Mi è dispiaciuto saltare delle gare molto importanti. Voglio prepararmi al meglio"
Cengiz Under, giocatore della Roma, è stato intervistato da Roma TV. Queste le sue dichiarazioni:
"A nessuno piace infortunarsi, a causa di questo stop ho saltato delle gare molto importanti, sia in Champions che in campionato. È stato il destino, mi è dispiaciuto ma ora voglio cercare di fare il massimo per riprendere a giocare. Al momento ho ripreso ad allenarmi con i compagni e voglio prepararmi al meglio per tornare in forma. Sicuramente l'infortunio mi ha condizionato, ma sto cercando di riadattarmi al campo, sono stato felicissimo di tornare in gruppo. Per me il calcio è tutto. è la mia passione, allenarmi con i compagni di nuovo è stato bellissimo. Ho sofferto nel fare lavoro differenziato, mi piace dare il mio contributo alla squadra. Da ora in poi cercherò di dare il massimo.
Il rapporto con Olsen?
"Cerchiamo di capirci in qualche modo, è un'amicizia un po' particolare perché ci capiamo poco, ma è molto divertente".
Quando tornerò al gol?
"Dipende da che partita giocherò per prima, spero di segnare subito. Vorrei tornare prima completamente in forma, poi segnare alla prima occasione che il mister mi darà. Ovviamente vorrei segnare sempre, vediamo cosa succederà".
Superbi, ds Entella: "Zaniolo? Che avesse davanti un futuro importante era facile capirlo. Lo vedo bene trequartista"
Nicolò Zaniolo, centrocampista della Roma, è stato elemento come secondo miglior giocatore nella classifica de "I 100 Giovani d'Italia" stilata da tuttomercatoweb.com. Matteo Superbi, ds della Virtus Entella, primo club a credere nel ragazzo, è stato intervistato proprio dal portale in merito al talento giallorosso. Queste le sue dichiarazioni:
"Che avesse davanti un futuro importante era facile capirlo, ma che nel giro di un anno e mezzo diventasse un titolare della Roma, con tanto di convocazione in Nazionale maggiore, era francamente impossibile da immaginare. Quando arrivò da noi a Chiavari impressionò tutti per la sua fisicità e la continua crescita che riusciva a mettere a frutto. In più, avendo avuto modo di giocare contro suo padre Igor durante la mia carriera da calciatore, ho rivisto in Nicolò la stessa cattiveria sportiva che portava anche il padre a picchiare noi difensori nonostante facesse l'attaccante".
Quale il ruolo migliore per Zaniolo?
"L'ho visto far bene da mezzala, da trequartista e anche da attaccante esterno. Sinceramente non so se sia giusto dargli un solo abito, visto che ha mostrato grande efficacia in ogni occasione. A mio gusto personale lo vedo molto bene da trequartista".
Cristante: "Con Napoli e Fiorentina due partite importantissime. Ranieri grande allenatore"
Bryan Cristante, centrocampista giallorosso, è stato intervistato nel corso della rubrica Match Preview in onda su Roma Tv. Queste le sue parole:
"Contro Napoli e Fiorentina saranno due partite importantissime, per la Champions siamo tutte lì, è fondamentale non lasciare punti in giro. Dopo queste due partite ci sarà lo sprint finale, non possiamo più sbagliare".
Ranieri?
"Ha tanta esperienza, si è visto subito, è un grande allenatore e ha fatto importanti imprese. Sta cercando di darci maggiore tranquillità e fiducia per uscire da questo momento. Credo che ogni esperienza ti dia qualcosa in più, che sia positiva o negativa. Solo facendo esperienza riesci a uscire con più semplicità da momenti difficili".
L'obiettivo personale?
"Ovviamente quello di fare bene con il proprio club, di trovare continuità, di fare ottime partite e dare tutto. L'importante è dimostrare sul campo e cercare di fare il meglio possibile".
Batistuta: "Mi sento fiorentino, poi a Roma ho superato una prova"
Gabriel Omar Batistuta, ex attaccante della Roma del terzo scudetto nella stagione 2000-2001, era a Firenze per il suo cinquantesimo compleanno e ha parlato delle sue esperienze italiane dal palco della conferenza stampa organizzata per lui dal Comune del capoluogo toscano. Queste le sue dichiarazioni riportate dal sito internews.it:
"Io mi sento fiorentino, anche se ogni anno chiedevo l'aumento perché pensavo fosse giusto per il valore. Poi a Roma ho superato una prova. All'Inter non so se volevo andarci perché con le caviglie non a posto non ho potuto dare il massimo".
Totti: "Salah mi diceva 'tu sei un giocatore di livello totalmente diverso', mi spiace sia andato via ma rispetto la sua decisione"
Francesco Totti, è stato intervistato dalla tv araba Bein Sports durante il suo soggiorno in Qatar per l'evento Togheter As Roma e ha parlato anche del suo ex compagno di squadra, Mohamed Salah ora in forza al Liverpool. Queste le sue parole:
"Onestamente mi dispiace per ogni giocatore che lascia la squadra, perché ti affezioni e lo segui ogni giorno. E questo è anche il caso di Salah, Alisson e ogni altro giocatore. Avevo un rapporto speciale con Salah. Ogni volta che ci allenavamo o giocavamo insieme, mi diceva sempre 'Tu sei un giocatore di un livello totalmente diverso'. Si divertiva a giocare con me e inoltre era una persona eccezionale e genuina, ha dato tanto alla Roma. Nella vita bisogna prendere delle decisioni e queste vanno rispettate".
InsideRoma Daily News | Under: "Da ora in poi cercherò di dare il massimo" - Cristante: "Napoli e Fiorentina partite importantissime"
NOTIZIE DEL GIORNO | 29 marzo 2019
QUI ROMA
- Francesco Totti, è stato intervistato dalla tv araba Bein Sports durante il suo soggiorno in Qatar per l'evento Togheter As Roma e ha parlato anche del suo ex compagno di squadra, Mohamed Salah ora in forza al Liverpool. Queste le sue parole:
"Onestamente mi dispiace per ogni giocatore che lascia la squadra, perché ti affezioni e lo segui ogni giorno. E questo è anche il caso di Salah, Alisson e ogni altro giocatore. Avevo un rapporto speciale con Salah. Ogni volta che ci allenavamo o giocavamo insieme, mi diceva sempre 'Tu sei un giocatore di un livello totalmente diverso'. Si divertiva a giocare con me e inoltre era una persona eccezionale e genuina, ha dato tanto alla Roma. Nella vita bisogna prendere delle decisioni e queste vanno rispettate".
- Cengiz Under, giocatore della Roma, è stato intervistato da Roma TV. Queste le sue dichiarazioni:
"A nessuno piace infortunarsi, a causa di questo stop ho saltato delle gare molto importanti, sia in Champions che in campionato. È stato il destino, mi è dispiaciuto ma ora voglio cercare di fare il massimo per riprendere a giocare. Al momento ho ripreso ad allenarmi con i compagni e voglio prepararmi al meglio per tornare in forma. Sicuramente l'infortunio mi ha condizionato, ma sto cercando di riadattarmi al campo, sono stato felicissimo di tornare in gruppo. Per me il calcio è tutto. è la mia passione, allenarmi con i compagni di nuovo è stato bellissimo. Ho sofferto nel fare lavoro differenziato, mi piace dare il mio contributo alla squadra. Da ora in poi cercherò di dare il massimo".
Il rapporto con Olsen?
"Cerchiamo di capirci in qualche modo, è un'amicizia un po' particolare perché ci capiamo poco, ma è molto divertente".
Quando tornerò al gol?
"Dipende da che partita giocherò per prima, spero di segnare subito. Vorrei tornare prima completamente in forma, poi segnare alla prima occasione che il mister mi darà. Ovviamente vorrei segnare sempre, vediamo cosa succederà".
- Bryan Cristante, centrocampista giallorosso, è stato intervistato nel corso della rubrica Match Preview in onda su Roma Tv. Queste le sue parole:
"Contro Napoli e Fiorentina saranno due partite importantissime, per la Champions siamo tutte lì, è fondamentale non lasciare punti in giro. Dopo queste due partite ci sarà lo sprint finale, non possiamo più sbagliare".
Ranieri?
"Ha tanta esperienza, si è visto subito, è un grande allenatore e ha fatto importanti imprese. Sta cercando di darci maggiore tranquillità e fiducia per uscire da questo momento. Credo che ogni esperienza ti dia qualcosa in più, che sia positiva o negativa. Solo facendo esperienza riesci a uscire con più semplicità da momenti difficili".
L'obiettivo personale?
"Ovviamente quello di fare bene con il proprio club, di trovare continuità, di fare ottime partite e dare tutto. L'importante è dimostrare sul campo e cercare di fare il meglio possibile".
- Robin Olsen, portiere della Roma, potrebbe lasciare il club giallorosso dopo una sola stagione. Secondo quanto riporta il sito tuttomercatoweb.com, il Watford sarebbe interessato ad acquistare l'estremo difensore svedese.
- Dopo l'allenamento odierno, la Roma tornerà ad allenarsi domani a Trigoria per la rifinitura in vista del match di domenica contro il Napoli. Appuntamento fissato alle ore 16:15.
- Mirko Antonucci giocatore del Pescara in prestito dalla Roma, oggi è stato protagonista di una grande partita ed è alla posizione numero 21 della classifica de “I 100 Giovani d’Italia” stilata da tuttomercatoweb.com. Paolo Paloni, agente del calciatore, è stato intervistato dal sito. Queste le sue parole:
“Mi piace definire Mirko come talento allo stato puro e penso che Di Francesco, in questo senso, sia stato il tecnico che lo abbia capito meglio. Può giocare sia esterno d’attacco, ruolo in cui viene impiegato spesso, sia punta centrale ma anche da trequartista, posizione dove secondo me può esaltare al meglio le proprie qualità. A Pescara, poi, grazie al lavoro con un tecnico come Pillon, è migliorato molto anche nella fase difensiva".
Futuro?
"In estate rientrerà alla Roma, ma altro non so dire".
Un paragone?
"Per il modo di giocare mi ha sempre ricordato Kakà”.
- Daniele Verde, di proprietà della Roma ma in prestito al Valladolid, ha parlato del suo periodo in giallorosso insieme a Francesco Totti in un video pubblicato sul profilo Twitter del club spagnolo:
"Non avrei mai pensato di condividere lo spogliatoio con una leggenda. Per me è una leggenda in tutto: come persona e come calciatore. Ti guida, ti parla e ti da i giusti consigli. Non mi sarei mai aspettato che una leggenda come Totti mi potesse dare consigli per migliorare il mio livello. È una persona stupenda".
Lopez, pres. Lille: "Campos ed il suo staff hanno già fatto un ottimo lavoro per la prossima stagione"
Gerard Lopez, presidente del Lille, era presente quest'oggi in conferenza stampa e ha prima parlato dei suoi giocatori:
"Sappiamo come muoverci. Per i nostri giocatori ho già rifiutato di intavolare qualsiasi trattativa e continuerò a farlo almeno fino al termine della stagione, quando sarà chiaro il nostro traguardo, vogliamo creare un ambiente tranquillo".
Lopez si è quindi soffermato sulla dirigenza:
"Abbiamo creato una bolla intorno allo spogliatoio e ora abbiamo deciso di espanderla anche al club. Per questo in questo periodo non avremo colloqui o trattative con nessun agente o altri operatori. Intanto Campos ed il suo staff hanno già fatto un ottimo lavoro in vista della prossima stagione".