Casarin: "Bassa qualità arbitrale in Serie A. Sbagliato separare la A dalla B"

Paolo Casarin, ex arbitro italiano, ha parlato della sua categoria ai microfoni di Toscana TV:

"L'origine della bassa qualità arbitrale nella massima serie è la riduzione dell'organico: ci sono 21 arbitri che hanno il posto fisso in Serie A. Oggi si pensa che un direttore di gara possa essere sempre designato, a prescindere dal suo rendimento recente. Anni fa è stato commesso un errore gravissimo, ossia la separazione della B dalla A, creando due gruppi separati, dove i fischietti di A avrebbero diretto solo gare di Serie A e quelli di B solo di Serie B, con magari qualche match di A. Questo ha levato spinta agli arbitri di B, e tutto è diventato gestione del posto fisso: che si dirigano le partite bene o male, non cambierà nulla. Gli arbitri che se ne vanno sono solo quelli che hanno raggiunto i 45 anni, il limite d'età. Ecco perché non è avvenuto il ricambio generazionale".


Mancini: "Ringrazierò sempre Capello per la fiducia che mi ha dato. Riguardo spesso il gol al derby"

Amantino Mancini, ex giocatore della Roma dal 2003 al 2008 con una parentesi al Venezia in prestito, ha parlato ai microfoni di Sky Sport del suo passato:

Da dove arriva il soprannome “Mancini”?
Mancinho significa mansueto. Io non miangevo mai, mio fratello era il gordo, il cicciottello. Piano piano, quando ho iniziato a giocare in Brasile, andai a Belo Horizonte dove l’allenatore diceva che mancinho fosse troppo dolce, quindi sono diventato Mancini”.

Ora sei più mansueto?
Più diventi vecchio e i più sei tranquillo. Prima ero più agitato, da allenatore devi essere più calmo”.

Quante volte hai rivisto il gol alla Lazio?
Tante, è stato un gol importante, il primo in Italia. Poi nel derby…

Tu arrivi in Italia e vai a Venezia. Quell’avventura è surreale, in B hai giocato meno che in A. Può darsi che fossi talmente forte che facevi fatica in un calcio minore?
Può darsi. Però quando uno viene dal Brasile, a gennaio, da 40 gradi a -4 fu molto duro. La Serie B italiana era tutta palla alta, era difficile. Mi ha aiutato molto ad ambientarmi nel calcio italiano, imparare la lingua e capire come funziona. Anche giocando pochissimo, mi è servito tanto per capire. A Roma sono arrivato più maturo, parlando italiano, mi ha aiutato tanto”. 

Quanto è stato importante Capello nella responsabilità che ti ha dato e che ti ha tolto nel dover sostituire Cafu?
L’arrivo a Roma non è stato facile. Ricordo il primo giorno a Trigoria, Capello mi chiese perché a Venezia non giocassi. Andammo in Austria per la preparazione, dal primo giorno mi ha messo nei titolari e non sono più uscito. Mi ha dato fiducia, io facevo un lavoro eccezionale sul campo. Dovrò ringraziarlo per sempre per la  fiducia che mi ha dato, io da professionista ho sfruttato l’opportunità, nella prima stagione feci 8 gol e più di 15 assist, un inizio molto importante”.

Da sconosciuto eri diventato uno dei giocatori più importanti, fino alla notte di Lione.
È stata una notte splendida, un gol meraviglioso, il Lione aveva una squadra molto forte e l’abbiamo battuta. Ricordo la gara di andata, facemmo 0-0 e fummo sfortunati. A Lione una serata fantastica. In quel periodo lì eravamo forti, giocavamo a memoria, Spalletti era un allenatore eccezionale, uno dei più forti che ho avuto. Voglio prendere un po’ di esempio da lui, non voglio copiarlo, per me lui è stato un grandissimo”.

È vero che Capello avrebbe voluto portarti alla Juventus?
Sì, dopo il primo anno”.

Ci saresti andato?
No, perché era la prima stagione con la Roma e volevo sfruttare il momento, il primo anno bellissimo”.

Com’era giocare con Cassano? È stato lui il più forte con cui hai giocato?
Cassano è un giocatore eccezionale, con incredibile qualità. Ho giocato con calciatori fortissimi, ma Cassano era un fuoriclasse. Con un cervello più equilibrato sarebbe stato ancora più forte”.

Come mai non sei stato riscattato dal Milan?
Non giocavo da tanto, al Milan feci 3 partite prima di infortunarmi. Quasi due mesi e mezzo fermo per un problema al flessore, poi finì il prestito”.

Com’è stata la tua parentesi milanese?
L’Inter al primo anno andò bene, giocavo. Poi cambiò sistema Mourinho e mi tolse. L’Inter è una società importantissima, la ringrazio, mi voleva tantissimo. Una squadra magari fa benissimo, poi non riesce a giocare, in quel periodo magari non stavo bene. Non è sempre colpa dell’allenatore, magari non stavo al top io in quel periodo. Un’esperienza unica con due grandi club, ringrazio Milan e Inter”.

Vuoi prendere esempio da Spalletti a livello tattico o caratteriale?
“Luciano lo vedo più sul discorso tattico, è veramente bravo, ti insegna il calcio, ti fa capire un sacco di cose. Durante gli allenamenti ti prendeva per il braccio e ti insegnava i movimenti. Voglio copiare questo di Luciano, sul campo è il numero 1”.

Di Capello cosa prenderesti?
“Lui è un generale, lo rispettavano tutti. Teneva sempre la linea. La sua presenza era molto importante”.

Quando sei arrivato in Italia, ti aspettavi che la tua avventura sarebbe stata eccezionale?
“Ci credevo sempre. Ho avuto sempre il sogno di diventare un calciatore, venire in Italia in quell’epoca, con un calcio visto in tutto il mondo. Quando avevo 10-12 anni vedevo 3-4 partite di campionato italiano in diretta. Anche se a Venezia ho vissuto momenti particolari, ho sempre voluto continuare questo percorso per realizzare il mio sogno e fare la storia in un altro paese”.

Quanto è cambiata la Serie A da allora?
“Tanto. In quel periodo, 15-20 anni fa, la qualità tecnica era molto superiore. Era un calcio più competitivo. Si vedeva anche dalle squadre di media classifica, che  giocavano a calcio vero. Vai a giocare ad Ancona ed era difficile”.

Ti rivedi in Kluivert?
“Sono unico! (ride, ndr). Penso che nel calcio di oggi l’esterno debba saltare l’uomo, negli ultimi anni gli esterni saltano poco l’uomo, dovrebbero puntarli di più e fare superiorità numerica”.

Com’è stato giocare con Totti?
“Un onore, era diverso dagli altri per qualità tecnica, assurda. Un piacere”.

Che capitano era?
“Tranquillo. Quello che lui rappresenta, è molto umile, un ragazzo eccezionale”.

Tu come Gattuso?
“No, mi vedo come allenatore tranquillo. Ci sono momenti e momenti, se la squadra va male ti scaldi. Ma con tranquillità”.

All’Inter hai perso il posto perché non avevi ruolo nel nuovo sistema di gioco?
“Mourinho ha capito che il 4-3-3 non andava bene, fece il 4-4-2 e mi tolse. In quel periodo stavo bene, è giusto così, è normale. È un allenatore che riesce a trarre il meglio dai suoi giocatori. Ricordo che perdemmo 3-0 una volta, lui cercò di togliere responsabilità ai giocatori creando una polemica e nessuno parlava più della partita. Questa è una bravura dell’allenatore, era molto bravo”.

È vero che fu lui a bloccare il tuo trasferimento al Genoa?
“No, sono io che non volli andare”.

Qual è stato il gol più bello della tua carriera?
“Non è facile, ma dico il tacco nel derby. Gesto tecnico meraviglioso”.


Ag. Pastore: "Javier vuole rimanere alla Roma"

Javier Pastore, giocatore della Roma, è finito nel mirino di Seattle Sounders e Inter Miami così come riferito da Footmercato. Ma Marcelo Simonian, agente del giocatore, ha ripetuto la volontà di Pastore di rimanere alla Roma:

"Non c’è assolutamente nulla, è impossibile. Per ora non abbiamo ricevuto nessuna offerta e Javier vuole rimanere alla Roma".


Spadafora, Ministro dello Sport: "Speriamo che il campionato possa riprendere il prima possibile, ma al momento non ci sono certezze"

Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, ha parlato della possibile ripresa del campionato ai microfoni di Italpress:

"Tutti speriamo che il campionato possa ripartire il prima possibile ma al momento non ci sono certezze, come detto anche dal premier Conte. Se le curve dei contagi scenderanno ancora possiamo confermare la data prevista per la ripartenza ma dobbiamo arrivarci gradualmente, muovendoci con prudenza e responsabilità".

Un caso di positività nei calciatori potrebbe compromettere la continuità del campionato?
"In primis comprometterebbe la salute, non si tratta solo di un tema sportivo. Capisco che in caso di positività tra i giocatori un ulteriore stop potrebbe incidere in maniera determinante sul prosieguo delle partite, per questo stiamo prendendo in considerazione tutte le soluzioni possibili e validate dai medici. L’obiettivo che dobbiamo realizzare non è solo quello di far ripartire il campionato, bensì di riuscire a farlo terminare”.

Se le cose andranno bene si cambierà il protocollo?
"Certo, ma ora non dobbiamo abbassare la guardia, dato che non abbiamo certezza della evoluzione del virus. Per questo abbiamo scelto di procedere gradualmente. Un’impostazione avuta fin dal primo momento e che stiamo continuando a tenere. Qualora i dati siano incoraggianti, possiamo pensare di adottare regole meno stringenti, viceversa dovremo necessariamente fare il contrario".

SPADAFORA A RAI DUE

La notizia dell’ok del CTS?
"Mi sembra un’ottima notizia cosi gli allenamenti potranno riprendere. La FIGC è stata disponibile a rivedere la sua prima proposta. Ci sono dei chiarimenti anche sui tempi di quarantena e di isolamento di eventuali giocatori. Si raccomanda la necessità che i tamponi non vadano a incidere sulla necessità dei cittadini".

Non ci sarà la quarantena per tutta la squadra…
"Sì esatto. Ci siamo potuti arrivare perché oggi la situazione ci consente di rivedere queste regole in senso migliorativo. È giusto che in un momento in cui tutti gli italiani hanno delle condizioni di ripartenza, anche il calcio possa riprendere in sicurezza".

Tommasi predica cautela da parte delle istituzioni ma chiede una data certa per la ripresa…
"Ho convocato poco fa una riunione il 28 maggio alle 15 con Gravina, Dal Pino e tutte le altre componenti di Federazione e Lega. Giovedì prossimo potremo avere tutti i dati per decidere se e quando ripartirà il campionato. Decideremo in quella data".

Si parla dell’ipotesi dei playoff…
"Mi accusano di essere totalmente estraneo al mondo dello sport. A cambiare idea non sono solo io ma in tanti, penso anche alla Uefa che ha allentato la dead-line. Penso sia importante concludere il campionato. Quindi si devono valutare tutte le soluzioni che possono far concludere il campionato".


Tommasi: "I giocatori non vedono l’ora di tornare in campo"

Il presidente dell’AIC Damiano Tommasi ha parlato ai microfoni di Rai Sport della ripartenza degli allenamenti di squadra autorizzata dal Cts e della ripresa della Serie A. Queste le sue parole:

E’ giusta la cautela che si sta usando in tema di ripresa del calcio?

"La prudenza prima di tutto, servono certezze dal punto di vista medico. I tempi che ci aspettiamo e di cui abbiamo bisogno però non coincidono con quelli della scienza, speriamo di poter accelerare nelle prossime settimane. Abbiamo chiesto che ci sia un organo di controllo che possa dare a tutti le stesse garanzie di sicurezza".

Quante settimane di allenamento serviranno?

"Almeno 4, anche se alcuni ragionano su 6 settimane. Diciamo che comunque almeno 4 servono per evitare infortuni".

13 giugno o 20 giugno, quale la data più credibile per la ripartenza del campionato?

"Non poniamo limiti se vogliamo essere in grado di ripartire, le 4 settimane per gli allenamenti non devono essere un problema, anzi vediamole come necessarie per tornare in forma ed evitare infortuni. I giocatori non vedono l’ora di tornare in campo”.


Raiola lavora su Kean

Moise Kean continua ad essere un grande obiettivo della Roma, alla ricerca di un attaccante in grado di far rifiatare Edin Dzeko. Secondo quanto riportato dal sito calciomercato.com, Mino Raiola, procuratore del giocatore, starebbe trattando con l'Everton un prestito oneroso con diritto di riscatto a 20-22 milioni di euro.

 


Bonaventura verso i giallorossi, possibile la firma già nelle prossime settimane

Giacomo Bonaventura è sempre più vicino alla Roma. La crisi causata dal Coronavirus ha colpito anche il bilancio del club giallorosso che, non potendo fare grandi investimenti, sta monitorando con attenzione il mercato dei giocatori a parametro zero. Tra questi c'è proprio Jack Bonaventura al quale il Milan gli ha comunicato già a febbraio la sua esclusione dalla rosa del prossimo anno. Come riferisce il quotidiano bergamasco, l'Atalanta, anche lei interessata al giocatore, sta per vedere sfumare l'opportunità di far tornare il classe 1989 marchigiano a Zingonia, dove è cresciuto, poiché già nelle prossime settimane il 5 rossonero potrebbe firmare con la Roma.

 


nNiente riscatto per Kalinic. Su di lui Fenerbahce, Lazio e Napoli

La Roma non verserà i 9 milioni per il riscatto del cartellino di Nikola Kalinic, come era stato pattuito con l'Atletico Madrid la scorsa estate, tanto è vero che i giallorossi sono già alla ricerca di un nuovo vice-Dzeko (come Kean). A fine stagione quindi il centravanti croato farà ritorno nella capitale spagnola, ma potrebbe essere solo di passaggio. Infatti come già riportato dai media turchi nelle settimane scorse, e poi confermato dal portale del quotidiano sportivo iberico, Kalinic piace molto al Fenerbahce che proverà a ingaggiarlo, magari con la formula del prestito con obbligo di riscatto, nel caso in cui riuscisse a cedere Vedat Muriqi. Un ruolo chiave potrebbe ricoprirlo Mirsad Turkcan, un ex giocatore di basket del Fenerbahce che ha giocato nell'NBA e che ora lavora come rappresentante del giocatore. L'ex cestista collabora con l'agente di Kalinic Tomislav Ercez e, in virtù dei buoni rapporti con entrambi le parti, potrebbe facilitare l'operazione. Tuttavia l'attaccante croato classe 1988 potrebbe anche non muoversi da Roma perché, come riferisce ancora il portale spagnolo, su di lui c'è anche l'interesse della Lazio, oltre che del Napoli e di alcune squadre della Premier League.

 


Ag. Bustos: "Nahuel è pronto per il grande salto in Europa"

TF20 - Nikola Kalinic non rientra più nei piani di Fonseca tanto che a fine stagione non verrà esercitato il diritto di riscatto e tornerà all'Atletico Madrid. Il direttore sportivo Petrachi è dunque alla ricerca di un vice-Dzeko e, oltre a Kean, si è fatto anche il nome di Nahuel Bustos del Talleres sul quale è da registrare l'interesse, inoltre, di Valencia e Siviglia. Dell'attaccante argentino classe 1998, autore quest'anno di 9 gol e 4 assist in 20 presenze in Superliga, ne ha parlato il suo agente Ignacio Campos il quale, intervenuto al portale spagnolo, ha rivelato: "Fino adesso ci sono stati solo sondaggi, ma Nahuel è pronto per il grande salto in Europa e per una squadra importante. Non ci sono dubbi". Il procuratore ha infine aggiunto: "Parliamo di un 9 che si muove molto, letale nella finalizzazione e con una grande tecnica. Uno che non si nasconde nelle partite che contano".


Fonseca rivede il “gruppo” ma con la palla

IL MESSAGGERO - CARINA - La normalità può attendere anche se la politica dei piccoli passiè in atto. Mentre in giornata calciatori e staff verranno sottoposti al quarto ciclo di tamponi grazie alla collaborazione con il Campus Biomedico, ieri il consiglio di Lega svolto in videoconferenza ha dato il via libera alle squadre di Serie A per gli allenamenti di gruppo. Cosa cambia? In realtà poco. Senza il controverso ritiro, da domani Fonsecapotrà far svolgere qualche esercizio in più, magari effettuato in piccoli mini-raggruppamenti con la presenza più frequente del pallone, mantenendo tuttavia il distanziamento sociale, che per l’attività sportiva è fissato sempre in 2 metri.


Serie A, stato di confusione

IL MESSAGGERO - BERNARDINI - Niente ritiro blindato ma se c’è un positivo tutta la squadra si chiude in ritiro. O meglio come espressamente scritto nel nuovo protocollo “da quel momento, tutti gli altri componenti del gruppo squadra verranno sottoposti ad isolamento fiduciario presso una struttura concordata“.

Ecco come la serie A cerca di uscire dal pantano del protocollo beffando la clausura che proprio non piace ai club. Un escamotage che cozza con le misure stringenti chieste dal Cts. E soprattutto non si capisce cosa significhi fiduciario. Il nuovo testo del protocollo è stato inviato al presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, che l’ha inoltrato al Governo. C’è stato anche un litigio tra Lotito e il numero uno di Lega Dal Pino perché il patron della Lazio voleva rivedere ancora il documento prima di spedirlo a via Allegri. Oggi il fascicolo sarà studiato dal Cts. Si attende una risposta. Questione di giorni. Mercoledì, giorno del Consiglio Federale, potrebbe andare in scena anche la famosa chiamata tra il premier Conte e il numero uno della Figc, Gravina.Entro il fine settimana o al massimo da lunedì prossimo le sedute dovrebbero andare a regime.

E oggi cosa succede? Via agli allenamenti di gruppo. Anzi no. Si ricomincia da capo. Solo sedute individuali. Ma dalle 15 in poi, invece, si potrà. Insomma un gran caos. Andiamo con ordine.

I medici sono furibondi perché si sentono poco considerati. Ecco perché in attesa di capire, più quando che se, il governo accetterà le modifiche fatte dai dottori le squadre si arrangeranno. Allenamenti individuali facoltativi per non innescare il meccanismo stipendiale e per non essere in difetto. Le squadre di 007 federali stanno facendo il giro dei centri sportivi. Sbagliare adesso vorrebbe dire far fare una inversione a U al governo che al momento è in posizione d’attesa. Vuole garanzie. Che non sono solo quelle legate alla curva dei contagi ma anche quelle dei comportamenti dei presidenti. Niente più scatti in avanti.


Roma, via vai sulle fasce. Santon e Kolarov i soli certi di restare

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Potrebbe essere una rivoluzione vera. Dei sette terzini che la Roma ha attualmente a busta paga, il prossimo anno sono certi di restare solo in due: Kolarov e Santon. Il serbo rimarebbe dunque il titolare a sinistra, mentre l’italiano sarà il numero due a destra. Gli altri possono partire, due su tutti, che sono già in prestito, ovvero Florenzi e Karsdorp. Per l’ex capitano potrebbe farsi avanti il Siviglia di Monchi, ma anche in Italia è apprezzato dalla Fiorentina. L’olandese vuol rimanere al Feyenoord e la formula per una permanenza potrebbe essere quella di rinnovare il prestito onerosoabbassando il diritto di riscatto e spostandolo alla prossima stagione. Lascerà Trigoria Bruno Peres, il cui ritorno non era neanche previsto, e lo stesso Spinazzola può entrare in qualche scambio di mercato. Infine Zappacosta: la Roma, prima di chiedere al Chelsea il rinnovo del prestito o meno, vuole vederlo all’opera in qualche partita vera. In entrata i due nomi in cima alla lista di Petrachi sono invece Biraghi e Faraoni. L’interista, in prestito dalla Fiorentina, farebbe da secondo a Kolarov, menter l’ex laziale si prenderebbe il posto da titolare sulla destra. In quella posizione piace anche Tomiyasu, che però costa almeno 20 milioni, troppo per le casse della Roma. Altri due giocatori nel mirino del ds romanista per le fasce sono Acuna e Mazraoui.