Il caso Gavillucci scuote gli arbitri

IL MESSAGGERO - ABBRUZZINO - Dismesso a giugno dalla Can-A, Claudio Gavillucci (36 anni) da mercoledì scorso è di nuovo un direttore di gara del massimo campionato di calcio. A deciderlo è stata la Corte Federale d'Appello, chiamata a pronunciarsi sul ricorso presentato dall'arbitro di Latina, dismesso dal Comitato Nazionale Aia per motivate ragioni tecniche. Il collegio presieduto da Sergio Santoro ha annullato «il Comunicato Ufficiale dell'Aia nella sola parte in cui comunica la dismissione del signor Claudio Gavillucci dalla Can A, deliberata in pari data dal Comitato Nazionale e, per l'effetto, annulla il provvedimento con il quale l'Aia ha disposto la predetta dismissione».

LA PRIMA VOLTA - Un provvedimento che ha profondamente scosso il mondo arbitrale, che mai si era trovato davanti ad una situazione simile. Ora sarà interessante leggere le motivazioni che hanno portato alla pronuncia, che introduce come elemento nuovo la connotazione pubblicistica dell'Aia e con essa il dovere a rispettare la legge sulla trasparenza negli atti amministrativi. Proprio l'assenza di chiarezza nei giudizi dei direttori di gara è stato uno dei punti su cui si è fondato il ricorso presentato da Gavilucci, che ha denunciato la non corretta applicazione del regolamento, una non chiara e intellegibile valutazione dell'operato dell'arbitro, la mancata comunicazione della graduatoria di fine anno. «La nostra battaglia commenta Gianluca Ciotti che insieme a Leonardo Guidi, peraltro un ex arbitro, ha assistito legalmente Gavillucci l'avevamo in parte già vinta nel momento in cui, in questa stagione, per la prima volta in assoluto, gli arbitri hanno ricevuto copia dei referti con i voti, avendo così una idea della loro valutazione».

I TRIBUNALI - La vicenda Gavillucci era iniziata nel luglio scorso, quando l'arbitro di Latina aveva presentato ricorso contro la dismissione dalla Can A. Ricorso bocciato dal Tribunale Federale, a sua volta smentito dalla Corte Federale d'Appello che ad agosto aveva ravvisato nel primo procedimento «il difetto di contraddittorio nei confronti di almeno uno dei contro interessati». Sulla base di questo pronunciamento Gavillucci è stato reintegro nei quadri arbitrali e il 13 ottobre è andato a dirigere la gara del campionato Allievi fascia B, Vis Sezze-Tor de' Cenci. Un ritorno che fece clamore, lui che vanta 135 partite arbitrate tra serie A (50), serie B (74) e Coppa Italia (11) e che nel maggio scorso aveva interrotto Sampdoria-Napoli per cori razzisti.
Ieri il presidente dell'Aia Marcello Nicchi ha annunciato che «in attesa di conoscerne le motivazioni, non può che esprimere rispetto verso tale pronuncia, pur non condividendola, riservandosi ogni impugnazione». Che significherà, probabilmente, un ricorso al Collegio di Garanzia: «Ho qualche perplessità che questo ricorso si faccia», la replica dell'avvocato Ciotti. «L'Aia è una componente della Federazione e il ricorso contro una pronuncia del Tribunale Federale significherebbe porsi fuori da se stessi». L'attesa, dunque, è quella di sapere quando Claudio Gavilucci sarà convocazione per il raduno della Can A. «Ci aspettiamo che Nicchi applichi la sentenza, altrimenti siamo pronti a presentare una diffida per la sua immediata applicazione».


L'autopsia su Belardinelli: "Schiacciato da due sull'anca"

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Oggi nella sua Morazzone (alle 14.30 nella chiesa di Sant’Ambrogio), in provincia di Varese, ci saranno finalmente i funerali, ma intanto l’autopsia svela le cause dell’uccisione di Daniele Belardinelli, il 39enne ultrà del Varese morto al termine degli incidenti di Santo Stefano tra tifosi dell’Inter e del Napoli. Secondo gli esami, Dede è stato schiacciato da un’auto (con tutta la probabilità la Volvo V40 sequestrata a Napoli) che gli è passata sopra con le gomme all’altezza del bacino, provocando uno spostamento dell’anca che ha causato la lesione mortale degli organi interni. (...)


Il nuovo Papu inventato da Gasperini: segna meno, corre di più

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Grande, il Papu, lo è da sempre. Non nell’altezza (leggendo queste righe, siamo sicuri che ci perdonerà), ma nei suoi 165 centimetri c’è comunque un così gran concentrato di qualità che forse anche i giganti di 2 metri si sognano: tecnica, forza (68 kg di muscoli) e da un po’ pure un senso tattico unico. Dal 5-1 di Verona (21 ottobre) è cambiato tutto. Per sé, e di conseguenza per la squadra. Non più esterno nel 3-4-3, ma trequartista. (...) ra i calciatori in rosa, nessun altro avrebbe potuto sostituire Cristante. Un 10 sulla lavagna, vero collante tra le linee in campo. Non sarebbe bastato inventare là davanti, fondamentale dare una mano dietro: «Al 90’ sono morto, ma il gruppo viene prima», così Gomez a dicembre. Da uno con gli attributi, dopo le parole è logico aspettarsi i fatti: media di 9,62 km percorsi a partita in Serie A, resa bella con 5 reti e 6 assist in 19 presenze. Dati inferiori rispetto al primo anno di Gasperini (16 e 12 in 37 gare), ma solo numericamente. (...) A Bergamo c’è la Roma, che quando vede Gomez fa il segno della croce: Chievo a parte (colpito 5 volte), rappresenta la vittima preferita del gigante (senza virgolette) di Buenos Aires: in 13 incroci ha segnato 4 volte servendo 6 assist (stesso score col Genoa, affrontato una volta in più). E il bilancio di squadra sorride: 5 pareggi, 3 sconfitte e 5 successi. Memorabile quello del 21 novembre 2016, alla 13a giornata del campionato dei record di punti (Dea quarta a 72). Lì Gasperini capì che la sua creatura magica avrebbe potuto sgomitare con tutti: Roma k.o. 2-1 con tantissimo Papu. (...)


Freuler non ce la fa, tocca a Pasalic. Si rivede Adnan

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Contro la Roma senza Freuler. Tutti i titolari tranne uno: domenica, l’Atalanta affronterà i giallorossi senza il cervello di centrocampo. Con ogni probabilità, lo svizzero sarà sostituito da Pasalic, che dovrebbe essere confermato dopo la buona prestazione di Frosinone: Pessina, l’alternativa, dovrebbe partire ancora dalla panchina. Nessuna sorpresa, dunque, sul fronte Freuler: l’elongazione all’adduttore destro rimediata venerdì scorso lo lascia ancora al palo: la speranza è recuperarlo per la Juventus (mercoledì prossimo, in Coppa Italia) o almeno per il Cagliari (la domenica successiva). (...) Come Freuler, anche Varnier ha lavorato a parte, ma qui il problema è più complicato: il difensore è fuori da luglio a causa della rottura del crociato e deve ancora attendere per il rientro in campo, fissato ora per marzo. Gli altri sono tutti disponibili, con un dubbio riguardante Alì Adnan: l’ex Udinese ha concluso anzitempo l’avventura in Coppa d’Asia dopo l’eliminazione del suo Iraq e domani si presenterà a Zingonia (...)


Cristante ritorna dove è esploso: "Giocatore top"

LA GAZZETTA DELLO SPORT - In tutto diciotto mesi, in fin dei conti neanche tantissimo nella carriera di un calciatore. Ma diciotto mesi intensi, vivi, fatti di momenti esaltanti e di grandi soddisfazioni. E, soprattutto, diciotto mesi in cui Bryan Cristante ha messo da parte qualche brutta avventura del passato e dimostrato a tutti la grande qualità che aveva fatto intravedere nei suoi primi passi, quelli al Milan. Insomma, il legame tra Cristante e Bergamo è forte e resta ancora tale. Perché con l’Atalanta Bryan ha spiccato definitivamente il volo. (...) Domenica Cristante tornerà per la prima volta da avversario allo stadio Azzurri d’Italia, dove ha costruito alcune delle sue giornate più belle della sua carriera. Anche se, forse, la partita che gli resta di più nel cuore tra quelle giocate con l’Atalanta l’ha disputata lontano da lì. Esattamente a Liverpool, quando l’Atalanta vinse 5-1 in casa dell’Everton e Bryan segnò una doppietta meravigliosa. «È stata la giornata più bella mia carriera», disse lui a fine partita. (...) Domenica, dunque, il cuore per un po’ gli andrà in gola, l’emozione gli bloccherà i battiti e magari la salivazione diventerà faticosa. Per un po’, però, giusto il tempo di ambientarsi e tornare con la testa alla partita. Ma come verrà accolto Cristante dalla gente nerazzurra? Presumibilmente bene, perché la tifoseria della Dea gli è ancora legata. Cristante è arrivato in punta di piedi, a gennaio 2017, per sostituire Roberto Gagliardini, appena acquistato dall’Inter. Non si pensava potesse essere l’innesto che poi si è rivelato, ma lui invece ci ha messo dentro un po’ tutto. (...) Cristante a Bergamo dovrebbe ora giocare la sua ventunesima partita consecutiva. Dal 26 settembre, il giorno di Roma-Frosinone, Bryan non è più uscito di squadra. Un po’ per necessità (l’infortunio di De Rossi) un po’ per virtù, visto che i miglioramenti da mediano sono evidenti. Già, perché il cambiamento di Cristante rispetto all’esperienza all’Atalanta è proprio questo. In nerazzurro giocava da mezzala o da trequartista, qui si è oramai specializzato davanti alla difesa. (...)


Da Pizzaballa a Mancini: quanti incroci con la Dea

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Dall’uomo della figurina introvabile, Pizzaballa, all’attaccante che la Roma avrebbe voluto portare a Trigoria almeno un paio di volte, cioè il Papu Gomez. Dal portiere che Sensi scelse l’anno dopo lo scudetto, Pelizzoli, pagandolo 27 miliardi nel 2001, all’acquisto di Cristante, costato 30 milioni, centrocampista più caro dell’era americana: tra Roma e Atalanta la storia degli intrecci di mercato è una storia di amori nati all’improvviso e terminati in poco tempo. (...) Come nel caso di Mancini (...) Difficile che l’Atalanta sia dello stesso parere, perché il difensore è un pilastro della squadra di Gasperini. Con lui gioca Toloi, che a Trigoria si vide per appena una manciata di partite nel primo anno di Garcia, per poi tornare in patria perché i soldi per riscattarlo, circa 5 milioni, non c’erano. (...) Si è innamorato della squadra e della società, giocando 121 partite. È arrivato a 170, invece, il Papu Gomez, che alla Roma è stato vicino nel 2011 e poi qualche anno più tardi (...) Discorso simile, solo nell’esito finale, quello di Kessie: oggi gioca nel Milan, due anni fa dall’Atalanta sembrava destinato alla Roma. Accordo totale tra le due società, lui e gli agenti hanno cambiato idea all’ultimo, Monchi se ne è fatto una ragione e la scorsa stagione, sempre di questi tempi, ha gettato le basi per Cristante. (...)


Mancini, talento e gioventù: la Roma lo vuole a tutti i costi

IL CORRIERE DELLA SERA - Con cinque gol in 15 partite è, insieme al romanista Aleksandar Kolarov che però ha calciato due rigori, il difensore più prolifico nei cinque maggiori campionati europei. Già questo dato basterebbe per descrivere il momento che sta vivendo Gianluca Mancini, classe ’96 dell’Atalanta capace di attirare su di se le attenzioni delle big, non solo italiane. Fra queste c’è la Roma, che domenica se lo ritroverà da avversario e che già da tempo ha sondato il terreno con il suo procuratore Stefano Castelnuovo - lo stesso che ha portato in giallorosso Zaniolo che però ora si è affidato a Vigorelli- per un trasferimento. L’Atalanta, con cui i rapporti sono ottimi dopo l’operazione-Cristante, vuole aspettare la fine della stagione, la Roma vorrebbe invece provare ad anticipare i tempi per bruciare la concorrenza e per non partecipare ad aste: oggi il prezzo si aggira intorno ai 25 milioni. (...) Tra i nomi accostati alla società giallorossa c’è anche quello di Wilmar Barrios, centrocampista colombiano del Boca Juniors (25 anni). Il d.g. della società argentina è Nicolas Burdisso, che a Trigoria ovviamente conoscono benissimo. Anche in questo caso il trasferimento sarebbe più semplice a giugno, ma la Roma sta provando ad anticipare i tempi, magari con sei mesi di prestito secco prima dell’acquisto definitivo, a giugno, per 21 milioni di euro. (...)


Baldissoni vice presidente, Fienga è il nuovo a.d.

IL CORRIERE DELLA SERA - Doppia promozione in casa romanista. Da ieri, infatti, Mauro Baldissoni è stato nominato vice presidente esecutivo (con potere di firma) della società e Guido Fienga, a Trigoria dal 2013, è nuovo Ceo (Chief executive officer). In pratica saranno i due manager che, con sfere di interesse diverse, si divideranno l’onere di dirigere la società e di riferire al presidente James Pallotta. (...) «Fienga - le parole di Pallotta - condurrà la società verso la prossima fase del nostro percorso di crescita e sviluppo. Il suo nuovo ruolo consentirà a Baldissoni di dedicarsi maggiormente alla visione d’insieme del club, portando a termine il progetto legato allo stadio, step fondamentale per consentirci di competere sul campo ai più alti livelli».


Nzonzi: “Fischi razzisti e lasciamo il campo”. Baldissoni promosso, Totti ancora senza ruolo

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Baldissoni diventa vice-presidente, Nzonzi si scaglia contro i razzisti, Monchi cerca sul mercato un centrocampista. A due giorni dalla trasferta di Bergamo, cambiamenti di ruolo ai vertici societari voluti da Pallotta, che ha promosso l’ex dg e Guido Fienga, che da Coo (Chief Operating Officer) diventa Ceo (Chief Operating Officer). «Guido sarà il responsabile del percorso che porta il club ad essere economicamente sostenibile, dentro e fuori dal campo – annuncia il presidente – mentre il nuovo ruolo consentirà a Baldissoni di avere una visione d’insieme, portando a termine il progetto stadio». Fa rumore l’assenza dalle promozioni di Totti, che resta invisibile nell’organigramma di Trigoria. L’ex numero 10 non ha un ruolo dirigenziale specifico e a fine stagione incontrerà Pallotta per capire quale evoluzione può avere la sua posizione. Intanto Nzonzi, che a Bergamo ritroverà una maglia da titolare, si schiera contro il razzismo. «È un problema su cui bisogna lavorare. Koulibaly non andava punito: essere fischiato in quel modo è doloroso. La reazione deve essere dura, anche lasciando il campo, altrimenti non cambierà nulla». Ancora a centrocampo, dal mercato arrivano conferme della trattativa col Boca Juniors per portare il colombiano Barrios nella capitale già a gennaio in prestito, con l’obbligo in estate del pagamento della clausola rescissoria di 21 milioni. È infine arrivato il via libera della Cassazione all’estradizione a fine processo per il tifoso della Roma, Simone Mastrelli, il terzo indagato per l’aggressione di Liverpool al supporter Sean Cox. L’accusa è di lesioni aggravate e adunata sediziosa prima della gara del 24 aprile scorso. Già due ultras sono stati condannati per la stessa vicenda.


Fiorentina, Corvino: "Zaniolo? Quando sono arrivato io, è stato ceduto all'Entella. Qui giocava e non giocava"

La scalata è iniziata duemila partite fa, una rincorsa senza soste per salire dalla Terza Categoria alla Serie A. Seicento, tutte d’un fiato, per poi arrampicarsi dagli ultimi gradini della classifica fino alla Champions League. Un lungo giro, con andata e ritorno a Firenze, che fa di Pantaleo Corvino il direttore generale viola, e uno dei più importanti protagonisti del calciomercato degli ultimi 30 anni (...)

A Firenze sono passati anche talenti che oggi spopolano altrove. Piccini, Mancini, Zaniolo. Cos’è successo?

«Alcune storie spesso sono strumentalizzate. Piccini l’ho scoperto che aveva 12 anni e faceva l’attaccante esterno. Sono stato io a convincerlo che sarebbe stato un grande terzino. Un po’ come feci con Cassetti a Lecce. Quando sono tornato alla Fiorentina era stato ceduto al Betis. Mancini l’ho preso quando era esordiente, ma ci sono state operazioni scorrette nella fase di cessione dal Perugia all’Atalanta, non hanno rispettato un nostro diritto di riacquisto. Andremo in tribunale».

E Zaniolo?

«Quando sono arrivato lo avevano ceduto all’Entella garantendosi però una copertura in caso di rivendita. Cosa che è successa. Nella Fiorentina giocava e non giocava, è la dimostrazione di come si può maturare in maniera inaspettata...».


Stadio, club forte e futuro. I nomi per volare in alto

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Da ieri, pero, Mauro Baldissoni e Guido Fienga fanno entrambi un bel salto in avanti nelle cariche del club: Baldissoni passa da direttore generale a vicepresidente esecutivo, Fienga diventa il Ceo. Saranno adesso loro a gestire in pieno tutti gli affari della Roma. «Il suo nuovo ruolo consentirà quindi a Mauro Baldissoni di dedicarsi maggiormente alla visione d’insieme del club, portando a termine il progetto legato allo stadio, step fondamentale per consentire alla nostra società di competere sul campo ai più alti livelli possibili», afferma Pallotta nel comunicato. Proprio l’ormai ex direttore generale è sempre stato coinvolto direttamente nella vicenda: è lui a tenere i rapporti istituzionali, a gestire gli incontri, quando serve anche a seguire da vicino gli aspetti legali. Con la promozione di Fienga, adesso si potrà dedicare ancora di più alla vicenda, proprio ora che il percorso sembra entrare nella fase calda.


Roma, Defrel riapre il mercato

IL TEMPO - È andato in scena un incontro tra Monchi e Davide Vignati, dirigente della Spal. Tema del meeting il concreto interesse dei ferraresi per Defrel e Luca Pellegrini, per quella che è una trattativa che appare attualmente difficile su entrambi i fronti. La Roma farebbe partire il giovane terzino, poiché Kolarov ha alle spalle Santon e Jesus, che in un mese circa dovrebbe tornare utile alla causa. Si tratterebbe di un prestito secco, senza quindi costi per la società. Per fare mercato adesso servirebbe liquidità, che potrebbe essere portata proprio da Defrel. Il d.s. giallorosso non è l’unica voce in capitolo: la Sampdoriadovrebbe sborsare 12 milioni a giugno per assicurarsi il suo cartellino, ma alla situazione attuale rischia di non pervenire neanche il milione stabilito per questa stagione. I blucerchiati dovrebbero pagarne soltanto una parte se decidessero di interrompere il prestito. In ogni caso Ferrero non appare convinto di lasciar andare il francese. Se dovessero entrare dei soldi, Monchi proverebbe a strappare all’Atalanta il difensore Mancini già in questa sessione.