La Roma vuole riscattare Mkhitaryan, ma l'affare si complica

La Roma ha più volte manifestato la propria volontà di riscattare Henrik Mkhitaryan, ma non sarà affatto semplice.
Infatti, come riferisce calciomercato.com, l'Arsenal vorrebbe 17 milioni per lasciare partire il giocatore e non avrebbe intenzione di scendere al di sotto di questa cifra. La Roma, d'altra parte, considera troppo alta la richiesta dell'Arsenal ma potrebbe fare uno sforzo che richiederebbe anche la disponibilità di Mkhitaryan di rinunciare a 2 milioni di stipendio e di spalmarsi l'ingaggio fino al 2024.
Una situazione molto complicata, con la Roma si sta già guardando intorno in cerca di alternative.


Pau Lopez: "Il virus non sparirà a breve, bisogna imparare a conviverci"

Pau Lopez, portiere della Roma, ha risposto alle domande dei tifosi giallorossi in una diretta Instagram dal profilo ufficale della società:

Com'è stato il ritorno a Trigoria?
"Bello, la situazione ora è diversa, dobbiamo scendere in campo con la mascherina, rispettare tutte le indicazioni".

Come vi state allenando?
"La squadra è divisa in gruppi, 4 calciatori per ogni campo. Noi portieri ci alleniamo due alla volta, per noi è cambiato poco, ma comunque dobbiamo rispettare le precauzioni".

Cosa pensi sul ritorno in campo?
"È il momento di iniziare a convivere col virus, noi come tutti i lavoratori. C'è bisogno di tornare a lavorare, anche nel mondo del calcio. Non ci sono solo i calciatori, ma tutte le persone che hanno bisogno di lavorare. Il virus non sparirà a breve, quindi bisognerà imparare a conviverci. Abbiamo questi due mesi per capire come convivere col virus e per farci trovare pronti per la prossima stagione".

Come hai scelto di fare il portiere?
"Mio padre faceva il portiere nel paesino dove abitavo. Mi è sempre piaciuto vederlo e mi sono messo in porta per lui".

Come ti trovi con Mirante e Fuzato?
"Benissimo. Mirante mi ha aiutato molto dall'inizio, sempre col sorriso. Ha un peso importante nello spogliatoio".

Com'è vivere in Italia?
"L'Italia è simile alla Spagna. Si trova tutto, mi trovo bene con la gente, la pasta è incredibile".

Differenze tra calcio italiano e spagnolo?
"Qui il calcio è più tattico. Io non seguivo il calcio italiano, quando sono arrivato qui non conoscevo i calciatori ed è stato difficile all'inizio".

La parata col Genoa a Marassi?
"La cosa difficile era che il cross veniva dalla mia destra e quando l'avversario colpisce la palla stavo andando a sinistra. Quindi mi ha preso in controtempo".

Più difficile quella parata o quella a Bologna?
"Quella a Bologna. La situazione era frenetica, ho dovuto scegliere in fretta di uscire. Questa è una cosa che mi ha insegnato Savorani, gli ho tolto spazio uscendo e l'ho preso di sorpresa".

Come hai allenato la reattività a casa?
"Non l'ho allenata, è impossibile. Abbiamo fatto soprattutto esercizi di froza sulle gambe, ci mandavano un programma quotidiano, era diverso dal solito, ma era quello che potevamo fare".

Posto preferito di Roma?
"Mi piace molto passeggiare a Villa Borghese con i miei due figli".

Un portiere a cui ti ispiri?
"Ho provato sempre ad imparare da tutti quelli che vedevo in tv, anche oggi cerco di imparare da tutti i portieri con cui mi alleno o da quelli che vedo in tv. Non ce n'è uno in particolare".

Hai visto la Casa di Carta?
"Si, certo".


Perrotta: "Lo scudetto non vinto è un grandissimo rammarico. Oggi vivo la Roma come tifoso"

Simone Perrotta, ex giocatore della Roma dal 2004 al 2013 e Campione del Mondo con l'Italia nel 2006, ha parlato ai microfoni di Radio Radio della situazione attuale e del suo passato giallorosso:

Sulla situazione attuale.
"Sto un po’ come tutti. Sono stato in casa per tantissimo tempo. Mia moglie mi ha detto: “Esci, altrimenti dovrai riabituarti alla vita sociale”. Quindi ho iniziato ad andare a fare la spesa. Bisogna tenere l’attenzione alta perché ancora non è finito nulla".

Sulla trasformazione spallettiana del suo ruolo.
"Se il mister mi ha trovato quella posizione da incursore è perché gli ho dato modo di farlo e avevo le caratteristiche giuste. È stata sicuramente una buona intuizione, io ne ho giovato per tutta la mia carriera. È stato comunque un dare e avere: Spalletti, grazie anche alla disponibilità di Totti, Taddei, Mancini, ha fatto sì che anche la sua carriera avesse una svolta. È stato un allenatore importante, ma noi siamo stati altrettanto importanti per lui".

La partita che vorresti rigiocare?
"Penso alle finali che abbiamo giocato e vinto. Ci sono anche partite in cui non si è vinto, che però avevano una grande atmosfera. Più che la partita in sé, mi piacerebbe rivivere la preparazione, lo spogliatoio…".

Sullo scudetto perso contro l’Inter.
"Evidentemente non lo meritavamo. C’è stata una squadra che lo ha meritato di più. È stato un grandissimo rammarico, avremmo voluto vincerlo. Mi manca tantissimo non averlo fatto, avevamo le capacità per riuscirci. L’Inter ha avuto una continuità di risultati pazzeschi e più forza nel raggiungerlo. Noi pensavamo di averlo già vinto in un determinato momento di quella stagione. Avevamo fatto una rincorsa pazzesca, una volta superati pensavamo di aver raggiunto l’obiettivo. Sfortunatamente non era così. Ognuno ha ciò che si merita alla fine".

Com’era il rapporto tra Totti e Spalletti?
"Fino a quando c’ero io molto positivo. Non so cosa sia successo dopo perché non giocavo più".

Totti visto da vicino chi era? Era un grande leader?
"È stato leader, un  grandissimo giocatore e romanista. È stato determinante per ogni successo ottenuto. Chi ha avuto la possibilità di frequentarlo ha avuto modo di conoscerlo nel profondo. È una persona eccezionale, di umiltà disarmante. Mette il bene comune davanti a quello personale. Poi quando era in campo si sentiva, faceva sempre la differenza. Quello che è successo tra lui e Spalletti non lo so, anche se lo sapessi non ve lo direi".

Come vivi oggi la Roma?
"La vivo come tifoso. Quando ci hai giocato ti entra dentro. Quando smetti viene fuori la passione. Non è una Roma dimensionata. Lavora bene. Farebbe piacere a tutti vederla nelle prime posizioni, però ci sono le altre. Se il campionato fosse continuato sarebbe arrivata tra le prime quattro. La carica che ti dà lo stadio ti dà la forza di fare di più. La Roma ha le qualità per entrare in Champions".

Che rapporto avevi con Sensi?
"Sono stato sfortunato su questo. Quando sono arrivato si è ammalato. Non ho avuto un rapporto particolare con lui. All’inizio mi disse: “Starai con noi per tanti anni”. È stata l’ultima volta che ci ho parlato personalmente. Il primo anno veniva a farci qualche strigliata in spogliatoio".

Come andava gestito l’addio di Totti dalla Roma?
"Sono cose troppo delicate da poter dire ha ragione uno o l’altro. Dispiace a tutti vedere Francesco fuori dalla Roma. La città si identifica con lui. Vederlo fuori crea dispiacere. Non voglio sbilanciarmi. Non è corretto. Francesco è la storia di questa società".

Su Burdisso.
"Personaggio di cultura, serio. Non lasciava niente al caso. Sapeva analizzare tutto quello che ci capitava con estrema lucidità. Sono sicuro che nel suo mestiere farà altrettanto bene".


Veretout: "Sono molto contento di tornare a Trigoria e rivedere i miei compagni"

Jordan Veretout, giocatore della Roma, è stato protagonista del programma "At Home" in onda su Roma TV. Questa un'anticipazione delle sue parole nell'intervista che andrà in onda alle 19:30:

 

Come ti senti?
Mi sento bene, spero che tutto possa riprendere per il meglio, questo è stato un periodo molto difficile”.

 

Sei diventato un esperto di gioco per bambini…
Sì, quando smetterò di giocare a calcio farò questo (ride, ndr)”.

 

Le tue figlie ti hanno tagliato i capelli?
Sì, loro con mia moglie si sono divertite a tagliarmeli, sono contento (ride, ndr)”.

 

Le prime sensazioni negli allenamenti a Trigoria?
Molto buone, sono molto contento di tornare a Trigoria, rivedere i miei compagni di squadra. Noi rispettiamo tutte le norme di sicurezza, poi lavorare in campo mi piace e sono contento, spero che tra poco potremo nuovamente allenarci tutti insieme, questo è un periodo difficile ma sono contento. Speriamo di riprendere in campionato con sicurezza”.

 

Quanto ti è mancato il pallone?
Tanto, ne avevo presi 2-3 e ci ho giocato a casa. Sono contento di aver ripreso gli allenamenti”.

 

C’è attesa per gli allenamenti di gruppo…
Adesso dobbiamo fare tutto bene come ci è stato detto, con mascherine e andare nelle nostre stanze personali, fare attenzione a essere distanti tra di noi. Facciamo di tutto per allenarci bene e in sicurezza”.

 

Sarà fondamentale questo tempo per allenarsi a Trigoria ed eventualmente riprendere il campionato…
Sì, a casa abbiamo fatto un grande lavoro ma sul campo è diverso. Come ho detto prima, mi manca allenarmi con tutti i miei compagni, spero possa accadere presto”.

 

Le iniziative del club?
La Roma ha fatto un grande lavoro e sono molto felice di far parte di questa squadra, la società ha fatto un grande lavoro con Roma Cares e ha aiutato molto le persone, ha fatto di tutto per combattere il Coronavirus con le donazioni. Sono molto contento della società, ha aiutato tantissimo”.


Lega Serie A, convocata un'assemblea in via d'urgenza per il 13 maggio

La Lega Serie A, tramite il proprio sito ufficiale, ha diramato un comunicato sulla prossima assemblea in via d'urgenza in videoconferenza convocata per 13 maggio 2020.
Questi i temi che verranno trattati:

1 - Verifica poteri.
2 - Approvazione verbale del 21 aprile 2020.
3 - Comunicazioni presidente.
4 - Comunicazioni AD.
5 - Aggiornamento sui rapporti con i licenziatari dei dirtitti audiovisivi 2018-2021.
6 - Aggioernamento sulla ripresa dell'attività sportiva.
7 - Azione risarcitoria danno derivante dal cartello operato ai danni della Lega da IMG/MP&Silva/B4.
8 - Compensi consulenze legali studio BonelliErede.
9 - Varie ed eventuali.

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Cicinho: "La Roma non sapevo del mio problema, non ne parlavo con nessuno"

Cicinho, ex giocatore della Roma dal 2007 al 2012 con due parentesi in prestito al San Paolo ed al Villareal, ha parlato del suo trascorso giallorosso ai microfoni di gianlucadimarzio.com:

La carriera?
Ho avuto la fortuna di vincere con il Real Madrid, la Roma e il Brasile, ma il momento migliore resta la vittoria a Tokyo per 1-0 contro il Liverpool. Conservo quell’immagine nel cuore”.

I trofei con la Roma?
La gioia dei tifosi non posso dimenticarla. Mi sorprende sia l’ultimo trofeo vinto (Coppa Italia 2007/2008, ndr) perché hanno sempre avuto grandi squadre con Totti, De Rossi e molti altri. Mi sento privilegiato, ho inciso il mio nome nella storia della Roma”. 

I problemi con l'alcool?
Giocare in Italia era un sogno, il mio amico Doni mi chiamò insieme a Totti. La Roma non mi ha aiutato, ma perché non sapeva nulla del mio problema. Non ne parlavo con nessuno. Tornavo a casa da Trigoria e mi mettevo a bere birra e fumare. Mi allenavo sempre, però non avevo voglia di giocare. Guardavo la convocazione: se c’era il mio nome bene, altrimenti andava bene comunque”.


Capello: "Alla Roma ho dovuto fare una rivoluzione, cancellare quello che era consuetudine"

VIRGINIA RIFILATO - Fabio Capello, ex allenatore della Roma vincitrice dello scudetto 2001, ha parlato del suo passato in giallorosso ai microfoni di Sky Sport:

Dzeko?
"
Il carattere di van Basten l'ho trovato in Ibrahimovic, Dzeko ha qualità, tecnicamente però Van Basten aveva qualcosa di più, però Dzeko è uno di quei giocatori, in questo momento, a livello di attaccante, che ha qualche cosa di simile". 

Il segreto del tuo successo con la Roma è stato quello di aver messo in discussione tanti principi che valevano prima di te in una città come Roma? 
"Sono d'accordo. Ho dovuto fare una rivoluzione, tutto quello che era consuetudine l'ho cancellato. Ho dovuto fare tutto completamente nuovo. Erano abituati a lavorare in una certa maniera, c'era pigrizia nello spogliatoio, tanto per raccontare un fatto per capire come fossero abituati i giocatori: Sensi mi porta a Trigoria a vedere gli impianti, mi fa vedere le camere e non erano il massimo della vita, poi mi fa vedere quelle del settore giovanile. Dissi al presidente che la prima squadra avrebbe dormito nelle camere del settore giovanile e viceversa. Ci ritroviamo dopo la preparazione e i giocatori mi chiedono del perché non fossero più nelle vecchie camere, in quanto comode per scendere direttamente negli spogliatoi. Ho risposto che fosse meglio andare nelle stanze nuove con l'aria condizionata. Ecco c'era la pigrizia di fare 50 metri per andare negli spogliatoi, tanto per capire com'era la mentalità della squadra. Ho dovuto lavorare con questo e su quello che era stata la forza e il problema di Roma: le radio. Nella prima conferenza stampa dissi che avrei parlato solo con le radio nazionali, non quelle del GRA". 

È vero che non hai avuto un buon rapporto con Totti? 
"È una leggenda metropolitana. Con Totti non ho mai avuto nessun problema, l'ho sostituito una volta contro la Juventus. Forse gli chiedevo di più, di essere meno romano, nel senso di essere meno pigro, lui poteva fare tutto e di più. Mai messo in discussione né la forza né la qualità del calciatore, anche il rapporto umano, anzi se devo dire una cosa, oggi la racconto, consigliai a Totti questo: non regalare i soldi al procuratore. Gli dissi che uno come lui, con un commercialista, un avvocato per fare i contratti ed era ok. Un giocatore del genere non ha bisogno del procuratore secondo me".


Senza soci Friedkin si ferma

IL TEMPO - AUSTINI, BIAFORA - Si raffredda l’asse tra Boston e Houston. Con la pubblicazione della semestrale la Roma ha ufficialmente confermato che la trattativa tra Friedkin e Pallotta non è ancora tramontata definitivamente ed è rallentata per effetto della diffusione del Covid-19, ma l'affare ha imboccato una strada in salita e sono giorni di profonde riflessioni. L'imprenditore texano ha per il momento ridotto al minimo i contatti con la controparte - qualche telefonata è andata in scena la scorsa settimana - dopo essere stato vicino a diventare il secondo proprietario statunitense della storia della società capitolina. Emerge ora un retroscena inedito sulla trattativa: alcuni fondi d'investimento europei avevano deciso di affiancare l'imprenditore texano nell'operazione. Si era arrivati a un passo dalle firme, poi lo stop dovuto alla pandemia. E i danni conseguenti per la Roma e l'economia mondiale. A complicare ulteriormente l'esito del deal va registrata la difficoltà di Friedkin di confermare la presenza al suo fianco di soci di minoranza. L’attuale situazione di incertezza sul futuro del campionato e sui conti della Roma non scalda gli animi di possibili investitori, in generale poco propensi ad accettare di completare una trattativa sulle cifre ventilate da Pallotta anche negli ultimi tempi: il presidente giallorosso ha fatto sapere ai soci di minoranza all’interno di AS Roma Spv Llc (la controllante), che hanno intentato una class action contro il patron giallorosso, che un punto di svolta per il ritorno sul loro investimento è rappresentato da un prezzo di cessione superiore ai 640 milioni. L'intenzione del gruppo Friedkin è invece di rivedere notevolmente le cifre precedentemente stabilite (c’è da riorganizzare anche la struttura dell'eventuale acquisto): la nuova valutazione fatta in Texas del pacchetto Roma si aggirerebbe intorno ai 450 milioni, ma bisogna capire fino a che punto sarà disposto a scendere sul prezzo Pallotta. Nel frattempo si è iniziato a muovere il mondo della finanza, alla ricerca di una possibile alternativa al gruppo texano. Lo scorso ottobre era stato dato mandato a Goldman Sachs di trovare una soluzione per permettere a tutti gli investitori di uscire dall’affare Roma e ora la banca d'affari sta sondando il terreno nei mercati internazionali: l’esplorazione, effettuata anche sugli imprenditori italiani, non ha fino adora dato i frutti sperati. Intanto questa mattina a Trigoria riprenderanno gli allenamenti individuali dopo i tre giorni di visite mediche, svolte direttamente all’interno del centro sportivo. «Abbiamo diviso la squadra in gruppi, che si alterneranno in tre turni nel corso della mattinata. Su ogni campo ci saranno solo quattro calciatori e un membro dello staff tecnico, con un medico e un fisioterapista, oltre a un portiere che farà un lavoro specifico. Dopo l'allenamento i calciatori andranno subito a casa» le parole di Zubiria. Intanto il club dovrà vedersela in tribunale con il Newell's Old Boys: gli argentini hanno presentato una denuncia presso la Camera di Risoluzione delle Controversie della Fifa in merito al trasferimento di Ponce e Romagnoli allo Spartak Mosca. L'accusa è di aver aggirato la clausola sulla futura rivendita fissata sul centravanti inserendo nell’operazione il portiere, ceduto ai russi per 3 milioni di euro.


Stadio della Roma, rinviata la vendita dei terreni di Tor di Valle a Vitek

Brutte notizie per quanto riguarda la realizzazione del futuro Stadio della Roma. E' infatti saltata la vendita dei terremi di Tor di Valle a favore del gruppo guidato da Vitek.
La conferma arriva da Martin Nemecek, CEO del CPI Property Group, ai microfoni del giornale E15:

"L’operazione è rinviata. Abbiamo discusso, ma non abbiamo assunto alcun impegno. Alle condizioni finanziarie di cui avevamo parlato, non è possibile concludere l’accordo".


AIC, Tommasi: "La soluzione ora non c'è. Da chiarire la scadenza dei contratti"

Damiano Tommasi, presidente dell'AIC, ha parlato della ripresa degli allenamenti ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli:

"Con l'inizio della Fase 2 si prova a vedere un po' di luce. I nostri comportamenti avranno conseguenze tra 15 giorni, per cui attenendoci alle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico, la speranza è che la luce sia ancora più chiara in futuro. La soluzione ora non c'è. La nostra attenzione è rivolta alle fasce di reddito più basse e alla salute degli atleti. Al di là dell'aspetto della sostenibilità e tutti i conti che si stanno facendo, sicuramente ci sono da tener presente le categoria non professioniste che hanno atleti che però svolgono come professione il calcio. Siamo in contatto con gli altri sindacati europei e di tutto il mondo per la salute, uno dei temi che più ci sta a cuore. La FIFA ha sciolto i dubbi. Se le Federazioni allungano la stagione i calciatori potranno andare anche oltre la scadenza dei contratti. Ma da un punto di vista contrattuale, è complicato intervenire. È uno dei temi che non è stato ancora ben chiarito. Ci sono anche calciatori di Serie B e Lega Pro che hanno contratti in scadenza, per cui è bene che venga data una soluzione uguale per tutti, senza disparità di trattamento. La FIFA ha dato quest'apertura per allungare le stagioni, quindi dal punto di vista sportivo questo tema è superato. Ma c'è da capire dal punto di vista contrattuale".


Cervone: "Se si può si deve chiudere la stagione sul campo. Spero arrivi Friedkin"

Giovanni Cervone, ex portiere della Roma dal 1989 al 1997, ha parlato della sua ex squadra e della possibile ripresa del campionato ai microfoni di TMW Radio:

La preoccupa il futuro della Roma?
"Sicuramente non è una situazione semplice. Tutti erano sicuri, prima che esplodesse la pandemia, che Pallotta vendesse. Si parla di un tetto d'ingaggio e cessioni importanti, compresa quella di Dzeko, non ti fanno pensare ad un futuro positivo. Tutto però può cambiare da un momento all'altro. Tutti erano pronti a ripartire con un'altra proprietà. Se dovesse rimanere Pallotta, non deve smantellare quel poco di buono che si è creato. Friedkin? Spero arrivi".

Teme possa perdere Zaniolo e Pellegrini?
"Da quello che si legge, Zaniolo mi sembra che la Juve sia in pressing. Se dovessero servire i soldi, sicuramente sarà un affare che faranno, come è successo con Luca Pellegrini lo scorso anno. Al di là della volontà del ragazzo, che ha detto che vorrebbe rimanere, se la Juve si presenta con una buona offerta, può andare via. Bernardeschi più soldi? Non so come sta, a Roma serve uno con entusiasmo e voglia. Uno che esce dalla Juve difficilmente accetta volentieri una squadra come la Roma. Ambisce ad andare ad una squadra superiore".

Lei ripartirebbe con la stagione?
"Già ora, se si dovesse ripartire, si deve riprendere in sicurezza. Se si può, si deve chiudere la stagione sul campo".

Si riprenderà a giocare?
"La Germania riparte ma la Francia ha chiuso. In Olanda e Belgio si sono fermati. La UEFA non ha questa forza che tutti pensano. Ha dato un indirizzo ma non tutti lo hanno seguito. E questo mi sembra strano. Se dà una linea, tutti dovrebbero seguirla".


Spadafora, Ministro dello Sport: "Attendiamo il protocollo della FIGC. Non potremmo attuarlo anche ad associazioni minori"

Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport, ha parlato alla Camera circa la possibile ripresa del campionato:

"Calcio? Sta iniziando il vertice tra FIGC e Cts sul protocollo della Federcalcio. Attendiamo i risultati di questa valutazione. Non sarà possibile applicare lo stesso protocollo di Serie A e Serie B ad associazioni minori e dilettantistiche per cui il protocollo sarà diverso. Nel prossimo decreto ci sarà un fondo a disposizione delle società dilettantistiche. Nel Dpcm in vigore dal 18 maggio il mio auspicio è che in quel decreto possa esserci la data certa per la riapertura dei centri sportivi ancora chiusi. Stiamo lavorando in questo senso".