Pallotta fa fuori Petrachi

LEGGO - BALZANI - Petrachi esce, Fienga (ancora) resiste, Baldini risale e De Sanctis attende la promozione. A Trigoria la rivoluzione è permanente sia per quel che riguarda i giocatori sia per i dirigenti. Un tutto contro tutti a pochi giorni dalla ripresa e in un clima infuocato anche a causa della vicina chiusura di bilancio che preannuncia un rosso di oltre 300 milioni. Il primo a farne le spese dovrebbe essere Petrachi. Il ds ha avuto un duro confronto su Pallotta sia per alcune dichiarazioni non gradite sia per il limitato raggio di operatività sul mercato causato sia dalle poche risorse (Pedro rischia di saltare) sia dall’ingerenza del sempreverde Baldini che si sta dando da fare anche nella ricerca di nuovi soci. Petrachi potrebbe essere licenziato per giusta causa. Ai saluti pure capitan Florenzi vicino all’Atalanta.


Una partita in chiaro nei prossimi due turni

IL TEMPO - PIERETTI - Almeno una partita in chiaro nei prossimi due turni di campionato. L'ambizioso progetto del Ministro del Sport Vincenzo Spadafora pian piano prende forma, e prossimamente potrebbe generare un accordo tra le parti. Le lettere di Mediaset e Discovery - inviate nei giorni scorsi con il monito di non trasmettere partite in chiaro - farebbero parte di una trattativa che negli ultimi due giorni è andata avanti in maniera spedita; Sky Sport ha dato la propria disponibilità a trasmettere su La8 - canale di sua proprietà sul digitale terrestre - le partite di campionato che dovrebbero essere almeno un paio. Resta il nodo legato al bando della Lega per l'assegnazione dei diritti tv in cui non era presente il calcio in chiaro, servirebbe un intervento, e soprattutto il pagamento dell'ultima rata dei diritti tv che la Lega Calcio attende dalle emittenti. Nell'Assemblea che verrà programmata dopo la finale della Coppa Italia, i presidenti valuteranno la possibilità di svincolare il calcio in chiaro. Con la riduzione dell'embargo sui momenti salienti delle partite di campionato, Rai e Mediaset potrebbero valorizzare al meglio i palinsesti, ottenendo benefici indiscutibili anche dal punto di vista commerciale. Anche DANZ appare allineata all'accordo quadro, entro la settimana potrebbe arrivare la fumata bianca con un accordo quadro tra Santa Giulia, Cologno Monzese e Viale Mazzini. La Figc - dopo aver ricordato le vittime del Covid-19 nelle due semifinali della Coppa Italia - ha disposto un minuto di silenzio anche alla ripresa dei campionati di Serie A, Serie B e della Lega Pro.


Fonseca: "Sarà più difficile ed impegnativo tornare in modalità competizione"

Paulo Fonseca, allenatore della Roma, ha parlato sulle pagine del portale portoghese publico.pt della squadra giallorossa e degli obiettivi in campionato:

La Serie A ritorna il 20. Ritiene che ci siano le condizioni per tornare?
"Sì, credo che ci siano tutte le condizioni. C’è un protocollo molto rigoroso che dobbiamo rispettare. La Roma è un esempio in questo senso. Stiamo lavorando in condizioni di massima sicurezza, stiamo testando regolarmente tutti. La situazione sta migliorando nel paese e credo che ci siano tutte le condizioni".

Come vede la prospettiva dei giochi a porte chiuse?
"E’ l’unico scenario possibile. Capisco che al momento è difficile giocare senza gli spettatori, ma penso che a breve termine troveremo il modo di portare i tifosi allo stadio. Questo è strano per noi, è qualcosa che non vogliamo, vogliamo vivere la partita con i tifosi".

Com’è stata una giornata tipo durante la quarantena?
"Mi svegliavo, facevo colazione con la mia famiglia, giocavo con mio figlio, facevo sport, mettevo mio figlio a dormire o fare un “siesta”. Sono stato fortunato ad avere una casa con tanto spazio. Poi, giocavo con lui, guardavo un film… E ho visto alcune serie e partite".

E l’esperienza di vedere la città di Roma senza nessuno?
"Difficile. È una città bellissima. Vivo vicino al centro e sono abituato a vedere le strade di Roma piene di gente. In questo senso, i romani sono stati esemplari, hanno rispettato le regole".

L’Italia è stato uno dei Paesi più colpiti dalla pandemia. Hai provato paura? Hai pensato di tornare in Portogallo?
"No, mai. Non ho mai avuto alcun tipo di paura. La Roma ha una magnifica organizzazione e ho sempre sentito il sostengo del club. Non ho sentito il minimo desiderio ne necessità di tornare in Portogallo, anche se lì ho la mia famiglia: i miei genitori, i miei figli, mia sorella. Sono sempre stato in contatto con loro e sono sempre stato tranquillo qui a Roma".

Anche la Roma si è unita alle proteste contro il razzismo.
"La Roma è stata pioniera e un esempio nella lotta contro il razzismo. È un problema ancora molto sentito nel calcio italiano. Non posso dire di sentirlo molto durante le partite, ma questo anche perché sono molto concentrato sul gioco. Quello che so è che le autorità italiane hanno preso ogni iniziativa per ripudiare ogni tipo di forma di razzismo e discriminazione. Abbiamo una visibilità enorme, possiamo e dobbiamo partecipare a tutte le iniziative".

Manca molto poco al ritorno della Serie A. Sarà difficile tornare in modalità competizione?
"Sarà più difficile del solito. Non ci sono partite di preparazione, quello scenario dovrà essere creato tra di noi non è la stessa cosa. Si è visto che l’intensità non è la stessa, né può esserlo. Ci sono stati molti infortuni nel campionato tedesco e molti infortuni in questo periodo di preparazione. Giocheremo ogni tre giorni, sarà molto impegnativo e questo genera preoccupazione".

L’obiettivo è quello di arrivare in Champions?
"E’ possibile. Le altre quattro squadre sono molto forti. L’Atalanta, il nostro principale rivale, è molto forte, ma non arrendiamoci in questa lotta. Quest’anno il campionato italiano è imprevedibile, più che negli ultimi anni".

Parere sulla Serie A.
"Nella mia prima esperienza nel campionato italiano, sono rimasto sorpreso in senso positivo. La qualità dei giocatori, degli allenatori, ma anche per la qualità del calcio. L’idea che abbiamo dell’Italia con un campionato difensivo non corrisponde alla realtà. Hanno squadre molto buone e sono molto ben preparate nel momento di difendere, ma devo dire che sono andato a vedere durante la quarantena il numero di gol nei principali campionati europei (fino allo stop) e al momento siamo stati battuti solo dall’Inghilterra. Questo la dice lunga. La verità è che c’è molto lavoro da parte degli allenatori italiani dal punto di vista difensivo, più che in altri campionati, questo sì, sono molto forti, e le squadre non hanno problemi a scendere in campo per difendere. Lo fanno molto bene".

Quindi come si è inserito Paulo nel campionato italiano?
"Questo progetto è estremamente sfidante per questo. Mi ha costretto a vedere le cose in modo diverso e ad evolvere. In Italia, sento di essere cresciuto nel modo in cui vedo e preparo le partite. Abbiamo uno scenario diverso in ogni partita. È una sfida".

Può dire che il Paços de Ferreira è la sua migliore creazione calcistica?
"Non lo so. La verità è che abbiamo ottenuto qualcosa di unico nel calcio portoghese. E’ stato quasi come vincere lo scudetto. All’epoca Paços aveva un piccolo bugdet e poche risorse e arrivare con quei magnifici giocatori a quel terzo posto è stato epico, uno dei momenti più importanti della mia carriera. Ma per fortuna ho avuto più gioie che dolori. E vincere la Coppa dei Portogallo con lo Sp. Braga è stato un altro grande momento, tutti i titoli che ho vinto con lo Shakhtar, che non vinceva da due anni, vincendo il campionato e la Coppa per tre anni di seguito, sono stati momenti notevoli. Per fortuna ne ho avuto un pò".

Cosa farà sempre una squadra di Paulo Fonseca e cosa non farà mai?
"Proverà sempre  a giocare con la palla. Quello che non faremo mai è chiuderci in difesa e giocare senza palla. A meno che non sia necessario. A volte giochiamo con squadre più forti, ma non è mai mia intenzione. Chiunque tu abbia di fronte, dobbiamo puntare sempre lo sviluppo del gioco".

Avete scoperto qualcosa in questi tempi di quarantena?
"Impariamo sempre quando vediamo gli altri. Ci sono quegli allenatori che tendiamo a vedere di più. Ma in questo periodo sono stato più attento alla mia squadra e al campionato italiano che a guardare per imparare. Come dice Guardiola: “Siamo tutti ladri delle idee altrui”.

A chi altro rubi qualche idea di solito?
"Mi piacciono molto le squadre di Guardiola, le guardo con molta attenzione. E anche a Guardiola piacciono molto le mie squadre. Questo ha a che fare con il coraggio che abbiamo avuto nei giochi contro di lui. Posso farvi un esempio. Nel mio caso, mi dà piacere quando gli altri allenatori hanno coraggio di dirlo e, anche se non vinciamo, dobbiamo valorizzare e lodare coloro che hanno questo coraggio. In Italia, per esempio, ho perso contro il Sassuolo, che è una squadra molto coraggiosa e che ha un allenatore molto forte. Contrariamente a quanto si fa, bisogna dare credito agli altri. Va bene lodare o riconoscere quando gli altri sono stati migliori".

Ora da lontano, come allenatore, cosa pensa di Fonseca come giocatore?
"Non credo che fosse un giocatore molto forte [ride, ndr]. Ero un giocatore normale. Era un calcio molto diverso. Credo di essere stato molto normale. Ho fatto la carriera che meritavo. Non credo che Paulo Fonseca giocherebbe nella maggior parte delle mie squadre. Non ero un difensore molto veloce. Ero forte di testa e nel gioco aereo e nel posizionamento. Queste erano le mie caratteristiche. Ricordo, ad esempio, a Belenenses, il mio primo gol in campionato, dove siamo andati a vincere 2-1 allo Estádio da Luz ed io ho segnato a Preud’Homme, ma vi confido che non mi ricordo dalla maggior parte delle partite come giocatore".

La tua idea è quella di rimanere a Roma per un lungo periodo?
"Sono estremamente felice a Roma. Amo il club, amo i tifosi, amo la città. Mi piacerebbe restare per molti anni, è un club enorme. Non è facile trovare una passione così grande come qui a Roma".

E Justin Kluivert, è bravo come suo padre Patrick?
"Sono diversi. Papà era un grande giocatore, un grande attaccante. Justin ha le qualità per essere un giocatore dello stesso livello. È uno dei giovani su cui la Roma conta per il futuro".

Non avete giocatori portoghesi nella vostra rosa?
"Al momento non ho nessun portoghese e nessuno che gioca nel campionato portoghese".

C’è un invito che rimpiange di non aver accettato?
"No, niente affatto. Sono una persona che guarda poco indietro. Prendo decisioni molto consapevolmente".


Graziani: "Petrachi è bravo. Pallotta dovrebbe parlare chiaro alla gente"

Francesco Graziani, ex giocatore della Roma dal 1983 al 1986, ha parlato ai microfoni di TMW Radio della situazione creatasi tra Pallotta e Petrachi:

"Petrachi è bravo, capisce di calcio ed è intelligente. Al Torino ha fatto ottime annate rivendendo a otto dopo aver pagato un giocatore due. Se dovessi dare un consiglio a Pallotta gli direi di venire a Roma. Dovrebbe fare una conferenza stampa per raccontare al mondo giallorosso le sue intenzioni parlando chiaro alla gente che vuole sapere le prospettive future e solo il presidente può chiarire tutto questo. Se rimanesse una settimana a Roma molte situazioni sarebbero più chiare. La Roma ora ha bisogno di tutto tranne che di questa confusione vista l’Europa League da giocare e la Champions da conquistare in campionato".


Pallotta: "Vorrei lasciare il club in mani solide, l'ultima offerta del gruppo Friedkin era inaccettabile"

Il presidente della Roma James Pallotta ha parlato in una lunga intervista sul sito ufficiale del club.

Il calcio italiano sta per tornare, scenario che non sembrava possibile due mesi fa.
"L'Italia è stata chiaramente uno dei paesi più colpiti al mondo in termini di vittime da Covid-19 e tutto questo è molto triste visto da lontano. Penso che ci siano stati errori significativi nel modo in cui non sono state protette le persone più esposte al rischio. È qualcosa che è accaduto anche negli Stati Uniti. In generale ho seguito la situazione con molta attenzione”.

I giocatori hanno mostrato grande disciplina durante il lockdown. Sei rimasto sorpreso?
«I giocatori sono stati un motivo di orgoglio per il Club e hanno dimostrato di che pasta sono fatti. Ho visto che alcuni calciatori di altre squadre sono tornati nei propri paesi di origine, ma i nostri sono rimasti a Roma e penso che questo sia stato di aiuto per poterli mantenere al sicuro. I numerosi rapporti che ho ricevuto da Roma riportavano che i giocatori erano in ottima forma e stavano bene anche mentalmente. Sono certo che abbiano apprezzato il modo in cui il management interagiva con loro e noi siamo rimasti molto soddisfatti della professionalità che hanno dimostrato. Sono stato contento di come il management della Roma ha reagito alla crisi. Da Guido in giù, il nostro management ha fatto un passo avanti nel momento del bisogno ed è stato presente non solo per i calciatori ma anche per le loro famiglie. Ci siamo costantemente domandati: "Stiamo facendo abbastanza per aiutarli? Stiamo facendo la cosa giusta?”».

Quanto è stato importante per te che il Club si sia dimostrato una forza positiva durante la crisi?
"È incredibilmente importante e penso che noi siamo stati presenti per la comunità durante tutta la crisi. Siamo stati a stretto contatto con la città di Roma, abbiamo fornito dispositivi medici a ospedali, chiese e case famiglia, oltre a cibo e beni di prima necessità ai tifosi anziani, ma ci siamo dimostrati attivi anche in diverse campagne a livello internazionale. Vogliamo sempre essere ottenere grandi risultati sul campo ma, per tanti motivi che a volte non dipendono totalmente dal nostro controllo, forse non raggiungiamo le aspettative che ci prefissiamo. Fuori dal campo, però, abbiamo il dovere di avere un impatto positivo e questo è stato il nostro obiettivo da quando sono arrivato. Quando guardo alle nostre azioni socialmente utili, alla sensibilizzazione nei confronti dei giovani e alle cause che promuoviamo e sosteniamo nella Città e in tutto il mondo, penso che siamo uno dei club modello in tal senso. Possiamo fare di più? Certo, ma quando guardo come operano e cosa pianificano l’AS Roma e Roma Cares e valuto l'impatto che tutto questo può avere sulle persone che aiutiamo, mi sento orgoglioso di tutto il nostro staff. Chiaramente non è un’alternativa alle vittorie sul campo, è qualcosa di completamente diverso, ma è incredibilmente importante e i tifosi della Roma in tutto il mondo dovrebbero essere contenti di cosa rappresenta il nostro Club”.

In che misura la crisi generata dal COVID-19 ha avuto un impatto finanziario sulla Roma?
"Prima di tutto, ha avuto un impatto finanziario significativo sul mondo del calcio e, certamente, sulla Roma. Mi sento di dire che il Covid ha persino avuto un impatto sul nostro mercato di gennaio, poiché certi accordi non sono avvenuti per questo motivo.. In tutto il mondo molte aziende sono state colpite in diversi modi. I nostri giocatori e i nostri dirigenti sono stati incredibilmente disponibili, accettando per esempio riduzioni di stipendio, ma non possiamo negare di aver subito perdite per il mancato incasso dei biglietti, per la chiusura dei negozi, per la cancellazione dei campi estivi per i bambini, oltre alle discussioni in atto sugli introiti provenienti dalle TV. Quindi, sì, siamo stati gravemente colpiti, ma stiamo parlando dell'impatto finanziario che il Covid-19 ha avuto sul calcio. Migliaia di persone in tutto il mondo hanno subito una perdita molto più grave, quella dei propri cari. Questa è la vera tragedia del COVID-19, non la perdita di denaro nel calcio.Il calcio tornerà, quelle vite non lo faranno. Alcune persone pensano che il calcio sia una questione di vita o di morte ma, anche se a volte può sembrare così, in realtà non lo è. Perdere una madre, un padre o un nonno è devastante, indipendentemente dall'età, e i miei pensieri vanno a chiunque abbia sofferto per questo motivo”.

Di recente ci sono state molte speculazioni sul futuro del Club, ma sei rimasto in silenzio. Perché?
"Spesso le persone dimenticano che siamo una società quotata, quindi nella maggior parte dei casi semplicemente non è possibile o funzionale parlare della situazione legata alla proprietà. So che può essere frustrante per alcune persone, ma questa è la legge. Per nove anni ho visto informazioni trapelare da dentro la Società, altre inventate da persone che lavorano al di fuori del Club o altre ancora spinte da chi è lontano dalla Roma, ma nonostante ogni tanto io abbia il desiderio di rispondere, siamo una società quotata in borsa, quindi non posso reagire a tutti i commenti o alle storie riguardanti ciò che potrebbe o non potrebbe accadere. Quello che posso dire, comunque, è che abbiamo un gruppo di investitori e se qualcuno ci avvicina per investire nel Club o per acquistarlo, noi abbiamo la responsabilità fiduciaria di ascoltare e rispondere. Personalmente sento di avere due responsabilità principali: fare ciò che è meglio per la Roma e anche fare ciò che è meglio per il gruppo di investitori e gli azionisti. Abbiamo investito oltre 400 milioni di euro in questo progetto, una cifra considerevole, cercando sempre di fare la cosa giusta per la Roma. Non ho preso un centesimo dal Club, mai. Abbiamo investito. Anche nelle ultime settimane. Come parte del nostro investimento, abbiamo speso oltre 70 milioni di euro nel progetto dello stadio, che, secondo i miei piani, avrebbe dovuto essere inaugurato adesso. Avremmo dovuto giocare in quello stadio la prossima stagione. Forse ci stiamo avvicinando di nuovo, ma quante volte l'ho già detto o sentito? Ma forse, con i recenti sviluppi, siamo vicini all'approvazione davvero finale. Sono consapevole che, proprio ora, l’Italia e Roma hanno bisogno di questo nuovo stadio e di questo investimento nel Paese".

Sei stato duramente criticato per aver respinto un'offerta recapitata dal Gruppo Friedkin ...
“Il gruppo Friedkin si è avvicinato a noi lo scorso autunno e verso la fine dell’anno stavamo iniziando a trovare un accordo. Abbiamo approfondito i dettagli, nei quali spesso si nascondono le difficoltà, ma dopo le modifiche apportate dai loro avvocati e banchieri, l'offerta ha iniziato a trasformarsi in qualcosa di sempre meno appetibile sia per la Roma sia per il nostro gruppo di investitori. L'ultima offerta semi-concreta che abbiamo ricevuto, sulla quale dei dettagli sembrano essere trapelati da alcuni dei loro avvocati o banchieri, non era minimamente accettabile. E questa è l'offerta che sembra aver molto turbato qualcuno. Non sono sicuro se le persone sconvolte capiscano come si costruisce un accordo del genere, ma non funziona con il seller-financing. In fin dei conti, se voglio comprare una casa non mi aspetto che il venditore riduca il prezzo richiesto inizialmente per coprire i costi di tutte le ristrutturazioni che ho in mente di fare. Non è così che funziona. Se il gruppo Friedkin avesse i soldi e volesse parlare ancora e avanzare un’offerta tale da essere ritenuta accettabile da tutti noi per la Roma, lo ascolteremmo. Potrebbero essere i proprietari ideali per la Roma? Forse. Non lo sappiamo. Io so solo che quando sono entrato nel Club avevo molto da imparare e per loro non sarebbe diverso. Quindi, è impossibile sapere se il Gruppo Friedkin possa essere o meno il salvatore della Roma, come alcuni pensano, oppure il miglior proprietario. La cosa certa è che abbiamo persone che continuano a contattarci e vogliono parlare con noi e, da fiduciari, dobbiamo ascoltarle”.

Sei pronto a lasciare la Roma?
“Beh, invecchiando sto pensando al futuro e vorrei lasciare il Club in mani ottime, solide. Vorrei qualcuno che sia una buona guida per la Roma e che le permetta di poter competere come a tutti noi piacerebbe. Fino a quel momento, continuiamo a sostenere la Roma in tutti i modi e a investire denaro nel Club, per poterci assicurare di competere nei tornei più importanti ai più alti livelli. Io, assieme ad altri investitori, ho sicuramente messo più di quanto mi sia stato richiesto a livello personale, perché ho sempre cercato di fare il meglio per la Roma”.

Qual è il ricavo che porterebbe a farvi accettare l’offerta per vendere la Roma? C'è una cifra?
"Credimi, non andiamo in giro a dire “vogliamo fare tanti soldi!”. Neanche per sogno. Ora voglio solo cercare di assicurarmi che, qualsiasi cosa accada alla Roma, sia la migliore per il Club, che sia con una vendita, con un nuovo investitore o con me stesso e l’attuale gruppo di investitori. Ho imparato molto tempo fa che per alcune persone non importa cosa dico o faccio, o quanti soldi ho messo nella Roma: per loro non sarà mai abbastanza. Questa è la vita, lo accetto".

Molti fan sono nervosi per la finestra di mercato estiva, considerando la posizione finanziaria del club.
"In questo momento c'è incertezza ovunque nel calcio, non è di certo una cosa legata solo alla Roma. Ci sono tante componenti in movimento nel calcio e molto può dipendere da potenziali investimenti nel Club. Nessuna società al mondo sa come andrà a finire la finestra di mercato questa estate o in inverno, ma alla fine dobbiamo fare la cosa migliore per la Roma”.

Hai un messaggio finale per i fan?
“Voglio solo ringraziare la maggior parte dei tifosi per aver continuato a supportarci e, qualunque cosa accada, continuerò a fare il possibile per l'AS Roma. Adoro la Roma, il Club e la sua gente. Non vedo l'ora di vederci di nuovo vincere”.


Petrachi vuole restare alla Roma. Incontro con Fienga, ma decisiva la volontà di Pallotta

Oggi si è tenuto un incontro a Trigoria tra Petrachi e Fienga, in cui il DS ha espresso la volontà di rimanere in giallorosso e portare avanti il proprio lavoro, senza però indietreggiare sulle proprie convinzioni. Netta presa di posizione di Petrachi, il cui futuro ora dipenderà da Pallotta, che dovrà accettare la linea del DS oppure procedere alla sua sostituzione. Lo riferisce Sky Sport


Tottenham, Chelsea e West Ham su Pau Lopez

Pau Lopez, portiere della Roma, sarebbe finito nel mirino delle tre londinesi Tottenham, Chelsea e West Ham. La società capitolina, per privarsi dell'estremo difensore, chiede almeno 40 milioni di euro. Lo scrive Estadio Deportivo.


Spadafora, Ministro dello Sport: "Non sappiamo quando si avrà il via libera per gli sport di contatto"

Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, ha parlato ai microfoni di fanpage.it della possibilità che possano riprendere gli sport di contatto a livello amatoriale:

"Questi sport non riprenderanno neanche il 25 giugno con certezza, il Ministro Speranza ha ritenuto che non si potesse venire meno alle due regole che valgono per tutti i cittadini, ovvero il distanziamento sociale e la mascherina. Gli sport di contatto non consentono di rispettare queste due regole. Oggi per andare in un supermercato, o per viaggiare in treno, noi chiediamo agli italiani di mantenere il distanziamento sociale e di portare la mascherina. Non possiamo consentire che soltanto per fare attività sportiva di base queste misure di sicurezza vengano evitate. Quindi non sappiamo ancora quando ci sarà il via libera agli sport di contatto".


Serie A, convocata un'Assemblea d'Urgenza per il 18 giugno

Il presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, ha convocato un'Assemblea d'Urgenza in videoconferenza per il 18 giugno con prima convocazione alle 10 e seconda convocazione alle 12. Questi i punti all'ordine del giorno:

- Verifica poteri.
- Approvazione verbale del 29 maggio 2020.
- Comunicazioni presidente.
- Comunicazioni AD.
- Protocollo d'intesa FIGC su estensione tesseramenti oltre il 30 giugno 2020.
- Ipotetiche modifiche ai Contratti di Licenza dei diritti audiovisivi 2018/2021 (i.e. riduzione embarghi degli highlights e fattibilità trasmissione in chiaro di due partite per giornata).
- Varie ed eventuali.


Roma-Samp, i giallorossi si alleneranno allo Stadio Olimpico lunedì 22

Mercoledì 24 giugno ricomincerà il campionato per la Roma di Paulo Fonseca: i giallorossi affronteranno la Sampdoria allo Stadio Olimpico. Secondo quanto scrive Il Corriere dello Sport, per far sì che i giocatori riprendano confidenza con il terreno dello stadio, si alleneranno proprio all'Olimpico due giorni prima della sfida. Fonseca ha infatti prenotato il campo per lunedì 22 alle ore 19. 


Pallotta a caccia di nuovi investitori

James Pallotta, con il supporto di Goldman Sachs, è alla ricerca di nuovo investitori per il club giallorosso. Secondo il Financial Times, il presidente della Roma avrebbe già contattato diversi potenziali acquirenti a Wall Street. Per il momento nessuna offerta concreta. 


Allenamento Sampdoria, ripresa martedì

Oggi la Sampdoria è tornata in campo al Mugnaini per l'ultimo allenamento settimanale. I blucerchiati hanno disputato una partitella in famiglia con Claudio Ranieri che ha diviso il gruppo in due squadre che, dopo una prima fase di riscaldamento a secco e attivazione con il pallone, si sono affrontate sul campo. Per i blucerchiati domani e lunedì di riposo.