Lombardi: “Stop al nuovo stadio, Raggi non faccia finta di nulla. Non credo De Vito agisse da solo”
LA REPUBBLICA - CUZZOCREA - Roberta Lombardi sfida Virginia Raggi. Dopo l’arresto del presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito per corruzione, secondo la capogruppo M5S in regione Lazio, «non si può far finta di niente».
Marcello De Vito è stato al suo fianco in molte battaglie politiche. Cos’ha pensato quando l’hanno arrestato?
«Dal punto di vista umano è stato molto doloroso. C’è sempre la presunzione di innocenza, ma leggendo le carte ho scoperto una persona diversa».
Tra le accuse c’è quella di aver cercato di favorire la sua campagna elettorale in Regione con l’aiuto di Parnasi. Com’è possibile non se ne sia accorta?
«Non voglio passare per la Scajola di turno, ma dall’informativa dei carabinieri si evince che l’unico aiuto sarebbe stato un articolo sul Romanista di cui neanche ero a conoscenza».
De Vito ha però insistito per farle incontrare Parnasi. E lei ha accettato.
«Lo incontrai alla Camera perché tutto fosse registrato e dissi “no grazie” alle reiterate offerte di aiuto».
Raggi ha preso le distanze ricordando che lei e De Vito eravate della corrente avversa.
«Ho detto a De Vito di dimettersi già a giugno, con un messaggio che ho reso pubblico, perché per me vale la regola di Gianroberto Casaleggio: quando hai un dubbio, nessun dubbio. Non mi risulta che Raggi abbia mai chiesto a Marra di dimettersi dopo gli articoli sui suoi rapporti con Scarpellini, né che abbia chiesto a Lanzalone di uscire dal cda di Acea dopo il suo arresto. Si è dimesso solo una settimana fa, dopo che ho ricordato ai miei colleghi nazionali che forse non era il caso stesse ancora lì».
Un’amministrazione che ha vissuto gli arresti di Marra, Lanzalone, De Vito, può continuare come se nulla fosse?
«Assolutamente no. Sullo stadio il consiglio comunale dovrebbe annullare in autotutela la delibera, perché, come ha detto la procura, è possibile ci sia stato un vizio nell’individuazione dell’interesse pubblico».
Non sarebbe un altro danno per Roma?
«In questo caso non ci sarebbero penali. E si può lavorare con l’AS Roma per individuare un nuovo sito. Sarebbe invece un danno per Parnasi, arrestato per corruzione, ma che alla firma della convenzione tra Eurnova e comune realizzerebbe una plusvalenza di 80 milioni di euro».
L’espulsione di De Vito basta a chiudere il caso? A superare la fine del mito dell’onestà?
«No. Feci una proposta su come gestire un’amministrazione complicata come Roma già nel 2016: era il minidirettorio. Guarda caso, i problemi cominciarono dopo lo scioglimento».
Crede davvero che un sindaco debba avere dei controllori?
«Dopo Mafia capitale era necessario un sistema di controllo. Non si può andare avanti facendo finta che ogni tanto ne arrestano uno e noi tiriamo dritto». Crede che l’inchiesta possa allargarsi? «Da quello che ho letto nelle carte sì. Non credo che De Vito abbia fatto tutto da solo».
Lei è tranquilla?
«Parlano i fatti: in Regione Lazio abbiamo fatto approvare un ampliamento del parco dell’Appia antica che include la speculazione edilizia del Divino Amore, firmata Parnasi, ora bloccata».
Il M5S ha perso tantissimi voti in questo primo anno di governo. Cosa pensa del risultato in Basilicata?
«Confrontare elezioni regionali e nazionali non ha senso. Ma di certo c’è una parte di elettori che ci ha votato a marzo e che in questo momento è alla finestra aspettando di vedere i risultati. I semi sono sati gettati, devono crescere le pianticelle».
Ha ragione Di Maio, per invertire la rotta basta cambiare le regole alleandosi con liste civiche e ponendo fine al limite dei due mandati nei comuni?
«Sono temi su cui dibattiamo da anni. Il punto è il metodo con cui si arriva a decidere, che non può essere “da oggi in poi si fa così perché lo dico io”. Servono partecipazione e controllo diffuso. E Luigi deve delegare».
Le sconfitte sono colpa sua?
«Preferisco credere siano responsabilità di tutti». Il caso di Rami ha riaperto il dibattito sullo Ius soli. È favorevole? «Non so cosa possa pensare Rami di un ministro che si mette a battibeccare con un bambino di 13 anni. Ho trovato di cattivo gusto che Salvini lo abbia invitato a farsi eleggere, mi ricorda quando Fassino lo disse a Grillo. Nella scorsa legislatura abbiamo proposto una legge per lo Ius soli temperato, non alla nascita, ma dopo la verifica che le famiglie e i bambini siano integrati nella cultura e nella società italiana».
Uguale a quella del Pd, che poi non avete appoggiato. Oggi potreste votarla?
«Non è nel contratto di governo, ma dovremmo valutare se dire sì». Il matrimonio con la Lega è stato un errore? «La chiamerei relazione occasionale. Una via obbligata dopo il rifiuto del Pd, ma credo sia ancora l’unico modo di recuperare gli elettori rimasti alla finestra. Certo se invece del rispetto del contratto si fanno interpretazioni creative, come sulla Tav, non si va lontano».
Ranieri sogna Kolarov e Under
IL TEMPO - MENGHI - Sette giorni di fuoco in cui Ranieri si aspetta risposte dalla Roma. Dal Napoli alla Sampdoria, passando perla Fiorentina: tre partite cruciali concentrate in una settimana che potrebbe essere decisiva per il futuro del club. Ecco perché il tecnico fa la conta dei disponibili, sperando di ritrovare i pezzi da novanta dello spogliatoio giallorosso e quei titolari con cui non ha ancora avuto modo di lavorare. E questo il caso di Under e
Kolarov, prossimi al rientro dopo il riposo forzato nella pausa nazionali: il turco è rimasto nella capitale in cerca della forma migliore dopo due mesi di stallo ai box e, passo dopo passo, si è liberato dal fastidio muscolare che gli impediva di tornare in gruppo, obiettivo possibile già oggi alla ripresa degli allenamenti a Trigoria (ore 11) o comunque nei prossimi giorni, mentre il terzino aveva dovuto rispondere alla chiamata della Serbia ma una volta confermato l'infortunio è stato rispedito a casa, dove ha potuto proseguire il programma riabilitativo, con ottimi risultati. Sono loro due i rinforzi pronti per Ranieri, che dovrà gestire Under dopo il lungo stop e potrà invece contare subito sulla spinta di Kolarov sulla fascia sinistra. Non è escluso che la lista dei convocati per Roma-Napoli si allunghi con l'avvicinarsi della partita, sulla via del recupero ci sono infatti De Rossi, Pellegrini e Manolas, altri tre pilastri che potrebbero farcela per domenica, ma ad oggi sono un passo indietro rispetto ai compagni e saranno valutati quotidianamente. Con la consapevolezza del calendario che impone una riflessione in più sugli acciaccati di turno, perché dopo la gara con i partenopei ne arrivano due altrettanto complicate in un tempo strettissimo. Serviranno forze fresche all'allenatore, che potrebbe far ruotare i suoi giocatori in questa parentesi di campionato, puntando sui più in forma. Non parteciperà alla full immersion Florenzi, che si sta sottoponendo alle terapie per curare la lesione al soleo rimediata in nazionale. Ranieri tiene le dita incrociate per El Shaarawy, che rischia di ricevere lo stesso verdetto dagli esami strumentali che svolgerà oggi (posticipati di 24 ore per valutare meglio l'entità del danno), dopo il rientro anticipato dal ritiro azzurro sempre per un guaio al polpaccio. La Roma resta in emergenza, ma deve leccarsi le ferite e tornare in carreggiata finché la matematica dirà che la Champions è possibile.
Zaniolo si veste d’azzurro: l’unica nota felice in un anno da dimenticare. Manolas: “Qui sto bene”
LA REPUBBLICA - FERRAZZA - In una Roma che cade a pezzi sotto i colpi di una stagione sfinente, la faccia bella è quella di Nicolò Zaniolo, ragazzo dal quale sta pensando di ripartire anche Mancini in Nazionale. Stasera, nella seconda gara di qualificazione dell’Italia a Euro 2020 (contro il Liechtenstein), ha la chance di giocare titolare. Il talento giallorosso non sprizza salute da tutti i pori neanche lui, ma è sicuramente l’immagine positiva, al momento l’unica, del club. Zaniolo ha risposto alla chiamata del ct azzurro seppur non al meglio della condizione visto che, alla vigilia della gara con la Spal, prima della sosta, era alle prese con un fastidio al polpaccio destro che si trascinava da qualche settimana. Per questo motivo anche Ranieri a Ferrara lo aveva fatto entrare nella ripresa. Trattengono il respiro i tifosi giallorossi, ormai preoccupati anche degli scalini che i giocatori scendono, mentre Nicolò, spavaldo, ha esordito in azzurro sabato scorso, contro la Finlandia a Udine, stessa città in cui esordì anche Francesco Totti (10 ottobre 1998). Trattiene il fiato pure Ranieri, che riprenderà a lavorare stamattina a Trigoria insieme ai superstiti di una rosa decimata. Florenzi ed El Shaarawy sono tornati anzitempo dalla Nazionale e non saranno a disposizione contro il Napoli, domenica prossima, mentre sta cercando di recuperare Kolarov. Proverà a farcela anche Manolas che, alla tv greca, ammette: «A Roma sto bene, c’è la mia vita. Devo ricordarmi da dove sono partito, restando con i piedi per terra, il calcio e la vita non regalano nulla». Intanto la Nike è stata multata dall’Antitrust per 12,5 milioni di euro per aver impedito di vendere in tutti gli Usa le maglie di alcune squadre di calcio, tra cui la Roma.
Frongia, la cimice registrò il favore chiesto a Parnasi
LA REPUBBLICA - BELLAVIA - Fu lui stesso a mettersi nei guai, non fu Luca Parnasi. Il fedelissimo di Virginia Raggi, Daniele Frongia, è stato intercettato dai carabinieri mentre, nell’ufficio del costruttore, gli chiedeva di assumere un’amica in una delle sue società. Cosa che poi, come ammesso dallo stesso Parnasi in un verbale, non andò in porto perché, poco dopo quella conversazione, lui fu arrestato (giugno 2018). Versione che, poi, nel corso di uno dei suoi tanti interrogatori con i magistrati, Parnasi ha minimizzato: ha chiarito di essere stato lui a chiedere a Frongia di segnalargli una persona da mettere a capo delle relazioni istituzionali di Ampersand. Ma le cose non starebbero cosi. Tanto che il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pubblico ministero Barbara Zuin si convinsero a contestargli la corruzione, seguendo uno schema già utilizzato: lo stesso che aveva portato ai domiciliari, per l’inchiesta sullo stadio, anche l’ex assessore regionale all’Urbanistica, Michele Civita che a Parnasi aveva chiesto di assumere il figlio. Si tratta di un particolare che non cambierà i destini giudiziari dell’assessore 5 Stelle allo Sport. Frongia qualche giorno fa si è autosospeso e ha rimesso le deleghe alla sindaca, aspettando una richiesta di archiviazione che, per il momento, non è ancora arrivata. I suoi legali, giovedì (giorno in cui è rimbalzata la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati), si erano affrettati a precisare che «da informazioni assunte personalmente dalla procura» la richiesta di archiviazione sarebbe stata firmata nel fine settimana, al più tardi lunedì (ieri, ndr). La dichiarazione dei legali, peraltro, non era stata accolta con favore a piazzale Clodio dove i pm ancora non hanno deciso. A quanto filtra, però, l’orientamento della procura sarebbe quello. Nonostante quell’intercettazione ambientale, infatti, con la richiesta di un’assunzione per un’amica trentenne non andata in porto, in questi mesi non è stato trovato nulla per rafforzare l’ipotesi di corruzione a carico dell’ex vice di Virginia Raggi. Il quale, a sua volta, potrebbe essere costretto ad attendere tempi più lunghi del previsto per rientrare in partita. Sull’altro fronte dell’inchiesta, invece, quello che ha coinvolto il presidente del Consiglio comunale Marcello De Vito, i carabinieri stanno valutando il materiale acquisito durante le perquisizioni. I pm, intanto, attendono che il Riesame fissi la data per valutare la richiesta di scarcerazione di alcuni degli indagati, tra i quali anche Camillo Mezzacapo, ex socio di De Vito e, secondo l’accusa, suo collettore di mazzette. Un altro fronte di indagine è quello che riguarda Acea: l’ad Stefano Donnarumma è accusato di corruzione per un giro di sponsorizzazioni che, secondo l’accusa, tramite la società Prime Time Promotions di Simona Scorpio finiva alla società “cassaforte” di De Vito e Mezzacapo, la Mdl Srl. Tra le sponsorizzazioni, ci sarebbero anche quelle dell’azienda energetica.
Stadio Roma, il mistero del parere dell'Avvocatura capitolina smarrito e cancellato dai pc. Dal Comune nessuna risposta
ILFATTOQUOTIDIANO.IT - BISBIGLIA - Da quattro giorni ilfattoquotidiano.it chiede inutilmente alcomune di Roma dove sia finito il parere dell’avvocatura capitolina del gennaio 2017 sullo stadio della Roma. Le risposte però non arrivano. Anche se agli uffici della sindaca Raggi abbiamo esplicitamente detto che fonti qualificate ci raccontano che il documento sia stato smarrito, aggiungendo che persino la copia elettronica non si troverebbe più nei computer. La questione non è da poco perché riguarda il documento principe da cui è si mossa l’operazione della giunta sull’impianto dell’As Roma, chiesto nel 2017 dal Campidoglio all’Avvocatura capitolina e immediatamente secretato. Il parere viene commissionato il 13 gennaio di due anni fa e consegnato il 19 gennaio. Mai divulgato pubblicamente nonostante le richieste di accesso agli atti da parte di consiglieri capitolini, a riprova dell’importanza del suo contenuto, arriva nei giorni in cui la giunta deve decidere come procedere sullo stadio. Eppure tutte le nostre richieste hanno avuto come risposta molti silenzi e “non so”. La prima telefonata della Segreteria della sindaca all’Avvocatura è di giovedì mattina, così come le conferme delle fonti riservate in Avvocatura e in Campidoglio. Di venerdì all’ora di pranzo la prima telefonata all’ufficio stampa per una versione. “Non ci risulta ma controlliamo e vi facciamo sapere”, poi il silenzio. Stessa cosa, lo stesso pomeriggio, intorno alle 18. “Abbiamo chiesto di darvi riscontro, ma non ci dicono nulla”. L’argomento è delicato, all’interno di un quadro convulso legato alle continue notizie che arrivano dalla procura. Decidiamo di aspettare 24 ore. Sabato mattina il nuovo messaggio all’ufficio stampa: “Questa è la notizia, potete darci risposta entro le 13.30?”, “Vi facciamo sapere”. E ancora, alle 14 di sabato: “Ci sono riscontri in merito?”. Silenzio totale.
In queste ore in cui l’inchiesta sull’impianto di Tor di Valle sta sconvolgendo la politica romana, quel documento assume un significato importante. Soprattutto, come sostiene a ilfattoquotidiano.it una fonte autorevole, se fosse vero che “quel parere spiegava come si poteva scegliere di dire di no allo stadio a Tor di Valle e alla delibera Caudo (il primo progetto approvato dalla giunta Marino, ndr) senza rischiare centinaia di milioni di euro di richieste di risarcimento danni da parte dei proponenti”. Affermazione che, in mancanza di un documento e data la ristretta cerchia di persone che lo hanno visionato (la sindaca Virginia Raggi, il capo dell’Avvocatura, Carlo Sportelli, l’avvocato Andrea Magnanelli che lo ha redatto, e pochissimi altri) ad oggi è impossibile da verificare. Anche da parte dei consiglieri che da mesi stanno facendo accessi agli atti in proposito, e degli stessi protagonisti che, ormai, “non ne ricordano più i dettagli”. La genesi del documento – Per comprendere la vicenda bisogna tornare indietro al gennaio 2017. In Campidoglio sono tutti al lavoro per trovare con l’As Roma la quadratura per il nuovo progetto dello stadio. Virginia Raggi, Paolo Berdini, Luca Bergamo e, fra gli altri, anche Luca Lanzalone nel ruolo di consulente. La linea di partenza di buona parte dei consiglieri M5S è quella di cancellare tutto e eventualmente ricominciare da capo, meglio se da un’altra parte, ma dopo il no alle Olimpiadi le pressioni sono tante. Soprattutto, c’è un parere del precedente capo dell’Avvocatura, Rodolfo Murra, il quale sostiene che “in presenza di un atto di ritiro di detta manifestazione di interesse, qualificabile come “revoca” (intesa come nuova rivalutazione dell’interesse pubblico attribuita alla vicenda che ha preso vita con la proposta del privato), il proponente sarebbe teoricamente legittimato a richiedere (…) un indennizzo economico”. Parole che spaventano il Campidoglio, già sotto attacco per la vicenda Marra, anche se arrivano da un legale che Raggi nei mesi precedenti aveva di fatto sfiduciato. Così la sindaca il 13 gennaio decide di affidarsi di nuovo all’Avvocatura, e nel caso specifico ad Andrea Magnanelli, la toga di Tempio di Giove che in quel momento stava seguendo il dossier, con la promessa di mantenere la massima riservatezza. Il legale esegue e si pronuncia il 19 gennaio, rispettando il patto d’onore con la prima cittadina, la quale secreta il documento, senza spiegarne i motivi. Dopo poco più di un mese si giungerà all’accordo con James Pallotta e l’As Roma. Dov’è finito il foglio segreto? – Se il parere di Magnanelli fosse stato aderente a quello di Murra o comunque alla linea Raggi, per quale motivo la sindaca avrebbe dovuto tenere secretato un documento che ne sosteneva l’azione contraria agli intendimenti iniziali? Se lo sono chiesti in tanti in questi due anni, compresi i consiglieri Cristina Grancio (ex M5S “cacciata” proprio in virtù delle decisioni sullo stadio) e Andrea De Priamo (Fdi) che in due momenti diversi hanno presentato accesso agli atti. E la risposta degli uffici è sempre stata: “L’atto è riservato”. Ora una fonte di Palazzo Senatorio a Ilfattoquotidiano.it racconta una versione diversa. “Il documento non si trova, e non lo trovano nemmeno nel Gabinetto della sindaca”. L’ultima telefonata dell’entourage di Virginia Raggi all’Avvocatura è arrivata giovedì mattina. “Ci inviate il parere sullo stadio della Roma del 19 gennaio?”, è stato chiesto. “Guardate che ce l’avete voi!”, la replica. “Rimandatecelo perché non lo troviamo”. E ancora gli avvocati: “Dopo la prima stampa fatta pervenire alla sindaca, il file è stato cancellato”. In sostanza, a quanto raccontano fonti che preferiscono restare anonime, per evitare fughe di notizie, Magnanelli su disposizione di Sportelli avrebbe cancellato il file dal computer lasciando in vita solo l’unica versione cartacea. Che però da mesi non si trova. “È la terza volta che gli uffici della Raggi chiedono all’Avvocatura una nuova stampa del parere – ci racconta ancora la fonte – le altre due volte è stato per le interrogazioni di Grancio e De Priamo. E la risposta dell’Avvocatura è stata sempre la stessa”. È ovvio che se il documento si trovasse al sicuro nel cassetto della prima cittadina, non ci sarebbe bisogno di chiederlo ai legali capitolini.
Comune: “Informazioni riservate” – Ora che la vicenda torna d’attualità, anche per questioni giudiziarie, urge ritrovare quella stampa. “Come abbiamo sempre detto, si tratta di informazioni riservate. Il documento smarrito? Non sappiamo di cosa stiate parlando”, rispondono dal Campidoglio. Ad ulteriore richiesta di chiarimento inoltrata allo staff della sindaca non è stata data risposta. E nessuna conferma né smentita nemmeno dall’Avvocatura. “Lo sapete che della vicenda non parlo – dice Andrea Magnanelli (foto a sinistra, ndr) raggiunto da Ilfattoquotidiano.it – io ho fatto quello che dovevo fare. Ormai sono passati due anni. Cosa diceva il parere? E chi si ricorda”.
Pallotta: "Voglio dare alla Roma l'impianto che merita"
James Pallotta, Presidente della Roma, ha inviato una lettere alla redazione di TeleRadio Stereo. Questo il testo:
"Vi ringrazio per quello che avete fatto, con le email che vi sono pervenute in radio per quanto riguarda la questione stadio. Non ho mai letto tante email in vita mia. I tifosi vogliono lo stadio per loro e per stare più vicino alla squadra. Vogliamo iniziare i lavori entro il 2019 e dare alla Roma lo stadio che merita".
Sfuma Marin, andrà all'Ajax
Razvan Marin, centrocampista rumeno dello Standard Liegi, a fine stagione si trasferirà all'Ajax, come riportato da diversi siti e giornali belgi. Sul calciatore forte l'interesse della Roma che negli ultimi mesi si è però defilata. I lancieri pagheranno il cartellino circa 12 milioni.
Montino, Sindaco Fiumicino: "Fate lo stadio da noi"
Esterino Montino, Sindaco di Fiumicino, ha parlato a Radio Cusano toccando il tema stadio della Roma. Ecco le sue dichiarazioni:
L’area per lo stadio della Roma. "L’area potrebbe essere quella che si trova dietro al centro commerciale Da Vinci, sono duecento ettari ed è destinata dal piano regolatore ad essere edificata –ha affermato Montino-. Una grande area completamente libera. E’ valida anche sotto l’aspetto delle infrastrutture, la Roma-Civitavecchia che passa a fianco, la Roma- Fiumicino, la stazione di Parco Leonardo che si trova a poche centinaia di metri dall’area individuata. Un’area, quindi, super infrastrutturata e anche sotto l’aspetto degli interventi è più vantaggiosa rispetto a una che sta a ridosso del Tevere. Avere lo stadio della Roma e tutto quello che comporta, pensiamo al terziario e al settore alberghiero, potrebbe essere un’occasione. Lo stadio non deve per forza stare dentro la città, in prossimità in un’area come questa ci può stare benissimo, è compatibile. Ricordo che Fiumicino fino a 26 anni fa faceva parte di Roma, quindi anche l’area in questione è capitale".
Sulla sua fede calcistica. "La mia fede calcistica è articolata, provenienza juventina, famiglia laziale ma con una parte romanista. Preferisco non svelare per quale squadra tifo. Anche perché, al di là della fede di ognuno di noi, vanno appoggiati e condivisi i bei progetti che danno lustro, cambiano la città, migliorano il territorio. Rilancio la proposta in un momento di difficoltà, offro di nuovo una via di fuga tra virgolette".
Allenamento Roma, Under tra lavoro individuale e di gruppo. Terapie per Florenzi ed Elsha
La squadra di Claudio Ranieri si è ritrovata sui campi di trigoria per preparare il match contro il Napoli. Under parte in gruppo, parte individuale. Kolarov, De Rossi, Pellegrini, Manolas e Pastore si dividono tra palestra e individuale sul campo. Florenzi ed El Shaarawy terapie.
Roma, svelata la nuova maglia casalinga per la prossima stagione (Foto)
Svelata la maglia casalinga della Roma per la prossima stagione. Confermato il tema a "zig zag" sul colletto che torna a "V", un dettaglio riportato anche sul bordo delle maniche. Per il resto domina il consueto rosso sulla maglia "Home" del kit per la stagione 2019-20. A riportare la notizia è il sito Footyheadlines.com.
De Laurentis spinge per avere anche il Napoli in SuperLega. C'è già la Roma
Aurelio De Laurentis, presidente del Napoli, ha partecipato ad Amsterdam alla riunione ECA; con l'intento di promuovere la SuperLega. Il campionato tra big europee, che dovrebbe prendere il via nel 2024 con 32 squadre, si giocherebbe nei weekend con il campionato di Serie A che slitterebbe in mezzo la settimana. Ma l'obiettivo principale di De Laurentis, come riferisce Il Mattino, è quello di far inserire anche il Napoli nella lista delle 32 squadre. Infatti attualmente i partenopei sono fuori dalla SuperLega; mentre sono già incluse Roma, Juventus, Inter e Milan.
Ancelotti recupera Fabian Ruiz per il match contro la Roma. Insigne lavora per esserci
Buone notizie per Carlo Ancelotti ed il suo Napoli. Il tecnico infatti potrà riabbraccia Fabian Ruiz, che ha completamente smaltito il virus influenzale e domenica ci sarà per il match dell'Olimpico. A riferirlo è Carlo Alvino, giornalista di TV Luna, che parla anche di un vicino recupero da parte di Insigne. Il giocatore infatti sta facendo di tutto per scendere in campo contro la Roma.