Fienga inibito per un mese. Stop al medico

IL TEMPO - BIAFORA - Una settimana più che complicata per la Roma tra carte bollate, Pec, ricorsi e udienze in tribunale. Ieri pomeriggio si è infatti pronunciato il Tribunale Federale Nazionale in merito al caso del mancato rispetto del distanziamento anti-Covid nella partita disputata al San Paolo contro il Napoli e gli uomini guidati dal presidente Mastrocola hanno dato ragione alla Procura Federale e torto ai giallorossi. Gli 007 federali avevano deferito l’amministratore delegato Fienga, il dottor Manara e la società di Trigoria per responsabilità oggettiva, con il TFN che alla fine ha deliberato per un’inibizione da 30 giorni per il Ceo capitolino, per una squalifica da 20 giorni per il medico e per un’ammenda da 7mila euro alla società di Friedkin. Nel primo grado di giudizio non è stata accolta la richiesta dell’avvocato Conte, difensore della Roma, di poter sentire altri testimoni oltre ai deferiti ed è stata quindi presa la scelta di presentare ricorso alla Corte Federale d’Appello. L’inibizione comporta che Fienga non potrà rappresentare il club in ambito federale, non potrà accedere al campo e agli spogliatoi durante le partite e avrà il divieto di partecipare a riunioni con tesserati o con agenti sportivi, complicando le trattative di mercato (potrà però esercitare l’attività amministrativa e firmare i contratti). E’ contestualmente in fase di preparazione il ricorso della Roma sul “caso-Diawara” che ha portato al 3-0 per il Verona a causa degli errori commessi nel comporre le liste. In questo caso toccherà alla Corte Sportiva d’Appello esaminare il caso, ma il presidente Sandulli - potrà essere ricusato dopo queste dichiarazioni - è già stato chiaro: “Non conta se c'è stato un vantaggio effettivo, ma conta l'utilizzo del calciatore. Le regole le hanno fatte le società, loro hanno stabilito queste liste e devono ricordarsene”.


Borja Mayoral nel mirino, per la difesa Marcao in pole

IL TEMPO - BIAFORA - La Roma si muove a caccia di un attaccante che possa far rifiatare Dzeko e di un difensore che permetta a Fonseca di avere più scelte per la difesa a tre. A Trigoria è stata stilata una lista di nomi per il ruolo di vice-centravanti e tra questi c’è anche quello di Borja Mayoral, giocatore di proprietà del Real Madrid che nelle ultime due stagioni ha giocato con il Levante. La punta centrale, classe 1997, trova il gradimento dei giallorossi, che però per questo tipo di operazione si possono muovere soltanto con la formula del prestito. Il calciatore ha però il contratto in scadenza nel 2021 e, a meno di un rinnovo con le merengues, non potrà trasferirsi se non a titolo definitivo. La richiesta del club di Florentino Perez è di 12-15 milioni di euro, con la volontà di mantenere un’importante percentuale sulla futura rivendita. A tali condizioni l’affare per la Roma non si fa. Per il reparto arretrato in pole position c'è Marcao, con Smalling che rimane sullo sfondo. Per il brasiliano i media turchi parlano di un’offerta della Roma da 15 milioni di euro già accettata dal Galatasaray, ma secondo quanto filtra dal suo entourage basterebbero 13 milioni per assicurarselo. Per ora gli agenti di Marcao non sono stati ancora contattati, con Fienga che si è mosso soltanto tramite l'intermediario Palac (lo stesso della trattativa Smalling), che ha registrato la concorrenza del Lione. Intanto oggi alle 13.30 a Trigoria sarà presentato il neo-acquisto Pedro, che sarà accompagnato in conferenza dal Ceo. Alle 17.30 il Coo Calvo parteciperà invece all’inaugurazione del nuovo Roma Store di Via Ottaviano.


Zingaretti frena sugli spettatori. Mille e "blindati"

IL TEMPO - MAGLIARO - Lo Stadio Olimpico riaprirà le porte ai tifosi già dalla prossima giornata di campionato. L’ha reso noto Nicola Zingaretti con un’ordinanza. Sarà permesso a mille spettatori di assistere a Roma-Juve e Lazio-Inter. Molte regioni stanno valutando di incrementare il numero di tifosi, mentre nel Lazio non se ne parla. “La presenza di pubblico è consentita solo presso i settori in grado di assicurare la permanenza delle persone presso la postazione seduta pre-assegnata per l’intera durata dell’evento“. Roma e Lazio, in qualità di organizzatrici, dovranno garantire la presenza della segnaletica sui posti non utilizzabili e dotare gli steward di una quota aggiuntiva di mascherine da mettere eventualmente a disposizione del pubblico.


Friedkin accelera, Allegri c’è

IL TEMPO - AUSTINI - Sono arrivati nel bel mezzo del calciomercato e con un campionato alle porte, iniziato poi nel peggiore dei modi. Ma ora i Friedkin vogliono recuperare il terreno perso e dare finalmente una loro impronta alla nuova Roma. Ieri pomeriggio Dan e Ryan hanno lasciato la Capitale diretti a Nizza, l'aeroporto più vicino a Montecarlo. Ovvero la capitale europea del calciomercato: lì si trovano spesso gli agenti più influenti e dirigenti vari. Detto che la riservatezza dei Friedkin rende complicato sapere lo scopo principale del viaggio - ammesso sia legato alla Roma - di sicuro i texani stanno per ingaggiare due figure: un consigliere esperto di calcio italiano che affiancherà Ryan e un direttore sportivo. L'unico contatto certo c'è stato con il tedesco Rangnick, che ha incontrato a Londra Dan. Il suo eventuale approdo, però, escluderebbe l'arrivo di un allenatore di spessore. Mai ad esempio uno come Allegri accetterebbe di convivere con una figura come Rangnick, che vuole voce in capitolo su tutto. Se non addirittura allenare direttamente la squadra.

Fatto sta che proprio Allegri da qualche tempo dialoga con la Roma, direttamente o indirettamente. E ha posto delle condizioni per accettare l'eventuale incarico che gli verrà proposto qualora si decidesse di esonerare Fonseca. L'ex tecnico della Juve considera la rosa giallorossa una buona base, da migliorare con qualche innesto. Ed è talmente stanco di star fuori dal calcio che accetterebbe una scommessa certamente rischiosa come la Roma di oggi. Insomma Allegri c'è ma costa tanto: 7.5 milioni netti il suo ultimo ingaggio, inutile aspettarsi grandi sconti.

Parola a Friedkin, che intanto continua a valutare Fonseca. Il portoghese sta preparando la delicata sfida alla Juventus tra mille incertezze, sa di non avere più la piena fiducia della società, ha una rosa incompleta e il problema di dover rimotivare Dzeko, col quale i rapporti sono diventati tesi. Il bosniaco è segnalato ancora in agitazione e ieri ha messo «like» su Instagram, alla notizia del Barcellona, salvo poi rimuoverlo. Fonseca si giocherà probabilmente la panchina tra la gara con la Juve e quella di Udine precedente la sosta, ma non è l'unico a rischiare.

A Trigoria sono davvero tutti in discussione, a partire dal plenipotenziario Fienga, che tra l'altro, pur ricoprendo la carica di Ceo, non ha contratto da dirigente ma percepisce solo il compenso da amministratore. Il suo nome compare nel nuovo cda che verrà nominato dall'assemblea di fine mese, intanto ieri sono state pubblicate le risposte del club agli azionisti, con il solo Malknecht, ex dirigente giallorosso, che ha presentato delle domande, incentrate in particolare proprio sull'incarico di Fienga e sui rapporti intrattenuti in passato con Dahlia Tv. E' stato poi effettuato il pagamento in favore degli obbligazionisti che avevano accettato di non chiedere il rimborso immediato del bond. Il «Consent Payment», effettuato da ASR Media and Sponsorship, è pari per ogni obbligazionista al 4,5% del totale di obbligazioni possedute: una spesa per la controllata della Roma di poco superiore ai 12 milioni, per non ritrovarsi costretti a dover rimborsare l'intero bond.


Nuove speranze per Smalling. Lo United abbassa la richiesta

Dopo un lungo tira e molla tra la Roma ed il Manchester United, sembra ci sia stata una piccola apertura da parte dei Red Devils circa la cessione di Chris Smalling.
Infatti gli inglesi, come riferisce il dailymail.co.uk, avrebbero abbassato la richiesta economica a 18 milioni di euro dai 20 milioni iniziali. Un'apertura si, ma che ancora non mette fine alla lunga trattativa; con la Roma che inizialmente non volevo andare oltre i 12 milioni di euro.


Conferenza Stampa Pedro: "Ho scelto la Roma per aiutare a creare una mentalità vincente"

La Roma ha ufficialmente presentato il neo acquisto Pedro, ex Barcellona e Chelsea che ha già giocato la sua prima partita in giallorosso a Verona.

Apre la conferenza stampa il CEO Guido Fienga: "Siamo felici di presentare in maniera ufficiale Pedro come nostro calciatore. Quando ha scelto la Roma e ha detto di sì siamo stati contenti, perché è inutile sottolineare come sia un giocatore che in tutti i campionati ha vinto più di tutti i ntutte le competizioni ufficiali. E’ un punto di merito che ci interessa sottolineare ed è uno dei motivi per cui ha scelto la Roma: avere uno come lui in squadra vuol dire inserire spirito vincente e competenze nella squadra. Sono contento di come si è inserito, anche perché uno dei compiti è stato quello di trasmetterle in campo. Lascio adesso le domande per lui".

DOMANDE PER PEDRO

In questo sistema di gioco di Fonseca quale è il ruolo in cui potresti rendere di più
Buongiorno a tutti e grazie mille per le parole di Guido Fienga. In questo sistema di gioco il ruolo migliore per me può essere alle spalle della punta, in una posizione che possono occupare tanti giocatori. Mi trovo bene lì, mi sento comodo, è una zona in cui posso fare inserimenti in area, creare gli spazi per la punta. Posso giocare a destra o sinistra, mi adatterò dove il mister lo riterrà opportuno. Il mio obiettivo è aiutare la squadra, sarà questa la mia mentalità nel corso della mia esperienza qui a Roma”.

Cosa manca alla Roma per arrivare a livello della squadra che è arrivata in semifinale di Champions League?
Siamo una squadra buona, con giovani e con un progetto a medio e lungo termine. Ci sono Edin e Miki, motivi per cui ho scelto di venire a Roma: per aiutare a creare una mentalità vincente. Tornare a fare la Champions è uno degli obiettivi e poi costruire una squadra più forte. Ho affrontato la Roma all’Olimpico con il Chelsea ed era molto forte. Ora c’è un giusto mix di esperienza e gioventù, l’obiettivo è di creare una squadra vincente per raggiungere gli obiettivi dei tifosi, ma anche i nostri”.

Senti di avere una responsabilità maggiore contro una big come la Juventus?
Quando si affronta una squadra forte la responsabilità è alta, ma anche l’esigenza personale. Dobbiamo scendere per vincere ogni singola gara di campionato e di Europa League. Andare avanti e giocarsela con tutte. E’ un avversario difficile da battere, ma tutti vogliono vincere e gli stimoli sono particolari. Ora si tratta di tradurle e di metterle in campo domenica sera”.

Che ricordi hai della Champions League vinta qui a Roma?
Non posso che conservare bei ricordi. E’ stata la mia prima Champions League vinta, ho avuto la fortuna di giocare all’ultimo minuto, era il mio primo anno al Barcellona. Far parte di una finale di Champions è stata la realizzazione di un sogno. Ora sono qui alla Roma e tornerò in questo stadio bello. Non posso che usare belle parole e bei ricordi per quella data”.

Quale motivazione spinge un calciatore che ha vinto tutto a venire alla Roma?
"La motivazione è la stessa. Di avere una forte voglia interiore di vincere e raggiungere gli obiettivi. Sarà difficile ma lavoriamo per questo, partita dopo partita. Serve una mentalità forte e vincente, per tornare a giocare la Champions League. Abbiamo una rosa idonea per questo, anche se sembra prematuro. A mio avviso è questo l’obiettivo minimo".

Dzeko ti ha parlato? E’ felice di rimanere alla Roma?
"Lo vedo felice. Edin è il nostro capitano ed è di un livello straordinario, ha fatto tantissimi gol. Ha un peso specifico importante nello spogliatoio e siamo contenti che lui resti con noi. Fa gol, fa la differenza e ti fa vincere le partite. Sono contento che resti con noi, la sua presenza e di altri calciatori importanti ci fa raggiungere i nostri obiettivi. E’ concentrato e spero che domenica possa giocare per farci fare una bella partita".

Hai la mentalità vincente, qui a Roma si parla già di Fonseca in bilico. Che consigli dai ai tuoi compagni per la partita?
"Sappiamo di affrontare un avversario complicato, sarà difficile. Bisogna essere compatti, solidi e uniti. Non dobbiamo guardare quello che succede fuori o ascoltare voci che ci distraggono. Servirà una grande partita e commettere meno errori possibile".

Quanto è stata determinante nella tua scelta la presenza di Dzeko e Mkhitaryan?
"E’ molto importante perché hanno esperienza e sono di livello. E’ una squadra giovane, ma con elementi d’esperienza. E’ importante quando scegli la squadra, questi calciatori rendono la squadra più forte. Colgo l’occasione per ringraziare i compagni per come mi hanno accolto dal primo giorno. Anche per i tifosi, per come hanno manifestato simpatia nei miei confronti. Spero di poter ripagare tutto questo sul campo".

Qual è l’obiettivo della Roma? Può tornare in Champions League la Roma?
L’obiettivo è questo, vincere. Io quando scendo in campo lo faccio per vincere. Quando pareggio o esco sconfitto, anche in allenamento, sono arrabbiato. Dobbiamo ambire sempre al massimo: vincere campionato, Europa League e tutte le altre competizioni. Questo è l’obiettivo mio e di tutti. Non è semplice, ma l’asticella deve essere a questo livello. Se si inizia la stagione dicendo che l’obiettivo è il quarto posto, poi si finisce per arrivare al settimo o all’ottavo. Vincere per arrivare più in alto possibile, i conti poi si faranno alla fine. La Roma, per club, tradizione e rosa, può ambire tranquillamente alla prossima Champions League”.

Hai visto contro il Verona la fase difensiva in Italia. La conoscevi? Quanto è importante l’intelligenza tattica tua e di Mkhitaryan?
Già conoscevo il calcio italiano, anche se non avevo avuto modo fino ad ora. E’ difficile trovare spazi tra le linee e creare occasioni da gol. E’ molto tattico e con calciatori dietro la palla. Servirà intelligenza e mobilità per trovare spazi. Io vengo da un campionato che è l’opposto in questo senso. Sto lavorando in allenamento e guardando molte partite per capirlo il più rapidamente possibile, è difficile per gli attaccanti avere occasioni, ma cercherò di aiutare la squadra il più possibile”.

Che ti ha colpito di più della città e dei tifosi della Roma?
Roma è una città bellissima. Ho passeggiato un po’ per il centro ed ho visto la città. Sono contentissimo anche del rapporto con i tifosi, ho ricevuto un’accoglienza affettuosa e sono contento del mio arrivo qui. Adesso tocca a me fare il meglio per poter ricambiare l’affetto ricevuto”.

Come farai crescere la Roma?
Non dovrò farlo io, ma la squadra deve essere convinta di poter vincere le partite e di essere difficile da battere. Io cercherò di dare il mio contributo per l’esperienza e in termini di gioco. Dobbiamo essere uniti e compatti per raggiungere un livello collettivo. Un calciatore da solo non può vincere dei titoli, sarà questa la chiave”.

DOMANDE PER FIENGA

Cosa si sente di dire riguardo il 3-0 a tavolino contro il Verona?
L’episodio è basato su un errore fatto da noi in assoluta buona fede, che non ha arrecato nessun vantaggio alla Roma, che non portava a inserire giocatori in più, che non fossero stati tesserati, come nel caso del Sassuolo, citato più volte. Sono due episodi totalmente diversi e sulla base di questo riteniamo che la Roma abbia il diritto di potersi difendere. Sentire che organi federali, il presidente della Corte che ci dovrà giudicare, si esprimono già in anticipo rispetto al giudizio, ironizzando sulla questione, ci lascia sorpresi. Sembra che questo diritto alla difesa venga compromesso o reso inutile. Partendo da subito dicendo che non ci sono chances è come assimilare un errore al dolo, che giuridicamente non è assolutamente detto che sia così. Dispiaciuti per quello che abbiamo sentito, riteniamo di avere un legittimo diritto a difenderci. Il caso del Sassuolo è totalmente diverso. Speriamo che il giudizio futuro sia fatto in serenità e indipendenza, con lo stesso rispetto con cui noi rispettiamo gli organi federali e la giustizia”.

Qual è il futuro di Fonseca? State cercando un nuovo direttore sportivo?
Fonseca non è e non è mai stato un tema aperto per la società: è il nostro allenatore. E’ partito un progetto con lui lo scorso anno, che prevedeva una squadra giovane, con un allenatore giovane ma con molte qualità, che doveva prendere le caratteristiche del nostro campionato. Abbiamo un anno di esperienza in più e non capiamo perché ci sia questa questione. Non è un argomento aperto. Riguardo il direttore sportivo: è una posizione vacante e sarà ricoperta quanto prima da chi giudicheremo più competente ed allineata alla filosofia del club. Creare una squadra basata su giovani talenti, aiutati a crescere da giocatori esperti come Pedro. Ho sentito il nome di Paratici ed è poco rispettoso nei suoi confronti che della Juventus fare il suo nome. E’ un nostro avversario oggi e speriamo di batterlo domenica e salutarci semplicemente. Non ci sono altre illazioni su di lui”.


Conferenza Stampa Pedro: "Ho scelto la Roma per aiutare a creare una mentalità vincente"

La Roma ha ufficialmente presentato il neo acquisto Pedro, ex Barcellona e Chelsea che ha già giocato la sua prima partita in giallorosso a Verona.

Apre la conferenza stampa il CEO Guido Fienga: "Siamo felici di presentare in maniera ufficiale Pedro come nostro calciatore. Quando ha scelto la Roma e ha detto di sì siamo stati contenti, perché è inutile sottolineare come sia un giocatore che in tutti i campionati ha vinto più di tutti i ntutte le competizioni ufficiali. E’ un punto di merito che ci interessa sottolineare ed è uno dei motivi per cui ha scelto la Roma: avere uno come lui in squadra vuol dire inserire spirito vincente e competenze nella squadra. Sono contento di come si è inserito, anche perché uno dei compiti è stato quello di trasmetterle in campo. Lascio adesso le domande per lui".

DOMANDE PER PEDRO

In questo sistema di gioco di Fonseca quale è il ruolo in cui potresti rendere di più
Buongiorno a tutti e grazie mille per le parole di Guido Fienga. In questo sistema di gioco il ruolo migliore per me può essere alle spalle della punta, in una posizione che possono occupare tanti giocatori. Mi trovo bene lì, mi sento comodo, è una zona in cui posso fare inserimenti in area, creare gli spazi per la punta. Posso giocare a destra o sinistra, mi adatterò dove il mister lo riterrà opportuno. Il mio obiettivo è aiutare la squadra, sarà questa la mia mentalità nel corso della mia esperienza qui a Roma”.

Cosa manca alla Roma per arrivare a livello della squadra che è arrivata in semifinale di Champions League?
Siamo una squadra buona, con giovani e con un progetto a medio e lungo termine. Ci sono Edin e Miki, motivi per cui ho scelto di venire a Roma: per aiutare a creare una mentalità vincente. Tornare a fare la Champions è uno degli obiettivi e poi costruire una squadra più forte. Ho affrontato la Roma all’Olimpico con il Chelsea ed era molto forte. Ora c’è un giusto mix di esperienza e gioventù, l’obiettivo è di creare una squadra vincente per raggiungere gli obiettivi dei tifosi, ma anche i nostri”.

Senti di avere una responsabilità maggiore contro una big come la Juventus?
Quando si affronta una squadra forte la responsabilità è alta, ma anche l’esigenza personale. Dobbiamo scendere per vincere ogni singola gara di campionato e di Europa League. Andare avanti e giocarsela con tutte. E’ un avversario difficile da battere, ma tutti vogliono vincere e gli stimoli sono particolari. Ora si tratta di tradurle e di metterle in campo domenica sera”.

Che ricordi hai della Champions League vinta qui a Roma?
Non posso che conservare bei ricordi. E’ stata la mia prima Champions League vinta, ho avuto la fortuna di giocare all’ultimo minuto, era il mio primo anno al Barcellona. Far parte di una finale di Champions è stata la realizzazione di un sogno. Ora sono qui alla Roma e tornerò in questo stadio bello. Non posso che usare belle parole e bei ricordi per quella data”.

Quale motivazione spinge un calciatore che ha vinto tutto a venire alla Roma?
"La motivazione è la stessa. Di avere una forte voglia interiore di vincere e raggiungere gli obiettivi. Sarà difficile ma lavoriamo per questo, partita dopo partita. Serve una mentalità forte e vincente, per tornare a giocare la Champions League. Abbiamo una rosa idonea per questo, anche se sembra prematuro. A mio avviso è questo l’obiettivo minimo".

Dzeko ti ha parlato? E’ felice di rimanere alla Roma?
"Lo vedo felice. Edin è il nostro capitano ed è di un livello straordinario, ha fatto tantissimi gol. Ha un peso specifico importante nello spogliatoio e siamo contenti che lui resti con noi. Fa gol, fa la differenza e ti fa vincere le partite. Sono contento che resti con noi, la sua presenza e di altri calciatori importanti ci fa raggiungere i nostri obiettivi. E’ concentrato e spero che domenica possa giocare per farci fare una bella partita".

Hai la mentalità vincente, qui a Roma si parla già di Fonseca in bilico. Che consigli dai ai tuoi compagni per la partita?
"Sappiamo di affrontare un avversario complicato, sarà difficile. Bisogna essere compatti, solidi e uniti. Non dobbiamo guardare quello che succede fuori o ascoltare voci che ci distraggono. Servirà una grande partita e commettere meno errori possibile".

Quanto è stata determinante nella tua scelta la presenza di Dzeko e Mkhitaryan?
"E’ molto importante perché hanno esperienza e sono di livello. E’ una squadra giovane, ma con elementi d’esperienza. E’ importante quando scegli la squadra, questi calciatori rendono la squadra più forte. Colgo l’occasione per ringraziare i compagni per come mi hanno accolto dal primo giorno. Anche per i tifosi, per come hanno manifestato simpatia nei miei confronti. Spero di poter ripagare tutto questo sul campo".

Qual è l’obiettivo della Roma? Può tornare in Champions League la Roma?
L’obiettivo è questo, vincere. Io quando scendo in campo lo faccio per vincere. Quando pareggio o esco sconfitto, anche in allenamento, sono arrabbiato. Dobbiamo ambire sempre al massimo: vincere campionato, Europa League e tutte le altre competizioni. Questo è l’obiettivo mio e di tutti. Non è semplice, ma l’asticella deve essere a questo livello. Se si inizia la stagione dicendo che l’obiettivo è il quarto posto, poi si finisce per arrivare al settimo o all’ottavo. Vincere per arrivare più in alto possibile, i conti poi si faranno alla fine. La Roma, per club, tradizione e rosa, può ambire tranquillamente alla prossima Champions League”.

Hai visto contro il Verona la fase difensiva in Italia. La conoscevi? Quanto è importante l’intelligenza tattica tua e di Mkhitaryan?
Già conoscevo il calcio italiano, anche se non avevo avuto modo fino ad ora. E’ difficile trovare spazi tra le linee e creare occasioni da gol. E’ molto tattico e con calciatori dietro la palla. Servirà intelligenza e mobilità per trovare spazi. Io vengo da un campionato che è l’opposto in questo senso. Sto lavorando in allenamento e guardando molte partite per capirlo il più rapidamente possibile, è difficile per gli attaccanti avere occasioni, ma cercherò di aiutare la squadra il più possibile”.

Che ti ha colpito di più della città e dei tifosi della Roma?
Roma è una città bellissima. Ho passeggiato un po’ per il centro ed ho visto la città. Sono contentissimo anche del rapporto con i tifosi, ho ricevuto un’accoglienza affettuosa e sono contento del mio arrivo qui. Adesso tocca a me fare il meglio per poter ricambiare l’affetto ricevuto”.

Come farai crescere la Roma?
Non dovrò farlo io, ma la squadra deve essere convinta di poter vincere le partite e di essere difficile da battere. Io cercherò di dare il mio contributo per l’esperienza e in termini di gioco. Dobbiamo essere uniti e compatti per raggiungere un livello collettivo. Un calciatore da solo non può vincere dei titoli, sarà questa la chiave”.

DOMANDE PER FIENGA

Cosa si sente di dire riguardo il 3-0 a tavolino contro il Verona?
L’episodio è basato su un errore fatto da noi in assoluta buona fede, che non ha arrecato nessun vantaggio alla Roma, che non portava a inserire giocatori in più, che non fossero stati tesserati, come nel caso del Sassuolo, citato più volte. Sono due episodi totalmente diversi e sulla base di questo riteniamo che la Roma abbia il diritto di potersi difendere. Sentire che organi federali, il presidente della Corte che ci dovrà giudicare, si esprimono già in anticipo rispetto al giudizio, ironizzando sulla questione, ci lascia sorpresi. Sembra che questo diritto alla difesa venga compromesso o reso inutile. Partendo da subito dicendo che non ci sono chances è come assimilare un errore al dolo, che giuridicamente non è assolutamente detto che sia così. Dispiaciuti per quello che abbiamo sentito, riteniamo di avere un legittimo diritto a difenderci. Il caso del Sassuolo è totalmente diverso. Speriamo che il giudizio futuro sia fatto in serenità e indipendenza, con lo stesso rispetto con cui noi rispettiamo gli organi federali e la giustizia”.

Qual è il futuro di Fonseca? State cercando un nuovo direttore sportivo?
Fonseca non è e non è mai stato un tema aperto per la società: è il nostro allenatore. E’ partito un progetto con lui lo scorso anno, che prevedeva una squadra giovane, con un allenatore giovane ma con molte qualità, che doveva prendere le caratteristiche del nostro campionato. Abbiamo un anno di esperienza in più e non capiamo perché ci sia questa questione. Non è un argomento aperto. Riguardo il direttore sportivo: è una posizione vacante e sarà ricoperta quanto prima da chi giudicheremo più competente ed allineata alla filosofia del club. Creare una squadra basata su giovani talenti, aiutati a crescere da giocatori esperti come Pedro. Ho sentito il nome di Paratici ed è poco rispettoso nei suoi confronti che della Juventus fare il suo nome. E’ un nostro avversario oggi e speriamo di batterlo domenica e salutarci semplicemente. Non ci sono altre illazioni su di lui”.


Pubblico, riforme, tamponi. Ora il governo è accerchiato

LA REPUBBLICA - La Serie A è ripartita e lo ha fatto con una riapertura, seppur parziale, degli stadi, che a oggi possono contenere un massimo di mille tifosi. La volontà e la speranza però di molte società, e di alcune regioni, è quella di poter aumentare il numero di spettatori negli impianti, arrivando a toccare il 25% del totale della capienza. Una sorta di frenata arriva dalle parole del Ministro della Salute Roberto Speranza: «Prima vogliamo valutare la risposta dal punto di vista dei contagi della riapertura delle scuole, che per noi sono prioritarie rispetto al calcio». Intanto nella giornata di oggi la Conferenza delle Regioni dovrebbe approvare le linee guida che prevedono l’apertura degli stadi per un massimo del 25% della capienza con gli impianti divisi in “blocchi funzionali”. Si attende poi una risposta da parte del Governo, che si esprimerà sull'argomento entro il 7 ottobre, anche se in molti sperano lo si faccia prima, magari per il giorno in cui andrà in scena Italia-Moldavia a Firenze, che potrebbe essere usata come banco di prova.


Si è spento il Var: rivoluzione soft e addio “rigorini”

LA REPUBBLICA - Quella a cui gli spettatori assisteranno in questa stagione dovrebbe essere un'inversione di tendenza. Se lo scorso campionato di Serie A si è chiuso con 186 rigori assegnati, un record per la massima competizione italiana, arrivati nella maggior parte dei casi con interruzioni di gioco e arbitro che si reca al VAR, in questa stagione invece stando ai dettami decisi dai vertici arbitrali europei si dovrà cercare di utilizzare meno la tecnologia ogni minuto, facendo in modo che il gioco sia più fluido e godibile. Questo è il caso dei movimenti in area di rigore dei difensori, che come spiega il designatore Nicola Rizzoli: «Non possiamo togliere al difensore la possibilità di fare un movimento istintivo: se il braccio non poteva essere più ritratto non deve essere punibile. L’obiettivo è permettere ai difensori di non giocare come pinguini. L’augurio è che si fischino meno rigori». Una Serie A più simile a quella del passato dunque, in cui si spera però non tornino le polemiche per le decisioni arbitrali.


Friedkin infuriati: “Ora si cambia”. Dzeko con la fascia

LA REPUBBLICA - L'unica certezza per la gara di domenica sera contro la Juventus è che Edin Dzeko giocherà e guiderà la formazione giallorossa con la fascia da capitano al braccio. Ne è convinto lo spogliatoio e lo è anche mister Fonseca, che arriva alla partita con i bianconeri cercando di emergere dal caos che regna a Trigoria. Da una parte ci sono i Friedkin delusi per la sconfitta a tavolino contro l'Hellas Verona e dall'altro lato c'è la fiducia nel mister, che si giocherà la panchina proprio contro la squadra di Pirlo. Intanto sul mercato non si sblocca la trattativa per Smalling, così alcuni pensano a un possibile ritorno di Rudiger, in uscita dal Chelsea.


Fonseca ora studia la formula fantasia

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Domenica sera Fonseca dovrà risolvere il primo grande dubbio relativo alla formazione da schierare in campo. In attacco ci sarà sicuramente Edin Dzeko, ormai lontano dalle voci di mercato e in cerca di riscatto con una rete all'Olimpico. Il problema sta nel scegliere chi giocherà alle sue spalle. Mkhitaryan, Pedro e Pellegrini: in tre per due maglie. L'armeno è stato il migliore nel precampionato giallorosso e Fonseca in più occasioni lo ha definito giocatore dotato di intelligenza particolare e che può giocare in ogni ruolo. Pedro è il nuovo acquisto, ma la sua esperienza calcistica è in dubbio e si è vista a Verona. Pellegrini è uno dei pupilli del tecnico portoghese, che lo ha anche definito il miglior giocatore italiano in circolazione. Nonostante i dubbi però c'è la possibilità di vederli tutti contemporaneamente in campo. Mkhitaryan e Pedro alle spalle di Dzeko e Pellegrini abbassato a centrocampo al fianco di Veretout, con Diawara in panchina. Sarebbe una Roma molto offensiva, ma contro la Juventus oltre i gol serve soprattutto la vittoria.


Friedkin passa all'azione

IL TEMPO - BIAFORA - Un errore che ha accelerato un processo iniziato già negli scorsi giorni. Nel loro prime mese da proprietari della Roma Dan e Ryan Friedkin, coadiuvati dai fedelissimi Marc Watts e Eric Williamson, hanno studiato ogni dettaglio della società giallorossa e quello di ottobre sarà un mese che vedrà profondi cambiamenti all’interno della struttura operativa del club. Il 3-0 a tavolino subito con il Verona non ha fatto altro che dare un'ulteriore spinta alla fase di rinnovamento: in una riunione andata in scena tra i vertici del Gruppo Friedkin ad inizio settimana è stato ammesso che probabilmente bisognava intervenire in maniera pesante immediatamente dopo la sottoscrizione del closing con Pallotta.

Fino all’assemblea degli azionisti convocata per il 29 settembre non ci saranno scossoni, ma dopo la nomina del nuovo consiglio d'amministrazione e l'approvazione del bilancio 2019/20 - la perdita sarà da record - partirà effettivamente il nuovo corso giallorosso. Tra Trigoria e gli uffici dell’Eur quasi nessuno può considerarsi al sicuro di restare al proprio posto, sia per quanto riguarda le persone coinvolte nell’area sportiva e sia per le varie figure che si occupano quotidianamente delle vicende extra-campo. I primi addii sono quelli del segretario sportivo Longo, le cui dimissioni per il caso Diawara sono state accettate dal Ceo Fienga, e del vicepresidente Baldissoni, che lascerà la Roma e non si occuperà più del progetto di Tor di Valle, che rappresenta una priorità del gruppo texano.

Da capire quello che sarà il destino dell'ad Fienga, mentre sono in bilico le posizioni del global sport officer Zubiria, dell'allenatore Fonseca (Allegri e Sarri sono alla finestra), del direttore sportivo De Sanctis (gli era stato chiesto di restare e di non accettare l'offerta da dg dell'Ascoli) e del team manager Gombar, tra i responsabili del pasticcio fatto con le liste, a cui nessuno è riuscito a mettere una pezza. Il primo obiettivo dei Friedkin - che ancora non hanno avuto modo di incontrare Totti - è quello di creare una struttura più compatta e armonica, con figure che siano in grado di collaborare e dialogare tra di loro. L'intenzione di affiancare a Ryan Friedkin un consigliere che conosca in maniera approfondita l'Italia e tutte le pieghe del calcio tricolore, andando poi a nominare un direttore sportivo dal profilo internazionale: il candidato numero uno è Rangnick, anche se ci sono stati alcuni contatti tra Paratici, in uscita dalla Juventus, e Fienga. In attesa di capire da chi saranno riempite le varie caselle destinate a svuotarsi verrà definita l'Opa ed entro la fine dell'anno sarà completato l'aumento di capitale.