Repice: "La Roma nel futuro darà sicuramente fastidio alle grandi, sia in Italia che in Europa"
Francesco Repice, giornalista sportivo di Radio Rai e voce dello storico programma "Tutto il calcio minuto per minuto" è intervenuto ai microfoni di Roma Talk Radio all'interno del programma "All'Ombra della Lupa" per parlare di Roma, Derby e della nazionale:
Il Napoli vola. Se lo aspettava dopo sole 6 partite questo rendimento da parte della squadra di Luciano Spalletti?
"Mi aspettavo sicuramente un rendimento simile visto la squadra che ha a disposizione Luciano Spalletti e gli uomini a sua disposizione, che mi sembrano molto adatti al suo modo di interpretare il calcio. Però credo che siamo solo alla sesta giornata e che, in tutta sincerità, le cose siano ancora molto molto fluide e che sia difficile dare dei pareri definitivi. Io sono abituato a giudicare le squadre e la situazione a partire da gennaio, non prima".
Parliamo del derby. Partita intensa dal punto di vista del gioco e dei gol, ma che verrà ricordata anche per un arbitraggio contestato da entrambe le parti, pensando al gol di Pedro e al rigore concesso nella ripresa alla Roma. Come giudica l’operato di Guida ieri?
"Degli arbitraggi sinceramente non me ne frega niente, penso che il risutlato del campo sia quello più veritiero. E’ ovvio che Mourinho debba pensare a queste cose ed è giusto che nella sua strategia debba in qualche modo richiamare queste vicende. Ho visto una bellissima partita, me la sono rivista e registrata, rivedendola in tardissima serata e ho visto una partita di grandissima intensità, così come Inter-Atalanta, che ho commentato dal vivo, e Genoa-Verona. Tutta quell’intensità di cui si parlava e che noi richiamiamo sempre facendo sponda con la Premier League, che non è un campionato che io adori particolarmente, anzi, adesso si sta rivedendo da noi anche se con concezioni tattiche e tecniche molto più elevate rispetto alla Premier. Però, per quel che riguarda l’arbitraggio, ti ringrazio ma sono poco attratto dall’argomento. Ho visto due buone squadre, una potenzialmente molto molto forte e che nel futuro potrà dare sicuramente fastidio alle grandi sia in Italia che in Europa che è la Roma".
Da sottolineare la prova di Nicolò Zaniolo, oggetto di critiche anche ingiuste negli ultimi tempi. Ieri come lo ha trovato?
"Stiamo parlando del talento più luminoso del calcio italiano. Chi parla di Zaniolo e lo fa in maniera…(Ride, ndr) lo fa per questioni che non dipendono dalla tecnica. Stiamo parlando di un giocatore non forte, ma fortissimo, che tra poco credo sarà protagonista. Ecco perché ho parlato della Roma come di una squadra potenzialmente molto forte, perché potrà disporre contemporaneamente di Abraham, Zaniolo e Lorenzo Pellegrini. Secondo me è una squadra destinata nel tempo a primeggiare. Stiamo parlando di un giocatore fuori dal normale. Nicolò Zaniolo è un giocatore assolutamente fuori dal normale".
Citava Pellegrini…Sarebbe potuto cambiare qualcosa nel Derby a livello di risultato e gioco con lui in campo?
"Chi lo sa…Magari la Roma avrebbe perso 5-0. I discorsi sugli arbitri, su quello che poteva essere e non c’era non devono essere mai fatti dai critici. Lo devono fare i tecnici, che devono giustamente lamentarsi se vedono qualcosa di storto in mezzo al campo, ma non lo devono fare i critici. Questi devono parlare di pallone e basta, occuparsi di quello che hanno visto, non di quello che poteva o non poteva essere a seconda delle interpretazioni arbitrali".
Tra i giocatori Campioni d’Europa con la Nazionale c’è qualcuno che non sta rispettando le aspettative o sono tutti più o meno sul livello di questa estate?
"No stanno andando tutti bene. E’ chiaro che Sensi sta attraversando un momento di difficoltà, ma lui non c’era nemmeno. Credo che ci siano giocatori che stanno andando molto forte e che stanno confermando quella tenuta psico-fisica. Mi riferisco in particolare a Barella o a Bastoni, anche ai quei due difensori della Juve che, d’accordo vengono alternati e stanno attraversando un periodo di stanchezza dovuto anche alla carta d’identità, ma che non mi deludono mai, né Bonucci né Chiellini. Aspetto tanto Spinazzola e, a proposito di Roma, mi sono scordato di citare quei talenti in più, tra quegli uomini, tra quei picchi di cifra tecnica in più di cui dispone la Roma: Pellegrini, Zaniolo, Abraham e Spinazzola".
Ha idea di quando potremmo rivedere in campo Spinazzola?
"Dicembre. Credo fine dicembre. Con l’inizio del nuovo anno potremmo già vederlo in campo".
Un acquisto di gennaio Spinazzola, magari con qualche altro investimento…
"Sì esatto, un acquisto di gennaio e credo che ne arriveranno altri due. Penso un terzino destro e un centrocampista. Arriveranno questi due acquisti secondo me importanti e ci sarà Leonardo Spinazzola, insomma, credo che la squadra sia destinata a fare molto bene già quest’anno e poi ho visto gesti da assoluto fuoriclasse di José Mourinho, come quella mossa di radunare la squadra sotto la curva dopo la sconfitta: ha dato una sterzata molto molto importante alla stagione. Sono gesti che sembrano di poca importanza, ma alla fine si tradurranno in punti. Come ho visto un’ottima organizzazione della Lazio sotto il punto di vista dell’interpretazione della partita e parlavano di un Sarri già in crisi e con problemi come con Luis Alberto ecc. Sono tutte cose che vengono cancellate da una partita, o meglio, vedremo se mascherate o se completamente cancellate".
Si avvicina la Nations League. Dato il rendimento dello sport italiano in competizioni europee e Olimpiadi, si aspetta che la Nazionale possa trionfare anche in questo torneo che sta attirando su di sé le attenzioni di pubblico e mass media? All’inizio non era così ben vista la competizione…
"All’inizio no. Però adesso c’è e l’Italia è nella fase finale, in semifinale e ti aspetti di vincerla o proverai a farlo e ci mancherebbe altro. La maglia azzurra ha 4 stelle d’oro disegnate sul petto e due Europei, qualsiasi competizione alla quale partecipa, lo fa per vincere. Compete per vincere. E’ nella storia, è nella tradizione. Dev’essere così".
E’ d’accordo con la riapertura degli stadi al 75% o è troppo presto?
"Una cosa che rispondo sempre in questi casi è che ognuno si preoccupi del suo. Io mi fido totalmente della scienza e di coloro i quali sono stati posti in quegli ambiti in cui bisogna decidere, in virtù di esperienza, professionalità e di studio e se mi metto a dirlo io sinceramente fa abbastanza ridere. Sia che lo dico io che quelli come me. Lasciamo fare a chi si occupa di queste cose. Se gli scienziati mi diranno che si può entrare al 75% negli stadi io sarò d’accordo con loro. Se diranno che non si può, io sarò d’accordo lo stesso con loro. Perché sono loro che ne sanno più di me. Altrimenti sarebbe come se un fisico, un virologo, o un infettivologo venisse a confutarmi il racconto di una partita di calcio. Ecco, ognuno facesse il suo mestiere che staremo tutti meglio".
Lazio vs Roma 3-2 | Termina il Derby della Capitale
LAZIO (4-3-3): Reina; Marusic, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj; Milinkovic Savic, Leiva, Luis Alberto; Pedro, Immobile, Felipe Anderson.
A disposizione: Strakosha; Adamonis, Patric, Radu, Lazzari, Escalante, Akpa Akpro, Cataldi, Basic, Raul Moro, Romero, Muriqi.
Allenatore: Maurizio Sarri.
Squalificati: –
Indisponibili: Adekanye e Zaccagni.
Diffidati: –
ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Ibanez, Vina; Cristante, Veretout; Zaniolo, Mkhitaryan, El Shaarawy; Abraham.
A disposizione: Fuzato, Boer, Kumbulla, Smalling, Calafiori, Diawara, Darboe, Carles Perez, Shomurodov, Borja Mayoral.
Allenatore: José Mourinho.
Squalificati: Pellegrini.
Indisponibili: Spinazzola.
Diffidati: –
Arbitro: Guida di Torre Annunziata.
Guardalinee: Meli, Peretti.
Quarto uomo: Di Bello.
VAR: Irrati.
AVAR: Longo.
Milinkovic Savic: "Possiamo festeggiare ed andare a casa contenti"
Milinkovic Savic, centrocampista della Lazio, ha parlato ai microfoni di Dazn al termine del Derby contro la Roma:
Quanto li hai fatti gioire questi tifosi?
"Ne avevano bisogno. Noi abbiamo fatto una bella partita quindi possono festeggiare e andare a casa contenti".
Sarri parlava di una scintilla che doveva scoccare, è scoccata? E’ la partita della svolta?
"Abbiamo fatto finalmente una buona partita, abbiamo giocato meglio di quelle prima. La vittoria nel derby ci fa andare avanti con una motivazione in più".
Hai segnato tanti gol di testa, questo è uno dei più importanti?
"Sì, ho fatto tanti gol importanti ma mi piace segnare nel derby, questa è già la terza volta, cercherò di farli ancora".
Sul 3-2 ci sono state diverse occasioni per chiudere la partita ma è mancato cinismo
"Sì, su quello dobbiamo migliorare tanto. Spesso facciamo 1-2 ma perdiamo la cattiveria per farne altri, lì si sbaglia, l’altra squadra si alza e noi ci perdiamo. Dobbiamo migliorare".
Dopo questa partita l’autostima di cui parlava Immobile, da 0 a 100, quanto è?
"100".
Mourinho: "Arbitro e VAR non adatti ad una partita di questo livello. Questo è troppo"
José Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato ai microfoni di Dazn al termine del Derby contro la Lazio:
A fine partita ha parlato alla squadra, cosa ha detto?
"E’ fra di noi, come per le cose che diciamo nello spogliatoio, rimane tra noi. A fine partita l’ho voluto fare subito lì, ma era come se fosse nell’intimità dello spogliatoio".
Ha provato a vincere la partita, quanto hanno pesato i primi venti minuti e l’episodio del secondo gol? Nell’intervallo ha parlato molto con la quaterna arbitrale
"Lasciami dire qualcosa di positivo da uno che è stato in Italia più o meno 10 anni fa. Il calcio italiano è migliorato tanto, la qualità del gioco, la voglia di vincere è migliorata tanto. Però purtroppo una partita fantastica e arbitro e VAR non hanno avuto la dimensione di una partita di questo livello. Nella situazione del secondo gol invece che 2-0 poteva essere 1-1. Ha sbagliato l’arbitro, il VAR, tutti. Questo è troppo. Il secondo giallo a Lucas Leiva è anche importante. Giocare contro 10 significa tanto. Dopo 2-3 situazioni molto simili a quella di Pellegrini che ha ricevuto il rosso, ma oggi assolutamente niente. Penso che i miei giocatori siano stati la squadra migliore in campo, quando concedi tre gol ovviamente hai sbagliato qualcosa, ma il 2 e 3 sono contropiedi. Nel secondo gol la squadra aspettava il rigore e non il contropiede, però ha giocato, abbiamo provato, abbiamo dominato. Anche noi in panchina le abbiamo provate tutte, abbiamo messo la Lazio in grande difficoltà. Hanno fatto la gestione degli ultimi minuti come hanno voluto fare e l’arbitro lo ha permesso, è così. Non ho tanto di più da dire".
E’ preoccupato per gli errori difensivi?
"No, non sono preoccupato. Lo sarei se non avessimo giocato o cercato di vincere la partita anche nella difficoltà del 2-0 e 3-1, sarei preoccupato se la Lazio ci avesse dominato dal primo all’ultimo minuto. Il secondo e terzo gol sono arrivati in contropiede, chi sta perdendo deve rischiare come abbiamo fatto noi".
Ha parlato di emozione e razionalità per affrontare questa partita. Sul primo gol l’errore è stato un eccesso di emotività? Voler fare qualcosa in più che poi non ha pagato all’inizio?
"Il calcio italiano è davvero cambiato perché dopo una partita così tu vuoi parlare di calcio e non di arbitri, complimenti per questo anche a voi. L’inserimento di Milinkovic, è una cosa che noi sapevamo che loro fanno, ma abbiamo lasciato troppo spazio e lui ha qualità di arrivare in area. Naturalmente abbiamo sbagliato subito, ma abbiamo avuto una reazione come piace a me, come se non fosse successo niente, dimenticando subito il risultato e l’errore, reagendo come squadra e cercando le opportunità per pareggiare".
Oggi mancava un leader come Pellegrini, ma Zaniolo aveva una voglia e cattiveria che ha trascinato la squadra. Aspetta che crescano loro per fare quello step in più che ha nominato questa settimana?
"Non vorrei parlare di Pellegrini, dovrei parlare di nuovo di quello che è successo l’ultima partita e non voglio. Nicolò ha fatto una buona partita, magari qualche errore ma lui fisicamente ha distrutto gli avversari, ha avanzato con la palla, ha deciso magari non nel miglior modo per noi ma ha fatto una partita fantastica. Un peccato che abbia avuto questo affaticamento fisico che non gli ha permesso di finire la partita. Parlare di individualità è difficile, per te è più facile. Alleno squadre e sono contento con la mia squadra".
La squadra esce con grande orgoglio e coraggio dalla partita
"Siamo sempre stati squadra, anche nel momento della difficoltà. Quando vai in svantaggio emotivamente non è mai facile. Nell’intervallo ho detto che dovevamo correre il rischio e lo abbiamo fatto. Orgoglio sì, squadra sì, qualità di gioco sì. Magari Marco (Parolo) o qualcuno di voi non è d’accordo con me, ma meritavamo un risultato diverso. L’arbitro è stato decisivo in questa partita, ma magari non siete d’accordo neanche in questo".
Sarri: "Non pensavo il Derby desse questa tensione. Soddisfatto di averlo vinto"
Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, ha parlato ai microfoni di Dazn al termine del Derby contro la Roma:
Alla fine ha esultato con Olimpia la vittoria, come le è venuto in mente?
"L’ho trovata lì per caso, poi Olimpia dorme dietro la mia stanza a Formello, la sento ogni tanto".
Felipe Anderson l’ha visto in campo come voleva lei oggi?
"Lui deve continuare con queste prestazioni, perché rientrano nelle sue qualità e caratteristiche. A me prende il dubbio che lui neanche si renda conto della sua forza, gioca in maniera timida, ma le qualità sue sono queste. E’ un giocatore che se trova convinzione è questo. Ha una coordinazione, una leggerezza nella corsa, una tecnica, che difficilmente ti fanno accettare partite di medio livello".
Nella fase di possesso Milinkovic ha giocato 5-6 metri più avanti. Era qualcosa che avete provato o che voleva fare lui?
"E’ qualcosa di cui ho parlato ai ragazzi in questi giorni, perché la sensazione è che fossero troppo bloccati dal pensare per giocare. Quindi ho detto loro di giocare più liberi, alcuni movimenti sono assodati ormai. Penso sia venuto fuori da quello. Mi dispiace aver fatto una buona prestazione difensiva e aver preso due gol su palle ferme".
Dicono tutti che sei un maniaco e un perfezionista sulle palle ferme, sei molto arrabbiato?
"Ieri abbiamo provato alcune soluzioni per quando loro portano questi grandi saltatori sul primo palo. Non era semplice, non tanto per i saltatori quanto perché Veretout ha messo 2-3 angoli stupendi, che dovevano solo essere toccati. Siamo andati un po’ in difficoltà. Su quel tipo di soluzione soprattutto dalla parte dove calciava Veretout è stata dura".
Le chiedo di Luis Alberto e del concetto di libertà rispetto alle partite precedenti
"Non esageriamo adesso col concetto di libertà, all’interno del contesto è chiaro che ci sono delle zone del campo dove si è più liberi di esprimersi".
Che margine di crescita c’è ancora secondo lei a centrocampo?
"Dipende da cosa si prende come punto di riferimento, perché ogni squadra ha le sue caratteristiche e ogni squadra deve plasmare il suo modo di stare in campo e di giocare. Questa non è playstation, questo è calcio vero. Questa è una squadra che stasera in 7-8 occasioni è uscita come piace a me, ma non si può trovare un clone di altre squadre in questa. La squadra ha potenzialità ancora da esprimere".
Quanto è cambiato anche lei rispetto a quando ha lasciato Napoli? Le esperienze successive le hanno consegnato rose troppo diverse? E’ stato un passaggio complicato?
"Qui lo sto vivendo benissimo, perché qui si può lavorare, sono stati presi dei giocatori come esterni. Poi cambiare 3-4 giocatori nella Juventus al momento erano spese inaccessibili e quindi ci siamo adattati noi, con qualche sofferenza perché non rinunci volentieri alle tue idee, però siamo riusciti a trovare un compromesso che alla fine ci ha portato a vincere".
Dove mette questa partita nella classifica delle più belle della sua carriera?
"Vengo da un anno in Premier dove queste partite vengono fuori abbastanza spesso. A livello di emotività sicuramente tra i primissimi posti, non pensavo desse questa tensione nel prepartita, questa adrenalina e questa soddisfazione nel vincerla. Sicuramente dal punto di vista emotivo una delle primissime".
Mourinho ha detto che ha trovato il calcio italiano migliorato, lei è d’accordo?
"Con la Premier purtroppo non c’è confronto. Sono su un altro livello, di giocatori, di qualità tecnica. Però vedo idee, stanno venendo fuori tantissimi gol. Vedremo nel girone di ritorno, adesso è un campionato pieno di idee".
Ibanez: "Peccato per il risultato e per i tifosi, ma andremo avanti"
Roger Ibanez, difensore della Roma, ha parlato ai microfoni di Dazn al termine del Derby contro la Lazio:
Dato il secondo tempo, quanto rammarico c’è per i primi 20 minuti? Cosa è successo?
"Siamo entrati con l’atteggiamento sbagliato, dopo 20 minuti abbiamo cambiato e la partita l’abbiamo sempre controllata noi. E’ un peccato per il risultato, per i tifosi, ma andremo avanti alla prossima".
Il derby l’anno scorso per te fu una partita complicata, cosa significa questo gol nel derby?
"Il gol per me ha significato tanto, ma mi dispiace per la sconfitta. Sarebbe stato più bello con la vittoria, ma per me il gol significa tanto".
Che cosa ha detto Mourinho alla fine?
"Ha detto il mister che è una roba tra di noi. Non posso parlare di questo. Però ti dico che l’atteggiamento che abbiamo tra di noi è sempre giusto e dobbiamo rimanere così".
Ibanez: "Peccato per il risultato e per i tifosi, ma andremo avanti"
Roger Ibanez, difensore della Roma, ha parlato ai microfoni di Dazn al termine del Derby contro la Lazio:
Dato il secondo tempo, quanto rammarico c’è per i primi 20 minuti? Cosa è successo?
"Siamo entrati con l’atteggiamento sbagliato, dopo 20 minuti abbiamo cambiato e la partita l’abbiamo sempre controllata noi. E’ un peccato per il risultato, per i tifosi, ma andremo avanti alla prossima".
Il derby l’anno scorso per te fu una partita complicata, cosa significa questo gol nel derby?
"Il gol per me ha significato tanto, ma mi dispiace per la sconfitta. Sarebbe stato più bello con la vittoria, ma per me il gol significa tanto".
Che cosa ha detto Mourinho alla fine?
"Ha detto il mister che è una roba tra di noi. Non posso parlare di questo. Però ti dico che l’atteggiamento che abbiamo tra di noi è sempre giusto e dobbiamo rimanere così".
Sarri: "Non pensavo il Derby desse questa tensione. Soddisfatto di averlo vinto"
Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, ha parlato ai microfoni di Dazn al termine del Derby contro la Roma:
Alla fine ha esultato con Olimpia la vittoria, come le è venuto in mente?
"L’ho trovata lì per caso, poi Olimpia dorme dietro la mia stanza a Formello, la sento ogni tanto".
Felipe Anderson l’ha visto in campo come voleva lei oggi?
"Lui deve continuare con queste prestazioni, perché rientrano nelle sue qualità e caratteristiche. A me prende il dubbio che lui neanche si renda conto della sua forza, gioca in maniera timida, ma le qualità sue sono queste. E’ un giocatore che se trova convinzione è questo. Ha una coordinazione, una leggerezza nella corsa, una tecnica, che difficilmente ti fanno accettare partite di medio livello".
Nella fase di possesso Milinkovic ha giocato 5-6 metri più avanti. Era qualcosa che avete provato o che voleva fare lui?
"E’ qualcosa di cui ho parlato ai ragazzi in questi giorni, perché la sensazione è che fossero troppo bloccati dal pensare per giocare. Quindi ho detto loro di giocare più liberi, alcuni movimenti sono assodati ormai. Penso sia venuto fuori da quello. Mi dispiace aver fatto una buona prestazione difensiva e aver preso due gol su palle ferme".
Dicono tutti che sei un maniaco e un perfezionista sulle palle ferme, sei molto arrabbiato?
"Ieri abbiamo provato alcune soluzioni per quando loro portano questi grandi saltatori sul primo palo. Non era semplice, non tanto per i saltatori quanto perché Veretout ha messo 2-3 angoli stupendi, che dovevano solo essere toccati. Siamo andati un po’ in difficoltà. Su quel tipo di soluzione soprattutto dalla parte dove calciava Veretout è stata dura".
Le chiedo di Luis Alberto e del concetto di libertà rispetto alle partite precedenti
"Non esageriamo adesso col concetto di libertà, all’interno del contesto è chiaro che ci sono delle zone del campo dove si è più liberi di esprimersi".
Che margine di crescita c’è ancora secondo lei a centrocampo?
"Dipende da cosa si prende come punto di riferimento, perché ogni squadra ha le sue caratteristiche e ogni squadra deve plasmare il suo modo di stare in campo e di giocare. Questa non è playstation, questo è calcio vero. Questa è una squadra che stasera in 7-8 occasioni è uscita come piace a me, ma non si può trovare un clone di altre squadre in questa. La squadra ha potenzialità ancora da esprimere".
Quanto è cambiato anche lei rispetto a quando ha lasciato Napoli? Le esperienze successive le hanno consegnato rose troppo diverse? E’ stato un passaggio complicato?
"Qui lo sto vivendo benissimo, perché qui si può lavorare, sono stati presi dei giocatori come esterni. Poi cambiare 3-4 giocatori nella Juventus al momento erano spese inaccessibili e quindi ci siamo adattati noi, con qualche sofferenza perché non rinunci volentieri alle tue idee, però siamo riusciti a trovare un compromesso che alla fine ci ha portato a vincere".
Dove mette questa partita nella classifica delle più belle della sua carriera?
"Vengo da un anno in Premier dove queste partite vengono fuori abbastanza spesso. A livello di emotività sicuramente tra i primissimi posti, non pensavo desse questa tensione nel prepartita, questa adrenalina e questa soddisfazione nel vincerla. Sicuramente dal punto di vista emotivo una delle primissime".
Mourinho ha detto che ha trovato il calcio italiano migliorato, lei è d’accordo?
"Con la Premier purtroppo non c’è confronto. Sono su un altro livello, di giocatori, di qualità tecnica. Però vedo idee, stanno venendo fuori tantissimi gol. Vedremo nel girone di ritorno, adesso è un campionato pieno di idee".
Mourinho: "Arbitro e VAR non adatti ad una partita di questo livello. Questo è troppo"
José Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato ai microfoni di Dazn al termine del Derby contro la Lazio:
A fine partita ha parlato alla squadra, cosa ha detto?
"E’ fra di noi, come per le cose che diciamo nello spogliatoio, rimane tra noi. A fine partita l’ho voluto fare subito lì, ma era come se fosse nell’intimità dello spogliatoio".
Ha provato a vincere la partita, quanto hanno pesato i primi venti minuti e l’episodio del secondo gol? Nell’intervallo ha parlato molto con la quaterna arbitrale
"Lasciami dire qualcosa di positivo da uno che è stato in Italia più o meno 10 anni fa. Il calcio italiano è migliorato tanto, la qualità del gioco, la voglia di vincere è migliorata tanto. Però purtroppo una partita fantastica e arbitro e VAR non hanno avuto la dimensione di una partita di questo livello. Nella situazione del secondo gol invece che 2-0 poteva essere 1-1. Ha sbagliato l’arbitro, il VAR, tutti. Questo è troppo. Il secondo giallo a Lucas Leiva è anche importante. Giocare contro 10 significa tanto. Dopo 2-3 situazioni molto simili a quella di Pellegrini che ha ricevuto il rosso, ma oggi assolutamente niente. Penso che i miei giocatori siano stati la squadra migliore in campo, quando concedi tre gol ovviamente hai sbagliato qualcosa, ma il 2 e 3 sono contropiedi. Nel secondo gol la squadra aspettava il rigore e non il contropiede, però ha giocato, abbiamo provato, abbiamo dominato. Anche noi in panchina le abbiamo provate tutte, abbiamo messo la Lazio in grande difficoltà. Hanno fatto la gestione degli ultimi minuti come hanno voluto fare e l’arbitro lo ha permesso, è così. Non ho tanto di più da dire".
E’ preoccupato per gli errori difensivi?
"No, non sono preoccupato. Lo sarei se non avessimo giocato o cercato di vincere la partita anche nella difficoltà del 2-0 e 3-1, sarei preoccupato se la Lazio ci avesse dominato dal primo all’ultimo minuto. Il secondo e terzo gol sono arrivati in contropiede, chi sta perdendo deve rischiare come abbiamo fatto noi".
Ha parlato di emozione e razionalità per affrontare questa partita. Sul primo gol l’errore è stato un eccesso di emotività? Voler fare qualcosa in più che poi non ha pagato all’inizio?
"Il calcio italiano è davvero cambiato perché dopo una partita così tu vuoi parlare di calcio e non di arbitri, complimenti per questo anche a voi. L’inserimento di Milinkovic, è una cosa che noi sapevamo che loro fanno, ma abbiamo lasciato troppo spazio e lui ha qualità di arrivare in area. Naturalmente abbiamo sbagliato subito, ma abbiamo avuto una reazione come piace a me, come se non fosse successo niente, dimenticando subito il risultato e l’errore, reagendo come squadra e cercando le opportunità per pareggiare".
Oggi mancava un leader come Pellegrini, ma Zaniolo aveva una voglia e cattiveria che ha trascinato la squadra. Aspetta che crescano loro per fare quello step in più che ha nominato questa settimana?
"Non vorrei parlare di Pellegrini, dovrei parlare di nuovo di quello che è successo l’ultima partita e non voglio. Nicolò ha fatto una buona partita, magari qualche errore ma lui fisicamente ha distrutto gli avversari, ha avanzato con la palla, ha deciso magari non nel miglior modo per noi ma ha fatto una partita fantastica. Un peccato che abbia avuto questo affaticamento fisico che non gli ha permesso di finire la partita. Parlare di individualità è difficile, per te è più facile. Alleno squadre e sono contento con la mia squadra".
La squadra esce con grande orgoglio e coraggio dalla partita
"Siamo sempre stati squadra, anche nel momento della difficoltà. Quando vai in svantaggio emotivamente non è mai facile. Nell’intervallo ho detto che dovevamo correre il rischio e lo abbiamo fatto. Orgoglio sì, squadra sì, qualità di gioco sì. Magari Marco (Parolo) o qualcuno di voi non è d’accordo con me, ma meritavamo un risultato diverso. L’arbitro è stato decisivo in questa partita, ma magari non siete d’accordo neanche in questo".
Milinkovic Savic: "Possiamo festeggiare ed andare a casa contenti"
Milinkovic Savic, centrocampista della Lazio, ha parlato ai microfoni di Dazn al termine del Derby contro la Roma:
Quanto li hai fatti gioire questi tifosi?
"Ne avevano bisogno. Noi abbiamo fatto una bella partita quindi possono festeggiare e andare a casa contenti".
Sarri parlava di una scintilla che doveva scoccare, è scoccata? E’ la partita della svolta?
"Abbiamo fatto finalmente una buona partita, abbiamo giocato meglio di quelle prima. La vittoria nel derby ci fa andare avanti con una motivazione in più".
Hai segnato tanti gol di testa, questo è uno dei più importanti?
"Sì, ho fatto tanti gol importanti ma mi piace segnare nel derby, questa è già la terza volta, cercherò di farli ancora".
Sul 3-2 ci sono state diverse occasioni per chiudere la partita ma è mancato cinismo
"Sì, su quello dobbiamo migliorare tanto. Spesso facciamo 1-2 ma perdiamo la cattiveria per farne altri, lì si sbaglia, l’altra squadra si alza e noi ci perdiamo. Dobbiamo migliorare".
Dopo questa partita l’autostima di cui parlava Immobile, da 0 a 100, quanto è?
"100".
Lazio vs Roma 3-2 | Termina il Derby della Capitale
LAZIO (4-3-3): Reina; Marusic, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj; Milinkovic Savic, Leiva, Luis Alberto; Pedro, Immobile, Felipe Anderson.
A disposizione: Strakosha; Adamonis, Patric, Radu, Lazzari, Escalante, Akpa Akpro, Cataldi, Basic, Raul Moro, Romero, Muriqi.
Allenatore: Maurizio Sarri.
Squalificati: –
Indisponibili: Adekanye e Zaccagni.
Diffidati: –
ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Ibanez, Vina; Cristante, Veretout; Zaniolo, Mkhitaryan, El Shaarawy; Abraham.
A disposizione: Fuzato, Boer, Kumbulla, Smalling, Calafiori, Diawara, Darboe, Carles Perez, Shomurodov, Borja Mayoral.
Allenatore: José Mourinho.
Squalificati: Pellegrini.
Indisponibili: Spinazzola.
Diffidati: –
Arbitro: Guida di Torre Annunziata.
Guardalinee: Meli, Peretti.
Quarto uomo: Di Bello.
VAR: Irrati.
AVAR: Longo.
Conferenza Stampa Mourinho: "E' più importante giocare che parlare. Mi aspetto i ragazzi giochino per vincere"
José Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del Derby contro la Lazio:
Nella sua carriera ha già vissuto 119 derby. Questo come se lo immagina?
"I numeri solo voi li conoscete, io non li conosco. Anche i numeri sulle mille panchine le conoscevo grazie alla stampa. Sono tutte partite belle da giocare, che preoccupano un allenatore. Perché non bisogna motivare, non bisogna stare attenti con i giocatori più o meno concentrati. Sono belle da giocare e da preparare. Non esistono questo tipo di problemi. Magari contro l’Udinese ci sono delle preoccupazioni. Ma nel derby la gente è al 100% nella partita. In questo senso è bello da giocare e preparare. Mi aspetto dalla mia squadra che giochiamo per vincere, che non possiamo vincere sempre, che dall’altro lato c’è una squadra con le nostre stesse ambizioni, ma vogliamo vincere e quando non vinciamo voglio uscire dal campo con la sensazione che i ragazzi hanno dato tutto".
La Roma attuale è la squadra meno forte che ha allenato, crede che questa sia una delle sfide più importanti della sua carriera?
"Una sfida diversa. Una sfida senza dubbi. Quando abbiamo parlato la prima volta dal primo minuto non ho avuto alcun dubbio. Sappiamo dove siamo e dove vogliamo andare e come. Io ho avuto già delle squadre prima con qualche dubbio. Qui non ci sono dubbi. Non è la squadra più difficile, è la sfida più difficile".
Per lei il derby è solo una partita da tre punti o ha uno slogan per questa partita?
"No. Rispetto Zeman e Rudi ma non vado a commentare le loro parole nè vado a dire che mi identifico più con l’uno o l’altro. E’ più importante giocare che parlare. Le parole possono andare al vento. Perché parlare? E’ quello che l’esperienza mi dice. L’ora della verità è là, qui è per rispetto vostro però le parole sono di circostanza. Domani, là dentro dal primo minuto".
E’ molto importante il lavoro di Pellegrini in fase difensiva. C’è un giocatore che ha queste caratteristiche per domani?
"Di Pellegrini ce n’è uno solo. Non volevo parlare di questo e ora ne parlo. Per me non è facile parlarne. Potevo anche dire che questa gara di domani si è iniziata a giocare al 90 contro l’Udinese. Avere Pellegrini è una cosa, non averlo è un’altra. Lui ha leadership e trascina la squadra, fa bene il capitano. Però non c’è. La tua domanda vuole arrivare a chi gioca o non gioca. Però non te lo dico. Molto onestamente non commento perché non lo dirò".
Quale pensa possa essere l’apporto dei tifosi romanisti? Che atmosfera sta vivendo?
"Quello che mi ha colpito di più è stato come la gente è stato prima dell’Udinese dopo la sconfitta. Questo mi ha fatto capire che c’è empatia. Dopo la vittoria l’empatia a volte è artificiale, va via con un risultato negativo. Invece abbiamo perso senza giocare bene e in pullman in momenti delicati della gara è lì che si sente questa empatia. I tifosi meritano tutto da noi. Ma i ragazzi anche meritano tutto da loro e questo esiste. I ragazzi in ogni minuto in campo, giocando bene o male, stanno rispettando la passione che la gente ha. Al 100% i tifosi sentiranno domani che la squadra giocherà per la nostra professionalità ma anche per la loro passione".
In oltre mille panchine, le era mai capitato di trovare dei tifosi che chiedessero alla squadra di perdere come in quel Lazio Inter del 2010? Già li aveva capito qualcosa di questa rivalità?
"Sono qui da pochi mesi, devo vivere di più, devo capire di più al dettaglio delle cose. Una cosa è sentire un’altra è essere dentro e capire tutto. Però la rivalità è una cosa bella al 100%. Questa è la normalità della rivalità. Per questo mi piace giocare il derby. E’ un privilegio per me giocarne uno nuovo ed è un privilegio per me provare questa esperienza per capire cosa sia un Lazio Roma o un Roma Lazio. Ma io voglio che la mia squadra abbia più ambizione rispetto che vincere un derby. Non è l’unico obiettivo della stagione. Mi ricordo di quella partita: abbiamo vinto 2-0 e tu potevi sentire che i tifosi laziali non appoggiavano la loro squadra. E’ una cosa che senti, ma mi sembra che l’Inter ha vinto lì come ha vinto tante gare in quella stagione".
Lei era considerato come antipatico in passato…E’ cambiato il suo modo di comunicare? O gli avversari hanno meno paura di lei?
"Dimmi un motivo per il quale in questi due mesi dovrei litigare. Ancora non mi è arrivato. L’unica cosa che mi ha dato un feeling negativo è stato l’espulsione di Pellegrini. Ma che faccio? Vado a litigare con l’arbitro che mi espelle e cosi domani non sono in panchina? Devi controllare la frustrazione. Quando la situazione arriverà arriverà. Ma non la devo cercare io. Io rispetto la gente e la gente mi rispetta. Non c’è un motivo per litigare con nessuno".
Sta utilizzando 11-12 calciatori. Qual’è la motivazione? Che devono fare le seconde linee?
"Io non vado a litigare con te. Però la domanda che mi fai sarebbe la stessa domanda al contrario se io faccio giocare venti giocatori e mi chiedereste: “Perché cambia cosi tanto?”. C’è sempre questo. All’inizio la gente va verso la stabilità e non c’è ancora stanchezza. Più avanti ci sarà tempo per fare turnover. La mia è una opzione ovvia. Abbiamo bisogno di stabilità e fiducia. Tanta gente è giovane, hanno bisogno di tempo. Non è preparatissima per entrare direttamente ma ha bisogno di più tempo e stabilità. Mi sembra un processo assolutamente normale".
Servirà più il coraggio di attaccare o più attenzione a difendere?
"Con palla vogliamo giocare e aggredire, segnare se possiamo. Senza palla si deve rispettare l’avversario che è una squadra di qualità che ha un modo offensivo di pensare il gioco. E’ difficile vincere una partita se sei bravo in una fase di gioco e dimentichi l’altra fase. Per vincere domani servirà una partita completa perché giochiamo contro una squadra di qualità".
La Lazio pressa alto. Quanto sarà importante giocare sotto pressione?
"E’ una buona domanda. Ma è un tipo di domanda alla quale non piace rispondere. Rispondere significa toccare un punto chiave. Tu hai analizzato la filosofia del nostro avversario, bravo. Ma non vado a parlare di quello che vogliamo fare. Posso dire solo una cosa basica: senza palla vogliamo difendere, con la palla vogliamo segnare".
“Scusate, è un momento difficile per famiglia Zalewski. In questo momento siamo tutti con lui. Vediamo domani ma sarà decisione sua se può giocare o no. E’ importante che sia lui a decidere in accordo col suo modo di iniziare a convivere con un mondo nuovo per lui che è un mondo senza il suo papà. Io lo voglio per domani ma vediamo quello che dice lui. E visto che vi siete dimenticati una domanda chiave se Vina ci sarà o no. Io penso che Vina ci sarà“.