El Shaarawy: fatta per il ritorno, poi chiede un ingaggio esagerato

LEGGO - BALZANI - Il ritorno del Faraone per risvegliare pure il Dzeko dormiente. Sembrava una favola a lieto fine di un mercato folle, ma rischia di diventare l'ennesima doccia fredda per i tifosi della Roma. La partenza di Kluivert al Lipsia, infatti, aveva spalancato la strada per il ritorno di El Shaarawy a Trigoria. Il fratello del calciatore era sicuro di un accordo già trovato con lo Shanghai ma così non era. La trattativa ha subito un brusco stop nella serata con l'attaccante che percepisce ben 16 milioni in Cina. La Roma ne ha offerti 2,5 all'anno a Stephan per un prestito da definire se con diritto o no con lo Shanghai. Ma lo stesso El Shaarawy ha sparato quasi il doppio irrigidendo quella che sembrava una trattativa quasi chiusa. Il Faraone resta ansioso di tornare a fare coppia con Dzeko dopo la parentesi tra il 2016 e il 2019 in cui ha messo a segno 40 reti e ben 25 assist. Una scelta di cuore, ma anche una necessità per El Shaarawy che si allena a Roma da una settimana. Visti i prossimi impegni della Nazionale l'ex Milan avrebbe rischiato - viaggiando tra Italia e Cina di dover osservare sei settimane di quarantena. Oggi i dialoghi andranno avanti ma occhio alla Premier. Intanto Fonseca si ritrova senza Perotti (Fenerbahce) e quasi Kluivert. L'agente Raiola due giorni fa a Trigoria ha chiesto la cessione del ragazzo che Fonseca non vedeva più. L'olandese va al Lipsia in prestito con obbligo di riscatto a 20 milioni.  Smalling c'è. Puntata finale pure della telenovela Smalling con fumata ora più bianca che mai. La Roma ha alzato l'offerta a 15 milioni bonus e oltre non si spinge mentre il giocatore ha minacciato lo United di non accettare altre destinazioni fino al 2022. Un muro contro muro che pare aver convinto finalmente il Manchester. In caso di nuovo rifiuto la Roma non tornerà sul mercato bloccando solo la cessione di Fazio alla Samp. In questi giorni, infatti, il club ha detto no al ritorno di Rudiger proposto da un Totti in versione intermediario. I due nuovi acquisti farebbero comodo a un Fonseca finito - nonostante il successo di Udine - a metà classifica dopo le vittorie di Benevento, Atalanta e del Milan (3-0) sullo Spezia. Pau Lopez, infine, è vicino al prestito all'Everton. Sarà promosso Olsen.


Juve-Napoli: vince il Covid

LEGGO - ORMEZZANO - Juventus-Napoli, la partita fantasma, è durata 45 minuti. Dall'appello fatto dall'arbitro Doveri ieri alle 20.45 a quando, alle 21.30, il fischietto ha certificato l'assenza della squadra azzurra in uno Stadium più vuoto che mai. Il big match è stato annullato, tra polemiche furiose.  Si va verso il 3-0 a tavolino per i bianconeri: domani la decisione del Giudice Sportivo. Oltre al danno, per il Napoli ci potrebbe essere anche la beffa di un punto di penalizzazione. Dopodiché comincerà un'altra partita, a colpi di ricorsi alla giustizia sportiva e al Tar. «Il presidente del Napoli mi ha chiesto di rinviare la partita, domanda legittima, gli ho risposto che la Juve si attiene ai regolamenti - così il numero uno bianconero Agnelli -. I protocolli sono molto chiari. Detto questo, noi preferiamo sempre vincere sul campo». Il Napoli è rimasto in clausura: «Non potevamo partire, la Asl non ci ha dato il via libera», ha detto il presidente De Laurentiis. E qui è partito un batti e ribatti, a colpi di interpretazioni di protocolli e circolari.  La Lega Calcio non ritiene che la Asl campana avesse disposto il divieto di viaggiare verso Torino. E precisa che il protocollo impone il rinvio delle partite solo «in caso di positività plurime». Ma lo stesso protocollo permette l'intervento delle Asl competenti, che anche a detta del Cts hanno la responsabilità di decidere.  Il ministro della Salute Speranza ha invece spazzato via il pallone, sottolineando che ci vorrebbe «un po' meno calcio e un po' più scuola».
Si invocano scelte di buon senso. Il calcio è un'industria tanto importante quanto fragile. Servirebbero soluzioni condivise per tutelare il gioco e ovviamente la salute pubblica.


Protocollo in bilico, Spadafora cerca un piano di pace: "Serve prudenza"

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Dopo il caos di Juventus-NapoliVincenzo Spadafora è molto prudente con le parole. Però conferma un appuntamento preso da tempo, due incontri, il primo con Gabriele Gravina e il secondo con Paolo Dal Pino, numeri uno di Figc e Lega di A. C'è da riflettere soprattutto sulla robustezza del protocollo in vigore. Il testo proposto dalla Figc e validato dal Cts «ha provato a mettere in sicurezza il calcio italiano per consentire la ripartenza da tutti auspicata. È evidente però che la situazione generale sia divenuta nelle ultime settimane ancor più complessa, tanto da non lasciare immune neppure il mondo del calcio nonostante le rigide regole adottate». Ma è migliorabile il protocollo? Il viceministro Pierpaolo Sileri parla di una quarantena ridotta con un tampone alla fine dei sette giorni dopo aver insistito sull’adozione di un codice di comportamento (niente abbracci fra compagni) più severo. Ma il calcio potrebbe anche chiedere aiuto al Governo per rafforzare il protocollo. Non ci può essere un modo per bypassare le Asl. Ma lavorare a una circolare dove l’indicazione per la quarantena soft possa essere più netta? Dal Pino e Gravina lo diranno a Spadafora: se salta la norma, c’è il rischio che si sfasci tutto.


Oggi si discute il ricorso per Fienga e il medico. Poi il caso-Verona

IL TEMPO - BIAFORA - Oggi alle ore 13 sarà discusso il ricorso della Roma contro l’inibizione di un mese del Ceo giallorosso Guido Fienga, oltre alla squalifica di 20 giorni per il dottor Manara e la multa di €7.000 alla società, per responsabilità oggettiva nel mancato rispetto delle norme anti-Covid in occasione di Napoli-Roma dello scorso agosto. Nei prossimi giorni, invece, la Roma attende una comunicazione sulla data in cui sarà fissata l’udienza sulla Corte Sportiva d’Appello sul ricorso presentato dalla società contro il 3-0 a tavolino decretato in favore dell’Hellas Verona, per la prima giornata di Serie A, dovuto all’errore nella compilazione delle liste.


Il cine-tampone di De Laurentiis (che non fa nemmeno ridere)

IL TEMPO - GORRA - La cosa strepitosa è che il risultato pratico della performance del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è che la Juventus ha fatto in mondovisione la figura della squadra onesta, corretta, che fa le cose come si deve e che i soliti furbacchioni con gli appoggi giusti vogliono defraudare ricorrendo a mezzucci i più meschini. La Juventus. Se non è un miracolo questo, poco ci manca. Basta ciò per rendersi agevolmente conto della magnitudine della tartufata messa su dal patron azzurro. Con tutti gli ingredienti tipici del caso: il pertugio normativo da provare a sfruttare a proprio vantaggio e pazienza per il resto; il piantarello preventivo e ricattatorio all’immortale quanto sommamente ipocrita grido di «pensate alla salute!»; il contorno di giornalisti con sciarpetta al collo a cui non par vero di potersi fiondare su internet ad aumentare il volume di casino; l’ombra - agitata da più parti - della pastetta politica (le Asl dipendono dalle Regioni, e si dà il caso che l’attuale governatore della Campania alla vigilia delle ultime elezioni fosse stato fatto oggetto della più irrituale delle dichiarazioni di voto proprio da parte di De Laurentiis). [...]

In mezzo a tutto questo c’è lui, DeLa. Col suo goffo tentativo di farsi passare per paladino della salute pubblica e di forzare la mano per rompere l’equilibrio che fino ad ora ha consentito al calcio di andare avanti. Operazione sulla cui credibilità ciascuno giudicherà da sé. Magari ricordandosi di quel presidente che, il 3 settembre scorso, si era presentato all’assemblea di Lega a Milano con sintomi e sospetta positività senza dire niente a nessuno ed anzi dando la colpa della propria cera non eccellente ad un’indigestione di frutti di mare. Il suo nome era Aurelio De Laurentiis.


Primo successo della stagione per la Roma, ma serve di più

INSIDEROMA.COM - VIRGINIA RIFILATO - Primo successo stagionale per la Roma che, ieri sera contro l’Udinese, ha vinto per 1-0 portando a casa i tre punti. Decisiva per la vittoria la rete di Pedro, abile a sfruttare un disimpegno errato di Becao e battere Musso con un tiro preciso che sbatte sulla parte interna del palo e termina la sua corsa in rete.
Una rete importantissima sia per lo spagnolo, che non segnava da marzo, sia soprattutto per la Roma che si presenterà così alla sosta con un piglio diverso e con la voglia di vincere ancora.
Voglia di vincere ancora che ribadisce lo stesso Pedro al termine del match: “Sono contento di aver segnato per la vittoria e per i tre punti che erano importanti per noi. Abbiamo fatto una buona partita, la soddisfazione non è solo personale ma di squadra. È sempre difficile giocare contro l’Udinese, sono una squadra compatta. Il nostro obiettivo? Vincere tutte le partite, sappiamo che per lo scudetto è difficile ma non impossibile. Se non riusciremo a vincere il titolo dobbiamo entrare in Champions League”.
Parole da giocatore vincente, abituato a sollevare trofei  avendone collezionati 25 in carriera tra club e nazionale. Un giocatore che, indubbiamente, può dare molto alla squadra sia dal punto della mentalità vincente che sul campo, con tutta la sua esperienza.

L’elogio per Pedro arriva anche dal tecnico Fonseca, che lo definisce “Un bravo ragazzo. Lavora, è un professionista. Lo abbiamo scelto per questo, ha una professionalità impressionante”.
Ma se oggi è bastato Pedro, domani servirà tutta la Roma per continuare a vincere e arrivare nuovamente in Champions League. Innanzitutto serve ritrovare il “bomber”, con Dzeko che si muove sempre bene in campo ma che ancora non ha timbrato il cartellino. Contro la Juventus due occasioni ghiotte sbagliate calciando una volta sul palo e la seconda su Szczesny; ieri invece poco incisivo in fase offensiva. Un giocatore che, come ben sappiamo, ha un valore immenso ed una grandissima tecnica; ma che sembra ancora “scosso” dalle voci di mercato che lo vedevano già in bianconero. Una Roma che ha bisogno del suo Dzeko ma che, intanto, accoglie lo spagnolo Mayoral in prestito biennale dal Real Madrid.
Assodati difesa e centrocampo, reparti ricchi di qualità e talento e che per ora stanno facendo le fortune della Roma, anche se la difesa ha bisogno di nuovi innesti con soli tre elementi (Mancini, Kumbulla e Ibanez) stabili. Servirà dunque mettere mano al portafoglio e lavorare in chiave mercato per dare a Fonseca un altro difensore entro le prossime 48 ore.
Il centrocampo, invece, possiamo dire essere a posto già così, con Veretout sempre più leader in campo e Pellegrini che nella posizione più arretrata sta trovando maggiore fiducia, anche se ancora sta prendendo le misure e non è al massimo delle sue potenzialità.
Ma le partite si vincono con i gol, che la Roma adesso fa fatica a trovare. Anche ieri con l’Udinese si è sprecato molto. Un primo tempo giocato quasi interamente nella metà campo friulana, ma nella ripresa dopo il gol si è pensato più a difendersi non arrivando al tiro per ben 36 minuti. In fase offensiva serve concretizzare di più, riuscendo a trovare o creare l’imbeccata finale; cosa che ieri (anche per merito della difesa friulana che non concedeva spazi) non si è vista con la Roma spesso costretta a tornare indietro piuttosto che provare il passaggio finale alla punta. In difesa, invece, da rivedere l’aggressività sulle seconde palle (soprattutto quelle perse) e la chiusura delle opportunità di contropiede avversario.
Ma nel complesso, considerando che era la terza partita della stagione e con una rosa ancora da definire, ieri si è vista un’ottima Roma. Una Roma che è riuscita a trovare il guizzo giusto per mettere i binari della partita nella propria direzione e che ha risposto bene alla difesa bassa dell’Udinese. Un ottimo primo passo per questo primo successo stagionale, ma da dopo la sosta servirà di più.
Serviranno grinta, aggressività agonistica e desiderio di successo. Perché, citando Fonseca e Pedrodobbiamo giocare sempre per vincere”.

 

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Ibanez: "Siamo allenati e pronti per l'Udinese. Fonseca è bravissimo"

Roger Ibanez, difensore della Roma, ha parlato ai media prima del match di campionato contro l'Udinese:

IBANEZ A ROMA TV

Psicologicamente dopo la Juve come arriviamo a questa partita?
"Bene. Abbiamo lavorato tanto questa settimana per arrivare qua e essere pronti".

Cosa dobbiamo temere dell’Udinese?
"Stiamo bene, dobbiamo lavorare tanto con queste squadre a cui piace tanto la profondità. Questo è pericoloso, però siamo allenati bene".

Che momento è per te al livello personale?
"Un momento molto buono, ho abbastanza fiducia e mi sento bene".

Il fatto che Fonseca ti stia dando tante responsabilità è uno stimolo in più?
"Sì, Fonseca è un allenatore bravissimo e per me questo aiuta tanto".


Udinese vs Roma 0-1 | La Roma porta a casa i primi tre punti della stagione grazie a Pedro

La Roma, dopo il pareggio contro la Juventus, torna in campo per affrontare in trasferta l'Udinese. Fonseca, ancora in cerca del primo successo in campionato, riconferma in blocco la squadra vista contro i piemontesi. Non convocato per la sfida il neo acquisto Mayoral, che ha firmato ieri con la società giallorossa.

LE FORMAZIONI UFFICIALI

UDINESE (3-5-2): Musso; Becao, De Maio, Samir; Ter Avest, De Paul, Arslan, Pereyra, Ouwejan; Lasagna, Okaka.
A disposizione: Nicolas, Gasparini, Prodl, Molina, Zeegelaar, Ballarini, Battistella, Micin, Coulibaly, Palumbo, Nestorovski, Forestieri.
Squalificati: -.
Diffidati: -.
Indisponibili: Jajalo, Mandragora, Larsen, Walace.
Allenatore: Gotti.

ROMA (3-4-2-1): Mirante; Mancini, Ibanez, Kumbulla; Santon, Pellegrini, Veretout, Spinazzola; Pedro, Mkhitaryan; Dzeko.
A disposizione: Pau Lopez, Olsen, Bruno Peres, Calafiori, Diawara, Cristante, Villar, Kluivert, Antonucci, Perez.
Squalificati: -.
Diffidati: -.
Indisponibili: Karsdorp, Pastore, Zaniolo.
Allenatore: Fonseca.

Arbitro: Rosario Abisso.
Assistenti: Vecchi e Scatragli.
IV Uomo: Piccinini.
VAR: Maresca.
AVAR: Del Giovane.


Pedro: "Contento per il gol ma soprattutto per i tre punti"

Pedro Rodriguez, autore della rete decisiva oggi contro l'Udinese, ha parlato ai media al termine del match:

PEDRO A DAZN

Un gol da tre punti, non da poco
"Contento per il gol, per aver aiutato la squadra e soprattutto per i tre punti. Abbiamo fatto una buona partita".

Cosa vuol dire l’esultanza che hai fatto ?
"Il tre per i miei figli, il cuore per mia figlia. E il cenno verso il cielo perché di recente ho perso una persona a me molto cara conosciuta durante la mia infanzia".

Prima vittoria della gestione Friedkin, sarai il preferito del presidente
"Oggi ho segnato io, ma potrebbe segnare chiunque altro. Quello che conta è che la squadra vinca e che portiamo a casa i tre punti".

Dove può arrivare questa Roma?
"Sono contento di essere qui, con giocatori di esperienza. Contento di aver aiutato con un gol. Il nostro obiettivo è vincere, tentare anche di vincere lo scudetto, è difficile ma non impossibile. Ma anche entrare in Champions".

PEDRO A ROMA TV

I campioni fanno sempre la differenza, tre punti importanti
"Si sono tre punti molto importanti dopo il pareggio con la Juve. Avevamo bisogno di vincere, è difficile contro un avversario coì compatto, ma abbiamo sfruttato un’occasione e fatto gol. Non abbiamo preso gol, nel complesso abbiamo fatto una buona partita".

Come stai mentalmente e fisicamente?
"Sto bene fisicamente, mi sento sempre a mio agio con la squadra. Dal primo giorno sono stato accolto benissimo ed è importantissimo. A volte quando si arriva in un nuovo paese può essere difficile adattarsi, ma io non ho avuto problemi. Le cosa vanno sempre meglio in campo, contento di scendere in campo con i compagni e di poter giocare dei minuti e di poter contribuire con i miei gol".

Tatticamente come ti trovi?
"Mi trovo molto bene a giocare dietro a Edin che è un giocatore che difende bene la palla, anche con Miki che è molto dinamico, che si muovo bene tra le linee. Speriamo di fare una buona stagione, non solo noi tre, ma tutta la squadra".

Un campionato difficile, la classifica si accorcia
"E’ un campionato molto tattico e difficile, è complicato sbloccare le partite, ma la mentalità deve essere questa. Dobbiamo continuare così, cercare di vincere affrontando una partita per volta. Giocando bene, creando occasioni. Oggi anche la difesa si è comportata molto bene. La squadra è stata solida, compatta e questa è la strada da seguire".

Come hai accolto Mayoral?
"E’ molto contento di essere qui, sicuramente si aggregherà a noi questa settimana. Sono sicuro che presto lo vedremo anche in campo".


Fonseca: "La cosa più importante era vincere. Non temo uno stop"

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha parlato ai media dopo il match contro l'Udinese:

FONSECA A DAZN

Sorriso fino a un certo punto, questi tre punti sono ossigeno ma ha visto qualcosa su cui lavorare, cosa?
"Abbiamo detto che era una partita difficile, e lo è stata. Una squadra che nel primo tempo ha giocato sempre vicino l’area dell’Udinese, ma loro pericolosi quando uscivano. Siamo stati poco aggressivi quando perdevamo la palla. Ma nel primo tempo abbiamo creato buone situazioni. Nel secondo abbiamo segnato ed era importante vincere, la squadra si è unita per portare a casa il risultato, era la cosa più importante".

Spesso l’ultima scelta non è molto lucida, la preoccupa questa cosa?
"Non siamo una squadra molto offensiva, abbiamo spesso sbagliato l’ultimo passaggio. Qui abbiamo sempre giocato nella metà offensiva. Il gioco dell’Udinese ci ha costretto ad abbassarci. Noi dobbiamo sempre pensare però alla prossima partita e giocare come abbiamo fatto oggi e contro la Juve, cioè per vincere".

Pellegrini, può essere questo il suo ruolo definitivo?
"La squadra sta giocando bene con Pellegrini in questa posizione. Vedremo in futuro, oggi Pellegrini ha fatto una bella partita, anche contro la Juve. In futuro vedremo".

Convinto ancora che serva Smalling dopo la prestazione di Ibanez?
"Non possiamo restare con tre soli difensori centrali, ne servono anche altri. Questo è chiaro. Ibanez ha fatto una partita enorme, come ne ha fatte altre".

Lei non ha utilizzato le 5 sostituzioni, servirebbe rosa più profonda?
"Lavoriamo per avere profondità. Non è facile quando hai una squadra molto bassa. Abbiamo giocatori che possono farlo, anche i nostri terzini l’hanno fatto oggi. Del mercato non voglio parlare, vedremo cosa succede".

Quali sono gli stimoli che può dare Pedro ai più giovani, com’è nella quotidianità?
"Un bravo ragazzo, grande professionista. L’abbiamo scelto per questo, ha una professionalità impressionante".

Juve-Napoli è a rischio, in generale, come vede lo stato della sicurezza da allenatore, quale è la sua percezione ora?
"Può succedere in qualsiasi squadra in questo momento. Qui facciamo un lavoro rigoroso per controllare la situazione. In questa situazione devono decidere le autorità cosa è meglio per il calcio".

Teme uno stop?
"No".

FONSECA A SKY SPORT

 

La parata di Mirante, la prestazione sontuosa di Ibanez, il gol di Pedro: cosa le è piaciuto di più stasera?
"Antonio e Ibanez hanno fatto una partita enorme, il gol di Pedro è quello di un grande giocatore. Ma mi sono piaciuti soprattutto i tre punti, erano importanti. Sapevamo fosse una partita difficile contro una squadra con caratteristiche diverse, la squadra era capito che era importante vincere qui".

 

È un perfezionista: un difetto a questa serata? Non abbiamo ancora visto il miglior Dzeko, può essere questo l’aspetto?
"È stata una partita difficile per Dzeko, ma sta bene e in fiducia. Ritornerà il gol presto. Quando vinco a volte non sono soddisfatto, oggi nel primo tempo non abbiamo avuto una buona reazione alla perdita del possesso, abbiamo lasciato i giocatori dell’Udinese uscire molte volte. Dobbiamo essere più aggressivi, non l’abbiamo avuta oggi".

 

Complimenti per la scelta di Mirante. Mancini, Ibanez, Kumbulla sono uno più bravo dell’altro e perfetti per giocare a tre. Aspetta Smalling, ma per giocare a tre non siete pochi lì dietro?
"In questo momento abbiamo solo questi tre e Cristante che può anche stare in quella posizione. Abbiamo bisogno di un difensore centrale, stiamo facendo di tutto per ritrovare Smalling, abbiamo 48 ore".

 

Ma Smalling o nessun altro o avete piste alternative?
"Ora pensiamo solo a Smalling, abbiamo questa possibilità di far giocare Bryan come difensore".

 

È fiducioso?
"Sì, lo sono".

 

Nelle prime uscite la Roma ha fatto fare pochi tiri, oggi ne sono arrivati dieci in totale. È una preoccupazione, un caso?
"Siamo stati la seconda squadra con più tiri, corner… Nella prima partita e con la Juve abbiamo avuto occasioni, oggi è stata una partita diversa, l’Udinese difende con tanti giocatori vicino l’area. È difficile entrare in area contro una squadra che difende bassa".

 

Intendevo il contrario, dovete lavorare di più in difesa?
"Sì, dobbiamo lavorare in tante cose. Questa squadra gioca molto in contropiede, l’abbiamo controllato sempre bene. È vero che col gioco lungo dell’Udinese non abbiamo recuperato la seconda palla e abbiamo permesso a loro di uscire in contropiede, ma abbiamo controllato bene la profondità".

 

È contento di Borja Mayoral?
"Sì, ne abbiamo bisogno. Non possiamo restare solo con Dzeko".

 

Come si fa ad aiutarlo?
"Facendolo giocare, è molto importante per noi. Piano piano entrerà nella sua miglior condizione fisica e tornerà il Dzeko che noi conosciamo".

 

Se non dovesse arrivare Smalling, sta pensando di tornare a quattro?
"No, in questo momento la squadra sta bene a tre. Poi può succedere, siamo pronti per giocare a quattro. In questo momento non ha senso cambiare".

 

Lei è stato un grande difensore.
"No, non ero al livello per giocare alla Roma (ride)".

FONSECA A ROMA TV

Quali sono le sue sensazioni? E’ stato difficile mantenere la calma in queste settimane?
"Era molto importante vincere qui oggi, la squadra ha fatto due buone partite contro l’Hellas e la Juve ma non abbiamo vinto. Oggi era importante vincere qui, sapevamo che sarebbe stata una partita difficile contro un avversario che si chiude molto ed è pericoloso in contropiede. Nel primo tempo abbiamo fatto quasi tutto bene fino all’ultimo momento in attacco. Siamo stati meno aggressivi quando abbiamo perso palla, ma la squadra ha fatto una partita molto realista e dopo il gol abbiamo capito che era importante vincere e difendere insieme il risultato".

Su giocatori come Ibanez e Mirante c’è un lavoro che parte da lontano
"Si è importante vedere un mio giocatore crescere, Ibanez, Santon e Mirante hanno fatto una grandissima partita. Anche gli altri. Per me è importante vedere la fiducia dei giocatori in campo. Questi giocatori sono fiduciosi adesso e per questo hanno fatto una buona partita".

Questa sera mi è piaciuta molto la partecipazione di Santon e Spinazzola, ma quando abbiamo cercato il gioco centrale abbiamo perso due palloni e abbiamo dato la possibilità di ripartire
"Sì, è vero. Abbiamo perso la palla e permesso all’Udinese di ripartire in contropiede. Quando abbiamo avuto palla vicino all’area non siamo stati molto aggressivi e abbiamo lasciato l’Udinese uscire in contropiede, ma abbiamo quasi sempre controllato bene la profondità".

C’è stata troppa pazienza oppure si poteva osare di più?
"La squadra ha fatto una partita molto realista, quando abbiamo capito che era importante difendere il risultato la squadra è stata unita. Non possiamo vincere giocando sempre nella metà campo avversaria, è importante anche sentire la squadra lavorare insieme per difendere il risultato".

Impensabile vedere in futuro un trequartista con due punte?
"Vediamo, noi siamo preparati per giocare in due sistemi. Con due attaccanti non è facile in questo momento, ma possiamo lavorare a quattro più un trequartista. la squadra ha giocato sempre così ed è stata quasi sempre bene così. In alcuni momenti se non vinciamo non possiamo giocare con due attaccanti. Iniziare con due attaccanti ora non è facile, la squadra non è stata preparata per questo".

 


Gotti: "Cercheremo di trovare la quadra il prima possibile"

Luca Gotti, allenatore dell'Udinese, ha parlato ai media al termine del match contro la Roma:

GOTTI A DAZN

5 contro 3 il numero dei tiri verso lo specchio della Roma, ma la Roma porta via i tre punti. Come lo spiega?
"Settimana pessima dal punto di vista del risultato. Tutto quello che poteva andar male l’ha fatto. Però dico anche che intravedo la direzione giusta. Mi sembra che, complice un’infermeria piena, le cose che vedo durante la settimana, il contributo dei nuovi arrivi, insomma, mi fa ben sperare".

Sta aspettando la sosta come una benedizione. Si può creare tanto però con i due giocatori argentini
"Quando si perde si deve stare zitti. Però posso dire che questa Udinese qualche soddisfazione la può dare".

Quale è l’idea con due giocatori in rosa come Pereyra e De Paul?
"Credo che il sistema di gioco e le linee di gioco più degli aspetti numerici siano legati ai giocatori importanti. Pereyra, De Paul ed ad altri bisogna costruire intorno un gioco che possa esaltare le loro qualità migliori. Prima possibile cercheremo di trovare la quadra".

Juve-Napoli è a rischio, la sua percezione da allenatore sul momento che stiamo vivendo?
"Difficile fare valutazioni generali. Ho sentito tanta gente parlare a vanvera, e non voglio farlo io. Noi viviamo la quotidianità di campo, siamo sempre insieme, facciamo tamponi e cerchiamo di rispettare le norme. Poi vediamo che ci vuole poco per trovarsi in una situazione che ti atterrisce, vedi Napoli e Genoa. Ti atterrisce perché non sai come gestirla. Con la società abbiamo ragionato. Ora c’è la sosta, andiamo in ritiro? Non sappiamo come afferrare questa materia".


Spinazzola: "Tre punti ottimi. Io? Mi sento sempre meglio"

Leonardo Spinazzola, giocatore della Roma, ha parlato ai media dopo il match contro l'Udinese:

SPINAZZOLA A ROMA TV

Tre punti finalmente, presi con la rabbia
"Sì, giusto. Contro il Verona non avevamo i tre punti, contro la Juve meritavamo di vincere. Oggi abbiamo sofferto di più, ma abbiamo portato a casa tre punti importantissimi. Adesso c’è la sosta, poi ripenseremo al campionato. Tre punti ottimi".

Rendimento altissimo, hai lavorato fisicamente e mentalmente
"Non ci siamo mai fermati, da dopo il lockdown mi sono sentito sempre bene fisicamente. Ho lavorato tanto a casa, ancora mi trovo alle spalle il lavoro fatto. Spero di continuare così, mi sento sempre meglio".

In questo momento com’è la percentuale fisica della squadra?
"Siamo a buon punto, ci siamo dei ragazzi nuovi e c’è ancora il mercato di mezzo. Dobbiamo continuare a lavorare, dopo la sosta giocheremo ogni tre giorni quindi non ci sarà nemmeno tanto tempo per lavorare. Per noi che andremo in nazionale, ci saranno partite ravvicinate e non potremo lavorare sul fisico. Però siamo a buon punto, anche contro il Verona hai corso 90 minuti, contro la Juve hai spinto sempre. Anche oggi su un campo difficile e caratteristiche diverse degli avversari abbiamo retto bene".

Tu e Santon avete partecipato entrambi alle manovre offensive: la partita è stata preparata così?
"Giocando 3-4-3 è normale che se io o Santon abbiamo palla chiudiamo il cross, è il modulo che ti ci porta. Devi sempre chiudere l’azione".

Ce l’hai il tiro, lo abbiamo visto a Verona, provaci
"Con un po’ di fortuna in più"

SPINAZZOLA A DAZN

Ti senti sicuro ora ad andare in campo?
"Noi siamo controllati ogni due giorni, quindi se ci dicono che siamo negativi dobbiamo essere sicuri. Ci affidiamo molto alla società. Noi fuori non facciamo granché. Siamo sempre attenti, anche le nostre famiglie. Non solo noi, tutto il mondo sta avendo un momento difficile. Passeremo anche questa".

Finalmente è arrivata la vittoria
"Dopo la grande partita contro la Juve dove meritavamo i punti finalmente è arrivata la vittoria. Oggi non era difficile, Lasagna ad esempio è un velocista, difficile contenerlo. Con Pereyra e De Paul che hanno qualità non è stato facile. Nel secondo tempo ci siamo allungati. Ma i tre punti sono stati importantissimi".

Vedremo una Roma diversa con una forma fisica migliore?
"Siamo a un buon livello, dobbiamo migliorare in fase offensiva e concretizzare di più ciò che creiamo. Se la partita sta sullo 0-0 qualcosa concedi. Devi fare l’1-0 e poi la partita cambia".

Vai con facilità sul fondo e crossi bene col mancino. Ti chiede il mister di rientrare per la conclusione e sul cross dall’altro lato per andar a concludere?
"Il mister me lo chiede sempre. A fine primo tempo mi ha fatto vedere video che potevo stare più avanti e concludere l’azione. So che devo migliorare, soprattutto per segnare che ci vuole cattiveria. Ci lavoro e spero che poi arrivi anche il gol".

SPINAZZOLA A SKY SPORT

Hai iniziato bene
"Non abbiamo mai finito il campionato scorso. Ho finito a un buon livello e spero di continuare così sia fisicamente che mentalmente".

Pedro ha parlato di scudetto. Cosa gli hai detto nello spogliatoio?
"Non l’ho visto. Ci sono tante squadre quest’anno che l’anno scorso non c’erano. Tipo Napoli e Milan. Tante vogliono arrivare in Champions. Non sarà facile".

Che beneficio hai tratto dal cambio modulo?
"Il ruolo alla fascia sinistra lo preferisco. Anche a 4 avevo sempre possibilità di attaccare a sinistra. Ho più propensione ad andare in attacco e c’è un difensore in più che mi difende dietro. Spero la Roma continui a vincere".

Come si gioca con Miki Pedro e Dzeko?
"Facile giocare con loro. Una palla brutta la fanno diventare bella. Magari poi ti fanno pure i complimenti".

Hai mandato messaggi a Smalling?
"No ci pensa la società a queste cose. Io penso al presente. Domani vedremo".