Fonseca "ristruttura" la Roma. Diawara e Perez titolari, Villar guadagna posizioni

La Roma si sta preparando per il ritorno in campo il prossimo 24 giugno contro la Sampdoria ed il mister Fonseca, come riferisce Sky Sport, potrebbe fare delle sostanziali modifiche all'undici titolare. Modifiche che riguadrano i centrocampisti Diawara e Villar e l'esterno Perez, modifiche che potrebbero persino stravolgere le gerarchie del tecnico portoghese.
Diawara, che ha ormai pienamente recuperato dall'infortunio, prenderà posto nel reparto centrale del campo; con Villar pronto a subentrare avendo stregato il mister in questi giorni con le sue doti in fase di palleggio.
Guadagna terreno anche Perez, che potrebbe prendere definitivamente il post di Under tra i titolari.


Uefa, ecco le nuove misure temporanee al Fair Play Finanziario

Il Comitato Esecutivo dell'Uefa, dopo la riunione odierna, ha deciso di apportare delle musire temporanee di emergenza alle regole già esistenti del Fair Play Finanziario per far fronte all'emergenza che i club stanno affrontando a causa del Coronavirus:

Le nuove misure adottate sono:

• Fornire flessibilità garantendo nel contempo che i club continuino ad adempiere ai propri obblighi di trasferimento e di retribuzione in tempo;

• Dare ai club più tempo per quantificare e tenere conto della perdita imprevista di entrate;

• Neutralizzare l'impatto negativo della pandemia consentendo ai club di adeguare il calcolo del pareggio per le carenze di entrate segnalate nel 2020 e nel 2021, proteggendo al contempo il sistema da potenziali abusi;

• Assicurare la parità di trattamento dei club nei casi in cui l'impatto di COVID-19 può essere realizzato in periodi di rendicontazione diversi a causa delle varie fine dell'anno fiscale dei club e dei calendari delle leghe nazionali;

• Affrontare il problema reale che è la mancanza di entrate dovuta a COVID-19 e non la cattiva gestione finanziaria;

• Mantenere lo spirito e l'intento del fair play finanziario per la redditività a lungo termine del calcio.

Debiti scaduti - validi durante la stagione 2020/21

• Tutti i club che partecipano alle competizioni UEFA devono dimostrare al 31 luglio (anziché al 30 giugno) e al 30 settembre di non avere debiti scaduti in relazione a trasferimenti, dipendenti e autorità sociali / fiscali a causa di obbligazioni da pagare fino al 30 giugno e al 30 settembre rispettivamente;

• Tutti i club che partecipano alle competizioni UEFA devono riportare le informazioni sui crediti in relazione ai trasferimenti al 30 giugno e al 30 settembre in modo da consentire il confronto incrociato delle informazioni con i debiti dei conti di altri club.

Regola di pareggio - valida durante le stagioni 2020/21 e 2021/22

• La valutazione dell'esercizio 2020 è rinviata di una stagione e sarà valutata insieme all'esercizio finanziario 2021;

• Il periodo di monitoraggio 2020/2021 è ridotto e copre solo due periodi di riferimento (esercizi finanziari che terminano nel 2018 e 2019);

• Il periodo di monitoraggio 2021/2022 è esteso e copre quattro periodi di rendicontazione (esercizi finanziari che si chiudono nel periodo 2018-2019-2020 e 2021). • gli esercizi finanziari 2020 e 2021 sono valutati come un unico periodo; • l'impatto negativo della pandemia è neutralizzato calcolando la media del deficit combinato del 2020 e del 2021 e consentendo ulteriormente adeguamenti specifici di COVID-19.


Allenamento Roma, Pellegrini rientra in gruppo. Domani giorno di riposo

La Roma, che tra meno di una settimana tornerà in campo per affrontare la Sampdoria, si è allenata a Trigoria in vista dell'impegno casalingo.
Si è rivisto Lorenzo Pellegrini, rientrato regolarmente in gruppo e che ha preso parte alla seduta di scarico odierna; mentre restano da valutare le condizioni di Mkhitaryan.
Domani i giallorossi, come decidso dal mister Fonseca, potranno usufruire di un giorno di riposo. Ma da sabato si torna in campo e ci si allenerà senza ulteriori stop fino al giorno della partita.


Sospeso Petrachi con effetto immediato. La squadra sarà gestita direttamente da Fienga (foto)

La Roma, tramite il proprio profilo Twitter, ha comunicato la sospensione con effetto immediato del DS Petrachi.
La squadra e l'allenatore Fonseca sono stati affidati direttamente al CEO Guido Fienga.

 


Petrachi VS Pallotta

INSIDEROMA - SARA BENEDETTI - Scontro frontale Petrachi-Pallotta a pochi giorni dalla ripresa della stagione. La causa scatenante, tra l'altro, è considerata da tutti un pretesto: il ds si sarebbe risentito per il fatto che Pallotta, mentre si complimentava con Fonseca per il suo primo anno alla Roma, abbia nominato i dirigenti Fienga e Zubiria e non il ds. Ma nonostante gli fosse stato detto che erano state solo estrapolate delle frasi nell'ambito di una lunga intervista in cui la sua figura veniva elogiata, e nonostante gli fosse stato intimato di non contattare Pallotta, Petrachi è andato avanti lo stesso, accentuando una frizione che pare quasi definitiva. E all'interno del club ci si interroga sul motivo che possa spingere un direttore sportivo a cercare la rottura pochi mesi prima del mercato. Ormai al vertice si stanno convincendo che il d.s. possa avere un club alle spalle. A questo punto, la Roma valuta se intentare un licenziamento per giusta causa, visto che l'intervista rilasciata la scorsa settimana a Sky aveva fatto arrabbiare proprio tutti, dalla dirigenza alla squadra.
Stamattina sembra che Petrachi si presenterà a Trigoria per un chiarimento e anche per non dare estremi a un licenziamento, senza prendere i due anni di contratto che vanta, ma la ricucitura sarà complicata. Anche grazie alla presenza di Baldini, il traghettatore sembra essere Morgan De Sanctis.

Di giocatori, oggettivamente, Gianluca Petrachi ne ha sbagliati pochi a Roma. Considerando il budget a disposizione, forse il solo Kalinic, ad ora, può essere definito un flop della sua gestione. Ma se, adesso, l'ex direttore del Torino sembra pronto ad andar via dalla Roma dopo neppure un anno non è né per gli acquisti né per le cessioni (anche se a Boston ci si aspettava qualche vendita in più). Se Petrachi non arriverà a festeggiare dodici mesi completi da direttore della Roma - l'ufficialità arrivò il 25 giugno di un anno fa - è per una serie di rapporti che non sono mai stati sereni. Con Pallotta, complice il fatto che Petrachi non parla inglese e il presidente italiano, i contatti erano ai minimi termini e la presenza ombra di Baldini certo non ha aiutato; con Fienga e Fonseca, almeno all'inizio, erano di fiducia e cordialità, ma col tempo entrambi hanno digerito poco le uscite "muscolari" del ds, sia pubbliche sia private; con la squadra Petrachi ha spesso fatto la voce grossa, in alcuni casi anche a ragione, ma dopo tre mesi di inattività e la rinuncia agli stipendi, Dzeko e compagni non si aspettavano certo che la prima dichiarazione fosse, in negativo, sui loro allenamenti.

L'INIZIO — Petrachi fa la sua comparsa, davvero, nel mondo romanista il 4 giugno di un anno fa quando, da ds in pectore, accompagna Fienga a Madrid da Fonseca. Intercettato all'aeroporto, nega ufficiosamente di lavorare già con la Roma, nonostante fosse sotto contratto con il Torino, ma la frittata è fatta. Il 25 giugno l'annuncio ufficiale e la firma fino al 2022. Petrachi entra a Trigoria con la volontà di rivoluzionare tutto, dai campi ai rapporti con la stampa, fino alle persone intorno alla squadra. Sempre meno, perché vuole che Fonseca e i giocatori siano concentrati solo sul campo. Un'idea condivisa dagli altri dirigenti, senza dubbio, meno i modi nel comunicarla.

LE GAFFE — D'altronde, che Petrachi con la comunicazione non vada molto d'accordo è cosa nota. Sia internamente (vedi la sfuriata alla squadra durante l'intervallo di Sassuolo-Roma), sia esternamente. Quel giorno, a Reggio Emilia, non era la prima volta che il ds diceva la sua con toni aspri, ma era la prima volta che la cosa, a Fonseca, non andava giù. Senza filtri anche davanti alla stampa, vedi il 10 settembre quando ammette di aver incontrato l'Inter "a maggio" per Dzeko. Ne nasce un'indagine della Procura Federale, che però a febbraio lo assolve ritenendo che non ci fossero comportamenti non in linea con i principi di lealtà sportiva. Altra gaffe poco gradita a Boston quella dello scorso ottobre quando, dopo Roma-Cagliari e il gol annullato a Kalinic, si presenta in zona mista per dire: "Il calcio è un gioco maschio, non per ballerine". Gli risponde mezza Italia, tra cui l'allenatrice della Nazionale Bertolini. Parole che vanno di traverso a Pallotta che, da americano, è ancora più sensibile al calcio femminile.

LA FINE? — Adesso è difficile immaginare che lo strappo possa ricucirsi, per quanto nello sport tutto cambi rapidamente. Di certo, nella conferenza stampa di presentazione, Petrachi disse: "Questo per la Roma è l'anno zero". Chissà se immaginava, quel 4 luglio del 2019, che avrebbe faticato a vedere anche solo il primo, di anno. Lasciando, se così sarà davvero, per incomprensioni societarie, come prima di lui Sabatini e Monchi.


Zappacosta, via agli esami

IL MESSAGGERO - Davide Zappacosta si gioca il suo futuro nella Roma nelle prossime 12 partite di campionato in cui è chiamato a dare il massimo per conquistarsi la fiducia di Fonseca e strappare un altro anno di prestito nella Capitale. Il terzino è reduce dalla rottura del legamento crociato anteriore e fino ad ora ha messo insieme solo 12 minuti in campionato alla prima giornata contro il Genoa. Un’annata sfortunata, ma che potrebbe cambiare volto e trasformarsi nell’opportunità di diventare il terzino destro titolare della prossima stagione. La sua situazione dunque sarà da valutare in questi due mesi, con il Chelsea che è pronto a lasciarlo nella Capitale per un altro anno, a patto che venga sottoscritto un contratto con obbligo di riscatto legato alle presenze. Gli allenamenti finora fanno ben sperare sul fatto che il terzino abbia intrapreso la strada giusta: è il calciatore che ha dato i migliori risultati durante i test fisici e il tecnico lo ha sempre inserito tra i titolari durante le partitelle.


Pedro, Pallotta ricomincia dall’attacco: carica spagnola per la nuova Roma

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI, LAUDISA - Difficile pensare che possa essere l’ultimo regalo della gestione Pallotta, ma l’arrivo ormai sicuro di Pedro è di quelli che fanno vetrina. L’attaccante spagnolo firmerà un biennale (con opzione per il terzo) da circa 3,5 milioni a stagione, grazie al decreto governativo post-Covid che consente, a chi viene in Italia per almeno due anni, di vedere la tassazione non sul totale del proprio reddito, ma solo sul 30%. I giallorossi per arrivare al giocatore hanno dovuto battere la concorrenza dell’Al-Sadd di Xavi e questo è stato possibile anche grazie a Fonseca, che lo ha voluto fortemente e lo ha chiamato per comunicargli la sua stima e spiegargli come vorrebbe utilizzarlo. Ovvero, sia da esterno, sia da centravanti atipico in coppia o in sostituzione di Dzeko.


Caso Petrachi. Il gruppo è blindato: ci pensa Fonseca

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Il caso Petrachi era davvero l’ultima cosa che occorreva alla Roma, ma la realtà a volte non si può modificare. Allora tocca a Fonseca il compito di preservare la squadra da qualsiasi sussulto emotivo esterno. Perché davvero in questo finale di stagione il club giallorosso si gioca molto del proprio futuro. La delusione umana però è palpabile all’interno della Roma. Nessuno si aspettava che Petrachi, arrivato alla prima vera (e assai ricca) occasione della carriera, perdesse il controllo. Si conoscevano i suoi limiti dialettici, ma nessuno si aspettava modi tanto rudi o un’autoreferenzialità che gli facesse utilizzare sempre il termine “io“, accusando la dirigenza di non volergli far fare “il Petrachi“, come se esistesse una figura codificata.


Dal terzo scudetto all’addio di Totti. Un 17 giugno pieno di brividi…

LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - Alle 17.03 del 17 giugno 2001 il capitano della Roma, Francesco Totti, correva negli spogliatoi a festeggiare lo scudetto, il terzo – e finora ultimo – della storia romanista. Alle 12.41 del 17 giugno 2019, diciotto anni dopo quel pomeriggio, Francesco Totti inviava una mail al Ceo della Roma, Guido Fienga, con cui si dimetteva da dirigente del club. La storia d’amore iniziata nel 1989 si è chiusa poi nel salone del Coni, dove Totti ha parlato con amarezza della fine del rapporto con la Roma: “Non è un addio, ma un arrivederci. Per me è impensabile vedere Totti fuori dalla Roma“, disse quel giorno. Chissà se nel 2001 avrebbe mai immaginato un finale così doloroso.

 


Schick e Lipsia più lontani. Pellegrini a riposo

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - È scaduto il termine del 15 giugno per il riscatto di Schick da parte del Lipsia. Il club tedesco chiedo uno sconto sui 29 milioni di euro pattuiti la scorsa estate, mentre la Roma non vuole scendere sotto i 26, altrimenti registrerebbe una minusvalenza. Parallelamente alla trattativa con il Lipsia allora il consulente di mercato dei giallorossi, Baldini, valuta le piste inglesi di Tottenham ed Everton per il ceco. Nel frattempo in campo Lorenzo Pellegrini è da tre giorni alle prese con un affaticamento muscolare da gestire nei prossimi giorni, per evitare che possa diventare una lesione.


Mancini: “Zaniolo mi impressionò subito per la sua potenza, ma deve ancora crescere tanto”

Roberto Mancini tesse le lodi di Nicolò Zaniolo. Il ct dell’Italia, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato del talento azzurro dopo le belle parole spese nei suoi confronti da Luka Modric, stella del Real Madrid e della Nazionale croata, nonché Pallone d’Oro nel 2018. Mancini, che ha lanciato il talento romanista in Nazionale, è convinto delle potenzialità del giocatore ma anche del fatto che il percorso per arrivare al suo apice sia ancora lungo. Queste le sue parole:

Ha letto le lodi di Modric a Zaniolo? Il romanista non ha avuto finora grande esposizione internazionale, eppure il croato lo ha messo in testa ai giovani promettenti.

La cosa non mi sorprende, basta poco per leggere il futuro di Zaniolo. Le prime volte che lo osservai mi impressionò per potenza, sproporzionata all’età. E poi ha qualità, piede. Non vuol dire che sia già arrivato. Deve crescere ancora tanto, giocare sempre più connesso alla squadra, sacrificarsi tanto anche senza palla.

 


Roma, Friedkin verso un'offerta cash

MILANOFINANZA - Friedkin è disposto a fare il salto di qualità nella trattativa con Pallotta per acquistare la Roma. L’imprenditore texano non vorrebbe alzare il prezzo ma è pronto a pagare “cash upfront”. Quindi tutto e subito. Resta da capire se basterà per convincere Pallotta.

Al momento al lavoro ci sono i pontieri delle due parti, che stanno tentando di riaprire la negoziazione.