Pelle nostra
Come nelle favole. La Roma vince il derby con un gol di Lorenzo Pellegrini: il suo quarto alla Lazio, tutti sotto la Nord, tutti finiti con una vittoria. La tradizione siamo noi. Che godiamo alla fine per il palo di Cataldi e per una squadra che finisce sventolando le bandiere sotto la Sud. È stato bello. Bellissimo. Testa al Nizza.
Fonte - ilromanista
Gianluca Mancini: "Ogni derby è un magone nello stomaco. Importante avere tanti leader"
Gasperini in conferenza stampa: "Pellegrini ho deciso di schierarlo a inizio settimana. Resa felice la gente"
GASPERINI IN CONFERENZA STAMPA
Che resta di questo primo derby?
"Resta un bel risultato che rende felice la gente, questo è importantissimo. Sicuramente dà molto morale alla squadra e ai giocatori. Mi resta la sensazione che possiamo lavorare di più, migliorarci. Vincere questo tipo di partite aiuta".
Quando ha preso la decisione di far giocare Pellegrini dall'inizio?
"Credo martedì o mercoledì. Ho la fortuna di vedere gli allenamenti, vedo come i giocatori si muovono, come giocano e come stanno. Pellegrini è un giocatore superiore, ha le qualità che conosciamo. Il punto è di farlo diventare un atleta con grande personalità e grande cuore, e lo ha perché è un ragazzo sanissimo, ma anche di grande rendimento, di grande fiducia ed energia. Ha 29 anni, è sanissimo e fisicamente ha tutti i valori atletici di medio-alto livello, non ha valori così bassi. Gioca con poco dispendio perché ha qualità tecniche quindi non ha bisogno di spendere molto. Oggi è uscito perché gli stavano venendo i crampi. Può diventare eccellente dal piano atletico".
Oggi la squadra ha messo qualcosa di più sull'atteggiamento?
"Sì, ma devo dire che la squadra lo ha sempre messo in campo. Poi può succedere come con il Torino in cui paghi la condizione, il caldo, la prima partita che giochi a queste temperature. Non siamo stati bravissimi a preparare la scorsa partita e c'era la Nazionale di mezzo. Ma sotto questo aspetto questa squadra non mi ha mai deluso, è sempre stata molto disponibile fin dai primi allenamenti. Dobbiamo crescere dal punto di vista tecnico e qualitativo, dobbiamo allargare la rosa: in questo momento abbiamo 7-8-9 giocatori molto competitivi, dobbiamo far crescere velocemente quelli che ci sono intorno".
Cosa ha provato in questo primo derby? Cosa manca nell'ultimo quarto d'ora?
"Dobbiamo entrare a posto con la testa. Abbiamo fatto scelte non positive, la Lazio era in inferiorità numerica e molto sbilanciata, ogni ripartenza poteva finire tanto a poco e invece abbiamo rischiato di prendere ingiustamente gol. Sono stati veramente brutti quei 15 minuti. Ma più che le gambe, quando stacchi la spina della centralina si spegne tutto. È un brutto atteggiamento che spero di sistemare. Quello era il momento più facile di tutta la partita e non ci abbiamo provato, ma lo mettiamo a posto. Il derby è straordinario per la partecipazione della gente, la gente ci tiene ed è un po' una festa per la città. Tutto questo ti coinvolge. Abbiamo avuto il merito di giocarla bene, era quello che mi preoccupava: se perdi iniziano le polemiche, ma non posso andare dietro ai timori e devo pensare a come giocare bene la partita. Abbiamo lavorato per cercare di liberarci sugli esterni, i disimpegni da dietro. Dobbiamo farlo in ogni partita, poi è chiaro che i derby sono unici".
Il livello delle due squadre?
"La Lazio è una buona squadra, anche oggi in 10 ha avuto una bella reazione e ha preso un palo. Noi abbiamo delle cose da correggere, la Lazio mi sembra una squadra più amalgamata: l'anno scorso hanno giocato insieme, è vero che non hanno fatto mercato ma sono rimasti tutti i giocatori. Noi abbiamo tante piccole cose che possiamo fare meglio, che ci possono dare più offensività. Il derby vinto ci aiuta, ma come rosa abbiamo bisogno di alzare. Abbiamo recuperato Pellegrini, dobbiamo recuperare Dovbyk, Ferguson, i giovani, anche Pisilli e Baldanzi. Abbiamo bisogno di gente solida. Abbiamo l'Europa League da giocare, ci serve rodaggio".
La gara?
"Le buone partite vengono fuori quando giochi in due. Voglio che la squadra giochi, nel suo modo, dentro le regole del calcio".
Lei ha sempre fatto giocare benissimo le sue squadre e creato tantissime occasioni: si sente un po’ inespresso dopo partite così con poche occasioni?
“È una situazione nuova per me, ma che mi mette alla prova uscendo dalla comfort zone. Devo trovare delle soluzioni. Nel finale ero abbastanza dispiaciuto, se vai in vantaggio non smetti di giocare. Dobbiamo superare questa fase, ma ci arriveremo”.
A che punto è arrivata l’empatia con lo spogliatoio?
“Con lo spogliatoio c’è stata una buona empatia da subito e sono stato facilitato dalla presenza di giocatori come Dybala, El Shaarawy, Mancini e Cristante. Ma anche tutti gli altri mi hanno dato grande disponibilità, ho trovato un gruppo compatto e che lavora bene. Queste partite ti aiutano a cementare, poi nella vita lascio i calciatori abbastanza liberi ma in allenamento mi hanno dato il 100% di disponibilità. Questo l’ho sempre riconosciuto e i meriti vanno dati anche a loro. Questo è un gruppo compatto, coeso e che ha voglia di fare bene”.
Inizia già a guardare la classifica o è presto?
“Se intende la classifica per vincere il campionato, per arrivare in Champions o per raggiungere altri traguardi ti dico di no. Se avessimo perso avrei valutato la partita, ma sarebbe cambiato il resto intorno. Io cerco di guardare ciò che accade in campo e lavorare per migliorare. La vittoria mi dice che comunque abbiamo tanto da fare in prospettiva. Per il resto non parlo, non l’ho fatto nemmeno gli altri anni. Possiamo farlo solo alla fine del girone d’andata, quando abbiamo incontrato tutti gli avversari. Il campionato è molto equilibrato e difficile per tutti, poi ci sono gli episodi come aver perso la partita contro il Torino sull’unico tiro subito o come il palo della Lazio di oggi. Devo fare valutazioni diverse da ciò che è il risultato”.
Innalzando i nostri color
In un orario senza senso si gioca una partita piena di significati per i romanisti. È la sfida tra chi porta il nome, i colori e il simbolo di questa città e gli altri. Vale anche tre punti per riprendere il cammino appena iniziato e interrotto dal ko col Toro. Con noi c’è la storia. Forza Ragazzi.
Fonte - ilromanista
Lazio e Roma un tira e molla
I numeri tattici della stracittadina.
Sono le big di A che hanno concluso meno volte in porta. Sarri fa il fuorigioco altissimo, Gasperini recupera palla quasi a metà campo. Oggi cosa ci aspetta?
Fonte - corsport
I convocati di Gasperini per il derby
La gara è in programma domenica 21 settembre alle 12:30.
Ecco la lista dei giallorossi a disposizione del tecnico per il match.
Portieri: Vasquez, Gollini, Svilar
Difensori: Rensch, Angelino, Ndicka, Tsimikas, Celik, Hermoso, Mancini, Ziolkowski, Sangaré, Ghilardi
Centrocampisti: Cristante, Pellegrini, El Aynaoui, Kone, Baldanzi, Pisilli
Attaccanti: Dovbyk, Ferguson, Soulé, El Shaarawy
La nuova Roma da ricostruire in un giorno
Gasperini non si nasconde: "Il derby è una partita a sè". Ha già l'occasione per mettere la prima pietra del futuro, tra giovani, sostenibilità e Champions. Il successo esterno manca dal 2016. Svilar: "Gara pazza, dura sette giorni".
Fonte - corsport
Gasperini: "Derby partita di livello da giocare. Mi aspetto che Pellegrini diventi un atleta vero"
Gian Piero Gasperini, alla vigilia del derby contro la Lazio, ha parlato in conferenza stampa.
Di seguito le dichiarazioni del tecnico della Roma.
Come sta vivendo il suo primo derby?
Wesley e Hermoso possono recuperare per la partita di domani?
“Non lo sappiamo ancora, stabiliamo oggi. Wesley ha avuto una ricaduta, una gastroenterite che gli ha creato un po’ di problemi. Ci sono altre 24 ore, speriamo stia meglio. Hermoso? Proviamo oggi sul campo, non ci sono indicazioni positive ma lascio un po’ di fiducia. Il Derby di Roma è famoso in tutto il mondo per le coreografie, i colori e il pubblico. Si tratta di una partita particolare e diversa, al di là della classifica. C’è una rivalità cittadina in campo e rende tutto più bello e teso”.
Il derby si vince o si può anche pareggiare?
“I derby che restano sono quelli che vinci, quelli che pareggi non te li ricordi e quelli che perdi li dimentichi velocemente. Giocarlo alla 4° giornata non è usuale, ma è una parte iniziale della stagione dove le squadre sono più rivolte a pensare di costruirsi e migliorarsi. Il calendario ha stabilito questo, alza subito l’attenzione sul campionato. La Lazio è un’ottima squadra con un grande allenatore che ha fatto bene in tutte le piazza, non ha fatto mercato ma non ha venduto nulla. Tolti gli ultimi due mesi della passata stagione stava facendo molto bene raggiungendo risultati buoni. Riconosco il valore della squadra e di alcuni giocatori, è una partita assolutamente di livello”.
C’è ancora modo di sorprendervi con Sarri dopo tanti incontri? La Roma è la sfida più difficile della sua carriera?
“In questo momento sono rivolto al presente. Questa è una bella sfida, io cerco di portare l’esperienza della mia carriera in una piazza come Roma, che mi ha spinto e motivato a intraprendere questa strada. Sono molto convinto della bontà della scelta. Io devo ottenere il massimo da quello che abbiamo in questo momento, dovrò uscire dalla mia comfort zone legata al mio tipo di calcio e a una rosa con determinate caratteristiche, ma questa è un’ulteriore sfida. Dovrò cercare di recuperare altre strade e situazioni, pur mantenendo sempre i miei principi con una squadra propositiva che cerca di ottenere il risultato tramite il gioco e lo scontro sportivo. Sarri? Ci siamo incontrati in C per la prima volta, siamo partiti tutti e due dalla gavetta. Lì si è formato e ha portato alcune sue squadre a essere un esempio di calcio. Tutto quello che abbiamo conquistato ce lo siamo costruiti nel tempo”.
Possiamo vedere Pellegrini dal primo minuto?
“In un calciatore la voglia non manca mai, è molto alta. Giocare in Serie A con la Roma è sempre speciale, quindi non credo sia cambiato molto. Tutti i giocatori sarebbero prontissimi per giocare”.
Dovbyk ha dato dei segnali in settimana? Cosa serve di più in un derby?
“Devi essere micidiale negli episodi. Tutti hanno cuore e attenzione, ma devi essere molto bravo a portare tutti gli episodi dalla tua parte ed essere molto preciso nelle situazioni favorevoli. Questo vale in tutte le partite importanti ed equilibrate come una finale, gli episodi cambiano le gare e le portano da una parte o dall’altra. Dovbyk? Non è entrato perché c’era un’altra situazione. Col Torino non abbiamo fatto bene, ma non abbiamo fatto peggio dei granata e non meritavamo di perdere. Abbiamo perso non giocando una buona gara per un tiro in porta, non l’abbiamo preparata benissimo a causa delle nazionali. Ora c’è un’altra partita, io devo guardare la crescita e lo sviluppo della squadra. Il mercato è chiuso, giocatori come Dovbyk, Pellegrini e Baldanzi, che dovevano andare via, sono rimasti e io devo recuperarli tutti. Dopo la fine del mercato io guardo avanti e ho bisogno di tutti nel modo migliore possibile. Dovbyk deve fare molto bene, Pellegrini deve fare benissimo e Baldanzi per quello che ci potrà dare deve fare bene. Ci sono 22/23 giocatori e devo tirare fuori il meglio da loro. Domani voglio vedere una squadra che sul piano del gioco e della corsa faccia qualcosa di superiore all’ultima partita”.
Pellegrini è arrivato alla condizione degli altri? Tsimikas può giocarsi il posto con Angelino?
“Tsimikas è arrivato dopo la pausa per la nazionale e ha cominciato a inserirsi. Non so quando ma giocherà viste le tante partite. Tempo di conoscere gli avversari, magari può giocare anche domani a gara in corso o all’inizio… Non abbiate dubbi, giocherà. Pellegrini? Per me è un giocatore potenzialmente molto forte, poi ci sono le prestazioni. Fisicamente è fuori da mesi, questa è una partita che va oltre e lui si sta allenando da tanto. Non ha problemi di inserimento nella squadra, ma non so quando sarà il momento di giocare: domani? Non lo so. Lui fisicamente sta bene. Dall’inizio o a partita in corso? Non lo so, però è pronto per giocare. Quanto dura? Non lo so. Mi aspetto che oltre alle sue qualità diventi anche un atleta, un giocatore di alto livello. Ha potenzialità altissime e non so perché non è riuscito a mostrarle con costanza. Gattuso lo aspetta, ma c’è bisogno di prestazioni e condizione fisica. Ha 29 anni, può fare tutto e nel ruolo avanzato è forte. Domenica ha giocato El Aynaoui in quel ruolo, forse ha bisogno di più tempo. In quel ruolo ci possono giocare Pellegrini, Pisilli, Cristante, che fece 13 gol in un anno all’Atalanta. Devo verificare una cosa: Pellegrini lo recupero io da solo e va bene per la società e per il pubblico? Perché sennò… Lui è un giocatore di livello, ma se non va bene al pubblico o alla società non lo posso fare. Se lo recuperiamo perché ci serve, perché probabilmente a me serve il miglior Pellegrini, e se lo recuperiamo tutti insieme abbiamo un giocatore di livello. Altrimenti diventa un problema e vado su un altro giocatore. Io devo recuperare tutti e guardo le prestazioni, dove ho bisogno giocano”.
Il derby alle 12:30?
“Purtroppo noi allenatori non giochiamo. Tutti i calciatori devono esprimersi al meglio. Sono partite di grande attesa per la tifoseria. Dispiace che ci siano infortuni perché toglie qualcosa alla partita, però poi si gioca 11 contro 11 e chi va in campo può fare bene”.
Sta pensando a qualche cambiamento?
“Dall’inizio della carriera mi hanno detto tante cose se giochi in Serie C o in Serie A o in Champions League devi cambiare i principi. Devo tener conto di alcune cose, Pellegrini non è un attaccante, Baldanzi è un trequartista, come attaccanti abbiamo Dybala e Bailey che sono fuori. Non sono convinto che abbiamo fatto così male, ora per una partita stiamo cancellando i due mesi precedenti fino a sabato scorso erano diversi i commenti. I miei principi non sono modificabili, ma devo tener conto delle caratteristiche dei giocatori, altrimenti dovrei snaturarmi e non voglio farlo e forse è andata bene così”.
Non era mai partito così male con 2 gol in 3 partite ai tempi dell’Atalanta: è solo sfortuna?
“Non parlerei di sfortuna. La fase offensiva, come quella difensiva, va fatta da tutti. Se hai una buona fase offensiva, metti in condizione gli attaccanti di fare più gol, così come è importante la fase difensiva. Se ti manca qualche gol, devi trovare delle soluzioni e dei miglioramenti in tutta la squadra, devi disimpegnare meglio e offrire agli attaccanti situazioni migliori, altrimenti sarebbe troppo facile. Evidentemente, sotto quell’aspetto, per quello che abbiamo visto, abbiamo fatto cose buone ma dobbiamo fare ancora meglio. Altrimenti è troppo facile dare la colpa a uno o quell’altro”.
Sarà più importante il pressing alto o chiudere gli spazi tra le linee?
“Dobbiamo fare bene in entrambe, dato che conosciamo le caratteristiche della Lazio. Dobbiamo mettere le nostre qualità migliori per metterli in difficoltà”.
El Aynaoui può giocare in coppia con Koné o è un’alternativa al francese?
“Ha giocato avanzato con il Torino ed è un ruolo non facile. Per me può fare tutti i ruoli del centrocampo, è duttile e dinamic”.
Soulé può essere una soluzione dietro le punte? L’orario può essere un problema?
“Il problema di giocare alle 12:30 è dovuto alle temperature e riguarda tutte e due le squadre. Come ho detto domenica scorsa, giocare con queste temperature è una grande difficoltà per i giocatori. Soulé è stato provato lì in allenamento, ma ci vuole tempo. Sta facendo bene, l’anno scorso giocava spesso come quinto, quest’anno gioca più offensivo ed è anche abbastanza prolifico. Non ci vedo grandi problemi, poi dietro le due punte devo verificare”.
Come sta El Shaarawy?
“El Shaarawy è entrato con il Torino. A parte Wesley ed Hermoso stanno tutti bene fisicamente”.
Tsimikas sfreccia. Pellegrini debutta
Gasperini pensa all'ex Liverpool per sostituire Angelino. Salgono quindi le quotazioni del greco.
Pellegrini a gara in corso e più di un'idea. Ansia per Hermoso e Wesley.
Fonte - corsport