Palumbo: "Continua il boicottaggio della maggioranza nei confronti della commissione Trasparenza. I 5 stelle hanno disertato la seduta sullo stadio della Roma"
Marco Palumbo, presidente della commissione capitolina Trasparenza, ha scritto una nota in merito alla questione stadio della Roma. Questo quanto pubblicato:
"Continua il boicottaggio della maggioranza nei confronti della commissione Trasparenza. Anche questa mattina, i consiglieri M5s hanno disertato la seduta convocata sullo Stadio della Roma, per far luce sulle procedure di affidamento dell'incarico al Politecnico e per verificare il rispetto delle procedure relative alla pubblicità e alla trasparenza degli atti. La commissione si è comunque svolta regolarmente e ha fatto emergere molti dubbi relativamente alla sussistenza dell'interesse pubblico nell'operazione Stadio. A detta dei consiglieri presenti, infatti, alla luce dei rilievi del Politecnico di Torino, l'opera non porterebbe vantaggi in termini di offerta di mobilità. Anzi, in termini di viabilità la realizzazione del nuovo Stadio crea più problemi di quanti possa risolverne, senza contare che praticamente gli unici interventi previsti per potenziare l'offerta sono a carico della Regione, cioè di un ente pubblico, non di un soggetto privato. Ragion per cui, ci sembra di rilevare che l'interesse pubblico dell'opera sia decaduto. Per questo abbiamo deciso, come commissione Trasparenza, di inviare lo studio del Politecnico al Consiglio superiore dei lavori pubblici insieme a tutta la documentazione inerente lo Stadio, per avere un parere sulla sussistenza dell'interesse pubblico dell'opera. Nel frattempo, se la maggioranza pensa di intimidire il lavoro della commissione facendoci pervenire minacce di annullamento delle sedute per presunta irregolarità delle convocazioni, considerate fuori tema, sappia che non ci fermeremo. A strettissimo giro convocherò una nuova seduta per audire i dirigenti comunali che finora hanno sistematicamente disertato la nostra commissione nonostante i numerosi inviti e che hanno il dovere di fornire ai consiglieri tutti i chiarimenti richiesti sulla vicenda dell'affidamento Politecnico. Infatti, nel corso della commissione di oggi sono emersi molti dubbi sull'opportunità di affidare senza gara la redazione di uno studio dal valore di oltre 30mila euro. Senza contare che il costo definitivo della relazione non è ancora pervenuto, in quanto il Politecnico si riservava di formulare la cifra definitiva ad incarico ultimato, cosa che ci lascia molto perplessi".
Serie A. La Juventus vince facilmente per 3-0 col Frosinone all'Allianz
Larga vittoria per 3-0 della Juventus col Frosinone ed ora è a +14 dal Napoli, prima inseguitrice. I bianconeri archiviano la pratica già nel primo tempo grazie alle reti di Dybala al 6' e Bonucci al 17'. Nella ripresa, arriva anche il sigillo d'autore firmato da Cristiano Ronaldo al 63', che tocca quota 21 reti in serie A.
Renzi: "Tutti amano Zaniolo e c'è amaro in bocca per come sono andate le cose con il ragazzo"
Matteo Renzi, ex presdente del Consiglio e grande tifoso della Fiorentina, è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno per parlare del club viola. Tra i vari argomenti trattati, si è parlato anche dell'ex Nicolò Zaniolo e lo paragona a Chiesa. Queste le sue parole:
"La storia di Federico è fantastica per la sua serietà, per la storia della famiglia, per come il babbo Enrico lo ha educato. Una bellissima vicenda umana. E' un grande campione. Tutti amano Zaniolo e c'è amaro in bocca per come sono andate le cose con il ragazzo. Chiesa però può essere e sarà il simbolo del calcio italiano. Vederlo con la fascia mi emoziona. I paragoni con Antognoni sono prematuri, perché Giancarlo è Giancarlo. Però Chiesa è uno dei capitani più giovani della Fiorentina".
Udienza preliminare a Parnasi ed altre 14 persone inizierà il 2 aprile
L'udienza preliminare nell'ambito della vicenda sul nuovo stadio giallorosso si svolgerà il prossimo 2 aprile davanti al gup di Roma, Costantino De Robbio. Questo è quanto stabilito con la Procura che ha chiesto il rinvio a giudizio per l'imprenditore Luca Parnasi ed altre 14 personeAdriano Palozzi, l'ex assessore regionale e attuale consigliere Michele Civita, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Davide Bordoni e il soprintendente ai beni culturali, Francesco Prosperetti. Sono accusati, a vario titolo e a seconda delle posizioni, di associazione a delinquere, corruzione e finanziamento illecito.
Stadio Roma. Botta, vice-dg Comune: "Spesi 30mila euro più IVA per il parere del Politecnico di Torino"
Roberto Botta, vicedirettore generale del Comune di Roma, ha parlato nel corso della commissione Trasparenza dedicata alle modalità di scelta del Politecnico di Torino, con affidamento diretto, per redigere una relazione sull'impatto che avrebbe la costruzione del nuovo Stadio della Roma a Tor di Valle sulla viabilità della zona. Queste le sue dichiarazioni in merito:
"Sono stati spesi 30mila euro più Iva. Era previsto un compenso in base all'effettivo impegno delle componenti universitarie. Stiamo aspettando dal Politecnico di di Torino l'effettivo conteggio, il saldo potrebbe essere maggiore o minore".
Nicolò de Roma. Tutti pazzi per Zaniolo e c’è chi vuole dargli la 10
LEGGO - BALZANI - Si è preso la Roma, e forse anche qualcosa in più visto che ieri lo hanno celebrato pure i media internazionali. Nicolò Zaniolo è quell'emozione che i tifosi giallorossi cercavano dopo l'addio di Totti, è la speranza di veder crescere un altro campione a Trigoria. La doppietta al Porto e quelle due corse sotto la Sud hanno accelerato il processo di idolatria di una piazza divisa sull'idea di consegnargli già il prossimo anno la sacra maglia numero 10.
Il più tranquillo in questa bella storia di calcio è proprio Nicolò che in 7 mesi ha dovuto ribaltare anche il suo modo di vivere Roma. La capitale era già nel suo destino visto che qui è nata la bellissima mamma Francesca, tifosa giallorossa e fan sfegatata di Totti. Chissà che effetto gli ha fatto vedere i tanti fotomontaggi che ritraggano suo figlio e lo storico capitano. Zaniolo abita con la mamma - che su Instagram vanta 136 mila follower - nel quartiere Torrino, a pochi passi dalla vecchia casa di Totti. Papà Igor invece è rimasto a La Spezia con la sorellina Benedetta che deve finire il liceo linguistico (al contrario del fratello che si è fermato al 3° anno di Scientifico). Un legame forte quello con la famiglia dimostrato dal tatuaggio sul polso che riporta l'anno di nascita di mamma, papà e sorella oltre alla scritta family. Proprio al Torrino Nicolò ha vissuti i primi mesi quasi in anonimato, e per questo si è potuto godere il sole al laghetto dell'Eur, i negozi di viale Europa (dove la mamma fa spesso shopping) o il Caffè Palombini senza particolari preoccupazioni. Oggi lo riconoscono tutti e nel quartiere si fa vedere molto meno. Al l'Eur Nicolò ha conosciuto pure l'amore che risponde al nome di Sara Scaperrotta, 20 anni studentessa di Scienze della moda e del costume alla Sapienza. I primi tempi Zaniolo la accompagnava all'Università, coi mezzi visto che non ha ancora la patente. I due si sono conosciuti qualche mese fa tramite amici in comune, quelli della Primavera che Zaniolo ha conosciuto da avversario e nelle nazionali giovanili. Il salto in primo squadra, però, non gli ha fatto montare la testa. I commercianti della zona lo descrivono come «un ragazzo educatissimo, quasi timido». E anche in questo ricorda Totti.
Con gli amici, invece, frequenta qualche volta la discoteca La Maison a Villa Borghese. Altro luogo entrato nel cuore del numero 22. Ora scatta il piano per blindarlo visto che la Juve (squadra per cui tifava da bambino, anche se l'idolo era Kakà) è decisa a fare sul serio. Chissà che la consegna della maglia numero 10, oltre a un cospicuo aumento di stipendio, non possa aiutare. «Per la 10 aspetterei un pochettino perché ha un peso enorme e potrebbe non essere positivo per lui», frena però Pizarro a ForzaRoma.info. Anche Galliani lo incorona: «È nata una stella, mi ricorda Tardelli» mentre gli utenti di Fifa19 minacciano: «Se non aumentate il suo valore tecnico non compriamo più il gioco». Effetti della Zaniolite.
Ma i tifosi sono tormentati dall’incubo plusvalenza
LEGGO - BUFFONI - Chissà se la Roma sacrificherà sull’altare delle plusvalenze questo dono del destino. Nicolò Zaniolo, arrivato come “merce di scambio” dall’Inter insieme a Santon per Nainggolan, è un talento enorme. Capace ad appena 19 anni di impattare sulle partite, anche in Champions. Appena un anno dopo aver dovuto dire addio a Totti, il tifoso giallorosso si trova davanti un prospetto di campione ma, contrariamente alla sua natura, non si lascia andare. Non se ne vuole innamorare perdutamente, perché Nicolò non è romano e romanista e non c’è ragione perché dica «no» alle sirene dei top club europei che già gli fischiano nelle orecchie. Per la Roma(come ormai per tutti i club del mondo), la parola “incedibile” non esiste. Però Zaniolo è un Gratta & Vinci sicuramente vincente, ma con l’entità dal premio ancora sconosciuta. Cederlo significa rischiare di regalare un tesoro. E mortificare ancora di più la passione dei tifosi romanisti, da troppo tempo a digiuno di gioie.
Inter, che cosa hai fatto? La rabbia dei tifosi: dal tecnico al club tutti sotto accusa
GAZZETTA DELLO SPORT - Ogni gol una coltellata, questa è la verità. Perché Nicolò Zaniolo per l’Inter è come la fidanzatina delle scuole medie che poi perdi di vista. E quando la rivedi in tv, è perché gli stanno mettendo in testa la corona di Miss Italia. (…). I tifosi si dividono nella caccia al colpevole di una cessione che rischia di passare alla storia come altre illustri di casa Appiano, leggi Roberto Carlos, Pirlo, Seedorf, Cannavaro. «Perché noi tifosi potevamo non accorgerci del talento di Zaniolo, ma c’è chi è pagato per farlo»: così, più o meno, il mood generale. E così adesso qualcuno punta il dito nei confronti del direttore sportivo Piero Ausilio, reo di non aver posto il veto sul calciatore. E c’è chi invece se la prende con Luciano Spalletti, non esattamente il tecnico più convinto nel lancio dei giovani e dunque colpevole di aver convocato solo una volta in prima squadra il giovane nella scora stagione. (…). Ausilio, nell’estate 2017, aveva bussato all’Entella con 1,9 milioni di euro in tasca, sufficienti per portarsi a casa il ragazzo. Zaniolo nella Primavera dell’Inter fa oggettivamente molto bene, ma non al punto di pensare a un’esplosione così immediata, almeno questo nei giudizi del club nerazzurro. (…).La Roma vuole vendere Nainggolan, Spalletti chiede con forza di portare il belga a Milano come bonus di riconoscimento per la Champions League centrata. L’Inter allo stesso tempo ha bisogno di monetizzare le cessioni di molti dei protagonisti della Primavera 2017-18, per raggiungere i 45 milioni di euro di plusvalenza necessaria in ottica fair play Uefa. Così ecco l’incastro magico, anzi diabolico. Monchi chiede Radu, Colidio e Zaniolo ad Ausilio, l’Inter cede sul terzo nome, di fronte alla minaccia della Roma di mandare all’aria l’affare. E non potendo inserire una clausola di recompra, l’Inter ottiene almeno il 15% del prezzo della futura vendita. Magra consolazione. (…).
Vecchi: «In estate l’affare faceva comodo tutti…»
GAZZETTA DELLO SPORT - Stefano Vecchi è stato l’ultimo allenatore dell’Inter a lavorare con Zaniolo e uno degli uomini che lo ha fortemente voluto in nerazzurro, dopo averlo affrontato da avversario ai tempi dell’Entella: «Il merito in realtà è stato della società. In tanti avevamo visto in Zaniolo un talento del futuro e abbiamo fatto di tutto per prenderlo».
Vecchi, la domanda nasce spontanea: com’è stato possibile sacrificare un talento del genere la scorsa estate?
«A posteriori è facile parlare viste anche le prestazioni che sta facendo Nicolò. Però è anche giusto dire che la scorsa estate quell’operazione andava bene a tutti. L’Inter aveva bisogno di giocatori pronti per tornare subito competitiva per il vertice e giocare la Champions da protagonista. E nessuno poteva mettere in discussione un giocatore come Nainggolan. E poi la società aveva bisogno di fare delle plusvalenze per il fair play finanziario e oltre a Zaniolo nell’affare è entrato anche Santon, che ne ha portato una molto importante. La Roma è stata brava a crederci, anche se inizialmente credo lo avesse preso come comprimario...».
Per questo lei aveva provato a portarlo con sé a Venezia.
«Esatto. Appena arrivato ho chiesto alla società di provare a prendere Zaniolo, ma per la Roma era già incedibile. Così ho provato a parlare io con Di Francesco, ma da subito mi ha detto che era rimasto sorpreso dalle sue qualità e che non si sarebbe mosso da Roma».
Perrotta: «Nicolò vale il futuro, ma non paragoniamolo a Totti»
GAZZETTA DELLO SPORT - Su Instagram era stato chiaro: «Zaniolo è l’esempio lampante che i giovani talenti in Italia non mancano. Servono solo le opportunità per dimostrarlo». E Simone Perrotta è felice che sia proprio la sua Roma a crederci.
Zaniolo, quindi, sta illuminando una strada da seguire?
«Sì, con i giovani che valgono serve coraggio, proprio come ha fatto la Roma. Con il Porto Zaniolo mi è piaciuto non tanto per la doppietta, ma per come è stato dentro la partita, perché sembra già un calciatore con grande esperienza: aiuta, protegge la palla, crea gioco. I gol sono solo la classica ciliegina su una torta di per sé già buona».
(…).
A Roma in tanti paragonano questo Zaniolo al primo Totti.
«In Italia si va sempre alla ricerca di paragoni, così gli facciamo del male. Nicolò ha dimostrato qualità importanti, io lo farei crescere senza confronti. Anche perché, pure cercando, francamente non li trovo. Per caratteristiche forse ci rivedo un po’ Bernardeschi, ma non Totti. Sono così diversi...».
Qualcuno ha pensato anche di dargli la maglia numero dieci.
«Prima o poi qualcuno prenderà quella maglia e si assumerà la responsabilità di portarla, con tutto il peso che ne potrà conseguire, visto quello che ha rappresentato Francesco Totti. Ma ci andrei piano. Zaniolo ha giocato diverse partite buone. Ma sono ancora poche».
Non solo Nicolò. Tutta la mediana è ricca d’azzurro
MESSAGGERO - ANGELONI - Bryan Cristante, nell'Atalanta, faceva il trequartista; Lorenzo Pellegrini ha imparato (e gli piace pure tanto) a farlo; per non parlare di Zaniolo, che c'è nato. Tutti e tre oggi hanno imparato (o hanno ripassato) il ruolo di mezz'ala. Forse senza volerlo, o forse sì, Monchi ha costruito il centrocampo della Nazionale d'Italia. La prima partita azzurra che Cristante e Pellegrini hanno giocato da mezz'ala, a Bologna lo scorso settembre, contro la Polonia. Partita di inizio corso Mancini, prestazione da dimenticare di entrambi. E' passato tempo, ora questi tre ragazzi devono scalare un altro pezzo di montagna per diventare titolari dell'Italia di Mancini. Ora è difficile togliere il posto a Verratti e Barella (Jorginho fa il centrale). Diciamo che Cristante e Pellegrini sono le alternative del cagliaritano e del parigino, mentre Zaniolo, avendo imparato a fare un po' tutto (solo da centravanti non ha convinto), può essere speso pure nel ruolo di Bernardeschi. Mentre Zaniolo è a inizio percorso ed è un fenomeno tutto da scoprire in Nazionale, gli altri due hanno già un minimo di esperienza in più. Lorenzo ha nove presenze, mentre Bryan si è fermato a sei. Hanno il vantaggio di giocare nella Roma con lo stesso modulo di Mancini, che in tanto occasioni ha elogiato i romanisti, specialmente Zaniolo, addirittura convocato (senza poi giocare) con zero minuti in serie A sulle spalle, e all'epoca zero anche in Champions.
BENEFICI INTERNI Di Francesco ha trovato la via di mezzo, tornando al suo vecchio modulo: ha due/tre trequartisti a fare le mezze ali. Si è ribaltato tutto rispetto a settembre, quando i trequartisti erano solo trequartisti ed è stato necessario giocare con un modulo che prevedesse un calciatore alle spalle della punta. Pallotta per ora si frega le mani, pensando ai sui gioielli rivitalizzati in meno di un mese. E un giorno magari, e i tifosi della Roma se lo augurano e temono al tempo stesso, venderli al miglior offerente alla luce del principio del «nessuno è incedibile».
THE PRESIDENT «Zaniolo e Pellegrini sono ragazzi intelligenti, maturi ed equilibrati molto di più di quanto si immagini. Credo siano calciatori con la stoffa per diventare i futuri leader della Roma», così, il presidente, intervenuto alla radio statunitense Sirius XM FC all'indomani del 2-1 in Champions League col Porto. «Non sentiamo il bisogno di vendere i nostri giovani talenti. Tre anni fa ci siamo dati un obiettivo: rendere la Roma affascinante per i giovani. La stagione? Non sono molto contento, perché dovremmo essere al secondo o al terzo posto. Abbiamo perso un sacco di punti e spesso nei finali di gara, vedi Atalanta. E' stato scoraggiante. Kolarov? Se devono prendersela con qualcuno, lo facessero con me, piuttosto che con persone come Kolarov. Per me lui è un professionista vero, ne vorrei avere 22 come lui». Infine, sul Fair Play finanziario. «Quando guardiamo ad alcune sanzioni o alla scarsità di pene inflitte il mio punto di vista è perché mi sto preoccupando del FFP, non è meglio prendere 12 milioni di euro di multa e accettarla?».
Stadio da un miliardo. Pallotta paga i terreni ma bussa alle banche
REPUBBLICA - AUTIERI - Incassato il via libera della sindaca Virginia Raggi, James Pallotta è al lavoro per trovare chi metterà sul piatto quel miliardo di euro (centesimo più, centesimo meno) necessario per costruire a Tor di Valle il Colosseo del duemila, con la vasta area commerciale e residenziale che dovrebbe svilupparsi intorno alla struttura sportiva. Il primo tempo di questa partita è iniziato nelle scorse settimane e si gioca nei piani alti delle più importanti banche italiane. Fonti qualificate confermano che Goldman Sachs, la banca d’affari incaricata dal numero uno della As Roma, ha bussato alla porta dei primari istituti di credito alla ricerca di finanziatori. Il secondo tempo si apre invece oggi a Boston dove Pallotta incontrerà una delegazione della Eurnova (la società proprietaria dell’area di Tor di Valle) formata dall’ad Giovanni Naccarato e da Riccardo Tiscini per discutere la vendita dei terreni. Un passo importante per il presidente, convinto che subentrare nella titolarità dell’area e delle concessioni edilizie sia essenziale per accreditarsi con le banche e le grandi imprese di costruzioni, chiamate a condividere il rischio economico del sogno giallorosso.
L’ACQUISTO DEI TERRENI - Sciolto il nodo politico, Pallotta è ormai deciso a compiere la sua prima mossa: l’acquisto dei terreni di Tor di Valle e dei permessi a costruire dalla Eurnova di Luca Parnasi. L’incontro di Boston è significativo, anche se l’operazione non si concluderà prima di marzo, perché il presidente della As Roma vuole attendere l’approvazione in Campidoglio della variante al piano regolatore generale e la firma della Convenzione urbanistica. Una volta messo al sicuro il via libera al progetto, Pallotta è deciso a rilevare i diritti dell’Eurnova a un prezzo che si aggira intorno ai 100 milioni di euro. Secondo quanto riportato da alcune fonti qualificate in seno alla vicenda fallimentare che vede coinvolta Eurnova e Sais (vecchia proprietaria dei terreni di Tor di Valle), Pallotta si è dichiarato pronto a versare subito alla società di Parnasi 20 milioni di euro, parte dei quali serviranno per saldare il debito di Eurnova nei confronti dei creditori della Sais. Sono soldi che escono dalle tasche del presidente, o meglio delle sue società. Una fiche — per “vedere” e rimanere seduto al tavolo di gioco — che però non sarà sufficiente per vincere la partita.
LA HOLDING DEL PRESIDENTE IN CERCA DI LIQUIDITÀ - Comprare i terreni non basta per costruire lo stadio. Servono tanti soldi e per il momento l’unico contratto di finanziamento di cui si ha notizia è quello da 30 milioni di euro sottoscritto con Goldman Sachs International. Quei denari sono stati affidati alla Stadio Tdv, controllata direttamente dalla Neep Roma Holding e, indirettamente, dalla holding di Pallotta, la As Roma Spv LLc, società di diritto statunitense costituita nel 2011 e con sede legale al numero 615 di South Du Pont Highway, a Dover, nel Delaware. La sua finalità è la costruzione e la gestione del complesso stadio, per il quale, finora, sono più i costi che i guadagni. E infatti, come rileva il collegio sindacale nella nota allegata al bilancio, «i ritardi nel completamento del procedimento autorizzativo potrebbero avere un impatto negativo, anche significativo, sulla situazione finanziaria, economia e patrimoniale della società».
UN POOL DI ISTITUTI DI CREDITO PER FINANZIARE LO STADIO - Lo shock dell’inchiesta giudiziaria e i tentennamenti della politica costano a Pallotta e alle sue aziende tanti soldi. Per questo — secondo quanto confermato da fonti bancarie — Goldman Sachs sta stringendo i tempi e sta finalizzando la composizione del pool di banche che dovrebbe finanziare la costruzione dello stadio. I principali istituti sono stati coinvolti e alcuni di questi hanno mostrato interesse a partecipare all’operazione stadio. Un tentativo di partnership è stato fatto anche con alcune delle più importanti società di costruzioni italiane. Obiettivo: trovare un socio che sia insieme industriale (quindi capace di costruire lo stadio) e finanziario, ossia disponibile a partecipare ai costi. Ma sul fronte delle imprese i più importanti player di costruzioni hanno fatto sapere che sono disponibili a costruire lo stadio, senza però entrare in una partnership industriale che potrebbe risultare pericolosa per via delle insidie di un mercato difficile come quello romano.