Pastore & Co., sul bilancio una zavorra da 14 milioni

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Sono esuberi ingombranti, che pesano sul bilancio del club, presenze scomode in una Roma che dovrà ridimensionare i suoi costi. Prima di poter pensare a qualsiasi tipo di acquisto, Gianluca Petrachi dovrà per forza di cose riuscire in qualche modo ad alleggerire la rosa a disposizione di Fonseca. Da Pastore a Juan Jesus, passando per Fazio e Perotti: un totale di circa quattordici milioni netti a stagione (bonus compresi) di stipendi, per dei giocatori finiti fuori dai radar del tecnico giallorosso. Difficile però piazzarli proprio a causa degli alti ingaggi.


Zaniolo rischia la beffa della Uefa

IL TEMPO - BIAFORA - Al pieno recupero mancano una quarantina di giorni, ma Zaniolorischia la beffa da parte della Uefa. Diversi club europei hanno proposto al massimo organo calcistico continentale di valutare la possibilità di cambiare uno o due giocatori nelle liste consegnare alla fine del mercato di gennaio, ma da Nyon al momento sembra non esserci un’apertura in tal senso. Fonseca a inizio febbraio aveva escluso gli infortunati Zaniolo e Zappacosta e Juan Jesus (fuori dal progetto). Il portoghese sperava di riavere a disposizione per gli ottavi di finale di Europa League almeno il classe 1999, ma la Uefa non è intenzionata a permettere cambi: Zaniolo e Zappacosta si rivedranno solo in campionato.


La Roma tratta con l'Arsenal per prendere Mkhitaryan a titolo definitivo

La Roma vuole rinforzare la rosa in vista della prossima stagione, cominciando nel trattenere i giocatori in prestito. Uno di questi è Mkhitaryan, per cui la società giallorossa sta trattando con l'Arsenal.
Gli inglesi, come riferito dal The Sun, non vogliono scendere sotto i 17 milioni di euro; ma la Roma considera alta questa cifra e vorrebbe abbassarla. Determinante, ai fini della trattativa, potrebbe essere la ripresa del campionato e l'eventuale qualificazione alla prossima Champions League.


Stadio della Roma, Papalia: "Penso che la Roma possa rilevare i terreni direttamente e chiudere l'operazione stadio"

Gaetano Papalia, Amministratore Delegato della Sais (società ex proprietaria dei terreni di Tor di Valle) ha parlato del futuro Stadio della Roma ai microfoni di Centro Suono Sport:

La Sais è ancora proprietaria dell’ippodromo di Tor di Valle?
"C’è una clausola nel contratto che prevede che, se il pagamento non fosse arrivato entro un determinato tempo, ci sarebbe stata la risoluzione del contratto. Il periodo di morosità è stato superato di almeno tre volte, quindi non credo ci sia possibilità per Eurnova di entrare in possesso dei terreni. Ma di questo si occuperà il tribunale civile".

Manca ancora il saldo come ci aveva detto oltre un anno fa?
"Sì, la cifra resta quella. Noi cerchiamo solo di impedire che il terreno ora venga acquistato con quattro soldi".

Ha avuto contatti con emissari di Vitek?
"No, ho sentito degli emissari all’inizio quando si cominciò a parlare di lui, poi più nulla, anche perché il mio contratto era in essere con Eurnova, non con Vitek. Con lui io non c’entro".

Che idea si è fatto sulla vicenda Vitek?
"Mah, non lo so. Io penso che la Roma possa, con il curatore di Tor Di Valle, rilevare i terreni direttamente evitando un passaggio e quindi risparmiando dei soldi".

Perché non è stato fatto prima?
"Non lo so, magari dipende dagli accordi che erano stati fatti prima, questo non lo possiamo sapere. Una cosa è certa: se la Roma fa un’operazione direttamente con il fallimento Sais, assicurandosi in tutto e per tutto, per la Roma è un risparmio. Dico assicurandosi in tutto e per tutto perché, come sapete, il terreno può essere soggetto a revocatoria entro i due anni".

Qualcuno vede in lei un possibile interlocutore per lo stadio?
"Nel momento in cui la procedura Sais va a buon fine, sì. È altrettanto evidente che se quell’interlocutore si chiama Roma, non c’è da parte nostra nessuna voglia di speculare: basta onorare il vecchio contratto. Non metteremo i bastoni tra le ruote, assolutamente. Oggi si possono determinare le condizioni affinché la Roma possa, attraverso un percorso diretto e più lineare, chiudere finalmente questa operazione stadio".

Se il Tribunale Civile di Roma si esprimesse in vostro favore, verrebbe revocata la vendita dei terreni a Eurnova? E se così fosse, siccome tutte le procedure sono state fatte da Eurnova bisognerà ricominciare da capo?
"Sulla prima domanda, certo: verrebbe risolto il contratto, per cui il terreno tornerebbe di nostra proprietà. Sulla seconda non penso, credo basti che la Roma si prenda tutti gli oneri del progetto, non c’è bisogno di ripartire da zero".

Ha qualche contatto con la Roma?
"Parte Roma ho sempre parlato con Mauro Baldissoni, una bravissima persona della quale mi fido molto".


Diawara: "Non vedo l'ora di tornare a fare ciò che facevamo prima. Il gioco di Fonseca è divertente"

Amadou Diawara, centrocampista della Roma, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Roma Radio:

Come hai vissuto questo periodo?
"Come tutti, penso. Non vedo l'ora che tutto finisca, sono rimasto a casa rispettando le regole del Governo".

Da noi è complicato, dalla Guinea che notizie hai?
"La situazione ora è sotto controllo, speriamo vada via anche da lì. Chiamo sempre mio padre, le mie sorelle, mi dicono che tutto si sta risolvendo pian piano. Ci sono meno casi".

La Roma ha effettuato una serie di iniziative nel periodo di emergenza
"La Roma ha fatto una grandissima cosa, le grandi squadre devono comportarsi così".

Che effetto ti ha fatto tornare a Trigoria?
"Mi sento bene, sto bene, non vedo l'ora di tornare in campo. Ora ci stiamo allenando individualmente ma non vedo l'ora di allenarmi con loro per tornare a fare ciò che facevamo prima".

Qual è stata la cosa più piacevole tornando qui?
"Rivedere i miei compagni. Stando con loro tutto il giorno ti affezioni e dispiace non vederli per tanto tempo".

Ti sei inserito alla perfezione nel gioco di Fonseca
"Venivo da un anno in cui avevo giocato poco a Napoli. Sapevo che, avendo la mia opportunità, avrei potuto dare il 100% o il 120%. Ho capito cosa Fonseca voglia da me, dai centrocampisti, e mi sono inserito bene".

Cosa ti chiede il mister?
"Di mettermi bene con il corpo, aiutare i centrali per l'uscita del pallone, è un gioco divertente".

Hai preso la maglia numero 42 per Yaya Touré. Cosa ha rappresentato per il calcio africano?
"Un simbolo del giocatore africano in quel ruolo. Mi piaceva molto la sua visione di gioco, la sua tranquillità con il pallone, mi faceva impazzire da bambino".

Devi fare dei gol per assomigliargli di più
"Sì, devo segnare di più".

C'è stato un momento in cui hai capito che i tifosi ti avevano accolto dopo lo scetticismo iniziale?
"Era normale avere scetticismo nei miei confronti, dopo aver giocato così poco l'anno precedente. Ho aspettato il mio momento ma sapevo che, avendo continuità, non avrei deluso i tifosi".

Vantaggi o svantaggi dopo un lungo periodo di stop?
"Ora sarà come l'inizio del campionato. Dobbiamo avere la forza di ricominciare e andare a mille senza perdere di vista l'obiettivo: stare tra le prime 4".

Sei riuscito a fare qualche passeggiata per Roma?
"Ho avuto poco tempo per visitare la città tra allenamenti, partite e infortuni vari. Non vedo l'ora che finisca tutto questo per conoscere meglio la città"


Ag. Schick: "Per la trattativa non c'è fretta, sarà lunga ma andrà a finire bene. Interesse anche di altri club"

Patrick Schick, giocatore di proprietà della Roma, è attualmente in prestito al Lipsia e non sembra essere intenzione a tornare nella Capitale. A riferirlo è anche l'agente Pavel Paska al sito iSport.cz:

"Per la trattativa non c’è fretta, decideremo a metà o anche a fine giugno. Al momento sono in corso contatti molto intensi e tutti sanno che l’importo del riscatto sarà inferiore. Il prestito è fino al 30 giugno, c’è ancora molto tempo, non c’è bisogno di prendere decisioni affrettate da entrambi i lati. Penso che la trattativa sarà lunga. Io e Patrik siamo completamente calmi e in una situazione tranquilla. Andrà a finire bene. C’è anche l’interesse di altri club, ma noi ci stiamo completamente concentrando sul Lipsia".


Capello: "Ho un solo rimpianto nella mia avventura con la Roma, vincere il secondo scudetto"

Fabio Capello, ex allenatore della Roma scudettata nel 2001, ha parlato ai microfoni di calciomercato.com di quella squadra:

L’invasione di campo il giorno dello scudetto?
"È la più grande arrabbiatura che ho preso da allenatore. Avevo paura che arrivasse un calcio o un pugno a qualche giocatore del Parma e perdessimo lo scudetto in un modo ridicolo".

Cafu?
"È stato uno dei più grandi terzini della storia. A destra il migliore in assoluto. Un grande giocatore con una voglia di vincere pazzesca. Ci sono tanti calciatori veloci, ma lui ha sempre corso con intelligenza abbinata alla qualità. Fuori dal campo era un’ottima persona, ancora oggi quando ci incontriamo capita di ricordare gli anni insieme alla Roma".

Samuel?
"Era stanco del campionato argentino, così Baldini lo portò a Roma. Ci ha messo un po’ a ingranare, ma si vedeva fin dall’inizio che c’era del potenziale. Io l’ho sempre tenuto in campo, per dargli coraggio e fiducia".

Candela?
"Altro ottimo giocatore, tecnica e visione di gioco come pochi altri. Nella mia Roma ha dato tantissimo, era uno dei punti di forza di quella squadra".

Emerson?
"Era un grande centrocampista che purtroppo non ha vinto il Mondiale 2002 con il Brasile perché si è fatto male facendo il portiere. Ha provato a farlo anche con me, ma gliel’ho sempre vietato. Se c’era una cosa che mi faceva arrabbiare era vedere i giocatori di movimento mettersi in porta durante gli allenamenti. Sono rimasto colpito quando successe a un mio ex compagno, così non l’ho mai permesso ai miei giocatori".

De Rossi?
"Volevo Davids alla Roma e la Juventus chiese in cambio De Rossi. Ho detto di no. E dopo averlo fatto debuttare avevo avvertito tutti che non si sarebbe mosso dalla Roma. Ha dimostrato fin dall’inizio grande personalità da leader".

Totti?
"Ah beh… un talento straordinario! In tanti mi chiedevano perché toglievo sempre Montella e non lui, ora posso dirlo: non volevo togliermi un’opportunità. Francesco poteva inventarsi la giocata decisiva da un momento all’altro, anche all’ultimo minuto. Un giorno mi chiama Maurizio Costanzo dicendomi che tanta gente stava prendendo in giro Totti, diventato sempre più protagonista di sfottò. Mi ha detto che voleva fare qualcosa insieme a lui. Poi si inventa il libro di barzellette, che ha avuto un grande successo dando a Francesco il giusto risalto mediatico che meritava".

Batistuta?
"Sapevamo di essere competitivi, ma ci serviva quel qualcosa in più per stare davanti alle altre. Gabriel è stato l’acquisto per prenderci lo scudetto. Un grande sacrificio del presidente Sensi, ma per vincere serviva un bomber come lui. Ricordo una punizione-missile contro il Verona, di una potenza impressionante".

E lei?
"Ho un solo rimpianto nella mia avventura con la Roma. L’anno dopo lo scudetto potevamo vincerne un altro, ma l’abbiamo buttato con quel 2-2 in casa del Venezia. Abbiamo pareggiato contro una squadra già retrocessa, tra l’altro siamo stati sullo 0-2 fino a pochi minuti dalla fine".


Kluivert: "Sono molto legato alla mia famiglia. Sono orgoglioso della mia scelta di trasferirmi alla Roma"

Justin Kluivert, giocatore della Roma, ha rilasciato un'intervista per Helden Magazine a cui ha parlato del rapporto familiare e della scelta di trasferirsi alla Roma:

Cosa fai quando torni a casa?
"Quando torno in Olanda voglio stare con i miei cari. Siamo un grande gruppo tra familiari e cari amici, mangiamo tutti insieme. Significa molto per me".

I tuoi fratelli?
"Il legame con i miei fratelli è molto stretto. Mi dispiace molto di non vederli spesso da quando vivo a Roma".

Tua madre?
"Sono sempre felice quando la vedo, significa davvero molto per me. Ho vissuto per tutta la vita con lei, quando devo prendere una decisione la chiamo sempre e lei pensa sempre al mio bene. Non è stata una madre severa, ma molto chiara. Se deve dire qualcosa la dice, ma sempre in modo gentile. È anche una madre affettuosa".

Quando giochi bene pensi a lei?
"Sono felice per lei, si, ma anche per mio padre che può essere orgoglioso di me. Anche per i miei fratelli, per tutte le persone che amo. Voglio sempre brillare in campo, loro mi danno grandi motivazioni. Certamente mia madre gioca un ruolo decisivo".

La tua infanzia?
"I miei genitori sono separati da quando siamo piccoli, ho imparato che voglio proteggere un mio futuro figlio da un divorzio nella sua infanzia. Non ho sofferto tanto, ma vedrei l'infanzia dei miei bambini come un incubo. Questo è il motivo per cui non ho una fidanzata".

Ti sarebbe piaciuto giocare le semifinali di Champions con l'Ajax?
"Certamente mi sarebbe piaciuto. Vedi De Ligt, abbiamo la stessa età, ci conosciamo da quando abbiamo 12/13 anni. È stato divertente vederlo giocare a un livello così alto ogni match. Comunque ho anche pensato che fosse strano vedere giocare l'Ajax senza che fossi più là. Ma così è andata, nella vita si fanno delle scelte. Sono orgoglioso della mia".

La scelta di lasciare l'Ajax così giovane?
"Volevo una nuova avventura. Certamente ci ho pensato molto. Quando l'ipotesi Roma divenne concreta, dimostrandomi con quanta forza mi volessero, ho pensato che la Roma sarebbe stata una grande scelta. Sono soddisfatto".


La settimana della verità

IL TEMPO - PIERETTI - L'autorizzazione agli allenamenti collettivi è soltanto il primo passo per poter riprendere la stagione, ma la differenza tra un protocollo e l’altro sarà significativa. Nelle prossime ore il CTS svincolerà il protocollo per gli sport di squadra che verranno autorizzati dal prossimo 18 maggio, il Ministro dello Sport Spadafora presenterà un'informativa al Consiglio dei Ministri che acquisirà le linee guida da inserire nel prossimo decreto governativo.

LA FRENATA - L'altro ieri, ieri, oggi: la valutazione del CTS sul protocollo degli allenamenti collettivi è in dirittura d'arrivo, ma continua a slittare di giorno in giorno. Il Comitato ieri ha avuto modo di analizzare la documentazione presentata dalla Figc, le positività dei calciatori riscontrate in Germania e Spagna hanno reso necessario un dibattito più approfondito su alcuni passaggi, rappresentando una preoccupazione aggiuntiva. Il semaforo verde dovrebbe arrivare già oggi, tanto che i vertici dello Sport Nazionale hanno già calendarizzato le prossime riunioni.

NEGOZIAZIONI - Il percorso intrapreso dalla Figc procede in modo incoraggiante, ma lungo il cammino si potrebbero incontrare ostacoli difficili da oltrepassare; l'eventuale positività alla ripresa del campionato inquieta il sonno dei dirigenti federali; un'intera squadra in quarantena per due settimane metterebbe in dubbio la conclusione del torneo: un rischio che la Federcalcio ha accettato obtorto collo, essendo l’unico modo per sbloccare il protocollo sugli allenamenti collettivi. In queste ore si stanno portando avanti delle valutazioni sulla possibilità di mettere un quarantena tutta la squadra unicamente nel caso in cui risultasse contagiato un calciatore, mentre qualora la positività gravasse su un altro componente del gruppo-squadra (staff tecnico, dirigenti, staff sanitario, fisioterapisti, magazzinieri, etc etc) i giocatori continuerebbero il proprio lavoro senza essere costretti alla quarantena. È una concessione che il CTS potrebbe autorizzare.

LA STANZA DEI BOTTONI - Oggi il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora avrà modo di presentare un'informativa al Consiglio
dei Ministri, mercoledì sarà alla Camera dei Deputati. Sempre mercoledì, in videoconferenza andrà in scena l'assemblea di Lega, convocata per affrontare il nodo dei diritti tv. Giovedì Giunta straordinaria del Coni convocata in videoconferenza per le 15. La Federcalcio attende l’annunciato confronto con il Premier Conte per convocare il prossimo Consiglio federale.

IL GRANDE PASSO - Dopo l'approvazione del dispositivo per gli allenamenti collettivi, la Figc dovrà iniziare a produrre la documentazione per quanto riguarda il dispositivo di sicurezza sanitaria per le partite; il protocollo dovrà contenere tutta la parte logistico-organizzativa dei trasferimenti e dell’acquartieramento nel giorno precedente la partita nonché la gestione complessiva della trasferta, dalla partenza della squadra dal proprio centro sportivo fino al ritorno. Un lavoro molto complesso che impegnerà - nella seconda parte di maggio - i membri della Commissione medica federale.


Coric ritorna, niente riscatto

IL TEMPO - BIAFORA - Tra i giocatori che con ogni probabilità faranno ritorno a Trigoria dopo l'esperienza in prestito c'è anche Ante Coric. Il croato è stato ceduto alla fine di agosto all’Almeria, club della seconda divisione spagnola che lo ha prelevato dalla Roma in prestito per 400mila euro, con un riscatto fissato a 6 milioni e l'ingaggio da 1 milione netto pagato al 60% dai giallorossi. Nell’accordo era stata inserita una doppia condizione per far diventare obbligatorio il riscatto: la promozione in Liga degli andalusi e Coric doveva giocare almeno il 50% delle partite stagionali, con un minimo di 45 minuti in campo per conteggiare come valida la presenza. Il classe 1997 è però destinato a rientrare alla base visto che in ogni caso non raggiungerà la soglia del 50%, anche giocando tutti i restanti match. L'Almeria deve ancora disputare 11 partite (dall’acquisto ne sono state giocate 30) e Coric ha totalizzato appena 6 presenze sopra i 45 minuti, rendendo automaticamente impossibile l’obiettivo. La Roma lo ha pagato 9 milioni (8+1 di commissione) e anche volendo venire incontro all’Almeria con uno sconto non potrà scendere sotto i 5,4 milioni.


Zaniolo: il predestinato pronto a luglio

GAZZETTA DELLO SPORT - Zaniolo si prepara a tornare pi forte di prima dall'infortunio al ginocchio. Il talento giallorosso infatti è già passato dalla corsa sul «tapis roulant» di casa sua al verde di Trigoria, pronto tornare, magari già a luglio.  Preparatori e staff tecnico sono rimasti molto sorpresi dalle sua condizioni. Le prove di resistenza e quelle di stabilità del ginocchio operato sono state superate bene, tanto che il giocatore è stato dovuto frenare per evitare che la sua esuberanza fisica gli facesse correre dei rischi. Tutto procede per il meglio, in attesa del sua ritorno in campo.


Diawara, Pastore e Zappacosta: i “nuovi” rinforzi

CORRIERE DELLA SERA - Alla luce di un mercato all'insegna del risparmio, caratterizzato dalla ricerca spasmodica di occasioni a parametro zero, la Roma può sorridere considerando che i primi tre acquisti se li troverà già in casa. Rispetto all'ultima gara disputata dalla squadra di Fonseca ormai più di due mesi fa, alla ripresa il tecnico potrà fare affidamento su tre elementi che prima di adesso non erano stati quasi mai a disposizione: si tratta di Davide Zappacosta, Amadou Diawara e Javier Pastore che possono essere considerati recuperati a tutti gli effetti. Buone notizie anche da Zaniolo:  i test sulla stabilità e la resistenza del ginocchio infortunato hanno dato risultati positivi e dovrebbe ricominciare a lavorare in gruppo tra una quarantina di giorni.