La Roma è pronta a salutare Perotti. L'argentino vicino al Fenerbahce

La situazione societaria, dopo il passaggio da Pallotta a Friedkin, è in via di definizione; ma ciò non ferma i lavori in casa Roma per l'allestimento della rosa della prossima stagione. Tra i vari nomi accostati alla Roma in entrata vi sono anche le cessioni da finalizzare.
Una di queste riguarderebbe l'argentino Diego Perotti che dalla Turchia danno vicinissimo al Fenerbahce. Infatti, come riferisce il portale fotomac.com.tr, Perotti sarebbe atteso già domani ad Istanbul per le visite mediche e la firma con il suo nuovo club. La Roma dalla cessione dell'argentino ricaverà 1 milione e 700 mila euro.


Nella sfida contro il Siviglia, Fonseca punta su Zaniolo

VIRGINIA RIFILATO - La partita clou della stagione è finalmente arrivata. A 147 giorni di distanza dalla data in cui era originariamente fissata la gara di andata degli ottavi di finale di Europa League tra Roma e Siviglia oggi alle 18.55 si scende  in campo (turno secco, chi  vince affronta una tra Wolverhampton e Olympiacos) in quella che può rappresentare una svolta per l’annata della squadra di Fonseca, che in campionato non è riuscita ad agganciare l’obiettivo Champions.

I giallorossi - caricati alla partenza da uno striscione dei tifosi «Vele spiegate, vento in poppa, forza Roma con voi nella lotta» - si presentano alla sfida europea senza lo squalificato Veretout, senza Smalling e con un Pellegrini non al top della forma a causa dei problemi di respirazione post-operatori, ma con Zaniolo che andrà in campo dal primo minuto. L'annuncio è stato dato dallo stesso Fonseca: «Nicolò è pronto, così come lo è Ibanez, che giocherà al posto di Smalling. I ragazzi sono motivati, abbiamo finito bene la  stagione. Siamo pronti per questa difficile partita contro il Siviglia, sono forti e hanno molta esperienza in questa competizione». Il tecnico ha richiamato tutti all’ordine, invitando il gruppo a non pensare alle questioni societarie: «Siamo totalmente concentrati al match, non pensiamo ad altre cose. Queste sono partite in cui giocatori sono molto motivati, non ho bisogno di motivare la squadra, tutti capiscono che è un momento importante e arriviamo qui con fiducia. Siamo pronti».

La formazione della Roma è praticamente scontata e l’unico dubbio riguarda un eventuale spostamento di Pellegrini in mediana al posto di Cristante. Appare però più probabile che il vice-capitano venga usato come jolly nel secondo tem po. A Duisburg non c’è tempo di sbagliare.


Comunicato Ufficiale sulla proprietà dell'AS Roma

ASRoma.com conferma che questa notte è stato raggiunto un accordo tra AS Roma SPV, LLC, l’azionista di maggioranza di AS Roma S.p.A, e il Friedkin Group per la vendita del Club.

I contratti sono stati firmati nella serata di mercoledì e AS Roma SPV, LLC ha inviato il seguente comunicato alla CONSOB.

Roma, 5 agosto 2020

AS Roma SPV, LLC ("AS Roma SPV"), azionista di maggioranza di AS Roma S.p.A. (il "Club"), annuncia la sottoscrizione di un accordo vincolante di acquisto di azioni con The Friedkin Group, Inc. ("Friedkin") ai sensi del quale, tra le altre cose, AS Roma SPV cederà a Friedkin la sua partecipazione di controllo detenuta nel Club e alcune attività correlate, compresi i fondi che ha messo a disposizione del Club per supportare la sua prevista capitalizzazione, e Friedkin assumerà alcune passività relative al Club (l’"Operazione”).

L'Operazione sarà effettuata attraverso una cessione a Friedkin dell'intera partecipazione detenuta da AS Roma SPV nel Club pari all’86,6% del capitale sociale del Club, di cui una partecipazione diretta del 3,3% del capitale sociale del Club e di una partecipazione indiretta dell’83,3% detenuta da AS Roma SPV attraverso la sua controllata NEEP Roma Holding S.p.A. (“NEEP”), per un prezzo di acquisto pari a Euro 0,1165 per azione. Più in generale, l’Operazione prevede che Friedkin acquisisca, oltre al 100% del capitale azionario di NEEP, anche il 100% del capitale sociale di ASR Soccer LP S.r.l. e il 100% del capitale azionario di ASR Retail TDV S.p.A. L'Operazione è valutata in circa 591.000.000 di Euro.

L’Operazione dovrebbe concludersi entro la fine di agosto 2020 ed è soggetta a condizioni standard per questo genere di transazioni. In base a determinate condizioni, AS Roma SPV ha il diritto di risolvere gli accordi sottoscritti e trattenere l’importo versato in deposito a garanzia come commissione di risoluzione, nel caso in cui l’Operazione non si concluda entro il 17 agosto 2020 o prima di tale data, e tale termine non sia esteso da AS Roma SPV. Inoltre, fatte salve determinate condizioni, sia AS Roma SPV che Friedkin hanno il diritto di risolvere l’accordo sottoscritto senza trattenere alcuna commissione di risoluzione, nel caso in cui l’Operazione non si concluda entro il 31 agosto 2020.

Il completamento dell'Operazione comporterà l'obbligo per Friedkin di lanciare un'offerta pubblica obbligatoria sulle azioni in circolazione del Club (che rappresentano circa il 13,4% del capitale sociale del Club) ai sensi delle leggi e dei regolamenti applicabili.

Dopo l’annuncio alla CONSOB, Jim Pallotta, il presidente dell’AS Roma, ha dichiarato: “Sono lieto di confermare che abbiamo raggiunto un accordo con il Friedkin Group per la vendita dell’AS Roma. Questa notte abbiamo firmato i documenti e nei prossimi giorni lavoreremo assieme per completare il percorso formale e legale che porterà al passaggio di mano del Club. Negli ultimi mesi, Dan e Ryan Friedkin hanno dimostrato totale dedizione nel voler finalizzare questo accordo e nel guidare il Club positivamente. Sono certo che saranno dei grandi futuri proprietari per l’AS Roma”.

Dan Friedkin, Chairman e CEO del The Friedkin Group ha dichiarato: “Noi tutti al Friedkin Group siamo felici di aver fatto i passi necessari a diventare parte di questa città e club iconici. Non vediamo l’ora di chiudere l’acquisto il prima possibile e di immergerci nella famiglia dell’AS Roma”.


Roma, Friedkin corre da solo

IL TEMPO - BIAFORA - La strada verso il traguardo è spianata e ogni tipo di avversario è a distanza siderale. Dan Friedkin è pronto a rilevare la Roma dalle mani di James Pallotta e a diventare il secondo proprietario statunitense della società giallorossa dopo che alle 11 di mattina di ieri Fahad Al-Baker è uscito definitivamente di scena dalla trattativa per l'acquisto delle quote del club.

Gli uomini del Kuwait si sono riuniti senza sosta per visionare il contratto di 78 pagine che gli era stato inviato e dopo una notte insonne hanno deciso di fermarsi e di non presentare un'offerta vincolante entro la deadline stabilita dal presidente bostoniano. Il loro tentativo di entrare nel calcio italiano ha preso forma lo scorso 4 luglio, data in cui viene presentata una manifestazione d’interesse all’advisor di Pallotta, che dopo alcune verifiche ha dato al gruppo di tre investitori dell’emirato - seguiti da un avvocato italiano e vicini a Massimo D'Alema - l’accesso alla data room.

Il 30 luglio dal Golfo Persico è poi stata presentata un'offerta preliminare di poco superiore ai 500 milioni, con una richiesta di tre settimane di tempo per completare una veloce due diligence in modo da arrivare poi ad una proposta vincolante più alta rispetto a quella di Friedkin, fermissimo nella sua valutazione da 490 milioni più altri 85 di aumento di capitale da destinare alla casse societarie. Dall’attuale proprietà giallorossa è arrivato però l'input di fare tutto più in fretta e non c'è stata la disponibilità ad andare oltre il 5 agosto: visti i tempi strettissimi Al-Baker e i suoi soci hanno deciso di fermarsi e di lasciare campo libero al magnate texano, che nello scorso weekend aveva presentato l’offerta decisiva, in scadenza domani notte.

L'intenzione di Pallotta, una volta siglati i documenti, è di espletare tutte le pratiche richieste dalla Consob e quelle riguardanti le società che compongono la galassia-Roma in tempi molto brevi e di riuscire ad effettuare il closing, con annesso passaggio di quote, entro il 31 agosto. L’Opa sarà poi lanciata nei giorni a seguire.

Sul fronte del management il numero uno della Gulf States Toyota non ha fatto alcuna promessa agli attuali dirigenti, anche se non è totalmente da escludere un clamoroso ritorno di Petrachi sulla poltrona di direttore sportivo. Per quanto riguarda il mercato vanno registrate le parole dell'agente di Schick sul futuro del suo assistito: «Allo stato attuale la cifra per il riscatto è così alta che è impossibile farlo restare al Lipsia. Per ora - ha detto Paska a idnez.cz - non c’è fretta. Ha ancora un contratto di due anni con la Roma. E il mercato è aperto fino al 5 ottobre».


Villar: "Abbiamo rispetto per il Siviglia ma noi siamo la Roma. Vogliamo cercare di vincere la competizione"

Gonzalo Villar, centrocampista della Roma, ha rilasciato una lunga intervista per il sito marca.com in cui ha parlato della sfida di Europa League contro il Siviglia:

Il bilancio della tua stagione?
"Quando finirà la stagione, farò il punto, ma non posso lamentarmi. Quando ho iniziato la stagione nessuno mi conosceva e sei mesi dopo sono alla Roma. Sono entrato nella selezione U21 e sono stato un giocatore chiave nel club della mia vita, l'Elche. È stato un anno difficile. Una quarantena fatta solo in Italia, ma una stagione fantastica".

Hai vissuto la quarantena da solo in Italia
"È stato difficile. Una situazione nuovissima. Grazie alla mia famiglia e ai miei amici trascorrere il tempo è diventato più divertente. È stata lunga, senza uscire, allenarsi senza palla. Mi ha fatto maturare. Queste situazioni devono aiutarti a crescere".

Com'è stato giocare contro la Juve?
"Giocare Juventus-Roma, nello stadio della Juve, con i giocatori che c'erano. E' stato incredibile. Il mio primo grande match in Italia, ho giocato bene, mi sono sentito a mio agio".

Come ti trovi con Fonseca?
"Paulo ha mostrato molta fiducia in me e ha manifestato il  suo interesse per me anche durante le trattative. Adoro la sua proposta di gioco, si adatta molto al mio modo di giocare. Muovere la palla da dietro e peressing in fase di non possesso. Mi dà tranquillità. Si fida di me. Spero di guadagnare importanza nella squadra".

Ti vedi alla Roma anche l'anno prossimo?
"Non penso a nient'altro che essere qui l'anno prossimo. Voglio stare qui e penso di esserne in grado, di essere una parte importante della squadra. Il mio obiettivo è essere un giocatore chiave ed essere importante in questa città".

Ora c'è l'Europa League
"Siamo in un momento molto positivo. Veniamo da otto partite senza perdere. Siamo molto preparati, abbiamo molto rispetto per i nostri avversari e siamo ansiosi di affrontare questa competizione breve ma entusiasmante".

Ora c'è il Siviglia
"È una squadra con un'energia incredibile. I suoi esterni scattano continuamente. Hanno Ocampos e Banega, che per me è un riferimento. E' una grande squadra, l'Europa League è la loro competizione, ma noi siamo la Roma, siamo una grande squadra e siamo in un ottimo momento. Dobbiamo giocare come sappiamo".

Cosa ti ha detto Fonseca? Potete battere il Siviglia?
"Sono cose da spogliatoio (ride, ndr). Stiamo preparando a fondo l'incontro. Confidiamo che faremo una grande partita e saremo in grado di superare il turno".

Sarebbe stato meglio giocare a marzo o adesso?
"Non lo si può sapere. È come è stato nella vita: devi affrontare le cose come vengono. Non può davvero esserci un momento migliore, ora la squadra sta bene. Siamo felici".

È un vantaggio che sia una gara secca?
"La verità è che non c'è una favorita. In una Siviglia-Roma, tutto può succedere".

Il Siviglia ha riposato di più, ma voi arrivate da un periodo molto positivo. Per voi è meglio o peggio giocare subito dopo la fine del campionato?
"Ci sono vantaggi e svantaggi. Hanno avuto il tempo di riposarsi mentalmente e di stare con le loro famiglie, il che è positivo. Ma noi arriviamo ​​con più ritmo, questo è certo. Speriamo che questo sia un fattore chiave".

Cosa ne pensi dei cambiamenti del calcio post covid?
"I cooling break sono necessari, è impossibile giocare a queste temperature. Dall'interno del campo si soffre. Per quanto riguarda i cinque cambi, è una cosa che può tornare utile. È vero che il gioco rallenta, nel bene e nel male. Secondo me è positivo".

Vi mancherà Smalling?
"È un giocatore che è stato essenziale per noi. È stato un ottimo amico, è una persona eccezionale. È vero che entiremo la sua assenza, ma abbiamo un'ampia rosa, con altri giocatori in grado di giocare a livelli altissimi".

Il Siviglia ha avuto un caso Covid. Ti fidi delle misure della UEFA e dell'organizzazione dell'evento?
"Siamo calmi. Ieri abbiamo superato i test UEFA anti Covid e sono piuttosto rigorosi. Penso che saremo tutti al sicuro".

Se potessi togliere un calciatore per il Siviglia?
"Vorrei togliergli Banega, per il centrocampo di una squadra è essenziale. Ocampos sarebbe la mia seconda opzione, è un animale".

L'Europa League può essere il vostro lasciapassare per la Champions?
"Pensiamo partita per partita. Il nostro obiettivo, ovviamente, è cercare di vincere questa competizione. Siamo la Roma e sarebbe un grande successo per il club e per i tifosi".

Chi sono le favorite?
"La prima è fondamentale è il Siviglia, dovremmo stare attenti. Il Manchester United è una grande squadra e il Wolverhampton, che potrebbe essere il nostro possibile rivale. Ci sono grandi squadre".


Pastore escluso dalla lista Uefa. Ci sono Under e Bruno Peres

IL MESSAGGERO - Nella serata di ieri la Roma ha presentato la lista Uefa in vista del Siviglia. La novità più importante riguarda l'esclusione di Pastore, accanto a quella già preventivata di Smalling, non riscattato dallo United. Fuori anche Cetin. Torna, invece, Nicolò Zaniolo, insieme a Bruno Peres e Ibanez. In extremis trova posto anche Cengiz Under, che inizialmente sembrava potesse rimanere fuori. In lisa B i giovani Cardinali e Calafiori. Per quanto riguarda il Siviglia, invece, c'è a sorpresa Gudelj, risultato positivo ad un test Covid. Non ci sarà in ogni caso contro la Roma.


De Sanctis: "Sono concentrato sulla Roma. Zaniolo è un patrimonio per noi ed il calcio italiano"

Morgan De Sanctis, ha parlato a margine dell'evento Quinto Premio Cesarini del suo futuro nella Roma e di Nicolò Zaniolo:

"Noi siamo stati i primi a far ripartire la Primavera contestualmente alla prima squadra. Da domani saremo i primi in Italia a far ripartire il settore giovanile dalla Primavera all’Under 17, quindi mi rimane molto difficile pensare a un futuro lontano dalla Roma, perché sono ancora molto dentro alle cose della Roma. In tutta sincerità poi non escludo nulla, ma sono concentrato sulla mia società, anche perché c’è ancora una stagione importante. Sono un dirigente della Roma, ho un contratto che non è neanche in scadenza. A mister Capello, in una delle mie uscite pubbliche da dirigente della Roma, ho dovuto fare anche un richiamo. Ho dovuto e secondo me lui se l’è anche presa. Perché secondo la Roma, e non secondo me, era stato avventato in alcune dichiarazioni su Zaniolo. Nicolò è un patrimonio per il calcio italiano e per la Roma, perché ce l’abbiamo noi. E’ un ragazzo che da quando è qui si è sempre comportato bene, poi è giovane, ha degli slanci adolescenziali. Ad oggi non è possibile negare che abbia qualcosa in più che lo rende speciale, la forza fisica, abbinata alla tecnica, alla velocità, al talento puro. La Roma se lo tiene stretto e se lo tiene stretto anche il calcio italiano. Ci darà soddisfazioni".


Smalling saluta tutti e se ne va. Addio o arrivederci?

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Nessun allenamento vero e proprio, ieri, per Chris Smalling, si è limitato solo a svuotare l’armadietto, a salutare un po’ tutti a Trigoria ed a salutare con un sorriso. Se poi sia un addio o un arrivederci lo scopriremo tra un po’, quando la Roma tornerà alla carica per averlo anche nella prossima stagione. Per ora, però, l’avventura del difensore inglese in giallorosso è finita qui. I giallorossi, infatti, per ora hanno le mani legate e non possono fare operazioni in entrata, considerando il possibile e imminente passaggio di proprietà. La differenza tra domanda e offerta è ampia. A Baldini poi è stato detto di fermarsi, in attesa di capire cosa succederà. Insieme a Smalling ieri ha svuotato l’armadietto anche Pastore – fuori dalla lista per l’Europa League -, arreso al problema all’anca che lo tormenta da mesi. L’argentino resterà a Roma, in attesa di capire anche il suo futuro.


Sprint Friedkin, ma c'è Al Baker

IL TEMPO - BIAFORA - Il futuro della proprietà della Roma è destinato ad essere svelato entro pochi giorni, addirittura, filtra da Boston e dalla Capitale, già entro la prima settimana di agosto. Le carte sul tavolo sono chiare e il tempo è tutto dalla parte di Friedkin, che due giorni fa - affermano i suoi legali - ha presentato l'offerta vincolante per acquistare i club e a Pallotta, che prima di dare il via libera alle firme aspetterà un paio di giorni. Il numero uno della società vuole infatti capire se Fahad Al-Baker dal Kuwait formulerà anche lui una proposta vincolante dopo quella preliminare annunciata su Twitter. Sull'imprenditore arabo sono state fatte tutte: le verifiche del caso (la sua azienda è la decima del paese) e, nonostante una comunicazione fuori dagli schemi, è veramente in corsa per l'acquisto. AI Baker è accompagnato nel suo tentativo da due soci e da un mediatore che gli ha proposto l'affare: «Non c'è alcun legame - ha spiegato l'intermediario Alateegi - tra questo investimento e il fondo sovrano del Kuwait. Si tratta di privati». Per Al Baker il tempo però stringe - aveva chiesto due settimane per approfondire diversi temi - e servirebbe quasi un'offerta «al buio» dopo una prima analisi dei conti. L'input dato da Pallotta in una conference call andata in scena ieri è di fare tutto in fretta e se non ci saranno improvvisi rilanci ufficiali verranno firmate le carte con Friedkin negli USA, per poi procedere al closing entro la fine del mese, i legali dello Studio Chiomenti hanno stabilito che non ci sono questioni riguardanti l'Antitrust in questa operazione e si può quindi arrivare quasi subito al contratto definitivo e al passaggio di quote. Guardando al campo e alla partita con il Siviglia la Roma ha ufficializzato la lista uefa: fuori Smalling, Cetin e Pastore, dentro Zaniolo, Ibaneze Bruno Peres. Recuperato Pellegrini che ieri si è allenato in gruppo, mentre Under a parte. Intanto ci sarà circa un mese di stop per Pedro, operato per ridurre la sublussazione alla spalla destra.


Il campionato di A parte il 19 settembre e finisce il 23 maggio

IL TEMPO - PIERETTI - Il 19 settembre partirà il nuovo campionato di calcio. Lo fa deciso ieri all'unanimità il Consiglio di Lega della Serie A: il torneo si chiuderà il 23 maggio, e avrà sei turni infrasettimanali, con una giornata fissata il 3 gennaio, e un'altra nel giorno della Befana. La Lega non avrebbe potuto fare altrimenti, considerando anche gli impegni delle squadre italiane nelle coppe europee che potrebbero protrarsi - nella migliore delle ipotesi - fino all'ultima settimana di agosto. Si riparte, nonostante le apprensioni del presidente Figc Gabriele Gravina, preoccupato per la famiglia del calcio considerando le difficoltà dei dilettanti e del Settore Giovanile e Scolastico, campionati che - con l'attuale protocollo sanitario - rischiano di non ripartire. Problemi che dovranno essere risolti in queste settimane - prima del nuovo calcio d'inizio - criticità importanti, come la questione dell'accesso degli spettatori alle partite, un aspetto primario considerando l'incidenza del botteghino sui bilanci dei club della Serie A. Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora due settimane fa -relazionando al Senato - si era impegnato a riaprire gli stadi in concomitanza della ripresa del nuovo campionato, ma le ultime indicazioni del CTS non lasciano ben sperare; gli scienziati restano molto cauti e - nonostante la riapertura di cinema e teatri - continuano a penalizzare l'intero mondo dello sport, con danni significativi per l'economia delle società sportive. Sarà una stagione compressa, considerando gli impegni delle Nazionali che partiranno a inizio settembre - con la Nations League - e finiranno a giugno, gli Europei itineranti del 2020, posticipati di un anno per affrontare l'emergenza sanitaria.


Fonseca: "Il calcio italiano ha un livello molto alto. Il Siviglia è una grande squadra, sarà una partita molto difficile"

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha rilasciato un'intervista per il quotidiano spagnolo AS in vista del match di Europa League contro il Siviglia:

Un allenatore nato in  Mozambico alla guida di un grande club come la Roma…
"Sì, sono nato lì per mio padre. In quel tempo il Portogallo aveva molti combattimenti in vari paesi dell’Africa e mio padre, un soldato, fu assegnato al Mozambico. Più tardi, quando la guerra finì, decise di restare e mia madre con lui. Ecco perché sono nato lì, anche se siamo tornati in Portogallo quando avevo solo un anno. Non ho ricordi, ma i miei genitori mi hanno sempre parlato con grande amore del Mozambico".

Che ne pensa del suo primo anno alla Roma?
"È andato bene. Il calcio italiano è stata una grande sorpresa per me, ha un livello molto alto. Sapevo che le squadre erano forti e organizzate, attaccano anche e non sono solo difensive. Il capocannoniere in Europa è stato Immobile e la Serie A è stato il campionato in cui è stato realizzato il maggior numero di gol tra principali campionati in Europa prima dello stop. In seguito non ho rivisto i numeri, ma sono convinto che siano rimasti gli stessi. È un torneo offensivo, con molto spettacolo".

Il catenaccio fa parte del passato?
"È vero che tatticamente e difensivamente le squadre italiane sono forti, ma dobbiamo porre fine a questo mito. Da un punto di vista offensivo, il calcio italiano è uno dei migliori in Europa".

Ha terminato la stagione nel migliore dei modi con sette vittorie e un pareggio…
"Abbiamo dovuto adattarci al periodo post-quarantena, una fase senza dubbio difficile. La squadra si è riunita, abbiamo fatto un fantastico finale di campionato e abbiamo pareggiato solo con l’Inter nei minuti finali. Siamo in un buon momento, motivati ​​dai risultati".

Ora c'è la sfida tra Roma e Siviglia in Europa League, cosa si aspetta?
"Il Siviglia è una grande squadra e ha un grande allenatore. Hanno fatto un ottimo campionato. È una partita molto difficile. Siamo entusiasti, conosciamo bene il Siviglia: ha vinto il titolo tre volte negli ultimi sei anni, ovviamente è una delle squadre più forti in circolazione. Il suo recente passato nel torneo lo dimostra. Ciò che ha fatto è solo alla portata delle grandi squadre".

Si può dominare l’Europa League come il Real Madrid domina la Champions o è un torneo “di passaggio” per le grandi squadre?
"È una mini Champions. Devi avere molte qualità e molta esperienza per vincerla. Il Siviglia si è specializzato nel vincere questo torneo ed è difficile. Giocare contro una squadra così esperta, che ha vinto il titolo così tante volte, è un compito molto difficile per noi".

Conosce bene Lopetegui, l'allenatore del Siviglia…
"Sì, ci conosciamo sia a livello professionale che personale. È stato l’allenatore che mi ha sostituito l’anno dopo che sono andato al Porto. Abbiamo parlato molte volte e abbiamo un buon rapporto. È un tecnico che ammiro molto. Le sue squadre hanno molta intensità e dinamismo. Il Siviglia è fortunato ad avere un allenatore così forte e preparato. Non lascia nulla al caso, è un grande tecnico".

Pensa che le scelte di Lopetegui siano state corrette: la nazionale, il Real Madrid…?
"Gli allenatori pensano sempre di prendere le migliori decisioni. La realtà è che è stato in grandi squadre e questo dimostra le sue qualità".

Uno dei punti di forza del calcio portoghese al momento è il livello dei suoi allenatori, a cosa è dovuto?
"Un cambiamento che è avvenuto alcuni anni fa alla scuola di allenatori portoghese. C’è una formazione di alto livello. La federazione e l’associazione degli allenatori hanno trasformato la metodologia ed è per questo che oggi abbiamo così tanti allenatori portoghesi in tutta Europa. Inoltre, un tecnico portoghese ha la capacità di adattarsi a contesti diversi, e questa è una grande arma. E abbiamo avuto anche grandi allenatori  che hanno aperto le porte al resto dei tecnici portoghesi nei grandi campionati. L’importante è che ci sia stato un cambiamento di mentalità, nel modo di pensare e avvicinarsi al gioco. Oggi il livello è molto alto".

Quali erano i suoi riferimenti?
"Ho il mio modo di allenare e cerco di non essere una copia di nessuno. Mourinho è e continua ad essere l’allenatore di riferimento per tutti i portoghesi per tutto ciò che ha vinto e raggiunto. Ovviamente è per questo che è uno dei tecnici che ho visto di più e ammirato. Ma a livello di gioco ho sempre detto di essere un grande ammiratore di Guardiola. Per me è unico. Non ci sarà quasi nessuno come Guardiola nel prossimo futuro".

Quando ha deciso di diventare un allenatore?
"Quando ero quasi alla fine della mia carriera, ho visto il calcio in modo diverso. Jorge Jesus è un altro dei tecnici che mi ha influenzato molto, specialmente negli aspetti difensivi. Ho attraversato tutti i livelli del calcio portoghese: quarta divisione, terza, seconda e prima. È stata una salita molto veloce e di cui sono orgoglioso. Ho vinto titoli come la Coppa del Portogallo col Braga e sono arrivato terzo in Portogallo col Paços. Sono stati periodi molto felici della mia carriera".

Come si sta evolvendo il calcio?
"Il calcio sta cambiando molto dal punto di vista tattico. È un calcio più veloce, più intenso, in cui è difficile trovare spazi e ci sono molte più transizioni. C’è la necessità delle squadre che non hanno la palla di recuperarla rapidamente perché è molto difficile trovare spazi prima che gli avversari si riorganizzino".

È questa l’idea della sua Roma?
"Siamo una squadra che fa una pressione molto alta, quando perdiamo la palla la reazione per recuperarla è molto intensa. Questo ci consente di giocare la palla in zone più avanzate del campo. La squadra si sente bene così".

Nell’era post-Totti a Roma, quale strategia ha seguito il club?
"Abbiamo cambiato molti giocatori da quando sono arrivato l’estate scorsa, sono arrivati ​​giovani ragazzi, calciatori che volevano crescere ad un livello superiore. È vero che abbiamo tenuto uomini esperti come Dzeko o Kolarov, ma abbiamo una squadra di tanti giovani. Se a questa squadra viene data continuità, può diventare molto forte in futuro".

Gli attaccanti come Dzeko si stanno estinguendo?
"Edin è un giocatore speciale. Ha segnato 16 gol, ma non tira i rigori. Ci sono altri giocatori in Italia che hanno fatto molti altri gol ma tirando rigori. Avrebbe potuto essere al di sopra di loro nell’elenco. Ha enormi qualità ed esperienza. Oggi non è facile trovare attaccanti con queste caratteristiche, forti, punti di riferimento".

Con lei hanno fatto bene giovani centrocampisti come Zaniolo o Pellegrini…
"Abbiamo Zaniolo, che è rimasto infortunato per sei mesi, Pellegrini, ma anche Mancini, Ibañez, Diawara, Veretout, Villar, Carles Pérez, Kluivert, Under. La nostra squadra è piena di giovani giocatori che possono essere il futuro del Roma".

Perché avete scommesso su talenti spagnoli come Gonzalo Villar o Carles Pérez?
"I giovani spagnoli amano avere la palla, sono tecnicamente forti. Dobbiamo però capire che il calcio italiano è molto specifico e tattico, e ogni giovane ha bisogno di adattamento. Carles Pérez ha avuto livelli alti in allenamento e in partita, ogni partita migliora. E anche Villar. Ha giocato di meno, viene dalla seconda divisione, ma ci sono grandi aspettative intorno a lui. L’ultima giornata contro la Juventus ha giocato un’ottima partita".

Come può la Roma,  e qualsiasi squadra italiana, avvicinarsi alla Juventus, che domina la Serie A da 10 anni?
"Ci sono due possibilità per migliorare. Investire come investono la Juve e l’Inter, ma la Roma non ha questa possibilità in questo momento, oppure  dare continuità e fare un lavoro per impostare il futuro. Questo è il nostro metodo. Scommettere sui giovani, che acquisiscono esperienza e attraverso la continuità del loro lavoro, fare ciò che l’Atalanta ha fatto: essere più vicini ai primi e poter lottare per il titolo".

Ma di Cristiano Ronaldo ce n’è solo uno ed è alla Juve. Cosa ne pensa del suo connazionale?
"È un giocatore unico. Il calcio italiano per un attaccante dovrebbe essere difficile, ma in due stagioni ha mantenuto il suo livello ed è riuscito a rimanere un campione. Continua a segnare e ad essere decisivo al suo solito livello".


Juventus vs Roma 1-3 | Finisce il match. La Roma espugna lo Juventus Stadium

VIRGINIA - RIFILATO - La Roma, ormai sicura del quinto posto e dell'accesso diretto in Europa League, si appresta a scendere in campo per l'ultima di campionato contro i campioni d'Italia della Juventus. Una partita che non più ha nulla da dire, se non mettere in mostra qualche talento e aggiungere numeri alle statistiche.

LE FORMAZIONI UFFICIALI

JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Danilo, Rugani, Bonucci, Frabotta; Rabiot, Muratore, Matuidi; Bernardeschi, Higuain, Zanimacchia.
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Chiellini, Demiral, Coccolo, Ramsey, Bentancur, Wesley, Peeters, Alex Sandro, Olivieri, Vrioni, Cuadrado.
Squalificati: Pjanic, Sarri.
Diffidati: Alex Sandro, Betancur.
Indisponibili: Douglas Costa, De Sciglio, Khedira, Dybala.
Allenatore: Martusciello.

ROMA (3-4-2-1): Fuzato; Smalling, Ibanez, Fazio; Zappacosta, Villar, Cristante, Calafiori; Zaniolo, Perotti; Kalinic.
A disposizione: Pau Lopez, Cardinali, Bruno Peres, Cetin, Veretout, Diawara, Pastore, Kluivert, Ünder, Mkhitaryan, Dzeko.
Squalificati: Mancini.
Diffidati: Dzeko, Kluivert, Santon, Diawara.
Indisponibili: Pellegrini.
Allenatore: Fonseca.

Arbitro: Rocchi.
Assistenti: Schenone-Paganessi.
IV Uomo: Orsato.
VAR: Banti.
AVAR: Meli.