Bebe Vio vince nel nome di Totti
IL TEMPO - Bebe Vio trionfa nella tappa di Pisa della coppa del mondo di scherma paralimpica. Nella categoria B l'azzurra ha sconfitto in finale la cinese Xiao Rong per 15-5, mettendo così in bacheca il 21°successo in Coppa della sua carriera. Poi ha svelato un curioso retroscena: «Mi firmo Totti 10 dopo gli assalti, mi porta bene da quando ho iniziato a farlo e sono romanista».
Capozucca: "Gasperini è pronto per il grande salto, alla Roma farebbe benissimo"
Stefano Capozucca, dirigente del Frosinone ed ex ds del Genoa, ha parlato ai microfoni di Centro Suono Sport. Queste le sue dichiarazioni, riguardo le voci che vorrebbero Gasperini sulla panchina della Roma:
“Gasperini non è che pronto, è prontissimo per il grande salto. Ho collaborato con lui per 9 anni al Genoa e credo che in questi anni abbia avuto solo la sfortuna di una parentesi infelice all’Inter, che era reduce dal Triplete, in una fase di ricostruzione. Ha dimostrato con i fatti di essere un tecnico straordinario, ha conquistato al Genoa due volte l’Europa League, lanciando giocatori importanti, all’Atalanta sta facendo cose straordinarie, con un gioco riconoscibile ed entusiasmante. Gasperini nasce dal settore giovanile, ha una grande predisposizione per i giovani, ha sviluppato una metodologia di lavoro molto importante: allenamenti molto intensi, non troppo lunghi, che si basano però sul ritmo, sulla grande pressione e sulla velocità. Le sue squadre hanno un marchio riconoscibile. Gasperini è un allenatore che guarda sempre al materiale che ha, non è particolarmente esigente, sa modellare il suo lavoro sulle qualità dei suoi giocatori. In questi mesi c’è un caso emblematico: Ilicic, che ha sempre avuto grande talento e che con Gasperini ha trovato continuità. Altro esempio è Zapata, ma ce ne sono stati tantissimi in questi anni che con Gasperini sono migliorati. Sono convinto che alla Roma farebbe benissimo: è una persona vera, sul piano umano se ha qualcosa da dire la dice in faccia, con lui ho avuto anche diverse discussioni, non è un personaggio semplice, ma ha personalità e si vede. Roma non è una piazza facile, c’è grande pressione, forse con più pressione in Italia, ma ritengo che possa adattarsi perfettamente all’ambiente romano, qualora a giugno arrivasse la chiamata dei giallorossi sarebbe l’allenatore ideale per la Roma”.
Zaniolo: "Con l'esordio in nazionale ho realizzato il sogno che avevo fin da bambino. Obiettivi? Arrivare in Champions con la Roma"
Nicolò Zaniolo ha esordito in azzurro ieri sera, nel corso del match di qualificazione ad Euro 2020 tra Italia e Finlandia. Il giovane giallorosso è stato intervistato da Rai Sport al termine della partita, queste le sue parole:
Oggi debutto per te.
"Un sogno che avevo fin da bambino e che ho realizzato oggi. Devo soltanto lavorare giorno dopo giorno senza montarmi la testa e continuare così".
Mancini ha dichiarato parlando di Barella, Kean e te: “Gioco abbastanza facile con loro perché sono forti ed equilibrati”.
"Arrivare è facile, ma non tanto. Rimanere è difficilissimo. Quando arrivano i momenti difficili dobbiamo stare con la testa salda e avere la famiglia alle spalle per superarli".
In cosa puoi trovare margini di miglioramento?
"Devo migliorare su tutti gli aspetti: devo pensare prima alla giocata che devo fare e migliorare il piede debole, il destro".
Ti vedi intermedio di centrocampo?
"Posso fare la mezzala, l'esterno, il trequartista. Dove il mister mi dice di giocare cerco di dare il massimo per la squadra e per raggiungere gli obiettivi".
Le voci di mercato ti infastidiscono?
"Sono in Nazionale, rappresento l'Italia e non penso alle voci di mercato. Penso solo a giocare con la maglia azzurra, una cosa immensa e bellissima".
Che tipo di insegnamento vi dà Mancini?
"Ci ha dato tanta fiducia ed è una grandissima cosa. In campo sentiamo la sua fiducia e cerchiamo di dare tutto per la squadra e per lui. Nella fase difensiva ci chiede di andare sempre avanti e mai indietro".
Dal punto di vista emotivo cosa vi trasmette Mancini?
"Tranquillità e spensieratezza al punto giusto".
Il tuo obiettivo?
"Raggiungere un'altra vittoria con il Lichtenstein e raggiungere la Champions con la Roma".
La Juventus mette gli occhi su Manolas
La Juventus è già al lavoro per rinforzare il proprio reparto difensivo, in vista del probabile addio al calcio di Andrea Barzagli a fine stagione e la possibile partenza di Rugani e Alex Sandro. Il nome in cima alla lista di Fabio Paratici è quello di Matthijs de Ligt, ma c'è da superare la concorrenza di Barcellona e Real Madrid. Secondo quanto si legge su Tuttosport, i bianconeri mantengono sempre un occhio su Kostas Manolas più facile da raggiungere vista la clausola rescissoria presente sul suo contratto di 36 milioni di euro.
Dzeko raggiunge le 100 presenze con la maglia della Bosnia
Edin Dzeko, attaccante della Roma e della nazionale bosniaca, è stato premiato ieri sera dalla sua federazione per le 100 presenze raggiunte con la maglia della Bosnia. La piccola cerimonia è avvenuta prima del match contro l’Armenia vinto per 2-1.
De Biasi: "L'incostanza nel rendimento è una caratteristica della Roma"
Gianni De Biasi, ex CT dell'Albania, ha parlato al portale torinogranata.it. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni:
“La Roma secondo me sta vivendo un momento pessimo. Prova ne è la risicata vittoria in casa con l’Empoli e la sconfitta una settimana dopo a Ferrara con la SPAL. Credo che tutto sommato questa squadra abbia nell’incostanza di rendimento una delle sue caratteristiche basilari”.
Baldissoni alla Raggi: "Lo stadio si farà"
IL TEMPO – MAGLIARO - "Per noi non è un'aspettativa ma è un diritto veder realizzato lo Stadio nei tempi più rapidi possibili visto che la Conferenza dei servizi l'ha ormai approvato da 15 mesi. Dal punto di vista giuridico non c'è alcun motivo per un rallentamento del processo". Il giorno dell'arresto del grillino Marcello De Vito, presidente dell'Assemblea capitolina, Mauro Baldissoni era stato molto chiaro. La Roma continua a mantenere un basso profilo di fronte agli ultimi eventi, in modo molto simile a quanto avvenuto all'epoca dell'arresto di Luca Parnasi. Anzi proseguono gli incontri con le più importanti aziende italiane nel settore delle grandi costruzioni - De Eccher di Udine, Salini Impregilo e altre - per trovare il partner cui affidare il ruolo di General contractor in vista del'avvio dei lavori. Così come d'accordo tra James Pallota e Eurnova per il passaggio di proprietà dei terreni è ormai pronto da firmare.
Perché una cosa per la Roma è un punto fermo: "Veder realizzato lo Stadio è un diritto". E poco interessano le fibrillazioni interne del Movimento 5 Stelle. Colloqui informali tra Palazzo Senatorio e il quartier generale giallorosso - chiacchiere anche con i vertici nazionali con il Movimento - vanno tutti nella direzione di proseguire con i lavori. Ci sono ancora alcune settimane in cui i dettagli degli accordi tecnici - le modalità di realizzazione delle opere di pubblico interesse che saranno inserite all'interno della Convenzione urbanistica da votare in Consiglio comunale insieme alla variante - dovranno essere limitati e messi a punto, anche se l'accordo con il Campidoglio è, in massima parte, raggiunto. Settimane che, per la Roma, potrebbero essere sufficienti a far rientrare le palpitazioni interne dei malpancisti grillini in Aula Giulio Cesare. Anche perché, ulteriore ragionamento, all'indomani dell'arresto di Parnasi, il Comune ha avviato e poi completato l'analisi di tutti gli atti, compresa la sceneggiata del Politecnico di Torino sulla mobilità, senza che emergesse nulla. Né l'arresto di De Vito può cambiare nulla: perché lo stadio, in questa seconda inchiesta, c'entra ancora meno della prima in cui era a mala pena una quinta teatrale. E perché al presidente del Consiglio comunale - a proposito, De Vito, senza che vi sia stata una votazione o dimissioni o altro, è stato completamente cancellato dal sito istituzionale del Comune come se non fosse mai esistito: una damnatio memoriae in salsa grillina - vengono contestati episodi legati ad altri progetti risalenti per altro a periodi in cui Parnasi era stato già arrestato e, quindi, posto nella condizione di non reiterare il reato.
Insomma come nel vecchio film di Luigi Magni, Nell'anno del Signore, "dovemo fà a fidasse" è casa ancora buona in casa giallorossa. Ma, per evitare sorprese sgradevoli, non è da escludersi che, se i singhiozzi grillini dovessero proseguire, la Società possa prendere in considerazione anche una qualche iniziativa più forte verso il Campidoglio. L'unica volta in cui la Roma alzò la voce è quando Spalletti e Totti rilanciarono "famostostadio", trasformato in un hashtag e rilancitao con una potenza mediatica di tale forza da spazzare via in mezzo pomeriggio le resistenze grilline. Questa volta potrebbe essere una presa di posizione mediatica ma, magari, accompagnata anche da un qualche tipo di comunicazione formale nella quale la Roma possa sottolineare come il diritto - già così forte nell'inverno 2016/2017 da non reggere al rischio causa di risarcimento - ora sia ancor più saldo, vista la delibera Raggi sul pubblico interesse ma, soprattutto, il via libera della Conferenza di Servizi.
Ecco chi ha saccheggiato Roma: cinque anni di scandali capitali
IL FATTO QUOTIDIANO - OSSINO - "C'è un mondo in cui tutti si incontrano, il mondo di mezzo è quello dove è anche possibile che io mi trovi a cena con Berlusconi...". Le parole di Massimo Carminati risuonano come una profezia capace di annunciare le vicende che negli ultimi anni hanno portato numerosi politici tra i corridoi della cittadella giudiziaria di piazzale Clodio, a Roma. Sindaci, presidenti della Regione, consiglieri comunali, assessori e funzionari pubblici di ogni sorta: che si tratti di Mafia Capitale o delle indagini sulla metro C,o ancora delle diverse inchieste che ruotano intorno al Nuovo Stadio della Roma poco importa, da anni il ruolo appeso fuori dalle porte delle aule del Tribunale romano riporta le “pagine gialle” del “Sistema Capitale”.
MONDO DI MEZZO - Mafia Capitale è l'esempio più significativo. I processi scaturiti dall'operazione del dicembre del 2014 non coinvolsero solo il “Mondo di Mezzo”, chiamando in causai criminali storici come Massimo Carminati o i ras delle cooperative alla Salvatore Buzzi, ma anche numerosi politici: dall’ex Pdl Luca Gramazio (condannato in appello a 8 anni e 8 mesi), all’ex presidente dell’assemblea capitolina del Pd Mirko Coratti (4 anni e 2 mesi), passando per il consigliere del Cd Pierpaolo Pedetti (3 anni e 2 mesi) e per quello del Pdl Giordano Tredicine (2 anni e 6 mesi). E ancora il veltroniano Luca Odevaine, il presidente Ama Franco Panzironi e quello del decimo municipio Andrea Tassone, del Pd. Il 25 febbraio scorso, in un processo stralcio, anche l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno (Pdl), é stato condannato a 6 anni di reclusione per aver ricevuto, in gran parte attraverso la fondazione Nuova Italia, oltre 200 mila euro dall'imprenditore Salvatore Buzzi. E poi ci sono le indagini sulle presunte false testimonianze durante il processo: è il caso dell'ex vice ministro agli Interni Filippo Bubbico, dell'ex braccio destro di Alemanno, Antonio Lucarelli, e dell'esponente del Pd Micaela Campana.
METRO C - Le indagini sono state concluse nel luglio scorso. L'ex sindaco Gianni Alemanno, il suo ex assessore Antonio Aurigemma (Pdl) e l'ex assessore ai Trasporti in epoca Marino, Guido Improta, devono difendersi con altre 22 persone perché, nel 2011, alcune delibere sospette avrebbero ingannato Cipe, lo Stato, la Regione e il Comune di Roma, procurando un profitto di 230 milioni di euro ad alcuni costruttori.
SCARPELLINI - Nel 2016 gli inquirenti avevano raccoltole rivelazioni della ex compagna di Manlio Vitale, "er Gnappa", un gregario che ai tempi d'oro della Banda della Magliana era il padrone della Garbatella. La donna aveva rivelato che Vitale era in contatto con Sergio Scarpellini, il costruttore scomparso il 20 novembre scorso e che negli anni '90 affittava immobili al Parlamento. Per i pm fu come aprire il vaso di Pandora. Intercettazione dopo intercettazione nacquero diverse indagini, come quella che ha portato alla condanna in primo grado (3 anni e 6 mesi di reclusione) dell'ex capo del personale del Campidoglio, Raffaele Marra, che avrebbe messo a disposizione dell'immobiliarista la sua funzione, per due assegni circolari da 367 mila euro. Marra sta affrontando anche un secondo processo per difendersi dall'accusa di abuso d'ufficio in relazione alla nomina del fratello Renato, nominato a capo del Dipartimento Turismo del Campidoglio. E sempre dall'indagine su Vitale e Scarpellini che nasce l'inchiesta che porterà all'arresto del sindaco di Ponzano, Enzo De Santis, e all'iscrizione nel registro degli indagati dell'ex vicepresidente della Regione Lazio, Luciano Ciocchetti (Udc), dell'ex FI Denis Verdini e, ancora una volta, dell'ex presidente dell'assemblea capitolina Mirko Coratti (Pd).
STADIO - Sempre dalle rivelazioni di Scarpellini è nata l'indagine sul Nuovo Stadio della Roma. L'imprenditore Luca Parnasi finisce in cella nel giugno scorso e il sistema da lui promosso, basato sulla corruzione a pioggia, travolge politici del M55, del Pd e di Forza Italia. Così i pm hanno chiesto di procedere con rito immediato nei confronti di Luca Lanzalone, l'ex uomo stadio della Raggi. L'inchiesta ha preso di mira, tra gli altri, anche Adriano Palozzi (FI), ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, il consigliere regionale Michele Civita (Pd), quello comunale in quota Forza Italia Davide Bordoni e l'assessore allo sport del X municipio Giampaolo Gola (M55). Un filone di indagine punta anche su un giro di finanziamenti illeciti che avrebbe favorito Pd e Lega: sono indagati i rispettivi tesorieri, Francesco Bonifazi e Giulio Centemero. Dulcis in fundo l'ultimo stralcio: l'arresto del presidente dell'assemblea capitolina, il 5 Stelle Marcello De Vito e l'iscrizione nel registro degli indagati dell'assessore allo Sport, Daniele Frongia, e dell'ad di Acea Stefano Donnarumma, accusato per due sponsorizzazioni all'Auditorium della Conciliazione da 25 mila euro ciascuna, anche se per Acea Spa "le contestazioni non sono riferibili né allo stadio della As Roma né alla presunta vicenda del Business Park". Frongia invece è stato accusato dopo le dichiarazioni con cui Parnasi aveva raccontato agli inquirenti di aver chiesto all'assessore il nome di qualcuno da assumere nella sua società "Ampersand". Alla fine la persona segnalata da Frongia non fu assunta e i legali dell'assessore hanno reso noto che presto la faccenda verrà archiviata. Più complessa la situazione che riguarda De Vito: sarebbe stato corrotto, sotto forma di incarichi all'avvocato Camillo Mezzocapo, attraverso un "sistematico mercimonio della funzione pubblica" di cui avrebbe usufruito sia Parnasi sia i fratelli costruttori Pierluigi e Claudio Toti, oltre all'imprenditore Giuseppe Statuto.
PROVINCIA - Parnasi è coinvolto anche in un procedimento della Corte dei Conti, quello sul palazzo della Provincia. Un immobile inagibile acquistato alienando locali della Provincia, grazie a una certa dose di "finanza creativa", ha portato i pm contabili a notificare un atto di messa in mora nei confronti di 105 persone. Dagli ex presidenti della Provincia targata Pd, Enrico Gasbarra e l'attuale governatore del Lazio e segretario del Pd Nicola Zingaretti, fino al sindaco di Roma Virginia Raggi, del Movimento 5 Stelle, e il suo predecessore Ignazio Marino.
CORTE DEI CONTI - Una delle indagini più importanti degli ultimi mesi è quella nata dalle dichiarazioni dell'avvocato che aveva in pugno numerosi giudici di Palazzo Spada, Piero Amara. Dalle sue rivelazioni i leader di Forza Italia e Pd, Berlusconi e Zingaretti, sono stati indagati rispettivamente per corruzione in atti giudiziari e finanziamento illecito. L'ex capo di gabinetto di Zingaretti, Maurizio Venafro, è indagato per false fatturazioni.
Calcio a 5, la Roma U19 vince la Coppa Italia
Giorno di festa per la Roma Calcio a 5: a Faenza, l’Under 19, vince la Coppa Italia di categoria battendo la Fenice Veneziamestre per 4-2.
Dopo Florenzi anche El Shaarawy lascia la nazionale per un problema al polpaccio
Brutte notizie in casa Roma. Da ritiro della nazionale, dopo l'infortunio di Florenzi, è rientrato anticipatamente anche El Shaarawy. L'esterno giallorosso ha accusato un fastidio al polpaccio sinistro ed è rientrato nella Capitale. Domani si sottoporrà a controlli specifici con lo staff medico della Roma, sperando non si tratti di nulla di grave.
Sadiq: "Ai Rangers mi sentivo umiliato. La situazione è degenerata in incubo"
Umar Sadiq, attaccante di proprietà della Roma ed oggi in prestito al Perugia, ha rilasciao un'intervista al Sunday Post a cui ha raccontanto della sua esperienza negativa ai Rangers Glasgow con Steven Gerrard:
"Gerrard si è dimostrato molto diverso da quello che credevo sarebbe stato. Inizialmente non sapevo nulla del loro interesse, se la stavano vedendo la Roma e i miei agenti. Quando il mio procuratore me ne ha parlato ho espresso dei dubbi, non ero sicuro che fosse la cosa giusta da fare. Poi fu lo stesso Steven Gerrard a convincermi: mi ha telefonato tre o quattro volte, complimentandosi con me e dicendomi che sarebbe stato al mio fianco e che mi avrebbe fatto crescere. Mi ha fatto sentire importante e mi ha convinto ad accettare. Quando sono arrivato, non ho avuto neanche il tempo di sistemarmi prima che arrivasse Lafferty: è stato in quel momento che sono iniziati i problemi e la situazione è degenerata in un incubo. All’improvviso mi è stato detto che non potevo più usare lo spogliatoio della prima squadra. Mi dovevo cambiare con i bambini, poi qualche giorno dopo mi hanno anche vietato di parcheggiare l’auto all’interno del centro sportivo. Mi sentivo umiliato e continuavo a chiedere quale fosse stato il motivo di questo cambio di atteggiamento, ma non ho mai ricevuto risposta. Neanche Gerrard ha dato spiegazioni, né a me né ai miei agenti sulla ragione del cambiamento di atteggiamento. Non ho mai ricevuto alcuna risposta. Una volta mi hanno multato di ventimila sterline per un mi piace su Instagram, è stato assurdo. E i Rangers non mi hanno nemmeno pagato: devo ancora avere il mio stipendio di dicembre".
La Uefa omaggia Dzeko per le 100 presenze in nazionale (foto)
Edin Dzeko, attaccante della Roma, ieri ha giocato con la propria nazionale contro l'Armenia, raggiungendo le 100 presenze. La Uefa, tramite il proprio profilo Twitter, ha voluto omaggiarlo per essere il primo giocatore della Bosnia a raggiungere questo traguardo.
Congratulazioni a @EdDzeko
L'attaccante dell'@OfficialASRoma è diventato il primo giocatore a tagliare il traguardo delle presenze con la maglia della Bosnia-Erzegovina pic.twitter.com/iEocLcbv56
— La UEFA (@UEFAcom_it) 24 marzo 2019