Cristante: "Se entriamo in campo come sappiamo, abbiamo assolutamente le possibilità per fare bene"

Bryan Cristante, centrocampista della Roma, ha parlato ai microfoni di Uefa.com in vista della semifinale di Europa League di domani sera contro il Bayer Leverkusen:

La Roma si è qualificata per la quarta volta di fila per una semifinale europea: che effetto ti fa?
"E' un orgoglio: un orgoglio per la Roma, un orgoglio per il calcio italiano, perché penso che davvero in questi anni abbiamo dato un qualcosa di importante a tutto il movimento italiano. Raggiungere quattro semifinali consecutive è davvero un traguardo importante, un trofeo siamo riusciti a portarlo a casa, una finale l'abbiamo persa. Quest'anno vedremo come andrà a finire, ma penso che davvero abbiamo fatto un grande percorso in questi anni e vogliamo ci venga riconosciuto che abbiamo aiutato tanto l'Italia".

Come descriveresti finora la stagione europea giallorossa? Avete avuto alti bassi e all'inizio, ma con Brighton e Milan avete alzato il livello
"Il girone non è mai semplice, ci sono tante partite in quel periodo, in mezzo c'è sempre la nazionale, qualche passo falso ogni tanto si può fare. Però abbiamo dimostrato che quando si arriva agli scontri diretti abbiamo quella marcia in più da mettere, che ci ha portato anche quest'anno in semifinale. Ormai siamo abbastanza esperti di questa competizione, sappiamo come gestire le partite secche: adesso ci sarà un'altra andata e ritorno e vedremo se anche quest'anno riusciamo a conquistare la finale".

Roma-Leverkusen è la riedizione della semifinale di Europa League 2023. Che ricordo hai di quella sfida?
"Ho un ricordo felice, perché siamo andati in finale. Però mi ricordo sicuramente che già l'anno passato il Leverkusen era una squadra difficile da affrontare, è stata davvero tosta soprattutto in casa loro. Quest'anno sono migliorati ancora di più, però se entriamo come sappiamo, abbiamo assolutamente le nostre possibilità per fare bene".

Quest'anno invece che Leverkusen vi troverete di fronte?
"Una squadra forte, una squadra in fiducia, una squadra che ha vinto il campionato tedesco con un bel po' di giornate d'anticipo. Non perde da non so quante partite, quindi sarà una partita difficilissima. Lo sappiamo, però conosciamo anche la nostra forza e che questi scontri li sappiamo vincere. Sarà una partita da giocare al 100% per provare a portarla a casa".

Giochi centrocampista, lo stesso ruolo del tuo allenatore: De Rossi è stato uno dei tuoi modelli?
"Daniele era per i giovani centrocampisti italiani sicuramente un esempio, un modello da seguire. Quando ho iniziato era uno dei centrocampisti italiani e mondiali più importanti, quindi era chiaramente un giocatore dal quale prendere ispirazione".

Quando da giocatore ha lasciato la Roma, durante la conferenza stampa d'addio De Rossi ha detto che di Cristante ne avrebbe voluti 100 in squadra. Che cosa hanno significato quelle parole per te?
"Un orgoglio, l'ho ringraziato e lo ringrazierò sempre per queste frasi che ha usato verso di me. Fa piacere, perché vuol dire che il lavoro che faccio in campo, l'impegno che ci metto, l'aveva notato. E' quindi un orgoglio e una felicità che il lavoro paghi".

Che allenatore è De Rossi, quali sono le sue caratteristiche principali?
"E' un allenatore moderno, un allenatore giovane, ha smesso di giocare pochi anni fa. E' una scuola nuova, in cui il gioco offensivo la fa da padrona: tanti cambi di posizione, tutti devono sapere fare un po' tutto. Penso che lo stiamo facendo vedere in campo, che stiamo facendo davvero delle ottime prestazioni. Stiamo continuando a crescere, penso che sia un calcio difficile da imparare e in poco tempo siamo già riusciti ad assimilarlo abbastanza bene. Penso però che potremo farlo ancora molto meglio".

È ormai tanto tempo che sei radicato a Roma, come descriveresti i romanisti e l'importanza di averli sempre al vostro fianco?
"Sono uno spettacolo. Sono calorosi, l'Olimpico in questi anni ci ha abituati a sold-out continui: ma oltre al sold-out c'è proprio questa passione che mettono in ogni partita. Ti fanno davvero dare quel 10% in più che è fondamentale. Soprattutto nelle partite europee, nelle gare secche in cui non c'è una seconda chance. L'hanno dimostrato in questi anni e lo dimostreranno anche in questa semifinale. Rappresentano la nostra marcia in più".

uefa.com


Conferenza stampa De Rossi e Paredes: "Quando c'è in palio la finale si lotta fino all'ultimo. Loro sono imbattuti, ma possiamo farcela"

Daniele De Rossi e Leandro Paredes, rispettivamente allenatore e centrocampista della Roma, hanno parlato in conferenza stampa alla vigilia della semifinale di Europa League contro il Bayer Leverkusen:

PAROLE DE ROSSI

Come sta Lukaku? Con il recupero di Smalling, Llorente può giocare da terzino?
"Lukaku ha pochissimo sulle gambe di allenamento, ma allo stesso tempo ha saltato pochi giorni. Ci prendiamo un altro giorno per valutarlo, ieri ha fatto un allenamento non intensissimo, ma sembrava stesse abbastanza bene. Vediamo oggi, magari spingeremo un po' di più. Poi decideremo, qualche piccolo dubbio ce l'ho. Smalling ha fatto un allenamento in linea con i ritmi, ma l'ha fatto tutto. Spero e penso di recuperarli entrambi, poi vediamo la gestione del minutaggio. Llorente a destra può starci, valutiamo anche in base a come stanno e agli esperimenti fatti, cerchiamo di ragionare un po' su tutto".

Come stai allenando la Roma dal punto di vista mentale?
"Del Leverkusen dobbiamo tenere non solo l'aspetto mentale, ma anche il loro gioco e i calciatori. Stimo Xabi Alonso per il percorso fatto. Hanno un percorso di lavoro che dura da più tempo rispetto al mio alla Roma, quindi c'è tanto da temere. Sono imbattuti, ma spesso sono andati in svantaggio. Hanno una consapevolezza e una tenacia incredibile fino all'ultimo secondo. Per quanto riguarda noi, gli ultimi minuti riguardano la stanchezza fisica e tenuta mentale. Anche noi, come il Bayer Leverkusen, ci crediamo fino all'ultimo e lo si è visto contro l'Udinese, il Napoli e la Fiorentina. Siamo una squadra che ci crede e che ha cuore, da questo punto di vista siamo uguali. Poi quando in palio c'è la finale di Europa League entrambe le squadre lotteranno fino all'ultimo".

Il fatto che loro siano imbattuti può essere un peso per loro?
"Non credo sia un peso, bensì un qualcosa a cui aggrapparsi. Sono imbattuti perché hanno fatto sempre meglio dell'avversario,  la fortuna la lascio ad altri. C'è qualcosa di grande in questa squadra e hanno raggiunto gli obiettivi perché hanno una squadra forte e uno dei migliori allenatori del mondo. Per loro non è un peso, bensì un orgoglio. Anche a me piacerebbe essere imbattuto".

Che tatuaggio di faresti per rappresentare la tua personalità da allenatore?
"Non ci ho mai pensato. Ne ho molti, sono stanco di sentire il dolore dei tatuaggio quindi mi sono fermato (ride, ndr). Prima vinciamo qualcosa di importante, poi ci penserò. Un tatuaggio più calmo? Da allenatore devi essere più calmo, non puoi fare le scivolate. A volte mi manca quella sensazione, ma ho i miei calciatori e credo in loro al 100%. Sono calmo perché credo in loro e mi hanno dimostrato che sono in grado di fare tutto. Ora sembro più calmo, ma ho ancora il fuoco dentro".

L'ultima sconfitta europea del Bayer Leverkusen è arrivata proprio contro la Roma, è uno stimolo o una paura?
"C'è un discorso di cabala, per chi ci crede può essere una speranza. Io penso a preparare la partita e i miei giocatori. In campo troveremo una squadra più forte e migliorata, l'anno scorso era meno diretta, pericolosa e consapevole nei propri mezzi. Hanno la mente libera e vogliono essere campioni anche in Europa. I numeri dicono che sono cambiati, ma basta vederli. È un bel ricordo, spero a loro dia fastidio, ma noi ci concentriamo su questa partita. Sappiamo che sono nettamente più forti rispetto alla passata stagione".

Cosa ti piace di più del Bayer Leverkusen dal punto di vista tattico?
"Diverse cose. Hanno giocatori forti messi nelle condizioni ideali per fare bene. Hanno una squadra fisica, solida, ma hanno anche individualità incredibili. Wirtz, Boniface, Schick è sempre stato forte, ma ora è un uomo. Hanno ricambi forti, se non gioca Frimpong c'è Tella. Hanno giocatori di qualità ma anche con grande gamba. Sanno giocare ma sanno anche essere diretti. Hanno costruito una squadra veramente forte grazie all'idee dell'allenatore ma anche grazie ad acquisti importanti".

La difesa a tre è un'idea?
"È una possibilità. È una cosa che mi intriga, stimolerebbe i miei giocatori all'uno contro uno. A volte vi fermate un po' troppo a vedere difesa a tre o a quattro, è falso dire che questa squadra non possa fare la difesa a tre solo perché a volte abbiamo fatto fatica. Credo che la difesa a tre, se fatta con difensori che attaccano, è una cosa interessante. Può essere una contromossa importante anche per domani. Ma non vuol dire che ci giocheremo".

Dove si può decidere la partita? Il 4-3-3 può essere un'arma vincente?
"Assolutamente sì. Le partite si possono vincere anche con due moduli diversi, lo schieramento iniziale non è decisivo. Prima si giocava in posizioni fisse, ora ci si muove molto di più in campo. Il modulo con cui si inizia conta solo fino a un certo punto. Il terzino prima era solo sulla fascia, ora è molto più dentro al campo. Non è un discorso di 4-3-3. Se il terzino avversario viene dentro, a cosa serve restare sulla fascia? Le sovrapposizioni sono una soluzione a prescindere dal modulo".

Sei disposto a cambiare il tuo stile di gioco per contrapporti al Leverkusen?
"Conosciamo il loro stile di gioco. Sappiamo che dobbiamo attaccare, ma allo stesso tempo stare attenti. Ora siamo concentrati sulla prima partita e poi penseremo al ritorno. Non pensiamo alla semifinale dell'anno scorso, perché è cambiato tanto. Sono gli stessi club, ma sono squadre diverse. Loro hanno una maggiore consapevolezza sono campioni di Germania. Sono imbattuti, ma possiamo farcela".

PAROLE PAREDES

Perché sei cresciuto così tanto con De Rossi?
"La crescita generale, non solo mia ma della squadra, è dovuta all'entusiasmo che ci ha portato il mister. Inoltre il suo stile di gioco si addice meglio alla squadra e questo ci ha fatto crescere".

Come è stato trovare De Rossi da allenatore?
"Per me era già un allenatore quando giocavamo insieme. Sono sempre stato legato a lui, mi ha sempre trattato bene. Averlo come allenatore è un piacere e un onore. Spero di continuare a lavorare bene per lui e per la squadra".

Cosa ti piace di più di De Rossi? Un difetto?
"La sua personalità è il punto di forza, anche quando era giocatore. In pochi erano così completi come lui. In cosa può migliorare? Secondo me mangia troppo (ride, ndr)".

Interviene De Rossi: "Lo sapevo che avrebbe detto questo".

Cosa è cambiato con De Rossi dal punto di vista tattico?
"Il suo stile di gioco e la sua mentalità mi piacciono. Sto trovando la miglior condizione, mi trovo sempre meglio e spero di continuare così perché devo ancora migliorare tanto".

Quanto conta avere esperienza a questi livelli? Come cambia l'approccio?
"Tanto. Quando ti abitui a questi livelli vuoi rimanerci. Giocare questa partita sarà molto bello, speriamo di fare molto bene perché per vincere bisogna giocare al 100%. Sono una squadra forte".


Napoli, Calzona: "Meritavamo di vincere. La Roma è micidiale con Dybala"

Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Dazn. Le sue parole:

Il modo in cui avete ripreso la partita è la cosa più importante di oggi?
“Meritavamo di vincere questa partita, abbiamo messo voglia e orgoglio faccio i complimenti alla mia squadra. Oggi meritavamo di vincere”.
 
C’è bisogno di una rivoluzione. Cosa accadrà quest’estate?
“Non lo so, è chiaro che se è questa che abbiamo visto oggi può continuare ad essere l’organico giusto. Ci deve pensare la società a queste cose. Abbiamo giocatori importanti che oggi l’hanno dimostrato”.
 
Hai toccato corde mentali in questi giorni?
“Abbiamo modificato tatticamente qualcosa ho chiesto più attenzione, la Roma è micidiale nello stretto con Dybala. È stata una settimana travagliata. La società ci lascia tranquilli è dalla nostra parte ma dobbiamo darci una svegliata”.

Dazn


Napoli, Calzona: "Spero in una reazione della squadra"

L’allenatore del Napoli Francesco Calzona ha presentato in conferenza stampa la sfida di domenica dei suoi azzurri contro la Roma: "Spero e mi auguro che venga fuori l'orgoglio perché giochiamo contro una squadra che è in un'ottima condizione". La squadra andrà in ritiro prima della partita: "Non è un ritiro punitivo, ma produttivo. È stata una scelta concordata con la società e io sono stato d'accordo"


Udinese, Cannavaro: "C'è del nervosismo e disattenzioni che si pagano care"

Fabio Cannavaro ha parlato in conferenza stampa al termine di Udinese-Roma. Le sue dichiarazioni:

Due giorni fa si parlava di testa, c’è da ripartire da lì, troppe incertezze.
“Sicuramente anche in venti minuti è venuto fuori che c’è del nervosismo, ci sono disattenzioni che si pagano. L’ho detto che devono stare tranquilli, se li mando in campo e sbagliano la colpa non è loro, ma mia, normale che se sei in questa situazione vuol dire che commettiamo tanti errori. Da due giorni fa in poi sto cercando di limitare questi errori che costano caro”.

La marcatura a zona sui piazzati verrà mantenuta?
“Si può cambiare, nei due giorni ho cambiato poco, anche perché non avevo tempo, normale che se c’è continuità di errori da un certo punto di vista si può cambiare. Se uno vuole limitare i danni si può provare qualcosa di diverso, valuteremo tutto, non possiamo lasciare nulla al caso”.


Bologna, Thiago Motta: "Orgoglioso di allenare questa squadra"

Il Bologna vince 1-3 contro la Roma di De Rossi. Queste le parole del tecnico Thiago Motta nel post partita rilasciate ai microfoni di DAZN:

Un’altra grande prova del Bologna di grande personalità:
“Sono d’accordissimo. Avevo detto loro che sono orgoglioso di allenarli e dopo la partita è ancora più emozionante. Sono venuti qua, in un campo difficile contro una squadra difficile e hanno fatto una prestazione di alto livello in tutte le fasi. Questo mi lascia molto soddisfatto e molto contento. Hanno fatto una partita meravigliosa contro una squadra difficile. Questo fa bene al nostro calcio. Avere partite così… siamo sulla strada giusta”. 

La Champions è cosa fatta?
“Oggi penso solo alla partita di stasera e a godermelo al massimo. Il resto arriverà a suo tempo. Oggi il nostro presente è molto bello e voglio approfittarne come i tifosi. Pensare a altro significa niente. Dobbiamo solo vivere questo bel momento. Sono molto grato ai ragazzi e ai tifosi. Abbiamo fatto una serata meravigliosa per questa squadra meravigliosa”.

Dazn


Udinese, Cannavaro si presenta: "Con la Roma proveremo a vincere subito"

Il nuovo allenatore Fabio Cannavaro, che prende il posto dell'esonerato Cioffi, si è presentato allo stadio di Udine: "Salvezza da raggiungere con atteggiamento più aggressivo, poche 4 vittorie: ora serve fame, basta paura”. Il debutto del capitano campione del mondo con l'Italia nel 2006 giovedì, nella prosecuzione della gara contro De Rossi, suo ex compagno in Nazionale: "Servono punti subito, con la Roma per vincere. Saranno soltanto 20 minuti ma nessuna delle squadre scenderà in campo per il pareggio. Entrambe hanno le motivazioni per cercare i tre punti. Il poco tempo a disposizione non sarà un deterrente alla ricerca della rete del vantaggio. Non c'è nemmeno l'alibi della stanchezza, saremo tutti freschissimi."

 

Sky Sport


Duro comunicato della Roma sulla data di recupero di Udinese-Roma

L’AS Roma, con i suoi risultati europei e quattro semifinali consecutive ha contribuito al ranking UEFA e dunque al quinto slot per le squadre italiane nella prossima Champions League come pochi altri club.
Nonostante questo, il Presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini ha oggi avallato un’ingiusta decisione che costringerà la Roma ad affrontare il Bayer 04 Leverkusen, in condizioni di svantaggio. Questo rappresenta un chiaro passo indietro per tutto il sistema calcio in Italia.
La squadra, i giocatori e lo staff dell'AS Roma riaffermano il proprio impegno a opporsi a questa ingiustificata avversità e a raggiungere, con il supporto dei propri incredibili tifosi, i massimi obiettivi in stagione.
Forza Roma!

ASRoma


Milan, Pioli: "Roma in semifinale con merito. Sono stati qualitativi e determinati"

Dopo la sconfitta per 2-1 con la Roma nel ritorno dei quarti di finale di Europa League, Stefano Pioli ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue dichiarazioni:

Non è stato un Milan all’altezza?
Sì, assolutamente. La Roma ha messo più qualità e purtroppo più determinazione. Ha passato il turno meritatamente.

Dove è stato il problema?
Ci sta un po’ di tutto. Ci è mancata la qualità. Al di là del fatto che non abbiamo creato occasioni, ci sono state palle in mezzo all’area che potevamo riaprire la qualificazione. Non c’è stata la determinazione per ribaltare il risultato, solo il 2-0.

Anche in 11 non gli avete messi molto in difficoltà.
Dovevamo essere più lucidi e non forzare le giocate. Dovevamo chiuderli in area e non sbagliare l’ultimo passaggio. Poi ci è mancata la qualità per finalizzare le occasioni.

Lo svantaggio è stato merito della Roma o demerito vostro?
Nel primo gol non abbiamo seguito Mancini, poi lui ha fatto una gran giocata. Loro hanno fatto due tiri e hanno preso o l’incrocio o il palo. Loro hanno avuto più qualità e sono stati più decisi. Non siamo stati di un livello alto come pensavamo di poter essere.

 

Sky Sport


Conferenza Stampa De Rossi e Pellegrini: "L'Europa League è un obiettivo. Domani sarà un crocevia stagionale"

Daniele De Rossi e Lorenzo Pellegrini, rispettivamente allenatore e capitano della Roma, hanno parlato in conferenza stampa alla vigilia del ritorno dei quarti di finale di Europa League contro il Milan:

PAROLE DE ROSSI

Come sta Ndicka? Con il vostro comportamento avete dato una lezione di umanità.
"Sta bene. Il pneumatorace è una cosa fastidiosa e dolorosa, ma fortunatamente non è ciò che temevamo in campo. Penso che ognuno ne tragga l'insegnamento che vuole trarne, abbiamo ricevuto molti complimenti per una cosa normale. Tutti noi abbiamo fatto ciò che andava fatto, se per qualcuno è stato di insegnamento vuol dire che stiamo messi male come mondo e società. Altri invece ci hanno visto del marcio e questo fa capire come siamo messi, ma penso che chiunque avrebbe agito in questo modo. Il ragazzo dell'elettrocardiogramma ci disse che stava avendo un infarto in corso, quindi quando c'è quel dubbio non ti permette di continuare. Non ci sono insegnamenti, ma solo momenti in cui fare ciò che è normale. Non c'era nemmeno un calciatore che avrebbe continuato a giocare, la decisione è stata presa da tutti. Ci riscopriamo anche famiglia in questi momenti, non solo quando si vince".

Per Pioli si parla di partita decisiva e crocevia del suo futuro, questo influenzerà le due squadre?
"Non commento perché quando si parla di queste cose vengono dai giornali, quindi a volte non sono neanche vere. Il Milan è secondo in classifica, in questo periodo le ha vinte praticamente tutte e gioca molto bene. La partita di domani sarà comunque un crocevia stagionale, l'Europa League è un obiettivo, sanno che devono vincere. Il Milan vivrà questa partita come l'ultima spiaggia".

Il recupero di Udinese-Roma?
"Se ne stanno occupando i dirigenti. Sappiamo che ci sono alcune date, da una parte penso che sia un bene che ce ne siano poche perché significa che siamo andati tutti avanti in Europa. Il calcio italiano deve cercare di tutelare le squadre che sono andate avanti in competizioni europee, ma allo stesso tempo deve tutelare le altre e la regolarità del campionato. Non si può giocare una partita al termine del campionato, non si può creare un precedente e giocare a campionato finito. Spero in una soluzione logica".

Cosa si fa nella partita di ritorno quando all'andata è andato tutto bene? Si cerca di replicarla?
"Nella tua domanda c'è l'essenza di questo lavoro, ovvero lo stare sempre nella ricerca di fare troppo. Penso che ci sono delle caratteristiche della squadra avversaria che vanno sempre rispettate, bisogna capire quanto l'altro allenatore sia disposto a cambiare. Non abbiamo vinto 7-0, ma forse avremmo meritato di fare qualche gol in più. La partita è stata equilibrata, forse abbiamo fatto meglio noi perché è riuscito tutto quello che avevamo preparato. Non penso che Pioli stravolga tutta la squadra, ma cambierà qualcosa. Liedholm diceva sempre che metteva bene in campo la squadra, poi si muovevano e cambiava tutto. Stiamo pensando a qualche cambiamento, ma non ci stiamo snaturando completamente".

Questa partita è un crocevia per il suo futuro?
"Tutte le partite lo sono. Domani è importante perché non voglio uscire dall'Europa League. Pellegrini ha detto che è un percorso per arrivare ed essere felici e cosa c'è di più importante? Perdere significherebbe non fare la semifinale, ecco il mio crocevia. Più importante della nostra gioia, del nostro orgoglio o della nostra gloria che c'è? Non sappiamo quanto durerà questo percorso, ma se pensiamo a quanto sono a rischio in base al risultato non ci godiamo quello che stiamo facendo. Da quando sono arrivato sono state tante le giornate felici, sono felice di essere l'allenatore della Roma. Penso a quello, non alle possibilità di rinnovo in base al risultato di domani".

Quanto cambia la preparazione in questa partita?
"È una partita come le altre. Discorsi sulla gestione del risultato, sull'essere intelligenti, non troppo sbilanciati si fanno sempre. Poi ovviamente se al 90' saremmo 0-0 non proveremo a fare l'1-0, ma noi prepariamo la partita per vincerla e per segnargli un gol, potrebbe essere una grande mazzata per loro. Anche se facessimo un gol non sarebbe comunque la fine per loro. Se ci mettiamo a difendere, il loro gol arriverà prima o poi. Dobbiamo fare una partita simile all'andata, in questa partita saranno importanti l'aspetto emotivo, le palle sporche e la qualità negli ultimi 16 metri. Cercheremo comunque di non snaturarci e di segnare".

Credi nel blasone europeo del Milan? 
"Penso che sia importante quello che metteremo in campo noi e loro, che negli ultimi anni hanno dimostrato di essere più forti di noi. All'andata abbiamo dimostrato che non c'è questa enorme differenza. Qui da giocatore sono stato eliminato da squadre meno blasonate della Roma e ho eliminato Real Madrid, Barcellona, Lione, Chelsea e Atletico Madrid. Oltre al blasone queste si portano dietro una potenza economica, quindi possono comprare i giocatori più forti che ci sono e spesso vincono per questo. I numeri dicono che sono stati superiori a noi, così come la carriera di Pioli dimostra che è superiore a me, ma all'andata non si è visto questo gap. Per me è ancora 50-50 questa partita. E la Roma, che voi non mettete tra le squadre più blasonate in Europa, ha fatto 4 semifinali in 6 anni e questo vuol dire che dal punto di vista societario stiamo lavorando bene".

L'assenza di Cristante?
"Al posto di Cristante giocherà Bove. Ho grande fiducia in lui, non cambia niente. La scelta che farò non cambia in base all'assenza di Bryan, che è comunque pesante, ma giocherà un giocatore in cui riponiamo grande aspettativa e fiducia. Sono sicuro che uscirà a fine partita con la maglietta zuppa e farà una grande partita. Vogliamo che faccia una grande partita, perché se lo merita".

Hai sentito l'appello di quel tifoso alla radio?
"Al di là di banalizzare e di dire 'Vinceremo per te', possiamo promettergli l'impegno a lui e agli altri tifosi. Questa cosa ci ha toccato particolarmente, la società sta cercando un modo di rintracciare questo ragazzo per cercare di fare quello che gli possa far piacere. Non riusciamo a rintracciarlo, se avesse voglia di contattarci saremmo felici. Ha coinvolto non solo noi, ma anche i miei ex colleghi come Viviano, che era in lacrime. Noi più di cercarlo non possiamo fare. Rispettiamo la voglia di rimanere dietro le quinte, ma se avesse voglia, siamo qui e lo stiamo cercando".

Quanto conterà l'aspetto emotivo?
"È parte del gioco, la parte che rimane sempre viva all'interno della partita e dell'analisi. Mille cose pensi e mille cose influiranno, guardate ieri in Barcellona-PSG con l'espulsione. All'interno di una partita ci sono mille partite, sia per spostamenti tattici degli allenatori sia per le giocate e l'umore dei calciatori. La parte emotiva avrà un suo ruolo, ma non determinante perché sono giocatori abituati a giocare queste coppe. Saremo bravi a gestire la nostra ansia".

PAROLE PELLEGRINI

Cosa si dice da capitano ai compagni prima di una partita del genere? Non parlavi da tanto in conferenza stampa, come mai tutti questi mesi di silenzio da parte tua?
"Sono cose che decidiamo insieme alla società. C'è stato un momento particolare, a inizio stagione ho subito due infortuni quindi abbiamo deciso di concentrarci maggiormente sulla salute fisica e mentale. Può succedere durante una stagione, è normale che un capitano non venga spesso a parlare ai microfoni. Sono sempre presente con tutti i miei compagni e per la Roma, questo è quello che mi interessa di più. Roma-Milan? Questa partita è bella da giocare, un calciatore inizia a giocare a calcio per disputare queste sfide. I 70mila tifosi ci spingeranno e possono darci qualcosa in più. Sarà difficile perché il Milan verrà qui per passare il turno, ma anche noi abbiamo questo obiettivo. A Milano ottima partita, possiamo fare ancora meglio al ritorno".

La mentalità deve essere quella di vincere senza pensare a gestire il risultato?
"Questo è ciò che il mister vuole trasmetterci. A volte si pensa che alcune partite siano meno importanti, ma sono proprio quelle partite che ti permettono di sfidare le grandi squadre. Una squadra forte di testa gioca la partita contro il Milan anche contro una squadra inferiore, per noi deve essere la stessa cosa. Bisogna lavorare e migliorare, il mister ci può dare tanto sotto questo aspetto. In Europa abbiamo fatto percorsi incredibili, ma siamo mancati in campionato e questo per una squadra come la nostra non deve succedere. La Roma deve fare tutte le migliori competizioni, il nostro obiettivo è far tornare la Roma deve merita di essere".

Ti vedi a vita con la Roma?
"Qui sono a casa, ma allo stesso tempo devo meritarmi la maglia tutti i giorni, così come la fascia. E' un onore e un orgoglio incredibile indossare la fascia da capitano, ma va portata 24 ore al giorno e 365 giorni all'anno. Per me è un po' tutto un sogno, essere qua di fianco al nostro grande mister. Sono contento, mi vivo il momento sapendo che devo meritarmi tutti i giorni lo stemma che ho sul petto".

Le difficoltà tattiche sono superate? Che aiuto ti ha dato il mister?
"A livello calcistico mi sento bene. Stiamo facendo un bel percorso, se qualche mese fa ci avessero detto di quello che stiamo facendo adesso, saremmo stati tutti contenti. La Roma ha iniziato un percorso che sta funzionando, c'è tanto da lavorare e migliorare, ma per me è la strada giusta. Io sono contento di quello che sto facendo, ma non mi accontento perché non abbiamo ancora raggiunto nessun obiettivo, quindi è presto per essere soddisfatti. Dobbiamo essere entusiasti, ma mai appagati. Secondo me si può fare tanto bene, lavorare forte come stiamo facendo e creare un percorso che ci renda felici".

Vorresti tornare a parlare dei tuoi momenti negativi?
"Voglio risponderti senza risponderti (ride, ndr). Io sono quello che vedete, tante persone mi dicono che apprezzano la mia trasparenza. Qui dentro ho un ruolo importante, perché lo è per me e non si limita al legarsi la fascetta la domenica, c'è tanto altro. Non mancherei mai di rispetto alla Roma, mi ha dato la vita. Quello che ho fatto e farò sarà sempre per il bene della Roma".

Cosa ti ha dato De Rossi di più rispetto ad altri allenatori?
"Ogni allenatore ha le sue particolarità e ti lascia qualcosa. Col mister c'era già un rapporto, poi si pensa solo a fare il bene della squadra. Il mister mi ha stupido sotto tanti punti di vista, l'ho sempre reputato una persona e un professionista che sarebbe arrivato a fare l'allenatore e ho sempre avuto la convinzione che sarebbe diventato un allenatore rivoluzionario, che ti invidiano e chiedono tutti. Ma non mi aspettavo che fosse già così preparato, sono rimasto inizialmente stupido, adesso un po' meno. Siamo tutti molto contenti, prepariamo bene le partite. Ci butteremmo dentro al fuoco o in un fosso per quello che ci dice il mister ed è la cosa più importante per un allenatore sapere di passare le proprie idee a calciatori in grado di recepirle. Noi proviamo a recepirle bene".


Roma Femminile, a Elisa Bartoli "Premio Minerva Anna Maria Mammoliti"

Ancora un successo per Elisa Bartoli, Capitano della Roma Femminile,  che ha ricevuto il 'Premio Minerva Anna Maria Mammoliti' allo Sport. 

Le 11 donne vincitrici, che si sono distinte nei rispettivi ambiti, sono state selezionate dalla prestigiosa Giuria della XXXIII Edizione, presieduta da Carmela Pace, Presidente dell'Unicef Italia. 

 

Come da tradizione, tutte hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento, una preziosa spilla raffigurante la Dea Minerva disegnata dal Maestro Renato Guttuso nel 1983. 

 

Per la sezione “Donne nel Mondo”: Ai Diritti Umani e Civili, Alesya Tataryn, Presidente dell'Associazione Culturale "Italia-Ucraina MAIDAN”. Con l’inizio della guerra russa in Ucraina, l’associazione abbraccia la causa benefica e umanitaria; Pegah Moshir Pour , attivista di origine iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese.

Le premiate italiane: Al Giornalismo Silvia Grassi , Giornalista, Direttore dell'Ufficio Stampa del CSM; Arte e Cultura Marinella Citelli Francese, Presidente di MUSADOC; All'Istruzione Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per il Sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell'Istruzione e del Merito; Alla Dirigenza Giovanna Della Posta, Amministratore delegato di Invimit; Alla Medicina Aeronautica e Spaziale Ten. Col. Paola Verde, Medico sperimentatore di volo dell’Aeronautica Militare. Prima donna italiana a conseguire la qualifica di Space Flight Surgeon presso il Centro Addestramento Cosmonauti di Mosca; Alle Arti Paola Turci, una delle più grandi cantautrici del panorama musicale italiano; "Women for STEM" Francesca Sofia, Direttrice Generale Fondazione CDP; Allo Sport Elisa Bartoli, Capitano AS Roma Femminile; Per la Tutela dei Diritti Umani e Civili Giorgia Linardi, Portavoce e Consulente Legale della ONG Sea Watch.


Roma-Milan sarà diretta dall'arbitro Marciniak

Sono state rese note le designazioni arbitrali per il ritorno dei quarti di finale di Europa League. A dirigere Roma-Milan sarà il direttore di gara polacco Szymon Marciniak, coadiuvato dagli assistenti Listkiewicz Kupsik. Quarto ufficiale sarà Raczkowski; con KwiatkowskiFrankowski rispettivamente VAR ed AVAR.
Marciniak, che la scorsa stagione ha diretto la finale di Champions League, la finale del Mondiale per Club e nel 2022 la finale dei Mondiali, ha un precedente con Daniele De Rossi. Infatti, nel 2016, gli mostrò un cartellino rosso nel match perso per 0-3 contro il Porto.