Champions in Portogallo, Europa League in Germania

IL TEMPO - BIAFORA - La Uefa ha stabilito il destino della Champions e dell’Europa League. Le competizioni saranno disputate in campo neutro, rispettivamente in Portogallo e in Germania. La formula sarà quella delle gare secche dopo che saranno completati regolarmente i turni ancora in corso. Quindi in Champions Juventus-Lione a Torino e Barcellona-Napoli al Camp Nou, poi tutti a Lisbona per la final eight. Il 17 sono attesi i dettagli, con la Roma che aspetta istruzioni per il turno di Europa League con il Siviglia

 


Spadafora, Ministro dello Sport: "Il 25 giugno non è sicuro riapriremo agli sport di contatto"

Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, ha parlato tramite il social network Facebook del perchè sia stata spostata la data per la ripresa degli sport amatoriali da lunedì prossimo al 25 giugno:

"Ieri sera in Consiglio dei Ministri c’è stata una lunga discussione, al termine della quale è prevalsa una linea di coerenza con l’applicazione delle due regole fondamentali che ancora oggi sono valide per tutti i cittadini: il distanziamento e l’utilizzo delle mascherine. Tutti i cittadini, in tutte le Regioni d’Italia, sono tenuti a rispettare queste due regole: per andare al supermercato, per andare a lavorare, per viaggiare… Ovunque è necessario rispettare queste due regole che ci aiutano ad evitare un pericolo enorme che stiamo tutti sottovalutando, e cioè che i contagi possano nuovamente aumentare e ci costringano a chiudere nuovamente il Paese. Per questo motivo il Consiglio dei Ministri ha deciso all’unanimità di non consentire la ripresa delle attività che garantiscano il rispetto di queste due regole, come ad esempio gli sport di contatto, le discoteche, le scuole di ballo, ecc.
Del resto, se pensate che per lo stesso motivo nel nostro Paese non è neppure ripresa l’attività scolastica, capirete la prudenza che il Governo ha voluto mantenere nell’interesse di tutti i cittadini. Ovviamente io sono consapevole che tale divieto inciderà negativamente su migliaia di centri e di impianti sportivi e su altrettanti lavoratori. Per questo motivo ho preteso che venissero immediatamente stanziati nuovi fondi per quelle strutture che, nel rispetto delle decisioni del Governo, saranno costrette a rimanere chiuse e che venisse prorogata l’indennità anche per il mese di giugno e – se necessario – per il mese di luglio a tutti quei lavoratori sportivi che non potranno riprendere la loro attività.
In questo momento il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri prevede che la valutazione sulla riapertura degli sport di contatto venga fatta a partire dal 25 giugno; il che non vuole assolutamente dire che dal 25 giugno la ripresa sia automatica. Dal 25 giugno in realtà il Ministero della Salute si è riservato di verificare con le rispettive Regioni lo stato della curva epidemiologica e di decidere, regione per regione, l’eventuale apertura nei giorni e nelle settimane successive.
Ci siamo mossi e continueremo a muoverci nell’interesse della salute di tutti gli italiani. Dopo i tanti sacrifici fatti, non possiamo permetterci di ricadere improvvisamente nell’incubo in cui eravamo solo qualche settimana fa.
Il senso di responsabilità di chi governa non può essere condizionato neppure dagli insulti o dagli auspici di morte dolorosa che vergognosamente qualcuno ha scritto nei commenti in queste ore. Svolgere il mio ruolo significa anche assumere decisioni impopolari, nella consapevolezza, però, che tutelare la salute di tutti i cittadini è, e resta, il mio primo obiettivo".


Dzeko: "Sono felice di far parte della Roma. Gol più bello? Contro il Chelsea"

Edin Dzeko, attaccante e capitano della Roma, ha parlato in diretta Instagram sul profilo della Qatar Airways:

Come stai?
Bene grazie. È tutto ok dopo il lockdown. Ora ci possiamo allenare e tra poco riprenderemo a giocare. Sono felice”.

Come hai speso il tempo in quarantena?
Non è stata la miglior parte dell’anno. Siamo stati chiusi in casa per due mesi, ma ci sono stati anche degli aspetti positivi. Per esempio sono stato molto con la mia famiglia e i miei figli, i quali sono stati molto felici di passare del tempo con me, perché spesso gli manco e ci manchiamo a vicenda. Mi sono allenato da solo, 6 volte a settimane. All’inizio è stato anche divertente, ma alla fine non vedevo l’ora di tornare in campo e di allenarmi con i compagni”.

Chi è il compagno di squadra più divertente?
Noi siamo quasi fratelli più che compagni. Credo Juan Jesus sia il più divertente, a volte quando la situazione non è delle migliori lui cerca di portare positività con degli scherzi”.

Vivi a Roma?
Sì, vivo fuori città, vicino al mare”.

Cosa ti piace di più di Roma?
Mi piace tutto. Qui il tempo è sempre bello, il cibo è delizioso. Questa è una città storica, quando le persone vengono qui ci sono tante cose da vedere. Sono felice di far parte di questo club e di una città bella come Roma”.

Qual è il tuo gol preferito segnato con la Roma?
Per me è una bella domanda. Probabilmente il mio gol preferito è quello contro il Chelsea in Champions League al volo col sinistro. Non solo perché c’erano i tifosi dietro la porta, ma anche per le sensazioni, per il risultato, per la competizione. Non lo scorderò mai”.

Quanto impegno c’è dietro al calcio?
A volte sembra facile vedere i calciatori giocare in campo divertirsi e segnare, ma non è solo questo. Dietro ci sono anche i sacrifici e tanto lavoro”.

Qual è stato il momento più memorabile della tua carriera?
Io vengo dalla Bosnia, un paese piccolo. Circa 25 anni fa c’è stata una brutta guerra. Rappresentare la mia nazione in campo è una sensazione magnifica. Quando ci siamo qualificati per la prima volta a una grande competizione, come il Mondiale 2014, è stato incredibile. È un momento che porterò per sempre nel mio cuore”.

Cosa avresti fatto se non fossi diventato un calciatore?
Ho sempre amato il calcio, anche mio padre è stato un calciatore. Probabilmente deriva da lui. Se non avessi fatto il calciatore forse avrei giocato a basket, ci giocavo sempre a scuola. Ero abbastanza basso ma sono cresciuto molto in quegli anni, forse il basket mi ha aiutato”.

Quale superpotere vorresti avere?
Vorrei fermare le guerre in tutte il mondo. Questo sarebbe il mio desiderio”.

Quali sono le città con cui sei maggiormente legato?
Non sono mai stato in Qatar, è una cosa che vorrei cambiare. Ho visitato molte città, ma per me e per la mia carriera calcistica sono state importanti Wolfsburg e Manchester. Ho vinto il campionato in entrambe le città, resterò per sempre legato a loro”.

Chi è il compagno con cui hai legato di più?
Abbiamo giocato insieme al City, lui viene dalla Serbia, siamo più che semplici compagni: Aleksandar Kolarov”.

Cosa farai quando si potrà riprendere a volare?
Mi mancano i miei genitori, quando potremo spostarci sarà la prima cosa che farò. Casa mia non è lontana da Roma”.

Quali sono i tre giocatori che porteresti nella Q-suite?
Kolarov, Kalinic, un altro giocatore che viene dai Balcani, e poi Pellegrini, il vice capitano. Loro sono i tre che porterei ovunque”.


FIGC, disposto un minuto di raccoglimento prime delle gare

La FIGC, tramite il proprio sito ufficiale, ha comunicato che si rispetterà un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del Covid 19:

"In occasione della ripresa delle competizioni calcistiche, il presidente federale Gabriele Gravina ha disposto un minuto di raccoglimento prima dell’inizio delle semifinali e della finale di Coppa Italia di Serie A, delle gare della prima giornata dei campionati organizzati dalla LNP Serie A e LNP Serie B che vedrà la partecipazione di tutte le squadre, nonché della finale di Coppa Italia di Serie C e delle gare della prima fase dei play-off e play-out di Serie C per ricordare tutte le vittime della pandemia di COVID-19".


Perotti: "Sui calci di rigore mi esprimo bene. Mi piace più fare assist che segnare"

Diego Perotti, giocatore della Roma, ha risposto alle domande dei tifosi tramite il profilo Twitter della società giallorossa:

Che ricordi hai del tuo primo gol con la Roma contro la Sampdoria?
Era la mia seconda partita alla Roma, nella prima avevo fatto un assist e in quella è arrivato il gol. È stato anche bello, con un tiro al volo a giro. È stato molto emozionante”.

Qual è il tuo tatuaggio preferito?
Quello sul braccio destro composto dai monumenti simbolo delle città in cui ho giocato. Rappresenta la mia carriera, ci tengo tantissimo e mi piace molto come me lo hanno realizzato. E sto pensando di tatuarmi anche il braccio sinistro. Perché ho rimosso il tatuaggio del bacio sul collo? Non mi piaceva come era venuto quindi ho deciso di coprirlo con quello con lo scarpino e il pallone”. 

Il tuo idolo è Riquelme: cosa ricordi di lui?
Una giocata: il tunnel di suola all’indietro fatto contro il River Plate. Una delle giocate viste dal vivo che mi è rimasta nell’anima. In una partita così importante poi… Vederla è stata più emozionante che potermi allenare insieme a lui".

Qual è il posto che ami di più a Roma?
Devo dire la verità: Roma è bellissima ma il posto che preferisco è sempre casa mia, mi piace passare più tempo possibile con la mia famiglia. Non mi è mai piaciuto troppo andare in giro o fare passeggiate”.

Quali sono i tuoi rigoristi preferiti?
Ti dico i miei 5 rigoristi ideali: il 1° lo tiro io. Il 2° Jorginho, che tira benissimo. Il 3° Riquelme. Il 4° Zidane, per quello che ha calciato nella finale del Mondiale del 2006. Il 5° Sergio Ramos, anche da difensore centrale ha una qualità pazzesca”.

Meglio confezionare un assist o segnare un gol?
Mi piace di più fare assist, la sensazione di un compagno che ti ringrazia per aver fatto una buona giocata o un bel passaggio è migliore per me rispetto a quella di segnare

Ti ritieni uno dei migliori rigoristi dell'ultimo decennio in Serie A?
È una situazione di gioco in cui mi esprimo bene e in cui mi piace essere consapevole di essere forte. Capita di sbagliare ma mi sono allenato tanto per arrivare a calciarli con sicurezza. Mi piace anche sentire la pressione e l’attesa dei compagni e dei tifosi”.

Il tuo gol più bello con la Roma?
Quello contro il Chelsea. Un bel tiro da fuori in una partita importante. A Courtois avevo già segnato col Siviglia contro l’Atletico Madrid, sempre da fuori con un tiro sotto l’incrocio. Forse quello è il più bello della mia carriera”.

Sai cucinare?
"Non sono un grande appassionato di cucina ma sono forte con la griglia”.

Ti hanno sorpreso i tre acquisti di gennaio (Ibanez, Perez e Villar)?
"Tutti e tre hanno un grande talento. Conoscevo Carles più degli altri, ma tutti hanno qualità e, soprattutto, hanno l'atteggiamento giusto perché ascoltano e imparano dai ragazzi più grandi".

Roma-Genoa 3-2 del 28 maggio 2017?
È stato il momento più emozionante da quando sono a Roma. Mi piacerebbe tornare indietro a sentire le emozioni di quei secondi tra l’arrivo della palla fino al gol e a tutto quello che è successo dopo”.

Quel Roma-Genoa è stata anche l'ultima gara in carriera di Francesco Totti...
Una partita di addio non è mai felice ma con quel gol e con quella vittoria è diventato tutto più bello. Sono momenti speciali che capitano solo a giocatori speciali come Totti, in questo caso al 90° della sua ultima partita”. 


Zampa, Ministero Salute: "Possibile riaprire gli stadi, ma con l'impegno di tifosi e società"

Sandra Zampa, sottosegretaria al Ministero della Salute, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss della possibilità che si possano riaprire gli stadi ai tifosi:

"Credo che, studiando modi e forme, ci sia questa possibilità. Una possibilità che dipenderà dal fatto che le persone dovranno entrare ovviamente una lontana dall’altra e che ci sia un accesso con controllo della temperatura. Dico una cosa: a giugno, come è noto, si riaprono teatri e cinema all’aperto mantenendo il distanziamento fisico. Bisogna che i tifosi sullo stadio assumano un impegno e che i club assumano un impegno serio nel controllo. Non possiamo assistere infatti agli abbracci in caso di goal di una squadra. Abbracciarsi vuol dire mettere a rischio la salute. Se uno è disposto ad accettarlo, secondo me si può fare. In uno stadio entrerebbero molti ma molti meno tifosi rispetto alla capienza. Le persone devono stare nelle distanze che devono essere indicate da segnali come si farà nei teatri o nei cinema: esempio, un posto occupato, poi un metro e mezzo o due liberi, poi di nuovo occupato. A quel punto, entrando un po’ alla volta con misurazione della temperatura ed indossando la mascherina, si può accedere allo stadio. Una volta arrivato al posto sugli spalti, se all’aperto, si può tirare la mascherina giù. Si può anche urlare in caso di goal, abbracciarsi ovviamente non sarà consentito".


Roma, interesse della «North Bridge Venture Partners» per il club: tra i soci c'è anche Richard D'Amore

GAZZETTA DELLO SPORT - Prima che scoppiasse la pandemia, sembrava veramente vicino il passaggio di proprietà della Roma da James Pallotta a Dan Friedkin. Poi l'emergenza sanitaria ha bloccato tutto, fino al congelamento totale della trattativa conseguente al rifiuto da parte del presidente giallorosso alla proposta del magnate texano che aveva offerto una cifra inferiore rispetto a quella pattuita nel periodo pre-Covid. È per questo che Pallotta è iniziato ad andare alla ricerca di nuovi investitori e, come riferisce il quotidiano sportivo oggi in edicola, dagli Usa gira voce di un interessamento, magari come socio di minoranza, della «North Bridge Venture Partners», una società di telecomunicazioni ubicata a Wellesley, in Massachusettes, a pochi chilometri da Boston. L'azienda ha come cofondatore quel Richard D’Amore, socio di Pallotta nella Roma fin dalla prima ora, ma negli ambienti finanziari non si dà molto credito ad una scalata. Su quel fronte, meglio aspettare una rifioritura del rapporto fra Pallotta e Friedkin.


Pellegrini è un re di denari, ma nel futuro c'è la Roma

GAZZETTA DELLO SPORT - Il d.s Petrachi, nell'intervista rilasciata qualche giorno fa a Sky Sport, ha ribadito di voler trattenere ancora Lorenzo Pellegrini, facendo appello alla suo romanismo, che travalica clausole e bilanci, e che prescinde anche dal rinnovo di contratto, nonostante la clausola rescissoria da 30 milioni. È stata addossata troppa responsabilità al giocatore, cosa di cui si è lamentato l'agente del centrocampista Giampiero Pocetta nell'incontro avuto ieri a Trigoria. Diversi invece i giocatori che sono con le valigie già in mano, a partire da Pastore, corteggiato dai Los Angeles Galaxy e da Cetin, che piace a Galatasaray e Levante (la Roma chiede 8-10 milioni). Pedro è invece sempre più giallorosso, nonostante la corte in Liga.

Intanto, sul fronte societario, giunge dagli Usa l'interessamento, magari solo come socio, della «North Bridge Venture Partners», una società di telecomunicazioni ubicata a Wellesley, in Massachusettes, che ha come cofondatore Richard D'Amore, socio di Pallotta nella Roma fin dalla prima ora, ma negli ambienti finanziari non si dà molto credito ad una scalata.


Kalinic, tanti gol e lo sconto per restare giallorosso

GAZZETTA DELLO SPORT - Sembrava che Kalinic fosse destinato a tornare all'Atletico Madrid a fine stagione e invece, dopo le parole del d.s. Petrachi di qualche giorno fa, non è detto che il croato lasci Tirgoria. L'ex Fiorentina potrebbe ancora vestire la maglia giallorossa, a patto che in questi due mesi e mezzo riesca a sfoggiare prestazioni di altissimo livello. Petrachi gli chiede «Sette o otto gol», non pochi per un giocatore che ne ha segnati sei in due anni e che spesso si è dovuto fermare per infortunio. Quando è tornato a Trigoria, dopo il lockdowon, si è presentato con qualche ruggine addosso, tanto che la Roma ha studiato per lui un programma apposito. Ora lavora in gruppo e l'impressione è che voglia giocarsi le sue occasioni.

Non basterà far vedere solo buone prestazioni perché nel caso in cui Roma e Atletico dovessero sedersi attorno a un tavolo per discutere sulla possibilità di trattenere il croato ancora nella Capitale, Kalinic dovrebbe abbassarsi il suo stipendio di 3 milioni, troppi per un giocatore 32enne, non titolare. Sotto questo punto di vista il classe 1988 avrebbe dato più di un'apertura.


Pellegrini al Psg: il lungo addio

LEGGO - BALZANI - Niente rinnovo e quella clausola da 30 milioni che gli permette di andar via e che in qualche modo solleverebbe la Roma da ogni imbarazzo. Lorenzo Pellegrini ha in mano il suo destino, come ha detto Petrachi. Sa che lo vogliono in tanti: su tutti il Psg e poco dietro JuveInter ed Everton.

Lui vuole la Roma, sin da bambino quando tirava calci al pallone a Cinecittà. La maglia con la quale tornerà in campo tra pochi giorni per riprendere un percorso di crescita frenato non solo dal Covid ma pure da un inaspettato calo di rendimento. Fonseca contro la Samp lo rimetterà al centro della sua regia d'attacco: poco dietro Dzeko con ai fianchi Carles Perez e Mkhitaryan (in attesa di Zaniolo). Ma il futuro? Lorenzo attende da un anno e mezzo un incontro per discutere il rinnovo del contratto e l'eliminazione della clausola. Un picolo passo è stato fatto ieri, quando il suo agente è stato ricevuto a Trigoria dall'ad Fienga. Al momento nulla di fatto, però è stato confermato che la Roma punta a Lorenzo, ma non gli può garantire un aumento.
Al momento, infatti, in rosa è uno di quelli che guadagna meno (2 milioni) arrivando dopo giocatori poco utili alla causa come Juan Jesus o Pastore che a fine stagione potrebbe trasferirsi negli Usa. A Parigi, dove preparano il dopo Verratti, gliene garantirebbero il doppio. E allora farsi venire dubbi è più che legittimo con la Roma pronta ad accettare ogni scelta in virtù di una ricca plusvalenza (circa 26 milioni). Si tratterebbe del quarto addio romano e romanista dopo quelli di Totti, De Rossi e Florenzi. Scalda i motori pure Zaniolo che ieri si è sottoposto a un piccolo intervento al naso e che per il momento non sembra a rischio cessione. «Ora sono pronto a fare i buchi sul campo», la promessa su Instagram.


Serie A, schiarita sulle gare in tv

IL MESSAGGERO - Un incontro dal clima positivo e di massima collaborazione quello andato in scena ieri tra il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, l'Amministratore Delegato di Sky ItaliaMaximo Ibarra, e il Direttore delle Relazioni esterne e istituzionaliRiccardo Pugnalin i quali hanno discusso sulla possibilità di trasmettere i gol delle partite in chiaro. Varie le ipotesi prese in considerazione, che hanno trovato la disponibilità dell'emittente di Santa Giulia, che vanno dalla possibilità di mandare in chiaro su Tv8 un paio di gare delle prime giornate fino alla riduzione dei tempi di embargo per quanto riguarda le immagini dei gol e degli highlights. Ma prima la Lega dovrà comunicare a Sky e Dazn, con cui i rapporti non sono affatto distesi, per via del mancato pagamento dell'ultima rata dei diritti tv, cosa è possibile fare e in che modalità.

Inoltre nel colloquio con il governo i rappresentanti di Sky hanno voluto chiarire che è la Serie A a dover fare esplicita richiesta di poter fare un uso più esteso del prodotto che ha venduto (quindi di poter utilizzare i diritti in chiaro e le immagini in embargo). La Lega, dal canto suo, chiede invece che sia il governo a fare una norma. Da Palazzo Chigi però vogliono perseguire fino all'ultimo la via dell'accordo tra tv e club. Il decreto arriverà solo come extrema ratio.


Serie crAc, rischio infortuni: +30% previsto. Occhio soprattutto ai muscoli

GAZZETTA DELLO SPORT - A 24 ore dalla ripresa del calcio italiano le domande che ci si pone sono: questa lunga inattività aumenta il rischio di infortuni? Quali problemi potrebbero nascere? Noisefeed, la piattaforma di monitoraggio dei social network, ha provato a mappare gli infortuni delle ultime tre stagioni di Serie A e, dai dati raccolti è emerso come, soprattutto nelle prime partite, è alto il rischio di farsi male. Infatti nel 2017-18 ci sono stati in media 10,8 infortuni ogni settimana, 28 infortuni solo nei primi 14 giorni, in media 14 a settimana. Il 30% in più. Nella stagione successiva il trend è stato simile, mentre il 2019-20 ha avuto dati molto più equilibrati. I preparatori atletici sono avvisati: nella prima settimana di calcio c’è un 30% in più di possibilità di farsi male. I numeri si riferiscono per lo più a problemi muscolari che interessano soprattutto la coscia, come riferisce un report dell’Uefa sulla Champions League 2017-18.