Pallotta guarda al di là della classifica. Oltre a Friedkin altri due gruppi Usa

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Per chi segue il calcio del Terzo Millennio, oggi non è un giorno come un altro. Il 30 giugno si chiudono i bilanci e quindi, per certi versi, si orienta il futuro della squadra che verrà. Certo, fra i tanti sconquassati portati dal Coronavirus, almeno la sospensione per un anno del fair play finanziario da parte della Uefa e il Decreto Liquidità del Governo hanno dato un po’ di ossigeno alla Roma, che comunque avrà un fatturato di circa 200 milioni e accuserà perdita per circa 130. Niente di davvero nuovo, perché già il trend evidenziato nell’assemblea societaria del 26 giugno era chiaro. Certo, a Trigoria si sperava che il sogno della rimonta Champions potesse rimanere vivo più a lungo, ma i 9 punti di distacco dall’Atalanta non autorizzano sogni. Pallotta spera nel mese di luglio per incassare il via libera sullo stadio. In ogni caso il rapporto con Friedkin non si è affatto interrotto, anche se ambienti vicini alla trattativa smentiscono colloqui fra legali nell’ultima settimana. Oltre al texano ci sono altri due gruppi Usa interessati ai giallorossi.


Fonseca, il contratto è la miglior difesa

CORRIERE DELLA SERA - VALDISERRI - La dirigenza giallorossa ha ripetuto per l’ennesima volta che le dieci partite che mancano vanno affrontate con la massima determinazione. Il quarto posto e la qualificazione in Champions sono ormai una chimera, ma in caso di crollo verticale si rischia persino il posto in Europa League. Contro l’Udinese, giovedì sera, mancheranno gli squalificati Veretout e Pellegrini ma non sono concessi altri passi falsi. Paulo Fonseca ha detto più volte di considerare la sua prima stagione sulla panchina giallorossa come un “anno zero”, ma purtroppo per lui non c’è tempo per fare esperienza senza il rischio di bruciarsi. La sua media punti in campionato – 48 in 28 gare – è quasi uguale a quella che costò il posto a Di Francesco (44 in 26 partite): 1,714 a 1,692. Fonseca è legato da un altro anno di contratto, più un secondo con opzione a favore della società: la sua panchina non è in discussione, ma anche lui deve cambiare marcia. Per ora il contratto in essere e la buona impressione che ha fatto sui tifosi e sugli addetti ai lavori sono i suoi migliori alleati.


Roma, giostra impazzita. Il quarto posto è sfumato e ora i conti fanno paura

LA REPUBBLICA - PINCI - Il prossimo 18 agosto saranno 9 anni. Tanti ne sono passati da quando James Pallotta ha rilevato la Roma: era il 2011 e sembrava l’inizio di qualcosa di nuovo, un percorso in ascesa. Era invece un gigantesco gioco dell’oca, in cui alla fine di ogni stagione si riparte dal via. La sconfitta di San Siro contro il Milan ha fatto scivolare Dzeko e compagnia a 9 punti dall’Atalanta quarta, 13 dall’Inter terza, certificando forse in via definitiva che anche quest’anno l’obiettivo è sfumato. Oggi è la qualificazione in Champions, perseguibile solo vincendo l’Europa League. Ieri era lo scudetto, utopia rimasta tale come ogni rivoluzione che si è alternata all’ombra dei lecci di Trigoria. Otto allenatori in 9 stagioni, ma anche tre presidenti, cinque amministratori delegati, due direttori generali, quattro direttori sportivi, e diventeranno cinque appena verrà comunicato l’esonero di Petrachi per avvicendarlo con l’ex portiere De Sanctis. Soprattutto 152 giocatori alternati per 832 milioni di euro spesi.

 


Segna solo Dzeko e quando s’inceppa per Fonseca è notte

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Se non segna Edin Dzeko, non segna nessun altro. Nel post-pandemia le cose non sembrano essere cambiate in casa Roma. E la sconfitta di Milano è l’amara conferma di questo andamento stagionale. La Dzeko-dipendenza è mostrata da numeri che suonano come una mini-sentenza. L’attaccante ha trovato il gol in 16 gare e in queste occasioni la squadra ha portato a casa 11 vittorie, 2 sconfitte e 3 pareggi. Nelle 22 partite in cui Dzeko non è riuscito a segnare, la Roma ha raccolto 7 vittorie, 7 sconfitte e 8 pareggi. Faticano a segnare gli attaccanti, tendenza già maturata prima del lockdown. Da capire cosa sia successo nelle ultime settimane ad Under. Intanto, Fonseca potrà contare su Smalling sino al termine della stagione, visto che la Roma ha trovato l’accordo per il prolungamento del prestito. Rientrerà a Trigoria Robin Olsen.


La Raggi tiene fermo lo stadio

IL TEMPO - MAGLIARO -  «No, non lo so, stiamo aspettando tutti». Fra i 5Stelle capitolini questa è la risposta alla domanda: cosa aspetta il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ad iniziare le procedure per portare in votazione al Consiglio comunale lo Stadio della Roma? Già da due-tre settimane sul tavolo della Raggi c'è una relazione firmata da Roberto Botta, l'ingegnere vice direttore generale del Campidoglio cui è stato demandato dal Sindaco il coordinamento effettivo di tutti gli uffici tecnici che stanno lavorando al dossier Tor di Valle. Da allora, però, nuovamente silenzio.

All'urbanistica, complice il caos dell'Ufficio Condoni legato all'ultima inchiesta della Procura, non hanno ancora terminato le rivisitazione di tutte le carte tecniche anche perché gli uffici aspettano un cenno di assenso dalla Raggi per chiudere tutto. Ma pure se non tutte le carte tecniche sono perfezionate, la «ciccia» politica è tutta nella relazione Botta. E con quella la Raggi dovrebbe iniziare il complesso iter che porterà al voto finale, l'ultimo passaggio politico che dà il via libera definitivo ai cantieri, iniziando dagli incontri con i consiglieri di maggioranza per evitare sorprese e mal di pancia il giorno del voto. Fra l'altro, nel cerchio ristretto dei «Raggi boys», circola un'altra considerazione: la Giunta è entrata nell'ultimo anno di attività. A giugno 2021 scade il mandato ma, considerando che gli ultimi quattro-sei mesi sono di campagna elettorale, ne restano più o meno fra i 6 e gli 8 per arrivare alla posa della prima pietra dello Stadio in tempo utile perché la Raggi possa giocarselo come carta per l'eventuale corsa per il bis. Facendo la tara con i tempi tecnici post voto per arrivare all'apertura dei cantieri, siamo già molto vicini al tempo limite. Insomma, serpeggia sorpresa e preoccupazione: Virginia deve fare in fretta se vuole usare la foto sul cantiere dello Stadio per la campagna elettorale e il tempo per arrivarci è ormai ridotto al lumicino.


Pjanic al Barcellona. La Roma incassa 600.000€

Miralem Pjanić è stato ceduto dalla Juventus al Barcellona per 60 milioni di euro più 5 di bonus. Per la Roma, dove il giocatore ha militato, è previsto, per il cosiddetto contributo di solidarietà, circa 600.000 euro oltre all’1% dei bonus che eventualmente matureranno.


L'Atletico Madrid rinuncia a Cavani. Roma in pole position

Nei giorni scorsi la Roma è stata accostata all'attaccente uruguaiano Edinson Cavani, in scadenza di contratto con il Paris Saint Germain.
Sul 33enne c'era anche l'interesse dell'Atletico Madrid ma, come riferisce as.com, i Colchoneros avrebbe rinunciato alla trattativa per via dell'ingaggio troppo elevato.
Dunque la Roma resta la favorita per l'acquisto di Cavani, corteggiato anche dall'Inter.


CTS, Ruocco: "Prima della fine del campionato si potranno rivedere i tifosi allo stadio"

Giuseppe Ruocco, segretario generale del Ministero della Salute e membro del Comitato Tecnico Scientifico, ha parlati ai microfoni di Radio Punto Nuovo del ritorno dei tifosi allo stadio:

"Favorire a cuor leggero degli assembramenti come quello di Napoli assolutamente no, ma tra un estremo e l’altro, tutto o niente, esprimo un pensiero personale: certe condizioni prima della fine del campionato si potranno rivedere. Il timore della ripresa dello sport di squadra non è tanto nello stadio, perché in qualche maniera si riesce a regolamentare, ma arrivarci, andar via, esultare. Le scene viste in questi giorni, non sono sempre allineate con le nostre indicazioni, una rondine non fa Primavera ed una sera passata insieme non vuol dire che la pandemia è scomparsa ovunque".


Previsto un incontro tra Roma e Napoli per discutere di Under (foto)

La Roma, dopo la trattativa con Pedro, sarebbe pronta a cedere Under per fare spazio allo spagnolo.
Conferme arrivano dal giornalista Matteo De Santis de La Stampa che, sul proprio profilo Twitter, ha fatto sapere come nei prossimi giorni è previsto un incontro tra la Roma ed il Napoli per diuscutere del giocatore turco. Ma per ora, rispetto a quanto emerso nei giorni scorsi, non verrà inserito Milik come contropartita.

 


Accordo preliminare con Mkitaryan fino al 2021

L'AS Roma è lieta di annunciare di avere esteso la durata del prestito di Henrikh Mkhitaryan fino alla fine della stagione in corso e di aver raggiunto un accordo preliminare per la permanenza del calciatore anche per il 2020-21.

“Mi fa molto piacere la prospettiva di poter rimanere un altro anno qui, perché ci sono ancora obiettivi che non ho raggiunto e voglio riuscirci. Non vedo l’ora di poterlo fare”, ha commentato il calciatore armeno.

Mkhitaryan è arrivato alla Roma nell’estate del 2019 e finora ha collezionato 19 presenze condite da 6 reti e 4 assist.

“Siamo felici che Mkhitaryan abbia deciso di restare con noi e di aiutarci a far crescere il nostro progetto”, ha dichiarato il CEO Guido Fienga. “Gli obiettivi della Roma non cambiano e noi vogliamo avere nel nostro club chi, come Miky, dimostra sempre impegno, professionalità e sacrificio, onorando i nostri colori e i nostri tifosi. Auguro a Micky di restare a lungo alla Roma e lo ringrazio per averci donato un nuovo lupacchiotto”.

Henrikh è partito da titolare in entrambe le partite giocate dalla Roma dalla ripresa del campionato dopo l'interruzione dovuta all'emergenza Covid-19. Ai giallorossi restano da giocare ancora 10 incontri di Serie A e la fase finale dell'Europa League prevista ad agosto.


Mkhitaryan: " Sono molto felice di poter rimanere ancora. Voglio riuscire a raggiungere gli obiettivi"

Henrik Mkitaryan ha commentato l'accordo preliminare per rimanere alla Roma anche nella prossima stagione in un'intervista per il sito ufficlale del club giallorosso:

Quanto sei soddisfatto di avere la possibilità di prolungare la tua esperienza alla Roma?
Sono molto felice. Alla fine siamo riusciti a raggiungere l’accordo per estendere il prestito e porre le basi per restare un altro anno qui. Mi fa molto piacere la prospettiva di poter rimanere ancora una stagione qui, perché ci sono ancora obiettivi che non ho raggiunto e voglio riuscirci. Non vedo l’ora di farlo, così come non vedo l’ora di poter portare a termine questa parte di stagione ad alti livelli prima di concentrarci sulla prossima”.

Come giudichi la tua esperienza finora alla Roma?
Sono arrivato qui con tanta fiducia di poter fare bene. Ho iniziato a giocare, ho trovato il primo gol e il primo assist ma poi un paio di infortuni hanno complicato un po' le cose. Quando ero di nuovo pronto e vicino alla forma migliore è arrivato lo stop dovuto al coronavirus. Credo che sia stato il periodo più brutto di tutta la mia carriera ma ora è bello essere tornati per completare la stagione. Non siamo ripartiti nel modo migliore ma non ci arrendiamo, spingeremo ancora forte perché la stagione non è finita. Mancano ancora 10 partite, faremo il massimo per guadagnare più punti possibili”.

Il tuo obiettivo è quello di poter dimostrare le tue qualità con più continuità?
Certamente, ogni giocatore vorrebbe sempre giocare, ma si sa che non basta solo questa voglia, ci sono cose che l’allenatore vede meglio di quanto possiamo vedere noi. Chiaramente il mio obiettivo è di giocare più partite possibili e quando sarò in panchina mi farò trovare più che pronto ad aiutare la squadra anche a partita in corso. Credo che la nostra squadra sia molto competitiva, abbiamo più di 25 giocatori e in alcuni ruoli abbiamo non solo due ma addirittura tre scelte, il che non è semplice ma è anche un stimolo per far sì che tutti i compagni siano sempre concentrati. Abbiamo tutti un unico obiettivo e per questo lottiamo: vogliamo che la Roma sia un top club che vinca partite e trofei. E anche se può essere difficile giocare una partita e lasciare il posto a un compagno per quella successiva, la cosa importante è lottare tutti per lo stesso obiettivo. Quindi dobbiamo spingerci e supportarci a vicenda e lavorare per fare passi in avanti”.

Dalla ripresa abbiamo giocato due partite: quali sono le tue sensazioni finora?
Siamo partiti in modo positivo battendo la Sampdoria in una partita che non è stata semplice avendo concesso un gol nei primi minuti. È stata dura riuscire a rimontare ma lo abbiamo fatto, grazie al lavoro dei compagni e soprattutto grazie a Edin che ha segnato due gol incredibili. Sulla partita contro il Milan posso dire che nel primo tempo abbiamo giocato bene, facendo meglio di loro. Non sono sicuro di cosa sia successo nella ripresa. Hanno iniziato a prendere il controllo della partita e noi abbiamo faticato. Ma non possiamo arrenderci ora. Arrendersi è sempre la scelta più a portata di mano ma noi dobbiamo imparare dai nostri errori e non ripeterli”.

La partita di giovedì contro l’Udinese costituisce a maggior ragione una chance per ripartire?
Sì, ma anche se avessimo battuto il Milan l’obiettivo sarebbe stato lo stesso, quello di vincere questa gara e anche quelle successive. Ora dobbiamo avere ancora più motivazioni contro l’Udinese. Non ci sono partite facili in Serie A, ogni squadra lotta per i propri obiettivi e noi dobbiamo essere più pronti di loro. Giocheremo in casa ma purtroppo senza l’apporto dei nostri tifosi, ma non importa dove e come giocheremo, dobbiamo vincere la partita”.

Come ti sei trovato a giocare a porte chiuse? Ti era mai capitato in carriera?
Forse in una partita amichevole. Non è piacevole giocare in uno stadio vuoto. Che sia San Siro, che sia l’Olimpico, quello che si desidera è sentire l’appoggio dei tifosi, vederli festeggiare dopo un gol o vedere i loro sorrisi dopo una vittoria. È un peccato ritrovarsi in questa situazione ma sappiamo qual è la ragione e che tante persone sono al lavoro per risolvere il problema e per far sì che i tifosi possano tornare allo stadio il più presto possibile e in sicurezza. Quando questo succederà sarò più che felice di rivedere i tifosi della Roma perché ci mancano davvero tanto. Sin dalla prima partita sono rimasto stupito da come sostengono la squadra. Ovviamente abbiamo avuto anche delle giornate negative ma loro c’erano sempre. Non vedo l’ora di poter giocare di nuovo in uno stadio pieno e spero che quel giorno arrivi presto”.

Come convivi con i nuovi protocolli di sicurezza messi in atto per la ripresa? Vi sentite sicuri?
Il Club ha fatto tutto il possibile per garantire la nostra sicurezza e sono molto grato alla Roma per questo. Ovviamente questa situazione è una novità per me, per i miei compagni, per il club. Siamo testati ogni settimana, prima delle partite e siamo potuti andare a Milano, in una delle zone più duramente colpite dalla pandemia. È un’esperienza inedita che spero non si ripeta più in futuro, ma penso che anche da questo dobbiamo raccogliere energie positive per andare avanti. In questi mesi abbiamo fatto in modo di rimanere sempre in sicurezza, facendo tutto quello che il Club ci diceva, dal restare in casa allo svolgere gli allenamenti individuali nella prospettiva di poter tornare a giocare”.

In campionato mancano 10 partite, dopo di che ci sarà l’Europa League, una competizione che conosci bene ma che avrà un formato particolare…
Per prima cosa dobbiamo restare concentrati sulle prossime partite della Serie A. Poi avremo tempo di pensare all’Europa League visto che manca più di un mese in cui possiamo pensare solo al campionato. Le partite di Europa League si giocheranno in Germania, senza tifosi e in gare secche, non sarà facile, è una novità per ogni squadra ma queste decisioni sono stata prese per preservare la salute di tutti. Dobbiamo avere fiducia in noi stessi e nella possibilità di raggiungere la finale e di vincerla. Tutte le squadre rimaste in corsa sono molto forti, siamo pronti ad affrontarle e a dare il massimo per vincere”.


La Roma è a pezzi. Addio Champions

IL MESSAGGERO - TRANI - Il crollo a Milano è pesante. La Roma alza bandiera bianca a San Siro dove dura soltanto mezzora e si chiama fuori dalla lotta Champions. Zero lucidità in panchina, lingua di fuori per chi sta in campo. La bocciatura è di squadra. Il Milan, che non aveva battuto nessuna delle prime sei, si toglie il gusto della prima volta. I rossoneri ricevono i soliti regali e nella circostanza di Zappacosta, Diawara e Smalling. Soltanto una prestazione accettabile, quella di Mirante che ha tenuto in corsa i compagni finchè ha potuto. L’Atalanta è lontana 9 punti, il Napoli è vicino a 3, ora bisogna difendere il 5° posto. Ci sono stati anche due “timeout” per il cooling break per via del molto caldo, ma la Roma a metà primo tempo si era già fermata. Dopo l’intervallo la benzina è proprio finita. La rotazione è stata più abbondante del previsto con 6 cambi. Buona la prima mezzora con pressing e aggressività della Roma, l’illusione della svolta con Dzeko che fallisce di testa su una palla vagante. Nella ripresa i cambi, che avevano aiutato contro la Sampdoria, hanno questa volta l’effetto contrario.