Raggi: «Il nuovo stadio in Consiglio»
GAZZETTA DELLO SPORT - Non sappiamo se siano semplici colpi di coda di una parte perdente che non vuole arrendersi. Di certo, in attesa che oggi si consumi un’assemblea capitolina tutta dedicata al tema del nuovo stadio della Roma, ieri la giornata politica sull’argomento è vissuta sul botta e risposta tra l’ex assessore all’Urbanistica del Comune, Paolo Berdini, e la sindaca Virginia Raggi, a cui si è accodato anche l’assessore allo Sport, Frongia.
MAGISTRATURA Berdini ha dichiarato: «Se giovedì (oggi, ndr) passasse qualche scellerata approvazione del piano, io andrò alla magistratura». L’impressione è che la Raggi non stia tremando, tant’è che ha replicato netta: «Va in Procura? È bizzarro, perché è stato proprio lui ad aprire questa procedura chiedendo la convocazione della Conferenza dei Servizi». Cioè quella procedura, già terminata, che ha dato il via libera alle opere. Non è un caso che Frongia chiosi: «Ma Berdini è già stato in Procura». Come dire, senza sortire nulla.
VARIANTE Oggi, perciò, via libera al consiglio, che consentirà alle opposizioni di produrre ordini del giorno che, messi ai voti, dovrebbero essere respinti, mentre la maggioranza, a sua volta, farà votare un proprio documento, dai contenuti d’indirizzo, che invece sarà approvato. Il vero nodo sarà l’approvazione della Variante al Piano Regolatore, che il Movimento 5 Stelle vorrebbe fare approvare entro la fine di aprile per provare a capitalizzare politicamente il via libera (a quel punto effettivo) al nuovo stadio nelle prossime, delicate Europee. Per questo Tor di valle da ora in poi andrà al trotto.
Perotti gioca, Under andrà in panchina
IL TEMPO - MENGHI - A un mese dallo scatto «a freddo» contro il Torino che gli è costato una lesione al retto femorale della coscia sinistra, Under è tornato in gruppo: a Frosinone ci sarà, probabilmente in panchina, e Di Francesco potrà contare su una risorsa in più in attacco. Assente nelle ultime 6 partite, il turco dovrà gestirsi al meglio in vista di derby e Porto. Zaniolo ha coperto bene il «buco» a destra, il rientro del titolare potrebbe farlo scivolare di nuovo a centrocampo, ma non da subito perché sabato potrebbe toccare ancora al ragazzino bocciato dalla Fiorentina ai tempi della Primavera: «Mi hanno comunicato che non c'era posto per me e ho pianto una settimana intera. Poi mi sono rimboccato le maniche». Fino all’esordio in Champions contro il Real: «Il mister mi ha dato
la notizia dopo la riunione tecnica e sono stato tutto il giorno a fissare il soffitto della camera, De Rossi e Totti mi hanno detto di stare tranquillo e in campo ho pensato solo a giocare: sarebbe un sogno fare come loro e restare qui. Non sono famoso, ma sotto gli occhi
di tutti sì e devo essere bravo a gestire tutto questo». Di Francesco dovrà piuttosto gestire le energie dei suoi e gli faranno comodo i ritorni di Under e Perotti, che col Bologna è
andato in panchina e ora vuole farsi largo nell’attacco ancora orfano di Schick, che si sta allenando individualmente al pari di Karsdorp.
Ünder pronto per il Frosinone
LA REPUBBLICA - FERRAZZA - È tornato in gruppo, Ünder, a un mese dall’infortunio al retto femorale. Dovrebbe giocare a Frosinone, mentre intorno a lui il mercato di muove, con il corteggiamento di mezza Europa. In Inghilterra i club più importanti (Arsenal, Chelsea, Tottenham, Manchester United) sono molto interessati, ma anche il Bayern Monaco, con il ragazzo – in piena trattativa da rinnovo contrattuale – che ha una valutazione intorno ai 40 milionidi euro dopo essere acquistato due estati fa per 15 milioni
Zaniolo: "Un giorno ho pensato di smettere"
CORRIERE DELLA SERA - Nicolò Zaniolo esce dalla lunga intervista, sul sito della Roma, come un ragazzo che si volta indietro e quasi non crede alla realtà che sta vivendo: «Ero appena arrivato alla Primavera della Virtus Entella e non giocavo. Mi ritrovai nel bar di mio padre, a La Spezia, che piangevo. Gli dicevo: se non riesco a giocare qui, forse devo fare qualcos’altro nella vita. Mi rispose: fai l’ultima settimana a mille, fatta bene, senza pensare. L’ho fatta e da lì non sono più uscito». Adesso è il golden boy della serie A: «Ma non ho ancora fatto niente. Mio papà mi ripete che si fa presto ad andare in alto e ci si mette ancora meno a tornare in basso. Anche per questoimiei amici sono quelli di sempre. A Capodanno sono rimasto con loro piuttosto che andare in vacanza. Abbiamo fatto una cena a La Spezia e siamo stati bene». Ribadita la passione per il 22 di Kakà («Mi appassionava il suo stile di gioco, era bello da vedere quando toccava il pallone») e negata ogni passione per i videogames («Non mi piacciono»). I social media, però, sono indispensabili: «Sono nato in questa era, è difficile non usarli. Ti ci diverti, ma so che bisogna stare attenti». Ed è il consiglio che ha dato anche a mamma Francesca. [..]
Roma-Sarri, contatto
IL TEMPO - MENGHI - Ombre lunghe da Londra. Aspettando il calar della stagione, in un giugno che già profuma di rivoluzione, in terra inglese si muovono i primi passi verso il futuro. Franco Baldini, uomo di Pallotta, ha incontrato Maurizio Sarri nella capitale del Regno Unito qualche settimana fa, quando Higuain era in arrivo al Chelsea e Di Francesco cercava di non far affondare la nave in piena burrasca. I due si conoscono bene, sono vicini di casa in Toscana e adesso vivono entrambi sotto l'orologio del Big Ben, che nel suo classico
formato da polso ha reso famoso il puntiglioso ex allenatore del Napoli che, minuto dopo minuto, rischia di essere - metaforicamente - buttato giù dalla torre. In Inghilterra lo danno per spacciato, il conto alla rovescia passa dalla sfida di Europa League stasera con il Malmoe ma soprattutto dalla finale di Coppa di Lega in programma domenica: battere il Manchester di Pep Guardiola è l’unico modo per evitare di far saltare la panchina, a Londra ne sono sicuri. Proprio in un ristorante della City Baldini ha mangiato con il contestato tecnico e il pensiero va inevitabilmente all'uomo discusso qui, salvato a più riprese da Monchi e confermato fino a fine stagione, quando saranno i risultati a parlare per lui. Di Francesco ha tempo e modo di cambiare il suo futuro, moltissimo dipende dalla Champions di oggi e da quella di domani in cui la Roma deve assolutamente essere presente, Sarrisembra invece arrivato ad un bivio cruciale con un piede già mezzo fuori e il ritorno in Italia non gli dispiacerebbe, anche se prima di valutare concretamente le piste da cui ripartire vuole far ricredere l’ostile ambiente londinese: «Devo pensare al fatto che sarò l'allenatore del Chelsea per molto tempo, altrimenti non posso lavorare. Non ne sono sicuro, è un momento difficile, ma devo pensarlo, devo ragionare a lungo termine per rendere al
meglio ed entrare nella testa dei giocatori. Stiamo cercando - ha detto in conferenza
stampa alla vigilia del match di Europa League - di risolvere i nostri problemi, ma non è
facile perché non abbiamo molto tempo e giochiamo ogni tre giorni». Il solito Sarri, verrebbe da dire, quello che alla Roma piace da tempo, tant'è che Sabatini aveva provato a prenderlo prima del Napoli e lo stesso Monchi aveva pensato a lui per il dopo-Spalletti. Il matrimonio si potrebbe fare con qualche anno di ritardo, ma sono tanti i fattori da incastrare in questo puzzle calcistico che parte da Londra e arriva fino alla capitale. Di certo ci sono i buoni rapporti tra l’attuale tecnico del Chelsea e Baldini, ma da qui a giugno molte cose possono cambiare, anche ai piani alti della dirigenza romanista. Nei corridoi di Trigoria e del calciomercato sta correndo rapida la voce del sempre più possibile addio di Monchi, che per sua scelta potrebbe andare via e assumersi le piene responsabilità di
un'annata storta (ma che si può ancora raddrizzare). Il sostituto potrebbe essere già al
Bernardini, si starebbe pensando infatti alla promozione di Ricky Massara, che conosce bene le dinamiche interne e il diesse l’ha già fatto ad interim dopo l’era Sabatini. Stavolta potrebbe prendere, e tenersi, i pieni poteri: uscire dall’ombra.
Sarri-Roma, attrazione fatale. Baldini gli offre la panchina
LA REPUBBLICA - CARDONE, PINCI - Come in un corteggiamento vero e proprio, tutto è iniziato con un invito a cena. Di certo, non è più solo una forte attrazione: la Roma a giugno cambierà allenatore e vuole convincere Maurizio Sarri a dirle di sì. L’idea è di quelle suggestive, ma si è già trasformata in azioni concrete. Due telefonate, un appuntamento a tavola, a Londra: a guidare le mosse del club giallorosso per assicurarsi dalla prossima stagione l’ex tecnico del Napoli è il consigliere personale del presidente Pallotta, Franco Baldini. Che per Sarri ha una passione da tempo: a lui la Roma pensò già nel 2015, quando poi firmò con De Laurentiis dando inizio a quella saga culminata con lo scudetto sfiorato un anno fa. Al Chelsea invece non ha avuto la stessa fortuna, finora: secondo voci ricorrenti se perdesse la finale di Coppa di Lega contro il Manchester City di Guardiola - da cui ha recentemente incassato sei gol - sarebbe subito esonerato. In ogni caso, il destino a fine stagione pare segnato o quasi, anche se lui prova a restare aggrappato alla panchina: «Devo pensare al fatto che sarò l’allenatore del Chelsea per molto tempo, altrimenti non posso lavorare. Non ne sono sicuro, ma devo pensarlo». E quel «non ne sono sicuro» è la crepa in cui ha provato a inserirsi la Roma appena ha annusato l’aria che tirava a Londra intorno al tecnico. Aria che si è fatta pesantissima dopo il 6-0 col City, ma che già da alcune settimane soffiava voci di rottura. È bastato l’acquisto di Pulisic, che il Chelsea si è assicurato per la prossima stagione e di cui Sarri ha saputo leggendo i giornali. A Marina Granovskaia, plenipotenziaria del club inglese per mandato diretto di Roman Abramovich, alcune scelte hanno dato un certo fastidio. Intanto, quelle di mercato: il club ha speso in estate 65 milioni per Jorginho, pur di accontentare Sarri, ma il rendimento del regista della Nazionale azzurra è stato fin qui tragicamente ordinario, con momenti di profonda insufficienza. In più, è costato il dirottamento fuori ruolo del gioiello Kanté, che adesso ha messo il broncio e vorrebbe andar via, in Spagna o al Bayern. Pure l’affare Higuain, preso in prestito a gennaio per espressa richiesta dell’allenatore con la speranza che rivitalizzasse il Chelsea, è stato fin qui ininfluente per i destini del club. E anzi è costato il “sacrificio” di Morata, cinque anni più giovane di lui. Hazard gli ha dato pubblicamente del “vecchietto”, persino i tifosi che inizialmente avevano sposato la sua filosofia di gioco ora lo attaccano, cantando “fuck the Sarri ball”. E Marina avrebbe preso contatti con Zidane per sostituirlo. Insomma, a meno di ribaltamenti da qui a fine campionato, il divorzio pare solo una questione di tempo. La Roma si è già mossa, per bruciare i concorrenti: anche perché la liason con Di Francesco a fine stagione - a meno di un’insperata finale di Champions League, che rivoluzionerebbe i piani - è destinata a chiudersi. Complice l’addio, sempre più probabile, del principale sponsor dell’allenatore abruzzese: il direttore sportivo Monchi. Lo spagnolo è esausto, voci ricorrenti lo candidano alla direzione sportiva dell’Arsenal, altre lo vorrebbero futuro presidente del “suo” Siviglia, per un gruppo straniero che vuole acquistarlo: «Sono convinto che tornerà qui, non so però se da direttore sportivo», confessò qualche mese fa il suo ex collaboratore al Siviglia Miguel Ángel Gomez. Di certo la Roma sta già iniziando a pensare all’eventualità della successione. Provando a garantirsi nel frattempo una certezza in panchina.
Incontro tra Paratici e l'agente di Zaniolo
Fabio Paratici, ds della Juventus,ha incontrato ieri all'Hotel Melia Fenix Claudio Vigorelli, agente di Nicolò Zaniolo. Non è nuovo l’interesse dei bianconeri per il baby fenomeno, ma l'operazione si annuncia complessa sia per i costi (oltre i 50 milioni), concorrenza (ci sono Real Madrid e Chelsea) e scarsissima volontà da parte della Roma di cedere il giocatore. A riferirlo è Tuttosport.
Domani alle 15 la conferenza stampa di Di Francesco
Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, interverrà in conferenza stampa alla viglia del match contro il Frosinone. L’incontro con i giornalisti è previsto per le 15:00 presso la sala stampa di Trigoria.
Allenamento Roma, lavoro atletico e tattico. A parte Schick e Karsdorp
La Roma prosegue l’allenamento in vista del match di sabato sera contro il Frosinone. La squadra ha iniziato consueto torello di riscaldamento per poi continuare con un lavoro atletico e tattico. A parte ancora Schick e Karsdorp.
Frosinone-Roma, arbitra Manganiello
Si rendono noti i nominativi degli Arbitri, degli Assistenti, dei IV Ufficiali, dei V.A.R. e degli A.V.A.R. che dirigeranno le gare valide per la sesta giornata di ritorno del Campionato di Serie A 2018/19 in programma domenica 24 febbraio alle ore 15.00.
FROSINONE – ROMA Sabato 23/02 h. 20.30
MANGANIELLO
RANGHETTI – MELI
IV: DI PAOLO
VAR: PAIRETTO
AVAR: PAGANESSI
Frosinone-Roma, Goldaniga: "Affronteremo una grande squadra, servono la determinazione giusta e la consapevolezza di potercela fare" (Video)
Edoardo Goldaniga parla dell'imminente sfida contro la Roma. Il difensore del Frosinone rilascia queste dichiarazioni a Kick Off:
“Vogliamo cercare di ottenere la prima vittoria in casa, perché i tifosi e la società se lo meritano. Questo è il nostro obiettivo primario. Sabato affronteremo una grande squadra, per cui servono la determinazione giusta e la consapevolezza di potercela fare“.
Verso #RomaFrosinone Edoardo #Goldaniga a @KickOffExtraTv "Vogliamo conquistare la prima vittoria allo Stirpe" #SerieA pic.twitter.com/HnzHGOi4Ht
— Angelo Battisti (@AngeloBattisti) 19 febbraio 2019
Stadio della Roma, Montuori: "Roma Capitale ha lavorato bene e sta lavorando bene ai paletti che strutturano la convenzione"
Luca Montuori ha preso parte al consiglio straordinario sullo Stadio della Roma. Poco prima dell'inizio l'assessore all'urbanistica del comune della capitale ha risposto alle domande di Radio Radio:
Ci può spiegare cosa succederà oggi in aula?
"Io penso che quello di oggi in aula sarà un passaggio importante di discussione e di trasparenza. E’ un consiglio che ha richiesto in prima persona la Sindaca e quindi è l’occasione per discutere in aula tutto quello di cui si è parlato in questi giorni e di prospettive future sulle procedure e per chiarire eventuali dubbi che potrebbero ancora esserci".
E’ un appuntamento puramente informativo? Non saranno prese decisioni operative?
"Non si votano delibere e quindi potranno essere portati degli ordini del giorno o delle mozioni o degli atti che si vuole decidere di approvare. Questo è compito dei consiglieri, io con la Giunta saremo presenti per rispondere a domande ed approfondimenti".
Cosa ne pensa di quello che ha detto l’Assessore Berdini?
"Io penso che se l’Assessore Berdini ha delle evidenze per cui si debba andare in Procura, allora deve andare in Procura. Non si deve aspettare l’approvazione della delibera. In questo momento mi sembra soltanto una minaccia. Se lui pensa che ci siano delle cose è liberissimo di fare ciò che pensa, io non voglio entrare in questa modalità che non mi appartiene. Noi abbiamo dato prova di lavorare su una quantità di dossier importanti, gli uffici sono sempre attivi. Ci sono persone che lavorano molto oltre gli orari, sono delle persone stupende. Sono le stesse persone di prima, non è che sono cambiate. Ci siamo mossi con attenzione e con la cura che sempre si deve a tutta la città. In questo momento, prima che inizi il consiglio, sono ad una riunione in Municipio per un territorio che ha bisogno di specifiche soluzioni per specifici problemi".
Quanto è più vicino lo stadio della Roma? Si potrà arrivare al voto a ridosso di giugno?
"Il lavoro che si sta facendo è un lavoro egregio. Gli attori attorno al tavolo sono tanti. Roma Capitale ha lavorato bene e sta lavorando bene ai paletti che strutturano la convenzione. Siamo tanti, quando ci sono tanti attori non si può parlare per tutti. Per noi sono sciolti i dubbi e andiamo avanti secondo quello che richiedono le procedure. Io spero che si arrivi ad una conclusione prima dell’estate per poi poter fare gli atti successivi che riguardano le gare per l’assegnazione dei lavori pubblici fatte dai proponenti. Le previsioni sono ottimistiche, mi sembra che ci sia la volontà di tutti per andare avanti e quindi andremo avanti".