Fiorentina-Roma. La squadra arrivata a Firenze (video)

La Roma arriva a Firenze. La società, attaraverso il profilo ufficiale Twitter del club capitolino, comunica l'arrivo della squadra nel capoluogo toscano dove domani affronterà la Fiorentina di Pioli nel match valevole per i quarti di finale di Coppa Italia.


La Roma offre 7 milioni al Besiktas per Vida. Il club lo valuta 10 e rifiuta

La Roma ha messo gli occhi su Domagoj Vida, difensore del Besiktas, come riportato da Gianluca Di MarzioSky Sport. Il croato è stato proposto anche all’Inter, alla ricerca di un centrale di difesa qualora partisse Miranda. Secondo quanto riportato da Bip Spor, i giallorossi avrebbero presentato un'offerta al club turco di 7,5 milioni di euro per Vida. Il Besiktas ha declinato la proposta, valutando il centrale croato 10 milioni di euro. Ali Naibi, ds del club turco, è stato contattato da Teleradiostereo. Alla domanda sulla trattativa con i giallorossi ha risposto:

"Al momento non posso commentare nulla a riguardo".


Bavagnoli: " Non sottovaluto mai nessuno, ho grande rispetto di tutte le avversarie"

Elisabetta Bavagnoli ha parlato ai microfoni di Roma TV della gara di domani di Coppa Italia che vedrà le giallorosse affrontare la Roma Calcio Femminile.
Queste le sue dichiarazioni:

"È mia intenzione fare dei cambi domani, per dare l'opportunità anche alle altre atlete di giocare, di aggiungere minuti sulle gambe e far vedere che tipo di percorso stiamo portando avanti. Allo stesso tempo questo ci permetterà di far recuperare energie a chi gioca più spesso. Il fatto che ci sia da giocare anche il ritorno è importante. Non dimentichiamoci che andiamo ad affrontare una squadra che gioca bene. Non sottovaluto mai nessuno, ho grande rispetto di tutte le avversarie".


Si è spento Egisto Pandolfini, ex calciatore di Roma e Fiorentina

Si è spento all’età di 92 anni l’ex calciatore Egisto Pandolfini. Ha militato, tra le altre, anche nella Roma, tra il 1952 e il 1956, e nella Fiorentina. La società viola, in occasione della partita di domani, ha già chiesto che si giochi con il lutto al braccio. Questo il messaggio di cordoglio della Roma, diffuso tramite Twitter:

"L'As Roma piange la scomparsa di Egisto Pandolfini, calciatore giallorosso tra il 1952 e il 1956. Ai familiari va l’abbraccio della Società e dei tifosi romanisti".


Primavera, Bouah: "Mi manca la squadra, voglio rientrare per le finali"

Devid Bouah, giocatore della Roma Primavera alle prese con il recupero dall'infortunio al ginocchio, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Roma Tv. Queste le sue parole:

Cosa ti manca di più in questo momento?
Mi manca stare con la squadra. Allenarmi insieme a loro e passarci quasi tutta la giornata. Mi ferisce un po' stare lontano perché ero abituato a stare in campo con gli amici e mi dispiace non esserci per l'infortunio. Ormai è così, sto due tre ore in fisioterapia, per cercare comunque di tornare nei prossimi mesi. Il mio è obiettivo è quello di tornare per le finali e di aiutare la squadra ma non devo forzare troppo allo stesso tempo. Non posso rischiare di farmi male di nuovo, devo stare bene attento a quello che faccio. Voglio rientrare per le finali, anche guardando a luglio se la Nazionale Under 19 riesce a passare il girone dell'Europeo.

Ci tieni tanto alla Nazionale?
Si perché soprattutto negli ultimi anni sono stato quasi sempre convocato e soprattutto questo salto con l'Under 19 non me lo sarei mai aspettato.

Ridiamoci su: chi sta meglio, tu o Calafiori?
Lui ha avuto un infortunio più grave, ma stiamo lavorando tutti e due: passo dopo passo. Ci siamo avvicinati tanto e abbiamo parlato facendoci forza. Ci siamo detti di stare tranquilli, di non forzare troppo perché sono episodi che in questo sport capitano. Poi ce l'ho anche in classe quindi praticamente ci sto insieme tutta la giornata e spero che anche lui si rimetta al più presto.

Perché Devid con la 'e'?
Perché mia madre all'epoca aveva un negozio di cd e c'era un cantante che aveva questo nome. Il suo soprannome era Didi ed è anche il mio.

Sei nato qui in Italia...
Sono nato in Italia, mio padre è della Costa d'Avorio. Da piccolo andavo spesso dai miei zii e c'era sempre musica africana: mi piace vivere quell'ambiente. Non sono mai stato lì e non sento un'appartenenza particolare, poi mio padre purtroppo neanche mi ha insegnato il francese, ma mi piace molto la loro musica.

Qual è il primo anno in cui sei entrato alla Roma?
Avevo 10 anni, quindi 7 anni fa. Parecchio tempo fa.

Sbaglio se dico il cambio di ruolo con Toti è stato il bivio nel settore giovanile della Roma?
Sì, devo tutto a Toti. Mi ha cambiato totalmente. Giocare sempre esterno alto e cambiare ruolo quando sono salito con gli Under 17 è stao bello ma anche molto difficile, non pensavo di farcela. Mi ha aiutato molto, all'inizio ci sono state molte difficoltà perché non sai come muoverti. C'è tutta la fase difensiva nella quale tutt'ora devo migliorare perché è un mio difetto. Con questo ruolo però ho fatto il salto di qualità: se fosse andata diversamente forse non sarei qui.

Poi la firma, il rinnovo con la Roma. Il sogno sta prendendo forma?
Da poco ho rinnovato e sono veramente contento, era uno degli obiettivi che volevo anche con mia madre. Significa che la società tiene a te e che ho fatto anche tanti sacrifici.

Sei molto attaccato alla tua famiglia vero?
Si abbiamo passato momenti difficili negli anni passati. Una mamma come la mia è difficile da trovare. Si è fatta sempre in due: anche mio fratello gioca qua. Noi abitiamo lontani e lei o faceva avanti e indietro oppure aspettava ore per noi. Le devo tutto. Dedico a lei questo rinnovo.

Pensi che un giorno potresti giocare con tuo fratello?
Questo me lo ha sempre detto anche papà. La prima volta che sono andato allo stadio, prima di entrare nella Roma, mi ricordo era contro l'Udinese lui mi ha detto: "Pensa se un giorno dovessi giocare qui dentro con la maglia della Roma". Io ho risposto che non lo sapevo perché era una cosa difficile ma lui ha detto che "non si sa mai". Spero un giorno di esordire e vedere anche mio fratello, o addirittura giocare insieme sarebbe bello.

So che c'è un rapporto particolare con Riccardi
Lo conosco da tantissimo, è un ragazzo speciale. Lo reputo come un fratello, negli ultimi anni soprattutto abbiamo approcciato in un modo pazzesco gli anni con Toti, siamo saliti solo io e lui e quindi ci siamo avvicinati tanto.

Riuscirete a vincere qualcosa insieme? Non siete stati fortunatissimi...
No infatti, spero che quest'anno riusciremo a portare qualcosa insieme che sia la Youth League o il campionato. Dobbiamo spezzare la maledizione della finale.


Sondaggio della Roma per Barreca

La Roma sonda il terreno per Antonio Barreca. I giallorossi avrebbero effettuato un sondaggio per il classe '95. Affare però difficile, visto che sul terzino di proprietà del Monaco c'è in pole il Newcastle. Lo riporta Sky Sport.


Coppa Italia, il Milan elimina il Napoli

Il Milan di Gennaro Gattuso elimina dalla corsa alla Coppa Italia il Napoli di Carlo Ancelotti. A decidere il match è la doppietta di Piatek (10', 27'). In semifinale i rossoneri incontreranno la vincente tra Lazio ed Inter che si giocherà giovedì 31 alle 21:00 a San Siro. 


Romagnoli: "Contro la Roma sarà una bella partita, dobbiamo vincere"

Alessio Romagnoli, capitano del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul prossimo match di campionato in programma domenica contro la Roma all'Olimpico,  ai microfoni di Rai Sport nell'intervista durante il post partita del match di Coppa Italia vinto contro il Napoli. Queste le sue parole: 

“Contro la Roma sarà scontro diretto per la Champions, sarà una bella partita. Dobbiamo giocare per vincere”.


InsideRoma Daily News | La Roma sul difensore Vida del Besiktas. Luca Pellegrini pronto per il prestito. Di Francesco: "Teniamo alla Coppa Italia, cercheremo di andare in semifinale"

NOTIZIE DEL GIORNO | 29 gennaio 2019

QUI ROMA

La squadra si è allenata a Trigoria in mattinata. Alla vigilia della sfida contro la Fiorentina, i giallorossi hanno svolto lavoro in palestra dopo la sessione video. Concentrazione sulla parte tattica in campo. Individuale per Mirante mentre Perotti, Jesus e Under proseguono le terapie.

Luca Pellegrini potrebbe partire per un prestito. Chiedono di lui Cagliari, Spal, Bologna ed Empoli e la Roma è d'accordo nel lasciarlo andare temporaneamente per poter dargli modo di giocare di più: il club capitolino vuole osservarlo da lontano fino a giugno e valuterà le richieste dei club italiani.

Il Giudice Sportivo ha emesso le sentenze riguardanti la scorsa giornata di campionato: un turno di squalifica per Cristante e Nzonzi (salteranno il Milan) e una multa di 12.000€ al club per il lancio di fumogeni da parte dei tifosi giallorossi durante il match contro l’Atalanta.

La Roma ha messo gli occhi su Domagoj Vida, difensore del Besiktas, come riportato da Gianluca Di Marzio a Sky Sport. Il croato è stato proposto anche all’Inter, alla ricerca di un centrale di difesa qualora partisse Miranda. Secondo quanto riportato da Bip Spori giallorossi avrebbero presentato un'offerta al club turco di 7,5 milioni di euro per Vida. Il Besiktas ha declinato la proposta, valutando il centrale croato 10 milioni di euroAli Naibi, ds del club turco, è stato contattato da Teleradiostereo. Alla domanda sulla trattativa con i giallorossi ha risposto: "Al momento non posso commentare nulla a riguardo".

INTERVISTE

Di Francesco: "Ci teniamo alla Coppa Italia, cercheremo di andare in semifinale"

Olsen: "Orgoglioso di rappresentare la Roma, vogliamo vincere ma non è facile"

Karsdorp: "Penso che tutte le partite siano importanti se giochi con la Roma"


La Roma sparisce: due punti buttati

MESSAGGERO - TRANI - Pioggia di gol, come all'andata, in questo caso al gelo di Bergamo. E stesso punteggio della partita del 27 agosto all'Olimpico: 3-3. Ma, 5 mesi dopo, è la Roma a sprecare la chance più grande per uscire definitivamente dal tunnel, superare il Milan in classifica e piazzarsi al 4° posto. Invece si impantana sotto il nevischio allo stadio azzurri d'Italia e si blocca in panne, subendo la rimonta dell'Atalanta senza ripresentarsi in campo nella ripresa. Peggio, dunque, di quanto accadde in casa contro il Chievo e alla Arena contro il Cagliari. Proprio nel pomeriggio del risveglio di Dzeko, doppietta, e dello show di Zaniolo, doppio assist. Il centravanti che torna a segnare dopo il digiuno iniziato il 6 ottobre a Empoli e il diciannovenne protagonista anche da esterno offensivo.

ANCORA DIVERSA - Di Francesco cambia ancora la formazione, adesso sono 28 in 28 partite stagionali, ma non può fare lo stesso con la testa dei suoi giocatori. Che giocano nuovamente solo mezza partita. Ancora Fazio non sta bene e, unico diffidato a non partire dall'inizio, va in panchina. Sul centro sinistra, accanto a Manolas, tocca a Marcano. Sulla destra, conferma per Karsdorp: Florenzi ancora non è al top. Ma la mossa del pomeriggio, provata già nel finale della partita contro il Torino e a lungo in settimana a Trigoria, è Zaniolo alto a destra, soluzione che consente di schierare contemporaneamente, con il rientro di Nzonzi, i 3 centrocampisti azzurri. Cosi Lorenzo Pellegrini si riprende la posizione preferita da trequartista. Cristante resta mediano, ma già sa che domenica salterà il Milan: Calvarese lo ammonisce a metà del 1° tempo per il fallo, tra l'altro inutile, su Zapata. Stesso destino, più tardi, per Nzonzi
La Roma di Bergamo, dunque, ha più palleggiatori e meno attaccanti, con Dzeko accompagnato sulla sinistra da El Shaarawy che rientra spesso ad aiutare Kolarov, attaccato da Ilicic e anche da Hateboer. Ma la qualità dei centrocampisti fa subito la differenza. Il vantaggio di Dzeko all'alba del match, su assist di petto di Zaniolo, è la sintesi della prestazione giallorossa nel primo tempo: 10 passaggi, passando più volte da destra a sinistra e chiamando in causa anche Olsen, prima del gol del centravanti. Che sfugge ancora a Toloi, superando però pure il portiere Berisha, nell'azione del bis, firmato sempre di destro su verticalizzazione di Nzonzi.
L'Atalanta, sotto di due reti dopo la mezz'ora, si accende sempre per merito di Gomez che, però, trova l'ispirazione solo di Ilicic. Zapata è inizialmente statico. Dzeko, invece, è sempre al centro del gioco. E, ricevendo da Cristante, scappa di nuovo in contropiede, allargando poi per Zanioloche, pennellando di sinistro da destra, mette El Shaarawy davanti a Berisha: stop in scioltezza e tris dell'esterno che con 7 reti si conferma il miglior realizzatore del gruppo in questo torneo. Il 1° tempo, in cui il cinismo è stato decisivo, si chiude però con il gol di Castagne (l'altro suo gol in A proprio all'andata), colpo di testa sul cross di Gomez e con dormita di Karsdorp. Errore che riapre la sfida.

SOLITO BLACK OUT - La rete prima dell'intervallo va a incidere sulla ripresa. Che è proprio come non te l'aspetti: la Roma non rientra in campo. Soffre sui lati e a centrocampo, disintegrata dal dinamismo dell'Atalanta. I giallorossi non tireranno mai in porta, e non succedeva dal derby del 2011. Toloi, invece, si fa perdonare e realizza, in anticipo su Manolas, il 2° gol nerazzurro. Zapata, dopo aver calciato in curva il rigore inizialmente non concesso da Calvarese per il tocco lieve di Kolarov su Ilicic (interviene il Var Di Bello), firma il pari: ora è a 15 reti (timidi cori contro di lui dal settore ospiti). Olsen non convince, anche se in partenza sbaglia Kolarov. Il cortocircuito coinvolge anche i giocatori che entrano in corsa: Kluivert, il peggiore, per El Shaarawy, Florenzi per Pellegrini e Fazio per Karsdorp e per passare alla difesa a 3.


Il grande ritorno di "Oggi le comiche"

MESSAGGERO - FERRETTI - Se non ci fosse da piangere (sportivamente parlando, sia chiaro), verrebbe da ridere. Perché se non ti basta neppure andare avanti di tre gol per portare a casa la vittoria, vuol dire che è tutta una comica. Anche perché, e lo sanno alla perfezione i tifosi della Roma, non è la prima volta che la squadra di Eusebio Di Francesco regala simili spettacoli. A Bergamo la Roma ha confermato di essere una squadra inaffidabile, capace di tutto e del suo contrario nel giro di un'oretta. Segna tre gol poi ne subisce altrettanti e deve addirittura ringraziare l'errore dal dischetto di Zapata per aver salvato la pelle. Non c'è da ridere? O da piangere, sempre sportivamente parlando. E il dibattito, ormai da una vita, si sintetizza in un'unica domanda: perché? Per mesi si è detto: colpa della testa. Sarà. Poi è stato aggiunto: colpa delle gambe che non girano. Sarà. Qualcuno a seguire ha sentenziato: colpa dell'allenatore. Sarà. E poi: colpa dei giocatori. Sarà.
RECORD GROTTESCO - La Roma, per dirne una, a Bergamo ha beccato il gol di Zapata, quello del tre pari, 44 secondi dopo che lo stesso colombiano aveva tirato in curva il calcio di rigore. Uno si immagina che, dopo un pericolo sventato, una squadra subisca un contraccolpo positivo; che riparta verso il futuro con rinnovato entusiasmo. La Roma, invece, è riuscita nella straordinaria impresa di far tornare il sorriso a Zapata, e a tutti i tifosi dell'Atalanta, in meno di un minuto. Un record grottesco. Non è una comica? E ancora una volta: perché? Di chi è la colpa? Forse dell'ambiente romano, chissà. Dzeko non segna, e sono dolori. Poi Dzeko segna in mezzora gli stessi gol che aveva segnato in tutto il campionato ma la Roma non vince. Sostiene EDF: «Ve l'avevo detto dopo il Torino che la Roma non era guarita». Ok. Ma sta malattia va avanti dallo scorso agosto, ed è impensabile che un allenatore, e con lui il suo staff, non sia ancora riuscito a trovare la cura giusta per debellarla. Un consiglio, gratuito, a Di Francesco: anziché togliersi sassolini a raffica dopo il successo di Parma, sarebbe stato meglio continuare a individuare le cause della malattia che sta contagiando da mesi la Roma. O no?
La nota lieta della partita arriva da Marcano che dopo 3 sconfitte in 3 partite da titolare in campionato (Milan, Bologna e Spal) ieri ha chiuso con un pareggio. Bene così, ricordando che l'inevitabile mercato è ancora aperto.


Quel vizio di far recuperare le partite agli avversari

MESSAGGERO - TRANI - Mancanza di personalità, eccesso di superficialità o chissà che cosa. Ma la Roma, qualsiasi sia l'handicap, è comunque recidiva. Già 10 punti buttati in questo campionato (in vantaggio 14 volte, 9 successi e 5 pareggi). Percorso inquietante nei numeri (già presi 29 gol in 21 partite, più dei 28 incassati nelle 38 gare del torneo passato) e preoccupante nelle prestazioni di chi vorrebbe recitare da big in serie A. Almeno, consolazione minima, mai è finita con il ko. Da brividi, la sbandata di inizio stagione: il 16 settembre all'Olimpico contro il Chievo ultimo, dal 2-0 al 2-2. Stesso punteggio e identica figuraccia l'8 dicembre alla Sardegna Arena contro il Cagliari, capace di recuperare al fotofinish nonostante la doppia inferiorità numerica. Gli altri 3 pari sono proprio i 2 con l'Atalanta, il 27 agosto all'Olimpico e ieri a Bergamo (peggio al ritorno, con il tris a vuoto), e quello con il Napoli, il 28 ottobre al San Paolo. L'ultimo triplo vantaggio andato di traverso è però lontano quasi 8 anni. E il 20 febbraio 2011 se lo ricorda bene Claudio Ranieri: i giallorossi, avanti a Marassi di 3 gol fino all'intervallo, si fecero rimontare nella ripresa dal Genoa, riuscendo però addirittura a perdere poi 4-3. Quel ko costò il posto al tecnico che solo 9 mesi prima provò a impedire il triplete di Mourinho con l'Inter. L'unico recupero, partendo sotto di 3 reti, riuscito invece all'Atalanta, il 12 aprile del 1992 al vecchio stadio Comunale (oggi Atleti Azzurri d'Italia) e con Bruno Giorgi in panchina: per riemergere dall'1-4, decisiva la tripletta di Cornacchia. Finì 4-4 contro il Foggia, guidato da Zdenek Zeman. E non c'è da stupirsi.