Arriva il si. Mkhitaryan vuole il rinnovo con la Roma
Si è fatto attendere a lungo, quasi desiderare, ma alla fine è arrivato il si.
A poco più di un'ora dal closing, l'entourage di Mkitaryan ha fatto sapere alla Roma che il giocatore ha deciso di rinnovare il proprio contratto con i giallorossi.
Mancano ancora alcuni dettagli che andranno limati nei prossimi giorni, con la sensazione che si arriverà alla firma finale ed al proseguio della carriera sotto il Colosseo per l'armeno.
Un rinnovo avallato anche dal tecncio Mourinho, che si è lasciato alle spalle le vicende negative di Manchester aprendo alla parmanenza di Mkhitaryan alla Roma.
Il numero 77 ha deciso di non farsi condizionare dalle offerte giunte dal Monaco e dallo Zenit San Pietroburgo.
La Roma Femminile vince la Coppa Italia 2020-2021!
(Daniele Mattioli - InsideRoma) La Roma Femminile ha vinto la Coppa Italia 2020-2021 sconfiggendo in finale il Milan dopo i calci di rigore. Si tratta del primo titolo della storia per la squadra seniores della sezione femminile del club.
Dopo il risultato di 0-0, maturato sia al termine dei tempi regolamentari che dei supplementari, la sfida si è deciso così dagli undici metri. Protagonista del successo è stata Ceasar che ha parato 2 rigori alle giocatrici del Milan. Bernauer ha siglato il rigore decisivo dopo il palo di Tucceri Cimini.
"Questa serata è il coronamento di un percorso" ha commentato a Sky Sport Betty Bavagnoli, mister della Roma, al termine della partita. "Sono orgogliosa di queste ragaze, con una squadra molto forte non abbiamo mai mollato e abbiamo vinto la Coppa".
"Aspetto questo momento da tutta la vita. Questa Coppa è il giusto premio per il lavoro e il sacrificio" ha invece dichiarato a Sky Sport Elisa Bartoli, pilastro della squadra giallorossa.
Un AGO nel cuore, per sempre
(ALESSANDRO CAPONE - INSIDEROMA) - Ci sono persone che non possono essere dimenticate.
Persone che hanno lasciato un qualcosa a chi le ha nelle mente. Hanno lasciato un segno, hanno unito un popolo mettendosi alla loro testa e portandone il vessillo. Trascinatori nei momenti difficili. Simbolo di impegno e dedizione riconosciuti di chi era al loro fianco ad incitarli. Esultanze spontanee in simbiosi con chi chi come loro condivideva quei momenti di gioia oppure le parole giusto al momento giusto per risollevarsi da una delusione. Portare la fascia di capitano al braccio non è per tutti.
Chi ai propri colori ci tiene chiede poche cose che sembrano facili ma in pochi riescono a metterle in pratica. Ma quando qualcuno ci riesce tutto si trasforma in qualcosa di magico. Una alchimia perfetta che fa ritrovare in campo tutto quel sentimento e quell’attaccamento, quella passione e quella emozione che metterebbe chiunque si trova sugli spalti. Ecco... ci sono persone che sono semplicemente uno di noi in campo.
Agostino... era uno di noi. A distanza di tempo è sempre giusto ricordarlo. In un mondo che corre forse troppo veloce, in un mondo che sicuramente non aiuta, in un mondo che troppo spesso dimentica in fretta è bello mandare uno sguardo al cielo e ricordare chi era troppo avanti rispetto a tutti.
FIGLI DI ROMA, CAPITANI E BANDIERE... QUESTO È IL MIO VANTO CHE NON POTRAI MAI AVERE!
La Champions è del Chelsea: la rivincita della normalità
(Andrea de Angelis - Insideroma) - Molto probabilmente gli amanti del calcio leggero e tecnico che per anni ha contraddistinto il Barcellona saranno rimasti delusi. Così come delusi saranno tutti quelli che hanno visto e vedono in Pep Guardiola l'ultimo rivoluzionario del calcio moderno. E forse in parte hanno anche ragione. Perché la filosofia e la poesia di Guardiola hanno quel non so che di folle che a noi romanisti in particolare piace tanto. Al punto da aver perseguito, senza mai troppa convinzione, quel sogno rivoluzionario, incarnato in quel famoso (o famigerato) “mai schiavi del risultato” su cui abbiamo impiccato l'ultimo decennio della nostra storia. Eppure la finale di Champions League ci ha restituito una normalità reazionaria, violenta nella sua riscoperta.
Quella di un uomo che appariva fino a sabato sera come un eterno secondo. Al Borussia dopo Klopp, nell'ombra di chi aveva sconfitto i giganti di Monaco e che poi avrebbe vinto il trofeo più importante con il Liverpool. Al PSG più ricco di sempre senza riuscire ad imporsi. Reo di aver vinto due campionati senza convincere, e soprattutto di aver perso una coppa alla prima vera occasione. L'esonero dello scorso dicembre sembrava il capolinea dove concludere una corsa che pochi avrebbero anche solo immaginato. Del resto Tuchel, perché di lui sto parlando, non aveva il passato blasonato da calciatore di Guardiola o di altri come lui. Una mediocre carriera da difensore, nelle categorie basse del calcio tedesco. E poi un percorso da allenatore passato per lo più tra le giovanili, prima della promozione a Dortmund, quasi più per mancanza di alternative che per convinzione. Eppure arriva la possibilità del riscatto. Chiamato a sostituire una bandiera come Frank Lampard, lui sì grandissimo ex calciatore, ha saputo rivitalizzare una squadra incapace di riconoscersi e che navigava in un limbo pericoloso. Sagacia tattica, accortezza, verticalizzazioni improvvise.
Così Tuchel ha preso la sua rivincita.La rivincita di tutti gli uomini normali, ma forti di questa condizione, e consapevoli che la vera forza dell'umanità sta proprio nel suo essere “umana”.
La Roma non rinnova Mirante, Juan Jesus, Bruno Peres e Farelli
(Daniele Mattioli - insideroma) Con una serie di pubblicazione sui propri canali social, la AS Roma ha annunciato di non aver rinnovato i contratti dei giocatori Antonio Mirante (portiere), Simone Farelli (portiere), Juan Jesus (difensore) e Bruno Peres (difensore).
Bruno Peres ha già firmato in Turchia con il Trabzonspor, mentre Mirante, Farelli e Juan Jesus sono alla ricerca di una nuova squadra per la stagione 2021-2022.
La Roma non rinnova Mirante, Juan Jesus, Bruno Peres e Farelli
(Daniele Mattioli - insideroma) Con una serie di pubblicazione sui propri canali social, la AS Roma ha annunciato di non aver rinnovato i contratti dei giocatori Antonio Mirante (portiere), Simone Farelli (portiere), Juan Jesus (difensore) e Bruno Peres (difensore).
Bruno Peres ha già firmato in Turchia con il Trabzonspor, mentre Mirante, Farelli e Juan Jesus sono alla ricerca di una nuova squadra per la stagione 2021-2022.
La Champions è del Chelsea: la rivincita della normalità
(Andrea de Angelis - Insideroma) - Molto probabilmente gli amanti del calcio leggero e tecnico che per anni ha contraddistinto il Barcellona saranno rimasti delusi. Così come delusi saranno tutti quelli che hanno visto e vedono in Pep Guardiola l'ultimo rivoluzionario del calcio moderno. E forse in parte hanno anche ragione. Perché la filosofia e la poesia di Guardiola hanno quel non so che di folle che a noi romanisti in particolare piace tanto. Al punto da aver perseguito, senza mai troppa convinzione, quel sogno rivoluzionario, incarnato in quel famoso (o famigerato) “mai schiavi del risultato” su cui abbiamo impiccato l'ultimo decennio della nostra storia. Eppure la finale di Champions League ci ha restituito una normalità reazionaria, violenta nella sua riscoperta.
Quella di un uomo che appariva fino a sabato sera come un eterno secondo. Al Borussia dopo Klopp, nell'ombra di chi aveva sconfitto i giganti di Monaco e che poi avrebbe vinto il trofeo più importante con il Liverpool. Al PSG più ricco di sempre senza riuscire ad imporsi. Reo di aver vinto due campionati senza convincere, e soprattutto di aver perso una coppa alla prima vera occasione. L'esonero dello scorso dicembre sembrava il capolinea dove concludere una corsa che pochi avrebbero anche solo immaginato. Del resto Tuchel, perché di lui sto parlando, non aveva il passato blasonato da calciatore di Guardiola o di altri come lui. Una mediocre carriera da difensore, nelle categorie basse del calcio tedesco. E poi un percorso da allenatore passato per lo più tra le giovanili, prima della promozione a Dortmund, quasi più per mancanza di alternative che per convinzione. Eppure arriva la possibilità del riscatto. Chiamato a sostituire una bandiera come Frank Lampard, lui sì grandissimo ex calciatore, ha saputo rivitalizzare una squadra incapace di riconoscersi e che navigava in un limbo pericoloso. Sagacia tattica, accortezza, verticalizzazioni improvvise.
Così Tuchel ha preso la sua rivincita.La rivincita di tutti gli uomini normali, ma forti di questa condizione, e consapevoli che la vera forza dell'umanità sta proprio nel suo essere “umana”.
Un AGO nel cuore, per sempre
(ALESSANDRO CAPONE - INSIDEROMA) - Ci sono persone che non possono essere dimenticate.
Persone che hanno lasciato un qualcosa a chi le ha nelle mente. Hanno lasciato un segno, hanno unito un popolo mettendosi alla loro testa e portandone il vessillo. Trascinatori nei momenti difficili. Simbolo di impegno e dedizione riconosciuti di chi era al loro fianco ad incitarli. Esultanze spontanee in simbiosi con chi chi come loro condivideva quei momenti di gioia oppure le parole giusto al momento giusto per risollevarsi da una delusione. Portare la fascia di capitano al braccio non è per tutti.
Chi ai propri colori ci tiene chiede poche cose che sembrano facili ma in pochi riescono a metterle in pratica. Ma quando qualcuno ci riesce tutto si trasforma in qualcosa di magico. Una alchimia perfetta che fa ritrovare in campo tutto quel sentimento e quell’attaccamento, quella passione e quella emozione che metterebbe chiunque si trova sugli spalti. Ecco... ci sono persone che sono semplicemente uno di noi in campo.
Agostino... era uno di noi. A distanza di tempo è sempre giusto ricordarlo. In un mondo che corre forse troppo veloce, in un mondo che sicuramente non aiuta, in un mondo che troppo spesso dimentica in fretta è bello mandare uno sguardo al cielo e ricordare chi era troppo avanti rispetto a tutti.
FIGLI DI ROMA, CAPITANI E BANDIERE... QUESTO È IL MIO VANTO CHE NON POTRAI MAI AVERE!
Conference League, umiltà e determinazione per tornare a vincere
Finalmente archiviata questa sciagurata stagione, abbiamo in mano l'opportunità di giocarci la nuova competizione europea: la Conference League da squadra di prima fascia.
Mourinho, l'allenatore carismatico finora assente sulla panchina della Roma, sarà in grado sicuramente di trascinare la squadra all'obiettivo. La Roma dovrà puntare dritta al 25 maggio a Tirana sede della finale di questa competizione.
Riuscire a portare a casa questo trofeo, sarà fondamentale non solo per iniziare a spolverare una bacheca vuota da troppi anni, ma anche per quell'insospettabile tesoretto che la competizione porterebbe. Si parla di una cifra intorno ai 15 milioni di euro per la semifinale che diventerebbero 20 se si staccasse il biglietto per Tirana.
Chiunque snobbasse le coppe qualunque esse siano, facesse un passo indietro perchè di tempo ormai ne è passato e se ne è perso fin troppo. Buona fortuna Roma nostra
Conference League, umiltà e determinazione per tornare a vincere
Finalmente archiviata questa sciagurata stagione, abbiamo in mano l'opportunità di giocarci la nuova competizione europea: la Conference League da squadra di prima fascia.
Mourinho, l'allenatore carismatico finora assente sulla panchina della Roma, sarà in grado sicuramente di trascinare la squadra all'obiettivo. La Roma dovrà puntare dritta al 25 maggio a Tirana sede della finale di questa competizione.
Riuscire a portare a casa questo trofeo, sarà fondamentale non solo per iniziare a spolverare una bacheca vuota da troppi anni, ma anche per quell'insospettabile tesoretto che la competizione porterebbe. Si parla di una cifra intorno ai 15 milioni di euro per la semifinale che diventerebbero 20 se si staccasse il biglietto per Tirana.
Chiunque snobbasse le coppe qualunque esse siano, facesse un passo indietro perchè di tempo ormai ne è passato e se ne è perso fin troppo. Buona fortuna Roma nostra
Solo per passione
(ALESSANDRO CAPONE - INSIDEROMA) - Sono passati poco più di tre anni dall’uscita del libro. È accaduto un po’ di tutto nella vita di ciascuno di noi ma i principi, quelli che fanno ciò che siamo sono lì, intatti, e niente e nessuno potrà mai cambiarli e mi ritrovo sempre di più in ciò che mi spinse ad intraprendere un percorso...
I motivi che mi hanno spinto in questa iniziativa sono semplicemente quelli che ognuno di noi porta con se. L’aggregazione, la condivisione, l’aiuto e il sostegno così come il piacere, la gioia e l’emozione di vivere un momento intenso nel bene e nel male. Tutto questo lo si trova in una passione qualunque essa sia, ma anche nella vita quotidiana dove sposare una causa, senza compromessi e soprattutto senza convenienza, può portare con se attimi intensi e far conoscere persone che condividono le tue stesse sensazioni e far vedere nuovi orizzonti. Forse sta un po tutto nel fatto che non è importante solo quello che si fa, ma anche e soprattutto come lo si vive e lo si porta avanti nonostante tutto quello che può accedere lungo la strada scelta. Ecco, è proprio questo che unisce ogni tipo di passione e lo si può trasportare verso un aiuto concreto, perché senza la passione sarebbe solo l’esecuzione di un compito.
Se invece tutto viene accompagnato dal trasporto e dall’emozione può accadere di far pensare, che in fondo, non c’è spazio per la rassegnazione, mai, ma c’è solo il tempo di guardare ancora avanti sapendo di poter raccogliere ancora molto da portare con se. Quindi, fondamentalmente, se estendessimo il nostro modo di vivere una passione ci potremmo accorgere di poter trovare una forza che a volte un po si sottovaluta. In fondo anche il volontariato è aggregazione, condivisione, aiuto e sostegno dato con piacere e con la gioia di vivere delle emozioni. Ed per questo che ho deciso di cercare di dare il mio contributo all’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) raccontando della mia passione per una squadra di calcio che è qualcosa che va oltre un semplice seguire uno sport. Racchiude qualcosa di magico di per se, per chi la percepisce ed è quello che ho provato a trasmettere sin dall’introduzione…
Ed è qualcosa che ancora va avanti e proseguirà per sempre perché ciò che siamo non possiamo cambiarlo...
Solo per passione
(ALESSANDRO CAPONE - INSIDEROMA) - Sono passati poco più di tre anni dall’uscita del libro. È accaduto un po’ di tutto nella vita di ciascuno di noi ma i principi, quelli che fanno ciò che siamo sono lì, intatti, e niente e nessuno potrà mai cambiarli e mi ritrovo sempre di più in ciò che mi spinse ad intraprendere un percorso...
I motivi che mi hanno spinto in questa iniziativa sono semplicemente quelli che ognuno di noi porta con se. L’aggregazione, la condivisione, l’aiuto e il sostegno così come il piacere, la gioia e l’emozione di vivere un momento intenso nel bene e nel male. Tutto questo lo si trova in una passione qualunque essa sia, ma anche nella vita quotidiana dove sposare una causa, senza compromessi e soprattutto senza convenienza, può portare con se attimi intensi e far conoscere persone che condividono le tue stesse sensazioni e far vedere nuovi orizzonti. Forse sta un po tutto nel fatto che non è importante solo quello che si fa, ma anche e soprattutto come lo si vive e lo si porta avanti nonostante tutto quello che può accedere lungo la strada scelta. Ecco, è proprio questo che unisce ogni tipo di passione e lo si può trasportare verso un aiuto concreto, perché senza la passione sarebbe solo l’esecuzione di un compito.
Se invece tutto viene accompagnato dal trasporto e dall’emozione può accadere di far pensare, che in fondo, non c’è spazio per la rassegnazione, mai, ma c’è solo il tempo di guardare ancora avanti sapendo di poter raccogliere ancora molto da portare con se. Quindi, fondamentalmente, se estendessimo il nostro modo di vivere una passione ci potremmo accorgere di poter trovare una forza che a volte un po si sottovaluta. In fondo anche il volontariato è aggregazione, condivisione, aiuto e sostegno dato con piacere e con la gioia di vivere delle emozioni. Ed per questo che ho deciso di cercare di dare il mio contributo all’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) raccontando della mia passione per una squadra di calcio che è qualcosa che va oltre un semplice seguire uno sport. Racchiude qualcosa di magico di per se, per chi la percepisce ed è quello che ho provato a trasmettere sin dall’introduzione…
Ed è qualcosa che ancora va avanti e proseguirà per sempre perché ciò che siamo non possiamo cambiarlo...