Roma vs Benevento 5-2 | Vittoria per la Roma e primo successo casalingo

INSIDEROMA.COM - DALL'OLPIMPICO FEDERICO FALVO - Secondo impegno casalingo per la Roma, che dopo la vittoria contro l'Udinese vuiole bissare il risultato anche contro il Benevento ed ottenere il primo successo all'Olimpico. Fonseca, a sorpresa, schiera Cristnate al centro della difesa con Mancini e Ibanez. Santon esterno di centrocampo. Confermati i restanti membri della squadra con Spinazzola, Pellegrini, Veretout, Mkhitaryan, Pedro e Dzeko. Ancora fuori Pau Lopez con Mirante che proteggerà i pali.

FORMAZIONI UFFICIALI

ROMA (3-4-2-1): Mirante; Mancini, Cristante, Ibanez; Santon, Veretout, Pellegrini, Spinazzola; Pedro, Mkhitaryan; Dzeko.
A disposizione: Pau Lopez, Boer, Jesus, Santon, Fazio. Kumbulla, Villar, Darboe, Zalewski, Mayoral, Perez.
Squalificati: -.
Diffidati: -.
Indisponibili: Calafiori, Diawara, Karsdorp, Pastore, Smalling, Zaniolo.
Allenatore: Fonseca.

BENEVENTO (4-3-2-1): Montipò; Letizia, Glik, Caldirola, Foulon; Ionita, Schiattarella, Dabo; Caprari, Iago Falque; Lapadula.
A disposizione: Manfredini, Locatelli, Gori, Maggio, Tuia, Pastina, Basit, Tello, Improta, Insigne, Hetemaj, Di Serio, Sau.
Squalificati: -.
Diffidati: -.
Indisponibili: Moncini, Viola, Barba.
Allenatore: F. Inzaghi.

Arbitro: Ayroldi.
Assistenti: Del Giovane, Galetto.
IV Uomo: Piccinini.
VAR: Mazzoleni.
AVAR: Fiorito.


Conferenza Stampa Fonseca: "Vogliamo lottare per la Chmapions. Domani sarà una partita difficile"

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Benevento:

Pellegrini quando gioca più vicino alla porta da qualcosina in più, le partite in nazionale le fanno cambiare idea oppure no?
"Pellegrini può giocare in diverse posizioni, contro il Verona ha giocato nella stessa posizione in nazionale. Può fare questa, può fare il trequartista oppure giocare più indietro. In queste tre partite ha giocato molto bene. Non ci sono dubbi sul fatto che sia molto importante per la squadra e che stia giocando bene. In questo sistema può giocare come, mediano, come ala dentro e altre posizioni".

Florenzi sta giocando da protagonista al PSG, è titolare in nazionale: visto il modulo, è stata una leggerezza mandare via un giocatore con queste caratteristiche?
"Ho parlato di questo, volevo che restasse con noi perchè stiamo giocando con questo sistema, in cui poteva essere più utile. Ho parlato con il giocatore, ma ha deciso di giocare in una squadra come il PSG e io capisco questa opzione. Era mia intenzione rimanere con Florenzi, in questo sistema poteva essere più utile per noi".

Si è parlato del suo rapporto con Dzeko anche a sproposito, dopo la partita col Siviglia cosa è successo? Ora il rapporto com’è?
"Non c’è nessun problema con Dzeko, abbiamo un’ottima relazione. Si sta allenando bene, è motivato. La nostra relazione è buona, non c’è nessun problema".

Mirante titolare per il campionato e Pau Lopez in Coppa?
"Mirante sarà titolare domani, vedremo dopo".

Nell’intervista a Record ha ripetuto più volte che manca un DS: è un problema per il suo lavoro quotidiano? Le manca una figura di supporto?
"La società sta cercando un DS, perchè ne abbiamo bisogno. E’ molto importante qui avere un DS. In tutte le squadre è importante, anche per noi".

Ha detto che sul mercato si sarebbe potuto fare di più. Con questa rosa la Roma è inferiore a Lazio, Milan e Napoli?
"Ho detto che nessun allenatore è mai soddisfatto della squadra. Noi vogliamo sempre di più, è normale per tutti gli allenatori. Mai però ho detto che non possiamo lottare con questa squadra, ho detto precisamente il contrario: noi vogliamo lottare contro queste squadre, fare di più rispetto alla scorsa stagione e lottare per la Champions. Questo è chiaro per me".

Fazio e Juan Jesus saranno considerati nuovamente utili alla causa o no?
"Sono qui con noi, si stanno allenando. Dopo la decisione è mia, decido dopo in funzione della partita se abbiamo bisogno o no".

Ha fatto capire che manca un giocatore sulla trequarti, per risolvere il problema Dzeko e Borja Mayoral possono giocare insieme?
"Può accadere durante alcuni momenti della partita. In questo momento è più difficile iniziare la partita con due attaccanti, ma può succedere durante la partita, dipende dalla partita. Adesso però la squadra sta lavorando su un altro sistema di gioco e non è abituata a giocare con due attaccanti dall’inizio".

Con la partenza di Under e Kluivert e l’abbassamento di Pellegrini, Villar può trovare più spazio dal primo minuto? Anche da trequartista? Come lo vede in allenamento?
"Villar può partire dall’inizio, sta imparando molto, è vicino a quello che io voglio. Per lui è difficile giocare nella posizione di Pedro e Mkhitaryan, ma può giocare come trequartista o più indietro, ma si sta allenando bene e giocherà molte partite in questa stagione".

Arriva un Benevento in fiducia, è una difficoltà in più per la Roma?
"E’ una bellissima squadra, lo abbiamo visto in queste tre partite. Sono una squadra coraggiosa, hanno fiducia, il loro tecnico è molto bravo. Arrivano qui con fiducia, due vittorie e una sconfitta con l’Inter. Hanno giocatori di esperienza, forti e domani sarà una partita difficile, non ho dubbi".

La gestione della rosa sarà importante nelle prossime gare?
"E’ importante per tutti gli allenatori la gestione con tante partite in pochi giorni".


Conferenza Stampa Smalling e Mayoral: "Contenti di essere qui alla Roma"

VIRGINIA RIFILATO - Giornata di presentazioni in casa Roma, che ha indetto una conferenza stampa per permeterre ai neo acquisti Smalling (già in giallorosso la scorsa stagione) e Borja Mayoral di rivelarsi alla stampa ed ai tifosi. Apre la conferenza il CEO Guido Fienga: "Oggi sono particolarmente orgoglioso di poter presentare insieme Smalling e Borja Mayoral: sono giocatori che provengono da due dei più importanti club del mondo e che hanno scelto la Roma di loro volontà. Con Borja si è creato subito grande feeling, il Real Madrid aveva insistito per trattenerlo. Ha voluto fortemente essere qui. Sono due ragazzi bravi e motivati, aiuteranno la Roma a centrare i suoi ambiziosi obiettivi: sono due colonne di questo progetto".

DOMANDE PER SMALLING

E' un piacere vederti qui di nuovo. Pensi che con Kumbulla, Pedro e Borja Mayoral la squadra sia più forte dello scorso anno?
Grazie, sono molto contento di essere qui. Sono convinto che la squadra sia più forte quest’anno grazie all’esperienza maturata lo scorso anno: abbiamo mantenuto la nostra ossatura. Non vedo l’ora di iniziare, vogliamo toglierci grandi soddisfazioni”.

Quali sono le tue sensazioni dopo i primi giorni di lavoro a Trigoria?
Ho provato pura felicità al mio arrivo, non avevo mai sentito un affetto così da parte dei tifosi. Ho voglia di ricambiare questo affetto aiutando la squadra a vincere un trofeo”.

Dopo il tuo ritorno, molti tifosi vorrebbero che diventassi il nuovo capitano, per l’attaccamento che hai dimostrato. Accetteresti di esserlo?
Ritengo che la Roma abbia uno dei migliori capitani al mondo, ovvero Edin Dzeko. Voglio essere un leader dentro e fuori dal campo, come sono riuscito a fare la scorsa stagione. Voglio lavorare per diventarlo anche fuori dal campo e quindi intendo imparare l’italiano. Qui in squadra ci sono comunque molti leader, ed Edin è uno di questi”.

Un’altra ragazza è stata trovata anche grazie al video della tua presentazione. Sei sempre molto attento alle questioni sociali, puoi parlarci del tuo impegno in questo senso?
La campagna per il ritrovamento dei bambini scomparsi aveva riscosso già successo lo scorso anno, sono orgoglioso di farne parte: questi temi sono più importanti del calcio. La Roma è un esempio in queste iniziative. La Roma ha da subito mostrato disponibilità a collaborare con la mia fondazione per i bambini: è stata da subito un’accoppiata perfetta”.

Quanto ha contato, nella tua scelta di tornare, il fatto di vivere nella città di Roma?
Avevo voglia di rivivere le gioie della passata stagione con questa squadra e questo allenatore. Anche la città è molto piacevole. La trattativa è stata lunga e sofferta, sono grato alla Roma per essere qui e voglio ripagare la fiducia”.

C’è una nuova proprietà da quando sei arrivato. Avverti qualche differenza rispetto alla vecchia gestione?
Una volta a Trigoria ho avuto modo di incontrare Guido Fienga e Ryan Friedkin, è stato un piacere conoscere i nuovi proprietari. Sono sempre presenti, anche l’altro giorno hanno seguito l’allenamento: ci fanno sentire molto uniti e compatti, come una vera e propria famiglia. Mi è capitato pochissime volte in carriera vedere i proprietari di un club così vicini alla squadra”.

DOMANDE PER MAYORAL

Quale motivo ti ha spinto a venire a Roma?
Voglio ringraziare Fienga e il club per avermi dato l’opportunità di essere qui oggi. Avevo moltissima voglia di venire alla Roma, sono arrivato in extremis, forse un po’ tardi, ma l’importante è che adesso io sia qui. Durante l’estate l’agente mi aveva presentato l’interesse della Roma e di molti altri club, però in particolare la Roma aveva suscitato il mio interesse, mi ha subito attirato molto e convinto. Nel corso dell’estate il Real Madrid avrebbe voluto che restassi, però alla fine mi hanno concesso di andare via e decisive in questo senso sono state anche le conversazioni telefoniche con Fienga e il mister. Grazie anche al Real che mi ha permesso oggi di essere dove desidero essere”.

Quali sono le tue caratteristiche e i tuoi punti di forza?
Mi considero un attaccante giovane, che ha molta voglia, molta fame, che acquisito una certa esperienza già in Prima Divisione. Un attaccante che segna, che gioca bene nell’area di rigore, ma che si muove bene anche fuori, che può aiutare la squadra con i suo movimenti, facendo degli assist. Nel complesso beneficia con il proprio lavoro ai compagni che gli sono vicini. Sono tutte caratteristiche che corrispondono al profilo del giocatore moderno che io mi considero”.

Roma punto di arrivo o tappa nella tua carriera?
Per me è sicuramente un punto di arrivo, sono qui da appena dieci giorni e sono soddisfattissimo della mia scelta, contento del club e dei compagni. Mi sento a mio agio in appena una manciata di giorni. In questo momento non posso non considerarmi un giocatore più della Roma che del Real Madrid, perchè oltre ad aver firmato un contratto di due anni, la Roma avrà l’opzione di acquisto al termine di questa stagione e di quella successiva”.

Puoi giocare accanto a Dzeko?
Sì, perchè no? Conosco Dzeko come calciatore, ha caratteristiche diverse dalle mie, quindi perchè no? Inoltre, avere per la squadra e l’allenatore due attaccanti con caratteristiche diverse può essere molto utile. In questo senso siamo due giocatori che si completano a vicenda”.

Il Real aveva deciso di tenere te e di mettere sul mercato Jovic, poi cosa è successo? Hai parlato con Zidane?
Come ho detto prima, all’inizio estate ho subito espresso la volontà di lasciare il club il prima possibile. A seguito di una riunione con Zidane, lui espresse il desiderio che io restassi e quindi sono rimasto più a lungo. Il mio desiderio era quello di uscire, perchè pensavo che avrei avuto maggiori opportunità di crescita e per giocare. Hanno ascoltato le richieste di Zidane e cercato di trattenermi più a lungo, forse nei loro piani in uscita c’era Jovic, ma alla fine l’operazione è andata a buon fine. Ho parlato di nuovo con Zidane nel suo ufficio e gli ho spiegato che non potevo lasciar passare l’opportunità di giocare con un club come la Roma e di crescere con il mio calcio”.

Ti pesa l’essere considerato solo il vice Dzeko sapendo che ha giocato praticamente tutte le partite negli ultimi anni?
Non mi considero il vice di Dzeko o la sua riserva. Siamo due attaccanti e arrivo con molta voglia di far bene e aiutare la Roma a raggiungere i suoi obiettivi, aiutare questa squadra. Sono qui anche per imparare da un attaccante come Dzeko, un grande calciatore con grandissima esperienza, ma sono sicuro che ci sarà una concorrenza sana tra noi due”.


Calciomercato Roma, pochi innesti ma mirati. Bentornato Smalling

INSIDEROMA.COM - VIRGINIA RIFILATO - Si è concluso l’ultimo giorno di mercato, che ha tenuto i tifosi della Roma col fiato sospeso ben oltre la deadline fissata alle ore 20. Un mercato volto maggiormente a “rimpicciolire” la rosa, cedendo gli esuberi o i giocatori non adatti al gioco di Fonseca ed acquistando solo chi davvero ritenuto in grado di dare maggior valore alla squadra.

Dunque una Roma che in linea di massima sarà la stessa vista la scorsa stagione, con piccole aggiunte e tanti addii. Ma passiamo in rassegna, ruolo per ruolo, il mercato dei giallorossi:

PORTIERI
Confermati Pau Lopez e Mirante, con l’italiano che ha già giocato le due gare di campionato. Sul filo del rasoio Pau Lopez, che sembrava destinato all’Everton ma alla fine rimarrà alla Roma. Dovrebbe riprendere il suo posto tra i pali subito dopo la sosta delle nazionali.
All’Everton, invece, andrà Robin Olsen in prestito fino al termine della stagione. Prestito anche per Fuzato, tornato in Brasile al Gil Vicente.

DIFENSORI
Confermatissimi i due centrali Mancini e Ibanez, a cui si è aggiunto il neo acquisto Kumbulla.
L’albanese è arrivato dal Verona in prestito onero a 2 milioni di euro con diritto di riscatto dopo il raggiungimento di determinati obiettivi per 13.5 milioni. A queste cifre devono aggiungersi anche 3.5 milioni di bonus che verranno dati al Verona se si raggiungeranno determinati obiettivi.  Kumbulla che sembrava destinato alla Roma, dopo che uno scout lo aveva già segnalato ai club nel 2016 come uno dei migliori prospetti. Percorso inverso per il turco Cetin, andato in prestito al Verona insieme ai giovani Cancellieri e Diaby nell’ambito della trattativa Kumbulla.
Ritorna a Roma anche Smalling, a lungo cercato ed inseguito. Un giocatore che fin dal termine della scorsa stagione ha ripetuto di volere il giallorosso ed è riuscito a ritrovarlo solo sul finire della sessione di mercato. A lungo la Roma ha trattato con il Manchester United, inscenando un tira e molla interrotto solo in serata con l’accordo sulla base di 15 milioni di euro. Un ritorno gradito anche dal giocatore che ha dichiarato: “Nella vita le cose che contano non arrivano mai in maniera facile. La mia testa e il mio cuore sono sempre rimasti a Roma. Sono molto felice di essere uno di voi. Daje Roma”. Un ritorno in giallorosso non facile, complicatosi anche con un “giallo” su un documento (indice di liquidità) non consegnato in tempo ma, fortunatamente per la Roma e per Smalling, confermato in seguito sia dalla FIGC che dalla Lega Serie A.
Restano in rosa Juan Jesus e Fazio, considerati però ai margini del progetto e non più indispensabili.
Tra i terzini, che Fonseca preferisce utilizzare come esterni di centrocampo, vi sono i confermati Spinazzola, Santon e Bruno Peres; a cui si aggiunge il rientrante Karsdorp dopo il prestito al Feyenoord.
Ceduti il giovane centrale Bianda in prestito allo Zulte Waregem, Kolarov all’Inter (1.5 milioni) e Florenzi in prestito oneroso (1 milione) al Paris Saint Germain. Saluta anche Zappacosta, rientrato al Chelsea per fine prestito e subito tornato in Serie A per vestire la maglia del Genoa.

CENTROCAMPISTI
Il centrocampo è il reparto meno cambiato, con tutti confermati. La mediana giallorosso, infatti, sarà composta anche la prossima stagione da Pellegrini, Veretout, Diawara, Cristante, Villar, Mkhitaryan e Pastore. L’armeno, in prestito la scorsa stagione, ha rescisso con l’Arsenal per rimanere in giallorosso e contribuire alla gioie della squadra giallorossa. Confermatissimo Zaniolo, al momento fermo ai box dopo il nuovo infortunio al ginocchio accusato in nazionale.
Ceduto Gonalons al Granada per 4 milioni, dopo avervi giocato in prestito la scorsa stagione. Nuovo prestito per Coric, che dopo la Spagna approda in Olanda per vestire la maglia del Venlo. Rimane al Rennes Nzonzi, sempre a titolo temporaneo. Prestito anche per Riccardi, che passa al Pescara.

ATTACCANTI
In attacco la situazione giallorossa è cambiata molto, con gli addii di Under al Leicester (prestito oneroso di 3 milioni più diritto di riscatto), Schick al Leverkusen (26.5 milioni), Perotti al Fenerbahce (titolo gratuito), Kluivert al Lipsia e Antonucci alla Salernitana entrambi in prestito. Saluta Kalinic (che ha firmato con il Verona) dopo il prestito all’Atletico Madrid.
Confermato Dzeko, che ha vissuto giorni in bilico tra Roma e Juventus ma alla fine è rimasto in giallorosso. Sfumato Milik, con cui non si è raggiunto un accordo e che avrebbe dovuto prendere il posto del bosniaco qualora si fosse vestito di bianconero; la Roma ha acquisito in prestito biennale il 23enne Borja Mayoral dal Real Madrid. A titolo gratuito dal Chelsea, primo acquisto giallorosso della sessione, è arrivato lo spagnolo Pedro che domenica scorsa a Udine ha trovato la sua prima marcatura con la maglia della Roma. Chiude il reparto offensivo un altro giocatore “iberico”, Carles Perez, arrivato a gennaio scorso dal Barcellona.

Un mercato non molto ricco, anche a causa dell’emergenza Covid che ha contraddistinto la seconda parte della stagione scorsa, ma che ha regalato alla Roma ciò che voleva. Importantissimo il ritorno di Smalling, fortemente richiesto da Fonseca e che già conosce l’ambiente. Di livello, soprattutto in chiave futura, l’arrivo di Kumbulla. Di livello ed esperienza lo spagnolo Pedro, che può dare molto alla squadra anche a livello psicologico oltre che sul campo. Una rosa, quella della Roma, che si conosce e che potrà togliersi molte soddisfazioni. Una rosa che conosce lo stile di gioco di Fonseca e sa cosa vuole vedere il mister in campo. Una Roma che, ora che il mercato è chiuso, potrà concentrarsi solo sul campo per raggiungere la Champions League e magari aggiungere un nuovo trofeo alla bacheca di Trigoria.


Alla scoperta delle avversarie della Roma in Europa League

INSIDEROMA.COM - VIRGINIA RIFILATO - Il 22 ottobre prenderà il via la nuova stagione europea della Roma, prima squadra pescata dall’urna di Nyon ed inserita nel Gruppo A.  Sono state le mani dell’italiano Ciro Ferrara a determinare il girone e le rispettive avversarie della Roma nella prossima Europa League.

Sarà la 18esima partecipazione della società giallorossa in questa competizione, la sesta da quando porta la denominazione di Euorpa League; mentre sono state 12 le partecipazioni passate quando il nome della competizione era Coppa Uefa. Un trofeo che la Roma non ha mai vinto, partecipando solo una volta alla finale dell’allora Coppa Uefa 1991 contro l’Inter e perdendo per un totale di 2-1 dopo il 2-0 di San Siro e l’1-0 al ritorno all’Olimpico. In totale in questa competizione la società capitolina ha giocato 131 partite con 68 vittorie, 37 sconfitte e 26 pareggi.
Un trofeo che la Roma vorrebbe alzare al cielo per dare una gioia ai propri tifosi e ritornare tra le grandi d’Europa.

Il cammino giallorosso inizierà il 22 ottobre  allo Stade de Suisse contro lo Young Boys, squadra mai affrontata in competizioni ufficiali o amichevoli. La squadra di Brema ha nella propria bacheca 14 campionati nazionali, sette coppe nazionali, una Coppa di Lega ed una Supercoppa. A livello europeo lo Young Boys ha vinto una Coppa delle Alpi, mentre in Euopa League/Coppa Uefa non è mai andata oltre i sedicesimi di finale.
Tra i giocatori da annoverare tra le file dello Young Boys vi sono:
- Gianluca Gaudino:  centrocampista tedesco classe ’96 con nonni italiani e padre ex calciatore. Cresciuto nelle giovanili del Bayern Monaco e vecchia conoscenza del nostro calcio avendo disputato una stagione nel Chievo Verona condita da sole tre presenze. Centrocampista entrale ma all’occorrenza può giocatore da mezzala, con gli svizzeri ha segnato finora sei reti.
- Miralem Sulejmani: serbo classe ’88 cresciuto nel Partizan e passato anche da Ajax e Benfica. Ha siglato otto reti nelle competizioni europee e dal 2015 veste la maglia dello Young Boys con cui ha trovato la via del gol in 44 occasioni.

Nella seconda giornata d’andata la Roma affronterà il CSKA Sofia, squadra affrontata già quattro volte tra Champions League ed Europa League vincendo sempre lo scontro. Sempre per 1-0 nei due precedenti di Champions League nel 1983/84 e per, rispettivamente, 2-0 e 0-3 nei gironi di Europa League 2009/10.
Il CSKA Sofia, squadra della capitale della Bulgaria detiene il maggior numero di campionati nazionali vinti a scapito dei rivali del Levski Sofia. Sono infatti 31 i campionati vinti dal CSKA, a cui si aggiungono le 20 coppe nazionali e le quattro supercoppe. A livello internazionale i massimi risultati sono stati due semifinali di Chmapions League (all’epoca Coppa dei Campioni) e una semifinale in Europa League (Coppa delle Coppe). Fallito, retrocesso in terza divisone e rifondato nel 2015, il CSKA Sofia riesce a raggiungere la promozione dapprima in seconda divisione per poi, con l’ausilio della Federcalcio, essere inserito immediatamente in  prima divisione come wild card.
I giocatori da annoverare nel CSKA Sofia sono:
- Younousse Sankhare: centrocampista senegalese con passaporto francese, classe ’89 cresciuto nel Paris Saint Germain. Ha militato anche nel Lille e nel Bordeaux prima di firmare con la società bulgara.
- Stefano Beltrame: italiano di Biella, centrocampista offensivo cresciuto tra Novara e Juventus prima di cambiare varie squadre sempre in prestito. Dal 2017 gioca all’estero con esperienza in Olanda tra Go Ahead e Den Bosch prima di passare al CSKA Sofia con cui ha collezionato solo sei presenze e due reti.

Terza giornata contro il Cluj, che la scorsa edizione dell’Europa League è stata inserita nel girone contro la Lazio. I rumeni sono una vecchia conoscenza della Roma, essendosi scontrate quattro volte in Champions League tra il 2008 ed il 2011. La prima sfida assoluta fu vinta dal Cluj all’Olimpico con il risultato di 2-1. In seguito vi furono due vittorie della Roma per 3-1 in trasferta e 2-1 in casa. L’ultimo precedente è un pareggio per 1-1 in terra rumena.
Il Cluj è una società della città di Cluj-Napoca ed ha in bacheca sei campionati nazionali, quattro coppe e tre supercoppe. Retrocessa nelle serie minori fu salvata da un uomo d’affari nel 2001 che la riportò immediatamente in seconda divisione lo stesso anno e nel 2004 in prima divisione dopo 28 anni di assenza. Dopo due campionati di assestamento il Cluj ha iniziato a portare casa trofei e presenze nelle coppe europee.
Allenati da Dan Petrescu (ex Foggia, Genoa e Chelsea) nel Cluj si annoverano anche:
- Yacoub Sylla: malese con passaporto francese. Mediano classe ’90 che ha giocato anche con Aston Villa, Rennes, Montpellier e Panathinaikos.
- Damjan Djokovic: centrocampista croato classe ’90 che ha militato anche in Italia tra Monza, Cesena, Bologna, Livorno e Spezia.
- Alexandru Chipciu: rumeno classe ’89, centrocampista esterno con un passato tra Steaua Bucarest, Anderlecht e Sparta Praga.

Un girone non difficilissimo ma che può sempre nascondere delle avversità. Sulla carta la Roma è la favorita per arrivare prima del proprio raggruppamento, ma servirà la massima concentrazione per giocare al meglio e portare a casa i punti necessari per approdare ai sedicesimi di finali. Anche perché questa competizione, da non prendere assolutamente sotto gamba, entrerà nel vivo proprio dopo la fase a gironi, quando le terze dei gironi di Champions League entreranno a far parte del torneo. E per vincere la coppa, come sanno bene Fonseca e la Roma, si dovrà vincere e giocare bene contro qualsiasi avversario ci si troverà di fronte.


El Shaarawy: fatta per il ritorno, poi chiede un ingaggio esagerato

LEGGO - BALZANI - Il ritorno del Faraone per risvegliare pure il Dzeko dormiente. Sembrava una favola a lieto fine di un mercato folle, ma rischia di diventare l'ennesima doccia fredda per i tifosi della Roma. La partenza di Kluivert al Lipsia, infatti, aveva spalancato la strada per il ritorno di El Shaarawy a Trigoria. Il fratello del calciatore era sicuro di un accordo già trovato con lo Shanghai ma così non era. La trattativa ha subito un brusco stop nella serata con l'attaccante che percepisce ben 16 milioni in Cina. La Roma ne ha offerti 2,5 all'anno a Stephan per un prestito da definire se con diritto o no con lo Shanghai. Ma lo stesso El Shaarawy ha sparato quasi il doppio irrigidendo quella che sembrava una trattativa quasi chiusa. Il Faraone resta ansioso di tornare a fare coppia con Dzeko dopo la parentesi tra il 2016 e il 2019 in cui ha messo a segno 40 reti e ben 25 assist. Una scelta di cuore, ma anche una necessità per El Shaarawy che si allena a Roma da una settimana. Visti i prossimi impegni della Nazionale l'ex Milan avrebbe rischiato - viaggiando tra Italia e Cina di dover osservare sei settimane di quarantena. Oggi i dialoghi andranno avanti ma occhio alla Premier. Intanto Fonseca si ritrova senza Perotti (Fenerbahce) e quasi Kluivert. L'agente Raiola due giorni fa a Trigoria ha chiesto la cessione del ragazzo che Fonseca non vedeva più. L'olandese va al Lipsia in prestito con obbligo di riscatto a 20 milioni.  Smalling c'è. Puntata finale pure della telenovela Smalling con fumata ora più bianca che mai. La Roma ha alzato l'offerta a 15 milioni bonus e oltre non si spinge mentre il giocatore ha minacciato lo United di non accettare altre destinazioni fino al 2022. Un muro contro muro che pare aver convinto finalmente il Manchester. In caso di nuovo rifiuto la Roma non tornerà sul mercato bloccando solo la cessione di Fazio alla Samp. In questi giorni, infatti, il club ha detto no al ritorno di Rudiger proposto da un Totti in versione intermediario. I due nuovi acquisti farebbero comodo a un Fonseca finito - nonostante il successo di Udine - a metà classifica dopo le vittorie di Benevento, Atalanta e del Milan (3-0) sullo Spezia. Pau Lopez, infine, è vicino al prestito all'Everton. Sarà promosso Olsen.


Juve-Napoli: vince il Covid

LEGGO - ORMEZZANO - Juventus-Napoli, la partita fantasma, è durata 45 minuti. Dall'appello fatto dall'arbitro Doveri ieri alle 20.45 a quando, alle 21.30, il fischietto ha certificato l'assenza della squadra azzurra in uno Stadium più vuoto che mai. Il big match è stato annullato, tra polemiche furiose.  Si va verso il 3-0 a tavolino per i bianconeri: domani la decisione del Giudice Sportivo. Oltre al danno, per il Napoli ci potrebbe essere anche la beffa di un punto di penalizzazione. Dopodiché comincerà un'altra partita, a colpi di ricorsi alla giustizia sportiva e al Tar. «Il presidente del Napoli mi ha chiesto di rinviare la partita, domanda legittima, gli ho risposto che la Juve si attiene ai regolamenti - così il numero uno bianconero Agnelli -. I protocolli sono molto chiari. Detto questo, noi preferiamo sempre vincere sul campo». Il Napoli è rimasto in clausura: «Non potevamo partire, la Asl non ci ha dato il via libera», ha detto il presidente De Laurentiis. E qui è partito un batti e ribatti, a colpi di interpretazioni di protocolli e circolari.  La Lega Calcio non ritiene che la Asl campana avesse disposto il divieto di viaggiare verso Torino. E precisa che il protocollo impone il rinvio delle partite solo «in caso di positività plurime». Ma lo stesso protocollo permette l'intervento delle Asl competenti, che anche a detta del Cts hanno la responsabilità di decidere.  Il ministro della Salute Speranza ha invece spazzato via il pallone, sottolineando che ci vorrebbe «un po' meno calcio e un po' più scuola».
Si invocano scelte di buon senso. Il calcio è un'industria tanto importante quanto fragile. Servirebbero soluzioni condivise per tutelare il gioco e ovviamente la salute pubblica.


Protocollo in bilico, Spadafora cerca un piano di pace: "Serve prudenza"

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Dopo il caos di Juventus-NapoliVincenzo Spadafora è molto prudente con le parole. Però conferma un appuntamento preso da tempo, due incontri, il primo con Gabriele Gravina e il secondo con Paolo Dal Pino, numeri uno di Figc e Lega di A. C'è da riflettere soprattutto sulla robustezza del protocollo in vigore. Il testo proposto dalla Figc e validato dal Cts «ha provato a mettere in sicurezza il calcio italiano per consentire la ripartenza da tutti auspicata. È evidente però che la situazione generale sia divenuta nelle ultime settimane ancor più complessa, tanto da non lasciare immune neppure il mondo del calcio nonostante le rigide regole adottate». Ma è migliorabile il protocollo? Il viceministro Pierpaolo Sileri parla di una quarantena ridotta con un tampone alla fine dei sette giorni dopo aver insistito sull’adozione di un codice di comportamento (niente abbracci fra compagni) più severo. Ma il calcio potrebbe anche chiedere aiuto al Governo per rafforzare il protocollo. Non ci può essere un modo per bypassare le Asl. Ma lavorare a una circolare dove l’indicazione per la quarantena soft possa essere più netta? Dal Pino e Gravina lo diranno a Spadafora: se salta la norma, c’è il rischio che si sfasci tutto.


Oggi si discute il ricorso per Fienga e il medico. Poi il caso-Verona

IL TEMPO - BIAFORA - Oggi alle ore 13 sarà discusso il ricorso della Roma contro l’inibizione di un mese del Ceo giallorosso Guido Fienga, oltre alla squalifica di 20 giorni per il dottor Manara e la multa di €7.000 alla società, per responsabilità oggettiva nel mancato rispetto delle norme anti-Covid in occasione di Napoli-Roma dello scorso agosto. Nei prossimi giorni, invece, la Roma attende una comunicazione sulla data in cui sarà fissata l’udienza sulla Corte Sportiva d’Appello sul ricorso presentato dalla società contro il 3-0 a tavolino decretato in favore dell’Hellas Verona, per la prima giornata di Serie A, dovuto all’errore nella compilazione delle liste.


Il cine-tampone di De Laurentiis (che non fa nemmeno ridere)

IL TEMPO - GORRA - La cosa strepitosa è che il risultato pratico della performance del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è che la Juventus ha fatto in mondovisione la figura della squadra onesta, corretta, che fa le cose come si deve e che i soliti furbacchioni con gli appoggi giusti vogliono defraudare ricorrendo a mezzucci i più meschini. La Juventus. Se non è un miracolo questo, poco ci manca. Basta ciò per rendersi agevolmente conto della magnitudine della tartufata messa su dal patron azzurro. Con tutti gli ingredienti tipici del caso: il pertugio normativo da provare a sfruttare a proprio vantaggio e pazienza per il resto; il piantarello preventivo e ricattatorio all’immortale quanto sommamente ipocrita grido di «pensate alla salute!»; il contorno di giornalisti con sciarpetta al collo a cui non par vero di potersi fiondare su internet ad aumentare il volume di casino; l’ombra - agitata da più parti - della pastetta politica (le Asl dipendono dalle Regioni, e si dà il caso che l’attuale governatore della Campania alla vigilia delle ultime elezioni fosse stato fatto oggetto della più irrituale delle dichiarazioni di voto proprio da parte di De Laurentiis). [...]

In mezzo a tutto questo c’è lui, DeLa. Col suo goffo tentativo di farsi passare per paladino della salute pubblica e di forzare la mano per rompere l’equilibrio che fino ad ora ha consentito al calcio di andare avanti. Operazione sulla cui credibilità ciascuno giudicherà da sé. Magari ricordandosi di quel presidente che, il 3 settembre scorso, si era presentato all’assemblea di Lega a Milano con sintomi e sospetta positività senza dire niente a nessuno ed anzi dando la colpa della propria cera non eccellente ad un’indigestione di frutti di mare. Il suo nome era Aurelio De Laurentiis.


Primo successo della stagione per la Roma, ma serve di più

INSIDEROMA.COM - VIRGINIA RIFILATO - Primo successo stagionale per la Roma che, ieri sera contro l’Udinese, ha vinto per 1-0 portando a casa i tre punti. Decisiva per la vittoria la rete di Pedro, abile a sfruttare un disimpegno errato di Becao e battere Musso con un tiro preciso che sbatte sulla parte interna del palo e termina la sua corsa in rete.
Una rete importantissima sia per lo spagnolo, che non segnava da marzo, sia soprattutto per la Roma che si presenterà così alla sosta con un piglio diverso e con la voglia di vincere ancora.
Voglia di vincere ancora che ribadisce lo stesso Pedro al termine del match: “Sono contento di aver segnato per la vittoria e per i tre punti che erano importanti per noi. Abbiamo fatto una buona partita, la soddisfazione non è solo personale ma di squadra. È sempre difficile giocare contro l’Udinese, sono una squadra compatta. Il nostro obiettivo? Vincere tutte le partite, sappiamo che per lo scudetto è difficile ma non impossibile. Se non riusciremo a vincere il titolo dobbiamo entrare in Champions League”.
Parole da giocatore vincente, abituato a sollevare trofei  avendone collezionati 25 in carriera tra club e nazionale. Un giocatore che, indubbiamente, può dare molto alla squadra sia dal punto della mentalità vincente che sul campo, con tutta la sua esperienza.

L’elogio per Pedro arriva anche dal tecnico Fonseca, che lo definisce “Un bravo ragazzo. Lavora, è un professionista. Lo abbiamo scelto per questo, ha una professionalità impressionante”.
Ma se oggi è bastato Pedro, domani servirà tutta la Roma per continuare a vincere e arrivare nuovamente in Champions League. Innanzitutto serve ritrovare il “bomber”, con Dzeko che si muove sempre bene in campo ma che ancora non ha timbrato il cartellino. Contro la Juventus due occasioni ghiotte sbagliate calciando una volta sul palo e la seconda su Szczesny; ieri invece poco incisivo in fase offensiva. Un giocatore che, come ben sappiamo, ha un valore immenso ed una grandissima tecnica; ma che sembra ancora “scosso” dalle voci di mercato che lo vedevano già in bianconero. Una Roma che ha bisogno del suo Dzeko ma che, intanto, accoglie lo spagnolo Mayoral in prestito biennale dal Real Madrid.
Assodati difesa e centrocampo, reparti ricchi di qualità e talento e che per ora stanno facendo le fortune della Roma, anche se la difesa ha bisogno di nuovi innesti con soli tre elementi (Mancini, Kumbulla e Ibanez) stabili. Servirà dunque mettere mano al portafoglio e lavorare in chiave mercato per dare a Fonseca un altro difensore entro le prossime 48 ore.
Il centrocampo, invece, possiamo dire essere a posto già così, con Veretout sempre più leader in campo e Pellegrini che nella posizione più arretrata sta trovando maggiore fiducia, anche se ancora sta prendendo le misure e non è al massimo delle sue potenzialità.
Ma le partite si vincono con i gol, che la Roma adesso fa fatica a trovare. Anche ieri con l’Udinese si è sprecato molto. Un primo tempo giocato quasi interamente nella metà campo friulana, ma nella ripresa dopo il gol si è pensato più a difendersi non arrivando al tiro per ben 36 minuti. In fase offensiva serve concretizzare di più, riuscendo a trovare o creare l’imbeccata finale; cosa che ieri (anche per merito della difesa friulana che non concedeva spazi) non si è vista con la Roma spesso costretta a tornare indietro piuttosto che provare il passaggio finale alla punta. In difesa, invece, da rivedere l’aggressività sulle seconde palle (soprattutto quelle perse) e la chiusura delle opportunità di contropiede avversario.
Ma nel complesso, considerando che era la terza partita della stagione e con una rosa ancora da definire, ieri si è vista un’ottima Roma. Una Roma che è riuscita a trovare il guizzo giusto per mettere i binari della partita nella propria direzione e che ha risposto bene alla difesa bassa dell’Udinese. Un ottimo primo passo per questo primo successo stagionale, ma da dopo la sosta servirà di più.
Serviranno grinta, aggressività agonistica e desiderio di successo. Perché, citando Fonseca e Pedrodobbiamo giocare sempre per vincere”.

 

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