Pallotta: "Decide Monchi" e il ds rinnova la fiducia in Di Francesco. Il Milan non sarà decisivo

INSIDEROMA.COM - ILARIA PROIETTI - L’argomento del giorno riguarda le sorti del tecnico della Roma, Eusebio Di Francesco. Dopo la sconfitta (umiliante) contro la Fiorentina in Coppa Italia di ieri sera, ci si chiede se il percorso del trainer abruzzese sulla panchina giallorossa avrà ancora ragione di proseguire. Perché il 7-1 contro la Viola è il culmine della stagione decisamente negativa della Roma, al quale si sommano le sconfitte contro SPAL, Udinese e Bologna e le rimonte di Chievo, Cagliari e Atalanta. Senza contare i 44 gol subiti, almeno 2 a partita, e le sole 4 vittorie registrate fuori casa su 15 partite disputate.

La caccia al colpevole è partita, ma tra giocatori, dirigenza, direttore sportivo e allenatore, a rischiare di più sembra essere proprio Eusebio Di Francesco. Dopo la debacle di ieri sera, però, Monchi ha confermato la fiducia nei confronti del mister. “Se qualcuno è in discussione il direttore sportivo che ha fatto la squadra. I calciatori e l’allenatore hanno tutta la fiducia possibile”, ha dichiarato l’ex Siviglia ai microfoni della Rai. Nella serata di ieri, inoltre, si è espresso anche il presidente Pallotta rimettendo tutto nelle mani del direttore sportivo: “Chiedete a Monchi, decide lui”. Ma in realtà il numero uno della Roma non è contento della situazione e, come riferisce il Corriere dello Sport, avrebbe in programma di contattare in giornata il ds per discutere sul da farsi e sul futuro del tecnico. Nella notte, voci di corridoio asseriscono che si stato già contattato Paulo Sousa, primo dei candidati per la panchina giallorossa. Ma con ogni probabilità Di Francesco resterà alla guida della Roma fino al match contro il Milan di domenica prossima. Secondo Angelo Mangiante di Sky Sport, il tecnico abruzzese rimarrà l'allenatore della Roma anche in caso di sconfitta contro i rossoneri. Pallotta ha dato carta bianca a Monchi e il ds non ha fatto altro, nel corso dei mesi come ieri sera, che rinnovare la fiducia in Di Francesco.


InsideRoma Daily News - Confronto a Trigoria tra Di Fra e la squadra. Maresca dirigerà Roma-Milan. Luca Pellegrini in prestito a Cagliari

INSIDEROMA.COM - FRANCESCO GIOVANNI VENTURA - InsideRoma Daily News - 31 gennaio 2019 - Dopo la debacle di ieri sera contro la Fiorentina, la Roma si è tornata ad allenare presso Trigoria in vista dell'impegno di campionato di domenica prossima. Scarico per chi ha giocato ieri. Terapie per Under e Perotti. Individuale per Mirante e Juan Jesus
Ma il fulcro della giornata è stato il confronto tra Di Francesco e la squadra, per capire cosa sia successo ieri aFirenze e come intervenire già dalla prossima partita per evitare di ripetere certi errori. Fuori dal centro sportivo presenti anche dei tifosi che hanno applaudito in modo ironico i giocatori, insultandone qualcuno. Solo Schick si è rivolto ai tifosi, rispondendo con un timido "scusate".

Sono state rese note le designazioni arbitrali per la prossima giornata di campionato. La partita della Roma, che affronterà il Milan, sarà diretta da Fabio Maresca della sezione di Napoli. Il direttore di gara sarà coadiuvato dagli assistenti Carbone e Lo Cicero, con Abbattista quarto ufficiale. Al VAR ed all'AVAR rispettivamenteCalvarese e Di Liberatore.

E’ arrivato al Dipartimento Mobilità del Comune di Roma il testo della relazione definitiva redatta dal Politecnico di Torino sulla mobilità pubblica e privata del progetto Stadio della Roma di Tor di Valle. Non trapelano, per ora, informazioni sul contenuto. Lo riferisce Il Tempo.

La Roma riprenderà ad allenarsi a Trigoria domattina alle 11:00, in vista della decisiva sfida di domenica sera contro il Milan.

Il Milan si è ritrovato questa mattina intorno alle 11 al centro sportivo di Milanello per svolgere la seduta di allenamento in vista della partita di campionato contro la Roma. La sessione è iniziata con l'attivazione muscolare al campo centrale con alcuni giri di campo, poi spazio a un torello di riscaldamento nel cerchio di centrocampo. Dopodiché il gruppo si è distribuito su tre differenti stazioni per lavorare sulla tecnica e sullo smarcamento. Esercizi di possesso palla e tattica hanno caratterizzato la parte centrale della sessione, conclusa con alcune partitelle a tema. La squadra si ritroverà domani alle 11:30 per una nuova seduta di allenamento.

L'AS Roma rende noto di avere sottoscritto, con il Cagliari Calcio, il contratto per la cessione a titolo temporaneo, fino al 30 giugno 2019, dei diritti alle prestazioni sportive di Luca Pellegrini.
Arrivato nel settore giovanile nel 2011-12, il terzino sinistro ha conquistato il titolo di Campione d’Italia nelle categorie Giovanissimi, Allievi e Primavera.
Pellegrini ha esordito in prima squadra in questa stagione in Roma-Frosinone, arrivando a collezionare quattro presenze in Serie A e due in Champions League. In bocca al lupo Luca!

Roma ancora attiva sul mercato in uscita. Ufficializzate le cessioni in prestito di Masangu al Sassuolo con opzione di riscatto per i neroverdi e di controriscatto per i giallorossi e di Buso al Venezia. Lo riportano le rispettive società.


La voce del tifoso. Massimiliano: "Di Francesco non è ancora pronto per una piazza come Roma. Mi aspetto qualche giovane difensore a luglio"

INSIDEROMA.COM – ANDREA FOTI – Questa mattina la nostra redazione ha contattato in esclusiva telefonica uno dei suoi lettori più appassionati, Massimiliano V. del quartiere Magliana, per provare a capire lo stato d’animo del tifo giallorosso in questo momento particolare della stagione, dove tutto sembra essere in salita per la squadra di Eusebio Di Francesco.


1) A che età è nata la passione per la Roma?

"La mia prima volta allo stadio è stata a 6 anni con mio nonno. E' un ricordo che portero' sempre con me".

2) Quante volte vai allo stadio durante l’anno?

"10 volte l'anno. Purtroppo con il lavoro non riesco ad essere libero tutti i week-end"

3) Il tuo idolo?

"Ovviamente Cristiano Ronaldo" 

4) Dopo la semifinale di Champions ti saresti aspettato questa stagione?. Cosa manca alla squadra per tornare a quei livelli?

"No purtroppo non l'avrei mai immaginato, ne un comportamento così dalla società, ne dai giocatori, e sopratutto dall' allenatore che si è presentato come un tecnico che ha fatto le fortune del Sassuolo. E' una persona capace, ma forse non ancora pronto per gestire un ambiente come Roma". 

5) Come consideri l’operato di Monchi in questa stagione?. Ti aspetti una rivoluzione a Luglio?

"L'operato di Monchi lo vedo come un lavoro a lungo termine, quindi personalmente posso aspettare. La rivoluzione a luglio me l'aspetto solo per il reparto difensivo. Qualche giovane non sarebbe male".

6) Di Francesco sembra ormai destinato all’esonero. Sei d’accordo con un ipotetico cambio?

"Sono d’accordo, ma non mai solo colpa al mister". 

7)Pensi che la figura di Pallotta sia necessaria a Roma?

"Si. La figura di un presidente è necessaria per invogliare a vincere e continuare a far bene".

8) Come potrebbe cambiare il percorso di una squadra dopo così tanti anni senza vittorie?

"L'unico modo è ripartire da una squadra giovane senza “svendite” di alcuni giocatori chiave".


Roma, al Franchi c'è la coppa della pace

IL MESSAGGERO - TRANI -  Dentro o fuori, proprio come 4 anni fa. In quell'edizione, però, i quarti di Coppa Italia in gara unica si giocarono all'Olimpico. Oggi pomeriggio (ore 18,15), invece, l'appuntamento è al Franchi: la Fiorentina ospita la Roma e Pioli vuole imitare Montella che, da ex avvelenato, il 3 febbraio del 2015, eliminò dal torneo i giallorossi di Garcia (poi concesse il bis, il 19 marzo, in Europa League). Ma Di Francesco non intende certo scansarsi, dando la priorità allo scontro diretto con il Milan per la zona Champions, in calendario domenica sera e in casa. Il suo obiettivo è restare in corsa su tre fronti, seguendo dunque il consiglio della Sud che, durante la partita degli ottavi contro l'Entella, ha messo per iscritto l'input della tifoseria, chiedendo di non snobbare il trofeo, alzato già 9 volte (l'ultimo ormai 11 anni fa). «Noi ci teniamo tanto, soprattutto in questo momento in cui tutte le squadre vogliono andare avanti nella competizioni». Le migliori della serie A sono entrate nelle prime 8. Non c'è lo scudetto in palio, ma l'atmosfera è da play off.

SOTTO OSSERVAZIONE - Anche la proprietà Usa, pur considerando vitale il 4° posto, non ha alcuna intenzione di sminuire il valore della Coppa Italia. Pallotta è scontento di questa Roma in altalena, incapace di viaggiare con continuità in campionato. Il 3-3 di Bergamo ha avuto lo stesso effetto sia per il presidente che per l'ambiente: squadra assente nella ripresa e recidiva nel comportamento. L'allenatore ne ha preso atto, confermando la fragilità del gruppo:«Abbiamo dimostrato di dover ancora crescere nel nostro cammino. E, diminuendo le partite, dobbiamo farlo in fretta. La fortuna del calcio è quella di potersi rifare, al di là della partita comunque dal bicchiere mezzo pieno. Contro l'Atalanta abbiamo fatto un grande primo tempo e un secondo deficitario sotto tutti i punti di vista. Non ce lo possiamo permettere, specialmente in una gara secca come quella contro la Fiorentina in cui abbiamo pochissimi margini di errore».

TURNOVER ANNUNCIATO - Di Francesco si presenta al Franchi con 4 novità dopo il pari di domenica: dentro, nel 4-2-3-1, Florenzi e Fazio in difesa, Pastore da trequartista e Schick, in ballottaggio con Dzeko, nel ruolo di centravanti. Questo sta a significare che Zaniolo giocherà ancora da esterno alto a destra. Nella rotazione, scontato il turno di riposo per Pellegrini, unico centrocampista rimasto a disposizione per la sfida contro il Milan in campionato, anche se l'allenatore spera nel recupero di De Rossi. I mediani al Franchi saranno gli stessi di Bergamo: Cristante e Nzonzi, squalificati dal giudice sportivo e quindi out per domenica. La stanchezza accusata nell'ultimo match può spingere Dzeko in panchina proprio dopo aver interrotto il digiuno (2 gol, dopo il black out iniziato il 6 ottobre) e nel pomeriggio in cui Pastore riavrà la sua chance. Il finalizzatore di coppa è però Schick: dopo la doppietta all'Entella, insieme con El Shaarawy sfida Chiesa e Muriel che recentemente hanno sempre fatto la differenza nel tiro al bersaglio.

STESSO PERCORSO - La Fiorentina, negli ultimi 2 match, ha realizzato 7 gol e presi 6, la Roma ne ha segnati 6 e incassati 5. I pregi e i difetti uniscono le rivali del pomeriggio al Franchi. «Sì, attualmente siamo due squadre simili. Efficaci davanti, vulnerabili dietro» ammette Di Francesco. Che insiste: «Contano la testa e la personalità. La nostra fase difensiva è da migliorare: pensavamo di aver ritrovato maggiore equilibrio, ma queste due partite ci hanno fatto capire che dobbiamo lavorare ancora tanto sotto l'aspetto mentale, di attenzione. Il difensore deve pensare sempre in negativo, cioè che da un momento all'altro può succedere qualcosa. Una squadra che ambisce ad arrivare in Champions non si può distrarre come è successo a Bergamo».


Il Cardiff di Sala offre 33 milioni. Ma Schick resta

IL TEMPO - VITELLI - Dallo shock all'idea Schick. Il Cardiff City ancora piegato dalla scomparsa del neo-acquisto Emiliano Sala, (le ricerche continuano finanziate privatamente dalla famiglia e dalle donazioni di molte persone tra le quali diversi calciatori), ma la Premier League va avanti e bisogna salvarsi. Ecco allora che, in attesa di capire se l'offerta del Leicester City di spedire gratis Islam Slimani (ora al Fenerbache) in Galles fino al termine della stagione come gesto di solidarietà diventi realtà, la dirigenza dei Bluebirds in puntato il ceco romanista

L'offerta arrivata a Trigoria è per un prestito oneroso a 2 milioni di euro fino al termine del campionato più 1 milione in caso di salvezza e un diritto di riscatto proposto a 30 milioni. Un'operazione che, se seguisse l'intero iter, porterebbe alla Roma un totale di 33 milioni (i giallorossi, due estati fa, ne stanziarono 42). Le chance che la trattativa possa anche solo essere presa in considerazione sono nulle, ma la buona notizia in casa Roma che, nonostante due stagioni con più bassi che alti, la valutazione dell'attaccante classe '96 resta elevata. Tornando al Cardiff City, arrivano le parole del manager Neil Warnock. "Non riesco più a dormire - ha detto trattenendo a fatica le lacrime - Emiliano mi aveva detto che avrebbe fatto tanti gol per farmi felice, ho pensato più volte di lasciare il club. Ho settant'anni, questa tragedia mi sta consumando".


Il vecchio contratto con Veltroni: cinque milioni per 6 anni

LEGGO - Le società ricollegate a Francesco Totti, avevano già collaborato con l'amministrazione capitolina per rispondere alle emergenze immobiliari della città: la Immobiliare Ten, una delle aziende del Pupone infatti già nel 2015, aveva stipulato con il Campidoglio un accordo per l'affitto di 35 appartamenti in via Francesco Tovaglieri, nel quartiere Alessandrino. Una locazione vantaggiosa per l'ex capitano giallorosso: il contratto infatti aveva una durata di 6 anni, e ha portato nelle casse della Immobiliare Ten ben 5 milioni di euro. Ma quegi stessi appartamenti erano finiti nell'occhio del ciclone a causa della scarsa manutenzione che veniva effettuata nello stabile: gli inquilini infatti riportavano infiltrazioni dai soffitti e la spiacevole presenza di scarafaggi all'interno delle case.

L'accordo fra Comune e Totti sarebbe stato possibile grazie all'aiuto di Luca Odevaine: l'allora capo di gabinetto dell'ex Sindaco di Roma Walter Veltroni risultava come presidente della commissione di gara.


Di Francesco: "Voglio la Coppa Italia. Con la Fiorentina basta distrazioni"

REPUBBLICA - FERRAZZA - E' ancora scosso per il pareggio in rimonta subito a Bergamo, e neanche vuole prendere in considerazione l'idea di non arrivare in semifinale di Coppa Italia. "Ci teniamo tanto, com'è giusto che sia, perché le competizioni sono tutte importanti — spiega Di Francesco — cercheremo di superare la Fiorentina, anche se non sarà semplice, fuori casa, davanti a tanti tifosi avversari". Oggi contro la viola (ore 18,15 diretta su Rai-Due), davanti a 1.500 romanisti che riempiranno il settore ospiti, i giallorossi proveranno a riscattarsi dopo i punti persi contro l'Atalanta, a quattro giorni dallo scontro diretto per il quarto posto, con il Milan. "Siamo simili alla Fiorentina, segniamo tanto e ne subiamo altrettanti — l'analisi del tecnico — Dobbiamo migliorare in difesa, questo è certo".

Confermati Nzonzi e Cristante — che saranno squalificati domenica contro i rossoneri, costringendo al rientro dal primo minuto di De Rossi — e uno tra Dzeko e Schick in attacco. "E' probabile giochi solamente uno dei due, visto che stanno raggiungendo la forma ottimale". Il primo pensiero alla Fiorentina, poi si penserà al Milan, anche se è inevitabile che le scelte della prima saranno legate anche alla seconda. "Dobbiamo crescere mentalmente, soprattutto in una gara secca come questa di coppa, evitando le distrazioni che spesso abbiamo". Sul fronte mercato, sta andando in prestito al Cagliari, Luca Pellegrini, stretto da Kolarov e non in piena sintonia comportamentale con Di Francesco. Monchi sta lavorando, in entrata, sul prestito di Vida,difensore quasi trentenne, vice-campione del mondo con la Croazia, in forza al Besiktas. Due milioni per il prestito, pia riscatto già fissato per la prossima estate.


L'urlo dei tifosi a Termini: «Svegliatevi». L'ex Nicolò già si specchia in Chiesa

IL MESSAGGERO - CARINA -  «Stai zitto c». Non il modo migliore per approcciarsi al quarto di coppa Italia. E sorprende che questo gesto di nervosismo sia arrivato da Manolas, uno dei beniamini accertati del pubblico giallorosso. Ieri, quando la squadra è arrivata alla stazioneTermini, un'esortazione in tipico slang romanesco «Aho svejateve, annamo eh» è stata respinta al mittente in maniera oltremodo stizzita dal greco. Anche Kolarov, poco dopo, non ha gradito lo stesso invito girandosi di scatto, e visibilmente contrariato, verso i tifosi. Ha bisbigliato qualcosa, non fermandosi, prima di essere affiancato da un dipendente del club che lo ha accompagnato al treno. Applausi invece per De Rossi e Dzeko. Fiorentina-Roma, insomma, inizia già nella Capitale. La gara che per Zaniolo ha un sapore speciale.

GIOVANE ITALIA - Proprio a il Messaggero, il papà del calciatore un paio di settimane fa raccontò l'addio inatteso da Firenze: «Per Nicolò è stato un momento di forte stress, non se lo aspettava. E se le devo dire la verità, ancora oggi non mi spiego il motivo di questa decisione». Questa sera incrocerà Chiesa. Avrebbero potuto giocare insieme a Firenze: lo faranno - al netto del pizzino di Paratici sugli obiettivi futuri della Juventus - in nazionale. Più punta Federico (5 centri a 2) anche se poi la media-gol per minuti giocati in campionato è simile (1 rete ogni 388 minuti per il giallorosso, ogni 359 per il viola). Più eclettico e preciso Nicolò (82,4% a 74,9% nei passaggi; 63,2% a 43,8% nelle conclusioni). Entrambi decisivi e in attesa di un rinnovo contrattuale. Se per Chiesa - decisivo negli ottavi contro il Torino con una doppietta - Corvino frena («Ha 4 anni di contratto ed è già il più pagato della rosa»), per Zaniolo Monchi ha già aperto al felice happy end«Ci vedremo a mercato concluso ma Nicolò rappresenta il nostro futuro».

ATTESA PER IL DIFENSORE - Capitolo mercato: la Roma ha offerto un prestito oneroso con diritto di riscatto a 7 milioni per il difensore Vida. Il croato (che chiede un ingaggio di 2 milioni più bonus) e il Besiktas (che ha già trovato il sostituto acquistando Lemos dal Sassuolo) vorrebbero invece tramutarlo in obbligo. Si continua a trattare con Monchi che sembra pronto ad accettare. In alternativa, dopo Atalanta-Juventus di domani, Monchi potrebbe effettuare un rilancio in extremis per Mancini. Luca Pellegrini, invece, andrà in prestito al Cagliari. In quest'ottica, sondaggio per Barreca (Monaco) ma oggi il terzino firmerà per il Newcastle.


Scartato dai viola, idolo a Roma: Zaniolo contro il suo passato

REPUBBLICA - CARDONE -  PINCI - Sulla carta ha già vinto Chiesa. Quella del famoso "pizzino" dimenticato dal ds della Juventus Paratici sul tavolo di un ristorante di Milano: 50 milioni la valutazione del gioiello della Fiorentina fatto dal dirigente juventino, "solo" 40 quella di Nicolò Zaniolo, la sorpresa romanista di questa stagione. Difficilmente quelle cifre soddisferebbero Della Valle e Pallotta, ma da domenica, con quell'appunto ritrovato, sono entrati entrambi nell'orizzonte di mercato della Juventus: risposte italiane all'idea Isco, costosissimo obiettivo straniero (nel pizzino non c'era: il Real lo valuta 75 milioni) della bulimia bianconera.

Oggi saranno avversari, in palio la semifinale di Coppa Italia, ma pure l'occasione del sorpasso per il trequartista giallorosso. Anche se proprio trequartista non è. "Una mezzala", dice di sentirsi lui. Lì gioca da quando a 10 anni la Fiorentina lo andava a prendere ogni pomeriggio: usciva mezz'ora prima da scuola, i genitori lo accompagnavano a Carrara dove arrivava il pullman per poi riaccompagnarlo alle 9.30 di sera. Una vita di sacrifici, poi la porta sbattuta in faccia alle soglie della Primavera: scartato perché il fisico non cresceva al ritmo del talento. Lo fece tutto insieme, 25 centimetri in 3 anni, da 1.65 a 1.90: a beneficiarne fu l'Entella, che lo aveva accolto. Lì Roberto Breda, oggi allenatore del Livorno, lo lanciò, tra i professionisti, in Serie B, a 17 anni, 8 mesi e 9 giorni. "Volevano che facessi debuttare altri ragazzi - racconta oggi - ma io risposi: mandatemi Zaniolo, che è più bravo. Aveva grandi doti fisiche e anche doti tecniche importanti, velocità. Soprattutto il carattere giusto: spesso i ragazzi sono timorosi o strafottenti o si sentono bravi dopo due allenamenti. Lui aveva una costanza da adulto. Tanti si perdono dopo la firma del primo contratto, lui no, neanche dopo salti avanti o dopo essere tomato indietro, nella Primavera dell'Inter. Ma una crescita esponenziale come quella che ha avuto non era immaginabile". Breda un paragone per Zaniolo lo scomoda: "Mi ricorda Stankovic per la capacità di giocare da interno, da mezzala, da mezzapunta. E' molto silenzioso, non parlava mai. Ma aveva idee chiare, ascoltava e cercava di mettere in pratica. Al debutto era emozionato e non gli ho detto nulla, ma alla prima palla ha quasi sfiorato il gol. Una freddezza da adulto".

Anche se adulto non è ancora: a Trigoria arriva ogni mattina accompagnato dalla mamma Francesca Costa, che con lui vive in una casa del quartiere Eur, a due passi dalla nuvola di Fuksas: i primi tempi si nascondeva nel sedile perché si vergognava a firmare autografi, ora s'è iscritto a scuola guida, nel frattempo se esce la sera - ed è raro- vengono a prenderlo gli amici, come Luca Pellegrini, terzino che la Roma sta cedendo al Cagliari e che un paio di volte lo ha convinto a seguirlo in discoteca. Al papa Igor Nicolò è legatissimo, ma lui, ex calciatore, è rimasto a La Spezia per gestire il suo bar Costa, acquistato dalla famiglia della moglie, e crescere la sorellina di Nicolò, Benedetta. Un quartetto a cui il numero 22 dalla Roma ha dedicato i suoi tatuaggi: la parola "Family" sul braccio, sulle gambe le date di nascita dei cari in caratteri romani e dedica alla sorella. Da qualche settimana ha anche una fldanzatina romana. Una carriera lampo, in 84 giorni dalla finale Primavera con l'Inter, da cui voleva scappare a gennaio dopo una serie di promesse disattese, alla convocazione in nazionale. Ma nonostante la notorietà le Feste le ha passate a casa sua, in famiglia, con gli amici di quando era bambino e col cane Nina, una femmina di carlino che adora. La Roma prova a limitarne l'esposizione: continuasse così, sarebbe dura davvero.


Stadio Roma, Montuori: "Entro l'anno la prima pietra"

IL TEMPO - MAGLIARO  -«Noi di qui a un mese potremmo essere pronti a chiudere per andare al voto in Consiglio comunale prima dell'estate». Luca Montuori, assessore all'Urbanistica di Roma Capitale, ha in mano il dossier Stadio della Roma e, prima ancora che responsabile per materia, da tecnico - professore associato di Progettazione architettonica urbana presso il Dipartimento di Architettura di Roma Tre - è sicuramente il più attendibile dentro la Giunta Raggi a parlare del dossier Tor di Valle. Mai si era sbilanciato prima. Oggi conferma: «Se tutto fila liscio, confermo che entro l'anno potremmo anche vedere la posa della prima pietra».

Assessore, partiamo dal piatto del giorno: la relazione finale del Politecnico di Torino. Testo che dovrebbe arrivare il 31 gennaio.
«Quando arriverà ne riceverò una relazione che dovranno predisporre gli uffici che, con maggiori competenze di me, dovranno verificarne il contenuto, vedere che le risposte corrispondano alle domande. Quando questo avverrà, saremo pronti ad andare avanti».

Se il Politecnico di Torino, però, non dovesse avallare le scelte fatte dall'Amministrazione Raggi e, pur senza nominarlo, il Ponte di Traiano tornasse in gioco?
«Non è una decisione che potrei prendere da solo ma andrebbe presa di concerto con la Sindaca, gli altri Assessori e i Consiglieri. Io credo, però, che il sistema Ponte dei Congressi con il potenziamento della Roma-Lido siano sufficienti e che il Politecnico di Torino ci dirà che va tutto bene».

Assessore, nelle carte integrative spedite al Politecnico, c'è il "redigendo" Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) che, salvo una funivia distante tre km dallo Stadio, non prevede investimenti nel quadrante.
«Io credo che il PUMS integri una serie di azioni già previste e che quindi migliori la situazione. A quanto ci risulta, il sistema Ponte dei Congressi, via del Mare/Ostiense, tutta rifatta, e implementazione Roma-Lido siano sufficienti a garantire la mobilità. Io però faccio l'assessore all'Urbanistica, pur lavorando su questo a stretto contatto con la Mobilità».

Il premier Conte e il ministro delle Infrastrutture, Toninelli hanno rilanciato in modo molto forte la possibilità che sia lo Stato a finanziare il Ponte di Traiano qualora ritenuto asse strategico. Va annotato poi un potenziale sviluppo urbanistico nel quadrante Tor di Valle-Magliana. Questo non rende il Ponte di Traiano un'opera strategica a prescindere dallo Stadio?
«Queste considerazioni impongono una riflessione sulla strategia e la visione futura della città. Al di là del Tevere insistono programmi di sviluppo urbanistico nati in un'epoca diversa, antecedente la crisi del 2008. Dobbiamo decidere se l'asse verso Fiumicino è quello portante nello sviluppo cittadino, piuttosto che quello della Stazione Tiburtina dove si attesta l'alta velocità, i pullman da Cracovia o da L'Aquila, i treni regionali. Per noi il Polo Tiburtino è irrinunciabile. Quello per Fiumicino è un asse in attesa da anni e quindi un confronto va avviato con tutti quelli che detengono diritti edificatori: gli investitori sono ancora disponibili sull'asse Fiumicino?».

Assessore, i suoi uffici, pero, ci dicono che proprio lo Stadio ha rimesso in moto progetti fermi da un decennio...
«A questo ragionamento manca un pezzo: i debiti contratti con le banche nel passato. Mentre in tutta Europa chiudono i grandi centri commerciali, ci servono nuove cubature lungo l'autostrada? Io ho trovato disponibilità per la discussione: gli imprenditori chiedono tempi e politiche certe».

E se gli imprenditori non accettassero una ridefinizione delle aree? Il Ponte di Traiano serve o no?
«Quando avremo il quadro più chiaro potremo decidere se il Ponte è un'infrastruttura che serve ai cittadini, alle comunità territoriali o a chi fa investimenti».

A che punto sono le trattative per variante e convenzione urbanistica? E la tempistica?«Abbiamo continuato a lavorare, anche in contraddittorio con i nostri interlocutori, ai testi di variante e convenzione urbanistica, quest'ultima particolarmente complessa perché mette insieme Enti diversi - Comune, Regione per la Roma-Lido e Città Metropolitana per la via del Mare/Ostiense. Dopo il voto in Consiglio comunale, c'è da fare l'adeguamento delle carte progettuali delle opere di interesse pubblico che vanno a gara europea da fare prima della firma della Convenzione. Tutto poi andrà in Regione la cui determina, che non dipende dal Comune, costituisce il titolo edilizio. Quindi, gare europee per le opere pubbliche e, se tutto fila liscio, entro l'anno possiamo avere la prima pietra. Tempistica che non può tener conto degli eventuali ricorsi sulle gare europee».


Ultrà ucciso, caccia al Dna su sei auto

LA REPUBBLICA - DEL PORTO - Per risolvere il giallo di Santo Stefano, la Procura di Milano si affida all'esperta che si è già occupata di vicende giudiziarie eclatanti come gli omicidi di Yara Gambirasio ed Elisa Claps, fino al caso Cucchi. Sarà Cristina Cattaneo, medico legale, anatomopatologa e docente universitaria, la coordinatrice del pool di cinque professionisti che dovrà cercare su sei automobili di tifosi napoletani tracce biologiche riconducibili al Dna di Daniele Belardinelli, l'ultrà interista travolto e ucciso da una macchina la sera del 26 dicembre scorso a Milano, durante gli scontri avvenuti alla vigilia della partita di calcio fra Inter e Napoli.

L'ultima vettura è stata sequestrata lunedì sera: è un van che si aggiunge alle altre cinque già individuate dagli investigatori come presenti nella zona dove si verificarono i gravissimi incidenti. L'inizio delle operazioni tecniche è fissato per martedì prossimo alle 10, presso il gabinetto regionale della polizia Scientifica di Napoli. Oltre al van, le analisi riguarderanno una Renault Kadjar, un Ford Transit, una Volkswagen Golf, un'Audi A3 e una Volvo V40. In questo filone delle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto di Milano Maria Letizia Mannella, sono indagati con l'accusa di omicidio volontario circa trenta tifosi napoletani, ritenuti fra i partecipanti alla trasferta sconvolta dall'agguato organizzato dagli ultrà di Inter, Varese e Nizza e finita in tragedia, con la morte di Daniele Belardinelli, investito durante i tafferugli Gli inquirenti hanno formulato l'ipotesi di reato più grave allo scopo di consentire agli indagati, molti dei quali sono assistiti dall'avvocato Emilio Coppola, di difendersi con le garanzie più ampie, anche nominando consulenti di parte. Nella seconda fase dell'inchiesta, questo aspetto potrebbe essere poi oggetti di una ulteriore valutazione da parte dei magistrati. Sono cinque, invece, gli ultrà dell'Inter finiti in carcere nei giorni scorsi con l'accusa di aver preso parte all'assalto contro i sostenitori napoletani, mentre un sesto indagato ha ottenuto i domiciliari dopo aver iniziato a collaborare con gli inquirenti.

Intanto lasciano il carcere quattro dei cinque tifosi napoletani arrestati due settimane fa nell'ambito delle indagini sugli incidenti avvenuti il 6 gennaio 2018 nei pressi della stazione Centrale di Napoli, quando circa 160 ultras si scontrarono con la polizia che stava scortando i tifosi del Verona diretti allo stadio San Paolo per la gara tra gli scaligeri e gli azzurri. Quel giorno, in pieno centro, esplose una «guerriglia urbana» conclusa con tre agenti feriti, un automezzo delle forze dell'ordine danneggiato, cassonetti della spazzatura incendiati, autobus bloccati. Il tribunale del Riesame ora modifica l'impianto accusatorio che aveva chiuso la prima fase delle indagini: i giudici hanno accolto l'istanza dell'avvocato Emilio Coppola e hanno annullato nel merito l'ordinanza cautelare che era stata emessa nei confronti di Diego Infante, che resta agli arresti domiciliari perché coinvolto in un altro episodio, l'assalto a una comitiva di tifosi della Roma intercettati a Capodichino dagli ultrà del Napoli nell'aprile 2018, al rientro da una trasferta di Champions a Barcellona, ma per il quale dunque non sono stati ravvisati gravi indizi per gli eventi della stazione Centrale. Il Riesame ha poi sostituito, ritenendo affievolite le esigenze cautelare, la custodia in carcere con gli arresti domiciliari per Carmine Cacciapuoti (come Infante già detenuto in casa per i fatti di aprile 2018) e ha disposto per altri due indagati, Gennaro Iescone e Fabio Vegliante e la sostituzione del provvedimento restrittivo con l'obbligo di presentazione in commissariato. Oggi è in programma l'udienza di Riesame per il quinto indagato finito in cella, Tommaso Fiorillo, assistito dagli avvocati Sergio Rastrelli e Giovanni Rendina.


Coppa Italia, la Roma al primo bivio

IL TEMPO - AUSTINI - Dentro o fuori. Una partita "senza margine di errore" ricorda Di Francesco, per mettere sull'attenti la sua Roma bella e fragile insieme: a Firenze - ore 18.15 - si gioca contro i viola il quarto di finale di Coppa Italia in gara secca, con eventuali supplementari e rigori. E' il primo bivio cruciale della stagione, che separa due prospettive opposte: restare in corsa su tre fronti, oppure buttare al vento l'unica occasione "accessibile" per tornare a vincere un trofeo che manca da 11 anni.

La Roma arriva all'appuntamento con più pensieri della Fiorentina, reduce da una vittoria rocambolesca a Verona con il Chievo e rigenerata dal colpo di gennaio Muriel. "Speriamo non sia in giornata - si augura Di Francesco a proposito del colombiano - L'ho allenato a Lecce alle prime armi e ha qualità straordinarie". E contro una difesa come quella dei giallorossi vista a Bergamo, c'è da stare preoccupati. "Pensavamo di aver ritrovato maggior equilibrio - prosegue l'allenatore - ma le partite contro Torino e Atalanta ci hanno fatto capire invece che dobbiamo ancora lavorare tanto. Un difensore deve pensare sempre in negativo, temendo che da un momento all'altro possa succedere qualcosa". Invece, specialmente quando si va sopra di un paio di gol, la tensione s'abbassa. "La sindrome delle rimonte si può curare, bisogna lavorare sulla personalità, che non si compra".

La Coppa Italia, dopo la debacle col Torino dell'anno scorso, Di Francesco la considera importante e quest'anno è in buona compagnia. "Ci teniamo tanto, specialmente ora che la Coppa è diventata un po' per tutte le squadre il torneo dove c'è maggiore voglia di andare avanti. Cercheremo di andare in semifinale, sapendo che giochiamo fuori casa contro una squadra simile a noi: segniamo tanto e ne subiamo altrettanti. Dobbiamo migliorare in difesa". Per farlo, rispolvera al centro la coppia Manolas-Fazio in attesa di un possibile innesto dal mercato. Kolarov confermato a sinistra, mentre a destra dovrebbe rivedersi Florenzi, a meno che il tecnico non voglia schierarlo esterno d'attacco: in quel caso sarà Santon il terzino. Il duo in mediana è scontato: Nzonzi e Cristantesono squalificati domenica per il Milan in campionato quindi tocca a loro, mentre Lorenzo Pellegrini partirà dalla panchina insieme a De Rossi. "Ma Daniele è in crescita - spiega Di Francesco - e se può darmi risposte sarà della partita". Magari in corso d'opera. Il trequartista centrale può essere quindi uno fra Pastore e Zaniolo, quest'ultimo pronto a spostarsi ancora a destra e convivere col Flaco ed El Shaarawy sulla corsia opposta.

Immancabile il commento del tecnico sul "pizzino" di Paratici pubblicato da Il Tempo domenica scorsa, col nome del baby giallorosso tra gli obiettivi di mercato della Juve: "Non mi piacciono i pizzino, sono discorsi che fanno comodo per far girare delle voci. Zaniolo gioca con noi e sono felice di tenerlo". Ballottaggio fra Dzeko e Schick davanti, "probabile giochi solo uno di loro" svela Di Francesco, che risponde stizzito alla domanda sul perché il ceco è rimasto fuori a Bergamo: "Al posto di chi doveva giocare? Di Dzeko che ha segnato due gol e stava facendo bene?". Nervi scoperti, tipici ci ogni allenatore prima di uno spartiacque del genere.