Rosella Sensi: "Di Francesco una grande persona. Sulla nuova società? Non dispenso consigli"

Ha parlato Rosella Sensi, ex presidente della Roma, che ha rilasciato una lunga intervista al portale di Gianluca Di Marzio. di seguito le parole della Sensi: “Mio padre parlava sempre di calcio e di Roma  ei ricordi di mio nonno Silvio, nei suoi ricordi. Anche quando era malato, durante gli ultimi giorni di vita il suo pensiero stava sempre lì. Era talmente tifoso che era inevitabile che ne parlasse”. “Essere tifosi della Roma per me è una questione di Dna: per noi era una cosa di casa, di famiglia”. Su Di Francesco: "Di Francesco? E’ una grande persona, lo stimo molto. In questo periodo non l’ho sentito: a Roma è pieno di persone pronte a dispensare consigli. Lui conosce la mia amicizia, la mia stima e il mio affetto. In queste occasioni però è meglio essere lasciati sereni. E’ un uomo molto determinato, serio ed un professionista. E’ stato una grande presenza anche nell’anno dello scudetto: è stato importante a 360 gradi. Ha una grande personalità, anche a dispetto di chi aveva di fronte”. Il giocatore a cui più è legata, Francesco Totti: "Ovviamente Totti, con lui ho un rapporto ineluttabile, lunghissimo. La prima volta che l’ho conosciuto era in ritiro con Mazzone, era un ragazzino timidissimo. Ma sentivo quello che diceva già mio padre sulle sue capacità, per cui ero ancora più interessata nel vederlo giocare”. L’ex Presidente racconta anche alcuni aneddoti  sul terzo scudetto nel 2001: "Quelli sono stati anni bellissimi, che hanno creato rapporti umani che ancora durano. Il calcio a volte dimostra il peggio di sé, ma c’è anche tanto di bello. Non è tutto così rosa, ma a me piace prendere il bello delle cose”. C’è riuscita anche nel periodo più difficile della sua gestione: “La stagione 2004/05, quando abbiamo cambiato diversi allenatori. In quel periodo è nata però una profonda amicizia con Bruno Conti”. Spazio ai rimpianti anche: “La cessione di Samuel. Era un ragazzo d’oro: anche infortunato scendeva in campo. Era silenzioso, professionale. Un esempio”. Le contestazioni hanno spesso segnato il suo percorso da presidente, ma l’affetto dei tifosi l’hanno sempre spinta ad andare avanti: “E’ vero, sono stata anche molto contestata, ma i romanisti hanno sempre dimostrato il loro affetto. Recentemente è venuta a mancare mia mamma e la loro vicinanza in quel periodo non è mai mancata, anzi, è stato un grande sostegno”. Si parla poi del calcio moderno - “Purtroppo oggi si parla di business. Io non condivido: il calcio non può essere solamente quello. Una famiglia porta quel coinvolgimento giusto per non rendere troppo arido questo sport che di arido non ha nulla”. La cessione della società fu una scelta dolorosissima: "Ma inevitabile. Perché era gusto che qualcuno potesse venire a dare qualcosa in più, perché noi avevamo dato tutto e anche più di tutto". La Sensi chiude l’intervista parlando della nuova società, guidata da James Pallotta: "Ho le mie idee, ma non dispenso consigli. Forse a campionato finito direi cosa penso, ma nel corso della stagione bisogna lasciare la squadra lavorare in tranquillità".


A. De Rossi: "Abbiamo preparato la partita contro l'Inter in maniera giusta"

Alberto De Rossi, tecnico della Roma Primavera, ha parlato a Roma TV in vista del match di campionato contro l'Inter: "Non abbiamo mai creduto al fatto che l'Inter potesse essere in fondo alla classifica, è una squadra con tanti giocatori forti. Queste sono partite importanti, ne affronteremo diverse dopo la ripresa del campionato, gare fondamentali per la posizione in classifica, l'abbiamo preparata in maniera giusta, vedremo come andrà".


Domenica la prima conferenza di Claudio Ranieri

Domenica prossima il mister Claudio Ranieri terrà la sua prima conferenza stampa del suo nuovo corso giallorosso. Saranno sicuramente tante le domande che i cronisti presenti a Trigoria faranno al mister, e non solo riguardanti moduli o giocatori che scenderanno in campo lunedì contro l'Empoli. Ancora da definire, però, l'orario.


InsideRoma Daily News: Ranieri: "Tornare a Roma significa tutto". Monchi rescinde: "Sarà impossibile dimenticare la Roma". Manolas out 20 giorni

NOTIZIE DEL GIORNO | 8 MARZO 2018

QUI ROMA
Primo giorno da giallorosso per Claudio Ranieri, che è tornato ufficialmente alla guida della Roma: “Tornare a Roma significa tutto. Sono sempre stato tifoso. Era tanto che dormivo la notte, ma stanotte non ho dormito. Era tanto che non succedeva, è un buon segno. Alla Roma mi lega la romanità, la Roma era nel mio dna. Tutta la mia vita calcistica è legata alla Roma. Chiederò ai giocatori di dare il meglio di loro, di sentire la Roma come tutti i tifosi vogliono sentano il valore della maglia e di dare tutto loro stesso. Solo così mi sentirò appagato. Il risultato è importante ma è importante per me che loro diano tutto nei 90'. Devo valutare l'aspetto psicologico dei ragazzi, devono saper reagire da uomini”.
Intanto la squadra ha sostenuto il primo allenamento agli ordini di Ranieri, con assenti Pellegrini, Manolas e Fazio che sono andati a Villa Stuart per degli esami medici sugli infortuni muscolari. Per Manolas, purtroppo, il problema muscolare si è rivelato più serio del previsto e starà fuori per circa 20 giorni.
Ma per un nuovo arrivato ci sono due giallorossi che salutano. Il primo è il DS Monchi, che ha rescisso in maniera consensuale il suo rapporto con la società capitolina; al suo posto Massara. L’ex DS ha voluto salutare così la squadra ed i tifosi: “Roma e la Roma sono una delle cose più passionali che possa offrire il calcio, ecco perché me ne sono innamorato subito. Ecco perché in questa avventura non ho mai diviso la passione dal lavoro. So che non abbiamo raggiunto tutti i risultati per i quali abbiamo lavorato, per i quali ci siamo appassionati, per i quali in alcuni momenti ci siamo anche scontrati. C’è voluto un secondo per scegliere la Roma, sarà impossibile dimenticarla”.
Dice addio alla Roma anche il medico sociale Del Vescovo.

MERCATO
In chiave mercato si allontana quasi definitivamente l’ipotesi Hector Herrera, con il centrocampista che è sempre più vicino all’Atletico Madrid.
Cauto, invece, il difensore Mancini; che vuole concentrarsi sull’allenamento e sul prosieguo della stagione più che alle voci che lo accostano alla Roma.

INTERVISTE

Sarri: "Contento per Ranieri e dispiaciuto per Di Francesco, ha pagato la stagione difficile della Roma"

Gasperini: "Dispiace per l'esonero di Di Francesco"

Sacchi: "DiFra? Un ottimo allenatore in un ambiente non facile"

Gattuso: "Esonero Di Francesco? Mi spiace per lui. Contento che sia arrivato Ranieri in serie A"

Garcia sull'esonero di Di Francesco: "A Roma memoria corta e poca pazienza. Vergognoso esonerarlo"

Rosella Sensi: "Di Francesco una grande persona. Sulla nuova società? Non dispenso consigli"


Loria: "Ranieri da serenità alla squadra. E' in grado di dare la scossa"

Simone Loria, ex difensore della Roma, ha parlato del ritorno in giallorosso di Ranieri ai microfoni di RMC Sport:
"Per un allenatore romano e romanista come Ranieri tornare a casa penso sia un orgoglio. Una volta arrivato a Roma dieci anni fa ci ritorna volentieri adesso. Sente che la squadra è in difficoltà e Ranieri vuole dare una mano per cambiare le cose. E' un tecnico che dà serenità alla squadra e quando l'ambiente è un po' caldo e particolare lui è uno che rasserena tutti e fa in modo che i giocatori siano tranquilli. E' in grado di dare la scossa e allo stesso tempo dare serenità a questa Roma per chiudere al meglio la stagione".

Un parere su Zaniolo?
"Ha giocato grazie a Di Francesco, tecnico che ha una visione del calcio giusta, cioè quella di valorizzare i giovani. In Italia invece si aspetta troppo per far giocare certi giocatori. Se guardiamo l'Ajax fanno giocare i ragazzi di 20 anni in Champions League".


Serie A, tutto facile per la Juventus. Udinese battuta 4-1

L'anticipo di venerdì di Serie A ha visto affrontarsi Juventus ed Udinese; con i padroni di casa che si sono imposti con il risultato di 4-1.
Al termine della prima frazione di gioco la Juventus si è portata in vantaggio per 2-0 grazie alla doppietta del giovane Kean (11' e 39').
Nella ripresa altri due gol dei piemontesi con Can al 67' e Matuidi al 71'. A cinque minuti dal termine del match (85') è arrivata la rete della bandiera dell'Udinese con Lasagna.


La Roma cambia tutto col rischio di rimanere sempre uguale

INSIDEROMA.COM - MASSIMO DE CARIDI - La Roma prima perde il derby, poi esce dalla Champions League ed a pagare sono allenatore e direttore sportivo. I 2 hanno lavorato in grande sintonia e con stima reciproca, visto che molto spesso si è detto che Monchi sarebbe andato via nel momento in cui fosse stato esonerato Di Francesco e così è stato. Scelta giusta, sbagliata, doveva rimanere l'uno o l'altro, tante le discussioni che si sono e si stanno facendo in queste ore in merito alle decisioni societarie ma forse il problema è più profondo.

L'ormai ex mister giallorosso ha pagato il suo ostinarsi a credere nel progetto prospettatogli dalla dirigenza con l'ex ds romanista in testa ma dal suo arrivo ha visto partire Szczesny, Salah, Paredes e Rudiger appena messo piede a Trigoria ed Alisson, Nainggolan e Strootman la scorsa estate. La rivoluzione di Monchi non doveva trasformare la Roma in un supermercato ed invece questo è stato con giocatori di alto livello venduti quasi tutti a prezzi sin troppo "modici". A fronte di questi calciatori, sono arrivati: Olsen, Moreno prima e Marcano poi, Under, Cristante, Nzonzi e Zaniolo. Il raffronto tra il mercato degli ultimi 2 direttori sportivi appare impietoso.

Lo spagnolo si era presentato nella Capitale con le stigmati del vincente ma evidentemente non è saputo entrare nello spirito italiano o quantomeno romanista perché il ridimensionamento è stato palese nonostante lo scorso anno i giallorossi avessero raggiunto le semifinali di Champions, evento che non accadeva da 34 anni ed incassato più di 100 milioni da investire sul mercato sempre grazie ai giocatori della gestione precedente. Le spese sono state fatte la scorsa estate perché Nzonzi, Cristante, Pastore, Bianda e Coric sono costati più di quei 100 milioni ma potevano e dovevano esser investiti meglio.

Al trainer abruzzese, invece, si rimprovera di non aver dato un vero e proprio gioco alla squadra, cosa che è vera solo in parte. La passata stagione, la Roma aveva un'identità tattica ben precisa con movimenti di squadra chiari sia in fase difensiva che in avanti. I giallorossi sono stati la terza miglior difesa del campionato e davanti gli schemi erano svariati, piacevoli da vedere e spesso eseguiti al meglio. La differenza sostanziale è stata negli interpreti: sia perché il centrocampo è stato smembrato sia perché i sostituti non erano nè all'altezza nè adatti al gioco di Di Francesco. Alcuni giocatori facenti parte della rosa anche l'anno precedente, in questa sono andati completamente nel pallone e l'esempio più lampante è Federico Fazio, passato da colonna difensiva a problema sistematico. 

Un altro "capo d'accusa" verso l'ex tecnico di Pescara, Sassuolo e Roma è quello di aver avallato una campagna acquisti-cessioni che non corrispondeva minimamante alle sue idee di gioco. Una rosa "monca" (non è un gioco di parole ma la semplice realtà) in alcuni ruoli, con doppioni ed esuberi in altri e che ha costretto il tecnico a passare dal suo amato 4-3-3 al 4-2-3-1 adattando Lorenzo Pellegrini nel ruolo di trequartista, Cristante in cabina di regia, Nzonzi a giocare a 2 a centrocampo quando preferisce giocare "alla De Rossi" davanti alla difesa, lasciando che a gennaio partisse Luca Pellegrini senza prendere un sostituto dovendo adattare Santon a sinistra e con 3 terzini a destra. Davanti, Under è l'unico esterno destro offensivo di piede mancino quando per 2 anni e 4 campagne acquisti il tecnico ne aveva chiesto un altro di esperienza internazionale ed è stato preso Kluivert, che ancora non è arrivato a 20 anni. Saltato Malcolm, Monchi ha preso Nzonzi invece di acquistare un calciatore con le caratteristiche del brasiliano. 

Un altro problema imputabile all'ex allenatore della Roma è dovuto alla preparazione ed agli infiniti infortuni muscolari (anche lo staff sanitario non può esser totalmente esente da responsabilità se ad esempio Lorenzo Pellegrini ha avuto 2 ricadute ed una volta è successo anche per De Rossi, Manolas ed Under). Una volta, alcuni se la prendevano anche con i campi di Trigoria ma sono stati rifatti da poco e la problematica è molto più atavica. 

L'ultimo preparatore atletico della Roma premiato come migliore della stagione è stato Paolo Bertelli, attualmente in forza al Chelsea ma col contratto in scadenza nel 2019. Sarà il caso di riprendere anche lui dopo i 3 allenatori dell'era Sensi? E' ormai dai tempi di Rudi Garcia che la preparazione atletica (per non parlare di quella sui generis di Luis Enrique) che i giallorossi hanno numeri record di infortunati ogni anno, soprattutto muscolari ma non solo.

Ora, la direzione tecnica è stata affidata a Claudio Ranieri e quella sportiva a Frederic Massara. In entrambi i casi, la scelta appare più momentanea che definitiva anche se nel caso dell'ex vice di Sabatini le speranze di rimanere in carica appaiono più alte. Sembra, però, che tutto cambi ma che in realtà rimanga tutto uguale. Le scelte degli allenatori sono continui corsi e ricorsi storici, quella dei ds in base alle loro capacità di fare trading ma la sostanza resta sempre la stessa: se giocatori, mister e ds sono all'altezza si può puntare ad una posizione in Champions e nelle coppe si vive di speranza. Una volta si diceva che quando mancano i soldi bisogna sopperire con le idee ma ultimamente sembra che ci siano stati più soldi a disposizione delle idee. 

8 anni fa, la Juventus veniva da un anno di serie B, 2 stagioni fallimentari ed i tifosi in subbuglio. Lo stadio ha certamente aiutato a far tornare la gente ma gli acquisti di Pirlo e Pogba a parametro 0, di Vidal a 10 milioni più Lichsteiner allo stesso prezzo ed Asamoah con al comando un tecnico emergente ma dal carattere forte come Conte, le cose hanno preso un'altra piega. La società li ha supportati ciecamente ed ora i bianconeri sono impredibili per chiunque in Italia ma allora l'attacco era composto da Vucinic (preso proprio dalla Roma a 9 milioni), Quagliarella, Matri, Giovinco e Del Piero all'ultimo anno di Juve ed in rosa c'erano De Ceglie, Krasic ed Elia

Si può fare bene anche con un budget non eccelso (chiedere a Daniele Pradè proprio nella prima era Ranieri) o spendere male i soldi a disposizione. Questa è la vera rivoluzione che dovrà fare la società giallorossa: spendere con intelligenza i soldi che ha e mettere quei giocatori agli ordini di un tecnico preparato, dal carattere forte e che possa rimettere in sesto un ambiente difficile ma che può esaltarlo come accadde con Fabio Capello.


Pallotta incontra Campos. Sarà lui il prossimo ds della Roma?

INSIDEROMA.COM - GABRIELE NOBILE – Luis Campos attenzionato dal management della Roma. La notizia era filtrata nella giornata odierna, a poche ore dalla rescissione contrattuale tra la Roma ed il suo DS Monchi, avvenuta nel primo pomeriggio. Campos vanta un curriculum di tutto rispetto con trascorsi in importanti Club europei come il Monaco e il Lille, oltre una breve esperienza nel Real Madrid come osservatore. Come risulta ad Insideroma, ci sono stati incontri tra il presidente Pallotta e il dirigente portoghese nei giorni scorsi. In discussione, l’eventuale ruolo di Campos all’interno del management giallorosso, visto che il portoghese, attualmente DS del Lille, ha una visione del calcio più come esperto di scouting che da vero e proprio direttore sportivo di campo. Campos è molto richiesto da top club, come il Chelsea e il Manchester United. Difficile che l’ex Monaco possa chiudere con i Blues, vista la recente condanna da parte dell’Uefa, che ha chiuso loro il mercato per 2 sessioni.


Champions League. Lo United vince 3-1 a Parigi e passa ai quarti

Clamoroso al Parco dei Principi, il Manchester United vince 3-1 e passa ai quarti di finale. Il Paris Saint Germain aveva vinto 2-0 nella gara d'andata e bastava poco per andare alla fase successiva ma Lukaku soprattutto non è stato di questo avviso. L'ex Chelsea ha segnato una doppeitta (2' e 30') anche se al 12' Bernat aveva trovato il momentaneo pari per i parigini ma il rigore di Rashford al 93' ha visto gli inglesi festeggiare ed i francesi uscire agli ottavi come lo scorso anno.


Roma, rigore netto negato nel finale

Nell'ultimo minuto dei tempi supplementari alla Roma viene negato un rigore per un fallo, molto sospetto, in area nei confronti di Patrik Schick. La partita si conclude pochi secondi dopo con la vittoria del Porto.


Manolas: "Abbiamo dato il massimo. Una vergogna che l'arbitro non sia andato a vedere il VAR"

Kostas Manolas, difensore della Roma, al termine della gara di Champions Leaguecontro il Porto ha rilasciato alcune dichiarazioni. Queste le sue parole:

MANOLAS A SKY

Avete dato il massimo? 
“Sì, abbiamo dato il massimo. Abbiamo fatto una buona gara che ci lascia con l’amaro in bocca. Abbiamo visto che potevamo fare il 2-2 in tre occasioni per passare il turno. Poi ci fischiano un rigore e non ce ne fischiano uno netto a noi. L’arbitro non è andato a vedere il VAR, è una vergogna perché quando una squadra ha dato il massimo non puoi fare così”.

Cosa vi ha detto l’arbitro in campo? 
“Ha detto che l’hanno visto, non so perché succedono solo a noi queste cose.”

Anche l’anno scorso è successo… 
“Sì, ci hanno chiesto scusa a fine gara ma non c’è scusa nel calcio. Adesso c’è il VAR, devi andarlo a vedere, è evidente”.

 

MANOLAS ALLA RAI

 

Quanta rabbia avete? 
“Molta, non è giusto che siamo andati fuori. L’arbitro doveva andarlo a vedere, perché con loro si e per noi no? Il tocco è evidente”.

 

Cosa vi ha detto? 
“Niente, ora chiederà scusa, ma anche l’anno scorso contro il Liverpool è successo, non capisco”.

 

Il rigore per il Porto? 
“Il tocco c’è, lui va a vederlo ma perché non l’ha fatto anche con noi? Non capisco perché non va a vederlo”.

 

Il rimpianto?
“E’ quello di non aver passato, abbiamo dato tutto, sbagliando 2-3 occasioni, ma non è giusto come siamo andati fuori”.

 

Uniti con Di Francesco?
“Certo, sempre”.

 

 


Felipe: "Abbiamo fatto tutti del nostro meglio. Esausti ma felici"

Felipe, difensore del Porto, ha parlato in zona mista dopo il successo di questa sera contro la Roma:
"La nostra felicità si è vista tutta in campo. Abbiamo fatto tutti del nostro meglio e siamo tutti esausti. Ecco perché siamo felici".