Conferenza stampa Di Francesco: "Non mi dimetto ma chiedo scusa ai tifosi"

Di Francesco in conferenza stampa

Cosa è successo stasera?
"Ogni commento è superfluo. C’è solo da chiedere scusa per la partita e la prestazione per la gente che era qui e a casa. Non possiamo permetterci certe figure. Poi ci siamo messi con determinati comportamenti ad aiutare questa pessima prestazione sotto tutti i punti di vista".

Hai maturato qualche pensiero dopo questa partita?
"Voglio fare delle valutazioni a freddo. Il mio stato d’animo non è dei migliori".

Possiamo escludere le dimissioni?
"Uno fa le riflessioni in generale. Capire perché siamo caduti in certo errori. Voglio entrare bene nella testa di questi ragazzi e capire come siamo. Non voglio dare titoli importanti. Lasciamo stare questi discorsi. Nella mia testa non c’è mai questo pensiero".

Secondo lei la gara è svoltata quando Lafont ha fatto la parata su Zaniolo?
"L’errore era stato sul 3-1. La riflessione più grande è che il nostro portiere non ha fatto una parata e abbiamo preso sette gol. Abbiamo difeso malissimo, è una cosa che mi fa impazzire perché su determinati concetti una squadra che è stata una delle migliori difese dell’anno scorso, in questo momento non si riesce a difendere. Ora dobbiamo capire qual è il sistema giusto, questo modulo sembrava la soluzione. Ma la tattica va a farsi friggere quando non si è accompagnati da altre cose e sono convintissimo di questo. Nel calcio se non si tirano fuori determinate cose, determinati atteggiamenti, il resto non conta niente".


Baldissoni e Baldini vorrebbero l'esonero di Di Francesco ma Monchi rinnova la fiducia nel tecnico

Dopo l’umiliante sconfitta per 7-1 contro la Fiorentina, e la conseguente uscita dalla Coppa Italia, il futuro di Eusebio Di Francesco sulla panchina della Roma è nuovamente in discussione. Secondo quanto riporta Radio Radio, il vice presidente Mauro Baldissoni e Franco Baldini, uomo di fiducia di James Pallotta, vorrebbero optare immediatamente per l'esonero di Eusebio Di Francesco. Diversa la posizione del direttore sportivo Monchi, intenzionato a rinnovare ancora una volta la fiducia al tecnico.


Coppa Italia, Atalanta-Juventus 3-0. Rete di Castagne e doppietta del solito Zapata

L’Atalanta batte la Juventus e vola in semifinale di Coppa Italia. Gli uomini di Gasperini infatti si sono imposti per 3-0 sui bianconeri eliminando così i bianconeri dalla competizione. Le reti sono state realizzate da Castagne e da Zapata, autore di una doppietta.


Vida ha detto sì alla Roma, possibile inserimento di Marcano nella trattativa. Sartori, ds Atalanta: "Per Mancini discorso rimandato a giugno". Barrios verso lo Zenit

INSIDEROMA.COM - ILARIA PROIETTI - La Roma, apparentemente immobile fino a due giorni fa, si lancia sul mercato in extremis. A poche ore dalla chiusura (31 gennaio alle ore 20:00), Monchi cercherà di aggiungere un paio di profili alla rosa giallorossa.

Per la difesa non passa la cotta per Mancini, giovane centrale dell’Atalanta, ma è assai poco plausibile che possa andare in porto un’operazione di questo tipo in poche ore. Si pensa, infatti, che il discorso sia rimandato a giugno. Nelle prossime settimane potrebbero già avviarsi le trattative, in quanto il club capitolino è determinato a sorpassare l'Inter. Fatto sta che alla Roma serve un centrale difensivo, dato l’infortunio di Juan Jesus e l’inadeguatezza, ormai conclamata, di Ivan Marcano. Lo spagnolo doveva essere un usato garantito, un giocatore non strabiliante ma d’esperienza che Di Francesco potesse sfruttare nel momento del bisogno. Fino ad oggi ha collezionato pochissime apparizioni nel corso delle quali ha convinto poco e niente, soprattutto nell’uscita di domenica scorsa contro l’Atalanta. Nella giornata di ieri è spuntato il nome di Domagoj Vida, centrale croato in forza al Besiktas. L'obiettivo è un prestito secco, il club turco vorrebbe inserire l'obbligo di riscatto ma la probabile cessione di Lemos (Sassuolo) sembra spianare la strada. Anche perché Monchi ha il sì del giocatore e l’accordo definitivo sembra ormai essere solo questione di ore. Secondo Il Romanista, non è inoltre escluso che si possa inserire nella trattativa il cartellino di Ivan Marcano, anche se al giocatore non piace la formula del prestito. 

L’altra zona critica è la mediana. Soprattutto dopo le squalifiche di Cristante (che comunque non gioca nel suo ruolo) e Nzonzi, entrambi out per la partita di domenica contro il Milan. De Rossi è appena rientrato da un infortunio molto lungo, che lo ha costretto a restare fuori dal terreno di gioco da ottobre. Il capitano sta lavorando strenuamente a Trigoria, sperando che possa giocare almeno un tempo contro i rossoneri. Essendosi ormai definitivamente convertito al 4-2-3-1, Di Francesco non disdegnerebbe un uomo in più. In tal senso, Monchi sta lavorando per Wilmar Barrios del Boca Juniors, la strada, però, sembra essere in salita. Si è infatti inserito lo Zenit, che ha superato la proposta giallorossa di un prestito da 5 milioni di euro con diritto di riscatto a 16 milioni (che sarebbe diventato obbligo dopo un certo numero di presenze, aspetto sul quale c'era divergenza con il Boca Juniors) offrendone subito 18. Il club argentino sembra orientato a preferire l'opzione russa.


Fiorentina-Roma 7-1 - Le pagelle dei giallorossi

INSIDEROMA.COM - FEDERICO FALVO - La Roma dice addio alla Coppa Italia nel peggiore dei modi. Inizia il match in negativo e lo finisce ancora peggio. Squadra assente, senza idee, senza voglia e che getta la spugna. Merito alla Fiorentina che ha lottato e cercato la semifinale con tutte le forze.
Ma vediamo come si sono comportati i giallorossi in campo:

OLSEN 4 – Compie solo una parata nel corso del primo tempo, per il resto del match tocca il pallone solo per raccoglierlo dalla propria porta. Per ben sette volte.

FLORENZI 3.5 – Torna titolare sulla corsia difensiva destra ma è come se non fosse in campo. Sbaglia qualsiasi movimento o copertura.

MANOLAS 4 – Il baluardo difensivo che finora non ha mai sfigurato non c’era con la testa. E quando lui non è in giornata ne risente tutto il reparto.

FAZIO 4 – Perde il suo punto di riferimento in difesa, ovvero Manolas, e finisce per sparire dal campo senza provare ad abbozzare una reazione.

KOLAROV 4.5 – Sbaglia il fuorigioco in occasione del secondo gol viola. Accorcia le distanze con un sinistro preciso e potente ma poi torna nell’anonimato.

CRISTANTE 4 – Totalmente un giocatore diverso da quello visto ultimamente. Gestisce malissimo il pallone sbagliando anche i passaggi più semplici.

NZONZI 4.5 – Fuori fase e si perde spesso l’uomo. Giustamente sostituito al termine del primo tempo.

LO. PELLEGRINI (dal 46’ st) 5.5 – Entra in campo per cambiare volto alla squadra. Prova qualche spunto ma col passare dei minuti perde incisività.

ZANIOLO 5.5 – Dall’inizio alla fine è l’unico a lottare con la voglia di fare bene. Ma da solo non poteva fare certo di meglio.

PASTORE 3.5 – Ha l’occasione di fare vedere il suo valore e che è ancora utile alla causa giallorossa. Dopo 45 minuti esce per aver commesso solo errori. Se il massimo che può dare è questo, meglio che lasci spazio a chi merita davvero.

DZEKO (dal 46’ st) 4 – Entra per fare coppia con Schick nella ripresa, ma esce per un cartellino rosso.

EL SHAARAWY  4 – Non si è visto quasi mai, ma c’era. Fa poco o nulla. Come il resto della squadra.

DE ROSSI (dal 77’)SV – Torna in campo dopo tre mesi, unica nota positiva della serata.

SCHICK 4 – Non si fa trovare pronto. Non riesce a tenere un pallone e finire nel dimenticatoio.


Chiara Pastore: “Mio marito Javier è in forma ed è pronto”

LEGGO - BALZANI - Che fine ha fatto Pastore? L’argentino, che si è messo gli infortuni alle spalle, ora fatica a trovare spazio visto l’esplosione di Zaniolo. Ieri la moglie di Javier, Chiara Picone conosciuta ai tempi del Palermo, però ha rassicurato tutti con un post su Instagram: “Il Flaco è pronto ed è in forma. L’allenatore sceglierà quando farlo giocare”, conclude Chiara.

Un messaggio diretto a Di Francesco che però dovrebbe lasciarlo in panchina anche domani nel quarto di finale di coppa Italia con la Fiorentina. Chance per Schick al posto di Dzekomentre in difesa torna Fazio.


Roma sprint: Assalto a Barrios, ma spunta lo Zenit

LEGGO - BALZANI - A centrocampo manca cattiveria. Non serviva la partita di Bergamo per rendersene conto ma dopo la rimonta subita domenica Monchi ha deciso di scaldare questi tre ultimi giorni di mercato provando a strappare Wilmar Barrios al Boca Juniors.

La trattativa, che sembrava arenata vista la richiesta di un conguaglio anticipato da parte del club argentino, è ripresa ieri grazie a una nuova offerta da parte della Roma: prestito oneroso di 18 mesi (fino al 30 giugno 2020) a 5 milioni di euro più diritto di riscatto che viene trasformato in obbligo al raggiungimento di un certo numero di presenze fissato a 16 milioni. Per un totale quindi di 21 milioniche è poi la clausola rescissoria di Barrios, una cifra che la Roma non potrebbe spendere tutta insieme.

Proprio questo però potrebbe far saltare tutto. Lo Zenit, infatti, in serata si è fatto sotto con un’offerta immediata di 13 milioni più 4 di bonus per aggiudicarsi il colombiano e sostituire così l’ex giallorosso Paredes passato al Psg. Il Boca valuterà oggi le due offerte. Barrios d’altronde dovrà fare le valigie vista la situazione legata agli stranieri del Boca che ha ingaggiato recentemente l’urugaiano Campuzano ritrovandosi così due extrargentini in più. A confermarlo è lo stesso allenatore Gustavo Alfaro, che dopo il pareggio con il Newell’s Old Boys ha fatto il punto sul mercato del club argentino: “Abbiamo convocato Campuzano e Marcone perché saranno ceduti Barrios e Nandez. Credo che una cosa sia il desiderio e un’altra cosa la realtà. Abbiamo il problema della quota di stranieri, per questo ci è sembrata la soluzione migliore”.

A favorire l’affare altri due fattori da non sottovalutare: l’amicizia della dirigenza giallorossa con Burdisso (oggi ds del Boca) e la Qatar Airways che è sponsor di entrambi i club così come del Psg dal quale è arrivato Pastore in estate. La decisione di provare a prendere Barrios è stata presa anche dopo il tentato assalto a Mancini. Il difensore dovrebbe comunque sbarcare a giugno nella capitale, ma l’Atalanta ha preferito non privarsene in questa finestra di mercato vista anche la posizione di classifica. Possibili affari last minute per la difesa – visto il flop di Marcano – restano Nastasic dello Schalke e Nuytinck dell’Udinese.


Multe tolte ad amici e parenti: c’è anche Lotito tra i 197 indagati

LEGGO - DI GRAZIA - Scoppia il caso multopoli a Roma. Sono 197 le persone indagate dalla procura per un giro di multe illegalmente cancellate tra cui spuntano nomi illustri come quello del presidente della Ss Lazio Claudio Lotito (titolare di due società, la Roma Union Security srl e la Snam Lazio Sur srl.), indagato per concorso in falso e truffa, per un illecito discarico di 26.500 euro.

Sarebbero ben 132.679 le voci di ruolo sospette su cui in questi anni si sono concentrate le indagini condotte dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Francesco Dall’Olio. Tra i beneficiari del sistema, come si apprende dalle carte dell’inchiesta, risultano anche Regioni, Province e Comuni, Prefetture e Autorità Giudiziarie, presidenza del Consiglio dei Ministri, Senato della Repubblica e Camera dei Deputati.

Il gip di Roma ha disposto ieri un sequestro preventivo di circa un milione di euro, tra i quali ci sono quelli (del valore di 800 mila euro) ai danni di una società di noleggio auto. Al centro dell’inchiesta l’ex vigile ed ex responsabile del Dipartimento risorse economiche di Roma Capitale, Pasquale Libero Pelusi, che con la complicità di altre tre dipendenti – Patrizia Del Vecchio detta la zarina, Laura Cirelli e Maria Rita Rongoni – eliminavano le sanzioni dal sistema informatico.

Tra gli escamotage utilizzati per far sparire le multe quello di far passare le auto private che venivano multate come veicoli di scorta usati dalle forze dell’ordine.

In una nota diffusa dal club biancoceleste, gli avvocati del presidente della Lazio hanno però precisato che “si tratta di un clamoroso equivoco che verrà prontamente chiarito nelle sedi competenti» e che le cifre contestate «si riferiscono a multe di circa 15 mila euro divenute di 26 mila euro per effetto delle sanzioni previste dalle cartelle, che riguardano macchine intestate a società di cui il Presidente è socio”.

Anche dal Campidoglio arriva una precisazione: “L’indagine della Procura di Roma risale a fatti relativi al periodo 2012-2014″, quindi riguardanti l’amministrazione pre-Raggi, ed è proprio la sindaca a ribadire: “il pieno sostegno alla Procura di Roma per la lotta alla corruzione in una città che, come sottolineato sabato dal Procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone, deve impegnare tutte le proprie risorse per ripristinare giustizia e legalità, e contrastare la criminalità a ogni livello”.


Roma, punto di ricaduta

MESSAGGERO - TRANI - «Ditemi voi che cosa devo fare?». Di Francesco, rivolgendosi alla platea dopo il pari di Bergamo, conferma che quanto si vede in campo in questa stagione sfugge anche al suo controllo. La Roma va sempre in altalena. Ingovernabile dall'allenatore, in panchina e nel lavoro quotidiano. E dagli stessi giocatori in campo, con i senatori che, nonostante l'esperienza, hanno lo stesso impatto dei giovani, spesso decisivi nell'esuberanza o al tempo stesso fragili nella timidezza. Eusebio ammette di non avere la soluzione per questa squadra che appare e scompare. Efficace e vulnerabile nella stessa partita. Comportamento che non è da big. E che, in questo torneo con diversi club in corsa per il 4° posto, mette a rischio il piazzamento in zona Champions.
SENZA IDENTITA'Non conta lo spessore dell'avversario. È solo la Roma da tenere sotto osservazione. Lo fa Di Francesco. Che, preparata da lui bene la partita e interpretata nel modo giusto dai giocatori, vede la squadra uscire improvvisamente di scena. Le sostituzioni, sbagliate o giuste che siano, non aiutano quasi mai. L'allenatore, se avesse potuto, avrebbe cambiato 6 titolari e non 3. L'incapacità di gestire il match (e il risultato) è il difetto che più lo angoscia. In casa e fuori. Ha fatto riferimento all'assenza di personalità, questione entrata nel colloquio avuto ieri con il gruppo. Nel paragone con la scorsa stagione, il passo indietro è evidente. Sono andati via leader come Alisson, Nainggolan e Strootman. E De Rossi non gioca dal 28 ottobre. Eusebio non ha fatto un piega, fidandosi di interpreti di carisma come Fazio, Kolarov, Nzonzi e Dzeko. Dovrebbero trascinare. Si fanno invece coinvolgere, soprattutto quando il match prendere la piega peggiore. Evaporando con gli altri.
GRUPPO IN PANNELa Roma, e le 5 rimonte subite lo confermano, dura spesso fino all'intervallo, o poco di più. Di Francesco sa che qualcosa nella preparazione atletica non ha funzionato. L'estate prossima dovrà per forza modificarla. Anche perché i 27 infortuni muscolari incidono sul rendimento stagionale. A Bergamo è stato toccato il fondo. Nessun tiro in porta nella ripresa (mai più successo dal novembre 2011), possesso palla lasciato all'Atalanta (picco del 68 per cento), baricentro instabile e forzatamente basso. I giocatori quando corrono, sprecano solo energie. In più, senza farla passare come giustificazione, c'è chi va in campo non ancora al top: Nzonzi, Pellegrini, Dzeko, El Shaarawy e lo stesso Karsdorp, titolare per 3 gare di fila dopo esserlo stato solo a fine agosto e quindi 5 mesi fa. Poi, a parte l'anarchico Kluivert, sono entrati Florenzi e Fazio, reduci entrambi dall'influenza. Fisicamente, insomma, non c'è stata partita. 
SCARSA AFFIDABILITA'Le assenze non aiutano. Nemmeno gli impegni ravvicinati. Ma il blocco mentale e il deficit atletico non sono sufficienti a motivare i soliti black out.. Il 4-2-3-1, copione poco gradito a Di Francesco, è l'immagine della Roma di oggi. Incompiuta. Segna più che l'anno scorso (in 5 gare 15 gol, contando quella di Coppa Italia contro l'Entella: media di 3 a partita), ma ha già subito 29 reti (28 alla fine dell'ultimo torneo). Così in classifica ha 7 punti in meno ed è al 5° posto. Situazione non compromessa, ma da prendere di petto. A Trigoria più che sul mercato. Perché qualsiasi operazione da fare entro giovedì sera non cambierebbe certo il trend che ha caratterizzato le 28 gare stagionali (con 28 formazioni diverse). A Eusebio (che il 21 dicembre disse: «Inevitabile intervenire a gennaio») servirebbe un difensore. Poi, in estate, la rosa andrà però rivisitata. E migliorata.


Zaniolo e Dzeko, la doppia faccia dell'ottimismo

MESSAGGERO - ANGELONI - Dal nevischio e dal freddo di Bergamo, la Roma torna con un solo punto e con qualche spunto. Il ritorno al gol di Edin Dzeko non può essere sottovalutato, perché le reti del bosniaco dovranno essere utili per guadagnare la prossima Champions e per onorare quella attuale, e ci siamo, il 12 c'è la prima con il Porto. L'altra faccia sorridente (sempre a denti stretti) del post Bergamo non può che essere Nicolò Zaniolo, esibitosi in una prestazione da veterano. E non solo per i due deliziosi assist per Dzeko ed El Shaarawy, ma soprattutto per il modo con cui è stato in campo, con la capacità e la maturità che ha messo in mostra sia come esterno, sia come intermedio-trequartista. Zaniolo è entrato di diritto nella lista dei tuttocampisti, bene ovunque. Dzeko dovrà dimostrare che quello di Bergamo non è stato solo un lampo, si attendono conferme a breve, forse a Firenze o comunque con il Milan domenica prossima. Edin non segnava dal 6 ottobre e prima di domenica era andato in rete solo in due occasioni (in campionato) e sempre in trasferta: ricapitolando, Torino, Empoli e Bergamo. Un trend non certo da Dzeko. Aumenteranno, lo spera Di Francesco, le reti di Zaniolo, distintosi per i due assist con l'Atalanta e per le due reti (con Sassuolo e Torino) in dodici presenze in campionato, otto di queste giocate da titolare. Zaniolo c'è, ma anche lui deve vivere di continue conferme. 
ALTERNANZECi sta che sia Dzeko sia Zaniolo, con la Fiorentina (in campionato proprio al Franchi la prima da titolare per Nicolò) non partano dall'inizio, visto che la Coppa Italia, pur essendo una competizione che la Roma vuole onorare, è anche vista come occasione per scaricare presenze a chi, tra Champions e campionato, ne conta meno. 
MERCATI DIVERSISe Zaniolo è esploso all'improvviso e ora tutti lo vogliono, Dzeko, vista l'età, ha intrapreso la sua parabola discendente. Sono situazioni diverse anche da gestire a livello contrattuale: Nicolò deve rinnovare e, come si dice in questi casi, dovrà essere blindato, Edin vede la scadenza tra un anno e il suo rinnovo diventa complicato. Rinnovo complicato e valore di mercato che si abbassa. La Roma deve decidere, con lui, se continuare insieme con presupposti economici diversi o dirsi addio in anticipo. Il dilemma di primavera.


Vida, l'ultima tentazione di Monchi per la difesa

MESSAGGERO - CARINA - In extremis Monchi prova a regalare a Di Francesco un difensore. Riflessioni in atto sul croato Vida, ora al Besiktas. Classe 89, centrale di piede destro che all'occorrenza può essere spostato anche sull'esterno, è stato proposto nelle ultime ore anche all'Inter e al Fulham. A Trigoria ci pensano visto il perdurare del ko di Jesus, le difficoltà di Fazio e le prestazioni di Marcano ben al di sotto delle attese. Respinto invece sul nascere un tentativo per Ilicic. Intanto da Bergamo, la Roma è uscita con la mediana decimata. Contro il Milan, viste le squalifiche di Cristante e Nzonzi, sono a disposizione i soli Lorenzo Pellegrini e Zaniolo. Discorso a parte merita infatti De Rossi. Il capitano (fermo dal 28 ottobre) in settimana lavorerà per mettere minuti nelle gambe. L'obiettivo è garantire almeno un'ora. Se non ce la farà, possibile il ritorno al 4-3-3 con Pellegrini, Zaniolo e Florenzi in mediana. 
DOMANI A FIRENZE Prima, però, c'è il quarto di finale di coppa Italia domani a Firenze. E considerando la situazione legata alle squalifiche, le prime due maglie saranno proprio per Nzonzi e Cristante. Mentre Totti tende la mano alla squadra («Sempre con voi, fino alla fine. Forza ragazzi», il messaggio su Instagram) qualche cambio, rispetto al match con l'Atalanta, è inevitabile: Karsdorp lascerà spazio ad uno tra Santon e Florenzi. Il dubbio, oltre all'avvicendamento tra Dzeko e Schick, riguarda proprio la posizione del nazionale azzurro in bilico tra terzino e ala nel 4-2-3-1. Anche Pastore spera in una chance.


Lotito: "Pago sei milioni di tasse tutti gli anni, mica corro dietro a due contravvenzioni"

MESSAGGERO - ALLEGRI - Alla prima telefonata il presidente della Lazio, Claudio Lotito, non si accorge di essere in linea. «Non ne posso più, oggi me stanno a rompe tutti con sta storia delle multe, assurdo». Sta parlando a un altro cellulare. Al secondo tentativo, risponde. «L'inchiesta sulle contravvenzioni? Non ne parlo, non ne parlo. Abbiamo già fatto un comunicato stampa, è un grande equivoco. E poi sono 15mila euro di multe, mica 26mila, quelle sono le sanzioni». Pochi secondi dopo, però, racconta la sua versione dei fatti: «Pensa che stavo sotto scorta e per non gravare sullo Stato ho usato le auto mie, ma ti pare che mi faccio cancellare le multe? Uno come me?».
Presidente, a quando risalgono queste contravvenzioni. La Procura sostiene che i fatti siano del 2014.
«Ma quale 2014. Le multe sono del 2009, quando ero sotto scorta, ma camminavo con le macchine mie. Usavo la mia macchina, per fare risparmiare soldi allo Stato. Le cartelle esattoriali sono del 2012, nel 2014 c'è stato lo scarico del verbale. E secondo te io vado a farmi levare la multa dopo 5 anni? Ma chi ci crede».
Le auto risultano intestate a due aziende a lei riconducibili però. Come spiega che le sanzioni siano state archiviate e non pagate?
«Certo, ma sono società che si occupano di vigilanza armata. Le mie auto erano conosciute alla Polizia, alla Questura, lo sapevano tutti, ci sono i documenti. Alcune sono anche blindate. Una addirittura è stata comprata direttamente dal sottoscritto. Dovevo avere due auto e quattro uomini nella scorta. Abbiamo comprato queste macchine intestate alle mie società e le guidava un poliziotto. Però questo prendeva le multe, magari per le Ztl. Ma la cancellazione era regolare, ci sono pure i documenti ufficiali del reparto scorte. E poi era nel periodo di massima allerta per la mia sicurezza, pensa che alla radio dicevano a volte le targhe della mia macchina quando passavo, quindi la dovevo cambiare in continuazione, perché veniva identificata».
Per i pm, invece, quelle vetture sono state utilizzate per finalità aziendali. Nel decreto di sequestro si parla anche di contatti telefonici con alcuni funzionari indagati.
«Ma per te è verosimile che possa andare in Comune a farmi levare le multe? Con quello che verso allo Stato ogni anno, con i 6 milioni che pago ogni volta al Fisco, addirittura in anticipo». 
Quindi non ha goduto di nessun trattamento privilegiato?
«Secondo te io vado a farmi levare la multa dopo 5 anni? Secondo te io vado appresso alle multe? Uno come me va appresso alle multe da 50 o cento euro? Ma pure se fossero da 10mila euro non lo farei».
Quale sarà la sua strategia difensiva?
«Risolverò questo equivoco con i pm. Io i processi li faccio nelle sedi competenti».