Allenamento Roma. Lavoro tattico nella rifinitura pre-Toro, rientrano nel gruppo Manolas e Nzonzi

INSIDEROMA.COM - FRANCESCO GIOVANNI VENTURA - La Roma, dopo la conferenza stampa di mister Di Francesco, è scesa in campo per la rifinitura che come di consueto sarà prevalentemente tattica. Rientrano nel gruppo Manolas e Nzonzi.

I giallorossi continuano la preparazione in vista del match contro il Torino in programma domani alle ore 15 allo stadio Olimpico di Roma. Quelle che attendono gli uomini di Di Francesco sono partite importanti e che precedono la sfida contro il Porto valida per gli ottavi di Champions League

Indisponibili - Non ci sono assenti per squalifica, tuttavia la Roma deve fare i conti con gli infortuni che hanno caratterizzato fino ad ora tutta la stagione. A partire da capitan De Rossi, vittima di un brutto infortunio al ginocchio che lo tiene fuori da diverse settimane, passando per Juan Jesus e Perotti ultimi ad essersi aggiunti all'infermeria giallorossa: il primo ha accusato una lesione del menisco interno del ginocchio destro ed è recuperabile per fine febbraio mentre il secondo ha riportato la solita distrazione muscolare al polpaccio. Per la gara contro il Torino rimangono in dubbio Florenzi fermato dall'influenza e Nzonzi, vittima di una frattura alla falange del piede sinistro, ma di nuovo nel gruppo.

Ballottaggi - riguardano soprattutto il reparto offensivo. La prima riguarda la corsia di sinistra e in particolare Kluivert ed El Sharaawy ma con l'olandese in condizioni  fisiche migliori rispetto al Faraone come anche detto da Di Fra in conferenza. Dubbio su chi sarà il centravanti di riferimento giallorosso. Dzeko è in vantaggio rispetto a Schick che ha giocato in Coppa Italia lunedì. 

Conferme - titolari inamovibili del 4-2-3-1 i vari Olsen, protagonista di belle parate nelle ultime partite, Fazio e Manolas, con il greco al centro di voci che lo vedrebbero lontano dalla capitale, Cristante, Lorenzo Pellegrini e Under.


Una Roma performante contro il Torino, nonostante le assenze

INSIDEROMA.COM - ELISA GIOCONDI - All’indomani della partita con il Torino, Di Francesco deve fare i conti con la rosa a disposizione. 

La squadra si è allenata a Trigoria questa mattina e si sono ritrovati con il gruppo Manolas e Nzonzi, Florenzi è guarito dall’influenza che l’ha costretto ad un’assenza forzata e ha lavorato individualmente ma coi granata non ci sarà; esercizi in palestra per De Rossi,  Mirante e Jesus e Perotti in infermeria per le terapie. 

In forma smagliante, conferma il mister durante la conferenza stampa, Dzeko ed il ritrovato (si spera) Schick: il bosniaco non ha dato il meglio di sé di recente ma si è visto un netto miglioramento negli ultimi allenamenti, mentre il giocatore ceco continua la sua crescita. 

Dzeko è favorito su Schick: il coach abruzzese continua a non essere del tutto soddisfatto del numero 14 di Praga, ribadendo che non deve accontentarsi e che contro l’Entella avrebbe potuto realizzare un terzo gol.

Anche Pastore è tenuto sott’occhio dalla partita con i liguri: "Contro l'Entella ha dato segnali positivi, ora deve acquisire continuità. La valutazione su Pastore viene stravolta dal fatto che può sembrare che non abbia questo gran passo, ma non l'hai mai avuto. Dobbiamo valutarlo per le sue qualità, per la capacità di mandare i compagni in porta”. Più accreditata l’ipotesi Karsdorp dal primo minuto contro la squadra torinese rispetto a Santon. Favorito Zaniolo su El Flaco: la continuità dei suoi compagni lo penalizzano, ma non è detta l’ultima parola. Di Fra rimane vago e spera di diffondere dubbi e perplessità anche tra i corridoi del club piemontese.

Palesemente in ripresa i ragazzi di Trigoria: ne hanno passate tante in questa stagione e finalmente il vento è cambiato. Con l’Entella non hanno abbassato la soglia dell’attenzione neanche per un minuto, dalla preparazione atletica al fischio d'inizio e ciò li ha portati al 4-0 di lunedì sera. Forse l’errore avuto in passato è stato quello di sottovalutare le squadre “minori” e il risultato è stato scadente: ricordiamo con amarezza la sconfitta impartita dall’Udinese, dalla Spal, dal Bologna. “Il fatto di approcciare alle partite in questo modo è un momento di crescita”. Non adagiarsi sugli allori è un segno importante, come non sottovalutare qualsiasi squadra si trovi sul campo.

Con la bella performance gustata lunedì contro l’Entella, ci avviamo verso il match di domani con uno spirito più ottimista e aggressivo del passato.


Roma, tra infortuni e ritorni

INSIDEROMA.COM - SARA BENEDETTI -  La Coppa Italia ha confermato nuovamente il trend negativo in casa Roma con l'infortunio di Juan Jesus. La stagione dei giallorossi sembra essere maledetta, si contano infatti 25 infortuni di natura muscolare e 10 di natura traumatica, tra l’altro come per esempio nel caso di Pastore e Perotti, spesso si tratta di ricadute, una situazione che sembra non aver facile risoluzione e che va a complicare ulteriormente il lavoro dei medici di Trigoria

Tra le varie situazioni negative ci sono però anche buone nuove, prime fra tutte il ritorno tra i convocati, per il match contro il Torino, di Manolas ed El Shaarawy. C’è ottimismo anche per Florenzi, anche se ieri il ragazzo di Vitinia aveva ancora la febbre alta. Difficile parlare di ritorno per quanto riguarda il francese Nzonzi, che ieri ha lavorato in campo ma non ancora in gruppo. Una cosa è certa, da adesso in poi la situazione infermeria per la Roma non può far altro che migliorare, o così si spera.


Nuove informazioni sulla terza maglia 2019-20. Ci sarà il colletto

Nuove indiscrezioni sulla terza maglia della Roma per la prossima stagione. Si sa che il colore scelto è il blu ma le ultime notizie segnalano che la divisa vedrà il ritorno del colletto. Questo è quanto riportato dal sito esvaphane.com.


L'Arsenal contatta l'agente di Zaniolo ma la Roma vuole rinnovargli il contratto sino al 2024

Nicolò Zaniolo nel mirino dell'ArsenalSecondo quanto riporta il giornalista de La Gazzetta dello Sport Nicolò Schira tramite il suo profilo Twitter, i Gunners avrebbero avviato i primi contatti con Claudio Vigorelli, agente della rivelazione della stagione giallorossa. Dal canto suo, la Roma però non intende lasciar partire il giocatore e Monchi infatti è pronto a far sottoscrivere il rinnovo del contratto al giocatore sino al 2024. Questo il tweet:

 


Monchi ha fretta di blindare Zaniolo con il rinnovo

GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - In attesa per Zaniolo, che continua a piacere a tanti club inglesi e finisce sul loro taccuino, nel vero senso della parola. In attesa per Perotti, che dovrebbe restare fermo due settimane per l’infortunio al polpaccio sinistro, ma che Di Francesco spera di recuperare per Firenze. In attesa per Juan Jesus, visitato a Villa Stuart nelle prossime ore per capire se operarlo o meno. Di certo, il brasiliano salterà Torino, Atalanta e Fiorentina in Coppa Italia, poi tutto dipenderà dal consulto con il professor Mariani. Immaginarlo in campo prima di febbraio è impossibile, ecco perché Di Francesco vede quasi come una benedizione il ritorno di Manolas. Buone notizie anche da Karsdorp, che dopo aver giocato contro l’Entella non ha avuto problemi. Non sta ancora bene Florenzi, che anche ieri non si è allenato con i compagni, ma che la ROMA spera di recuperare per il Torino. Monchi vede bene l’abbondanza sulla fascia destra tra lui, Karsdorp e Santon, con quest’ultimo che potrebbe spostarsi a sinistra qualora Kolarov fosse dirottato al centro. Soluzione, questa, che potrebbe essere adottata durante l’assenza di Juan Jesus se la ROMA non intervenisse sul mercato.

LONDON CALLING 

Monchi spenderà solo se convinto: Verissimo del Santos, offerto nelle ultime ore, non interessa fino in fondo. Interessa il rinnovo di Zaniolo: la ROMA lavora ad un prolungamento fino al 2024 a un milione più bonus. Possibile l’inserimento di una clausola, ma l’intenzione è quella di blindarlo visto che il Chelsea di Sarri e l’Arsenal di Emery hanno chiesto una relazione dettagliata ai loro osservatori.

 

 


Roma, Cristante non si ferma più: "Così sono felice"

GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Nella numerologia il 13 è sempre stato un numero discusso. Per qualcuno porta fortuna (accezione storicamente legata alle vincite del vecchio Totocalcio), per qualcun altro no (basti pensare alla superstizione sui 13 posti a tavola). Bryan Cristante oggi non ci pensa e forse non lo ha fatto neanche in passato. Di certo sabato, contro il Torino, giocherà la sua tredicesima gara consecutiva con la Roma (le altre 12 tutte per intero, senza saltare mai un minuto), un traguardo che sembrava quasi un’utopia ad inizio stagione, quando le difficoltà di adattamento da Bergamo a Roma avevano fatto storcere la bocca a più di qualcuno relativamente al suo acquisto. Oggi, invece, Cristante è tutt’altro giocatore. E in campo si vede eccome. «Non è mai facile quando si arriva in una nuova squadra, serve un po’ di tempo per ambientarsi – dice il centrocampista giallorosso – Cambiano i meccanismi, i compagni, gli allenamenti. Quando si comincia a capire un po’ tutto, come lavorare e come trattare i compagni, allora le cose migliorano».

LA CRESCITA 

Ed a Cristante, probabilmente, è successo proprio così. Ancora di più nel tempo, visto che poi strada facendo ha dovuto adattarsi ad un ruolo diverso, non suo. Né mezzala né trequartista, ma mediano davanti alla difesa. «Un ruolo in cui mi trovo comunque bene, la squadra sta trovando la quadratura giusta – continua Cristante – Nella mia carriera ho trovato degli ostacoli, ma la cosa ti aiuta a crescere. Ma ho sempre saputo dove poter arrivare ed anche l’esperienza all’estero mi ha permesso di maturare in fretta. A 19 anni mi sono ritrovato dove non conoscevo nulla. In casi così se non ti svegli sei tagliato fuori». E magari in quei momenti avrà pensato anche a Frank Lampard, la sua icona da piccolino. «Da ragazzino mi piaceva, era quello che guardavo di più. Centrocampista che sapeva fare tutte e due le fasi, sempre con tanti gol».

DOPPIA FASE 

Che poi, con le dovute differenze, è quello che sa fare anche Cristante e che hanno iniziato ad apprezzare anche i tifosi della Roma. Da quando gioca davanti alla difesa, infatti, Bryan ha imparato anche a contrastare (dopo Nzonzi, è il centrocampista giallorosso con la più alta percentuale di contrasti vinti e di respinte), mentre l’attacco della profondità e la fase offensiva non l’ha mai dimenticata. Tanto è vero che in questa prima metà di stagione ha messo a segno già 4 gol (tutti in campionato), risultando di fatto il più prolifico tra i centrocampisti di Di Francesco. «Nello spogliatoio siamo molto affiatati, c’è un bel dialogo – dice lui –. Quello con cui mi trovo meglio è Juan Jesus, ma in generale anche nei momenti difficili il gruppo mi ha dato una mano». Chiusura su Manolas. «È quello che si veste peggio di tutti, senza dubbio». Kostas non apprezzerà, ma sono dettagli. Quel che conta è che Cristante oramai sia una sicurezza. Assoluta.


Operazione riscatto, rilancio capitale. Mazzarri riparte dalle sue certezze per la scossa Toro

GAZZETTA DELLO SPORT - PAGLIARA - Dimenticare in fretta la delusione di Coppa, ma resettare quello proprio no. Ha dormito poco in queste notti Walter Mazzarri, cosa che a dire il vero non gli capita poi così raramente, ma la convinzione che sta entrando nella testa di Walter è che la formula migliore sulla strada che porterà all’Olimpico di Roma sia quella di ripartire dalle certezze di sempre. Nonostante i ripetuti infortuni, e tutti a centrocampo, che somigliano molto a una maledizione (e la speranza è di recuperare almeno uno tra Baselli e Lukic), dalla pancia del Filadelfia filtra una voglia matta di riscatto. Per una «ripartenza Capitale», forse, migliore occasione non poteva esserci, perché il film del girone di andata racconta come il Toro non abbia mai «toppato» contro le grandi della nostra Serie A. Ripartire di slancio, d’accordo, ma senza dimenticare il lavoro avviato a Bormio e perfezionato a Torino. Detto più semplicemente, non sarà questo il momento di trasformazioni epocali sia negli uomini (al netto delle assenze obbligate) sia nell’assetto che obbligherebbero il tecnico a smontare tutta la squadra intraprendendo un percorso che nasconderebbe non pochi dubbi e incognite.

L’ANIMA 

Mettendo da parte almeno per un attimo la delusione di Coppa, questo Toro ha finora dimostrato di avere un’anima. Marcata e precisa. E proprio nelle occasioni in cui il Toro ha incrociato le grandi è stata ben riconoscibile: vedere, ad esempio, il derby giocato in maniera gagliarda o, se vogliamo restare alle uscite più recenti, l’aver affrontato alla pari il Milan e la Lazio in trasferta. E allora la soluzione appare sempre più come una logica conseguenza: con la Roma, l’assetto non varierà dal collaudato 3-5-2 che ha rappresentato sì il modulo-madre ma anche la piattaforma sulla quale Mazzarri ha iniziato a inserire concetti e schemi, ora ben consolidati, nel suo «sistema». E in campionato è stato anche redditizio: perché al giro di boa, l’Europa dista appena 3 punti nonostante i tanti punti persi un po’ per i torti arbitrali un po’ per errori made in Toro. Certo, la squalifica di Meité e il punto di domanda sulle condizioni di Baselli e Lukic non agevolano. Ma lo spostamento di Ansaldi in mezzo e il probabile recupero di uno dei due centrocampisti aiuterà a trovare una quadra.

LA FISIONOMIA 

Smontare tutto significherebbe anche snaturare una squadra che, fino ai titoli di coda del 2018, aveva trovato una sua precisa fisionomia. E che Mazzarri aveva forgiato sulla solidità difensiva e sul «fattore» rappresentato dagli esterni. Partiamo dalla difesa. Mancherà Izzo, ma ci sarà un Nicolas Nkoulou al top, e non semi febbricitante come con la Fiorentina. L’importanza del camerunese negli equilibri e alla voce compattezza la si è apprezzata ancora di più nel finale dell’ottavo di Coppa Italia. Nkoulou è il leader, il cardine di un progetto votato all’impermeabilità. Sugli esterni il sereno non è mai mancato: Ola Aina e De Silvestri sono due garanzie di rendimento, e ultimamente si stanno affacciando anche con maggiore continuità in zona offensiva.

LA VARIABILE BERENGUER

 Il discorso sugli attaccanti diventa un riflesso condizionato di tutto il ragionamento. La coppia composta da Iago Falque e dal capitano Belotti è il «campo base» di Mazzarri. È la soluzione che gli offre un mix di equilibrio e pericolosità più di tutte le altre possibilità. Attenzione, però: c’è una variabile al tema e che potrebbe essere rappresentata da Berenguer. L’innesto dello spagnolo nell’undici offrirebbe la possibilità di proiettare il 3-5-2 verso un modulo con il doppio trequartista, una opzione alla quale Mazzarri è ricorso già altre volte in questa prima parte del campionato. E, a proposito di certezze, non sorprenderebbe.


Un mercato sotto esame

IL MESSAGGERO - TRANI - De Rossi, da fine ottobre, e Jesus da lunedì sera: sono loro a condizionare il lavoro di Monchi in questa sessione invernale di mercato. Il centrocampista è convalescente e non si quando sarà disponibile; il difensore centrale è infortunato e solo dopo la visita dal professor Mariani, spostata di 24 ore e in programma in giornata, la Roma avrà più chiaro il quadro sui tempi di recupero. Proprio la lesione al menisco interno del ginocchio destro di Jesus può cambiare il piano del ds giallorosso che, entro il 31 gennaio, avrebbe provato a prendere un mediano. Adesso la priorità non è più in mezzo al campo ma dietro. Di Francesco ha bisogno del 3° centrale che di fatto è un titolare. Quindi se lo stop del giocatore sarà più lungo, c'è da acquistare subito un sostituto, pronto e di spessore.

VALUTAZIONE IN CORSO - Jesus, in caso di intervento chirurgico, rientrerebbe prima. In 3 settimane ricomincerebbe ad allenarsi e in un mese tornerebbe a disposizione dell'allenatore. Se, invece, si scegliesse la terapia conservativa, allora servirebbero tra le 6 e le 8 settimane. E la Roma, impegnata ancora su 3 fronti, non si può certo permettere di rimanere scoperta in mezzo alla difesa per quasi 2 mesi. Non bastano Manolas, tra l'altro appena recuperato (infortunio muscolare a Parma, lo scorso 29 dicembre), e Fazio per la corsa al 4° posto: il campionato, dopo il deludente raccolto del girone d'andata (30 punti), non aspetta certo i giallorossi. E il reparto arretrato, il 2° migliore dello scorso torneo (dietro solo a quello della Juve), nelle 26 partite stagionali è sembrato spesso vulnerabile. Kolarov è solo la soluzione d'emergenza: da centrale, non essendo rapido, fatica più che a sinistra. E Marcano, il 4° centrale, fino a qualche giorno fa era nella lista dei possibili partenti a gennaio. Le sue 4 partite da titolare sono coincise con 4 sconfitte: ecco perché Monchi e Di Francesco avevano deciso di piazzarlo all'estero e magari di sostituirlo con un giocatore in prestito e più giovane. Il difensore, dopo aver rifiutato il Galatasaray, ha cambiato ruolo nella rosa della Roma, diventando incedibile proprio per la lesione al menisco interno di Jesus. C'è, invece, ancora tempo per decidere se prendere il centrocampista. Dipenderà da come si allenerà De Rossi nei prossimi giorni. Se il capitano potrà riprendere a forzare e soprattutto a correre con disinvoltura, allora è possibile che il diesse rinunci all'acquisto di un giocatore. Se, però, De Rossi avrà bisogno di altro tempo, allora è obbligatorio il rinforzo anche in quel settore. L'acquisto sarà last minute e non di basso profilo. Sempre in prestito, magari oneroso per prendere un giocatore che resti anche in futuro.

NUOVO CANDIDATO - Monchi prosegue, dunque, la valutazione del profilo giusto per scegliere il sostituto di Jesus e non più di Marcano. Dal Brasile è tornato d'attualità Verissimo, 23 anni, del San Paolo che l'estate scorsa è stato trattato a lungo dal Torino e anche dalla Lazio. Piede destro, capace di stare anche sul centro sinistra. L'Inter ha intanto negato Miranda al Flamengo perché lo vuole cedere a titolo definitivo. Lo sa bene anche la Roma che, per prenderlo, dovrebbe spendere 5 milioni per il cartellino.. La cifra che più pesa è però quella relativa allo stipendio del giocatore: 3,5 milioni a stagione, fino al 2020. Investimento dunque, eccessivo per un difensore di 34 anni, ricordando pure l'input della proprietà Usa che vuole abbassare il monte ingaggi. Kabak, 18 anni, del Galatasaray è invece più lontano: il club turco ha confermato l'intesa con lo Stoccarda.


Eusebio recupera Manolas, El Shaarawy e Nzonzi. Azzurro il centrocampo per affrontare il Torino

IL MESSAGGERO - CARINA - Non solo brutte notizie. Di Francesco per sabato recupera Nzonzi, Manolas ed El Shaarawy (gli ultimi due ieri si sono allenati regolarmente). Il francese - sofferente per una lussazione al quarto dito del piede sinistro - tra oggi e domani tornerà in gruppo mettendosi così a disposizione per la gara pomeridiana contro il Torino. Non è però certo che parta titolare: possibile infatti che Di Francesco si affidi al trio italiano Cristante-Pellegrini-Zaniolo con il 19enne nella posizione di trequartista nel 4-2-3-1. Il difensore, invece, smaltita la noia muscolare, è pronto a tornare al suo posto al centro della difesa. Il reparto arretrato dovrebbe essere completato daKolarov e Florenzi a patto che l'azzurro recuperi dalla sindrome influenzale che ieri lo ha costretto a casa. Santon è comunque pronto. Da segnalare che Pastore e Kluivert hanno svolto un lavoro personalizzato per la gestione fisica. Individuale in campo per De Rossi, terapie per gli infortunati. Tra questi, ci sono Perotti e Jesus. Ieri l'argentino ha svolto gli esami strumentali che hanno evidenziato dei postumi distrattivi al polpaccio sinistro che lo ha costretto più volte ai box in questa stagione. L'obiettivo dello staff medico è recuperarlo per la gara con il Milan (2 febbraio) ma vista la situazione clinica di Perotti non è da escludere che il calciatore possa prendersi qualche giorno in più. Contro i granata, si rivedrà Dzeko dal primo minuto: in panchina contro la Virtus Entella mercoledì, intende porre fine al digiuno che lo vede senza rete addirittura dal 23 ottobre (doppietta al CSKA Mosca). In campionato, invece, è fermo addirittura alla rete in trasferta ad Empoli (6 ottobre). Sono intanto arrivate le decisioni del Giudice Sportivo dopo la gare degli ottavi di finale di Coppa Italia. La Roma è stata multata di 3mila euro per il lancio di petardi durante il match.

RICCARDI TITOLARE IN UNDER 19 - Dopo l'esordio tra i professionisti di lunedì contro la Virtus Entella, ieri Alessio Riccardi ha vestito la maglia della nazionale Under 19. Il centrocampista giallorosso è partito titolare nella sfida amichevole contro la Spagna a Caserta che gli azzurri hanno vinto per 3-0 grazie ai gol di Esposito, Zennaro e Petrelli.


La Roma di Di Francesco palcoscenico per esordienti

LEGGO - BALZANI - Come un talent show, con tanto di categoria over anche se a tirare di più sono gli under. La Roma è la squadra di prima fascia ad aver fatto esordire più giocatori in serie A negli ultimi due anni: quindici. Normale per una società che rivoluziona spesso la rosa sul mercato, ma dietro c'è pure la volontà di costruire da zero i prospetti per il futuro. La scorsa stagione ad esordire in campionato con alterne fortune sono stati in 8: Alisson, Karsdorp, Moreno, Silva, Gonalons, Capradossi, Antonucci e Under. Di questi solo in due sono rimasti con Di Francesco. Quest'anno siamo già a quota sette: Olsen, Luca Pellegrini, Zaniolo, Nzonzi, Kluivert, Coric e Marcano. Se escludiamo gli ultimi due le cose sono andate meglio rispetto allo scorso anno. Il prossimo sarà Alessio Riccardi, al debutto lunedì in coppa Italia. Ma in fila ci sono pure Fuzato, Bianda e Celar. Guardando la classifica, però, sembra pagare di più il consolidamento della rosa piuttosto che il continuo cambiamento. La Juve capolista è a quota sette (tra cui Ronaldo), l'Inter a 6, il Napoli a 5, il Milan a 7 e la Lazio a 8. Meglio della Roma nella parte sinistra della classifica ha fatto solo la Fiorentina con ben 17 esordienti grazie al lavoro incessante di Corvino mentre il record assoluto europeo in una stagione appartiene al Benevento dello scorso anno (20 in tutto). Tra i tanti debuttanti romanisti, come scritto sopra, molti appartengono alla categoria under 25. E nel futuro della Roma ci sarà sempre più spazio per i giovani.

L'intento di Monchi, infatti, è quello di svecchiare ancora di più la rosa che il prossimo anno potrebbe fare a meno degli over Manolas, De Rossi, Dzeko e Perotti. Il primo non è intenzionato ad eliminare la clausola da 36 milioni, e ora oltre allo United si è aggiunto anche il Chelsea. Il capitano è in scadenza di contratto senza contare i seri problemi al ginocchio. Anche i due attaccanti sono sul piede di partenza (ieri si è vociferato dell'interessamento dello Shangai SIPG per Dzeko). In entrata si punta a giocatori che hanno già debuttato in serie A, ma non in Champions: Mancinidell'Atalanta, Barella del Cagliari, Bennacer dell'Empoli e Belotti del Torino. Ma pure su esordienti assoluti come Guedes del Santos, Malinovskiy del Genk e Sarr del Rennes.


Cristante: «Mi sono ambientato e anche il nuovo ruolo ora è ok»

LEGGO - BALZANI - «Il mio ambientamento non è stato facile, ma ora è tutto ok». C'è da fidarsi delle parole di Cristante che dai primi di dicembre ha cambiato decisamente marcia dopo un inizio complicato. Il centrocampista, rispondendo ai tifosi su Twitter, ha spiegato così il cambiamento: «Non è mai facile quando si arriva in un ambiente nuovo. Due mesetti sono normali secondo me quando si inizia un percorso inedito. Quando impari bene tutto riesci a dare il meglio di te. Anche nel nuovo ruolo mi trovo meglio, con Di Francesco ho un bel rapporto». Cristante confessa poi un debole per Lampard: «Ero pazzo di lui. Era uno che difendeva, attaccava e faceva tanti gol. Chi mi ha impressionato di più? Ibrahimovic al Milan, anche se non mi trattava benissimo. Le sue strigliate però mi hanno fatto bene».