Dal Gambia alla Roma Primavera. Ecco la favola del migrante Darboe

IL MESSAGGERO - Il gambiano Ebrima Darboe, ieri a Zingonia, ha coronato il suo sogno: diventare un calciatore vero. Anzi, un calciatore della Roma. Darboe, classe 2001, ruolo mezzala, fisico ancora da costruire ma – assicurano – buona tecnica, è entrato in campo a venti minuti dalla fine della partita Atalanta-Roma di Coppa Italia Primavera. La pesante sconfitta (4-0) e l’eliminazione dalla Coppa non hanno attenuato l’emozione, la gioia di un ragazzo arrivato in Italia, ormai diversi anni fa, come migrante minorenne non accompagnato. E, per questo, trasferito a Rieti in virtù dello Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Darboe nel capoluogo sabino ha cominciato a studiare e a giocare a pallone insieme ad altri ragazzi nella sua stessa condizione. Dopo l’espletamento di una serie infinita di atti burocratici, alcuni osservatori della Roma lo hanno messo presto nel proprio mirino, lo hanno prima valutato e poi portato a Trigoria per allenarsi nel settore giovanile. Eravamo nell’estate del 2017. Da quel momento, Ebrima non ha cominciato a far altro che attendere di poter indossare la maglia della Roma in una gara ufficiale, cosa accaduta ieri a due passi da Bergamo


Tragedia Corinaldo. Totti incontra uno dei ragazzi feriti

IL MESSAGGERO - Michele Fiscaletti ha realizzato il suo sogno. Il ragazzo, diciottenne di Ostra, in provincia di Ancora, che era rimasto gravemente ferito nella tragedia della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, venerdì scorso ha incontrato a Roma il suo idolo, l’ex capitano giallorosso Francesco Totti, che ammira dal mondiale del 2006, quando aveva appena 6 anni.
Michele era tra i ragazzi, sopravvissuti al crollo ma rimasti seriamente feriti. Per lungo tempo ha lottato contro la morte all’ospedale di Torrette. Nei giorni del coma, gli amici di Michele avevano inviato un messaggio al campione della Roma chiedendo un video da poter far ascoltare al loro compagno nella speranza che questo lo aiutasse a riprendersi.


De Rossi c’è, lotta (e cena) coi compagni: il rientro s’avvicina

LEGGO - La luce comincia a intravedersi. De Rossi ieri è tornato ad allenarsi in gruppo a 3 mesi dal grave infortunio alla cartilagine del ginocchio destro, che gli sta mettendo a serio rischio il finale di carriera. Era il 28 ottobre quando Daniele chiese il cambio al 43’ di Napoli-Roma, un dolore che già aveva sentito ma che era stato in quel momento più forte del solito. La lesione a una cisti del menisco e la contusione che ha traumatizzato la cartilagine continuano a tormentarlo soprattutto nei cambi di direzione, ma la terapia conservativa scelta per risolvere momentaneamente il problema comincia a dare qualche risultato nonostante il consiglio dei medici continui a essere quello dell’operazione.

Dopo quasi 90 giorni passati tra terapie e allenamenti individuali (anche durante le vacanze di Natale mentre la famiglia volava a Dubai) De Rossi ha svolto l’intera seduta, compresa la partitella in famiglia. Mai in questi tre mesi aveva terminato l’allenamento coi compagni. Una bella notizia per Di Francesco. Il tecnico a breve potrà contare di nuovo sul capitano in un centrocampo che ha visto in questi mesi esplodere nell’ordine: Pellegrini, Cristante e Zaniolo. Impossibile l’impiego con Atalanta e Fiorentina, ma già col Milan De Rossi potrebbe andare in panchina per farsi trovare pronto contro Chievo e Porto. Coi lusitani d’altronde il capitano ha un conto in sospeso dal 2016 quando fu espulso nella sconfitta per 0-3 nel preliminare di Champions. Da Trigoria filtra ottimismo, ma pure cautela visto che le condizioni andranno monitorate giorno per giorno.

Ancora in ballo, invece, la questione relativa al rinnovo. La Roma ha lasciato al giocatore la scelta di continuare per un’altra stagione a stipendio quasi dimezzato oppure abbracciare la carriera di allenatore a partire dalle giovanili. Per festeggiare, De Rossi ha offerto ai compagni una cena a base 


Monchi: “Grazie Arsenal, ma resto qui”. Assalto a Barrios

LEGGO - «Sono lusingato, ma ora penso alla Roma». All'Arsenal piace Monchi, e lo spagnolo lo sa bene. Ieri, infatti, il ds giallorosso al The Sun ha commentato le voci dell'interessamento dei Gunners nei suoi confronti: «So che il mio nome è stato associato al club, non è la prima volta. È ovvio che faccia piacere, sono lusingato. Ma sono concentrato sul mio lavoro nella Roma». Quindi «no, grazie». Almeno per ora. Dopo gli addii di Gazidis e di Mislintat, l'Arsenal vorrebbe ripartire proprio dalla coppia Emery-Monchi che ha fatto le fortune del Siviglia. Proprio il tecnico ha commentato così la notizia: «Ho un bel legame con Monchi, ho lavorato bene con lui. Posso solo dirvi che è una brava persona».

Nel frattempo il ds è impegnato a rinforzare la Roma. Difficile strappare il sì di Mancini già a gennaio anche se le possibili entrate derivate dalle cessioni di Machin e Sanabria al Genoa (su entrambi la Roma ha diritto al 50%) potrebbero essere girate all'Atalanta per convincerla a liberare con 6 mesi di anticipo il difensore. Tentativo pure per Barrios del Boca: proposto il prestito di 6 mesi con riscatto a 21 milioni.


Il passo di Tonali. Roma sul talento del Brescia. L’ex allenatore: “Fenomenale”

LEGGO - Tonali più di Barella. È lui l'obiettivo di Monchi per il dopo De Rossi. Il centrocampista che sta guidando il Brescia verso la serie A ha 18 anni, ma un futuro fa grande già segnato. Tanto che Mancini lo ha già convocato in nazionale. Sul ragazzo non c'è solo la Roma. Lo inseguono anche Milan, Inter e Juve, ma un segnale positivo in chiave giallorossa arriva dalla cessione di Marcucci (altro under 19) al Brescia.

Ma chi è Sandro Tonali? Vale davvero 30 milioni? Lo abbiamo chiesto a chi lo ha allenato a Brescia lo scorso anno insieme a Baronio. Ovvero Pierfrancesco Scalisi (oggi vice allenatore del Napoli Primavera). «Ma lo abbiamo per poco, perché il Brescia lo ha voluto subito in prima squadra. Pensi che già da Allievo era stato in ritiro con i grandi. Già si vedevano già la sue doti». Non solo tecniche. «Il suo punto di forza è la personalità - spiega Scalisi - intatta pure in B. La classe non si discute, ma ciò che stupisce è il suo stare in campo con sicurezza. Non sbaglia un passaggio, una lettura. Ricopre tutti i ruoli del centrocampo, ora gioca da play ma può fare la mezzala perché è dinamico e calcia con entrambi i piedi».

Sbaglia chi lo paragona a Pirlo. «Probabilmente l'accostamento nasce dai capelli lunghi e dal fatto che Pirlo è cresciuto a Brescia proprio al fianco di Baronio. Però la qualità tecnica di Andrea è inarrivabile, lui giocava a calcio come se stesse in tribuna, una capacità unica. E poi Sandro ha un fisico diverso». Che si adatterebbe nel centrocampo della Roma: «Un passo dietro a Pellegrini e al fianco di Zaniolo, sarebbe un reparto con tanta qualità e forza fisica. Tonali è pronto per una grande e ha una capacità di farsi scivolare le cose addosso che lo aiuteranno anche in una piazza difficile».
Un millenial Tonali, così come tanti altri ragazzi che stanno emergendo in questi mesi tra cui Gaetano, Kean e Riccardi. «Il calcio italiano rivede la luce, consiglio anche Verde cresciuto a Brescia e oggi al Cagliari».


Barrios, Monchi prova l’affondo. Il Boca è tentato

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Ieri, intanto, è arrivata la conferma dell’interessamento della Roma per Wilmar Barrios, il centrocampista colombiano del Boca Juniors che è stato tra i protagonisti della cavalcata in Coppa Libertadores. Un giocatore che a Monchi piace tanto e che potrebbe essere uno su cui costruire l’asse centrale del centrocampo del futuro. La Roma ha proposto al Boca (dove l’ex Burdisso è il nuovo d.g.) un prestito secco di sei mesi, con obbligo di riscatto a giugno della clausola di rescissione di 24 milioni di dollari (circa 21 milioni di euro). (...)

Intanto domenica la Roma va Bergamo e si troverà di fronte quello che sarà probabilmente il suo nuovo difensore centrale a partire dalla prossima stagione, Gianluca Mancini. Anche se nella fase finale del mercato (e cioè da lunedì fino al 31 gennaio) non sono esclusi colpi di scena. (...) Per giugno confermato anche l’interesse per Ruslan Malinovskyi, 25enne ucraino del Genk. (...)


Riecco De Rossi. In gruppo dopo 3 mesi

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Daniele De Rossi, sorridente, ha lavorato per la prima volta, dopo quasi tre mesi, con i compagni per tutta la seduta. Parte atletica e con il pallone completate, il ginocchio del capitano giallorosso sembra aver risposto bene a tutte le sollecitazioni. Presto però per dire se sarà disponibile, almeno per la panchina, a Bergamo: la sua situazione, vista la delicatezza del problema alla cartilagine, verrà valutata giorno per giorno. (...)


Cena a base di sushi. Così i senatori cementano il gruppo

LA GAZZETTA DELLO SPORT - L’allenatore non c’era, ma non è una novità. Da sempre i tecnici non partecipano alle cene di spoagliatoio, ed è probabilmente giusto così. Soprattutto se lo spogliatoio in questione, quello della Roma, ha scelto di andare a mangiare il sushi per stare insieme dopo le vacanze di Natale, brindare al ritorno in gruppo di De Rossi e festeggiare, oggi, i 23 anni di Patrik Schick.

Ad organizzare la cena sono stati i senatori, con il capitano in testa, e il locale scelto è stato il “Finger’s”, a due passi da piazzale Flaminio, dove dietro al bancone c’era il noto chef nippo-brasiliano Okabe. I calciatori (squadra praticamente al completo, assente il solo Olsen) erano divisi in due tavoli, sono arrivati intorno alle 20.30 per poi andare via prima di mezzanotte. (...)


Roma, è Zaniolomania: “Affetto davvero forte”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - "Ma che ce frega de Ronaldo, noi c’avemo Nicolò". Iperboli da tifo, che affondano le radici nella passione, nell’amore, nell’idea che diventa lentamente sentimento. Del resto, la Zaniolomania è anche questo, vedere centinaia e centinaia di persone ferme in fila davanti ad un Roma Store del centro per far firmare una maglia, un pallone o una sciarpetta. O anche solo per un autografo o per farsi un selfie con Zaniolo, l’uomo del momento. Nonostante la pioggia e il freddo. (...)

Perché la Zaniolomania è sbocciata, quasi come un’onda irrefrenabile. Senza argini, sulla scia delle prestazioni del centrocampista giallorosso. Uno che per personalità e qualità ha già fatto scomodare paragoni illustri come Kakà o Totti. Del resto, la gente romanista è fatta così, vive di passioni. E in questo momento nulla più di Zaniolo agita il suo cuore.

«È stato davvero un bel pomeriggio – ha detto alla fine – Grazie a tutti i tifosi che sono venuti, ogni giorno mi fate sentire sempre di più il vostro affetto». (...)


De Rossi, primo sorriso 2019: si è allenato con il gruppo

IL CORRIERE DELLA SERA - Daniele De Rossi sta tornando. Ieri il capitano, per la prima volta dopo tre mesi dal grave infortunio alla cartilagine del ginocchio destro (ultima presenza il 28 ottobre a Napoli), si è allenato coi compagni per l’intera seduta, compresa la partitella. (...)

Lo staff medico della Roma non ha nessuna fretta di accelerare i tempi per De Rossi. Individuare una data precisa sul suo rientro è prematuro: il ritorno in gruppo resta comunque una notizia positiva, che si aggiunge ad un periodo in cui le sensazioni erano buone, ma la tenuta del ginocchio destro andrà verificata giorno per giorno. (...)

Calendario alla mano, se non sentirà più dolore, DDR potrebbe finire in panchina contro il Milan (3 febbraio) e sperare in un posto da titolare contro il Chievo (8) o nell’andata degli ottavi di finale di Champions contro il Porto (12), avversario contro cui deve prendersi una rivincita dopo l’espulsione rimediata nei preliminari di due stagioni fa. (...)


In Italia assist si dice Pellegrini: nessuno crea tante occasioni

LA GAZZETTA DELLO SPORT - (...) A certificare però la crescita (imponente) di Lorenzo Pellegrini c’è anche tutto il resto: il carattere, la personalità con cui gioca oramai da tempo e la serenità con cui scende in campo, che gli permette di fare cose che prima non riusciva invece a fare. E poi c’è anche qualcosa in più e cioè la fantasia e l’imprevedibilità. (...) E non è un caso, infatti, che Lorenzo Pellegrini sia in questo momento il giocatore che in Italia costruisce più occasioni da gol in ogni partita: esattamente 3,54a gara, un dato che lo porta alla soglia del podio anche in Europa.

Insomma, quando in campo c’è lui la Roma ha più possibilità di avere più occasioni da rete. In Italia alle spalle del centrocampista giallorosso ci sono il laziale Luis Alberto (3,53) e l’atalantino Alejandro Gomez (3,35). In Europa, invece, sono solo tre i giocatori capaci finora di far meglio del romanista: Payet (4,26, Marsiglia), Demirbay (3,79, Hoffenheim) e Depay (3,61, Lione). Dietro, nella top ten europea, si trovano addirittura stelle internazionali del calibro di Lionel  (3,38, ) e Willian (3,27, Chelsea).


De Rossi vede la luce e offre la cena

IL TEMPO - MENGHI - Mentre il papà Alberto subiva una lezione dall’Atalanta dicendo addio alla Coppa Italia Primavera, Daniele De Rossi vedeva Bergamo un po’ più vicina. Il capitano romanista ieri mattina si è allenato in campo con i compagni e non si è limitato solo alla parte atletica, si è scatenato col pallone e ha potuto giocare la partitella finale. Poi ha portato tutti a cena fuori: la squadra (Olsen l’unico assente) si è ritrovata in serata da Finger’s, tra sushi e calici alzati. Un brindisi al futuro di cui il numero 16 giallorosso vuole far parte. Sta facendo passi da gigante verso il rientro, nelle prossime ore aspetta la risposta più importante dal ginocchio malmesso: se il dolore non dovesse tornare e tutto dovesse filare liscio fino a domenica, potrebbe guadagnarsi un posto in panchina. Motivazionale, ma non solo. È vero che dopo più di 3 mesi lontano dal campo e con una cartilagine di mezzo sarebbe troppo presto per rischiarlo, ma la chiamata di Di Francesconon sarebbe per il tifoso Daniele, come a dicembre contro il Genoa (verso la Juve), bensì per il miglior rinforzo a centrocampo in cui la Roma possa sperare. Adesso De Rossi è clinicamente guarito, ma in un caso così delicato non basta. Serve intanto la conferma delle sensazioni positive provate nel primo vero allenamento in gruppo, oggi la seduta è in programma alle 14.45, il resto verrà da sé.

L’influenza ha colpito anche Fazio, costretto a lavorare in palestra ieri, con Jesus ai box per almeno altri 20 giorni Di Francesco spera in un virus passeggero che gli permetta di schierare la coppia difensiva titolare con l’argentino assieme a Manolas, altrimenti chance per Marcano. Nzonzi e Florenzi si apprestano a tornare dal 1’, Under e Perotti condividono (all’incirca) i tempi di recupero, entrambi hanno cerchiato in rosso sul calendario l’8 febbraio, la sfida col Chievo con vista sugli ottavi di Champions.