Manchester United: e se il vero "Devil" fosse Dzeko?
(MASSIMO PAPITTO - INSIDEROMA.COM) - Non è stata una stagione da ricordare per Edin Dzeko… inutile girarci intorno. Questa è stata una stagione difficile, piena zeppa di incomprensioni, ripensamenti e anche litigi ma ora tutto sembra essere alle spalle per puntare al grande obiettivo: la finale di Europa League che permetterebbe al bosniaco di salutare da protagonista assoluto.
La sua rete numero 30 in Europa contro l’Ajax nel ritorno del quarto di finale è stato il lasciapassare per i sogni. Il numero dei gol testimonia la grandezza di questo attaccante che quando vede lo United vede solo ricordi positivi.
Questo match è quasi un derby per lui, contro i Red Devils nella sua lunghissima carriera ha giocato 9 volte con 7 gol segnati e 2 assist dai tempi gloriosi dei derby di Manchester con la maglia del City. E’ una delle sue vittime preferite. In questa ennesima cavalcata europea con la Roma la sua leadership si è fatta sentire, è stata fondamentale, le opache prestazioni del campionato hanno fatto da contraltare alle belle prestazioni europee con le due partite con l’Ajax che sono state il fiore all’occhiello della sua opaca stagione.
Dzeko con il gol all’Ajax ha superato anche Totti come miglior marcatore fuori dai confini nazionali. Il bosniaco è uno dei quattro giocatori ad aver segnato almeno 30 gol con una singola squadra, gli fanno compagni giocatori di spessore come Del Piero, Filippo Inzaghi e Andrij Shevchenko. Numeri pazzeschi per lui. Il futuro però è adesso. Non si pensa al passato e neanche al futuro, il futuro è l’Old trafford e una sfida di alto livello. Lo stesso 9 giallorosso lo diceva al termine del match con l’Ajax: “Concentriamoci sul presente. Conta la Roma”.
Dzeko è all’ultimo giro di giostra forse con la Roma e in questa giostra il destino gli ha messo di fronte le maglie “amiche” del Manchester United, prima di un possibile saluto a fine stagione in grande stile magari con una coppa da alzare al cielo di Danzica a maggio. Sarebbe il giusto coronamento di sei anni comunque pieni di emozioni romaniste e che lo hanno consacrato come uno dei giocatori più importanti della storia del club capitolino. Trovare un attaccante alla sua altezza non sarà per niente facile ma prima di pensare a questo c’è da finire un lavoro iniziato da un colpo di testa su Chiellini e un gol fatto a Buffon in un caldo pomeriggio di agosto del 2015. Lì è iniziato tutto e Danzica era ancora lontana. Ora dopo 6 anni la cittadina polacca è molto più vicina, Solskjaer permettendo.
Edin Dzeko, il campione dai gol importanti
(DANIELE MATTIOLI - INSIDEROMA.COM) 30 settembre 2009. Una classica serata di vento freddo a Manchester, Regno Unito. Si gioca la seconda giornata della fase a gironi di Champions League. L’Old Trafford è tutto esaurito. I tifosi cercano di spingere il più possibile Rooney e compagni per sbloccare il risultato, ma la difesa di un coriaceo Wolfsburg tiene duro. È il 56’ minuto di gioco, quando Makoto Hasebe, terzino giapponese, pennella un bel cross in mezzo all’area di rigore. Edin Dzeko si muove in maniera egregia, come solo lui sa fare, prende il tempo a Patrice Evra e colpisce di testa il pallone. Il portiere dello United Tomasz Kuszack non ci arriva. Lo stadio si ammutolisce. Il Wolsburg è in vantaggio, grazie ad un gol della propria stella bosniaca.
Sono passati 4228 giorni, quasi 12 anni, da quel momento. Edin Dzeko, nel frattempo, ha raggiunto la bellezza di 45 gol a livello europeo, 30 dei quali con la divisa della Roma.
L’ultimo, che l’ha fatto diventare il giocatore con più reti in Europa nella storia giallorossa, è arrivato nel ritorno dei quarti di finale contro l’Ajax, poche settimane fa. Un gol che è risultato decisivo per il passaggio del turno. Un gol che ha testimoniato ancora una volta che, nel momento del bisogno, il Cigno di Sarajevo non manca mai all’appello.
È, infatti, impossibile dimenticare i gol segnati nella meravigliosa cavalcata, terminata in semifinale, della Champions League 2017-2018. La doppietta realizzata a Londra contro il Chelsea, il tocca che supera Pyatov nella vittoria contro lo Shaktar Donetsk agli ottavi o le reti contro il Barcellona nello storico doppio confronto ai quarti di finale.
Delle 6 stagioni fin qui vissute con la divisa della Roma, quella attuale è stata probabilmente la più complicata per Dzeko. La positività al Covid-19, le incomprensioni con l’allenatore Paulo Fonseca (con la successiva perdita della fascia da capitano) e i diversi problemi fisici non gli hanno permesso di incidere come avrebbe voluto sulla stagione della Roma.
Il peggio però sembra oramai alle spalle. La stella bosniaca sta trovando il giusto ritmo partita e quella confidenza con il gol che è fondamentale per ogni attaccante. Le 3 reti segnate nelle ultime 4 partite disputate di Europa League ne sono la testimonianza.
Ora si è entrati a tutti gli effetti nel momento chiave della stagione. Per la seconda volta in quattro anni, la Roma disputerà una semifinale europea. A guidarla, in attacco, ci sarà ancora una volta Edin Dzeko.
“Davanti a noi abbiamo uno degli avversari più forti degli ultimi 20 anni del calcio europeo, non sarà affatto facile. Ne siamo consapevoli, ma non dobbiamo avere paura. Tutto è possibile" ha dichiarato qualche giorno fa il numero 9 giallorosso.
Impossibile dargli torto. Soprattutto se, nella tua squadra, hai un giocatore come Edin Dzeko. Un campione dai gol importanti.
Edin Dzeko, il campione dai gol importanti
(DANIELE MATTIOLI - INSIDEROMA.COM) 30 settembre 2009. Una classica serata di vento freddo a Manchester, Regno Unito. Si gioca la seconda giornata della fase a gironi di Champions League. L’Old Trafford è tutto esaurito. I tifosi cercano di spingere il più possibile Rooney e compagni per sbloccare il risultato, ma la difesa di un coriaceo Wolfsburg tiene duro. È il 56’ minuto di gioco, quando Makoto Hasebe, terzino giapponese, pennella un bel cross in mezzo all’area di rigore. Edin Dzeko si muove in maniera egregia, come solo lui sa fare, prende il tempo a Patrice Evra e colpisce di testa il pallone. Il portiere dello United Tomasz Kuszack non ci arriva. Lo stadio si ammutolisce. Il Wolsburg è in vantaggio, grazie ad un gol della propria stella bosniaca.
Sono passati 4228 giorni, quasi 12 anni, da quel momento. Edin Dzeko, nel frattempo, ha raggiunto la bellezza di 45 gol a livello europeo, 30 dei quali con la divisa della Roma.
L’ultimo, che l’ha fatto diventare il giocatore con più reti in Europa nella storia giallorossa, è arrivato nel ritorno dei quarti di finale contro l’Ajax, poche settimane fa. Un gol che è risultato decisivo per il passaggio del turno. Un gol che ha testimoniato ancora una volta che, nel momento del bisogno, il Cigno di Sarajevo non manca mai all’appello.
È, infatti, impossibile dimenticare i gol segnati nella meravigliosa cavalcata, terminata in semifinale, della Champions League 2017-2018. La doppietta realizzata a Londra contro il Chelsea, il tocca che supera Pyatov nella vittoria contro lo Shaktar Donetsk agli ottavi o le reti contro il Barcellona nello storico doppio confronto ai quarti di finale.
Delle 6 stagioni fin qui vissute con la divisa della Roma, quella attuale è stata probabilmente la più complicata per Dzeko. La positività al Covid-19, le incomprensioni con l’allenatore Paulo Fonseca (con la successiva perdita della fascia da capitano) e i diversi problemi fisici non gli hanno permesso di incidere come avrebbe voluto sulla stagione della Roma.
Il peggio però sembra oramai alle spalle. La stella bosniaca sta trovando il giusto ritmo partita e quella confidenza con il gol che è fondamentale per ogni attaccante. Le 3 reti segnate nelle ultime 4 partite disputate di Europa League ne sono la testimonianza.
Ora si è entrati a tutti gli effetti nel momento chiave della stagione. Per la seconda volta in quattro anni, la Roma disputerà una semifinale europea. A guidarla, in attacco, ci sarà ancora una volta Edin Dzeko.
“Davanti a noi abbiamo uno degli avversari più forti degli ultimi 20 anni del calcio europeo, non sarà affatto facile. Ne siamo consapevoli, ma non dobbiamo avere paura. Tutto è possibile" ha dichiarato qualche giorno fa il numero 9 giallorosso.
Impossibile dargli torto. Soprattutto se, nella tua squadra, hai un giocatore come Edin Dzeko. Un campione dai gol importanti.
Manchester United: e se il vero "Devil" fosse Dzeko?
(MASSIMO PAPITTO - INSIDEROMA.COM) - Non è stata una stagione da ricordare per Edin Dzeko… inutile girarci intorno. Questa è stata una stagione difficile, piena zeppa di incomprensioni, ripensamenti e anche litigi ma ora tutto sembra essere alle spalle per puntare al grande obiettivo: la finale di Europa League che permetterebbe al bosniaco di salutare da protagonista assoluto.
La sua rete numero 30 in Europa contro l’Ajax nel ritorno del quarto di finale è stato il lasciapassare per i sogni. Il numero dei gol testimonia la grandezza di questo attaccante che quando vede lo United vede solo ricordi positivi.
Questo match è quasi un derby per lui, contro i Red Devils nella sua lunghissima carriera ha giocato 9 volte con 7 gol segnati e 2 assist dai tempi gloriosi dei derby di Manchester con la maglia del City. E’ una delle sue vittime preferite. In questa ennesima cavalcata europea con la Roma la sua leadership si è fatta sentire, è stata fondamentale, le opache prestazioni del campionato hanno fatto da contraltare alle belle prestazioni europee con le due partite con l’Ajax che sono state il fiore all’occhiello della sua opaca stagione.
Dzeko con il gol all’Ajax ha superato anche Totti come miglior marcatore fuori dai confini nazionali. Il bosniaco è uno dei quattro giocatori ad aver segnato almeno 30 gol con una singola squadra, gli fanno compagni giocatori di spessore come Del Piero, Filippo Inzaghi e Andrij Shevchenko. Numeri pazzeschi per lui. Il futuro però è adesso. Non si pensa al passato e neanche al futuro, il futuro è l’Old trafford e una sfida di alto livello. Lo stesso 9 giallorosso lo diceva al termine del match con l’Ajax: “Concentriamoci sul presente. Conta la Roma”.
Dzeko è all’ultimo giro di giostra forse con la Roma e in questa giostra il destino gli ha messo di fronte le maglie “amiche” del Manchester United, prima di un possibile saluto a fine stagione in grande stile magari con una coppa da alzare al cielo di Danzica a maggio. Sarebbe il giusto coronamento di sei anni comunque pieni di emozioni romaniste e che lo hanno consacrato come uno dei giocatori più importanti della storia del club capitolino. Trovare un attaccante alla sua altezza non sarà per niente facile ma prima di pensare a questo c’è da finire un lavoro iniziato da un colpo di testa su Chiellini e un gol fatto a Buffon in un caldo pomeriggio di agosto del 2015. Lì è iniziato tutto e Danzica era ancora lontana. Ora dopo 6 anni la cittadina polacca è molto più vicina, Solskjaer permettendo.
Roma, la regola delle tre S: sfide, sogni e speranze
(REDAZIONE - INSIDEROMA.COM) - A 24 ore dal big match contro il Manchester United la Roma di Fonsesa sogna e spera. Archiviato (ingiustificatamente) il campionato, ci proiettiamo alla partita di domani carichi di aspettative come sempre.
Gettare il cuore oltre l'ostacolo (e il Manchester United è decisamente un grosso ostacolo), al di là di qualsiasi schema, questo ciò che chiedono i tifosi a gran voce.
Nell'ultimo anno, in scia alla pandemia, abbiamo dovuto imparare a confrontarci con una nuova idea di calcio che mai avremmo sperato di dover sperimentare. Per non parlare poi del progetto mai decollato della Superlega che ci ha catapultati in una strana dimensione di calcio che non avremmo mai pensato di dover discutere e analizzare se non da contabili, perchè in quell'idea - diciamolo pure, più economica che sportiva - c'era ben poco di cuore e prossimità territoriale. Non possiamo però negare che questo calcio, almeno per il nostro campionato andrebbe rivisto: meno squadre, meno partite così da salvarne qualità e soprattutto "legamenti".
Nella nostra città sul tema "Superlega" si sono espressi molti personaggi di spicco dal Presidente del Consiglio Draghi alla prima cittadina Raggi, a testimonianza di come l'argomento sia sentito anche nelle stanze istituzionali che scaldano i motori per un altro appuntamento importante vista l'imminenza delle amministrative nella Capitale.
Due, al momento, i maggiori pretendenti (in attesa di capire meglio cosa farà il PD): l'uscente Virginia Raggi e Carlo Calenda con la sua bozza di Roma che andremo ad analizzare nei prossimi giorni. Un'altra "partita" da seguire con il fiato sospeso.
"Back to Your Soccer Dream", il calcio dribbla la pandemia
(REDAZIONE - INSIDEROMA.COM) - Da mondo dorato a settore in affanno: contro ogni previsione, la pandemia ha inferto un duro colpo anche al calcio, un "posto al sole" da sempre privilegiato. Dopo un anno di pseudo "digiuno" tantissima la voglia di tornare a correre dietro ad un pallone, a partire dai piccoli campetti.
Proprio in quest' ottica nasce l'iniziativa Back to your soccer Dream che si svolgerà a partire dalla fine di maggio a San Gregorio Magno. Di che si tratta e a chi è rivolta? Ne abbiamo parlato con Emilio Muccione, Responsabile scouting della Cavese, oltre che cittadino speciale del piccolo paesino in provincia di Salerno impegnato da sempre nella valorizzazione del territorio.
"La pandemia è stata senza dubbio un durissimo colpo per Direttori e osservatori soprattutto a livello giovanile perché il calcio si è fermato completamente mentre a livello di prima squadra si è potuto lavorare da settembre dato che i campionati dalla A alla Serie D hanno continuato. "BACK TO YOUR SOCCER DREAM" è un CAMPUS organizzato per valorizzare il territorio ed il grande Centro Sportivo di San Gregorio Magno che, all'unanimità, è riconosciuto come uno dei migliori del Sud Italia ed ogni anno ospita società professionistiche in ritiro.
Lo scorso anno è stata qui la Salernitana per 20 giorni allenata dall'ex CT della nazionale Giampiero Ventura che si è mostrato particolarmente entusiasta della struttura che comprende albergo, ristorante, campo di allenamento, campo da tennis, palestra. In pratica, mentre mangi hai il campo sotto, basta fare 3 scalini e sei sul manto verde.
A CHI E' RIVOLTO - Il Campus è rivolto a giovani aspiranti calciatori ( nella fascia d'eta 2004 -2010) che hanno voglia di mettersi in mostra, a loro la possibilità unica di essere visionati da tantissime società di Serie A , B, Lega Pro che saranno presenti con direttori e osservatori. Non solo allenamenti che si svolgeranno ogni giorno dalle 15 00 alle 17 00, spazio anche ad un corso di mental coaching con il Prof di Coverciano Alessio Spataro, ex Responsabile Tecnico del Milan ed ex responsabile del settore giovanili di Empoli e Reggina. Figura di assoluta garanzia. Ad oggi, Atalanta, Parma, Spal, Milan, Roma, Genoa, Bologna, Monza, Napoli, Benevento, Spezia, Bisceglie, Foggia, Pontedera, Turris, Juve Stabia hanno ricevuto invito, altre verranno invitate in questi giorni e mi hanno dato già una conferma ufficiosa della loro partecipazione. Posso dire che sarà una grande esperienza per i ragazzi che per 3 giorni avranno la possibilità di mettersi in mostra in una struttura "top" per tornare a credere nel loro sogno. Non a caso, il campus si chiama "Ritorna al tuo sogno calcistico" dopo 13 mesi di prigionia durante i quali molti giovani hanno dovuto mettere in un cassetto le loro aspirazioni, pronte ore a riprendere il volo" .
Emilio, la tua è quella che può definirsi la classica favola a lieto fine: da tifoso a talent scout, ci racconti tutte le tappe che ti hanno portato a trasformare il calcio da passione a lavoro?
"La mia "malattia" per il calcio ed io siamo nati insieme. Fin da piccolissimo studiavo e conoscevo a memoria altezza, peso, partite giocate, gol fatti, data di nascita di tutti i calciatori della Panini e ripetevo a memoria tutte le formazioni italiane e le nazionali. Per due anni alle superiori scappavo a Salerno almeno 3 volte a settimana, carta e penna alla mano a vedere allenamento di Zeman e Delio Rossi. Studio calcio ogni giorno tante ore al giorno da più di 30 anni sotto tutti gli aspetti ed ogni giorno ascolto parlare di calcio mister, direttori, opinionisti, addetti ai lavori che mi arricchiscono sotto tutti i punti di vista... Nel 2000 sono andato in Austria a Kapfenberg per assistere per oltre 15 giorni al ritiro di Capello e studiarlo a livello tattico /tecnico /comportamentale con i calciatori. Nel 2016 10 giorni a Pinzolo a "studiare" Spalletti. Nel 2011 a Riscone di Brunico per "mettere sotto la lente" Luis Enrique.
Nella mia vita ho fatto il mister, il match analyst, lo scouting, ora studio da direttore ed ho fatto il corso FIGC per poterlo fare fino in serie D, a breve andrò a fare quello di Coverciano. Nel recente passato ho avuto il piacere di collaborare proprio con Insideroma ed in questa occasione voglio ricordare Gabriele Nobile, grandissimo editore, di recente scomparso.
Da 3 anni collaboro con la Cavese e giro per i campi per vedere i ragazzi, selezionarli e poi chiudere le trattative con società e genitori e faccio scouting per la prima squadra osservando le squadre primavera, Lega Pro e serie D. Quale sarà la prossima avventura? Ancora non so cosa farò il prossimo anno, non ho progetti scritti a tavolino, ma lavorerò duramente per realizzare il prossimo sogno. Del resto, il futuro è bello perchè è imprevedibile".
Roma, All in Manchester
(IL PAGELLANTE MASCHERATO - INSIDEROMA.COM) - La Roma si conferma dottor Jekyll e Mr Hyde anche a Cagliari dove rimedia l'ennesima sconfitta a pochi giorni dal big match contro il Manchester United che ora più che mai vale tutta la stagione. Intanto, l 'addio di Mr Fonseca sembra ormai certo.
Pau Lopez 6 Incolpevole sui primi due goal ma e’in netto ritardo sull’3-1 di Joa Pedro
Mancini 5 Parte male e finisce peggio,regala il pallone del 2-1. Irriconoscibile
Smalling 6 Rientra dopo una lunga sosta ai box,prova generale in vista della partita contro la sua ex squadra. Preciso nelle chiusure e solita personlità
Fazio 6 Partita senza grandi errori impreziosita con l’ennesimo goal ai sardi dopo averne sfiorato un altro nel primo tempo.
Santon 4,5 Rientra in squadra dopo sei mesi (al netto degli infortuni) e un motivo ci sara’(?!). Un’ora di niente
Villar 4,5 In fase calante da parecchie partite,poco preciso,poco propositivo. Poco
Diawara 4,5 Con un disimpegno sciagurato regala il pallone da cui scaturisce il vantaggio dei sardi,da quel momento si fa travolgere da tutto e tutti
Peres 4,5 Confusionario come sempre
Perez 6,5 Il ragazzo della “cantera”sembra l’unico ad aver stimoli predicando nel deserto,segna il terzo goal stagionale ma anche lui nella seconda parte si adegua alla mediocrita’di tutta la squadra.
Pellegrini 5 Da segnalare solo l’assist per il goal del pareggio,da quel momento sparisce dalla scena
Mayoral 5 Non si vede mai,prova a giocare di sponda ma non riesce a incidere
Spinazzola 6 Entra al posto di Peres e si nota la differenza, buon viatico in vista di Manchester
Karsdorp 4,5 Si “perde” Joao Pedro sulla rete che chiude la parità, seguita da errori in serie
Cristante 6 Gioca l’ultimo scampolo di partita dove dimostra di essere quello che sta meglio sia di “testa”che di “gamba”
Mkhitaryan 5 Poco brillante e alla ricerca di una condizione che lo porti fuori da un tunnel imboccato da qualche partita con uscita Manchester(speriamo)
Veretout 6 Benzina nel motore
Fonseca 4,5 All in Manchester
Paulo Fonseca: vincere l'Europa League per chiudere in grande stile
(DANIELE MATTIOLI - INSIDEROMA.COM) Dopo le difficoltà mostrate in campionato, con un solo punto ottenuto nelle ultime 3 partite, la Roma è pronta alla semifinale di Europa League contro il Manchester United in una doppia sfida che vale l’intera stagione.
Gli uomini di Fonseca devono per forza di cose vincere l'ex Coppa Uefa per tornare a disputare la Coppa Campioni il prossimo anno.
La conquista del trofeo stravolgerebbe enormemente l’analisi della stagione che al momento è da ritenersi deludente, visto il rendimento in campionato e Coppa Italia, ma non dovrebbe modificare il futuro di Paulo Fonseca.
Il mister portoghese, al secondo anno a Roma, è in scadenza di contratto con la clausola di rinnovo automatico in caso di qualificazione alla prossima Champions League, ma difficilmente resterà nella Capitale anche in caso di raggiungimento dell’obiettivo stagionale.
Secondo le ultimi voci di mercato, la Roma avrebbe optato per altre soluzioni in vista della prossima stagione e anche lo stesso Fonseca sarebbe propenso a lasciare la panchina pronto per un’altra avventura.
Lasciarsi però, alzando al cielo l'Europa League, avrebbe un sapore diverso per l’allenatore portoghese, anche in ottica futuro. Andarsene da vincente potrebbe, infatti, valere la chiamata di un altro top team europeo per la prossima stagione.
Paulo Fonseca: vincere l'Europa League per chiudere in grande stile
(DANIELE MATTIOLI - INSIDEROMA.COM) Dopo le difficoltà mostrate in campionato, con un solo punto ottenuto nelle ultime 3 partite, la Roma è pronta alla semifinale di Europa League contro il Manchester United in una doppia sfida che vale l’intera stagione.
Gli uomini di Fonseca devono per forza di cose vincere l'ex Coppa Uefa per tornare a disputare la Coppa Campioni il prossimo anno.
La conquista del trofeo stravolgerebbe enormemente l’analisi della stagione che al momento è da ritenersi deludente, visto il rendimento in campionato e Coppa Italia, ma non dovrebbe modificare il futuro di Paulo Fonseca.
Il mister portoghese, al secondo anno a Roma, è in scadenza di contratto con la clausola di rinnovo automatico in caso di qualificazione alla prossima Champions League, ma difficilmente resterà nella Capitale anche in caso di raggiungimento dell’obiettivo stagionale.
Secondo le ultimi voci di mercato, la Roma avrebbe optato per altre soluzioni in vista della prossima stagione e anche lo stesso Fonseca sarebbe propenso a lasciare la panchina pronto per un’altra avventura.
Lasciarsi però, alzando al cielo l'Europa League, avrebbe un sapore diverso per l’allenatore portoghese, anche in ottica futuro. Andarsene da vincente potrebbe, infatti, valere la chiamata di un altro top team europeo per la prossima stagione.
Roma, All in Manchester
(IL PAGELLANTE MASCHERATO - INSIDEROMA.COM) - La Roma si conferma dottor Jekyll e Mr Hyde anche a Cagliari dove rimedia l'ennesima sconfitta a pochi giorni dal big match contro il Manchester United che ora più che mai vale tutta la stagione. Intanto, l 'addio di Mr Fonseca sembra ormai certo.
Pau Lopez 6 Incolpevole sui primi due goal ma e’in netto ritardo sull’3-1 di Joa Pedro
Mancini 5 Parte male e finisce peggio,regala il pallone del 2-1. Irriconoscibile
Smalling 6 Rientra dopo una lunga sosta ai box,prova generale in vista della partita contro la sua ex squadra. Preciso nelle chiusure e solita personlità
Fazio 6 Partita senza grandi errori impreziosita con l’ennesimo goal ai sardi dopo averne sfiorato un altro nel primo tempo.
Santon 4,5 Rientra in squadra dopo sei mesi (al netto degli infortuni) e un motivo ci sara’(?!). Un’ora di niente
Villar 4,5 In fase calante da parecchie partite,poco preciso,poco propositivo. Poco
Diawara 4,5 Con un disimpegno sciagurato regala il pallone da cui scaturisce il vantaggio dei sardi,da quel momento si fa travolgere da tutto e tutti
Peres 4,5 Confusionario come sempre
Perez 6,5 Il ragazzo della “cantera”sembra l’unico ad aver stimoli predicando nel deserto,segna il terzo goal stagionale ma anche lui nella seconda parte si adegua alla mediocrita’di tutta la squadra.
Pellegrini 5 Da segnalare solo l’assist per il goal del pareggio,da quel momento sparisce dalla scena
Mayoral 5 Non si vede mai,prova a giocare di sponda ma non riesce a incidere
Spinazzola 6 Entra al posto di Peres e si nota la differenza, buon viatico in vista di Manchester
Karsdorp 4,5 Si “perde” Joao Pedro sulla rete che chiude la parità, seguita da errori in serie
Cristante 6 Gioca l’ultimo scampolo di partita dove dimostra di essere quello che sta meglio sia di “testa”che di “gamba”
Mkhitaryan 5 Poco brillante e alla ricerca di una condizione che lo porti fuori da un tunnel imboccato da qualche partita con uscita Manchester(speriamo)
Veretout 6 Benzina nel motore
Fonseca 4,5 All in Manchester
Roma crolla, Cagliari colpo salvezza
(REDAZIONE - INSIDEROMA.COM) - A quattro giorni dalla semifinale con il Manchester United, con la testa più all'Europa che al campionato, la Roma crolla alla Sardegna Arena.
Merito al Cagliari - orfani di Nainggolan - che ha troppa fame di salvezza e con il 3-2 ' Lykogiannis, 27' Carles Perez; nel st, 12' Marin, 19' Joao Pedro, 24' Fazio) inflitto ai giallorossi continua nella corsa della speranza per restare in Serie A.
Terza vittoria consecutiva per la squadra di Semplici che, grazie alla sconfitta del Benevento con l'Udinese, aggancia i campani al quartultimo posto a quota trentuno. E comincia a sperare davvero di poter rimanere nella massima serie.
Roma crolla, Cagliari colpo salvezza
(REDAZIONE - INSIDEROMA.COM) - A quattro giorni dalla semifinale con il Manchester United, con la testa più all'Europa che al campionato, la Roma crolla alla Sardegna Arena.
Merito al Cagliari - orfani di Nainggolan - che ha troppa fame di salvezza e con il 3-2 ' Lykogiannis, 27' Carles Perez; nel st, 12' Marin, 19' Joao Pedro, 24' Fazio) inflitto ai giallorossi continua nella corsa della speranza per restare in Serie A.
Terza vittoria consecutiva per la squadra di Semplici che, grazie alla sconfitta del Benevento con l'Udinese, aggancia i campani al quartultimo posto a quota trentuno. E comincia a sperare davvero di poter rimanere nella massima serie.