Le due facce della Capitale e Fonseca si guardi dietro

IL MESSAGGERO - CAPUTI - La giornata di Serie A ci ha detto che per la Lazio la lotta scudetto è viva, mentre per la Roma il raggiungimento della Champions è più improbabile. La distanza dall’Atalanta era proibitiva già da prima e a questo si aggiungono le prestazioni di Gomez e compagni, ma soprattutto la pesante sconfitta contro il Milan. La Roma deve guardarsi alla sue spalle in questa seconda parte di campionato. Ad oggi, chi ha più partite sulle gambe con Coppa Italia e recuperi, sembra godere di qualche vantaggio in più.


Smalling, Baldini prepara il rilancio con lo United

IL MESSAGGERO - CARINA -  La Roma da oggi accelera le operazioni in ottica futuro. Per prima cosa c’è da fare il prolungamento del prestito di Smalling di cui ieri Fonseca non aveva dubbi, così come quello di Mkhitaryan. Ad oggi l’accordo con lo United non c’è, probabilmente perchè la partita portata avanti da Baldini e dall’agente dell’inglese è doppia: garantire la sua permanenza fino a fine stagione e portare a casa il riscatto. La Roma deve salire con l’offerta che ora è ferma a 15 milioni. La formula prevede il prestito oneroso più il riscatto nel 2021. L’alternativa rimane Vertonghen. Poi via al valzer delle cessioni con Kluivert, Under e potrebbe aggiungersi Diawara.


Paulo, i conti in rosso: il 2020 è da retrocessione

IL MESSAGGERO - TRANI - La Roma evaporata a Milano veniva da 3 vittorie di fila. Il dato però portava fuori strada perchè i giallorossi hanno perso 6 partite di campionato delle 11 giocate nel 2020. In Serie A ne hanno perse di più soltanto Spal, Brescia, Torino e Lecce. Basta vedere la classifica per notare la flessione della Roma. Il calo fisico a Milano è stato evidente e Petrachi, facendo arrabbiare allenatore e giocatori, aveva fatto scattare l’allarme prima della ripresa del campionato. Chi è entrato dalla panchina è sembrato svogliato, mentre Under, che non si è nemmeno scaldato, è già con la testa al Napoli. Pallotta è lontano e la situazione andrebbe presa di petto. Tratta personalmente con Friedkin e difende Fonseca che dice: “Abbiamo fatto una buona partita nel primo tempo, senza grande intensità, con equilibrio. Nel secondo dopo dieci minuti il Milan ha pressato più alto. Ora è difficile, ma dobbiamo lavorare per vincere la prossima partita“.


Pioli: “Un successo così lo aspettavamo da tanto. Conta la testa”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PASOTTO - Per il Milan aver messo sotto la Roma, nel risultato e nella gestione della partita, è un carico immenso di autostima. I ragazzi di Pioli hanno avuto la tenuta fisica necessaria per chiudere il match nei minuti finali, quando avrebbe potuto prevalere l’acido lattico: “Abbiamo vinto meritatamente perché siamo stati squadra, era da tanto tempo che aspettavamo la vittoria con una big. Un successo che ci dà morale” ha spiegato il tecnico rossonero, “Stiamo bene mentalmente e fisicamente, dobbiamo sfruttare questo momento. Ho sempre creduto che la testa è più importante delle gambe, ho un gruppo che sta dando grande disponibilità, Kjaer ha giocato quasi zoppo“.


Fonseca: “Stanchezza e troppi regali. Però credo ancora alla Champions”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Paulo Fonseca è parso amareggiato, con una chiara parola chiave: regali. “Abbiamo regalato senza giustificazioni la partita con un errore come quello fatto contro la Samp, il Milan alla fine era più fresco. Nella ripresa hanno fatto meglio loro, ma senza creare veri pericoli. I due gol sono arrivati senza avere neppure troppa pressione da parte dell’avversario“. Il portoghese non cerca alibi, ma ancora ci crede: “Hanno avuto due giorni in più per riposarsi ed era la terza partita, questo fa la differenza. Mi preoccupa la questione fisica, non abbiamo tempo per recuperare. Detto questo, possiamo lottare e correre di più. Le mie convinzioni di arrivare in Champions non sono cambiate, dobbiamo lavorare per vincere“.


Pellegrini e Veretout giovedì saltano l’Udinese

CORRIERE DELLA SERA - PIACENTINI - Spinazzola, a sorpresa, ha giocato al posto di Kolarov, ma anche lui non ha brillato ed ha offerto una prestazione a due facce: “Abbiamo gestito bene il primo tempo, eravamo molto corti e abbiamo avuto anche qualche occasione per fare male. Nella ripresa ci siamo abbassati troppo. Non è stata una questione fisica“. Fonseca dovrà cambiare ancora giovedì contro l’Udinese visto che non ci saranno Pellegrini e Veretout squalificati.

 


I giallorossi si arrendono, Fonseca: “Partita regalata, preoccupa la forma fisica”

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Involuta, lenta, affaticata. La Roma si ferma a Milano compromettendo la corsa al quarto posto. Incapaci di reagire al gol di svantaggio, i giallorossi perdono la loro ottava partita di campionato (la sesta delle undici disputate nel 2020) contro un Milan non irresistibile. “Abbiamo fatto una partita equilibrata nel primo tempo, nella ripresa poi il Milan ha pressato più alto di noi, senza però creare opportunità. Gli abbiamo regalato la partita, con un episodio simile a quello contro la Sampdoria. Erano più freschi di noi, ma gli abbiamo fatto dei regali senza giustificazioni” ha spiegato Paulo Fonseca. Discutibili le scelte dei cambi: Carles Perez, Kalinic e Perotti, entrati insieme, non sono stati in grado di rimontare lo svantaggio.


Mkhitaryan e Smalling, c'è l'accordo

IL TEMPO - BIAFORA - Buone notizie dal mercato per la Roma: il club giallorosso ha trovato l'accordo con l'Arsenal per la permanenza di Mkhitaryan fino a fine agosto, mentre con il Manchester United c’è l'intesa per tenere Smalling per tutto il campionato. Ci sarà un mese di tempo per trattare sull'Europa League e per le prossime stagioni.

Intanto è rottura tra le dirigenze di Cagliari e Roma. Il motivo del contendere è rappresentato da Olsen, che farà ritorno a Trigoria dal 1 luglio, quando scadrà il prestito secco stabilito l'estate scorsa. Nell’accordo con i sardi (pagano soltanto un terzo dell’ingaggio) era previsto un bonus da 900mila euro al raggiungimento delle 18 presenze in campionato dello svedese, fermo a 17 apparizioni in Serie A. Giulini ha tentato di ridiscutere l'accordo per non versare il bonus e tenere Olsen per un altro mese: Fienga ha seccamente rifiutato e si è arrivati alla rottura.


Fonseca: «Troppo dura fisicamente»

IL TEMPO - BIAFORA - Il dito è puntato in particolare sulla questione fisica, con una sincera autocritica per la prestazione messa in campo nel secondo tempo. Paulo Fonseca non è per nulla soddisfatto di come la Roma abbia giocato a San Siro, soprattutto per il modo in cui sono arrivate i gol del Milan, con la rete di Rebic che è sembrata quasi una fotocopia di quella di Gabbiadini di mercoledì scorso: «Abbiamo fatto una buona partita nel primo tempo, una gara equilibrata senza grande intensità ma abbiamo controllato. Poi abbiamo regalato la partita con una situazione simile al match con la Sampdoria. Nel secondo tempo il Milan ha fatto meglio ma noi abbiamo regalato troppo. Non cambia nulla nelle mie convinzioni».

Contro l'Udinese i giallorossi dovranno fare a meno degli squalificati Veretout e Pellegrini, una condizione che riduce le scelte di formazione in un momento più che difficile dal punto di vista atletico: «La capacità fisica ha avuto molta influenza in questo momento. Il Milan - l’analisi di Fonseca - ha avuto sette giorni per prepararsi, per loro è la terza sfida mentre per noi è la seconda. È stato difficile soprattutto fisicamente perla squadra. Hanno avuto due giorni in più rispetto a noi per recuperare, fa la differenza. Il primo match ha avuto un impatto fisico forte in tutti i giocatori, era impossibile non cambiarli per questa partita, come è impossibile non cambiarli per la prossima. È difficile gestire la squadra, chi ha possibilità di mantenere gli stessi giocatori ha un vantaggio, ma ora non è il nostro caso. Poi con questo caldo è troppo difficile».

Di diverso avviso Spinazzola, che non cerca alcuna giustificazione per ciò che ha riguardato la condizione fisica: «Non penso che sia stato un problema fisico, anche perché abbiamo cambiato tanto. Loro avevano la stessa formazione di mercoledì, quindi il livello fisico non c'entra niente. Hanno trovato molti più spazi e con la qualità che hanno trovano le giocate più facilmente. Nel secondo tempo hanno pressato più alti e quindi lanciavamo molto più spesso la palla e loro arrivavano sempre sulle seconde palle, poi dopo era tutto un rincorrere». 

Sull’altra panchina non può che sorridere Pioli, alla seconda vittoria consecutiva in campionato: «Siamo stati squadra, con idee chiare, generosità e compattezza. Questa vittoria ci dà morale. Fra una partita difficile contro un avversario con tanta qualità. Siamo partiti lenti ma poi ci siamo sciolti e abbiamo vinto con merito».


La Roma si scioglie

IL TEMPO - CARMELLINI - A San Siro alla Roma non basta giocare venti minuti del primo tempo e sfiorare un gol con Dzeko in avvio per tornare nella Capitale con qualche punto in tasca. La posta, piena, la porta via il«diavolo» di Pioli al quale i giallorossi consentono di prendere confidenza e di entrare gradualmente in partita. Poi, nella ripresa, in campo solo il Milan, con la squadra di Fonseca che non fa un tiro in porta e si scioglie come neve al sole sotto i 32 gradi del catino milanese: troppo caldo per giocare di 28 giugno a metà pomeriggio.

Ma follie del calcio post-coronavirus a parte, la sconfitta, o meglio il modo in cui è maturata non può avere alibi. Non può bastare trotterellare per il campo con palla tra i piedi per ambire a un posto in Champions che ieri si è definitivamente allontanato dalla portata dei giallorossi ormai a meno 9 (10 con lo scontro diretto) da un'Atalanta caterpillar. Anzi, ora gli uomini di Fonseca dovranno guardarsi alle spalle nelle dieci partite rimaste nelle quali avranno l’ingrato compito di difendere almeno la qualificazione alla prossima Europa League. Il successo del Napoli di ieri porta la squadra di Gattuso a soli tre punti dalla Roma.

I rossoneri invece si sbloccano, battono per la prima volta quest'anno una «big» sfruttando anche i due giorni di riposo  in più concessi dal bisbetico calendario imposto dalla ripartenza «a tutti i costi» del calcio professionistico. Si assisterà così a squadre che disputeranno delle buone partite alle quali però alterneranno, gioco forza, dei passaggi a vuoto fatti di stanchezza, ricambi in debito d'ossigeno o inadeguati e infortuni. Ma vale per tutti e quindi anche questo non può essere un alibi per Fonseca che dovrà fare tesoro degli insegnamenti arrivati dal risultato di ieri a San Siro.  Nel complesso il Milan ha vinto meritatamente, ma forse quel 2-0 è bilancio un po’ troppo severo per i giallorossi che se avessero monetizzato meglio quanto fatto nella prima frazione di gioco forse potevano anche uscirne indenni.

Però nel calcio, come nella vita, con i «se» e con i «ma» non si va da nessuna parte e i due gol nell'arco di dodici minuti, tutti nel finale, confermano il già detto crollo: fisico si, ma anche per certi versi mentale.  Per il tabellino Rebic al 76° e Calhanoglu su rigore all’'88°. Perl e pagelle, migliore della Roma Mirante: che la dice lunga sull'afoso pomeriggio giallorosso.

Ora scarico e poi subito sotto in vista del prossimo appuntamento giovedì prossimo, stavolta all'Olimpico, contro l'Udinese. Altra squadra con un maledetto bisogno di punti che vuole lasciare definitivamente la zona retrocessione e quindi altra battaglia per Fonseca &Co.. Ma stavolta sarà fondamentale vincere.


Rizzoli: "VAR a chiamata? Può essere una considerazione, ma al momento non è un argomento in discussione"

Nicola Rizzoli, designatore arbitrale per la Serie A, è intervenuto ai microfoni di Radio 1 per parlare del VAR e della possibilità che si possa implementare nel regolamento esistente:

"Var a chiamata? Può essere una considerazione. E' una scelta fatta dall'ente che gestisce regole e protocollo. Il problema si sente maggiormente in Italia rispetto ad altre nazioni. Non avrei nulla di ostativo però dobbiamo tenere in considerazione che siamo all'interno competizione europea e mondiale e le regole devono essere uguali ma a momento non è un argomento in discussione. Bisognerebbe provarlo, ma potrebbe non togliere le polemiche".


Dal Pino: "Il ritorno dei tifosi negli stadi sarà una realtà. Magari parzialmente dal prossimo mese"

Paolo Dal Pino, presidente della Lega Serie A, ha parlato del ritorno dei tifosi allo stadio durante un'intervista per il New York Times:

Sul ritorno dei tifosi allo stadio.
Dobbiamo avere prudenza e pazienza, ma siamo fiduciosi che se la situazione sanitaria continua a migliorare, il graduale ritorno dei tifosi negli stadi sarà una realtà, magari parzialmente dal prossimo mese. Abbandonare la stagione? Avrebbe avuto un serio impatto sul valore sia dei club sia dei giocatori”.

Sulla Lega Serie A.
In Lega c’è più unità di prima. Non essendoci partite né discussioni in cui i presidenti dei club criticavano gli arbitri o i giocatori, e non avendo controversie, è stata eliminata molta della tensione. Il Covid-19 ha cambiato molte cose, ha cambiato il modo in cui le persone interagivano”.