Confronto a Trigoria tra Di Francesco e la squadra
Dopo la debacle di ieri sera contro la Fiorentina, la Roma si è tornata ad allenare presso Trigoria in vista dell'impegno di campionato di domenica prossima. Scarico per chi ha giocato ieri. Terapie per Under e Perotti. Individuale per Mirante e Juan Jesus.
Ma il fulcro della giornata è stato il confronto tra Di Francesco e la squadra, per capire cosa sia successo ieri a Firenze e come intervenire già dalla prossima partita per evitare di ripetere certi errori. Fuori dal centro sportivo presenti anche dei tifosi che hanno applaudito in modo ironico i giocatori, insultandone qualcuno. Solo Schick si è rivolto ai tifosi, rispondendo con un timido "scusate".
La Roma punta Guedes. Per i media brasiliani c'è già la firma
La Roma, in ottica mercato, continua a cercare un difensore che possa giocare sia da centrale che da esterno. Saltato definitivamente Vida del Besiktas, Monchi ha virato sul brasiliano Guedes del Santos. Il 24enne è un terzino puro, abile su entrambe le fasce e che all'occorrenza può giocare anche da esterno di centrocampo. Ma Guedes, come riferisce il Corriere dello Sport, sarebbe un nome nuovo a partite da giugno e non in questa finestra di mercato. In realtà, secondo i media brasiliani, il giocatore avrebbe già firmato con la Roma andando contro la volontà del Santos.
Da qui non si torna più indietro
MASSIMO PAPITTO - Ore 18:22 di ieri sera e mi domando… cosa sta succedendo? Sta ricapitando ancora? Proprio a noi? Ma perché? Dopo la passata stagione - dove avevamo ritrovato orgoglio e dignità – non ci eravamo scrollati di dosso queste paure di non essere mai al posto giusto al momento giusto? Invece no. Siamo tornati indietro nel tempo di anni, con le nostre paure, sempre le stesse, sempre presenti e mai dimenticate.
Chi mi conosce lo sa, sa quanto ci soffro a vedere la Roma perdere. C’è però modo e modo di perdere, perdere così in modo umiliante non ci sta, mi crea disagio, vergogna, sensazioni che pensavo di non dover provare più (o almeno di provarne sempre meno fino a scomparire quasi del tutto).
Ieri pomeriggio era un quarto di finale di Coppa Italia, non era una semifinale o una finale di Coppa, non era una partita decisiva per lo scudetto, ma era comunque una partita importante, da affrontare seriamente e che poteva ridare dignità ad una stagione nata male e che forse (molto probabilmente) finirà peggio.
Niente di tutto questo è stato fatto. Siamo usciti di partita dopo un quarto d’ora e questa cosa non è accettabile. In una partita secca ad eliminazione diretta non si può giocare con la difesa a centrocampo e farsi “imbucare” sistematicamente senza curarsi minimamente delle qualità dell’avversario (la Fiorentina) che aveva titolari tutti giocatori scattisti, veloci, abili a giocare in contropiede. Il primo tempo è stato uno scempio difensivo senza precedenti in questa stagione e nel reparto avanzato le cose non sono andate di certo meglio. Pastore sembra (è) un ex calciatore capitato per caso a Roma, Schick è l’eterna promessa destinata a rimanere (molto probabilmente) tale. Il tutto condito dalla sparizione dei “vecchi“: Manolas, Fazio, Kolarov e Florenzi. Apparsi giocatori spauriti e senza un minimo di esperienza per gestore momenti della partita delicati e complicati.
Il secondo tempo poi è stato peggio del primo. Nervosismo (Cristante e Dzeko), gol presi (quattro), espulsioni (Dzeko) e grida di un allenatore – mister Di Francesco – che forse ieri sera ha definitivamente capito che il suo tempo a Roma è terminato. Pagherà lui per tutti, se non pagherà ora, pagherà tra qualche partita, ma poi tutto resterà lì al proprio posto. Calciatori, presidente e il direttore sportivo Monchi, uno dei principali responsabili di questa caporetto e di questa campagna acquisti estiva assolutamente fallimentare.
La semifinale di Champions League della scorsa stagione doveva essere un punto di partenza e non un’occasione per poter smembrare una squadra ritenuta vecchia sostituendo poi il tutto con giovani di prospettiva e interpreti di dubbio valore e fama come il portiere Robin Olsen, che per carità, sarà anche un buon interprete del ruolo ma è e resta un numero uno normalissimo come se ne trovano a fiumi in Italia.
La goleada di ieri pomeriggio segna un punto di non ritorno. Da qui non si torna più indietro. Nel portare avanti quel che resta di questa maledetta stagione si pensi ai sacrifici che hanno fatto i 2500 tifosi che erano presenti lì nel settore ospiti del Franchi in un giorno feriale sfidando pioggia e freddo. Si pensi a loro e si scelga il meglio per tutti. A noi interessa il bene della Roma e non il bene di chi la comanda e la gestisce.
Pellegrini ad un passo dal Cagliari. Per lui prestito secco di sei mesi
Sembra tutto fatto per il passaggio in prestito di Luca Pellegrini dalla Roma al Cagliari. Il giovane terzino, come riferito da Sky Sport, svolgerà in giornata le visite mediche per poi unirsi al club sardo fino alla fine del campionato. A giugno infatti, al termine del prestito, tornerà alla Roma per capire quale ruolo potrà avere all'interno della rosa.
Roma-Milan sarà diretta da Maresca
Sono state rese note le designazioni arbitrali per la prossima giornata di campionato. La partita della Roma, che affronterà il Milan, sarà diretta da Fabio Maresca della sezione di Napoli. Il direttore di gara sarà coadiuvato dagli assistenti Carbone e Lo Cicero, con Abbattista quarto ufficiale. Al VAR ed all'AVAR rispettivamente Calvarese e Di Liberatore.
Stadio della Roma, arrivata la relazione definitiva del Politecnico di Torino
E’ arrivato al Dipartimento Mobilità del Comune di Roma il testo della relazione definitiva redatta dal Politecnico di Torino sulla mobilità pubblica e privata del progetto Stadio della Roma di Tor di Valle. Non trapelano, per ora, informazioni sul contenuto. Lo riferisce Il Tempo.
Allenamento Milan, esercizi su possesso palla e tattica
Il Milan si è ritrovato questa mattina intorno alle 11 al centro sportivo di Milanello per svolgere la seduta di allenamento in vista della partita di campionato contro la Roma. La sessione è iniziata con l'attivazione muscolare al campo centrale con alcuni giri di campo, poi spazio a un torello di riscaldamento nel cerchio di centrocampo. Dopodiché il gruppo si è distribuito su tre differenti stazioni per lavorare sulla tecnica e sullo smarcamento. Esercizi di possesso palla e tattica hanno caratterizzato la parte centrale della sessione, conclusa con alcune partitelle a tema. La squadra si ritroverà domani alle 11:30 per una nuova seduta di allenamento.
Luca Pellegrini ha firmato col Cagliari, prestito temporaneo fino a giugno
L'AS Roma rende noto di avere sottoscritto, con il Cagliari Calcio, il contratto per la cessione a titolo temporaneo, fino al 30 giugno 2019, dei diritti alle prestazioni sportive di Luca Pellegrini.
Arrivato nel settore giovanile nel 2011-12, il terzino sinistro ha conquistato il titolo di Campione d’Italia nelle categorie Giovanissimi, Allievi e Primavera.
Pellegrini ha esordito in prima squadra in questa stagione in Roma-Frosinone, arrivando a collezionare quattro presenze in Serie A e due in Champions League. In bocca al lupo Luca!
Conte: "In questa stagione non mi vedrete da nessuna parte. Valuterò tutte le offerte che mi sono arrivate"
Antonio Conte, ex tecnico del Chelsea, ha rilasciato alcune dichiarazioni a gazzetta.it. Di seguito un estratto delle sue parole:
“In questa stagione non mi vedrete da nessuna parte. Per tutto il resto, vedremo più avanti”.
Le sono arrivate parecchie offerte
“Valuterò con calma, senza fretta. Ora è presto, voglio aspettare l’occasione giusta. I fattori decisivi nella mia scelta saranno due: l’importanza del progetto e, soprattutto, l’entusiasmo. Accetterò la proposta che mi darà più gioia”.
In Serie A o all’estero?
“Non saprei, non chiudo a nulla”.
De Sisti: "Facile incolpare Di Francesco, tutti dovrebbero farsi un esame di coscienza"
Giancarlo De Sisti, ex di Roma e Fiorentina, ha rilasciato un'intervista a soccermagazine.it. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni:
Da doppio ex di Roma e Fiorentina, che impressioni Le ha lasciato il clamoroso 7-1 di ieri sera?
«Alla vigilia di questo tipo di partite, che si giochi a Roma o a Firenze, sento il cuore preso da tutte e due le squadre perché non posso dimenticare le origini e che ho fatto da sempre il tifo per la Roma, quando ero piccolino. Mi sono tuffato proprio nell’entusiasmo giallorosso. Poi per ragioni economiche la Roma mi ha ceduto alla Fiorentina, dove ho trovato dapprima una famiglia, un ambiente ideale, tante soddisfazioni. Sono stato ben voluto, quasi amato e idolatrato, sono stato eletto cittadino privilegiato, mi hanno coccolato come se fossi un fiorentino, quindi nel mio cuore ci sono Roma e Fiorentina. Ogni volta che c’è questo tipo di partita mi viene chiesto “Tu per chi fai il tifo?” e io sono a metà strada e non contesto nessuno, né i romanisti né i fiorentini. Questa lunga premessa per dire che qualunque risultato va bene, che vinca chi ne ha più bisogno. Però quando assume queste dimensioni capisco che è destabilizzante per l’altro ambiente. Se avesse vinto la Roma o la Fiorentina, una parte del mio cuore sarebbe stata contenta, l’altra no. Un 7-1 si digerisce malissimo. Un po’ devo dire che mi ha sorpreso, un po’ diciamo che è stata una bella legnata, insomma».
Ormai l’obiettivo dichiarato della Roma è quello di piazzarsi tra i primi 4 posti in campionato in modo da riqualificarsi in Champions. Si aspettava i giallorossi già fuori da lotta scudetto e Coppa Italia già a gennaio?
«No, obiettivamente no. Non immaginavo. Sicuramente hanno inserito la Roma tra le squadre che potessero ambire a un trittico di risultati vincenti, pensavo che questo potesse essere appannaggio della Juve, ma alla fine non sarà così dato che è svanito un obiettivo anche per lei. Obiettivamente, che la Roma arrivasse con le mani dappertutto non era possibile, però andare più avanti possibile sì, perché la Coppa Italia era possibile. La Champions è sempre un terno al lotto, in campionato non c’è niente da fare. Pensavo che fosse una squadra migliore e che avrebbe mantenuto ambizioni più alte per qualche altro mese».
Ultimamente Zaniolo viene schierato soprattutto a destra, in attacco. Crede che questa collocazione tattica possa creargli problemi in Nazionale dato che quel ruolo è già occupato da Chiesa?
«Pure Chiesa può giocare a destra o a sinistra, è indifferente perché è quasi bravo con entrambi i piedi alla stessa maniera. Zaniolo si sta dimostrando bravissimo, in grado di disimpegnarsi, sia nel cuore del gioco sia sulla trequarti, come centrocampista a tutti gli effetti, mezzala autentica o esterno che rientra perché ha un buonissimo passo, un gran fisico che gli permette di sopportare anche lo scontro. Sono tutti e due giovani, Chiesa ha cominciato da poco a giocare in Nazionale. Zaniolo è stato convocato e probabilmente rientrerà nel giro perché è una delle belle novità e conferme di questo ultimo pezzo di campionato. C’è questa tendenza per cui molte squadre fanno giocare a destra gli esterni col piede contrario e a sinistra lo stesso, perché vogliono che liberandosi si arrivi al tiro, ma alle volte, però, a qualcuno manca la velocità per cercare la profondità. L’ultima volta col Sassuolo Zaniolo è andato via come un quattrocentista sulla fascia destra per poi realizzare quel bellissimo gol. La domanda che mi ha fatto Lei era secca: penso di no, perché nell’arco di una partita si possono anche intercambiare i ruoli, credo che avere giocatori duttili sia un vantaggio».
Negli ultimi tempi Kolarov ha fatto sorgere qualche polemica contestando l’atteggiamento dei tifosi, ritenendo che questi ultimi non capiscano di calcio e che debbano limitarsi solo a tifare senza muovere critiche tattiche a calciatori e allenatori. Lei che è stato un simbolo della Roma, come commenta queste dichiarazioni?
«Queste sono un po’ pesanti! Ognuno è liberissimo di esprimere il proprio parere, per carità, ci mancherebbe. A prescindere da chi abbia detto quelle parole, io comunque non mi metto nella condizione di essere il portavoce del gioco del calcio mentre quegli altri non capiscono niente, a cominciare dalla gente che va allo stadio. Molta gente che viene allo stadio fa i sacrifici per venirci, perché spinta dalla passione. Non confondiamo i tifosi con quella gente che viene allo stadio normalmente, così. Ho sempre pensato che forse ancora adesso la vera vittima del sistema calcio sia il tifoso: non i tifosi che fanno “caciara”, eh, ma quelli che soffrono, quelli che sono la maggioranza, quelli che vanno allo stadio anteponendo i valori della maglia anche a quelli più importanti della famiglia. Ognuno è libero di dire quello che gli pare, ma io non la condivido questa cosa. Qualcuno sicuramente non capisce niente, però confonderlo con la totalità… Tu chi sei, il genio del calcio? Sei uno che gioca bene a pallone, punto».
I destini di Fiorentina e Roma sembrano potersi incrociare nuovamente sulla panchina, dato che Paulo Sousa è indicato come prima scelta per sostituire Di Francesco. Lei è d’accordo o crede ancora nell’attuale allenatore giallorosso?
«Io credo che nessuno sia perfetto, quindi anche che Di Francesco possa avere qualche sua lacuna, come nei commenti post-partita. È uno che ha cercato anche di modificare il modo di pensare della gente qui a Roma, quindi gli va dato atto anche di questo. Tocca vedere dentro a questa squadra. Ho visto questo atto che è stato realizzato al momento del quarto gol tra Dzeko e Cristante che può essere un segnale di incompleto assorbimento, un cenno di malessere nell’aria. È facile dare la colpa all’allenatore, però poi bisognerebbe anche farsi un’esame di coscienza. Mi piacerebbe essere una mosca per ascoltare quello che si dice in taluni momenti. Quella è stata una cosa difficile da digerire. Poi su Paulo Sousa penso che sia un bravo allenatore, l’ha fatto vedere, poi ad un certo non andava più bene per la Fiorentina, voleva andare da un’altra parte. Uno non va bene da una parte e va bene dall’altra, c’è il riciclaggio anche dell’allenatore. Se non ci sono disagi all’interno preferirei andare ancora un po’ avanti con Di Francesco».
Ufficializzate le cessioni di Masangu e Buso
Roma ancora attiva sul mercato in uscita. Ufficializzate le cessioni in prestito di Masangu al Sassuolo con opzione di riscatto per i neroverdi e di controriscatto per i giallorossi e di Buso al Venezia. Lo riportano le rispettive società.
La Roma segue Luiso, classe 2002 del Sora
La Roma segue Alessio Luiso, giovane attaccante del Sora, figlio dell'ex giocatore Pasquale, che a febbraio svolgerà un provino a Trigoria. Il classe 2002, autore di 14 reti segnate nel corrente campionato Allievi, il prossimo mese sarà per una settimana al centro sportivoFuvio Bernardini dopo essere stato convocato dal responsabile del settore giovanile giallorosso Massimo Tarantino. Questo quanto riportato dal portale alfredopedulla.com.