Per andare oltre

INSIDEROMA.COM - ALESSANDRO CAPONE - Il treno correva al ritorno da Monza per tornare a Roma sabato notte così come correvano anche i pensieri. La stanchezza mitigata dalla felicità per una vittoria che entusiasma e da ancora più forza. Ed è proprio li, prima che il sonno prendesse il sopravvento e con i vestiti ancora un po bagnati dalla pioggia brianzola, che hai iniziato a pensare alla prossima emozione, quella di stasera.

All’ennesima notte di coppa da attendere e da vivere fino in fondo, tutti insieme. Oggi quell’attesa è finita e ogni ora che passa ti avvicina al momento in cui salendo su quel seggiolino e guardando verso il campo tutto avrà di nuovo inizio. Le braccia al cielo e una sola voce a spingere la città oltre il prossimo ostacolo. Ostacolo inglese, terra in cui spesso si è faticato molto ma questo lo vedrai tra sette giorni.

Oggi è casa come in famiglia, sicurezza e serenità, passione per il giallo ocra e il rosso pompeiano e sostegno alla nostra città. Oggi è quel respiro europeo che riempie i polmoni ininterrottamente da due anni e mezzo. Un respiro profondo spezzato solo per un momento da un “destino” (inglese guarda un pò...) e che è ripreso senza privare di ossigeno e aria che anche stasera si è pronti a tirare fuori fino a rimanere senza voce.

Tutti insieme per far scuotere la rete avversaria senza pensare a discorsi da maestri di gioco o ad inventori di filosofie ma solo all’emozione e all’appartenenza. Non c’è ragione nel sentimento, solo cuore e passione. Cuore che batte al ritmo di cori che ti danno l’essenza di tutto questo che a parole non è possibile spiegare. Ma chi ce l’ha dentro lo capirà nella sua testa, lo sentirà nell’anima, lo vivrà sulla sua pelle.

E allora…non fermiamoci…ripartiamo dall’ultima serata per costruirne delle altre…PER ANDARE OLTRE E OLTRE ANCORA…CARICA!

a cura di Alessandro Capone


Conferenza Stampa De Rossi e Mancini: "Sarà una partita complicata, ma noi siamo la Roma"

Daniele De Rossi e Gianluca Mancini, rispettivamente allenatore e difensore della Roma, hanno parlato in conferenza stampa alla vigilia dell partita di Europa Leage contro il Brighton:

PAROLE DE ROSSI

Cosa pensi del Brighton? Che difficoltà ti aspetti? Il tuo rapporto con De Zerbi?
"Ho una bel rapporto con De Zerbi sin da quando ero calciatore. Dopo le prime partite da allenatore chiacchieravamo ed esprimevo la mia ammirazione nei suoi confronti per il tipo di gioco che proponeva. De Zerbi ha idee brillanti, è un allenatore innovativo. Il Brighton ha tanti giocatori bravi, sarà una partita complicata".

L'Olimpico sold out può rappresentare un'arma in più?
"Dobbiamo regalargli un'altra notte felice. L'unione delle due cose sarà molto importante, per qualsiasi calciatore venire a giocare in quest'atmosfera sarà bello, ma anche il Brighton è abituato a giocare in stadi caldi. Qui però troveranno maggiore passione e calore".

Che partita ti aspetti? Il nono posto del Brighton in campionato quanto può valere considerando la Serie A? Giocherà a tre o a quattro in difesa?
"Non è facile fare il paragone sul loro nono posto e in che posizione sarebbero in Italia. Il Brighton è un club emergente, è stato bravo Potter a creare qualcosa, ma ora De Zerbi sta dando un'impronta ancora più riconoscibile. In Italia il Bologna è quarto, è una storia simile. De Zerbi ha creato una cosa simile ai tempi del Sassuolo, non è facile arrivare a quei livelli. Questo traguardo è ripetibile solo se si hanno grandi idee e un società che può investire. Difesa a tre o a quattro? Non te lo dico".

Domani la Roma deve essere più istintiva o riflessiva?
"Si può essere istintivi stando bassi e difendendo in maniera disordinata e si può essere riflessivi cercando di portare la loro squadra a difendere. La Roma è una grande squadra, ma deve rispettare il Brighton anche se la Roma è la Roma. Sarà una bella partita, il Brighton mette a giocare nella propria metà campo per alcuni minuti il Manchester City, l'Arsenal e il Liverpool, a volte però prende imbarcate contro Fulham e Luton. Ci saranno tante partite all'interno della partita, dobbiamo essere bravi a giocarle e a vincerle entrambe sia quando avremo il possesso del pallone sia quando lo avranno loro".

Il ranking può rappresentare una motivazione extra per eliminare il Brighton e conquistare il quinto posto per la Champions?
"Noi giochiamo per vincere e passare il turno, magari possiamo guardare le vittorie delle altre squadre italiane e potrebbero avere un sapore speciale, perché potrebbero avvicinare l'Italia ad avere il quinto posto per la Champions. Bisognerà arrivare quarti o quinti, il ranking lo guardiamo il giusto, come una storiella 'Se vi comportate bene vi facciamo questo regalo'. Non possiamo fare cose diverse oltre a vincere le partite, ma se le altre italiane vincono potrebbe rappresentare un vantaggio anche per noi".

Un bilancio del tuo operato?
"Mi aspettavo tre punti in più in campionato, sarebbe stato perfetto (ride). Sono soddisfatto e tanto consapevole che non abbiamo fatto niente. Questa città in particolare potrebbe cambiare i giudizi in un secondo se dovessero cambiare le cose, quindi cerco sempre di tenere i ragazzi con la testa dentro Trigoria e fuori dai social e dai giornali. Si diventa molto bravi velocemente e molto scarsi allo stesso tempo. Sono soddisfatto di ciò che ho creato con i giocatori, anche se già c'era qualcosa, ma creare un rapporto da allenatore è come ripresentarsi alla stessa persona sotto un'altra veste e non è automatico creare un rapporto. Stamattina ho riguardato l'allenamento di ieri, la squadra non solo ha capito le mie idee, ma credono ciecamente a ciò che dico e si trovano anche bene. Per ora c'è stato tutto, ma allo stesso tempo niente perché mancano due mesi di fuoco".

Come sta Karsdorp? L'alternanza Spinazzola-Angelino è legata a necessità tattiche?
"Karsdorp vediamo oggi come starà, ha alternato giorni in cui si sentiva bene ad altri in cui non era al top. Impazzisco per Spinazzola e Angelino, sono due giocatori di altissimo livello. Sono diversi tra di loro, a volte la scelta può dipendere dall'avversario, altre volte però è legato al turnover o alle mie sensazioni. Non ci sono strategie preparate prima. Ora stanno bene fisicamente, posso contare al 100% su entrambi".

Per Bove hai immaginato qualche ruolo differente? Ad esempio sulla fascia
"Prima di Monza leggevo che Bove aveva con Mourinho una media di 62 minuti a partita, mentre con me 59, quindi non ci sono grandissime differenze. Ovviamente ha iniziato meno partite con me, ma nella mia prima partita in Serie A è stato il migliore in campo. Ho grandissima fiducia in lui, al suo fianco ci sono Cristante, Paredes e Pellegrini, i quali stanno giocando molto bene e per questo motivo sta trovando meno spazio. Non vedo Bove esterno di fascia, vorrei giocator più offensivi di lui in quel ruolo. In un futuro non troppo lontano lui potrebbe essere un buon mediano davanti alla difesa, tecnicamente è molto meglio di quanto si pensa, deve solo lavorare tanto sui tempi di gioco e sulla lettura delle azioni e lo stiamo facendo a fine allenamento. Ha una capacità di corsa che gli permette di coprire tanto campo, ha anche dei piedi buoni, deve solo mettere la sua capacità tecnica all'interno della partita per capire quando fare due tocchi o quando portare palla. Queste cose le migliori con il tempo, io da giocatore inizialmente ero un box to box, poi sono diventato un pensatore. Spero che nessuno gli metta fretta, deve rimanere con questa testa, come essere umano è il ragazzo da far sposare alle proprie figlie. Si sta comportando bene dal punto di vista professionale, è sempre il più sorridente quando vinciamo anche se gioca di meno. Non potrei essere più contento di lui. Nel suo percorso alla Roma ci sta essere la prima riserva, non è una cosa della quale deve vergognarsi. Nel percorso di miglioramento c'è questo suo bisogno di migliorare alcune cose, ma quando entra gioca sempre bene e conto molto su di lui. A Rotterdam ha giocato titolare e lo ha fatto benissimo".

Quanto pesa il fattore esperienza in queste gare? Il gap con la Premier si è assottigliato?
"L'Italia si sta rilanciando dopo anni in cui la Premier sembrava irraggiungibile per valore, anche se probabilmente lo è ancora per incassi. Quando ci sono calciatori senza esperienza ci può essere un contraccolpo in queste partite, ma in quel momenti ti aggrappi al campo e alle cose che conosci. Il gap di esperienza che ha il Brighton con noi sarà colmato dalla conoscenza che hanno del campo, quindi noi dovremo mettere altrettanta conoscenza e intensità per dimostrare sia per l'esperienza sia per il valore dei giocatori di portare a casa la vittoria. Non possiamo aspettarci che loro si mettano paura dello stadio e che ci regalino la vittoria, potranno anche essere emozionati, ma sanno cosa fare in campo. Sarà una partita difficile".

Hai esordito in Champions League e hai realizzato l'ultimo gol della Roma in Champions. Ora ti si chiede di portare nuovamente la Roma in Champions.
"Nell'ultima partita giocata dalla Roma in Champions c'ero io in campo e io ho smesso da 20 anni (ride, ndr). Questo è inaccettabile, la Roma deve stare a quei livelli. Ora a livello societario stiamo meglio rispetto a quando ho lasciato la Roma, sia come investimenti sia come giocatori sia come monte ingaggi. La Roma deve sempre provare ad arrivare in Champions e una volta che ci arriva fa grandi annate arrivando agli ottavi e ai quarti. Il mio destino non è incrociato con questo, la Roma può lottare per la Champions qualsiasi sia l'allenatore. I valori che ci sono nella squadra non sono da squadra sotto il quarto posto".

PAROLE MANCINI

L'Olimpico sold out può rappresentare un'arma in più?
"Sì, ma in campo andiamo noi e dobbiamo essere bravi a trascinare i tifosi con noi. Non dobbiamo chiedere niente a loro, faranno ciò che fanno tutte le domeniche e siamo contenti di questo. Cercherò di farli cantare ancora di più alla fine della partita".

Potresti giocare a destra nella difesa a tre e mezzo?
"Saper ricoprire più ruoli è un vantaggio per me e per la squadra. Con Fonseca giocai da mediano perché mancava il centrocampo, oggi invece siamo in parecchi sia in difesa sia a centrocampo. Quando una squadra ha tanti calciatori bravi e forti alza il livello di ognuno di noi. Deciderà il mister, l'importante è allenarsi forte e giocare per vincere".

La cosa principale che ha introdotto De Rossi nella Roma?
"Ha portato freschezza e idee nuove, noi cerchiamo di capire ciò che ci chiede e ci stiamo riuscendo, anche se non abbiamo fatto ancora nulla. In due mesi non vinci campionati e competizioni, ma ci ha portato ad avere questo cambiamento dal punto di vista tattico e dal punto di vista degli allenamenti. Il mister ha portato la serenità che ci poteva mancare, non perché Mourinho non ce la dava, ma perché non riuscivamo a ottenere i risultati. Inizialmente De Rossi ha lavorato sulla testa di tutti noi mettendola a posto, poi ci ha trasmesso le sue idee e da lì siamo partiti".

Il passaggio alla difesa a quattro?
"Mi sono trovato bene, quasi tutti noi avevamo già giocato a quattro. L'importante è capire e credere in ciò che ti dice l'allenatore e cercare di assimilare subito i concetti. Non è la difesa a quattro che ci ha portato a vincere sei partite su sette, ma un insieme di cose. A volte domini la partita e fai zero punti, in altre occasioni è il contrario. Il calcio è così, ma l'importante è che 26 giocatori tirano dritto verso un unico obiettivo".

La pubalgia?
"Me la stavo portando un po' avanti da tempo, sapete benissimo il periodo che abbiamo passato alcuni mesi fa, quando non avevamo difensori centrali disponibili. Ho dovuto stringere i denti, ma non voglio passare da eroe, l'ho fatto perché potevo giocare. Con il cartellino giallo preso a Milano ho avuto la possibilità di avere alcuni giorni disponibili per recuperare, mi sono fermato 10/12 giorni e mi sono allenato. Ora non sento più dolore, sto bene".


Conferenza Stampa De Rossi: "Il Monza è una squadra forte, ma siamo pronti su tutto"

Daniele De Rossi, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita di campionato contro il Monza:

Sono tutti disponibili a parte Abraham e forse Karsdorp. La gestione Dybala visti i prossimi impegni ravvicinati?
"Stanno tutti bene, a parte Karsdorp che non verrà con noi per un fastidio al ginocchio, nulla di grave ma ha bisogno di una gestione un po' più lunga. Sono serenissimo perché metteremo la squadra che penso ci potrà permettere di vincere la partita. Dybala? Sta bene, non so quante volte ha giocato 110 minuti e poi 90 tre giorni dopo, penso sia un discorso psicofisico: si trova bene, è felice, quando fai tripletta anche qualche acciacco sembra meno fastidioso"

Palladino-De Rossi. Come te l'aspetti il Monza?
"Nelle ultime partite hanno cambiato qualcosina, hanno ottenuto risultati positivi e un po' di dubbio ce l'abbiamo. Dobbiamo essere pronti ad affrontare una squadra che imposti a tre o costruisca a quattro, siamo pronti su tutto. Incontreremo una squadra forte, è un allenatore che stimo particolarmente, abbiamo fatto il corso insieme, ci è scoppiata questa cosa in mano insieme, a lui un po' prima, e ci siamo sentiti anche qualche giorno fa. Il futuro è dalla sua secondo me, domani ovviamente proveremo a batterlo"

Si può dire che la Roma sia più famiglia di ieri?
"Io non so com'era ieri, posso aver sentito qualcosa, qualcuno può avermi raccontato qualcosa ma non è il mio lavoro. Cerco di gestire come ho fatto alla Spal, quando i risultati magari non erano positivi e non è molto diverso da quando gestivo lo spogliatoio da capitano o senatore, è ovvio che c'è un ruolo e ci sono scelte da fare diverse. Quando sei capitano sei amico di tutti, quando sei allenatori dodici o tredici in panchina li mandi. Se non siamo famiglia, stiamo andando nella direzione per diventarlo: è quella la maniera di vivere lo spogliatoio, la squadra, la propria professionalità. Se si sta bene si viene un'ora in più per fare una postura o una terapia. I calciatori secondo me devono essere felici di venire al campo e di fare tanta fatica, felici di venire a fare un lavoro che fisicamente e mentalmente deve renderti forte. Siamo felici di venire al campo, veniamo qui dalle 07:15 fino al pomeriggio, oggi fino alle 19.40. Loro devono sapere che avranno un allenatore, uno staff famigliare, degli amici, ma devono venire a fare il lavoro loro altrimenti il nostro atteggiamento, per forza di cose, dovrebbe cambiare"

La tripletta di Dybala col 3-5-2 è stata solo una casualità? Lukaku per la prima volta è stato messo in discussione ma è entrato molto bene, a che punto è?
"Ha fatto gol su rigore, uno da 30 metri e uno su un inserimento dei suoi: non c'è nulla di tattico che non gli permetta di fare questo quando giochiamo a quattro, è soltanto una casualità il cambio del modulo. A quattro in passato ha fatto grandi cose, se analizziamo i gol sono tutte situazioni che possono capitare anche se giocassimo 5-5-0. Romelu messo in discussione non so cosa intendi, tutti siamo messi in discussione, Dybala idem, io per primo. A volte le scelte sono in funzione del rendimento, altre perché magari ha giocato cento partite per 90 minuti. A Frosinone l'ho levato perché non stava giocando benissimo nel primo tempo, la condizione di Lukaku è quella di un giocatore che è una stella come dici tu e entra, fa a spallate con tutti, corre come un matto Condizione migliore per un giocatore non esiste. Il giocatore che gioca tutte le partite è contento, quello che quando lo togli entra e si comporta come farebbe un ragazzino alla prima presenza è il giocatore perfetto per ogni allenatore. Sorprendente? Ma è il suo lavoro, cosa deve fare? Sarebbe sorprendente se entrasse col muso, fa il fenomeno, non corre. In questo spogliatoio non ne vedo nessuno. Da giocatore era forse una delle cose che mi dava più fastidio, quando entri in campo in allenamento devi andare forte e in partita devi andare ancora più forte"

Lei ha creato una bolla sportiva, attorno a lei però sembra esserci una situazione da lavori in corso. Percepisce questa area di smobilitazione?
"No, siamo bravi noi ed è brava la società a metterci a disposizione tutta questa serenità. I risultati ci stanno aiutando, diciamo che noi siamo un'ala distante, anche fisicamente, dal resto della società. Se vai ai centri del Manchester City o altri, la prima squadra non si accorge neanche se scoppia una bomba perché stanno proprio da un'altra parte. Le grandi società riescono a mettere la squadra in una condizione ideale per concentrarsi sul lavoro ed è quello che sto facendo io. Non sono insensibile a quello che succede ma mi devo interfacciare con la società per quello che riguarda il mio ruolo, la società, con Lina, con Maurizio, quelli che ci sono ora, sono a disposizione mia a 360 gradi per 24 ore al giorno. Se alzo il telefono, fusiorari permettendo, posso parlare con Ryan e Dan e sono sempre lì a disposizione quindi non posso lamentarmi di nulla. Noi dobbiamo concentrarci sui risultati, l'atmosfera a me sembra molto positiva, non credo stiano succedendo tante cose diverse da quelle che succedono in altri club"

Smalling può essere impiegato a quattro o deve sistemare ancora qualcosina?
"Magari è solo una premura esagerata mia, magari avrebbe fatto ancora meglio a quattro. È solo che quando non giochi da molto non sei abituato a certe scalate, a certi spazi e la mia idea era mettergli due cani da guardia ai lati che lo facessero stare comodo. In futuro sarà un giocatore molto importante per noi a prescindere dallo schieramento"

Paredes giocherà domani? È ancora più al centro, è migliorato in alcuni posizionamenti come diceva?
"Non perdiamo neanche tempo a parlare della gestione del pallone anche se gli sto chiedendo cose diverse rispetto a quelle che erano state le sue abitudini. È un giocatore intelligente, lo è anche in non possesso dove però era troppo istintivo. Avevo compagni che prendevano bei voti perché facevano dieci scivolate e recuperavano quattro palloni, io magari ne facevo una ma altre volte, temporeggiando, permettevo ai miei compagni di recuperare. Difensori e centrocampisti devono essere riflessivi secondo me"

Nelle rotazioni dei difensori centrali, c'è l'opzione del tre e mezzo di Spalletti che conosci bene?
"Sì, potrebbe. Mancini è uno che ha calcio in testa, è uno di quelli che giocando da centrocampista centrale che più mi ha riempito, secondo me lo ha fatto benissimo con Fonseca. Abbiamo tre terzini destri bravi e secondo me anche Angelino può giocare a destra, naturalmente con attitudini diverse"

Il Monza ha messo in difficoltà un po' tutti e sa andare sulle fasce, la Roma sembra soffrire quelle situazioni
"All'andata anche il Monza, in dieci, fece una grande partita. Sono meno aggressivi del Torino o dell'Atalanta. Sui cross è importante la marcatura in area, a volte quello che conta è la gestione di quel cross, sul gol di Zapata le marcature sono giuste ma quello che magari andava fatto era un supporto in più ad Angelino contro Bellanova visto che avevamo preparato la gara anche su questo, sapendo che ha una gamba differente rispetto al nostro"

 


Conferenza Stampa De Rossi: "Il Torino è una squadra difficile da affrontare, soprattutto dopo 120 minuti di partita. Ma ci faremo trovare pronti"

Daniele De Rossi, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato contro il Torino:

Come gestirai il turnover?
"La squadra sta bene di testa, c'è entusiasmo e si sta bene dentro lo spogliatoio. Sicuramente qualche strascico fisico ci sarà, quindi qualche cosa pagheremo o comunque dobbiamo cercare di non pagarla facendo delle scelte. Ancora non ci siamo allenati praticamente, oggi nel pomeriggio vedremo le loro condizioni".

Che Torino si aspetta?
"Squadra difficile da affrontare, ha una identità precisa. Juric è un grande allenatore, è uno dei primi che sono andato a spiare quando era a Verona. Il Torino è la peggio squadra da affrontare dopo 120 minuti di partita, ma abbiamo tanti giocatori e ci faremo trovare pronti. Dal punto di vista difensivo hanno un rendimento da Champions League, inoltre hanno giocatori importanti. Io ho anche un bel rapporto con il vice Paro. Sarà una bella sfida".

Può esserci un po' di sbornia post vittoria? Dopo ogni passaggio del turno la Roma non ha mai vinto l'anno scorso. 
"Non so cosa sia successo l'anno scorso, dipende anche dal calendario. Se dopo gli impegni europei incontri Inter o Juventus è più difficile vincere. Questa sarà una partita tosta, ma non possiamo parlare di sbornia. Se sarà tosta perché entriamo in campo con la testa sbagliata vuol dire che ho fatto tutto male. A Frosinone era un discorso tattico, ma due volte di seguito non lo accetto. Voglio vedere una squadra motivata, che entra in campo per vincere. Ogni partita è la partita della vita, dobbiamo correre, non ci si può fermare. Abbiamo passato i sedicesimi di finale, bello festeggiare per un paio di ore, ma mancano mille partite e dobbiamo pensare alla prossima. Se la squadra entra ubriaca di felicità vorrà dire che l'allenatore avrà fatto un lavoro pessimo".

Turnover?
"Qualche cambio ci sarà, anche se non mi piace cambiare dieci giocatori. Questa volta ci sono stati i supplementari e i rigori. Oggi valuteremo le condizioni dei ragazzi. Ieri ho parlato con loro, voglio capire se saranno pronti per giocare una sfida dispendiosissima".

C'è un atteggiamento diverso tra primo e secondo tempo: da cosa dipende? Hai cambiato qualche cosa dal punto di vista fisico? Prima la Roma partiva lenta e si accendeva, ora il contrario.
"Qualcosa abbiamo cambiato. A Cagliari, Frosinone e Salerno abbiamo giocato meglio nel secondo tempo, a Rotterdam abbiamo pareggiato la partita nel secondo tempo. La tua domanda si può leggere in un'altra maniera. Potresti dire: Fate veramente bene nel primo tempo. Non si possono fare 90 minuti alla stessa intensità. Il Feyenoord ha una grande squadra, non si possono fare 90 minuti come fatti nel primo tempo con l'Inter. Hanno preso le squalifiche per quanto si sono arrabbiati per come stavano subendo. Non credo sia un problema fisico. Il mio obiettivo è fare tutte le partite come il primo tempo con l'Inter, ci vogliono lavoro, tempo e qualità. Dopo 40 giorni di lavoro non sono preoccupato, abbiamo i dati e c'è poco da essere preoccupati".

Come sta Smalling? 
"Smalling sta bene, sappiamo che non può fare 90 minuti, poi magari ci smentirà. Dobbiamo capire se farlo iniziare subito o farlo partire dalla panchina, stiamo valutando questo. Si allena con gli altri, lo vedo più sciolto nei movimenti e lo valuteremo nelle prossime ore”.

Il Brighton?
"Quando mi hanno chiesto la squadra che avrei voluto evitare ho risposto il Brighton. Partita aperta, difficile da preparare. Il Brighton fa male a tante squadre, voglio bene a De Zerbi e lo stimo. Mi ha messo a disposizione i suoi allenamenti, i dati, le conoscenze, anche una parola di conforto dopo l'esonero. Poi le nostre figlie sono diventate amiche a Londra e si incontrano nei Roma Club, è una cosa molto tenera. Questa cosa ci ha unito di più. De Zerbi è un genio, ha portato qualcosa di totalmente nuovo ed è uno dei pochi. Ho massimo rispetto per lui".

Ha parlato con Lukaku? Può partire dal primo minuto? Lukaku-Abraham è una soluzione possibile?
"Quando l’ho visto vicino a Abraham ho pensato subito che avrei voluto farli giocare insieme, ma al momento è un'idea da studiare e su cui lavorare. Poi dobbiamo vedere quando tornerà Abraham, non credo starà subito al 100%. È un’idea che può piacermi ma non è la certezza del mio futuro, idem ora che abbiamo Azmoun come vice attaccante, altrimenti avrei cercato di tenere Belotti. Ma i volevo cercare di sfruttare le fasce. Lukaku? Il momento è di grande gioia, è stato tra i primi a correre verso la Sud dietro a Svilar. Non abbiamo nemmeno analizzato il rigore sbagliato perché capita. So solo che al 120 minuto è scattato, ha dribblato l’avversario e il portiere ha fatto un miracolo. Ci saranno dei momenti dove toccherà la palla e la butterà dentro, è tranquillo e sereno. Se gli attaccanti non segnano per un paio di partite si avviliscono, ma lui ha segnato all’andata con il Feyenoord e non potrei essere più contento di lui".


Feyenoord, Slot: "Preferisco uscire con una squadra come loro. Pellegrini un campione"

Feyenoord, Arne Slot in conferenza stampa:

L’analisi del match?
“È la sconfitta più dolorosa perché ai rigori, però se perdi una finale è come se perdi uno spareggio. Siamo andati vicini alla qualificazione, abbiamo giocato un’ottima partita, ma l’importanza della partita non è comparabile con una finale. Sì, siamo passati in vantaggio poi Pellegrini ha fatto un gol straordinario, abbiamo fatto la nostra partita, potevamo passare in vantaggio ma non ci siamo riusciti”.

Errore sul gol di Pellegrini?
“Dobbiamo riconoscere i meriti di Pellegrini per il gol, la Roma è molto forte sugli esterni, i centrocampisti dovevano ripiegare sulle fasce”.

I rigori?
“È una questione di fortuna, si può allenare ma il miglior allenamento è calciare i rigori in momenti come questo. È una sconfitta amara perché non mi piace perdere, non mi piace uscire per mano della stessa squadra ma la squadra ha giocato una gara molto positiva”.

Karsdorp?
“Non c’è stato niente con lui, qualcuno forse è passato e ha detto qualcosa ma niente di eclatante”.

Perché la Roma è stata superiore?
“La Roma ha dei grandi calciatori, la differenza è stata questa”.


Feyenoord, Slot: "Non siamo intimoriti dall'Olimpico, gli arbitri invece a volte si"

Arne Slot in conferenza stampa presenta Roma-Feyenoord con parole non banali: "Abbiamo lavorato su tutto, dall'impostazione alla pressione, fino alla fase di realizzazione che per noi non è un problema, visto che nelle ultime venti partite siamo sempre andati a segno. Il risultato dell'andata non lascia tranquilli, ma viste le tante assenze resta positivo". Se avremo a disposizione Wellenreuther e Timber sarà meglio, ma giocheranno solo se saranno in condizione. Abbiamo il nostro piano di gioco e cercheremo di costruire, poi un conto è preparare la partita sulla carta e un conto è scendere in campo, ma la strada che abbiamo intrapreso è questa. 

L'OLIMPICO - "È uno stadio che in un certo senso conosciamo bene, speriamo di avere più fortuna rispetto al passato. Questa squadra è cresciuta e questo ti aiuta a gestire la pressione anche in stadi difficili come l'Olimpico". 

ATTACCO AGLI ARBITRI - "Sappiamo esattamente come vanno le cose a Roma. I miei giocatori non ne rimangono colpiti, invece altre persone che sono all'interno delle linee sì (agli arbitri ndr)".


Conferenza Stampa De Rossi e Cristante: "Una squadra ha bisogno di tutti i giocatori. A me interessa solo che la Roma passi il turno, con o senza i gol di Dybala e Lukaku"

Daniele De Rossi e Bryan Cristante, rispettivamente allenatore e centrocampista della Roma, hanno parlato in conferenza stampa alla vigilia dell'incontro di Europa League contro il Feyenoord:

PAROLE DE ROSSI

Cosa può cambiare rispetto all'andata?
"Dal punto di vista della formazione loro potrebbero recuperare alcuni giocatori e quindi cambierebbero i valori in campo. L'atteggiamento potrebbe essere simile da entrambi le parti perché abbiamo pareggiato, inizialmente potrebbe essere simile la partita".

È lecito chiedere qualcosa di più a Lukaku e Dybala?
"Dobbiamo analizzare oltre il semplice gol, per voi giornalisti è più facile vedere se un attaccante o un trequartista faccia gol o meno. Io valuto le prestazioni e loro stanno entrando nella mia idea di calcio, sono contento di loro. Dovremo passare il turno con o senza i loro gol".

Domani record assoluto di presenze allo Stadio Olimpico, quanto può fare la differenza?
"Non ci lascia indifferenti. Nei primi giorni dicevamo che dovevamo ricreare quell'unione e riportare tutti allo stadio e a quanto pare più di così non entrano allo stadio. Siamo contenti, è una responsabilità in più per noi, ma anche se fossero stati meno tifosi sarebbe stato lo stesso".

Quanto sposta questa partita nel suo percorso?
"In quanto bivio e partita decisiva sposta, sentiamo quel brivido in più. Nella mia carriera ne ho giocate tante, da allenatore è diverso ma la preparo alla stessa maniera, come quando voglio vincere in campionato".

Come sta N'Dicka? Con Smalling si può giocare soltanto a tre?
"N'Dicka sta bene, anche se ha fatto un solo allenamento con noi perché ha avuto l'influenza e non è stato bene. Ora sta meglio, ieri era un giorno abbastanza di scarico quindi probabilmente non sarà al 100%, ma è disponibile e andrà in panchina per darci una mano se ne avremo bisogno. Smalling? A Frosinone ho fatto una sostituzione proprio per farlo entrare, il mio unico obiettivo era farlo giocare. Fortunatamente era un risultato abbastanza tranquillo, ho tolto un giocatore stanco per farlo entrare. Lui comunque può giocare a 3 e a 4, sono sicuro che possa giocare a 4".

I ballottaggi sulla fascia sinistra?
"Sceglierò chi penso che mi farà vincere la partita. Si fanno mille ragionamenti diversi, ma sceglierò quelli che potenzialmente possono farmi vincere la partita e farò lo stesso anche per le prossime partite".

Tocca a Dybala e Lukaku prendere per mano la Roma?
"A prescindere dalla partita di domani, ogni squadra ha bisogno di tutti i giocatori. Nel calcio molte squadre hanno dei campioni che provano a trascinare la squadra ma il resto non funziona e viceversa. Loro giocheranno e saranno molto importanti per noi, come lo sono stati fino ad adesso. Da loro ci si aspetta sempre la doppietta, ma a me interessa solo che la Roma passi il turno e per fare ciò loro devono essere dentro la partita, così come lo sono stati mille volte anche senza segnare. Magari farà gol o assist un altro giocatore oppure recupereranno palla velocemente e ci faranno fare gol, per me è indifferente. Sarei contento per loro perché so quanto possa essere importante per gli attaccanti essere decisivi, ma per me è indifferente".

I soli due clean sheet la preoccupano?
"Non è normale, ma il clean sheet a volte racconta parte della storia. A Frosinone avremmo meritato di prendere gol nel primo tempo, per me non è un clean sheet ma una serata in cui abbiamo subito troppo. Contro l'Inter abbiamo concesso di meno nel primo tempo. Domani il clean sheet ci darebbe la certezza di andare almeno ai supplementari. La squadra deve essere equilibrata, non chiedo un gioco ultra offensivo. Dobbiamo essere precisi con il pallone tra i piedi per concedere meno occasioni e soprattutto più attenti in fase difensiva, il Feyenoord è una squadra che crea e segna. Sarà una partita difficile, qualcosina subiremo ma dobbiamo essere bravi a fare il nostro gioco quando abbiamo il pallone".

PAROLE CRISTANTE

Domani record assoluto di presenze allo Stadio Olimpico, quanto può fare la differenza?
"Farà sicuramente la differenza, come già accaduto negli ultimi anni. È sempre uno spettacolo giocare in uno stadio così pieno, dobbiamo ringraziare i tifosi, creano un'atmosfera incredibile. L'unico modo per ripagare questo regalo è vincere e passare il turno".

Il tuo ruolo è cambiato: è una nuova scoperta o si sente ancora un playmaker?
"Nuova scoperta no perché ho già fatto questo ruolo. Non c'è grande differenza, mi sono adattato a entrambi, so cosa richiedono i differenti ruoli nella gestione della partita e della palla, ma ormai penso di saper gestire le diverse richieste. Non c'è problema tra uno e l'altro".

Ti immagini qui anche a fine carriera?
"Qui sono contento, sono tanti anni che sono alla Roma. Mi trovo bene, ora c'è un percorso nuovo e sono concentrato sul raggiungere gli obiettivi di squadra. Non sento necessità di muovermi, nel calcio sappiamo come funziona ma non ho questa esigenza".

Come è De Rossi da allenatore? Le urla nello spogliatoio all'intervallo di Frosinone-Roma ti hanno fatto effetto?
"L'ho trovato bene. Il mister non aveva bisogno di presentazioni, ma arrivare a stagione in corso in una situazione difficile poteva avere le sue insidie. Dal primo giorno invece ha trovato gli equilibri perfetti per gestire il gruppo e la situazione, che era tutt'altro che semplice. Siamo contenti del percorso che stiamo facendo, stiamo costruendo giorno dopo giorno. Si sta rivelando la soluzione giusta, è stata una decisione presa dalla società in un momento difficile e inizialmente poteva sembrare azzardata perché non ha grandissima esperienza da allenatore".

Quanta consapevolezza c'è nel gruppo nello sperare di arrivare fino in fondo in Europa League?
"Giocando tante partite europee guadagni consapevolezza e conosci i dettagli che in partite così delicate possono fare la differenza. Abbiamo una bella consapevolezza europea, sappiamo quale scelta fare nel momento delicato. Dobbiamo mettere tutta l'esperienza che abbiamo per passare il turno domani".

Credete di poter tornare in finale?
"Certo, è uno dei nostri obiettivi, abbiamo la possibilità per farlo. La squadra è forte, stiamo giocando bene e ci stiamo trovando benissimo con l'allenatore, vogliamo arrivare in finale e vincere. Ci proveremo fino alla fine".


Il signore dell'anello

Tre gol in tre partite e poi il migliore in campo contro l’Inter. Pellegrini sta uscendo con la forza del suo romanismo da un periodo molto delicato. E dalle calunnie messe in giro da chi gli vuole male. 

Il Romanista


Losi, Roma assente. "Chi non rispetta il passato non ha futuro" (Editoriale)

(Francesca Ceci - Insideroma) Fa rumore l'assenza della Roma nel giorno dell'addio a Giacomo Losi, uno dei giocatori più rappresentativi della storia della Roma: 386 presenze, di cui 299 da Capitano. È l'ex calciatore che vanta più presenze in giallorosso, dopo Francesco Totti e Daniele De Rossi, assenti anche loro. Così come Lorenzo Pellegrini, il Capitano.

Ieri non c'era nessuno. (Eccetto una delegazione dell'U18 giallorossa: un po' poco, no?).  In una chiesa gremita da centinaia di persone tra parenti, amici e semplici tifosi, nessun dirigente e nessun calciatore è riuscito a presenziare alle esequie. Evidentemente, nessun rappresentante della società ha ritenuto importante esserci.

Fa acqua da tutte le parti il tentativo di giustificazione: quando la toppa, insomma, è peggio del buco. Dal club, infatti, si affrettano a spiegare che l'intenso lavoro di questi giorni non ha consentito di essere presenti all'ultimo saluto ad un pezzo della storia della Roma.

Sarà che noi di Insideroma, Giacomo Losi abbiamo avuto la fortuna e l'onore di conoscerlo bene: qualche anno fa il nostro Alessandro Capone, in occasione della presentazione di un suo libro sulla Roma organizzò un evento. Contattai personalmente Losi al telefono che seppur già in età avanzata non esitò un secondo ad accettare il nostro invito, specialmente dopo aver saputo che parte del ricavato sarebbe andato alla ricerca contro la sclerosi multipla. Nessun ufficio stampa a "filtrare" la mia richiesta. Rispose sua moglie: "Giacomo vieni, c'è una signorina al telefono per te". Non fece nessuna richiesta, disse semplicemente "sì, ditemi quando e dove e ci sarò". Venne.

Uomini, ancora prima che calciatori, di un'altra tempra, di una caratura morale che oggi è un miraggio.
Forse è per questo che, in fondo, l'assenza della Roma ci colpisce, ci addolora e ci offende, ma non ci stupisce. Ci induce però a una amara considerazione che somiglia ad una ancora più triste profezia: chi non ha memoria e rispetto del proprio passato, è destinato a non avere futuro.

Ciao Giacomino, Core de Roma.

Francesca Ceci - Insideroma


Si rivede Aouar a Trigoria. Ok anche Mancini e Dybala

Dopo la vittoria in amichevole con l’Al Shabab, Pellegrini e i suoi compagni hanno svolto una sessione di allenamento nel primo pomeriggio di ieri a Trigoria.

De Rossi ha ritrovato anche Mancini e Dybala, i quali erano stati risparmiati dal viaggio a Riad per precauzione, al fine di permettere loro di recuperare dai rispettivi problemi fisici. Il difensore Mancini continua a gestire la pubalgia che lo affligge da un po’ di tempo, mentre il campione del mondo argentino Dybala si è ripreso da un fastidio muscolare accusato durante la partita contro il Verona, che ne aveva causato la sostituzione anticipata nell’intervallo.

Per la sfida contro la Salernitana, De Rossi non potrà contare su Paredes, squalificato per la seconda volta in questa stagione, ma al suo posto potrebbe esserci Aouar. Dopo l’eliminazione dell’Algeria dalla fase a gironi della Coppa d’Africa, dove ha giocato solamente 55 minuti in 3 partite, il centrocampista è tornato ieri nella Capitale per incontrare il suo nuovo allenatore, ed è ora a disposizione dell’ex capitano giallorosso. Lo scrive il Tempo.


Women's Champions League: una grande Roma sfiora la vittoria contro il Bayern ma viene fermata da un arbitraggio inadeguato

Soltanto un arbitraggio non all’altezza dell’importanza della partita ha impedito alla Roma Femminile di conquistare i meritati tre punti nella delicata sfida contro il Bayern Monaco e di fare un importante passo avanti verso la qualificazione ai quarti di finale della Women’s Champions League. A pochi secondi dalla fine della sfida, con il punteggio di 2-1 per le giallorosse, capaci di tornare avanti nel punteggio con un gol di Giugliano su assist di Bartoli al 93’ dopo il pareggio di Schüller pochi minuti prima, l’arbitro danese Klarlund - insufficiente per tutta la partita - ha invertito una palese punizione a favore della Roma, fischiando fallo a favore del Bayern a pochi metri dall’area di rigore. Il successivo cross in area si è trasformato nella rete del pareggio per le bavaresi: mischia in area con Linari caduta a terra e Schuller a depositare in rete il gol del 2-2.
 
Un vero peccato per le ragazze di Spugna, capaci di giocare una delle migliore partite della stagione di fronte agli oltre 2000 spettatori del Tre Fontane, e che meritavano di gran lunga i 3 punti per quanto fatto vedere nell’arco dei 90’ minuti totali di gioco. Avanti sul finire della prima frazione con un gol di Giacinti, poi uscita per infortunio, ben imbeccata da una super Giugliano, poi MVP della partita, la Roma ha amministrato perfettamente la gara, grazie ad un’ottima prova difensiva e a diverse sortite offensive, soprattutto nel primo tempo, che in più di un’occasione hanno spaventato le avversarie.
 
Le giallorosse si giocheranno ora le proprie chances di qualificazione martedì prossimo sul campo dell’Ajax, sconfitto per 3-1 dal PSG. La Roma dovrà vincere a ogni costo per qualificarsi e sperare che il Bayern Monaco non batta le francesi, prime del girone a cui manca un punto per ottenere il pass per i quarti di finale.    

dallo stadio delle Tre Fontane, Daniele Mattioli


La Roma cerca un esterno d'attacco e un terzino: ipotesi Ikone

La Roma cambia strategia di mercato: non arriva un centrale, anzi Llorente è in bilico. Si cercano un’ala destra e un terzino sinistro, per poter fare il 4-3-3. Due ipotesi sono Ikoné (la Fiorentina per ora dice no a scambio con Belotti) e Bakker dell’Atalanta.

Corriere dello Sport