La FIGC ha inviato al Ministro Spadafora il protocollo sulla ripresa

La FIGC, con un giorno d'anticipo rispetto a quanto previsto e come riferito da Sky Sport, ha presenato al Ministro Spadafora il protocllo per la ripresa del campionato.
Ma si dovrà attendere il prossimo 28 maggio e la riunione tra FIGC, Lega Serie A e Governo per avere maggiori lumi sul futuro del campionato.


Lippi: "Ripartire seguendo le norme per la tutela sanitaria. I Playoff non piacciono a nessuno"

Marcello Lippi, ex CT della nazionale Campione del Mondo nel 2006, ha parlato ai microfoni de La Stampa circa la ripresa del campionato:

"Speriamo non facciano scherzi, c’è da aspettarsi di tutto. Non comprendo, sinceramente, remore così tenaci davanti alla garanzia del rispetto dei protocolli. I giorni più duri sono passati e all’ombra del virus dovremo abituarci, l’importante è seguire le norme per la tutela sanitaria: il calcio le ha stabilite, perciò è giusto che riparta. Playoff? Non piacciono a nessuno. Appartengono a tantissimi sport importanti, ma le categorie più alte del calcio sono disabituate. La mia speranza è che non si debba ricorrere a formule inedite e alternative, però finire i campionati è prioritario: interromperli definitivamente, assegnare verdetti in base a una classifica parziale, sarebbe assurdo sul piano economico e sportivo. Pensate ai sacrifici dei club che hanno investito sul mercato d’inverno per raggiungere i propri obiettivi o alla frustrazione di chi non potrebbe portare avanti un’annata fantastica, costretto a ripiegare sogni e ambizioni: l’esempio più evidente è la Lazio, in piena corsa scudetto".


Spadafora, Ministro dello Sport: "Le due date possibili sono 13 o 20 giugno. Giovedì decideremo se e quando ricominciare"

Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, ha parato ai microfoni del TG3 della possibile ripresa del campionato:

"Le due date possibili per la ripresa della Serie A sono il 13 e il 20 giugno. Poco fa è arrivato il protocollo per la ripresa del campionato, ed è molto simile nelle regole a quello degli allenamenti: giovedì prossimo ho convocato FIGC e Lega, insieme decideremo se e quando ricominciare anche qui in Italia".

Chiederà di vedere le partite in chiaro?
"Molti mi chiedono di fare riferimento al modello tedesco. In Germania, Sky ha trovato un accordo per cui c'è la Diretta Gol in chiaro, pur con le singole partite riservate agli abbonati, dovremo assolutamente pensarci anche in Italia così da evitare assembramenti di tifosi nei bar. Sono disponibile, se serve, a mettere nello stesso provvedimento della riapertura del campionato, anche questa cosa".

Il calcio femminile che fine farà?
"Il presidente Gravina sta facendo un ottimo lavoro con Sara Gama e le ragazze: sto lavorando per realizzare prima dell'estate una loro richiesta importante, quella di prevedere il professionismo. Dall'emergenza sono emerse criticità e le affronteremo".


Friedkin presenta una nuova offerta, Pallota rifiuta. Ma le trattative proseguiranno

Continuano le trattativa tra Pallotta e Friedkin per la cessione della Roma, inizialmente chiuse con un accordo sui 650 milioni prima della pandemia di Coronavirus.
Secondo quanto dichiarato da un dirigente del gruppo Friedkin ai microfoni di Roma Press, sarebbe stata presentata una nuova offerta di 455 milioni che Pallotta avrebbe rifiutato.
Ma non è un no definitovo, con le trattative che proseguiranno ulteriormente.


Schick annaspa, ma la Roma con lui può fare cassa. Soprattutto in Premier

GAZZETTA.IT - Con il Lipsia è tutto tranne che titolare, tanto che da quando è ripreso il campionato tedesco ha giocato solo 10’ con il Friburgo. Complice un mal di schiena, oggi in Bundesliga contro il Mainz è rimasto in panchina per 90’, con i compagni che stravincevano 5-0 in trasferta. La Roma vorrebbe venderlo per 29 milioni, prezzo pattuito la scorsa estate sulla parola con il Lipsia, facendo così una plusvalenza di 7 milioni. Se, invece, la cifra dovesse scendere a 25, pagabili in una sola soluzione, la plusvalenza sarebbe minore (3 milioni), ma il club giallorosso accetterebbe comunque pur di liberarsi di un ingaggio da oltre due milioni l’anno.

Il suo agente, Paska, sta trattando con la Roma e il club tedesco per trovare una soluzione, ma ascolta anche i sondaggi che arrivano da altri club. Dalla Premier, in particolare. L’Everton, se dovesse partire Kean, ha preso informazioni, dell’interesse dell’Arsenal non c’è mai stata conferma (se non un paio di osservatori che lo hanno visto dal vivo) così come, in Italia, di un ritorno alla Sampdoria. La Roma, infatti, non ha intenzione di cederlo in prestito secco, e vorrebbe l’obbligo di riscatto, almeno.


AIC, Calcagno: " Non se ne parla nemmeno di giocare alle 16:30 in piena estate. Meglio alle 18:45 o alle 21"

Umberto Calcagno, vice presidente dell'AIC, ha speigato su La Repubblica il perchè è contrario a far disputare le partite di un'eventuale ripresa del campionato alle ore 16:30:

"Le 16:30 in piena estate, in giugno-luglio? Non se ne parla nemmeno di giocare a quell'ora. Lo so che il Mondiale del '94 si è giocato alle 12, ma erano poche partite: qui sono di più, e conta poco che magari siano messe nel weekend, sempre le 16:30 sono. I presidenti pensano solo alle tv, non alla salute dei giocatori. Le 16:30 non vanno bene. Le 18:45 e le 21 sì".


AIC, Tommasi: "L'allungamento della stagione porterà alcuni problemi. Ci sono prestiti e contratti in scadenza da risolvere"

Damiano Tommasi, presidente dell'AIC, ha parlato del momento che sta vivendo il calcio italiano ai microfoni di Sky Calcio Club:

"Ci sono differenti criticità. Stiamo parlando di alcune squadre che devono ancora pagare le mensilità di gennaio, in altri paesi se succede ciò salta l'allenamento il giorno dopo. Era un controllo che andava fatto, si era parlato del 30 giugno. Si è voluto posticiparlo al momento delle iscrizioni, ma stiamo parlando anche di giocatori di Lega Pro che non percepiscono stipendi".

Gli accordi?
"L’accordo deve farlo chi firma i contratti. Noi abbiamo sempre fatto di tutto per far sì che tutte le società possano trovare un accordo. L’allungamento della stagione porterà alcuni problemi".

Quali sono le criticità?
"Il problema riguarda le diverse situazioni: ci sono dei club con dei prestiti, serve un accordo tra le parti. Anche chi è in scadenza, bisogna assolutamente risolvere. Vedo troppe persone che vogliono sfruttare questa situazione, la gestione del contratto non va valutata in base alla posizione di classifica. Ci saranno squadre che spingeranno o meno per giocare in base alla propria posizione di classifica".


Gli agenti di Smalling a lavoro: il giocatore vuole restare a Roma

Chris Smalling vuole rimanere alla Roma, nonostante le diverse offerte ricevute, soprattutto da club di Premier League. Gli agenti del giocatore, secondo alfredopedulla.com, stanno lavorando per la sua permanenza. Il Manchester United continua a chiedere oltre 20 milioni per il cartellino del difensore.


Veretout: "Vorrei che si giocassero le ultime dodici gare di campionato rimaste"

Jordan Veretout ha rilasciato un'intervista al quotidiano Le Parisien. Ecco le sue parole.

Come vive l’incertezza sulla possibile ripresa della Serie A?
«Prima di proiettarsi verso questa scadenza, aspettiamo il via libera delle autorità per iniziare le sedute collettive. Poi, ovviamente, vorremmo essere sicuri del campionato. Tutto dipenderà, ne sono ben consapevole, dall’evoluzione della curva di contagio del coronavirus. È quindi difficile avere una data precisa. Ma, nella vita quotidiana, la mancanza di poter vedere tranquillamente gli altri è pesante e frustrante».

La volontà dei club di riavviare il campionato verso la metà di giugno le sembra realistica?
«Il presidente del sindacato dei giocatori italiani ha chiesto che i giocatori abbiano almeno quattro settimane di allenamento completo nelle gambe prima della ripresa. Condivido questa opinione. A Roma, anche durante il confinamento, si è comunque seguito un programma di manutenzione basato soprattutto sulla corsa e sul rinforzo muscolare. "La società non ha risparmiato sui mezzi per offrirci le migliori condizioni di preparazione possibili. Lo stesso vale per gli altri club. Di conseguenza, il periodo di un mese mi sembra sufficiente per non espormi al rischio di infortuni. La salute dei giocatori deve sempre prevalere. Lo teniamo tutti a mente".

Come spiega il fatto che gli organi sportivi e le autorità pubbliche fatichino a trovare un terreno di consenso?
«Sono un giocatore di calcio. Non spetta a me decidere su questi argomenti. La situazione è già abbastanza complessa. Mi attengo alle istruzioni fornite dal mio club. Mi concentro sul mio mestiere. Cerco di andare avanti così».

Sarebbe favorevole ai playoff per completare la stagione?
«Di questi tempi si sentono molte cose. Se viene scelta questa formula, perché no. A mio parere, la soluzione migliore sarebbe quella di andare fino in fondo alla competizione e di giocare le ultime 12 gare. Ci adatteremo. Abbiamo anche in testa l’Europa League con un doppio confronto contro il Siviglia. A causa della diffusione dell’epidemia non abbiamo potuto giocare e non siamo potuti andare in Spagna per l’ottavo di finale d’andata. Abbiamo preso la decisione più saggia».

D’altronde non era forse irragionevole aver permesso, a febbraio, lo svolgimento della partita Atalanta-Valencia a Milano con la presenza dei tifosi?
«Totalmente. Il virus potrebbe essersi diffuso rapidamente in Lombardia. È tutt’altro che un caso che la città di Bergamo si sia ritrovata nel cuore della pandemia con un drammatico numero di morti. È stata una follia permettere al pubblico di assistere a questo incontro».

Si preoccupa dei casi positivi registrati in diversi club di Serie A come la Sampdoria o il Parma?
«Tutti sono colpiti. Gli sportivi non sono risparmiati. Il virus non si ferma alle porte degli spogliatoi. Ci si impegna a rispettare le misure di distanziamento. Non c’è molto altro da fare per proteggersi. Non siamo al sicuro, naturalmente. Puoi andare a fare la spesa ed essere nel posto sbagliato al momento sbagliato contraendo il virus».

Cosa pensa riguardo la ripresa della Bundesliga?
«È stato un po ‘strano. Vedere gli stadi vuoti, l’assenza di festeggiamenti, queste restrizioni dopo un goal. Il calcio è emozione da condividere con il pubblico. Non scendiamo in campo per giocare tra di noi».

L’Italia è stata uno dei paesi al mondo più colpiti dall’epidemia. Ha avuto paura per la sua salute o per quella dei suoi cari?
«Non particolarmente per me. Per mia moglie, i miei figli. Chiamavo la mia famiglia in Francia ogni giorno. Dall’inizio del lockdown abbiamo spiegato ai più piccoli (Aalyah e Kaylie di 5 e 2 anni, ndr) perché dovevamo stare a casa, perché fossi lì tutto il giorno. I primi tempi sono andati bene, disegnavamo, abbiamo organizzato una caccia al tesoro… Ma dopo due o tre settimane, è diventato più complicato il fatto di non poter uscire. La più grande mi ha persino detto: "Papà, c’è il mostro di fuori?". E io gli ho risposto: "Sì, ma non possiamo vederlo, è una piccola bestia che sta nell’aria". Qualche giorno fa, siamo riusciti ad andare un po’ davanti casa nostra per farle fare un giretto. Era come se fosse Natale per lei, nel mese di maggio. Era radiosa».

La vita sta riprendendo il suo corso a Roma?
«Roma è una città sempre affollata, vivace e felice. Durante questo periodo era quasi morta. Congelata. Sembrava un film catastrofico. Ora si sta riprendendo. Si vede già dal mio quartiere. Di solito c’è sempre rumore e vita. A marzo e aprile, quando ero in giardino con le mie figlie, c’era una sensazione di vuoto, di niente. Era strano, ma ci dovevamo convivere. Ora, c’è di nuovo movimento, le persone tornano a passeggiare. Sono felice persino di vedere ripassare le macchine. Fa bene al morale».

Se mantiene il suo livello con la Roma pensa che nella prossima stagione sarà convocato per Euro 2021?
«La Nazionale rimane un obiettivo. È sempre presente in uno spazio della mia testa. Ho già passato le preselezioni. Sono fortunato a giocare in uno dei più grandi club italiani. Devo continuare a fare bene per sperare di essere chiamato un giorno. C’è ancora molta strada da fare, ma perché no. Se dovessi essere convocato, sarebbe uno dei giorni più felici della mia vita da calciatore».


Borussia Dortmund, Zorc: "Gotze pronto a partire in estate"

Mario Gotze è seguito con insistenza dalla Roma. Michael Zorc, dirigente del Borussia Dortmund, ha parlato ai microfoni di Sky Sport DE confermando le voci secondo cui il giocatore non rinnoverà il contratto e andrà via al termine della stagione:

"Ci separeremo da Mario Götze quest'estate. È stata una decisione presa di comune accordo e col massimo rispetto. Mario è un grande uomo".


La Roma mette nel mirino il giovane Kökçü del Feyenoord. Ma il giocatore preferirebbe l'Arsenal o il Siviglia

La Roma guarda sempre al mercato ed ai nuovi prospetti che il calcio ha da offrire. L'ultimo talentino comparso sul taccuino del DS petrachi, come riferito da estadiodeportivo.com, è Orkun Kökçü del Feyenoord.
Il trequartista classe 2000, olandese ma di origini turche, ha già collezionato 35 presenze e tre reti (più sei assist) tra campionato e coppe, attirando su di se le mire non solo della Roma. Infatti su Kökçü vi sono anche Chelsea, Atalanta, Betis Siviglia, Siviglia ed Arsenal. Ed è proprio verso queste due ultime società che Kökçü ha mostrato maggior interesse, con i Gunners che avrebbero già presentato un'offerta d'acquisto di 20 milioni.


Boni: "Per me non è calcio senza pubblico. Sarà un calcio diverso, senza la solita intensità"

Loris Boni, ex giocatore della Roma dal 1975 al 1979, ha parlato ai microfoni di Centro Suono Sport della possibile ripresa del campionato:

La Serie A dovrebbe riprendere a metà giugno
È un momento delicato, si guardano gli interessi che ci sono in ballo e, di conseguenza, l’interesse prevale sui rischi. Spero che tornando a giocare non si arrivi a toccare la salute dei protagonisti”.

Sei favorevole alla ripresa?
Per me non è calcio giocare senza pubblico. Comunque, bisogna guardare gli interessi, le tv non vogliono pagare le società e quindi bisogna adattarsi al momento”.

Dal punto di vista psicologico, cosa pensi possa provare un calciatore quando tornerà in campo?
Secondo me in campo vincerà la paura, sarà un calcio molto diverso. Non ci sarà l’attenzione, la voglia, l’intensità solita. Il calcio tedesco è diverso dal nostro ma mi sembrano partite di allenamento, non vedo intensità e agonismo, non vedo la mente libera nei calciatori e direi che è impossibile. Basta vedere gli allenatori in panchina con la mascherina per capire cosa stiamo vivendo, il problema esiste. Ho guardato la prima giornata di Bundesliga e ho notato molta tensione, sembra quasi si voglia evitare il contatto fisico. I calciatori sono umani come noi, è normale che abbiano un po’ di paura, non si può pretendere un cambiamento radicale dopo tre mesi vissuti in questa maniera. Il calcio è uno sport fisico, di contatto, di emozioni e queste componenti non ci sono. È un calcio irreale che non piace a nessuno. Questa è una pandemia imprevedibile, il Governo doveva intervenire per sanare le società, doveva chiudere il campionato e ripartire possibilmente a settembre. Con la ripresa, la Serie A diventerà un campionato irreale”.

Alcuni giocatori hanno parenti che non stanno bene, potrebbero essere ulteriormente condizionati in campo...
Il rischio che uno corre è questo, dopo i calciatori vanno a casa ma magari potrebbero avere dei problemi, questa cosa non è prevedibile. Oltre ai tanti controlli che hanno, non possiamo avere la certezza che non ci sia un positivo. Io amo il calcio, ma quello di adesso è una cosa un po’ robotica”.