Difra: “Roma, conta solo vincere”

IL TEMPO - MENGHI - È stata la prima rimonta subita dalla Roma di di Francesco, che col Chievo già lasciato: per strada settembre e stasera devi evitare di perderne altri, perché è nel gruppetto vicinissimo al 4o posto e le basta un (altro) passo falso per rischiare di perdere quota in classifica. La prestazione fatta con il Milan è stata incoraggiante, ma non basta: i giallorossi hanno bisogno di tornare a vincere dopo due pareggi consecutivi, anche per giocare in fiducia martedì col Porto. Centrare il 10o successo in campionato sarebbe fondamentale, non succedeva dalla stagione 2004-2005 di ottenere così poche volte i tre punti nell’arco di 22 partite e non finì bene, la Roma chiuse ottava. Questa Serie A è paziente, ma a lungo andare non perdonerà troppi sbagli e Dzeko e compagni hanno già perso 13 punti con le cosiddette piccole: “Li abbiamo persi - specifica Di Francesco - anche da altre parti, è capitato a noi ma anche ad altre squadre, visto quanto sono ravvicinate quelle in lotta per il 4o posto. Ora serve essere cinici. Serve una fase difensiva adeguata, come con il Milan”.

Ecco perché il tecnico abruzzese sta pensando di riproporre il 4-3-3 pure senza De Rossi (in panchina): “Lui e Nzonzi sono giocatori diversi, ma entrambi sono equilibratori. Abbiamo fatto belle gare con il 4-2-3-1, ma ci è sempre mancata la continuità. Al di là del sistema di gioco, batto il punto sugli atteggiamenti mentali, ma ci sta che a Vero a riproporremo lo stesso sistema”. La catena di destra è quella che ha funzionato meglio domenica: “Karsdorp ha avuto più continuità in fase difensiva, ha dato equilibrio alle sue scorribande. Schick è cresciuto in autostima, ha messo la grinta e la verve che deve essere tipica di ogni calciatore. Sono soddisfatto, possono essere riproposti insieme in futuro”.

Sta nascendo una nuova Roma nelle difficoltà, calciatori prima in penombra sono saliti sul palco a prendersi gli applausi e l’ex sconosciuto Zaniolo si sta facendo carico di grosse respinsabilità: “A livello mentale è libero, sfruttiamo la sua gioventù, la voglia, l’aggressività e la determinazione. Deve migliorare nelle scelte, è troppo generoso e puó cadere in certi errori. Ben venga, peró, l’esuberanza dei ragazzi”. Ad essere penalizzato è Pastore: “Anche per colpa mia - dice Di Francesco - non gioca con continuità, si allena sempre bene ma in partita ci sono tante situazioni che non lo avvantaggiano. Spero torni ad essere il giocatore che conosciamo”. Florenzi “tornerà a brillare”, assicura poi l’allenatore, che difende Kolarov, preso di mira dai tifosi: “Lui è dispiaciuto, accadono cose sulle quali si puó anche mettere una pietra sopra e chiedere scusa. A volte capita anche a me di sentire qualcuno che mi manca di rispetto, faccio finta di niente e vado da un’altra parte. Credo sia un giocatore importante per la Roma, torniamo a sostenerlo”. Settore ospiti mezzo vuoto: solo 650 tifosi a Verona.

 

 

 

Ko anche Olsen e Manolas, in porta spazio a Mirante. Difra: “Schick con Dzeko”

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Quattro giorni per raddrizzare la stagione, provando a dribblare i continui problemi fisici che condizionano dalle prime partite le scelte di Di Francesco. Stasera il Chievo, a Verona. Martedì il Porto, all’Olimpico. E, in mezzo, due formazioni che non deludano nuovamente i tifosi, ancora inferociti per il 7-1 di Firenze. Olsen e Manolas sono gli ultimi due stop muscolari che si aggiungono ai 27 già infilati fino a questo momento dalla Roma: un numero alto, per certi versi impressionante, con il quale il tecnico e lo staff stanno facendo i conti, interrogandosi sui perché e sul modo di intervenire. “Olsen ha un problema al polpaccio che si è riacutizzato, giocherà Mirante in porta - spiega Eusebio - mentre Manolas ha un problema al pube. Resteranno a casa. Per il resto, da valutare solo De Rossi, non ancora nelle condizioni ottimali, ma sono felice per come sta. Per fortuna abbiamo invece recuperato Juan Jesus, ha accorciato i tempi di recupero, viene con noi, ma al massimo andrà in panchina. Giocherà Marcano accanto a Fazio”.

Dovrebbe essere risparmiato per la Champions, De Rossi, mentre è squalificato Pellegrini: in mezzo al campo tornano Nzonzi e Cristante, con Zaniolo confermato trequartista e la possibilità che Schick e Dzeko vengano messi nuovamente insieme. “Sono soddisfatto della crescita di Schick, ha messo la grinta e la verve che deve essere tipica di ogni calciatore, al di là del ruolo in cui gioca. Possono essere riproposti insieme non solo a Verona, ma anche in futuro”.

Pochi i tifosi che seguiranno la squadra in Veneto. I Boys - uno dei gruppi storici della curva - ha fatto sapere in un comunicato di disertare la trasferta per protesta verso i giocatori considerati “Indegni”. Altri andranno, ma la distanza con squadra e società è piuttosto evidente. Simboli di questo clima avvelenato sono Florenzi e Kolarov, due dei più bersagliati in questo momento dalla Curva Sud. “Kolarov è dispiaciuto - spiega Di Francesco - non so cosa sia accaduto realmente, ma il fatto che sia difeso dai compagni è dovuto al suo attaccamento al lavoro e a questa maglia. Ha giocato un mese e mezzo con un piede fratturato, usciva da Trigoria in ciabatte, facendosi più infiltrazioni del dovuto. Poi accadono delle cose sulle quali si può mettere una pietra sopra e chiedere scusa: torniamo a sostenerlo, abbiamo bisogno di lui”.


Stadio, tutti gli ostacoli alla prima pietra

IL TEMPO - MAGLIARO - Cantieri per lo Stadio aperti a fine anno: strada stretta che un solo intoppo puó far saltare, ma ancora fattibile. Si parte con il subentro di James Pallotta a Eurnova nell’affaire, già entro pochissimi giorni.

LE ELEZIONI EUROPEE UNO SNODO CRUCIALE - Il nodo centrale di questo timing è il 26 maggio, giorno delle elezioni europee. L’andamento dell’Amministrazione Raggi obbliga i 5Stelle, per evitare una batosta elettorale, a provare a usare lo Stadio come carta elettorale. Per farlo, ai grillini serve di votare variante e convenzione urbanistica almeno un paio di settimane prima del voto per sfruttare l’effetto “il ‘nostro” Stadio è realtà, ora tocca alla Regione” (leggi Pd). Non approvarlo prima del voto, invece, aprirebbe scenari ostici: un risultato elettorale dei 5Stelle molto lontano dal 35% delle Comunali 2016 significa la graticola politica del Sindaco e del suo entourage, il definitivo sfarinamento delle maggioranze grilline in molti municipi e l’emergere di tutti i malpancisti, oggi tenuti a freno, che potrebbero creare molti problemi in sede di voto sulla variante urbanistica

CHIUDERE IN FRETTA TUTTI GLI ACCORDI - Quindi, i tavoli aperti fra Comune da una parte e Regione e Città Metropolitana lato pubblico e Roma/Eurnova lato privato per le questioni aperte (acquisto dei treni, cessione delle aree, aggiornamento delle carte e dei progetti) devono essere chiusi in fretta entro marzo e positivamente. Anche perché lunedì 11 il GIP annuncerà la data dell'udienza, da fissarsi entro il 13 giugno, sul rinvio a giudizio chiesto dalla Procura a conclusione dell'Inchiesta Rinascimento e l'apertura del processo con brogliacci, interrogatori, dichiarazioni, intercettazioni può appesantire il già delicato clima politico in Consiglio comunale. Ipotizzato, quindi, che per fine aprile ci sia il voto positivo in Aula Giulio Cesare su variante e convenzione urbanistica, perché i cantieri aprano davvero per dicembre occorre un rapido adeguamento delle carte progettuali da parte della Roma alle prescrizioni della conferenza di servizi e della variante; e il completamento delle procedure di verifica di compatibilità ambientale.

DOSSIER IN REGIONE - Fatto questo, firma della Convenzione e trasmissione di tutto il dossier - variante, convenzione, verifica ambientale e tavole aggiornate - alla Regione che emana la propria delibera con cui si dichiara la «pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell'opera» e costituisce il titolo autorizzatorio a costruire. A quel punto, gare europee, bonifiche e scavi archeologici per poi giungere, per Natale, all'apertura dei cantieri veri e propri.

LE INCOGNITE - Strada stretta, si diceva: molte incognite che possono far saltare i conti. La prima, ovviamente, è l'incapacità che Comune, Regione, Città Metropolitana e proponenti chiudano i vari accordi in tempo utile. Più tempo passa senza che si giunga a un accordo più si assottiglia il margine temporale a disposizione per rispettare il cronoprogramma. C'è poi l'incognita archeologia che per Tor di Valle non dovrebbe essere un vero problema ma con il sottosuolo romano c'è sempre da andare cauti.

I RICORSI - A questi tre elementi, poi, vanno sommati quelli «giudiziari». A parte l'intreccio politica-processo Parnasi, vanno ricordati gli innumerevoli ricorsi presentati praticamente ovunque ci sia un tribunale da qualunque associazione o congrega abbia necessità di 15 minuti di visibilità mediatica ma che, in ogni modo, prima o poi andranno esaminati. Da ultimo, ci sono anche i possibili ricorsi che potranno essere presentati dalle società non vincitrici delle varie gare d'appalto. La Roma sarà di fatto general contractor nel bandire e assegnare le gare d'appalto europee per la realizzazione delle sole opere pubbliche (lo Stadio e tutta la parte privata non vanno a bando). Quindi, per ogni gara potrebbero arrivare i ricorsi con tutte le perdite di tempo del caso.


La Juve punta Zaniolo e pensa ad una strategia

La Juventus pensa a Zaniolo per rinforzare il centrocampo. I binconeri starebbero tentando di inserirsi prima che il classe '99 rinnovi il contratto con la Roma, strappandolo così ai capitolini. A riportare la notizia è il quotidiano Tuttosport.


Ceferin: " Mai la Superlega. Dialogo con la FIFA, lotta al razzismo”

GAZZETTA DELLO SPORT - LICARI - «Ho commesso errori, non c’è leader politico che ne sia immune, ma l’Uefa oggi è diversa da quando sono stato eletto nel 2016». Non che ci fossero dubbi sulla riconferma per acclamazione, ma un discorso così diretto non era prevedibile. Eppure Aleksander Ceferin, rieletto presidente, ha approfittato del Congresso di Roma per definire l’Uefa che verrà, criticando Fifa e club, promettendo che con lui una Superlega non esisterà mai, vantandosi d’aver recuperato i club che volevano andarsene e applaudendo la Federcalcio sul razzismo. Alle 11.53 la proclamazione, quindi il discorso davanti alla moglie Barbara e alle tre figlie adolescenti: «Non mi prestano molto ascolto quando torno a casa, ma mi aiutano a ricaricare le pile dai miei impegni…». Avvocato sloveno di Lubiana, cintura nera di karate, Ceferin ha 51 anni e almeno altri quattro da numero uno di Nyon. Anni nei quali lui e l’omologo-rivale alla Fifa, Gianni Infantino, scriveranno il futuro del calcio.

FIFA E OTTIMISMO Naturalmente Infantino è stato al centro dei suoi discorsi. «Ci sono state tensioni di recente, non possiamo essere d’accordo su tutto. Rispetto significa lavorare insieme ma, allo stesso tempo, dire quando non si è d’accordo. Spesso sono quelli che dicono sempre sì a condurre i leader alla rovina. Chi espone il proprio dissenso in modo moderato e costruttivo può impedire gli errori». Naturalmente si parla dei due tornei – Global Nations League e Mondiale per club – «per i quali speriamo che la Fifa ci dimostri rispetto ascoltando il nostro punto di vista. Però sono un po’ più ottimista che in passato». Ha aperto uno spiraglio, sorprendendo anche i collaboratori.

NO SUPERLEGA Sarà necessario un incontro faccia a faccia. Nel quale Ceferin si presenterà forte del memorandum d’intesa con l’Eca e del rapporto personale con Andrea Agnelli. Ieri intanto ha rivelato che, dopo la prima elezione, alcuni club d’élite progettavano di separarsi dall’Uefa: «Ho detto loro che, se avessero lasciato la Champions, di grande sarebbe rimasto soltanto il passato. Abbiate fiducia e non ve ne pentirete, sono state le mie parole». Adesso Ceferin giura: «Con me e Agnelli non ci sarà mai Superlega, siamo una sola voce». Anche se la vera missione sarà disegnare la Superchampions dal 2024, senza quei posti per diritto divino che tanto la avvicinerebbero alla Superlega.

«CIARLATANI…» Nel taccuino delle proposte c’è la Nations League («un grande successo che vogliamo diventi importante come l’Euro»), l’idea di riportare il Mondiale in Europa nel 2030 «dopo la straordinaria edizione in Russia», solidarietà crescente, un nuovo calendario internazionale e «l’aggiornamento del fair play finanziario». Da sempre Ceferin ripete che l’obiettivo è la competitività dei tornei dove ci sono ormai squadre con due formazioni titolari e altre debolissime: «Ma siamo sinceri, il problema c’è sempre stato: nel 1956 il Real ha vinto la Coppa Campioni, e così nei quattro anni successivi. Chi pensa che si possa cambiare tutto con la bacchetta magica è un ciarlatano, in un pianeta in cui l’1% detiene il 50% della ricchezza». Sul fair play, però, ci sono questioni pendenti, come i Football Leaks sulle presunte irregolarità di City e Psg: «C’è una commissione che sta indagando e per tutti, non solo per Psg e City, in caso ci saranno sanzioni».

RAZZISMO E GRAVINA L’altro grave problema è il razzismo. In Italia un bel gruppo di idioti ha obbligato di recente la federazione a inasprire le misure. Ceferin si complimenta: «Le iniziative di Gravina meritano il sostegno. Al presidente dico: “Non ascoltare le critiche, l’Uefa è con te”. Sono preoccupato per quello che succede in Europa e anche dalle dichiarazioni di alcuni politici che sembrano andare in direzione diversa e non combattere il razzismo». Inevitabile il riferimento indiretto alle posizioni di Salvini in Italia, benché Ceferin si affretti a spiegare che «non mi riferivo a situazioni specifiche».

I CLUB NON SI LAMENTINO L’ultima bordata è per i club che hanno chiesto a gran voce la Var in Champions, fino a convincerlo, e i cui allenatori però non si sono presentati alla riunione di Francoforte con Rosetti. «Ce n’erano cinque, Allegri, Di Francesco, e poi quelli di Lione, Borussia e Schalke». Considerato che il Liverpool giocava, mancavano dieci tecnici. «Non è solo questione di rispetto: soprattutto loro avranno pochi motivi per lamentarsi». Tra gli assenti, Real, City Barça, Psg, Bayern… non le manda a dire Ceferin, proprio no.


Chievo-Roma, le probabili formazioni dei quotidiani. Out Olsen e Manolas, davanti tornano Schick e Dzeko insieme ad El Shaarawy

INSIDEROMA.COM - Questa sera, alle 20:30 allo Stadio Bentegodi si giocherà il match tra Chievo Verona e Roma. La lista degli assenti si allunga e il tecnico Di Francesco dovrà affidarsi ad una formazione rimaneggiata: a Pellegrini squalificato, e a Perotti e Under, ancora out per infortunio, si sono aggiunti anche Olsen e Manolas. Tra i pali torna Antonio Mirante, davanti a lui Karsdorp, Fazio, Marcano e Kolarov. A centrocampo si abbassa Zaniolo, che compone il reparto assieme a Nzonzi, mediano, e Cristante. In attacco rivedremo Schick, confermato esterno destro, insieme a Dzeko prima punta. ElShaarawy a sinistra a completare il tridente. Queste le probabili formazioni dei quotidiani:

IL MESSAGGERO

Mirante; Karsdorp, Fazio, Marcano, Kolarov; Zaniolo, Nzonzi, Cristante; Schick, Dzeko, El Shaarawy.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Mirante; Karsdorp, Fazio, Marcano, Kolarov; Zaniolo, Nzonzi, Cristante; Schick, Dzeko, El Shaarawy.

CORRIERE DELLO SPORT

Mirante; Karsdorp, Fazio, Marcano, Kolarov; Zaniolo, Nzonzi, Cristante; Schick, Dzeko, El Shaarawy.

TUTTOSPORT

Mirante; Karsdorp, Fazio, Marcano, Kolarov; Zaniolo, Nzonzi, Cristante; Schick, Dzeko, El Shaarawy.

CORRIERE DELLA SERA

Mirante; Karsdorp, Fazio, Marcano, Kolarov; Zaniolo, Nzonzi, Cristante; Schick, Dzeko, El Shaarawy.

LA REPUBBLICA

Mirante; Karsdorp, Fazio, Marcano, Kolarov; Zaniolo, Nzonzi, Cristante; Schick, Dzeko, El Shaarawy.

IL TEMPO

Mirante; Karsdorp, Fazio, Marcano, Kolarov; Zaniolo, Nzonzi, Cristante; Schick, Dzeko, El Shaarawy.

IL ROMANISTA

Mirante; Karsdorp, Fazio, Marcano, Kolarov; Zaniolo, Nzonzi, Cristante; Schick, Dzeko, El Shaarawy.

LEGGO

Mirante; Karsdorp, Fazio, Marcano, Kolarov; Zaniolo, Nzonzi, Cristante; Schick, Dzeko, El Shaarawy.


De Rossi: "Un onore ricevere il Premio Bulgarelli"

Daniele De Rossi, capitano della Roma, ha ricevuto ieri sera il Premio Bulgarelli, riconoscimento per la migliore mezzala dell’anno. Premiato da Fabio Capello, il numero 16 ha commentato così il premio:

"Per me è veramente un onore ricevere il Premio Bulgarelli per la persona a cui è intitolato e per i componenti della giuria, tutte persone che hanno fatto tanto per il calcio".


Stadio, Speranza: "Il progetto non è sostenibile, lo diciamo da anni"

Simone Sapienza, segretario di Radicali Roma, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in un comunicato in merito al nuovo stadio della Roma. Queste le sue parole:

"Lo diciamo da anni, e lo ribadiamo con forza anche oggi, dopo il rinvio a giudizio chiesto dalla procura per gli illeciti commessi dai soggetti, pubblici e privati, coinvolti nella costruzione dello stadio della Roma: il progetto non e' sostenibile. Noi crediamo sia importante fare uno stadio per la Roma, ma anche per la Lazio, per il rugby e per tutti gli altri spot con un pubblico crescente: chiediamo pero' un minimo di progettualita', per il bene della citta' e dei cittadini. Quello che non torna in questo progetto e' la mancanza di opere necessarie per raggiungere ed evacuare l'impianto: le poche previste, ovvero le due ferrovie Roma Lido e Roma Fiumicino e magari la realizzazione un ponte per garantire il flusso e il deflusso dopo le partite, sono inadeguate e a carico quasi esclusivo del pubblico. In pratica, si chiede a tutti i cittadini di pagare soluzioni di mobilita' che a stento riusciranno a servire l'impianto sportivo, con un guadagno per i suoi proprietari e grande amarezza per la comunita', che ricevera' in cambio ingorghi e file tutti nuovi. Come se non bastasse, il tutto viene condito dal regalo della citta' di Roma ai proprietari della Roma di una quantita' enorme di metri cubi per costruire immobili che con lo stadio non c'entrano nulla. Incomprensibile, dal nostro punto di vista, e' anche il fatto che la procura abbia chiesto di procede penalmente per reati di associazione a delinquere e corruzione che interessano privati responsabili della societa' che fara' lo stadio ed esponenti dell'amministrazione senza mettere in dubbio il progetto stesso, che resta regolare e validissimo. Grazie al lavoro di Riccardo Magi, Francesco Mingiardi, e Alessandro Capriccioli, avevamo presentato gia' nel 2017 una diffida all'Assemblea Capitolina per sottolineare la non fattibilita' dello stadio per assenza oggettiva di interesse pubblico e futuro danno erariale: ci auguriamo che il buonsenso prevalga sugli interessi privati e che questo progetto disastroso venga sostituito da una pianificazione pensata davvero nell'interesse della citta'"


La Roma esprime il suo cordoglio per la tragedia che ha colpito il Flamengo (foto)

Anche la Roma ha voluto mostrare la sua vicinanza, tramite il profilo Twitter, al Flamengo, club brasiliano colpito da una tragedia con un incendio al centro sportivo di Rio de Janeiro che ha portato alla morte di 10 giovanissimi calciatori.


Primavera Roma. I ragazzi di De Rossi perdono 4-3 contro il Chievo

La Roma Primavera esce dal campo sconfitta nella trasferta di Verona contro il Chievo nel match valevole per la 18esima giornata del campionato di Primavera 1 TIM. I ragazzi di Alberto De Rossi dopo essersi portato in vantaggio con Darboe si fanno rimontare di tre gol. La Roma dopo aver trovato il gol del momentaneo 3-2, subisce il 4 gol siglato da Juwara. A poco serve il gol di Cangiano che accorcia le distanze. Allo Stadio Comunale di Caselle di Sommacampagna è 4-3 per il Chievo


Chievo-Roma, le Formazioni Ufficiali: Confermati Schick e Karsdorp, con Marcano in difesa. In avanti torna titolare El Shaarawy

Mancono poco meno di due ora al match tra il Chievo Verona e la Roma, in campo alle 20.30 allo Stadio Bentegodi. Di Francesco recupera Zonzi e Cristante, squalificati contro il Milan, schierando Karsdorp e Schick sulla catena di destra. In avanti conferma per il faraone El Shaarawy vicino a Dzeko: in porta Mirante.

LE  FORMAZIONI UFFICIALI

AC CHIEVO VERONA (3-4-1-2): Sorrentino; Bani, Rossettini, Barba; Schelotti, Hetemaj, Dioussé, Rigoni; Giaccherini; Stepinski, Djordjevic.
A disposizione: Caprile, Semper, Cesar, Depaoli, Frey, Jaroszynski, Piazon, Kiyine, Leris, Meggiorini, Pucciarelli.
Allenatore: Domenico Di Carlo.
Diffidati: Depaoli, Hetemaj, Giaccherini, Rigoni.
Squalificati: -.
Indisponibili: Seculin, Tomovic, Andreolli, Pellissier, Tanasijevic.

AS ROMA (4-3-3): Mirante; Karsdorp, Fazio, Marcano, Kolarov; Cristante, Nzonzi, Zaniolo; Schick, Dzeko, El Shaarawy.
A disposizione: Greco, Fuzato, Santon, Florenzi, Juan Jesus, De Rossi, Coric, Pastore, Kluivert.
Allenatore: Eusebio Di Francesco.
Diffidati: Fazio.
Squalificati: Lorenzo Pellegrini.
Indisponibili: Cengiz Under, Perotti, Olsen, Manolas.

Arbitro: Abisso della sezione di Palermo.
Assistenti: Bottegoni e Prenna.
IV Uomo: Piscopo.
VAR: Pairetto.
AVAR: Tolfo.


Pastore: "Partita importantissima, dobbiamo essere pronti"

Javier Pastore, centrocampista giallorosso ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni a pochi minuti dal fischio di inizio match contro il Chievo Verona. Queste le sue parole: 

PASTORE A ROMA TV

Partita importante, un obiettivo da centrare: il quarto posto

"E' importantissima, dobbiamo stare vicini alle altre. Con la stessa attenzione messa in campo con il Milan possiamo portare a casa i 3 punti".

Il Chievo?
"Giocano senza paura, devono fare il massimo per salvarsi. Per noi è un avversario pericoloso, dobbiamo essere pronti in ogni momento ed essere sempre protagonisti".

PASTORE A SKY SPORT

La Roma ha perso 13 punti con le piccole. Come mai?

"Penso che ci è mancata attenzione, non siamo stati decisi e concreti. Gira tutto intorno a quello, con le grandi abbiamo sempre fatto bene e fatto più punti rispetto alle piccole".

Si sente un po' in debito con i tifosi viste le sue prestazioni, che sicuramente non giudica di alto livello?

"Sicuramente, ho iniziato male la stagione, non ho avuto regolarità, non ho potuto giocare tante partite di fila e questo mi è mancato. Sicuramente mi sento in debito non solo con i tifosi e con la società che ha investito tanto per me per poter far fare un salto di qualità alla squadra".