Affaticamento muscolare per Pellegrini. Migliorano Mancini e Pau Lopez

Ad una settimana dalla ripresa del campionato la Roma fa il punto sulla situazione infortuni.
Lorenzo Pellegrini, che ha accusato un leggero affaticamento, è gestito personalemnte da mister Fonseca per sincerarsi della situazione in vista del match del 24 giugno.
Migliorano le condizioni di Mancini e Pau Lopez. Il difensore nei prossimi giorni tornerà ad allenarsi con il gruppo; mentre lo spagnolo verrà valutato giorno per giorno.


Spinazzola e Zaniolo in coro: "Vogliamo tornare in Champions League"

Leonardo Spinazzola, terzino della Roma, ha gestito per un giorno l'account Instagram della società, realizzando una diretta con il compagno di sqiadra Nicolò Zaniolo. Queste le loro parole:

SPINAZZOLA - "Sono carico per questo nuovo inizio di campionato, non vediamo l’ora. Sarà sicuramente diverso senza l’apporto del pubblico ma non vediamo l’ora. Allenarsi senza un obiettivo era difficile, adesso sono circa 20 giorni che sappiamo qual è il nostro obiettivo. Sarà bello ma difficile, vedere l’Olimpico vuoto non so come sarà. Obiettivi? Prima pensiamo alla Sampdoria, poi vogliamo tornare in Champions League".

ZANIOLO - "Mi sento bene, mi sono operato e mi sento meglio. Come sto? Ancora 2-3 settimane e poi tornerò con la squadra. A FIFA sono migliorato tantissimo, saranno 2-3 settimane che non perdo più con nessuno. Se Nainggolan vuole sfidarmi, io ci sono. Qualcuno mi ha detto che lui è scarso a Call of Duty (ride, ndr). Obiettivo? Prima pensiamo alla Sampdoria, poi vogliamo tornare in Champions League".


FIGC, Gravina: "La quarantena soft è comunque controllata. Sono convinto sarà di veloce attivazione"

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato ai microfoni di Sky Sport della quarantena "soft" dei 50 anni dallo storico Italia-Germania 4-3:

I 50 anni di Italia-Germania 4-3 nel giorno della finale di Coppa Italia?
"Ce ne sono state diverse di ricorrenze. Anche la prima semifinale di Coppa Italia il 12 giugno cadeva nel giorno in cui si sarebbe dovuto inaugurare l'Europeo. Mi auguro che questo mezzo secolo da celebrare sia di buon auspicio per tutto il calcio italiano".

Roberto Mancini e il suo lavoro con i giovani sulla falsariga di Valcareggi a fine anni '60?
"Mi auguro che con Mancini si possa ripetere quanto fatto da Valcareggi. Serve una spinta al nostro movimento attraverso un trofeo costruito sui giovani. Sarebbe importantissimo".

Quarantena soft si può sbloccare in tempi brevi?
"Ritengo che il lavoro fatto con il CTS sia un risultato straordinario con la quarantena soft che è comunque una quarantena controllata. Sono convinto che avendo avuto l'ok del CTS possa essere un provvedimento di veloce attuazione".


Spadafora, Ministro dello Sport: "Quarantena? Speriamo di chiudere con un atto amministrativo già domani"

Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, ha parlato ai microfoni dell'Ansa per spiegare come sarà la quarantena nel mondo del pallone:

"I miei uffici, in contatto con quelli del Ministero della Salute, hanno vagliato tutte le ipotesi per cercare quella più veloce ed efficace, e speriamo di chiudere con un atto amministrativo già domani. Da quando ieri pomeriggio ho letto il verbale del CTS, che mette nero su bianco quanto la proposta FIGC sia valida dal punto di vista medico-scientifico ma non compatibile col Decreto Legge del 16 maggio, sto lavorando, con il ministro Speranza, per superare il problema normativo che è emerso, e che di certo non ho creato io".


Fonseca: “Kluivert è il futuro. Champions? Possibile”

IL MESSAGGERO - “Kluivert è uno dei giovani su cui punta la Roma per il futuro“. Paulo Fonsecablinda l’attaccante anche se l’intenzione della società è proprio quella di far cassa con l’ex Ajax sfruttando la sua parziale annata positiva.

Una stagione che potrebbe impreziosirsi ancora di più con la Champions: “È possibile arrivarci. Le altre 4 squadre sono molto forti, ma è l’Atalanta il nostro principale rivale. Non ci arrenderemo in questa lotta“, ha detto il tecnico in un’intervista al quotidiano portoghese Publico.


Friedkin, le verità di Jim

IL MESSAGGERO - CARINA - Pallotta esce allo scoperto: “Invecchiando sto pensando al futuro e vorrei lasciare il club in mani ottime, solide. Vorrei qualcuno che sia una buona guida per la Roma e che le permetta di poter competere come a tutti noi piacerebbe“. 

Per la prima volta l’azionista di maggioranza del club giallorosso ammette candidamente la volontà di cedere il club. E, fatto a dir poco inconsueto, parla apertamente del potenziale acquirente e della nuova offerta ricevuta non più tardi di 20 giorni fa: “Il gruppo Friedkin si è avvicinato a noi lo scorso autunno e verso la fine dell’anno stavamo iniziando a trovare un accordo. Abbiamo approfondito i dettagli, nei quali spesso si nascondono le difficoltà, ma dopo le modifiche apportate dai loro avvocati e banchieri, la proposta ha iniziato a trasformarsi in qualcosa di sempre meno appetibile sia per la Roma che per il nostro gruppo di investitori. L’ultima offerta semi-concreta che abbiamo ricevuto dal gruppo Friedkin non era minimamente accettabile“.

 

Dall’intervista, emergono altri punti chiave: 1) Fienga, chiamato per nome (Guido), gode ancora della sua massima fiducia 2) Jim rimarca come la pandemia abbia «gravemente colpito il club» alla voce ricavi 3) Quanto accadrà nel mercato estivo, “molto può dipendere da potenziali investimenti nel club“. Nessun riferimento a Petrachi che ingloba nel management quando dichiara”di aver apprezzato da Guido in giù, come il nostro management abbia fatto un passo avanti nel momento del bisogno, essendo presente non solo per i calciatori ma anche per le loro famiglie“.

Appare improbabile che si riferisse all’ex dirigente granata che ritiratosi in Salento dal primo giorno del lockdown, è stato l’ultimo a tornare a Roma. Come ieri Petrachi quando a Trigoria ha incontrato Fienga. Il ds è stato chiaro: non ha nessuna intenzione di dimettersi. Ergo, al momento, si va avanti da separati in casa.

Bisogna trovare un’intesa sulla buonuscita (guadagna 1,2 milioni a stagione sino al 2022) ma il ds ha già fatto presente a Fienga che non si accontenterà delle briciole. La palla passa a Pallotta.


Pedro è la priorità. Pressing di Fonseca per l’uomo-record

LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - Pedro è il primo nome sulla lista dei desideri di Paulo Fonseca. Il tecnico lo ha chiesto a Petrachi, lo ha chiesto a Fienga, il messaggio è arrivato forte e chiaro anche a Pallotta e Baldissoni: per lui lo spagnolo è la prima scelta. L’allenatore ha capito in fretta che a Roma in pochi hanno alzato trofei in carriera e questo nello spogliatoio si sente. Ha bisogno di gente esperta, forte, che sia sicura di sé e infonda questa fiducia ai compagni. Pedro in questo senso è una garanzia: a 33 da compiere a luglio ha finora in bacheca 4 campionati nazionali, 4 coppe nazionali, 4 supercoppe nazionali, 3 Champions, 3 supercoppe europee, 2 mondiali per club e un’Europa League. Con la Nazionale ha portato a casa un Mondiale e un Europeo. In tre parole, ha vinto tutto. La Roma dovrà fare un investimento importante a livello di stipendio per prenderlo ma ha fiducia di concludere l’operazione.


E Fonseca si coccola Kluivert: “Ci puntiamo anche per il futuro”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE -  Il futuro di Justin Kluivert sembra essere destinato lontano dalla Roma, ma nonostante ciò le parole di Fonseca vanno in direzione opposta: “Justin è diverso dal padre, che era un grande attaccante. Ma ha le qualità per diventare dello stesso livello, è uno dei giovani su cui la Roma conta per il futuro“. Il mercato ci dirà se poi alla fine l’olandese farà davvero parte della Roma della prossima stagione o meno. Di certo ne farà parte Paulo Fonseca, che riscuote sempre più successo dentro e fuori Trigoria, all’interno dell’universo giallorosso. “Qui sono estremamente felice: amo il club, i tifosi, la città. Mi piacerebbe restare per molti anni, non è facile trovare una passione così grande“. Passione che Fonseca potrà ritrovare già dal 24, quando riprenderà il campionato e con questo la rincorsa al quarto posto: “L’Atalanta è molto forte, ma noi non ci siamo arresi. Il campionato italiano è imprevedibile, ora più che in passato. Una cosa è certa: la Roma giocherà sempre con la palla e non si chiuderà mai in difesa“.


Con Petrachi è guerra fredda. Il d.s. vive da separato in casa

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE -  Separati in casa. Almeno per ora, almeno fino a che uno dei due non farà un nuovo passo. Che, allo stato attuale, sembra indispensabile per il bene della Roma. Il d.s. Petrachi ieri si è recato a Trigoria e ha avuto un lungo colloquio con il Ceo Guido Fienga. Un colloquio dai toni piuttosto accesi, anche duri, durato circa un’ora e mezza. Per capire e chiarirsi. La posizione del dirigente leccese è oramai quella di un uomo isolato, ai margini, che ha anche pochi appoggi nel club. Ora, però, il problema è capire come andare avanti. Petrachi non si vuole dimettere e anche di questo ha parlato ieri con Fienga. In caso, vuole una buonuscita. Se non tutti e due gli anni che gli restano, giù di lì. Se dovesse lasciare, il prossimo mercato sarà condotto da Morgan De Sanctis.


Per Schick opzione scaduta: oltre al Lipsia ora c’è la Premier

LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - L’opzione è scaduta, da oggi se Patrik Schickdiventerà a titolo definitivo un giocatore del Lipsia sarà soltanto perché il club tedesco avrà trovato un accordo con la Roma. Accordo che, nelle intenzioni del Lipsia, dovrà essere al ribasso rispetto ai 29 milioni previsti un anno fa. Schick vorrebbe restare in Germania, ma sa che non sarà facile. La Roma non vuole venderlo a meno di 25 milionie il Lipsia non sembra avere intenzione di spendere quella cifra. Ecco allora che i giallorossi, con il supporto di Baldini, stanno sondando il mercato inglese per la punta ceca. La speranza rimane che il Lipsia si qualifichi alla prossima Champions League e vada il più avanti possibile in quella attuale, in modo tale da rendere più agevole l’acquisto del giocatore.


James apre e chiude: “Lascerò la Roma, ma in mani sicure. Per farla vincere”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - La voglia di lasciare la Roma, la trattativa con Friedkine il futuro prossimo del club. Il suo pensiero James Pallotta l’ha espresso ieri, affidandolo al sito della Roma. Con parole che hanno creato polemiche e divisioni. “Invecchiando sto pensando al futuro e vorrei lasciare il club in mani ottime, solide – ha detto il presidente giallorosso -. Vorrei qualcuno che sia una buona guida e che permetta alla Roma di poter competere come a tutti noi piacerebbe. Fino a quel momento, io e i miei investitori continueremo a sostenere il club in ogni modo e a investirci denaro, per assicurare la competitività ad alti livelli“. Poi Pallotta è entrato a gamba tesa sull’esito della trattativa sfumata con Friedkin, chiarendo perché l’offerta del tycoon texano era stata valutata irricevibile: “Dopo le modifiche apportate dagli avvocati e dai banchieri del gruppo Friedkin, l’offerta ha iniziato ad essere meno appetibile. L’ultima proposta semiconcreta non era minimamente accettabile. Un accordo del genere non funziona con il seller-financing. Se voglio comprare una casa non mi aspetto che il venditore riduca il prezzo per coprire i costi delle ristrutturazioni che voglio fare. Non è così che funziona. Se Friedkin ha i soldi e vuole avanzare un’offerta accettabile, lo ascolteremo“.


Petrachi: addio al veleno

IL TEMPO - BIAFORA - L’era del quarto direttore sportivo della Roma americana è ormai giunta al capolinea. In nove anni alla guida del ramo tecnico della società di Trigoria si sono succeduti Sabatini, Massara, Monchi e poi Petrachi, la cui avventura in giallorosso è ai titoli di coda ad appena un anno di distanza dall’annuncio ufficiale del suo incarico. La scintilla che ha fatto divampare l’incendio è stata rappresentata da un paio di sms inviati dal dirigente salentino direttamente a Pallotta, accusato di aver dimenticato il nome del ds nell’intervista rilasciata in settimana al sito ufficiale della Roma. I toni usati dall’ex Toro sono stati durissimi e hanno puntato il dito direttamente contro il presidente, che - dopo essersi fatto tradurre il messaggio - ha preferito non replicare e affrontare il problema con i suoi referenti romani. La presa di posizione non è stato affatto gradita dal numero uno bostoniano e in generale tutti i dirigenti sono rimasti abbastanza sorpresi dei contenuti evidenziati da Petrachi, soprattutto a breve distanza da un’intervista in cui il ds aveva delineato le strategie future del progetto giallorosso, che di certo - sottolineano a Trigoria - non è stato stravolto dall’oggi al domani. Il tema della rottura con Petrachi non sarà però di facile risoluzione, soprattutto in virtù del ricco contratto che lo lega per altri due anni alla Roma: 1,2 milioni netti a stagione più bonus (200mila euro per la qualificazione alla Champions; 200mila euro per la vittoria dell’Europa League; 100mila euro per ogni passaggio del turno in Champions a partire dagli ottavi; 150mila euro per la vittoria della Coppa Italia; 300mila euro per la vittoria scudetto) e altri benefit come vettura e telefono aziendale, una casa in affitto e i rimborsi spese per tornare a Lecce. Il dirigente, considerato un separato in casa da settimane (i calciatori e Fonseca hanno poco apprezzato le sue uscite e con il segretario Longo c'è stata una lite), non ha alcuna intenzione di dimettersi e di lasciare i soldi sul tavolo, mentre in casa Roma stanno studiando ogni tipo di soluzione, compresa quella del licenziamento per giusta causa. Più plausibile una rescissione con tanto di ricca buonuscita. Al suo posto sarà probabilmente promosso De Sanctis, allettato da un’offerta dall’Ascoli per ricoprire la carica di direttore generale. Con un imminente ribaltone è però destinato a restare a Trigoria. E’ circolato anche il nome di Massara, ma nel colloquio andato in scena a Boston lo scorso anno ci fu una netta divergenza di vedute sui programmi futuri ed in particolare sull’opportunità di continuare la trattativa con Conte. Bisognerà in particolare capire quali saranno le mosse e le decisioni del presidente Pallotta, che continua la sua ricerca di un nuovo compratore dopo lo stop della trattativa con Friedkin. Di certo non si fermano le operazioni di mercato: Pedro è virtualmente della Roma, ampiamente fiduciosa di poter trattenere Smalling e Mkhitaryan.