Dailynews InsideRoma - Campionato Primavera, 0-0 tra Palermo e Roma - Lazio-Roma, già venduti 9 mila biglietti per il settore giallorosso - Monchi verso l'Arsenal. Possibile soluzione interna
NOTIZIE DEL GIORNO | 24 febbraio 2019
- Si è concluso a reti bianche, con un pareggio per 0-0, il match del Campionato Primavera tra la Roma ed il Palermo.
Il primo tempo è stato quasi tutto a tinte giallorosse che sprecano molto, ma nella ripresa i ragazzi di De Rossi hanno abbassato i ritmi. Più pericoloso il Palermo che sfiora il vantaggio al 75' con Cannavò, ma Greco è bravo a negargli di no con un ottimo intervento. Due minuti più tardi è il rosanero Gambino ad avere sulla testa la palla dell'1-0, ma sbaglia clamorosamente. Il match potrebbe prendere una piega in favore della Roma nel finale, con un calcio di rigore iper i giallorossi, ma Celar calcia alle stelle.
- Il prossimo sabato, nello specifico il 2 marzo, è cerchiato in rosso sul calendario di molti tifosi giallorossi. Sabato 2 marzo, infatti, è il giorno del derby contro la Lazio. Un evento per tutta la città di Roma. Nonostante si giochi all'Olimpico, la Roma farà le veci di squadra ospite ed i biglietti per i propri tifosi verranno messi in vendita ufficialmente da domani. Ma dalle prime stime, come riferisce Il Messaggero, i tifosi giallorossi saranno di più rispetto ai cugini biancocelesti. Infatti ad oggi sono 9000 i tagliandi pre-acquistati dai tifosi della Roma contro i 6500 dei tifosi biancocelesti.
- Secondo alcuni media e spagnoli Monchi a fine stagione lascerà la Roma per passare all’Arsenal, dove ritroverebbe il tecnico Unai Emery. Per il club londinese – che gli riserverà il ruolo di direttore tecnico – non sarà un problema pagare la clausola liberatoria di circa 3 milioni che il club giallorosso può vantare. Con l’addio di Monchi, che ha ancora un contratto fino al 2021, si apre il capitolo della sua sostituzione. Oltre a nomi più o meno illustri – che vanno da Faggiano del Parma a Mirabelli ex del Milan –, a Trigoria però si valuta anche l’ipotesi di una sostituzione interna, ed a questo punto il tandem Balzaretti-Massara potrebbe avere chance per prendere il posto dello spagnolo.
- Un'altra partita al cardiopalma per la Roma, che vince grazie all'ultimo pallone spinto in rete da un super-Dzeko e si avvicina al derby con la miglior classifica che potesse avere. «Mio padre mi dice sempre che va dal cardiologo dopo ogni gara», ci scherza su Di Francesco al triplice fischio, dopo essersi disperato e dimenato per 95 minuti in cerca della quadra giusta: «Riusciamo a complicarci la vita con le nostre disattenzioni, poi dall'altra parte ci sono squadre con il coltello tra i denti e non è mai facile. Quello che mi ha sorpreso sono stati i tanti errori tecnici, forse dovuti al campo o al vento che non aiutava il calcio. Sicuramente preferisco una prestazione differente, è un periodo in cui non stiamo facendo benissimo, mi auguro che cercheremo di giocare meglio. Dovevamo essere più bravi nell’interpretare la gara, così si rischia di pareggiare o anche di perdere».
Aveva posto l’attenzione sull’approccio da fare con la testa giusta alla vigilia e neanche a farlo apposta è arrivato il primo gol nel quarto d'ora iniziale («doveva accadere perché noi non ci possiamo far mancare niente», sorride amaro l'allenatore) e la strada è diventata in salita. Su una cosa è stato ascoltato, l'invito a sbloccarsi è stato raccolto da Dzeko, che «ha trascinato la squadra, lo deve fare sempre. Quest'anno non ha fatto tanti centri in campionato, in questo momento abbiamo più una cooperativa del gol. Io spero ne faccia tanti. Penso fosse nervoso perché era lo stesso arbitro di Firenze, Manganiello ha fatto un po’ di tutto, creando un’atmosfera antipatica. Fa parte del calcio italiano, il suo nervosismo l’ha portato a voler far gol, mi auguro sia sempre un po’ nervoso». Il bosniaco ha messo lo
zampino pure nel 2-1 firmato Pellegrini, che ha voluto dedicarlo alla moglie incinta di una femminuccia, attesa in estate: «Sono felice, dedico il gol e la vittoria a lei e alla bambina. Arriviamo al derby con una serie di risultati positivi che vogliamo allungare». Con questa «vittoria di cuore», come la chiama El Shaarawy, la Roma rimane attaccata al Milan, a -1
dal 4° posto: «Per noi la Champions non è sicura come non lo è la retrocessione per questo vivo Frosinone. Il bicchiere - dice Di Francesco - è interamente pieno perché i 3 punti erano importantissimi. In passato si faceva fatica a vincerle queste partite, cadevamo in certe situazioni, invece ci abbiamo creduto e siamo stati bravi. Mi auguro che una prestazione migliore ci sia sabato, non possiamo permetterci contro la Lazio di giocare così».
Si alza il livello e non sono ammesse distrazioni: «Il secondo gol viene su un piazzato nostro dove eravamo posizionati male, De Rossi ha letto male. Avevamo la partita in mano, ma vanno chiuse, non gestite. Siamo una squadra che ha dimostrato la capacità di fare gol ma anche di prenderne. C’entra anche l'allenamento di squadra. I centrocampisti non sono stati puliti in determinati momenti, dobbiamo migliorare in queste situazioni di gioco. Li giustifico in parte, ma certe prestazioni non pagano se le proponi troppo spesso». Qualcosa bisognerà cambiare, allora: «Sicuramente sì e va fatto subito. Sono convinto faremo una grande partita, possiamo solo crescere perché non si può sbagliare così tanto». Non in un derby.
- Tutti i risultati della della 25a giornata di Seria A:
MATCH GIOCATI
Milan-Empoli 3-0 (49' Piatek, 51' Kessié, 67' Castillejo)
Torino-Atalanta 2-0 (42' Izzo, 46' Iago Falque)
Frosinone-Roma 2-3 (5' Ciano, 30', 90'+5 Dzeko, 31' Pellegrini, 80' Pinamonti)
Sampdoria-Cagliari 1-0 (66' rig. Quagliarella)
Bologna-Juventus 0-1 (67' Dybala)
Chievo-Genoa 0-0
Sassuolo-SPAL 1-1 (43' Peluso, 67' rig. Petagna)
Parma-Napoli 0-4 (19' Zielinski, 36' e 73' Milik, 82' Ounas)
Fiorentina-Inter 3-3 (1' De Vrji aut., 6' Vecino, 40' Politano, 52' Perisic rig., 74' Muriel, 99' Veretout rig.)
Marco Baroni, l'ex che non ricordi?
INSIDEROMA.COM – SARA BENEDETTI – Per Frosinone e Roma è arrivato il momento di scendere in campo. Questa sera infatti alle 20:30 le due squadre si sfidano in occasione della 25° giornata di Serie A. 90 minuti che almeno sulla carta sembrano avere poco da dire. Il Frosinone penultimo in classifica è reduce comunque da due vittorie nelle ultime cinque giornate e nonostante le difficoltà sembra vivere un periodo di ripresa; nell’ultima giornata di Serie A il club laziale è stato fermato allo Juventus Stadium da una Juve straripante che ha dominato la gara con un netto 3-0. Dall’altra parte gli ospiti, la Roma, in piena lotta per un piazzamento in zona Champions che per ora premia il Milan, al quarto posto già sicuro, per questa giornata, grazie al 3-0 conquistato ieri sera tra le mura amiche contro un Empoli mai entrato in partita. Eusebio Di Francesco, tecnico giallorosso, opterà molto probabilmente per un turnover comunque ragionato, lasciando spazio in campo a Kolarov, Dzeko (anche perché Schick è ancora ai box ndr), De Rossi ed uno tra Manolas e Fazio, oltre all’ormai solito Robin Olsen a difendere i pali. Probabilmente verrà invece dato un turno di riposo, a meno che le cose non prendano una brutta piega sul rettangolo verde, a Nzonzi e soprattutto a Zaniolo, al centro di svariate voci “gossippare” negli ultimi giorni, dopo il chiacchieratissimo servizio del programma Le Iene.
L’EX CHE NON TI ASPETTI – In una partita che prevede un vero e proprio esodo romanista in quel di Frosinone, tra i protagonisti della gara c’è uno di quelli che la maglia giallorossa l’ha indossata. Non facciamo riferimento a Federico Viviani, centrocampista da poco arrivato ai gialloblu e cresciuto sui campi di Trigoria ma bensì all’allenatore dei padroni di casa, Marco Baroni. Bisogna andare indietro nel tempo di un po’ di anni e fermarsi alla stagione 1986/87, il campionato italiano e l’Italia intera è a bocca aperta per le prodezze di un certo Diego Armando Maradona, appena arrivato al Napoli, che proprio alla fine di quella stagione porterà al primo Scudetto della sua storia. La Roma nell’estate dell’86 decide di puntare su un difensore dell’Udinese, un certo Marco Baroni, sì, proprio lui. Il Presidente è Dino Viola, l’allenatore Angelo Sormani e nel quadro dirigenziale, come direttore tecnico c’è Sven-Goran Eriksson, affiancato nel ruolo di segretario sportivo da Giorgio Perinetti, attuale dirigente del Genoa e da Dario Borgogno come direttore generale. Il mercato estivo e quello invernale si divodono tra gli acquisti di Baldieri, Agostini, Di Livio, Berggreen, Baroni, Luci e Gespi. Tra le ceccioni, spiccano i nomi di Ciccio Graziani, che va all’Udinese e dell’amato Toninho Cerezo, passato alla Sampdoria. Un’annata sfortunata che culminerà con il settimo posto finale della Roma, senza grandi squilli. Con la maglia capitolina per Baroni appena 19 presenze condite anche da due gol e poi un addio in estate, senza troppi ripensamenti, per approdare in Serie B al Lecce e per rilanciare una carriera che tocca il suo apice nella stagione 1989/90 quando con la maglia del Napoli vince Campionato e Supercoppa Italiana.
Roma: il grande tranello
MESSAGGERO - ANGELONI - Eusebio Di Francesco ha perso un po' il sorriso, non l'orgoglio. Ha superato ostacoli, crisi di risultati, possibili esoneri, si è visto camminare davanti prima il fantasma di Sousa, ora di Sarri. Come se ne esce? Con i risultati, che fino a ora sono stati altalenanti, ma che da qui in avanti possono prendere ben altre pieghe, chissà quali orizzonti. La Roma deve raggiungere il quarto posto (e può farlo), può arrivare ai quarti di finale di Champions(ne ha i mezzi e la possibilità, vista l'andata con il Porto, 2-1). Tutto è da giocare, tutto ancora si può sognare, come la semifinale europea dello scorso anno, raggiunta dalla Roma, allenata guarda caso dal tecnico che oggi siede ancora sulla stessa panchina. Il futuro è nei prossimi tre mesi, quelli che mancano alla fine della stagione, e comincia questa sera, a due passi da Roma. Contro il Frosinone, penultima in classifica con sedici punti e solo tre vittorie in questo campionato, nessuna allo Stirpe. Sembra facile, no? Vittoria da prendere al volo, sperie alla luce della vittoria del Milan. Tutto scontato, ma di scontato non c'è proprio nulla. E Di Francesco ricorda, appunto, le difficoltà vissute contro un'altra pericolante, il Bologna, per quello vuole «evirare figuracce». E la storia diSarri-Baldini non ha certo acceso i sorrisi del tecnico. «Questo è un ambiente che destabilizza e trova cose senza senso come questa storia qui a me non interessa nulla. Il mio referente resta Monchi. Tutto il resto sono chiacchiere. A me piace parlare di calcio, bisognerebbe approfittare di questo, ma ci sono maggiori interessi su altro. A me interessa il Frosinone e basta». Di Francesco fa riferimento a Monchi e i rumors spagnoli e non lo vogliono lontano dalla Roma la prossima stagione, per lui è come combattere una battaglia per il futuro. Che deve conquistarsi e quello che ha non vuole perderlo. Carattere. Che serve alla Roma, a partire da questa sera allo Stirpe, passando per la sfida con la Lazio e poi con il Porto, etc etc.
PASTORE E DILEMMI - La Roma deve far fronte agli infortuni e ai diffidati (Fazio, Manolas, Florenzi e Zaniolo), le insidie principali vengono da dentro. De Rossi deve mettere minuti e verrà rischiato, con o senza Nzonzi. Zaniolo viene messo a freno, così come Manolas. Gente come Kolarov e Dzeko, invece, non potranno riposare, vista la mancanza di alternative nei ruoli: Santon può sostituire Florenzi e non tutti e due gli esterni, Karsdorp è ancora out. Rientra Perotti, che Eusebio ha intenzione di utilizzare subito. Dubbio a destra, dove la spunterà uno tra El Shaarawy (favorito) e Kluivert (Under e Schick non sono ancora disponibili). C'è anche Pastore a reclamare il posto, che avrà, seppur non dall'inizio (a meno di ripensamenti dell'ultima ora). Il finale è su Zaniolo: DiFra chiede una maggiore tutela da parte degli arbitri, che non gli fischiano troppi falli a favore. «Se gli dovessi parlare solo per difenderlo gli creerei degli alibi. Deve capire che è un giocatore fisico e non deve sempre andare a terra. Ci sta che possa prendere un giallo ogni tanto perché è un calciatore di impeto. Sui pochi falli fischiati è vero, spesso è stato poco tutelato, ma non dico che sia stato preso di mira. Gli avrebbero dovuto fischiare qualche fallo in più, questo sì».
Baroni: io non firmo per il pareggio
MESSAGGERO - DE SANTIS - La sconfitta contro la Juve non ha scalfito l’ambiente giallazzurro. Il Frosinone intende ripartire dall’incoraggiante prestazione di Marassi, che ha fruttato la terza vittoria esterna in campionato, per provare l’impresa contro una big, la Roma.Ci crede il tecnico Baroni, ci puntano i leoni ciociari, in piena corsa salvezza e a caccia del primo successo interno.Ci proveranno stasera, in uno «Stirpe» gremito da almeno quindicimila tifosi. Baroni, il quale a differenza di patron Stirpe ha spiegato che non firmerebbe per un pareggio, schiererà il miglior Frosinone possibile. Si affiderà al 3-5-2 con un centrocampo di sostanza,pronto a supportare le folate e le verticalizzazioni sulle corsie e in profondità. In mediana dovrebbe rientrare Maiello al posto di Viviani, mentre sulla fascia sinistra dovrebbe tornare Beghetto. Una mossa per sfruttare la mole di cross dell’esterno. L’unico dubbio è per l’attacco: scontata la presenza del fantasista Ciano, solo dopo la rifinitura il tecnico deciderà se affiancargli Ciofani o Pinamonti, con il bomber abruzzese che sembra in vantaggio. «Voglio pressing, aggressività e una costante compattezza - ha spiegato Baroni - Contro un avversario di qualità come la Roma, dovremo giocare con grande determinazione».
La nuova sede all’Eur, un viaggio nel futuro
MESSAGGERO - Un pezzo di Roma passa da Trigoria all’Eur, in viale Tolstoj. Lì, batterà il cuore amministrativo del club. Una piccola grande creatura inaugurata ieri. Presente la Roma, da Totti a Baldissoni, poi i big della politica italiana come il premier Conte («non me ne vado finché la mia maglia non verrà firmata da Totti».Che però se ne era andato) e la sindaca della Capitale, Raggi. Il padrone di casa,Mauro Baldissoni, ora vice presidente del club. «Questo è un edificio che ha un significato culturale, con riferimenti alla storia, all’impero. Siamo orgogliosi di essere sempre più parte del tessuto connettivo delle città. Volevamo avvicinare la Roma verso il centro». Con lui, anche Guido Fienga, ceo del club. «Prima eravamo solo una squadra di calcio, ora anche un’azienda con il suo quartier generale».
De Rossi sotto sforzo
MESSAGGERO - CARINA - Poche certezze. L’unica si chiama Daniele De Rossi: «Contro il Frosinone partirà titolare», l’ammissione di Di Francesco. Torna Daniele, torna il riequilibratore. Che sia 4-3-3 o 4-2-3-1 (più probabile questa sera) poco cambia. O meglio, cambia tutto. Perché c’è una Roma con De Rossi e un’altra senza. Una dicotomia più evidente dal rientro del centrocampista dopo i tre mesi di stop. Con lui in campo è un’altra squadra. Più coperta, maggiormente convinta dei propri mezzi, più cinica, più presente nella gara. I primi 67 minuti di Roma-Bologna, che anticipano il suo ingresso in campo, ne sono l’ennesima conferma.
IL FARO - Ma anche il primo tempo contro il Chievo, paradossalmente viste le due reti di vantaggio nei primi 18 minuti, può esser letto in quest’ottica. Senza Daniele, la Roma appare più fragile. È come se mancasse qualcosa: la carica ai compagni, la sicurezza ai giovani, la comunicazione, la tranquillità nella giocata. Chiamatelo come preferite: allenatore in campo, guida, capitano. La cosa importante è che ci sia. I numeri sono lì a confermarlo: 12 reti subite (Torino, Atalanta e Fiorentina) nelle tre gare prima del suo rientro dal primo minuto. Tre gol al passivo nelle successive quattro, dove De Rossi è partito titolare con Milan e Porto e subentrato in corsa con Chievo e Bologna. Oggi a Frosinone concederà il tris. Probabilmente vicino a Nzonzi. Una scelta che ha una sua logica visto il centrocampo a cinque che il Frosinone è solito utilizzare. Contro il Bologna, infatti, la Roma ha sofferto maledettamente le ripartenze centrali della squadra di Mihajlovic. Serve un argine, dentro quindi Daniele. Che lunedì s’è rivisto anche in fase offensiva: l’assist a Fazio, per il parziale 2-0, porta la sua firma. Il gol invece gli manca da tempo. Quasi da un anno. Lo scorso 9 marzo, sfruttando un assist di Nainggolan, l’ultimo acuto: il 2-0 contro il Torino (gara che poi si concluse con la vittoria dei giallorossi per 3-0). Sfruttando l’assenza di Perotti, Kolarov è diventato rigorista. Per un periodo, anche Daniele lo è stato. Ultima tranche dello Spalletti bis: tira un penalty nel derby e con il Milan, si ripete in nazionale contro l’Albania dopo aver già segnato alla Spagna. Se serve, anche adesso è pronto. Ma più che farli, i gol, in questa Romaha il compito di evitarli. Oggi, nel derby e con il Porto. Per arrivare quarti in campionato e ai quarti in Champions, c’è infatti bisogno di lui.
Le critiche del cuore
MESSAGGERO - LIGUORI - Non bastano le scuse a Zaniolo per sanare un brutto episodio che affonda le radici in un modo sbagliato di leggere il calcio e la Roma. Non si tratta di un delitto di lesa maestà sotto gli occhi dei tifosi giallorossi, al contrario si tratta di una specie di cristallizzazione e della mostrificazione di un giovane talento che merita rispetto e attenzione, l’esatto contrario della spettacolarizzazione dell’uso del personaggio per attirare l’attenzione. Bisogna lasciare in pace Niccolò, senza neppure pretendere che giochi sempre e porti sulle spalle il peso di una squadra incompleta. E conviene essere un po’ tolleranti anche con la Roma , che alterna prestazioni buone ad altre discutibili. Le ragioni le conosciamo. E se credessi seriamente che anche smettere di esprimere le critiche che mi sembrano ovvie ed evidenti, per conquistare questi obbiettivi possa essere utile, lo farei. Perché la pelle è giallorossa e il cuore ha quel colore lì. Però stasera a Frosinone bisogna essere concentrati e spietati. Non servono prediche. Una squadra che conosce i suoi obiettivi, probabilmente il tifo amico è l’unica cosa che serve.
Festa con Totti per Casa Roma. Il futuro parte dall’Eur
MESSAGGERO - Il giallorosso che colora tutto l’Eur non si vedeva da anni in un’atmosfera talmente rilassata che trasforma il Premier Conte in un tifoso di calcio interessato a sapere la formazione della Roma che giocherà questa sera a Frosinone. Non solo campo, però, al presidente del Consiglio sta a cuore anche la costruzione del nuovo stadio della Roma che dovrebbe sorgere a Tor di Valle: «Mi auguro che questo investimento sia presto “cantierizzato”.Ben vengano investimenti che si preannunciano significativi come questo nel quale si parla di 800 milioni o più», ha detto durante la presentazione dei nuovi uffici della Roma a viale Tolstoj. La sede club giallorosso si sposta dal centro sportivo di Trigoria (dove resterà solo la parte sportiva) all’Eur in cui lavoreranno il marketing, la biglietteria e l’amministrazione. A fare gli onori di casa per la Roma il vicepresidente esecutivo Mauro Baldissoni, l’amministratore delegato Guido Fienga, Francesco Totti, Bruno Conti e il direttore sportivo Monchi. Ospiti d’onore l’avvocato Conte, la sindaca Virginia Raggi e Monsignor Fisichella che ha benedetto i nuovi uffici già operativi da quasi due mesi. Grande tifoso della Roma, Conte appena ha fatto il suo ingresso all’ultimo piano del palazzo che sorge a due passi dall’obelisco Marconi, ha ricevuto una maglia giallorossa in regalo, ha subito cercato Francesco Totti con cui si è scattato una foto e scambiato qualche battuta: «Al governo stiamo lavorando tanto», immediata la risposta dell’ex numero 10:«E menomale». Poi alcune considerazioni sull’andamento della squadra allenata da Di Francesco: «I calciatori sono giovani e sono fiducioso in vista della Champions, anche il campionato è lungo.La Roma è una passione nata negli anni dell’università e della quale sono diventato anche un po’ maniaco. La Lazio? Quando gioca non la gufo». Conte e Raggi hanno visitato con attenzione i due piani dei nuovi uffici apprezzando la nuova concezione architettonica degli spazi, con Fienga e Baldissoniche hanno svolto il ruolo di ciceroni. Giunti all’ultimo piano è scattata la foto di gruppo e il discorso sul pulpito di Virginia Raggi: «Quella che è nata come squadra di calcio, piano piano si è evoluta diventando molto di più che una semplice squadra. Le istituzioni sono qui a esprimere la loro vicinanza a tutti coloro che scommettono sulla riuscita del proprio progetto e ce la fanno». Baldissoni era accompagnato dalla compagna Amalia, che in estate gli regalerà una bambina, mentre con Federico Balzaretti c’erano la moglie,Eleonora Abbagnato, e i 4 figli.
Inter, se parte Icardi ipotesi Dzeko
GAZZETTA DELLO SPORT - L'Inter pensa ad un attaccante per sostituire Icardi nel caso in cui l'argentino dovesse lasciare il club a fine stagione, infatti la sua querelle con il club (e i compagni) fa credere che in estate cambierà aria: il rischio è concreto. Ma l’Inter si sta attrezzando per sostituirlo? Inutile strappare indiscrezioni ai vertici nerazzurri. Lautaro Martinez si sta giocando tanto in queste settimane, ma è chiaro che il posto di Maurito dovrà avere un erede all’altezza. Nel nostro campionato potrebbe esserci una candidatura rodata, quell’Edin Dzeko già accostato ai nerazzurri. Il bosniaco sarebbe la chioccia ideale per Lautaro.
Derby: rischio anticipo alle 15
GAZZETTA DELLO SPORT - La Questura di Roma ha inoltrato all’Osservatorio per le Manifestazioni la richiesta di anticipare il derby Lazio-Roma (2 marzo, ore 20.30) alle 15 per motivi di ordine pubblico. L’Osservatorio ha sottoposto la questione alla Lega, che non sembra intenzionata a farlo, a meno parli il Prefetto, a cui la Digos ha inviato una relazione. L’impressione è che l’orario venga confermato, anche perché un anno fa non ci furono incidenti. Lunedì la decisione.
Il Premier Conte vota Roma: «Stadio e Porto, si può»
GAZZETTA DELLO SPORT - Tra lo stupore di tutti, persino delle sue guardie del corpo, il capo del Governo ha voglia di parlare di Roma e di calcio, e quale occasione migliore se non l’inaugurazione della nuova sede giallorossa, nel cuore dell’Eur. Conte ammette subito «di essere romanista, magari anche un po’ maniaco», ma chiarisce anche di essere una persona «che tifa per tutte le italiane quando giocano all’estero, e che non riesce a “gufare” la Lazio». [..] Impossibile, con la presenza di Conte e quella della sindaca Raggi, non affrontare il tema del nuovo stadio. «Sento un po’ di pressione», è la battuta della prima cittadina: «Sono qui per testimoniare la vicinanza a chi scommette in un progetto e ce la fa. E’ fondamentale per il rilancio della comunità romana e del nostro paese». Per Conte, invece, «il progetto stadio mi sembra migliorato, va fatto un plauso all’amministrazione capitolina e alla sindaca Raggi in particolare. C’è una grande attenzione del Governo per il progetto dello stadio e per questa grande realtà imprenditoriale. Mi auguro che questo investimento venga presto “cantierizzato”, vogliamo che il 2019 sia l’anno degli investimenti». Dal nuovo impianto di Tor di Valle alla partita di oggi: il Premier si limita a dire che la squadra gli piace, il campionato è ancora lungo ed è «fiducioso per la Champions». [..]
DiFra rilancia Perotti e Pastore
GAZZETTA DELLO SPORT - Perotti e Pastore pronti a lottare per la causa. L’esterno non gioca da dicembre, mentre l’ultima apparizione del fantasista è stata nella disfatta di Coppa Italia contro la Fiorentina (7-1). Quanto basta per andare dietro la lavagna per un po’. Ma le cose cambiano in fretta quando si sa giocare a calcio, e i due sono due veri «tangueri» del pallone. «Pastore non può essere contento di giocare pochissimo, però adesso si sta allenando veramente bene. Sono contento di come sta approcciando agli allenamenti. Si ferma spesso anche più degli altri per ritrovare condizione fisica adeguata. Si potrebbero rivedere a Frosinone. Perotti sta molto meglio, si è alleato con maggiore continuità e potrebbe essere della partita» dice Di Francesco. La decodifica può essere questa: quest’ultimo titolare e Pastore dentro a gara in corso.