Smalling saluta tutti e se ne va. Addio o arrivederci?

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Nessun allenamento vero e proprio, ieri, per Chris Smalling, si è limitato solo a svuotare l’armadietto, a salutare un po’ tutti a Trigoria ed a salutare con un sorriso. Se poi sia un addio o un arrivederci lo scopriremo tra un po’, quando la Roma tornerà alla carica per averlo anche nella prossima stagione. Per ora, però, l’avventura del difensore inglese in giallorosso è finita qui. I giallorossi, infatti, per ora hanno le mani legate e non possono fare operazioni in entrata, considerando il possibile e imminente passaggio di proprietà. La differenza tra domanda e offerta è ampia. A Baldini poi è stato detto di fermarsi, in attesa di capire cosa succederà. Insieme a Smalling ieri ha svuotato l’armadietto anche Pastore – fuori dalla lista per l’Europa League -, arreso al problema all’anca che lo tormenta da mesi. L’argentino resterà a Roma, in attesa di capire anche il suo futuro.


Sprint Friedkin, ma c'è Al Baker

IL TEMPO - BIAFORA - Il futuro della proprietà della Roma è destinato ad essere svelato entro pochi giorni, addirittura, filtra da Boston e dalla Capitale, già entro la prima settimana di agosto. Le carte sul tavolo sono chiare e il tempo è tutto dalla parte di Friedkin, che due giorni fa - affermano i suoi legali - ha presentato l'offerta vincolante per acquistare i club e a Pallotta, che prima di dare il via libera alle firme aspetterà un paio di giorni. Il numero uno della società vuole infatti capire se Fahad Al-Baker dal Kuwait formulerà anche lui una proposta vincolante dopo quella preliminare annunciata su Twitter. Sull'imprenditore arabo sono state fatte tutte: le verifiche del caso (la sua azienda è la decima del paese) e, nonostante una comunicazione fuori dagli schemi, è veramente in corsa per l'acquisto. AI Baker è accompagnato nel suo tentativo da due soci e da un mediatore che gli ha proposto l'affare: «Non c'è alcun legame - ha spiegato l'intermediario Alateegi - tra questo investimento e il fondo sovrano del Kuwait. Si tratta di privati». Per Al Baker il tempo però stringe - aveva chiesto due settimane per approfondire diversi temi - e servirebbe quasi un'offerta «al buio» dopo una prima analisi dei conti. L'input dato da Pallotta in una conference call andata in scena ieri è di fare tutto in fretta e se non ci saranno improvvisi rilanci ufficiali verranno firmate le carte con Friedkin negli USA, per poi procedere al closing entro la fine del mese, i legali dello Studio Chiomenti hanno stabilito che non ci sono questioni riguardanti l'Antitrust in questa operazione e si può quindi arrivare quasi subito al contratto definitivo e al passaggio di quote. Guardando al campo e alla partita con il Siviglia la Roma ha ufficializzato la lista uefa: fuori Smalling, Cetin e Pastore, dentro Zaniolo, Ibaneze Bruno Peres. Recuperato Pellegrini che ieri si è allenato in gruppo, mentre Under a parte. Intanto ci sarà circa un mese di stop per Pedro, operato per ridurre la sublussazione alla spalla destra.


Il campionato di A parte il 19 settembre e finisce il 23 maggio

IL TEMPO - PIERETTI - Il 19 settembre partirà il nuovo campionato di calcio. Lo fa deciso ieri all'unanimità il Consiglio di Lega della Serie A: il torneo si chiuderà il 23 maggio, e avrà sei turni infrasettimanali, con una giornata fissata il 3 gennaio, e un'altra nel giorno della Befana. La Lega non avrebbe potuto fare altrimenti, considerando anche gli impegni delle squadre italiane nelle coppe europee che potrebbero protrarsi - nella migliore delle ipotesi - fino all'ultima settimana di agosto. Si riparte, nonostante le apprensioni del presidente Figc Gabriele Gravina, preoccupato per la famiglia del calcio considerando le difficoltà dei dilettanti e del Settore Giovanile e Scolastico, campionati che - con l'attuale protocollo sanitario - rischiano di non ripartire. Problemi che dovranno essere risolti in queste settimane - prima del nuovo calcio d'inizio - criticità importanti, come la questione dell'accesso degli spettatori alle partite, un aspetto primario considerando l'incidenza del botteghino sui bilanci dei club della Serie A. Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora due settimane fa -relazionando al Senato - si era impegnato a riaprire gli stadi in concomitanza della ripresa del nuovo campionato, ma le ultime indicazioni del CTS non lasciano ben sperare; gli scienziati restano molto cauti e - nonostante la riapertura di cinema e teatri - continuano a penalizzare l'intero mondo dello sport, con danni significativi per l'economia delle società sportive. Sarà una stagione compressa, considerando gli impegni delle Nazionali che partiranno a inizio settembre - con la Nations League - e finiranno a giugno, gli Europei itineranti del 2020, posticipati di un anno per affrontare l'emergenza sanitaria.


Fonseca: "Il calcio italiano ha un livello molto alto. Il Siviglia è una grande squadra, sarà una partita molto difficile"

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha rilasciato un'intervista per il quotidiano spagnolo AS in vista del match di Europa League contro il Siviglia:

Un allenatore nato in  Mozambico alla guida di un grande club come la Roma…
"Sì, sono nato lì per mio padre. In quel tempo il Portogallo aveva molti combattimenti in vari paesi dell’Africa e mio padre, un soldato, fu assegnato al Mozambico. Più tardi, quando la guerra finì, decise di restare e mia madre con lui. Ecco perché sono nato lì, anche se siamo tornati in Portogallo quando avevo solo un anno. Non ho ricordi, ma i miei genitori mi hanno sempre parlato con grande amore del Mozambico".

Che ne pensa del suo primo anno alla Roma?
"È andato bene. Il calcio italiano è stata una grande sorpresa per me, ha un livello molto alto. Sapevo che le squadre erano forti e organizzate, attaccano anche e non sono solo difensive. Il capocannoniere in Europa è stato Immobile e la Serie A è stato il campionato in cui è stato realizzato il maggior numero di gol tra principali campionati in Europa prima dello stop. In seguito non ho rivisto i numeri, ma sono convinto che siano rimasti gli stessi. È un torneo offensivo, con molto spettacolo".

Il catenaccio fa parte del passato?
"È vero che tatticamente e difensivamente le squadre italiane sono forti, ma dobbiamo porre fine a questo mito. Da un punto di vista offensivo, il calcio italiano è uno dei migliori in Europa".

Ha terminato la stagione nel migliore dei modi con sette vittorie e un pareggio…
"Abbiamo dovuto adattarci al periodo post-quarantena, una fase senza dubbio difficile. La squadra si è riunita, abbiamo fatto un fantastico finale di campionato e abbiamo pareggiato solo con l’Inter nei minuti finali. Siamo in un buon momento, motivati ​​dai risultati".

Ora c'è la sfida tra Roma e Siviglia in Europa League, cosa si aspetta?
"Il Siviglia è una grande squadra e ha un grande allenatore. Hanno fatto un ottimo campionato. È una partita molto difficile. Siamo entusiasti, conosciamo bene il Siviglia: ha vinto il titolo tre volte negli ultimi sei anni, ovviamente è una delle squadre più forti in circolazione. Il suo recente passato nel torneo lo dimostra. Ciò che ha fatto è solo alla portata delle grandi squadre".

Si può dominare l’Europa League come il Real Madrid domina la Champions o è un torneo “di passaggio” per le grandi squadre?
"È una mini Champions. Devi avere molte qualità e molta esperienza per vincerla. Il Siviglia si è specializzato nel vincere questo torneo ed è difficile. Giocare contro una squadra così esperta, che ha vinto il titolo così tante volte, è un compito molto difficile per noi".

Conosce bene Lopetegui, l'allenatore del Siviglia…
"Sì, ci conosciamo sia a livello professionale che personale. È stato l’allenatore che mi ha sostituito l’anno dopo che sono andato al Porto. Abbiamo parlato molte volte e abbiamo un buon rapporto. È un tecnico che ammiro molto. Le sue squadre hanno molta intensità e dinamismo. Il Siviglia è fortunato ad avere un allenatore così forte e preparato. Non lascia nulla al caso, è un grande tecnico".

Pensa che le scelte di Lopetegui siano state corrette: la nazionale, il Real Madrid…?
"Gli allenatori pensano sempre di prendere le migliori decisioni. La realtà è che è stato in grandi squadre e questo dimostra le sue qualità".

Uno dei punti di forza del calcio portoghese al momento è il livello dei suoi allenatori, a cosa è dovuto?
"Un cambiamento che è avvenuto alcuni anni fa alla scuola di allenatori portoghese. C’è una formazione di alto livello. La federazione e l’associazione degli allenatori hanno trasformato la metodologia ed è per questo che oggi abbiamo così tanti allenatori portoghesi in tutta Europa. Inoltre, un tecnico portoghese ha la capacità di adattarsi a contesti diversi, e questa è una grande arma. E abbiamo avuto anche grandi allenatori  che hanno aperto le porte al resto dei tecnici portoghesi nei grandi campionati. L’importante è che ci sia stato un cambiamento di mentalità, nel modo di pensare e avvicinarsi al gioco. Oggi il livello è molto alto".

Quali erano i suoi riferimenti?
"Ho il mio modo di allenare e cerco di non essere una copia di nessuno. Mourinho è e continua ad essere l’allenatore di riferimento per tutti i portoghesi per tutto ciò che ha vinto e raggiunto. Ovviamente è per questo che è uno dei tecnici che ho visto di più e ammirato. Ma a livello di gioco ho sempre detto di essere un grande ammiratore di Guardiola. Per me è unico. Non ci sarà quasi nessuno come Guardiola nel prossimo futuro".

Quando ha deciso di diventare un allenatore?
"Quando ero quasi alla fine della mia carriera, ho visto il calcio in modo diverso. Jorge Jesus è un altro dei tecnici che mi ha influenzato molto, specialmente negli aspetti difensivi. Ho attraversato tutti i livelli del calcio portoghese: quarta divisione, terza, seconda e prima. È stata una salita molto veloce e di cui sono orgoglioso. Ho vinto titoli come la Coppa del Portogallo col Braga e sono arrivato terzo in Portogallo col Paços. Sono stati periodi molto felici della mia carriera".

Come si sta evolvendo il calcio?
"Il calcio sta cambiando molto dal punto di vista tattico. È un calcio più veloce, più intenso, in cui è difficile trovare spazi e ci sono molte più transizioni. C’è la necessità delle squadre che non hanno la palla di recuperarla rapidamente perché è molto difficile trovare spazi prima che gli avversari si riorganizzino".

È questa l’idea della sua Roma?
"Siamo una squadra che fa una pressione molto alta, quando perdiamo la palla la reazione per recuperarla è molto intensa. Questo ci consente di giocare la palla in zone più avanzate del campo. La squadra si sente bene così".

Nell’era post-Totti a Roma, quale strategia ha seguito il club?
"Abbiamo cambiato molti giocatori da quando sono arrivato l’estate scorsa, sono arrivati ​​giovani ragazzi, calciatori che volevano crescere ad un livello superiore. È vero che abbiamo tenuto uomini esperti come Dzeko o Kolarov, ma abbiamo una squadra di tanti giovani. Se a questa squadra viene data continuità, può diventare molto forte in futuro".

Gli attaccanti come Dzeko si stanno estinguendo?
"Edin è un giocatore speciale. Ha segnato 16 gol, ma non tira i rigori. Ci sono altri giocatori in Italia che hanno fatto molti altri gol ma tirando rigori. Avrebbe potuto essere al di sopra di loro nell’elenco. Ha enormi qualità ed esperienza. Oggi non è facile trovare attaccanti con queste caratteristiche, forti, punti di riferimento".

Con lei hanno fatto bene giovani centrocampisti come Zaniolo o Pellegrini…
"Abbiamo Zaniolo, che è rimasto infortunato per sei mesi, Pellegrini, ma anche Mancini, Ibañez, Diawara, Veretout, Villar, Carles Pérez, Kluivert, Under. La nostra squadra è piena di giovani giocatori che possono essere il futuro del Roma".

Perché avete scommesso su talenti spagnoli come Gonzalo Villar o Carles Pérez?
"I giovani spagnoli amano avere la palla, sono tecnicamente forti. Dobbiamo però capire che il calcio italiano è molto specifico e tattico, e ogni giovane ha bisogno di adattamento. Carles Pérez ha avuto livelli alti in allenamento e in partita, ogni partita migliora. E anche Villar. Ha giocato di meno, viene dalla seconda divisione, ma ci sono grandi aspettative intorno a lui. L’ultima giornata contro la Juventus ha giocato un’ottima partita".

Come può la Roma,  e qualsiasi squadra italiana, avvicinarsi alla Juventus, che domina la Serie A da 10 anni?
"Ci sono due possibilità per migliorare. Investire come investono la Juve e l’Inter, ma la Roma non ha questa possibilità in questo momento, oppure  dare continuità e fare un lavoro per impostare il futuro. Questo è il nostro metodo. Scommettere sui giovani, che acquisiscono esperienza e attraverso la continuità del loro lavoro, fare ciò che l’Atalanta ha fatto: essere più vicini ai primi e poter lottare per il titolo".

Ma di Cristiano Ronaldo ce n’è solo uno ed è alla Juve. Cosa ne pensa del suo connazionale?
"È un giocatore unico. Il calcio italiano per un attaccante dovrebbe essere difficile, ma in due stagioni ha mantenuto il suo livello ed è riuscito a rimanere un campione. Continua a segnare e ad essere decisivo al suo solito livello".


Juventus vs Roma 1-3 | Finisce il match. La Roma espugna lo Juventus Stadium

VIRGINIA - RIFILATO - La Roma, ormai sicura del quinto posto e dell'accesso diretto in Europa League, si appresta a scendere in campo per l'ultima di campionato contro i campioni d'Italia della Juventus. Una partita che non più ha nulla da dire, se non mettere in mostra qualche talento e aggiungere numeri alle statistiche.

LE FORMAZIONI UFFICIALI

JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Danilo, Rugani, Bonucci, Frabotta; Rabiot, Muratore, Matuidi; Bernardeschi, Higuain, Zanimacchia.
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Chiellini, Demiral, Coccolo, Ramsey, Bentancur, Wesley, Peeters, Alex Sandro, Olivieri, Vrioni, Cuadrado.
Squalificati: Pjanic, Sarri.
Diffidati: Alex Sandro, Betancur.
Indisponibili: Douglas Costa, De Sciglio, Khedira, Dybala.
Allenatore: Martusciello.

ROMA (3-4-2-1): Fuzato; Smalling, Ibanez, Fazio; Zappacosta, Villar, Cristante, Calafiori; Zaniolo, Perotti; Kalinic.
A disposizione: Pau Lopez, Cardinali, Bruno Peres, Cetin, Veretout, Diawara, Pastore, Kluivert, Ünder, Mkhitaryan, Dzeko.
Squalificati: Mancini.
Diffidati: Dzeko, Kluivert, Santon, Diawara.
Indisponibili: Pellegrini.
Allenatore: Fonseca.

Arbitro: Rocchi.
Assistenti: Schenone-Paganessi.
IV Uomo: Orsato.
VAR: Banti.
AVAR: Meli.


Zaniolo titolare contro la Juve per il rodaggio

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI -  Il più atteso, il più desiderato. Se c’è qualcuno per cui il match contro la Juventus assume valore è Nicolò Zaniolo. Paulo Fonseca ha anticipato che contro i bianconeri, a sei mesi dall’infortunio al ginocchio, tornerà titolare: deve riacquistare la miglior condizione fisica per candidarsi a una maglia da titolare contro il Siviglia. Deve mettere benzina nelle gambe, perché in questo periodo, giocando di continuo, c’è stato poco tempo per allenarsi. In ogni caso, è l’asso nella manica di Fonseca.

 


Ansia Smalling, lo United ora chiede l'”affitto”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI -  La cosa più malinconica è pensare che quella contro il Torino potrebbe essere stata l’ultima partita di Smalling con la Roma. Il Manchester United non scende sotto i 20 milioni nella richiesta per il difensore, forte di altre offerte dalla Premier. La Roma vorrebbe trattenerlo per l’Europa League o almeno per la partita contro il Siviglia. In entrambi i casi però i Red Devils vorrebbero comunque soldi. Una sorta di affitto, anche per una sola partita.

 


Il piano Friedkin è già pronto, ma Pallotta chiede di più

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI -  Al momento, l’unica offerta garantita a James Pallotta per la cessione della Roma è arrivata da Dan Friedkin: 575 milioni, compresi 85 milioni per le casse societarie, pagabili tutti subito. Occhio però, perché Pallotta è stato sondato da consorzi sudamericani, arabi e statunitensi, tutti pronti a offerte più alte, ma le garanzie e le modalità di pagamento non convincono. Così, nel mondo della finanza, tanti sussurano come, tra fine agosto e i primi di settembre, il presidente potrebbe convincersi a cedere la società, tanto più che con gli ultimi investimenti la sua quota nel patto di sindacato della Roma Spv Llc (la controllante del club) è salito a oltre il 45%. In questo modo il piano Friedkin potrebbe prendere quota


Dai tamponi ai viaggi: così la squadra per la Coppa

LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI -  Un programma semplice, non troppo distante da quelle che sono state le trasferte della Roma fino a questo momento. Per preparare la delicata sfida di Europa League contro il Siviglia, ancora una volta, Paulo Fonseca sceglie la strada della normalità. Il tecnico ha voluto il ritiro a Torino tra le sfide contro Toro e Juventus per evitare alla squadra viaggi troppo stancanti e per fare gruppo prima del rush finale. La squadra è al completo, eccezion fatta per l’infortunato Pellegrini, e tornerà a Roma sabato notte dopo la partita contro la Juventus. Domenica allenamento di scarico, molto blando, poi da lunedì inizierà la preparazione per il Siviglia. La squadra partirà mercoledì per la Germania (dopo che la Uefa, come per tutte le altre squadre, andrà a Trigoria a fare i tamponi), dormendo una sola notte a Dusseldorf, spostandosi solo in giornata a Duisburg, dove affronterà gli andalusi. Poi la Roma rientrerà a Trigoria: se avrà passato il turno, tornerà in Germania il 9 o il 10, altrimenti ci sarà il rompete le righe.


Veretout è out, tocca a Cristante con Diawara contro il Siviglia

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Le ambizioni ci sono tutte, visto che Paulo Fonseca dice che “la Roma può avere come obiettivo la vittoria dell’Europa League, pur sapendo che non sarà semplice“. Per farlo, però, c’è bisogno che tutto sia perfetto. Il primo granello nell’ingranaggio, in effetti, è caduto da tempo, ovvero la squalifica di Veretout nel match degli ottavi contro il Siviglia. A centrocampo quindi la coppia Cristante-Diawara, rodata contro il Torino e che sembra in crescita di condizione.


Pallotta-Friedkin alla resa dei conti

IL TEMPO - BIAFORA - Sarà un agosto di fuoco per i tifosi della Roma. Negli ultimi giorni Pallotta, coadiuvato da Goldman Sachs, ha iniziato la sua personale partita a poker con tutti i possibili pretendenti interessati a rilevare la Roma, in primis Friedkin. L’input arrivato ai legali di entrambe le arti in trattativa sull’asse Boston-Houston è quello di preparare tutti i documenti necessari ad una rapida chiusura, possibilmente già prima di Ferragosto. L’ultima offerta al ribasso del magnate nato a San Diego (complessivamente 490 milioni) non è stata mai ufficializzata e Pallotta vuole che dal Texas mettano tutto nero su bianco, magari anche per mettere pressione agli altri investitori che stanno guardando i documenti del club all’interno della data room. L’unica pista concretamente alternativa a Friedkin sembra rappresentata da un fondo del Kuwait, a cui è stato dato un ultimatum: il 10 agosto.

 


Boom di vendite, ai tifosi piace la nuova maglia

LA REPUBBLICA - FERRAZZA -  Tutti pazzi per le nuove maglie. La prima (rossa con le bande orizzontali) e la seconda (bianca col lupetto sul petto) hanno fatto innamorare i tifosi della Roma che continuano a mostrare apprezzamento sui social. E i numeri del mercato rispecchiano perfettamente quest’amore virtuale: l’impatto sul risultato della vendita online rispetto alla settimana precedente alla vendita della prima maglia è stato del +210%. Un anno fa era stato appena dell’85%. La Roma spera che la nuova maglia venga indossata nella prossima stagione da Chris Smalling, per il quale continua a trattare con lo United.