Manchester United-Roma 6-2. Giallorossi sfortunati ma inesistenti per tutto il secondo tempo
La semifinale d'andata di Europa League tra Manchester United e Roma è terminata con il risultato di 6-2 in favore degli inglesi.
Partono forte i padroni di casa che dopo nove minuti trovano il vantaggio con Bruno Fernandes. La Roma riesce a ribaltare il risultato al 15' ed al 33' con un rigore trasformato da Pellegrini ed un tap-in di Dzeko servito dallo stesso numero 7 giallorosso.
Ma una è una Roma sfortunata che in 37' perde tre giocatori per infortunio (Veretout, Pau Lopez e Spinazzola) ed è costretta ad usare tutti i cambi.
Nella ripresa la Roma non scende praticamente in campo ed il Manchester United dilaga trovando subito il pareggio al 48' con Cavani. L'uruguaiano trova la doppietta al 64' con un facile tap-in su respinta di Mirante. Al 71' trova il secondo gol personale anche Bruno Fernandes su rigore. Un penalty discutibile per la dinamica dell'azione, ma con un contatto che effettivmente è avvenuto anche se a palla molto lontana. Dopo quattro minuti segna anche Pogba di testa ed all'86' chiudi i discorsi Greenwod con un diagonale.
Una buona Roma nel primo tempo che è andata contro gli infortuni e contro tutti. Ma nella ripresa i giallorossi non escono dagli spogliatoi, lasciando il fianco agli avversari.
Molto stanchi i giallorossi, come riconosciuto a fine partita da Bruno Fernandes che ammette di aver visto diversi giocatori della Roma fare fatica a reggere il ritmo.
Ma merito allo United, che ha voluto vincere il match ed ha dimostrato sul campo di meritarlo.
Manchester United-Roma 6-2. Giallorossi sfortunati ma inesistenti per tutto il secondo tempo
La semifinale d'andata di Europa League tra Manchester United e Roma è terminata con il risultato di 6-2 in favore degli inglesi.
Partono forte i padroni di casa che dopo nove minuti trovano il vantaggio con Bruno Fernandes. La Roma riesce a ribaltare il risultato al 15' ed al 33' con un rigore trasformato da Pellegrini ed un tap-in di Dzeko servito dallo stesso numero 7 giallorosso.
Ma una è una Roma sfortunata che in 37' perde tre giocatori per infortunio (Veretout, Pau Lopez e Spinazzola) ed è costretta ad usare tutti i cambi.
Nella ripresa la Roma non scende praticamente in campo ed il Manchester United dilaga trovando subito il pareggio al 48' con Cavani. L'uruguaiano trova la doppietta al 64' con un facile tap-in su respinta di Mirante. Al 71' trova il secondo gol personale anche Bruno Fernandes su rigore. Un penalty discutibile per la dinamica dell'azione, ma con un contatto che effettivmente è avvenuto anche se a palla molto lontana. Dopo quattro minuti segna anche Pogba di testa ed all'86' chiudi i discorsi Greenwod con un diagonale.
Una buona Roma nel primo tempo che è andata contro gli infortuni e contro tutti. Ma nella ripresa i giallorossi non escono dagli spogliatoi, lasciando il fianco agli avversari.
Molto stanchi i giallorossi, come riconosciuto a fine partita da Bruno Fernandes che ammette di aver visto diversi giocatori della Roma fare fatica a reggere il ritmo.
Ma merito allo United, che ha voluto vincere il match ed ha dimostrato sul campo di meritarlo.
Manchester UTD-Roma, le formazioni ufficiali
(REDAZIONE - INSIDEROMA.COM) - Mancano pochi minuti al big match dell'Old Trafford con la Roma che contro il Manchester United si gioca tutta la stagione. Dai primi 90 minuti, infatti, dipenderà con ogni probabilità l'esito del ritorno che decreterà quale delle due squadre staccherà il biglietto per la finale di Danzica.
Manchester United (4-2-3-1): De Gea; Wan-Bissaka, Lindelof, Maguire, Shaw; McTominay, Fred; Rashford, Bruno Fernandes, Pogba; Cavani. Allenatore: Ole Gunnar Solskjaer
Roma (3-4-2-1): Pau Lopez; Ibanez, Cristante, Smalling; Karsdorp, Diawara, Veretout, Spinazzola; Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.
TIFO SOCIAL - In scia alle restrizioni in atto per contenere la diffusione della pandemia che ha impedito la trasferta dei tifosi giallorossi, la carica è "social" con il profilo Twitter della Roma che carica il video che ritrae le centinaia di tifosi giallorossi, che non hanno fatto mancare il loro incoraggiamento ai ragazzi di Fonseca, prima della partenza.
NOI, inseguendo un sogno
(ALESSANDRO CAPONE - INSIDEROMA.COM) - NO, non sarà una serata come le altre. Quando i tuoi colori scendono in campo le sensazioni le senti nella testa, nello stomaco e le emozioni sono forti.
Questo virus ti ha privato dell'orgoglio e il privilegio di poter essere fisicamente al fianco della tua squadra da più di un anno e ti manca maledettamente tutto. Quello che non può riuscire a toglierti è il sentirti li lo stesso. Il cuore e la mente viaggiano e un po' di nostalgia ti assale pensando che ora saresti potuto e dovuto essere su un aereo con destinazione Manchester inseguendo un sogno. Quanto sarebbe stato bello mettere piede su suolo inglese con l'incoscienza di chi è convinto di farcela nonostante tutto. Con la voglia di fare in modo che si ricordino di noi e cancellare qualche vecchio pensiero del passato che stasera non può e non deve riecheggiare nella mente.
L'obiettivo è uno e te lo giochi in centottanta minuti. Un obiettivo che sentì di meritare di vivere un tutt’uno con chi è come te, un tutt’uno con la città: è Danzica, è la finale. I pensieri continuano a correre. Allora vedi l'avvicinamento allo stadio, i brindisi che tanto mancano e quei cavalli che ogni volta ti sembrano sempre più grandi. Le braccia tese al cielo e boati forti sotto il solito plumbeo cielo inglese in cui rimbomba il nome di Roma. Torneremo, lo sai, è solo questione di tempo.
AL nostro posto stasera ci saranno purtroppo solo seggiolini vuoti. Questo non vuol dire che Roma non sarà li. La voglia, la forza, la spinta della città arriverà fin la. In tanti questa sera saranno soli a casa senza però esserlo effettivamente. Sarà solo fisicamente perché ciò che ti unirà a tutti quando sentirai il fischio di inizio sarà così forte da mettere in connessione i cuori e le menti di chi si sentirà parte di questo splendido sogno da cui nessuno vuole svegliarsi. Sentirai la tensione, l’attesa, la voglia di prenderti una rivincita in questo periodo non certo facile.
CALCIO, si, ma non sarà mai solo una semplice partita. Non sarà mai qualcosa d’élite come qualcuno pensa o intende fare. Non sarà mai come vuole chi si sente il padrone di qualcosa che non gli appartiene. Non sarà mai solo una mera questione economica. Perché tutte queste emozioni, queste sensazioni, i brividi come quelli di stasera, nessuna cifra economica potrà mai riprodurli, nessun format potrà mai vendere ciò che sentì dentro. Anzi, nel loro tentativo di riempirsi le tasche riusciranno probabilmente solo ad allontanare le nuove generazioni. E a quel punto, una volta eliminati gli ultimi baluardi di romanticismo che già non esiste più. Quando avranno trasformato tutto in un prodotto, si accorgeranno di ciò che hanno fatto. Ma non potranno mai riuscirci fin quando chi vive queste sensazioni sulla pelle lotterà per i suoi sogni, lotterà per quelle emozioni.
MODERNO, questo è il loro progetto. Ma come si può pensare di cambiare radicalmente qualcosa che radicalmente è legato alle tradizioni? Combatterai questo sistema, sempre. Perché quando stasera il pallone comincerà a muoversi sul prato dell’Old Trafford il solo scatenarsi delle sensazioni annullerà i loro futili pensieri. Ti sentirai come sempre parte di un qualcosa di troppo grande per essere sconfitto. E allora continuerai a sognare cercando di spingere in rete quel pallone con il cuore e con la voce anche se nessuno potrà sentirla.
FORZA GRANDE ROMA, FORZA ROMA ALÈ, NON MOLLARE MAI,
LOTTA E VINCI INSIEME A NOI
"Back to Your Soccer Dream", il calcio dribbla la pandemia
(REDAZIONE - INSIDEROMA.COM) - Da mondo dorato a settore in affanno: contro ogni previsione, la pandemia ha inferto un duro colpo anche al calcio, un "posto al sole" da sempre privilegiato. Dopo un anno di pseudo "digiuno" tantissima la voglia di tornare a correre dietro ad un pallone, a partire dai piccoli campetti.
Proprio in quest' ottica nasce l'iniziativa Back to your soccer Dream che si svolgerà a partire dalla fine di maggio a San Gregorio Magno. Di che si tratta e a chi è rivolta? Ne abbiamo parlato con Emilio Muccione, Responsabile scouting della Cavese, oltre che cittadino speciale del piccolo paesino in provincia di Salerno impegnato da sempre nella valorizzazione del territorio.
"La pandemia è stata senza dubbio un durissimo colpo per Direttori e osservatori soprattutto a livello giovanile perché il calcio si è fermato completamente mentre a livello di prima squadra si è potuto lavorare da settembre dato che i campionati dalla A alla Serie D hanno continuato. "BACK TO YOUR SOCCER DREAM" è un CAMPUS organizzato per valorizzare il territorio ed il grande Centro Sportivo di San Gregorio Magno che, all'unanimità, è riconosciuto come uno dei migliori del Sud Italia ed ogni anno ospita società professionistiche in ritiro.
Lo scorso anno è stata qui la Salernitana per 20 giorni allenata dall'ex CT della nazionale Giampiero Ventura che si è mostrato particolarmente entusiasta della struttura che comprende albergo, ristorante, campo di allenamento, campo da tennis, palestra. In pratica, mentre mangi hai il campo sotto, basta fare 3 scalini e sei sul manto verde.
A CHI E' RIVOLTO - Il Campus è rivolto a giovani aspiranti calciatori ( nella fascia d'eta 2004 -2010) che hanno voglia di mettersi in mostra, a loro la possibilità unica di essere visionati da tantissime società di Serie A , B, Lega Pro che saranno presenti con direttori e osservatori. Non solo allenamenti che si svolgeranno ogni giorno dalle 15 00 alle 17 00, spazio anche ad un corso di mental coaching con il Prof di Coverciano Alessio Spataro, ex Responsabile Tecnico del Milan ed ex responsabile del settore giovanili di Empoli e Reggina. Figura di assoluta garanzia. Ad oggi, Atalanta, Parma, Spal, Milan, Roma, Genoa, Bologna, Monza, Napoli, Benevento, Spezia, Bisceglie, Foggia, Pontedera, Turris, Juve Stabia hanno ricevuto invito, altre verranno invitate in questi giorni e mi hanno dato già una conferma ufficiosa della loro partecipazione. Posso dire che sarà una grande esperienza per i ragazzi che per 3 giorni avranno la possibilità di mettersi in mostra in una struttura "top" per tornare a credere nel loro sogno. Non a caso, il campus si chiama "Ritorna al tuo sogno calcistico" dopo 13 mesi di prigionia durante i quali molti giovani hanno dovuto mettere in un cassetto le loro aspirazioni, pronte ore a riprendere il volo" .
Emilio, la tua è quella che può definirsi la classica favola a lieto fine: da tifoso a talent scout, ci racconti tutte le tappe che ti hanno portato a trasformare il calcio da passione a lavoro?
"La mia "malattia" per il calcio ed io siamo nati insieme. Fin da piccolissimo studiavo e conoscevo a memoria altezza, peso, partite giocate, gol fatti, data di nascita di tutti i calciatori della Panini e ripetevo a memoria tutte le formazioni italiane e le nazionali. Per due anni alle superiori scappavo a Salerno almeno 3 volte a settimana, carta e penna alla mano a vedere allenamento di Zeman e Delio Rossi. Studio calcio ogni giorno tante ore al giorno da più di 30 anni sotto tutti gli aspetti ed ogni giorno ascolto parlare di calcio mister, direttori, opinionisti, addetti ai lavori che mi arricchiscono sotto tutti i punti di vista... Nel 2000 sono andato in Austria a Kapfenberg per assistere per oltre 15 giorni al ritiro di Capello e studiarlo a livello tattico /tecnico /comportamentale con i calciatori. Nel 2016 10 giorni a Pinzolo a "studiare" Spalletti. Nel 2011 a Riscone di Brunico per "mettere sotto la lente" Luis Enrique.
Nella mia vita ho fatto il mister, il match analyst, lo scouting, ora studio da direttore ed ho fatto il corso FIGC per poterlo fare fino in serie D, a breve andrò a fare quello di Coverciano. Nel recente passato ho avuto il piacere di collaborare proprio con Insideroma ed in questa occasione voglio ricordare Gabriele Nobile, grandissimo editore, di recente scomparso.
Da 3 anni collaboro con la Cavese e giro per i campi per vedere i ragazzi, selezionarli e poi chiudere le trattative con società e genitori e faccio scouting per la prima squadra osservando le squadre primavera, Lega Pro e serie D. Quale sarà la prossima avventura? Ancora non so cosa farò il prossimo anno, non ho progetti scritti a tavolino, ma lavorerò duramente per realizzare il prossimo sogno. Del resto, il futuro è bello perchè è imprevedibile".
Roma, la regola delle tre S: sfide, sogni e speranze
(REDAZIONE - INSIDEROMA.COM) - A 24 ore dal big match contro il Manchester United la Roma di Fonsesa sogna e spera. Archiviato (ingiustificatamente) il campionato, ci proiettiamo alla partita di domani carichi di aspettative come sempre.
Gettare il cuore oltre l'ostacolo (e il Manchester United è decisamente un grosso ostacolo), al di là di qualsiasi schema, questo ciò che chiedono i tifosi a gran voce.
Nell'ultimo anno, in scia alla pandemia, abbiamo dovuto imparare a confrontarci con una nuova idea di calcio che mai avremmo sperato di dover sperimentare. Per non parlare poi del progetto mai decollato della Superlega che ci ha catapultati in una strana dimensione di calcio che non avremmo mai pensato di dover discutere e analizzare se non da contabili, perchè in quell'idea - diciamolo pure, più economica che sportiva - c'era ben poco di cuore e prossimità territoriale. Non possiamo però negare che questo calcio, almeno per il nostro campionato andrebbe rivisto: meno squadre, meno partite così da salvarne qualità e soprattutto "legamenti".
Nella nostra città sul tema "Superlega" si sono espressi molti personaggi di spicco dal Presidente del Consiglio Draghi alla prima cittadina Raggi, a testimonianza di come l'argomento sia sentito anche nelle stanze istituzionali che scaldano i motori per un altro appuntamento importante vista l'imminenza delle amministrative nella Capitale.
Due, al momento, i maggiori pretendenti (in attesa di capire meglio cosa farà il PD): l'uscente Virginia Raggi e Carlo Calenda con la sua bozza di Roma che andremo ad analizzare nei prossimi giorni. Un'altra "partita" da seguire con il fiato sospeso.
Manchester United: e se il vero "Devil" fosse Dzeko?
(MASSIMO PAPITTO - INSIDEROMA.COM) - Non è stata una stagione da ricordare per Edin Dzeko… inutile girarci intorno. Questa è stata una stagione difficile, piena zeppa di incomprensioni, ripensamenti e anche litigi ma ora tutto sembra essere alle spalle per puntare al grande obiettivo: la finale di Europa League che permetterebbe al bosniaco di salutare da protagonista assoluto.
La sua rete numero 30 in Europa contro l’Ajax nel ritorno del quarto di finale è stato il lasciapassare per i sogni. Il numero dei gol testimonia la grandezza di questo attaccante che quando vede lo United vede solo ricordi positivi.
Questo match è quasi un derby per lui, contro i Red Devils nella sua lunghissima carriera ha giocato 9 volte con 7 gol segnati e 2 assist dai tempi gloriosi dei derby di Manchester con la maglia del City. E’ una delle sue vittime preferite. In questa ennesima cavalcata europea con la Roma la sua leadership si è fatta sentire, è stata fondamentale, le opache prestazioni del campionato hanno fatto da contraltare alle belle prestazioni europee con le due partite con l’Ajax che sono state il fiore all’occhiello della sua opaca stagione.
Dzeko con il gol all’Ajax ha superato anche Totti come miglior marcatore fuori dai confini nazionali. Il bosniaco è uno dei quattro giocatori ad aver segnato almeno 30 gol con una singola squadra, gli fanno compagni giocatori di spessore come Del Piero, Filippo Inzaghi e Andrij Shevchenko. Numeri pazzeschi per lui. Il futuro però è adesso. Non si pensa al passato e neanche al futuro, il futuro è l’Old trafford e una sfida di alto livello. Lo stesso 9 giallorosso lo diceva al termine del match con l’Ajax: “Concentriamoci sul presente. Conta la Roma”.
Dzeko è all’ultimo giro di giostra forse con la Roma e in questa giostra il destino gli ha messo di fronte le maglie “amiche” del Manchester United, prima di un possibile saluto a fine stagione in grande stile magari con una coppa da alzare al cielo di Danzica a maggio. Sarebbe il giusto coronamento di sei anni comunque pieni di emozioni romaniste e che lo hanno consacrato come uno dei giocatori più importanti della storia del club capitolino. Trovare un attaccante alla sua altezza non sarà per niente facile ma prima di pensare a questo c’è da finire un lavoro iniziato da un colpo di testa su Chiellini e un gol fatto a Buffon in un caldo pomeriggio di agosto del 2015. Lì è iniziato tutto e Danzica era ancora lontana. Ora dopo 6 anni la cittadina polacca è molto più vicina, Solskjaer permettendo.
Edin Dzeko, il campione dai gol importanti
(DANIELE MATTIOLI - INSIDEROMA.COM) 30 settembre 2009. Una classica serata di vento freddo a Manchester, Regno Unito. Si gioca la seconda giornata della fase a gironi di Champions League. L’Old Trafford è tutto esaurito. I tifosi cercano di spingere il più possibile Rooney e compagni per sbloccare il risultato, ma la difesa di un coriaceo Wolfsburg tiene duro. È il 56’ minuto di gioco, quando Makoto Hasebe, terzino giapponese, pennella un bel cross in mezzo all’area di rigore. Edin Dzeko si muove in maniera egregia, come solo lui sa fare, prende il tempo a Patrice Evra e colpisce di testa il pallone. Il portiere dello United Tomasz Kuszack non ci arriva. Lo stadio si ammutolisce. Il Wolsburg è in vantaggio, grazie ad un gol della propria stella bosniaca.
Sono passati 4228 giorni, quasi 12 anni, da quel momento. Edin Dzeko, nel frattempo, ha raggiunto la bellezza di 45 gol a livello europeo, 30 dei quali con la divisa della Roma.
L’ultimo, che l’ha fatto diventare il giocatore con più reti in Europa nella storia giallorossa, è arrivato nel ritorno dei quarti di finale contro l’Ajax, poche settimane fa. Un gol che è risultato decisivo per il passaggio del turno. Un gol che ha testimoniato ancora una volta che, nel momento del bisogno, il Cigno di Sarajevo non manca mai all’appello.
È, infatti, impossibile dimenticare i gol segnati nella meravigliosa cavalcata, terminata in semifinale, della Champions League 2017-2018. La doppietta realizzata a Londra contro il Chelsea, il tocca che supera Pyatov nella vittoria contro lo Shaktar Donetsk agli ottavi o le reti contro il Barcellona nello storico doppio confronto ai quarti di finale.
Delle 6 stagioni fin qui vissute con la divisa della Roma, quella attuale è stata probabilmente la più complicata per Dzeko. La positività al Covid-19, le incomprensioni con l’allenatore Paulo Fonseca (con la successiva perdita della fascia da capitano) e i diversi problemi fisici non gli hanno permesso di incidere come avrebbe voluto sulla stagione della Roma.
Il peggio però sembra oramai alle spalle. La stella bosniaca sta trovando il giusto ritmo partita e quella confidenza con il gol che è fondamentale per ogni attaccante. Le 3 reti segnate nelle ultime 4 partite disputate di Europa League ne sono la testimonianza.
Ora si è entrati a tutti gli effetti nel momento chiave della stagione. Per la seconda volta in quattro anni, la Roma disputerà una semifinale europea. A guidarla, in attacco, ci sarà ancora una volta Edin Dzeko.
“Davanti a noi abbiamo uno degli avversari più forti degli ultimi 20 anni del calcio europeo, non sarà affatto facile. Ne siamo consapevoli, ma non dobbiamo avere paura. Tutto è possibile" ha dichiarato qualche giorno fa il numero 9 giallorosso.
Impossibile dargli torto. Soprattutto se, nella tua squadra, hai un giocatore come Edin Dzeko. Un campione dai gol importanti.
Edin Dzeko, il campione dai gol importanti
(DANIELE MATTIOLI - INSIDEROMA.COM) 30 settembre 2009. Una classica serata di vento freddo a Manchester, Regno Unito. Si gioca la seconda giornata della fase a gironi di Champions League. L’Old Trafford è tutto esaurito. I tifosi cercano di spingere il più possibile Rooney e compagni per sbloccare il risultato, ma la difesa di un coriaceo Wolfsburg tiene duro. È il 56’ minuto di gioco, quando Makoto Hasebe, terzino giapponese, pennella un bel cross in mezzo all’area di rigore. Edin Dzeko si muove in maniera egregia, come solo lui sa fare, prende il tempo a Patrice Evra e colpisce di testa il pallone. Il portiere dello United Tomasz Kuszack non ci arriva. Lo stadio si ammutolisce. Il Wolsburg è in vantaggio, grazie ad un gol della propria stella bosniaca.
Sono passati 4228 giorni, quasi 12 anni, da quel momento. Edin Dzeko, nel frattempo, ha raggiunto la bellezza di 45 gol a livello europeo, 30 dei quali con la divisa della Roma.
L’ultimo, che l’ha fatto diventare il giocatore con più reti in Europa nella storia giallorossa, è arrivato nel ritorno dei quarti di finale contro l’Ajax, poche settimane fa. Un gol che è risultato decisivo per il passaggio del turno. Un gol che ha testimoniato ancora una volta che, nel momento del bisogno, il Cigno di Sarajevo non manca mai all’appello.
È, infatti, impossibile dimenticare i gol segnati nella meravigliosa cavalcata, terminata in semifinale, della Champions League 2017-2018. La doppietta realizzata a Londra contro il Chelsea, il tocca che supera Pyatov nella vittoria contro lo Shaktar Donetsk agli ottavi o le reti contro il Barcellona nello storico doppio confronto ai quarti di finale.
Delle 6 stagioni fin qui vissute con la divisa della Roma, quella attuale è stata probabilmente la più complicata per Dzeko. La positività al Covid-19, le incomprensioni con l’allenatore Paulo Fonseca (con la successiva perdita della fascia da capitano) e i diversi problemi fisici non gli hanno permesso di incidere come avrebbe voluto sulla stagione della Roma.
Il peggio però sembra oramai alle spalle. La stella bosniaca sta trovando il giusto ritmo partita e quella confidenza con il gol che è fondamentale per ogni attaccante. Le 3 reti segnate nelle ultime 4 partite disputate di Europa League ne sono la testimonianza.
Ora si è entrati a tutti gli effetti nel momento chiave della stagione. Per la seconda volta in quattro anni, la Roma disputerà una semifinale europea. A guidarla, in attacco, ci sarà ancora una volta Edin Dzeko.
“Davanti a noi abbiamo uno degli avversari più forti degli ultimi 20 anni del calcio europeo, non sarà affatto facile. Ne siamo consapevoli, ma non dobbiamo avere paura. Tutto è possibile" ha dichiarato qualche giorno fa il numero 9 giallorosso.
Impossibile dargli torto. Soprattutto se, nella tua squadra, hai un giocatore come Edin Dzeko. Un campione dai gol importanti.
Manchester United: e se il vero "Devil" fosse Dzeko?
(MASSIMO PAPITTO - INSIDEROMA.COM) - Non è stata una stagione da ricordare per Edin Dzeko… inutile girarci intorno. Questa è stata una stagione difficile, piena zeppa di incomprensioni, ripensamenti e anche litigi ma ora tutto sembra essere alle spalle per puntare al grande obiettivo: la finale di Europa League che permetterebbe al bosniaco di salutare da protagonista assoluto.
La sua rete numero 30 in Europa contro l’Ajax nel ritorno del quarto di finale è stato il lasciapassare per i sogni. Il numero dei gol testimonia la grandezza di questo attaccante che quando vede lo United vede solo ricordi positivi.
Questo match è quasi un derby per lui, contro i Red Devils nella sua lunghissima carriera ha giocato 9 volte con 7 gol segnati e 2 assist dai tempi gloriosi dei derby di Manchester con la maglia del City. E’ una delle sue vittime preferite. In questa ennesima cavalcata europea con la Roma la sua leadership si è fatta sentire, è stata fondamentale, le opache prestazioni del campionato hanno fatto da contraltare alle belle prestazioni europee con le due partite con l’Ajax che sono state il fiore all’occhiello della sua opaca stagione.
Dzeko con il gol all’Ajax ha superato anche Totti come miglior marcatore fuori dai confini nazionali. Il bosniaco è uno dei quattro giocatori ad aver segnato almeno 30 gol con una singola squadra, gli fanno compagni giocatori di spessore come Del Piero, Filippo Inzaghi e Andrij Shevchenko. Numeri pazzeschi per lui. Il futuro però è adesso. Non si pensa al passato e neanche al futuro, il futuro è l’Old trafford e una sfida di alto livello. Lo stesso 9 giallorosso lo diceva al termine del match con l’Ajax: “Concentriamoci sul presente. Conta la Roma”.
Dzeko è all’ultimo giro di giostra forse con la Roma e in questa giostra il destino gli ha messo di fronte le maglie “amiche” del Manchester United, prima di un possibile saluto a fine stagione in grande stile magari con una coppa da alzare al cielo di Danzica a maggio. Sarebbe il giusto coronamento di sei anni comunque pieni di emozioni romaniste e che lo hanno consacrato come uno dei giocatori più importanti della storia del club capitolino. Trovare un attaccante alla sua altezza non sarà per niente facile ma prima di pensare a questo c’è da finire un lavoro iniziato da un colpo di testa su Chiellini e un gol fatto a Buffon in un caldo pomeriggio di agosto del 2015. Lì è iniziato tutto e Danzica era ancora lontana. Ora dopo 6 anni la cittadina polacca è molto più vicina, Solskjaer permettendo.
Roma, la regola delle tre S: sfide, sogni e speranze
(REDAZIONE - INSIDEROMA.COM) - A 24 ore dal big match contro il Manchester United la Roma di Fonsesa sogna e spera. Archiviato (ingiustificatamente) il campionato, ci proiettiamo alla partita di domani carichi di aspettative come sempre.
Gettare il cuore oltre l'ostacolo (e il Manchester United è decisamente un grosso ostacolo), al di là di qualsiasi schema, questo ciò che chiedono i tifosi a gran voce.
Nell'ultimo anno, in scia alla pandemia, abbiamo dovuto imparare a confrontarci con una nuova idea di calcio che mai avremmo sperato di dover sperimentare. Per non parlare poi del progetto mai decollato della Superlega che ci ha catapultati in una strana dimensione di calcio che non avremmo mai pensato di dover discutere e analizzare se non da contabili, perchè in quell'idea - diciamolo pure, più economica che sportiva - c'era ben poco di cuore e prossimità territoriale. Non possiamo però negare che questo calcio, almeno per il nostro campionato andrebbe rivisto: meno squadre, meno partite così da salvarne qualità e soprattutto "legamenti".
Nella nostra città sul tema "Superlega" si sono espressi molti personaggi di spicco dal Presidente del Consiglio Draghi alla prima cittadina Raggi, a testimonianza di come l'argomento sia sentito anche nelle stanze istituzionali che scaldano i motori per un altro appuntamento importante vista l'imminenza delle amministrative nella Capitale.
Due, al momento, i maggiori pretendenti (in attesa di capire meglio cosa farà il PD): l'uscente Virginia Raggi e Carlo Calenda con la sua bozza di Roma che andremo ad analizzare nei prossimi giorni. Un'altra "partita" da seguire con il fiato sospeso.
"Back to Your Soccer Dream", il calcio dribbla la pandemia
(REDAZIONE - INSIDEROMA.COM) - Da mondo dorato a settore in affanno: contro ogni previsione, la pandemia ha inferto un duro colpo anche al calcio, un "posto al sole" da sempre privilegiato. Dopo un anno di pseudo "digiuno" tantissima la voglia di tornare a correre dietro ad un pallone, a partire dai piccoli campetti.
Proprio in quest' ottica nasce l'iniziativa Back to your soccer Dream che si svolgerà a partire dalla fine di maggio a San Gregorio Magno. Di che si tratta e a chi è rivolta? Ne abbiamo parlato con Emilio Muccione, Responsabile scouting della Cavese, oltre che cittadino speciale del piccolo paesino in provincia di Salerno impegnato da sempre nella valorizzazione del territorio.
"La pandemia è stata senza dubbio un durissimo colpo per Direttori e osservatori soprattutto a livello giovanile perché il calcio si è fermato completamente mentre a livello di prima squadra si è potuto lavorare da settembre dato che i campionati dalla A alla Serie D hanno continuato. "BACK TO YOUR SOCCER DREAM" è un CAMPUS organizzato per valorizzare il territorio ed il grande Centro Sportivo di San Gregorio Magno che, all'unanimità, è riconosciuto come uno dei migliori del Sud Italia ed ogni anno ospita società professionistiche in ritiro.
Lo scorso anno è stata qui la Salernitana per 20 giorni allenata dall'ex CT della nazionale Giampiero Ventura che si è mostrato particolarmente entusiasta della struttura che comprende albergo, ristorante, campo di allenamento, campo da tennis, palestra. In pratica, mentre mangi hai il campo sotto, basta fare 3 scalini e sei sul manto verde.
A CHI E' RIVOLTO - Il Campus è rivolto a giovani aspiranti calciatori ( nella fascia d'eta 2004 -2010) che hanno voglia di mettersi in mostra, a loro la possibilità unica di essere visionati da tantissime società di Serie A , B, Lega Pro che saranno presenti con direttori e osservatori. Non solo allenamenti che si svolgeranno ogni giorno dalle 15 00 alle 17 00, spazio anche ad un corso di mental coaching con il Prof di Coverciano Alessio Spataro, ex Responsabile Tecnico del Milan ed ex responsabile del settore giovanili di Empoli e Reggina. Figura di assoluta garanzia. Ad oggi, Atalanta, Parma, Spal, Milan, Roma, Genoa, Bologna, Monza, Napoli, Benevento, Spezia, Bisceglie, Foggia, Pontedera, Turris, Juve Stabia hanno ricevuto invito, altre verranno invitate in questi giorni e mi hanno dato già una conferma ufficiosa della loro partecipazione. Posso dire che sarà una grande esperienza per i ragazzi che per 3 giorni avranno la possibilità di mettersi in mostra in una struttura "top" per tornare a credere nel loro sogno. Non a caso, il campus si chiama "Ritorna al tuo sogno calcistico" dopo 13 mesi di prigionia durante i quali molti giovani hanno dovuto mettere in un cassetto le loro aspirazioni, pronte ore a riprendere il volo" .
Emilio, la tua è quella che può definirsi la classica favola a lieto fine: da tifoso a talent scout, ci racconti tutte le tappe che ti hanno portato a trasformare il calcio da passione a lavoro?
"La mia "malattia" per il calcio ed io siamo nati insieme. Fin da piccolissimo studiavo e conoscevo a memoria altezza, peso, partite giocate, gol fatti, data di nascita di tutti i calciatori della Panini e ripetevo a memoria tutte le formazioni italiane e le nazionali. Per due anni alle superiori scappavo a Salerno almeno 3 volte a settimana, carta e penna alla mano a vedere allenamento di Zeman e Delio Rossi. Studio calcio ogni giorno tante ore al giorno da più di 30 anni sotto tutti gli aspetti ed ogni giorno ascolto parlare di calcio mister, direttori, opinionisti, addetti ai lavori che mi arricchiscono sotto tutti i punti di vista... Nel 2000 sono andato in Austria a Kapfenberg per assistere per oltre 15 giorni al ritiro di Capello e studiarlo a livello tattico /tecnico /comportamentale con i calciatori. Nel 2016 10 giorni a Pinzolo a "studiare" Spalletti. Nel 2011 a Riscone di Brunico per "mettere sotto la lente" Luis Enrique.
Nella mia vita ho fatto il mister, il match analyst, lo scouting, ora studio da direttore ed ho fatto il corso FIGC per poterlo fare fino in serie D, a breve andrò a fare quello di Coverciano. Nel recente passato ho avuto il piacere di collaborare proprio con Insideroma ed in questa occasione voglio ricordare Gabriele Nobile, grandissimo editore, di recente scomparso.
Da 3 anni collaboro con la Cavese e giro per i campi per vedere i ragazzi, selezionarli e poi chiudere le trattative con società e genitori e faccio scouting per la prima squadra osservando le squadre primavera, Lega Pro e serie D. Quale sarà la prossima avventura? Ancora non so cosa farò il prossimo anno, non ho progetti scritti a tavolino, ma lavorerò duramente per realizzare il prossimo sogno. Del resto, il futuro è bello perchè è imprevedibile".