Granit Xhaka : il possibile primo colpo della Roma di Mourinho

(MONDA MIRCO INSIDEROMA.COM)

 

Potrebbe essere il centrocampista svizzero il primo innesto della Roma dello ‘’Special One’’. Analizziamo il giocatore in forza all’Arsenal. 

 

L’attuale n.34 dell’Arsenal sembra essere nel mirino della nuova Roma dopo l’arrivo in panchina di Josè Mourinho. 

 

Nato il 27 settembre 1992, a Basilea (Svizzera), inizia a giocare nel 2003 nella squadra della propria città. Nel 2010 esordisce in prima squadra ed in 2 anni vince 2 volte il titolo svizzero ed una coppa nazionale prima di trasferirsi, nel 2012, al Borussia Monchengladbach. 

 

Nei 4 anni in Germania si fa conoscere come uno dei mediani più promettenti in Europa oltre a realizzare 9 reti ed 8 assist nelle 140 partite giocate con la maglia del Borussia. Nel 2016 viene ceduto per 45 milioni agli inglesi dell’Arsenal realizzando una plusvalenza, a favore del Monchengladbach, di 36,5 milioni. 

 

Nella sua avventura a Londra, sponda Gunners, Granit ha collezionato 220 presenze realizzando 13 gol e 20 assist. Con l’Arsenal ha vinto 2 coppe d’Inghilterra (2017 e 2020) e 2 Supercoppe d’Inghilterra (2018 e 2021). 

 

Il mediano svizzero è attualmente sotto contratto, fino al 2023 con i Gunners. Può essere utilizzato anche come terzino sinistro po come centrocampista centrale. Il suo valore di mercato è di 22 milioni. Nella stagione appena conclusa ha disputato 45 match per un totale di 3696 minuti con 1 rete realizzata e 2 assist a fronte di 8 ammonizioni subite ed 1 sola espulsione diretta.

 

Il nuovo allenatore della Roma, Josè Mourinho, ha molta stima di Granit Xhaka per le sue doti di leader del centrocampo sia a livello di impostazione di gioco sia di difesa. Proprio per questa sua dote difensiva, l’allenatore portoghese, lo aveva elogiato dopo un match tra Tottenham ed Arsenal nel 2020 quando il centrocampista dei Gunners aveva limitato ottimamente l’attaccante degli Spurs, Harry Kane. 

 

Potrebbe quindi ripartire dal piede mancino di Xhaka la Roma 2021/22.

 


Granit Xhaka : il possibile primo colpo della Roma di Mourinho

(MONDA MIRCO INSIDEROMA.COM)

 

Potrebbe essere il centrocampista svizzero il primo innesto della Roma dello ‘’Special One’’. Analizziamo il giocatore in forza all’Arsenal. 

 

L’attuale n.34 dell’Arsenal sembra essere nel mirino della nuova Roma dopo l’arrivo in panchina di Josè Mourinho. 

 

Nato il 27 settembre 1992, a Basilea (Svizzera), inizia a giocare nel 2003 nella squadra della propria città. Nel 2010 esordisce in prima squadra ed in 2 anni vince 2 volte il titolo svizzero ed una coppa nazionale prima di trasferirsi, nel 2012, al Borussia Monchengladbach. 

 

Nei 4 anni in Germania si fa conoscere come uno dei mediani più promettenti in Europa oltre a realizzare 9 reti ed 8 assist nelle 140 partite giocate con la maglia del Borussia. Nel 2016 viene ceduto per 45 milioni agli inglesi dell’Arsenal realizzando una plusvalenza, a favore del Monchengladbach, di 36,5 milioni. 

 

Nella sua avventura a Londra, sponda Gunners, Granit ha collezionato 220 presenze realizzando 13 gol e 20 assist. Con l’Arsenal ha vinto 2 coppe d’Inghilterra (2017 e 2020) e 2 Supercoppe d’Inghilterra (2018 e 2021). 

 

Il mediano svizzero è attualmente sotto contratto, fino al 2023 con i Gunners. Può essere utilizzato anche come terzino sinistro po come centrocampista centrale. Il suo valore di mercato è di 22 milioni. Nella stagione appena conclusa ha disputato 45 match per un totale di 3696 minuti con 1 rete realizzata e 2 assist a fronte di 8 ammonizioni subite ed 1 sola espulsione diretta.

 

Il nuovo allenatore della Roma, Josè Mourinho, ha molta stima di Granit Xhaka per le sue doti di leader del centrocampo sia a livello di impostazione di gioco sia di difesa. Proprio per questa sua dote difensiva, l’allenatore portoghese, lo aveva elogiato dopo un match tra Tottenham ed Arsenal nel 2020 quando il centrocampista dei Gunners aveva limitato ottimamente l’attaccante degli Spurs, Harry Kane. 

 

Potrebbe quindi ripartire dal piede mancino di Xhaka la Roma 2021/22.

 


Il Lorient corteggia Santon. Gerson va a Marsiglia e la Roma ci guadagna

Nelle ultime ore si è intensificato un asse Francia-Roma che portebbe rimpolpare le casse giallorosse in vista dell'imminente mercato.
La prima voce, come riferito da tuttomercatoweb.com, riguarda il terzino Davide Santon. Il giocatore, il cui contratto con la Roma scadrà il prossimo anno, è nelle mire del Lorient che ha già avviato dei sondaggi con la squadra giallorossa. Ma il Lorient, che ha raggiunto la salvezza la scorsa stagione, non sembrerebbe una destinazione gradita al giocatore.
Sempre dalla Francia, passando dal Brasile, arrivano voci circa l'imminente cessione di Gerson al Marsiglia. Il centrocampista ha vestito la maglia della Roma dal 2016 al 2018, venendo ceduto dai giallorossi al Flamengo nel 2019 dopo il prestito alla Fiorentina. Adesso, come riferito da globoesporte.com, Gerson è pronto a trasferirsi al Marsiglia per 25 milioni di euro. Un affare che riguarda indirettamente anche la Roma, che nel 2019 aveva aggiunto una clausola per avere il 10% di gaudagno su una futura cessione del giocatore. Dunque i giallorossi potrebbero ricevere la cifra di 2.5 milioni di euro dall'operazione Gerson.


Mourinho: "L'Italia è una buona squadra. MI concentrerò sui miei giocatori della Roma"

Josè Mourinho, neo allenatore della Roma, ha parlato al The Sun dicendo la sua sul prossimo Europeo e commentando anche l'Italia:

"Mi concentrerò ovviamente sui miei giocatori della Roma: Spinazzola, Cristante e Pellegrini. L'Italia è una buona squadra, un buon mix tra giocatori d'esperienza e giocatori che sanno come vincere. Mi aspetto una squadra forte. Roberto Mancini è un allenatore molto esperto, ha allenato per 20 anni nei migliori campionati dei migliori paesi. È più che pronto e l'ha dimostrato già nella fase di qualificazione. La squadra è migliorata molto con lui. L'Italia ha giocatori di talento e un'ottima conoscenza tattica. Può giocare in modi differenti. Roberto sta dando più qualità all'attacco, ma senza snaturare la squadra, che sa come competere. È difficile trovare punti deboli di questa squadra, credo che possono arrivare in semifinale".


Mourinho: "L'Italia è una buona squadra. MI concentrerò sui miei giocatori della Roma"

Josè Mourinho, neo allenatore della Roma, ha parlato al The Sun dicendo la sua sul prossimo Europeo e commentando anche l'Italia:

"Mi concentrerò ovviamente sui miei giocatori della Roma: Spinazzola, Cristante e Pellegrini. L'Italia è una buona squadra, un buon mix tra giocatori d'esperienza e giocatori che sanno come vincere. Mi aspetto una squadra forte. Roberto Mancini è un allenatore molto esperto, ha allenato per 20 anni nei migliori campionati dei migliori paesi. È più che pronto e l'ha dimostrato già nella fase di qualificazione. La squadra è migliorata molto con lui. L'Italia ha giocatori di talento e un'ottima conoscenza tattica. Può giocare in modi differenti. Roberto sta dando più qualità all'attacco, ma senza snaturare la squadra, che sa come competere. È difficile trovare punti deboli di questa squadra, credo che possono arrivare in semifinale".


Il Lorient corteggia Santon. Gerson va a Marsiglia e la Roma ci guadagna

Nelle ultime ore si è intensificato un asse Francia-Roma che portebbe rimpolpare le casse giallorosse in vista dell'imminente mercato.
La prima voce, come riferito da tuttomercatoweb.com, riguarda il terzino Davide Santon. Il giocatore, il cui contratto con la Roma scadrà il prossimo anno, è nelle mire del Lorient che ha già avviato dei sondaggi con la squadra giallorossa. Ma il Lorient, che ha raggiunto la salvezza la scorsa stagione, non sembrerebbe una destinazione gradita al giocatore.
Sempre dalla Francia, passando dal Brasile, arrivano voci circa l'imminente cessione di Gerson al Marsiglia. Il centrocampista ha vestito la maglia della Roma dal 2016 al 2018, venendo ceduto dai giallorossi al Flamengo nel 2019 dopo il prestito alla Fiorentina. Adesso, come riferito da globoesporte.com, Gerson è pronto a trasferirsi al Marsiglia per 25 milioni di euro. Un affare che riguarda indirettamente anche la Roma, che nel 2019 aveva aggiunto una clausola per avere il 10% di gaudagno su una futura cessione del giocatore. Dunque i giallorossi potrebbero ricevere la cifra di 2.5 milioni di euro dall'operazione Gerson.


Antonio De Falchi, la tua bandiera per sempre sventola nel nostro cuore

(Alessandro Capone - Insideroma.com) -  Quante volte sei salito su quel treno e sei sceso alla stazione di  Milano per sostenere i tuoi colori. Quante volte hai percorso la strada che porta a S. Siro. E ogni volta il pensiero è andato li, ad Antonio De Falchi, a quel maledetto quattro giugno millenovecentottantanove quando per un ragazzo come te, come noi, con la Roma nel cuore, non ci fu ritorno a casa.

Un gesto vile nei modi, un attacco alla sua e alla nostra romanità, un agguato che lo ha lasciato a terra per sempre, strappandolo ai suoi amori e alla sua passione. 

I fatti di Milano non li dimentichiamo perchè nessuno lo ha mai dimenticato e mai lo farà. Per l’amore verso i colori, per quello che rappresenta.

Una parte di Antonio è in ogni coro e in ogni esultanza, in ogni sventolio di bandiera, è in tutte le trasferte, su ogni seggiolino allo stadio, nella passione di ciascuno, perché Antonio, è in ognuno di noi oltre il tempo, oltre ogni generazione. Vive in ogni emozione che proviamo ogni volta che abbiamo il privilegio, il vanto di essere al fianco alla sua, alla nostra Roma. L’anima di questa città non dimentica i suoi figli e gli rende l’eternità. 

 

ANTONIO DE FALCHI VIVE


IL PAGELLONE DI FINE ANNO

(IL PAGELLANTE MASCHERATO - INSIDEROMA.COM) - Cala il sipario sulla stagione 2020-2021 della Roma, caratterizzata da molti (troppi) bassi e (pochi) alti grazie all'Europa League. Ecco i voti di Insideroma. 

 

Portieri

Pau Lopez 5 - Alti pochi, bassissimi molti.Stagione peggiore della precedente

 

Mirante 4 - Preoccupato piu’per il rinnovo che per altro. A “non”rivederci mai più

 

Fuzato 6 - Finale di stagione decente.In una buona squarda può fare al massimo da secondo

 

Difensori

Mancini 6,5 - Uno dei pochi a mantenere un rendimento accettabile e costante. Si riparta da lui

 

Smalling 4 - Prestazioni poche, ricadute tante. Desaparecido

 

Ibanez 5 - Irruenza e imprecisione,unico squillo di tromba nella notte di Amsterdam.

 

Kardsorp 6,5 - Parte da esubero,finisce da insostituibile. Sorpresa

 

Spinazzola 6,5 - Le potenzialità non mancano,i problemi fisici nemmeno . Peccato mortale

 

Bruno Peres 5Spesso titolare. Settimo posto

 

Santon 4 - Poche presenze, molte insufficenze. Ex

 

Fazio Sv - Ai saluti

 

J.jesus Sv - Vedi Fazio

 

Calafiori 6 - Voto di fiducia,qualità e poca continuità 

 

Reynolds 5 - Prestito.Prestito.Prestito.

 

Centrocampisti

 

Veretout 6,5 - Fino al momento dell’infortunio l’uomo in piu’anche in zona-goal.

 

Pellegrini 6 - I numeri sono dalla sua parte ma andrebbero “pesati”,nel complesso non sfigura

 

Villar 6 - Due stagioni in una: prima parte da 8,seconda da 4. Se ritrova umiltà può crescere ancora

 

Cristante 6 -Sacrificio e disponibilità ma il suo vero ruolo è a centrocampo e si vede. Vice Capitano

 

Diawara 5 - Fisicamente e tecnicamente rivedibile, finisce nel dimenticatoio a cospetto di un “ragazzo”della primavera

 

Darboe 6 - Talento indiscutibile come la necessità di mandarlo in prestito per proteggerlo. Panda

 

Pastore Sv - Vivo e lotta insieme a noi

 

Attaccanti

Borja Mayoral 6,5. 17 goal totali,una buona alternativa specialmente con le”piccole”. Da confermare(forse)

 

Dzeko 5 - Stagione da minimo sindacabile,zero reti nel girone di ritorno. Decida lui

 

Mkhitaryan 7 -Esterno,centravanti,trequartista. Doppia doppia stile Nba

 

Pedro 6 - Il goal nel derby gli vale la sufficenza(non cambierò/emo mai)al netto di una stagione modesta

 

El Shaarawy 5 - L’entusiamo di ritorno non manca ma non basta,unico squillo con lo Shakhtar. Da rigenerare

 

Carles Perez 4 - Inutile. Via

 

Zaniolo  - Sta casa aspetta a te

 

Allenatore

Fonseca 4 - 133 goal subiti, settimo posto alla pari con il Sassuolo. Può bastare


IL PAGELLONE DI FINE ANNO

(IL PAGELLANTE MASCHERATO - INSIDEROMA.COM) - Cala il sipario sulla stagione 2020-2021 della Roma, caratterizzata da molti (troppi) bassi e (pochi) alti grazie all'Europa League. Ecco i voti di Insideroma. 

 

Portieri

Pau Lopez 5 - Alti pochi, bassissimi molti.Stagione peggiore della precedente

 

Mirante 4 - Preoccupato piu’per il rinnovo che per altro. A “non”rivederci mai più

 

Fuzato 6 - Finale di stagione decente.In una buona squarda può fare al massimo da secondo

 

Difensori

Mancini 6,5 - Uno dei pochi a mantenere un rendimento accettabile e costante. Si riparta da lui

 

Smalling 4 - Prestazioni poche, ricadute tante. Desaparecido

 

Ibanez 5 - Irruenza e imprecisione,unico squillo di tromba nella notte di Amsterdam.

 

Kardsorp 6,5 - Parte da esubero,finisce da insostituibile. Sorpresa

 

Spinazzola 6,5 - Le potenzialità non mancano,i problemi fisici nemmeno . Peccato mortale

 

Bruno Peres 5Spesso titolare. Settimo posto

 

Santon 4 - Poche presenze, molte insufficenze. Ex

 

Fazio Sv - Ai saluti

 

J.jesus Sv - Vedi Fazio

 

Calafiori 6 - Voto di fiducia,qualità e poca continuità 

 

Reynolds 5 - Prestito.Prestito.Prestito.

 

Centrocampisti

 

Veretout 6,5 - Fino al momento dell’infortunio l’uomo in piu’anche in zona-goal.

 

Pellegrini 6 - I numeri sono dalla sua parte ma andrebbero “pesati”,nel complesso non sfigura

 

Villar 6 - Due stagioni in una: prima parte da 8,seconda da 4. Se ritrova umiltà può crescere ancora

 

Cristante 6 -Sacrificio e disponibilità ma il suo vero ruolo è a centrocampo e si vede. Vice Capitano

 

Diawara 5 - Fisicamente e tecnicamente rivedibile, finisce nel dimenticatoio a cospetto di un “ragazzo”della primavera

 

Darboe 6 - Talento indiscutibile come la necessità di mandarlo in prestito per proteggerlo. Panda

 

Pastore Sv - Vivo e lotta insieme a noi

 

Attaccanti

Borja Mayoral 6,5. 17 goal totali,una buona alternativa specialmente con le”piccole”. Da confermare(forse)

 

Dzeko 5 - Stagione da minimo sindacabile,zero reti nel girone di ritorno. Decida lui

 

Mkhitaryan 7 -Esterno,centravanti,trequartista. Doppia doppia stile Nba

 

Pedro 6 - Il goal nel derby gli vale la sufficenza(non cambierò/emo mai)al netto di una stagione modesta

 

El Shaarawy 5 - L’entusiamo di ritorno non manca ma non basta,unico squillo con lo Shakhtar. Da rigenerare

 

Carles Perez 4 - Inutile. Via

 

Zaniolo  - Sta casa aspetta a te

 

Allenatore

Fonseca 4 - 133 goal subiti, settimo posto alla pari con il Sassuolo. Può bastare


Antonio De Falchi, la tua bandiera per sempre sventola nel nostro cuore

(Alessandro Capone - Insideroma.com) -  Quante volte sei salito su quel treno e sei sceso alla stazione di  Milano per sostenere i tuoi colori. Quante volte hai percorso la strada che porta a S. Siro. E ogni volta il pensiero è andato li, ad Antonio De Falchi, a quel maledetto quattro giugno millenovecentottantanove quando per un ragazzo come te, come noi, con la Roma nel cuore, non ci fu ritorno a casa.

Un gesto vile nei modi, un attacco alla sua e alla nostra romanità, un agguato che lo ha lasciato a terra per sempre, strappandolo ai suoi amori e alla sua passione. 

I fatti di Milano non li dimentichiamo perchè nessuno lo ha mai dimenticato e mai lo farà. Per l’amore verso i colori, per quello che rappresenta.

Una parte di Antonio è in ogni coro e in ogni esultanza, in ogni sventolio di bandiera, è in tutte le trasferte, su ogni seggiolino allo stadio, nella passione di ciascuno, perché Antonio, è in ognuno di noi oltre il tempo, oltre ogni generazione. Vive in ogni emozione che proviamo ogni volta che abbiamo il privilegio, il vanto di essere al fianco alla sua, alla nostra Roma. L’anima di questa città non dimentica i suoi figli e gli rende l’eternità. 

 

ANTONIO DE FALCHI VIVE


La mente nel pallone: il tifo oltre il gol

(Dr EMANUELE CAPONE - INSIDEROMA.COM) -  Polemiche sono esplose nel nostro paese durante il periodo di chiusura, e no, non parlo solo delle diverse opzioni che si potevano attuare o delle strategie che si dovevano scegliere, parlo del campionato di calcio. La domanda è stata per molto tempo la stessa, riprenderà? Oggi con voi vorrei affrontare il tema del come mai lo sport, ed in particolare il calcio rivestono un ruolo così importante nella vita delle persone.

Il calcio come cultura

Prima di tutto si può affermare come il calcio rappresenti un sentimento di amore, di passione e che come tale ha spiegazioni diverse e multifattoriali. Rappresenta un forte senso di appartenenza ad una squadra al di là del risultato, fa alzare in piedi e gridare, piangere di gioia o di disperazione, insomma stimola nel tifoso un turbinio di emozioni forti che vanno al di là del semplice gol o del dispiacere per un’eliminazione in una competizione. Sulla rivista Focus, un famoso etologo, Morris, ha proposto come il calcio rappresenti la forma più avanzata di rituale, la caccia. Il seguire e tifare quindi per una squadra può essere, secondo lo studioso,una sorta di pseudocaccia, dove il giocatore è il cacciatore, il pallone è l’arma, la porta la preda. L’enorme popolarità di questo sport sarebbe da ricondurre quindi alla presenza di tutte le fasi e operazioni (tra cui l’inseguimento, prendere la mira, la cooperazione, l’adrenalina) della caccia.

Prove neuroscientifiche

Arrigo Sacchi, allenatore di fama internazionale, una volta parlando di calcio disse una frase che mi colpì molto, ovvero “il calcio è la cosa più importante tra le cose meno importanti”. Questa frase rappresenta a mio avviso come questo sport sia non solo un’attività fisica, ma rappresenti un fenomeno psicologico e sociale molto importante. Le neuroscienze tendono a ricercare e spiegare quelle che possono essere le cause di un qualsiasi fenomeno, ci serviremo di questa branchia della scienza per aiutarci a comprendere cosa si attiva a livello fisiologico nel nostro cervello durante una partita. Dei ricercatori spagnoli e tedeschi hanno scoperto come la semplice partecipazione ad una qualunque partita (spettatori neutri) generi l’attivazione dei meccanismi neurali che sono coinvolti negli stati d’ansia, questo ci permette quindi di dire che il calcio ha degli “effetti” sul cervello”.

L’università di Valencia ha ulteriormente studiato come l’assistere ad una partita di calcio per i tifosi possa essere paragonabile ad un orgasmo, difatti la stimolazione provata è paragonabile a circa 90 minuti di sesso. Secondo gli autori di questo studio ciò è associato alla secrezione degli “ormoni del piacere” che aumentano quando le due squadre scendono in campo e che salgono a livelli massimi nei momenti clou (ad esempio calci di rigore). Altri studi hanno notato come i livelli di cortisolo (ormone dello stress) e di testosterone (ormone sessuale) variano a seconda dei diversi momenti della partita. Una particolarità di questo studio condotto da Van Der Meij è quella di aver registrato come i livelli di cortisolo siano molto alti durante la partita, che può essere interpretato come una sconfitta può essere sentita come una minaccia alla stima sociale.

Ulteriori studi evidenziano invece come alcune aree del nostro cervello, in particolare la corteccia orbitofrontale mediale, si attivino durante una partita o stando a contatto con persone che tifano la nostra stessa squadra. Queste aree risultano importanti in quanto implicate nei processi emotivi ed affettivi. Inoltre si è notato come si attivi anche la corteccia cingolata subgenuale, area connessa alla presa di decisione altruistiche nei confronti delle persone (specie nella famiglia).

Queste ricerche portano alla conclusione che il tifo è un indice di appartenenza ad un gruppo di riferimento culturale, e che lo stimolo cerebrale prodotto si traduce in uno stretto legame di appartenenza alla propria squadra del cuore che ha la stessa radice dei legami affettivi familiari o con le persone a noi più care come gli amici.

Si può quindi affermare come il seguire una partita di calcio attivi tutti quei meccanismi responsabili dell’elaborazione delle emozioni ed evoca una risposta neurologica, ed è proprio per questo che risulta importante, ci attiva.

Nel prossimo articolo affronteremo i processi psicologici alla base del tifo.


La mente nel pallone: il tifo oltre il gol

(Dr EMANUELE CAPONE - INSIDEROMA.COM) -  Polemiche sono esplose nel nostro paese durante il periodo di chiusura, e no, non parlo solo delle diverse opzioni che si potevano attuare o delle strategie che si dovevano scegliere, parlo del campionato di calcio. La domanda è stata per molto tempo la stessa, riprenderà? Oggi con voi vorrei affrontare il tema del come mai lo sport, ed in particolare il calcio rivestono un ruolo così importante nella vita delle persone.

Il calcio come cultura

Prima di tutto si può affermare come il calcio rappresenti un sentimento di amore, di passione e che come tale ha spiegazioni diverse e multifattoriali. Rappresenta un forte senso di appartenenza ad una squadra al di là del risultato, fa alzare in piedi e gridare, piangere di gioia o di disperazione, insomma stimola nel tifoso un turbinio di emozioni forti che vanno al di là del semplice gol o del dispiacere per un’eliminazione in una competizione. Sulla rivista Focus, un famoso etologo, Morris, ha proposto come il calcio rappresenti la forma più avanzata di rituale, la caccia. Il seguire e tifare quindi per una squadra può essere, secondo lo studioso,una sorta di pseudocaccia, dove il giocatore è il cacciatore, il pallone è l’arma, la porta la preda. L’enorme popolarità di questo sport sarebbe da ricondurre quindi alla presenza di tutte le fasi e operazioni (tra cui l’inseguimento, prendere la mira, la cooperazione, l’adrenalina) della caccia.

Prove neuroscientifiche

Arrigo Sacchi, allenatore di fama internazionale, una volta parlando di calcio disse una frase che mi colpì molto, ovvero “il calcio è la cosa più importante tra le cose meno importanti”. Questa frase rappresenta a mio avviso come questo sport sia non solo un’attività fisica, ma rappresenti un fenomeno psicologico e sociale molto importante. Le neuroscienze tendono a ricercare e spiegare quelle che possono essere le cause di un qualsiasi fenomeno, ci serviremo di questa branchia della scienza per aiutarci a comprendere cosa si attiva a livello fisiologico nel nostro cervello durante una partita. Dei ricercatori spagnoli e tedeschi hanno scoperto come la semplice partecipazione ad una qualunque partita (spettatori neutri) generi l’attivazione dei meccanismi neurali che sono coinvolti negli stati d’ansia, questo ci permette quindi di dire che il calcio ha degli “effetti” sul cervello”.

L’università di Valencia ha ulteriormente studiato come l’assistere ad una partita di calcio per i tifosi possa essere paragonabile ad un orgasmo, difatti la stimolazione provata è paragonabile a circa 90 minuti di sesso. Secondo gli autori di questo studio ciò è associato alla secrezione degli “ormoni del piacere” che aumentano quando le due squadre scendono in campo e che salgono a livelli massimi nei momenti clou (ad esempio calci di rigore). Altri studi hanno notato come i livelli di cortisolo (ormone dello stress) e di testosterone (ormone sessuale) variano a seconda dei diversi momenti della partita. Una particolarità di questo studio condotto da Van Der Meij è quella di aver registrato come i livelli di cortisolo siano molto alti durante la partita, che può essere interpretato come una sconfitta può essere sentita come una minaccia alla stima sociale.

Ulteriori studi evidenziano invece come alcune aree del nostro cervello, in particolare la corteccia orbitofrontale mediale, si attivino durante una partita o stando a contatto con persone che tifano la nostra stessa squadra. Queste aree risultano importanti in quanto implicate nei processi emotivi ed affettivi. Inoltre si è notato come si attivi anche la corteccia cingolata subgenuale, area connessa alla presa di decisione altruistiche nei confronti delle persone (specie nella famiglia).

Queste ricerche portano alla conclusione che il tifo è un indice di appartenenza ad un gruppo di riferimento culturale, e che lo stimolo cerebrale prodotto si traduce in uno stretto legame di appartenenza alla propria squadra del cuore che ha la stessa radice dei legami affettivi familiari o con le persone a noi più care come gli amici.

Si può quindi affermare come il seguire una partita di calcio attivi tutti quei meccanismi responsabili dell’elaborazione delle emozioni ed evoca una risposta neurologica, ed è proprio per questo che risulta importante, ci attiva.

Nel prossimo articolo affronteremo i processi psicologici alla base del tifo.