Europa League, sarà Thiago Martins l'arbitro di Helsinki-Roma
E' stato reso noto l'arbitro che dirigerà la sfida di Europa League di giovedì prossimo tra l'Helsinki e la Roma.
Sarà il portoghese Thiago Martins il direttore di gara, coadiuvato dagli assistenti Rui Tavares e Luis Campos. Quarto Ufficiale Helder Filipe Claudio Carvalho. Chiudono una squadra tutta portoghese il VAR Luis Godinho e l'AVAR Hugo Miguel.
Conferenza Stampa Spalletti: "Mi aspettavo questa partita della Roma, siamo stati bravi a sfruttare le poche occasioni"
Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa al termine del match vinto contro la Roma:
Come avete vinto la partita?
"C'era soddisfazione nello spogliatoio perché l'abbiamo vinta come pensavamo di poterla vincere. La squadra doveva saper sfruttare le poche occasioni che la Roma ci avrebbe concesso. Per fare questo c'era da stare attenti nel non cadere nelle trappole preparate. Magari abbiamo sbagliato qualche palla in più di quello che siamo abituati, ma dopo abbiamo mantenuto sempre ordine che non ha permesso di sfruttare alla Roma le trappole seminate nel campo".
Sul gol e sulla prestazione di Osimhen
"Il gol di Osimhen è un pezzo di bravura, da calciatore top quale è. L'errore di 5 minuti è un pezzo di non bravura invece. Io ho visto un Osimhen cresciuto, quando gli si dà palla delle volte pensa di dover far sempre l'eroe. Oggi invece ha sviluppato bene tante azioni e si è fatto trovare pronto su tante incursioni. C'è anche da dire che Politano gli ha dato un'ottima palla. Giocata fatta di tempi e qualità".
Questa sera oltre alla qualità è prevalsa anche la sofferenza?
"La qualità ce l'hanno in tante, poi c'è chi la usa meglio. Ma tutte, dalla Roma, al Napoli, alla Juve hanno la qualità. Poi si dice che il Napoli ha la rosa lunga, ma vogliamo vedere quella della Roma e della Juve? Bravi i ragazzi che sono entrati, Kim e Jesus maestosi nel pulire tanti palloni. Partita vinta meritatamente".
Che rapporto ha avuto con la gestione della partita dell'arbitro?
"Sono stato sempre buono e fermo. Quando mi ha ammonito stavo dicendo a Jesus come comportarsi. Roma? Me l'aspettavo così, hanno preparato bene la gara, andando a giocare velocemente sulle due punte".
Conferenza Stampa Mourinho: "Non meritavamo di perdere"
Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa al termine del match perso contro il Napoli:
Cosa si può fare per rendere più pericolosi gli attaccanti della Roma?
"Devo misurare bene le parole per non dire cazzate. È una buona domanda ma non voglio risponderti".
Abraham sta facendo meno di quanto lei si potesse aspettare?
"È la vita dei giocatori. Succede spesso che i giocatori in determinati momenti della carriera o della stagione abbiano questo tipo di situazione. Possiamo trovare altri giocatori bravi in Serie A e all'estero che hanno momenti in cui non sembrano bravi quanto sono in realtà. Penso che Tammy stia attraversando questo tipo di momento, per me è semplice".
Zalewski avrebbe giocato questa partita?
"Sì, avrebbe giocato da quinto di destra. Karsdorp non è in condizione di giocare 90 minuti. Per dare un'idea del suo sforzo, all'intervallo non si è potuto sedere, se lo avesse fatto il ginocchio si sarebbe bloccato subito. È rimasto dieci minuti in piedi".
Sulla differenza tra primo e secondo tempo.
"Stanchezza in due giocatori fondamentali per la pressione. Se il quinto salta e il difensore centrale scivola, la pressione è alta. Se il quinto è stanco e resta nella linea dei cinque, la squadra si abbassa. Per la stanchezza di Rick che non ne poteva più, quella di Leo dall'altro lato, i cartellini gialli che si accumulavano, una delle poche situazioni di pericolo Cristante ha paura anche a contestare il pallone perché aveva ricevuto un cartellino giallo. Cerco di aiutare i miei giocatori a capire il profilo dell'arbitro. Ho detto loro che l'arbitro è emotivamente molto equilibrato, che dà un giallo, due, in situazioni di step-on-foot o di falli di mano, che potevamo giocare con una certa fisicità. Ho sbagliato io. Un po' di stanchezza dei giocatori di fascia, un po' le ammonizioni e la squadra ha perso forza. Abbiamo abbassato la linea, pressato meno alto, gli attaccanti erano più bassi e secondo me questo ha fatto la differenza tra primo e secondo tempo. Con questa differenza i miei non meritavano".
L'espulsione?
"Ad essere espulso è stato il nostro preparatore atletico e non Karsdorp. Ma meritava il rosso Lozano che ha scatenato il tutto".
Roma vs Napoli 0-1 | Il Napoli conquista l'intera posta in palio. Decide Osimhen
ROMA (3-5-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Cristante, Camara, Pellegrini, Spinazzola; Zaniolo, Abraham.
A disposizione: Svilar, Boer, Kumbulla, Tripi, Vina, Matic, Bove, El Shaarawy, Cassano, Volpato, Shomurodov, Belotti.
Allenatore: José Mourinho.
Indisponibili: Zalewski, Darboe, Celik, Wijnaldum, Dybala.
Diffidati: -.
Squalificati: -.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Kim, Juan Jesus, Mario Rui; Ndombele, Lobotka, Zielinksi; Lozano, Osimhen, Kvaratskhelia.
A disposizione: Marfella, Idasiak, Zanoli, Ostigard, Juan Jesus, Olivera, Anguissa, Elmas, Demme, Simeone, Zerbin, Politano, Raspadori, Zedadka.
Allenatore: Luciano Spalletti.
Indisponibili: Rrahmani, Sirigu.
Diffidati: -.
Squalificati: -.
Arbitro: Irrati.
Assistenti: Lo Cicero e Tolfo.
Quarto Ufficiale: Manganiello.
VAR: Di Paolo.
AVAR: Passeri.
Smalling: "Voglio essere presente per la mia nazionale. Roma? Speriamo di poter vincere altri trofei"
Chris Smalling, difensore della Roma, ha rilasciato un'intervista al The Daily Telegraph per parlare della sua voglia di nazionale in vista dei prossimi Mondiali in Qatar e della Roma:
“Ho ancora una gran voglia di fare e ogni volta che c’è una convocazione sono deluso, anche se sono fuori dai giochi da un bel po’ di tempo. Mi sembra di poter offrire molto. Voglio essere presente. Quando si viene sempre convocati e si gioca, il rischio è di darlo per scontato. Ora rifletto ancora di più su quanto sia bello ricevere quella convocazione e partire con l’Inghilterra. Giocare per il proprio Paese è una sensazione migliore. Rappresentare il luogo in cui si è nati, la squadra che tutti sostengono, indipendentemente dal club per cui tifano. Tutti insieme per un unico obiettivo. Il club sta andando bene e speriamo di poter continuare a vincere altri trofei. Ma c’è un grande vuoto in termini di ritorno sulle scene internazionali. Guardo ancora l’Inghilterra anche se sono frustrato e deluso di non essere lì. In definitiva, sono ancora un tifoso. Per quanto ci sia il desiderio di giocare per l’Inghilterra, tutto ciò che posso fare è concentrarmi sul giocare al meglio e sperare che l’opportunità arrivi. Southgate? Non c’è alcun rancore tra di noi”
Conferenza Stampa Spalletti: "Non saremo snaturati. Pensiamo a cosa sappiamo fare noi, non a cosa sa fare la Roma"
Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro la Roma:
Come sta Anguissa?
"È difficile sia dentro, non è corretto rischiarlo, altri hanno fatto bene e sarebbe una mancanza di fiducia verso chi s'è allenato ed è allo stesso livello di chi può dare un contributo".
Le sue scelte di formazione saranno anche in base alla fisicità della Roma?
"Lo ripeto, metteremo in campo le nostre qualità, quello che sappiamo fare dobbiamo continuare a farlo, magari ancora con più qualità e velocità di quello che ci riesce. Poi loro hanno questa caratteristica di incidere sui risultati con i calci piazzati, i numeri dicono questo, dipenderà da quanti gliene concedi. L'atteggiamento in fase di possesso, se tieni palla è più difficile subire palle inattive vicino l'area. Faremo valutazioni corrette sull'essere il Napoli, senza snaturarci".
Kvaratskhelia come reagisce ai complimenti di grandissimi personaggi?
"Appena dico di andarci piano dite che ce l'ho con lui (ride, ndr), trovate voi una via di mezzo, ma non si fa condizionare, lui è speciale per moralità, convinzione, qualsiasi cosa tu gli vai a chiedere è disposto ad assorbire. Quando gli ho chiesto se ha calciato con tranquillità il rigore 'why not'. Una risposta secca, tranquilla".
Teme lo scherzetto? E lei l'ha preparato?
"Non lo so, ora arriva Mourinho, il super-allenatore, di conseguenza bisogna sempre aumentare le nostre capacità, quello che sappiamo fare. Non lo so se loro penseranno a cosa sappiamo fare noi, ma noi pensiamo a noi, non a cosa pensa la Roma o cosa sa fare la Roma, ma solo la nostra forza. Lui è uno di quelli tremendissimi, ma conta sempre la squadra".
Percorso inverso per voi: lei e Mourinho siete partiti da 'zero tituli' e siete arrivati a 'Spallettone'. E dobbiamo aspettarci novità?
"È difficile per me non apprezzare il lavoro dei miei colleghi, io posso apprendere dallo scorrimento di partite anche di Serie C, ancora di più da Liverpool, City, Arsenal, diventa ancora più facile perché hanno genialità in panchina ed in campo e quando si unisce questo vengono fuori cose che creano attrazione per gli allenatori. Mourinho è stato uno di questi, poi non lo so, ma percepisco il suo saluto come quello di un amico e io faccio altrettanto. Poi ci sta che se la squadra avversaria sia brava a fare delle cose, tu modifichi qualcosa senza snaturarti. Noi, come loro, abbiamo partite infrasettimanali, si faranno scelte come sempre, anche quando dite che faccio turnover, ma è sempre per vincere la gara e quella dopo. Nel 90% si mette forza sulle nostre qualità, poi anche la piccola attenzione su quello che sanno fare gli altri".
Giocare è sempre la strada per fare risultati?
"La vedo dura fare diversamente, siamo fatti così. Dentro il campo abbiamo i nostri riferimenti, le nostre qualità, e sono importanti. Sono convinto che più si sta nell'altra metà campo e nella loro area, più percentuali abbiamo. Diranno ma 'gli lasci campo alle spalle', ma devi saper fare anche quello, farsi trovare pronti anche sulla pallata dietro la linea difensiva. Il Napoli lo abbiamo pensato così, da sempre, quando sono arrivato".
La Roma fa della forza difensiva il suo forte. Immagina di dover scardinare la difesa con Osimhen?
"Lo abbiamo detto, ci sono due condizioni nella vita per essere forti, sicuri di se stessi o non esserlo, in mezzo c'è il nulla. Dobbiamo essere sicuri di noi stessi, della nostra forza, altrimenti indeboliamo la nostra forza. Osimhen è nelle condizioni di essere scelto, ha fatto due spezzoni ed una preparazione adeguata post infortuni, abbiamo atteso una gara in più prima di convocarlo per essere tranquilli".
A Roma con la Lazio la prima grande vittoria, domani cosa rappresenta?
"Sì, a Glasgow la seconda, ad Amsterdam la terza? A Milano? È un percorso che ci ha dato sicurezze e convinzioni, abbiamo giocato su campi difficili. Troveremo uno stadio pieno, una squadra forte e in condizione, la Roma ha una classifica importante, ha fatto partite da squadra forte, noi siamo nelle condizioni di giocare la nostra partita".
Il Napoli si trova benissimo nel calcio europeo, un po' meno contro squadre bloccate. Con la Roma cosa si aspetta?
"Non lo so, loro interpretano i momenti della gara, a volte ti concedono campo e restano con i due attaccanti aperti per partire velocemente, bisognerà fare attenzione. Ma penso alla mia squadra, a cosa sa fare, a gestire la palla e comandare la gara. Loro faranno densità in alcuni momenti, quando lei fa la differenza è per gli spazi, è più difficile fare inserimenti, ma è uguale, fa parte del nostro percorso, di quello che bisogna saper affrontare una squadra come la nostra. I nostri risultati danno qualcosa di più anche agli avversari, le vittorie creano più forza anche negli avversari".
Ogni volta che torna a Roma c'è un pensiero ricorrente?
"I pensieri belli hanno sempre il sopravvento su quelli brutti, conosco moltissime persone a Roma, ci sentiamo spesso con molti, come questa settimana, e sono dialoghi molto cordiali e ritornare a Roma mi crea sempre molti sorrisi perché tutti quelli che incontro sono sorridenti e di conseguenza sono contento di tornarci e quello che sarà dentro lo stadio non lo so, ma per me resta questa idea ed il mio contatto con queste persone".
Conferenza Stampa Mourinho: "E' opinione generale che il Napoli sia favorito, ma il favorito qualche volta perde"
Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del big match di campionato contro il Napoli:
Inizia la conferenza con un ricordo a Francesco Valdisseri: "Voglio mandare un abbraccio da parte di tutti noi alla famiglia di Francesco (Valdiserri, il ragazzo ucciso da una pirata della strada sulla Cristoforo Colombo, ndr) e a tutti quelli che oggi hanno pianto durante il funerale. Un abbraccio da tutti noi, come squadra".
Ha tutti i giocatori a disposizione, tranne Dybala e Wijnaldum?
"Sì, a parte Dybala, Wijnaldum, Darboe e Celik. Penso che Celik dalla prossima partita di campionato sarà in condizione di giocare. La condizione è buona, dopo tante partite di fila abbiamo avuto una settimana di lavoro e per recuperare calciatori che avevano giocato tanto, che avevano bisogno di un periodo di recupero e di allenamento, per preparare questa partita. Non c'è tanto da dire. Il Napoli è la prima squadra in classifica, dopo 10 gare ha già un significato. Giochiamo contro il primo in classifica, ma abbiamo il diritto di giocare, di pensare che vogliamo tanto giocare. Penso sia un'opinione generale che il Napoli sia favorito ma qualche volta il favorito perde".
Con il centrocampo disposto in modo diverso la Roma ha fatto due partite impeccabili nella fase di non possesso. Il centrocampo a 3 è una formula che può essere confermata? Zaniolo, in linea generale, può giocare come uno dei due intermedi di un centrocampo a 3?
"Penso che Zaniolo sia ancora in un momento della sua carriera in cui deve crescere, migliorare, capire il gioco e migliorare la sua interpretazione. In questo senso penso che quando sei un giocatore più offensivo, sei di solito più istintivo. Quando giochi a centrocampo o trequartista o mezza punta, devi essere più cerebrale, capire il gioco meglio, capire che non si può rischiare e perdere la palla in quella zona del campo. Quello che veramente mi piace di Nicolò è accaduto anche con la Sampdoria, dove dimostra una crescita dal punto di vista emotivo. Di solito quando non inizia la partita è un giocatore triste e più individualista, che pensa più a lui e meno alla squadra. Con la Samp parte dalla panchina solo con un'idea in testa: sono un giocatore di squadra, voglio che la squadra vinca, voglio aiutarla a vincere e capisco l'interpretazione della gara del mister che ha pensato che partendo dalla partita avrei potuto vincerla. Ho visto un giocatore di grande maturità. Questa è una fase di crescita che mi piace tanto. Non so se arriverà la domanda, ma anticipo: tre partite di squalifica sono allucinanti, non capisco. Anche il rosso poteva essere perfettamente giallo. Se l'assistente ha deciso rosso, una partita di squalifica è già una punizione importante. Posso capire tre partite se vedo 5-6 partite di squalifica per un giocatore che fa un'aggressione. Mi sembra troppo. Su questo ragazzo mi sembra tutto troppo. In questo caso devo difenderlo adesso che è uscito il comunicato dell'Uefa. Non sono contento perché non ho questo giocatore a disposizione per due partite decisive, ma sono più triste per il giocatore e per il suo feeling. Ma questa è l'Uefa, domani è un'altra storia".
Che sistema di gioco ha in mente?
"Purtroppo noi pensiamo delle cose e purtroppo dobbiamo fare dei cambi in base alla situazione. Ci sono squadre dove c'è un'unica idea di gioco, se non gioca A gioca B, se non gioca D gioca F. Ma nel nostro caso quando perdiamo un giocatore, dobbiamo ripensare le cose e cercare soluzioni. Senza Dybala dobbiamo pensare le cose in modo diverso. Sembra quasi la stessa cosa giocare a 3 o a 2 più uno o uno più 2, ma è abbastanza differente nei comportamenti. I giocatori devono imparare e crescere. Per esempio, uno dei problemi di Camara inizialmente era la sua condizione fisica, poi ci sono dei comportamenti tattici che deve imparare a giocare con noi. Per chi c'era da tanto tempo è più facile. Con i 3 a centrocampo la squadra si sente bene".
Il Napoli è una delle squadre che ha segnato di più ed esprime un calcio offensivo, mentre la Roma fa della solidità difensiva la sua arma migliore.
"Lo dici e lo pensi tu".
I numeri dicono questo.
"Dipende dai numeri. Se i numeri sono i gol è una cosa, se i numeri sono le opportunità di gol create sono un'altra cosa. Se una squadra segna poco ma crea un'enormità di opportunità chiare di gol, non puoi dire che sia difensiva. Lo dicono in tanti. Il Napoli ha segnato tanto. Non si può dire che noi non siamo offensivi perché non segniamo tanti gol. Se analizziamo i numeri dei gol non c'è discussione, hai ragione, non facciamo gol. Siamo difensivi? No".
La difesa è la quarta del campionato insieme al Napoli.
"Anche il Napoli difende bene".
L'attacco della Roma è l'ottavo del campionato
"Perché sbagliamo gol, non perché siamo difensivi".
La Roma andrà ad aspettare o aggredire Napoli?
"Ci hai visto aspettare qualcuno o sbagliare i gol? Come puoi sbagliare i gol se aspetti l'avversario? È una contraddizione tra il modo in cui giochiamo e il numero dei gol segnati. Bisogna interpretare. Perché non facciamo gol? Perché siamo una squadra ultradifensiva o perché sbagliamo tanti gol? Perché sbagliamo tanti gol. Magari dobbiamo andiamo lì 3 volte e facciamo 3 gol. Contro l'Atalanta abbiamo avuto 20 occasioni e abbiamo perso 1-0 contro una squadra che ha tirato in porta una volta. Se volete giocare facile e dire che la Roma è difensiva, è così. Se volete essere giusti con noi, che lavoriamo tanto per cercare di essere una buona squadra, dite che la Roma non sta segnando tanti gol come il suo calcio sta producendo. Creiamo delle situazioni ma non stiamo facendo gol. Ho detto che un giorno una squadra pagherà. Non andiamo ad aggredire o aspettare, ma a giocare il nostro gioco che ha sempre un obiettivo: vincere la partita. Ed è quello che cercheremo di fare. Il Napoli è favorito, è una grande squadra, ha segnato tanti e gol e difende bene, è tutto il Napoli...Noi andiamo lì e vediamo cosa possiamo fare".
Come si lavora sulle scelte? Come si corregge la questione dei gol?
"Si lavora tanto, è la prima cosa. Non posso dire in modo specifico che si lavora solo su un aspetto. Non è solo psicologico, a livello di fiducia o a livello tecnico, ma è un accumulo di situazioni. Ci sono profili di giocatori. Ci sono giocatori con un report di gol bassissimi, abbiamo questo profilo di giocatori. Ma abbiamo anche un profilo di giocatori che segnano come Abraham, Belotti e Pellegrini. Siamo tranquilli, non perdiamo fiducia nei giocatori, il lavoro di squadra è importante, i gol arriveranno. Se i gol possono arrivare in modo equilibrato e sufficiente per vincere le partite, va bene. La mia sensazione è che un giorno una squadra pagherà, un giorno avremo 5 occasioni e faremo 5 gol. E dopo si dirà che la Roma è fantastica, ma la Roma gioca sempre allo stesso modo. Però quel giorno lì entrava tutto: gol di ginocchio, con la spalla, con il c***. Contro la Samp potevamo fare 2-0 più volte, immaginate se all'ultimo minuto il giovane Quagliarella avesse fatto l'1-1. E dopo siamo difensivi? Non lo siamo, giochiamo la nostra partita con le nostre qualità".
Spalletti ha avuto solo elogi per la Roma in conferenza: è pretattica o crede che la Roma possa vincere?
"Non ho sentito la conferenza di Spalletti, ma non penso sia un bluff. È vero che è mio amico, abbiamo rispetto l'uno per l'altro. È un bravissimo allenatore e io non sono scarso. Tutto questo è vero, non c'è ipocrisia. Non è un bluff che lui pensa di vincere domani e che sa di poter perdere. Sa che la sua squadra è top, però sa che non è facile. Penso sia tutto onesto. Pensate che possa andare in conferenza e dire che sarà facilissimo perché la Roma è scarsa? No. Non è un bluff. Sono dichiarazioni vere e normali. Loro sono primi e l'avversario è quarto. Noi abbiamo giocato contro la Samp ultima in classifica 1-0 e siamo usciti ridendo di gioia. Quando si gioca primo contro quattro, attenzione perché il quarto non è scarso. Nello stesso modo in cui dico che per essere primo dopo 10 partite bisogna essere una grande squadra, è normale che lui dica che per essere quarti dopo 10 partite, dopo 6 trasferte e 4 in casa, non sono scarsi e che sarà una partita difficile. Lo penso anche io".
Anche la Roma era interessata a Kvaratskhelia? Sta preparando qualche trappola per fermarlo? Cosa dobbiamo aspettarci da lei?
"Da me niente. Magari se passa vicino a me, se posso dargli un calcio (ride, ndr). Adesso è troppo facile dire che tutti erano interessati. L'unica cosa che interessa è che sia andato al Napoli, che ha scelto bene e magari anche lui ha scelto bene il Napoli".
Domani alle 14:30 si terrà la conferenza stampa di Mourinho
Tutto pronto per la sfida di cartello tra Roma e Napoli.
Domani, vigilia della partita, Mourinho parlerà in conferenza presso la sala stampa di Trigoria alle ore 14:30.
Sarà un ritorno alle conferenze stampa, almeno in campionato, da parte dello Special One.
Graziani: "Il rigore sbagliato contro il Liverpool me lo sogno ancora la notte"
Francesco "Ciccio" Graziani, ex attaccante della Roma (tra le altre) e Campione del Mondo 1982 con l'Italia, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera in cui ha toccato anche il suo passato in giallorosso.
Ecco un estratto delle sue dichiarazioni:
Agli inizi fu scartato perché troppo gracile...
"Non passai il provino con Roma, Lazio e Juve, ero così secco che mi facevi la radiografia con un accendino. Mi presero al Bettini Quadraro, zona Cinecittà, e dopo all’Arezzo. Nel frattempo ero cresciuto, forte e robusto. Ma papà non ha mai visto una mia partita, nessuna, nemmeno in Nazionale, gli veniva l’agitazione. Però quando segnavo pagava da bere agli amici dell’osteria".
Com’è fare gol?
"Una felicità enorme, un’emozione meravigliosa che ti scoppia nel cuore. Dura poco, sette, dieci secondi, ma sono i più belli della tua vita".
Lisci sotto porta ne ha collezionati?
"Lisci veri e propri no, certo ho sbagliato qualche pallone a quattro metri dalla rete".
O da undici, come il rigore spedito sulla traversa in Roma- Liverpool del 1984...
"Me lo sogno ancora la notte".
Cabrini riceveva tonnellate di lettere e regalucci dalle ammiratrici. A lei niente?
"Eh, Antonio era speciale, uno scapolone, io invece ero già ammogliato. Certo per noi era diverso, io a Roma andavo dal macellaio, dal fruttivendolo, a fare una passeggiata in via Veneto, ogni tanto mi chiedevano un autografo ma niente di che. In ritiro a Brunico giocavo a carte con i tifosi fuori dall’hotel, i calciatori oggi non si godono niente, stanno sempre chiusi, soli".
Il Messaggero: “Battuta la Samp, la Roma è quarta e sorpassa la Lazio”
Il Messaggero, questa mattina in edicola, si sofferma in prima pagina sul trionfo ottenuto dalla Roma ieri in casa della Sampdoria: 1-0 il risultato finale con gol di Pellegrini.
“Battuta la Samp, la Roma è quarta e sorpassa la Lazio” titola il quotidiano.
Conferenza Stampa Mourinho: "Mi è piaciuto tutto stasera, ma meglio respirare negli ultimi minuti"
Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa al termine del match contro la Sampdoria:
Come valuta la partita di Camara?
"Molto bene. La verità è che anche i giocatori bravi devono imparare a giocare con la loro nuova squadra. Lui sta imparando a poco a poco. Ha giocato 45 minuti a Siviglia, ha giocato oggi titolare. Ci sono movimenti che non può sbagliare. Non è solo un talento ma anche la conoscenza. Nel primo periodo suo doveva recuperare fisicamente, il secondo ha imparato a poco a poco. Oggi ha fatto una buona partita".
Altra partita stratosferica di Smalling. Come si fa a non convocarlo per i mondiali?
"È una bella domanda. Non ho mai allenato una nazionale ma quando vai in un campionato del mondo devi prendere giocatori che ti danno opzioni diversi. Smalling è cresciuto a due, giocava così al Manchester, e ora gioca a tre e ha conoscenza perfetta per giocare a tre. Io, allenatore di una nazionale, vorrei avere un giocatore così. Non lo voglio paragonare con gli altri giocatori convocabili perché meritano rispetto. Southgate è un ragazzo super rispettoso, non faceva mai un commento sui miei giocatori, ma penso che non sia una mancanza di rispetto dire che mi spiace tantissimo che un giocatore che sta giocando al livello di Smalling non avrà questa opportunità. Però è Southgate che deve decidere".
Rispetto al passato trova differenze con i giocatori di adesso?
"Sì ci sono differenze. C'è la stessa differenza fra me quando avevo 20 anni e i ragazzi oggi di 20 anni. È l'evoluzione dei tempi con la trasformazione dei caratteri. Ci sono ovviamente differenze, noi ci dobbiamo adattare. Ma allo stesso tempo dobbiamo far sentire ai giovani che ci sono principi importanti".
C'è un qualcosa che non le è piaciuto stasera?
"Mi piacerebbe respirare meglio negli ultimi minuti. Abbiamo fatto tutto per fare il 2-0, abbiamo difeso bene, abbiamo preso giocatori importanti per trovare gli spazi. I giocatori hanno fatto tutto bene, mi è piaciuto tutto".
Cosa augura a Stankovic?
"Non so se sono stato il primo a chiamarlo. Se non sono stato il primo, sarò stato il secondo o il terzo. I miei giocatori sono tutti speciali e lui è veramente speciale. Il nostro rapporto avuto in quegli anni va al di là di quello allenatore giocatore. Da adesso vorrei che le vincesse tutte. Già ero così con Giampaolo, i miei assistenti erano i suoi assistenti e mi hanno fatto conoscere una persona speciale. Sono contento perché l'anno prossimo torneremo qua, magari due volte, anche per il Genoa che non mi dispiacerebbe che un club con quella storia torni in A, ma contro la Samp sono sicuro che torneremo qua".
Pellegrini: "Non molliamo di un centimetro. Una grande vittoria, di voglia"
Lorenzo Pellegrini, autore del gol vittoria contro la Sampdoria, ha parlato ai microfoni di Dazn al termine del match:
Quanto pesava il rigore?
“Pesava come un rigore da segnare, non ho mai avuto dubbi. Ad Empoli avevo tanta voglia di sbloccarmi in campionato e lo avevo sbagliato, ma oggi sapevo di fare gol”.
La Roma ha trovato la quadra?
“All’inizio c’era l’impressione che mancasse un po’ di equilibrio, soprattutto nel finale delle partite. Oggi è una grande vittoria, non tanto per il rigore e per il buon primo tempo, ma questo secondo tempo ha dimostrato che avevamo una voglia di vincere fuori dal comune”.
Nel primo tempo ti sei infortunato e poi hai stretto i denti. Cosa è successo?
“Ho preso una ‘vecchietta’. Questo tipo di infortunio è molto doloroso, ma sapevo che sarei riuscito a finire la partita”.
A chi dedichi il traguardo delle 200 presenze?
“Alla mia famiglia, che non deve essere intesa solo come mia moglie, i miei bambini e i miei genitori, ma tutte le persone che mi sono vicine e mi hanno sostenuto in questo percorso. Mi riferisco anche ai miei agenti, sono una famiglia”.
Dove può arrivare questa Roma?
“Per essere il più possibile onesto con i tifosi, che si meritano tutto questo, dico che non so dove possiamo arrivare, ma non molliamo di un centimetro e lottiamo su ogni pallone. Penso e spero che loro siano fieri di noi”.