Conferenza Stampa Ranieri: "Metto sempre la squadra in campo per vincere, lo farò anche per il Derby. Sarà il mio ultimo da allenatore"

Claudio Ranieri, allenatore della Roma, è intervenuto in conferenza stampa per presentare il Derby della Capitale di domenica che vedrà la Roma affrontare la Lazio:

Sono tutti recuperati? Come sta approcciando la squadra a questo derby e che Lazio si aspetta?
"Sì, tutti disponibili tranne Dybala e Saud. Mi aspetto la Lazio che conosciamo, una squadra forte, viva, con buone individualità e gioco corale. Ho visto la partita contro il Bodo e quel tipo di campo e di clima si paga perché non si è abituati. Io credo che la Lazio possa ribaltare il risultato all'Olimpico".

Il ritorno in campo di Castellanos cambierà le sue scelte?
"No. La Lazio ha un gioco corale e verticale, sappiamo quello che ci aspetta".

Che tipo di derby è? La Roma deve vincere a tutti i costi o bisogna evitare di perderlo?
"Io metto sempre la squadra in campo per vincere e lo farò anche domenica. Non significa che vinceremo, ma che lotteremo per vincere come fatto contro la Juventus. I bianconeri ci hanno schiacciati nei primi 20 minuti, poi siamo usciti anche noi e questo significa che la squadra è compatta, forte e che crede alle proprie ambizioni. Vogliamo fare il massimo, io non prometto. A me piace lavorare con la forza di fare il massimo e noi faremo il massimo anche nel derby".

Cosa ne pensa di Cristante? Vieira possiamo escluderlo?
"Non parlerò mai più di allenatori. Cristante è molto valido e completo, sa inserirsi e segnare. Lui è sempre nella lista dei miei primi undici, poi dipende dal tipo di gara che voglio fare".

Pellegrini ha la scintilla che aveva visto all'andata?
"Ve lo dirò dopo. Se dico che ho visto la scintilla me lo mettete in formazione, voi già lo avete messo per cui io sto zitto e farò le mie valutazioni".

Sarà il suo ultimo derby solo da allenatore della Roma?
"Sì, smetto. Questo è il mio ultimo derby da allenatore".

Il distacco tra Lazio e Roma in classifica si è assottigliato: sono questi i reali valori delle squadre?
"Difficile dire quali siano i reali valori delle squadre. Noi abbiamo passato determinate vicissitudini, la Lazio non era stata presa in considerazione da nessuno e Baroni sembrava un ripiego, invece sta facendo un grande campionato. Noi abbiamo fatto tutto in rincorsa, spingeremo al massimo nelle ultime sette partite e poi raccoglieremo ciò che saremo stati capaci di fare".

Il gap con le rivali per la Champions quanto è ampio e quanto ci vorrà per colmarlo?
"Roma non è stata fatta in una notte. Non ci vorrà un secolo per riportare la Roma in Champions, ma noi stiamo facendo il massimo per avvicinarci. Starà alla proprietà e al nuovo allenatore mettere piano piano nuovi mattoni per esaudire il sogno del presidente".

I nuovi arrivati a gennaio hanno dimostrato di essere giocatori da Roma? Possono giocare nel derby?
"Abbiamo fatto delle buonissime scelte nonostante le difficoltà nel mercato invernale. Sono giocatori da Roma, poi tutto è migliorabile. Il nuovo allenatore valuterà se saranno idonei per la Roma del futuro, ma io posso contare su di loro in ogni momento".

Il gruppo sente che questo sarà il suo ultimo derby? Il futuro della Roma dipenderà anche da Ranieri?
"Alla seconda domanda ho già risposto sulla stampa, quindi dipenderà in quella maniera. Domani è una partita importante e difficile, io guardo sempre il futuro e non il passato. Noi cercheremo di fare il massimo, basta che i ragazzi mi diano la prestazione. Poi se si riuscirà a vincere sarò contento".

Che ruolo può avere Paredes nel presente e nel futuro? Ci racconta qualcosa di più su suo fratello?
"Mio fratello è uguale a me e ha due anni di più, per cui lo potete scambiare a cena con qualcun altro. Ma dato che sta male non potete averlo scambiato, io non ero. Si chiama Carlo, vuole sapere anche tutti gli altri? Siamo tanti (ride). Paredes? Play eccezionale, è un giocatore importante ma dipenderà dall'allenatore del futuro. Ma io credo che un play più bravo di lui ce ne siano veramente pochi, anche perché è un campione del mondo. Se gioca nella nazionale argentina vuol dire che è bravo".

Gourna-Douath può essere un calciatore migliorabile nel futuro o c'è un'idea per il riscatto?
"Lui è arrivato e ha fatto subito molto bene, poi ha avuto un attimo di down. Ho puntato molto su di lui per farlo migliorare in determinati aspetti e ora sembra tornato quello dell'inizio. Significa che ha digerito il lavoro che svolgiamo e l'aspetto tattico. Il riscatto? Vediamo in queste sette partite, è molto giovane e ha un futuro".

Si sente favorito nel derby? Avrebbe preferito giocare di lunedì a parti invertite?
"Anche noi abbiamo fatto queste trasferte, quando siamo tornati alle quattro di notte non lo abbiamo detto a nessuno. La Lazio non sta passando un momento difficile e l'abbiamo visto a Bergamo. Mi aspetto una gara volitiva, di determinazione. Chi non ci dice che la Lazio non stesse pensando a noi a Bodo? Sarà una gara tirata fino all'ultimo, spero ci sia al primo posto sportività tra squadre e tifoserie. Che restino soltanto gli sfottò, i romani sanno essere dei geni".

Ha parlato di una Roma che fa pochi gol
"Io no, ti pare che dico che facciamo pochi gol".

Pisilli e Baldanzi segnano poco: quanto manca a questi ragazzi per prendersi la Roma ed essere decisivi?
"A loro manca esperienza, devono giocare di più. Sono due giocatori della Roma del futuro, sono bravi e sanno inserirsi molto bene. Baldanzi ha un'imprevedibilità molto spiccata, mentre Pisilli sa inserirsi ma deve essere più sereno sotto porta. I gol li farà, Pisilli ha tutto".


Così lontano, così vicino: il derby di Dybala

Dybala non potrà guidarci in campo ma sarà presente all'Olimpico.

Come contro la Juve, l'argentino arriverà in pullman con la squadra allo stadio e poi farà il tifo dalla tribuna.

Fonte - ilromanista


Ballottaggio a destra

Con la Lazio spazio a uno tra Saelemaekers e Rensch come esterno di centrocampo. Pellegrini pronto a riconquistare una maglia da titolare. Oggi alle 12:45 la conferenza di Ranieri.

Fonte - ilromanista


Galleria d'arte

El Shaarawy, Pellegrini, Mancini e Saelemaekers hanno già segnato nel derby. A questi si aggiungono Soulé e Shomurodov, anche loro in gol contro la Lazio. E Dybala, che li ha già colpiti sette volte, e che domenica sarà il primo tifoso della Roma.

Fonte - ilromanista


Pellegrini torna in gruppo e punta il derby

Pellegrini si è allenato con i compagni e considerato il feeling speciale con il derby, Ranieri potrebbe puntare ancora su di lui. Rensch opzione in più, Saelemaekers per lo sprint.

Ampia scelta per il tecnico che questa volta potrà sfruttare le fatiche europee degli avversari.

Fonte - ilromanista


Leandro Paredes alla GdS: "Voglio fare qualcosa di importante a Roma prima di tornare in Argentina"

Leandro Paredes ha parlato ai microfoni de la Gazzetta dello Sport.

Ecco le sue parole: 

Paredes, come sta dopo il pareggio con la Juventus?

«Bene, è una fase della mia vita in cui sono davvero contento. E pure come squadra siamo in un grande momento. Le 7 vittorie consecutive sono state importanti e anche con la Juventus abbiamo ottenuto un buon risultato. Anche se…».

 Un’occasione persa?

«Di fronte avevamo sempre la Juventus, bisogna ricordarcelo. Ma sono convinto che potevamo fare qualcosina in più, questo sicuro».

Ha rinnovato da poco per un altro anno, il suo quinto a Roma…

«Da quando sono arrivato qui mi sono subito attaccato a questa maglia. Io e la mia famiglia: due miei figli (Victoria e Lautaro, arrivato dieci giorni fa, in mezzo c’è Giovarmi, ndr) sono nati qui. È una piazza che amiamo tanto e sono felice di questo rinnovo: volevo stare qui un altro anno per raggiungere qualcosa di importante con la Roma prima, di tornare in Argentina».

Ma questa famosa clausola a favore del Boca Juniors alla fine c’è o non c’è?

«Il fatto che ci sia o meno cambia poco. Conta invece la mia scelta, che è stata quella di rinnovare. Adesso penso solo a questo, poi quello che succederà lo vedremo più avanti…».

Quanto ha pesato in questa sua scelta Ranieri? Non fosse arrivato lui, sarebbe già al Boca?

«Ranieri è stato molto importante, mi ha fatto tornare a giocare. È vero, in quei due mesi con Juric ho fatto di tutto per tornare al Boca. E anche la Roma mi aveva detto che se le cose fossero continuate così, avrei potuto iniziare cercarmi un’altra squadra».

(…)

Si è dato un perché dell’esonero di De Rossi?

«Per me Daniele era un grande allenatore già quando giocava, figuriamoci dopo. Il suo addio ci è dispiaciuto, eravamo convinti di poter fare molto bene con lui. Ora, però, dobbiamo pensare al presente e goderci quello che stiamo facendo».

Lei ha affrontato la Lazio dieci volte, tra cui sei derby. Ha un ricordo particolare?

«Ne ho tanti, ma penso sempre che la partita migliore sia la prossima. Sappiamo quanto vale per la città, per la Roma, per la classifica e per i tifosi».

Come si vince un derby?

«Come abbiamo vinto gli altri: giocando bene, con mentalità e un po’ di furbizia che abbiamo avuto sempre in questo tipo di partite».

Il derby di Roma le ricorda un po’ Boca-River?

«Sicuramente sì, anche per come lo vive la gente, la città, è un derby molto simile a quello argentino. Ci tengo molto a questa sfida: sarà una gara difficile, ma anche molto bella da giocare».

Se dovessi togliere un giocatore alla Lazio?

«Nessuno. Anzi, spero che giochino tutti. Vincere contro quelli più forti è sempre più bello».

(…)

La Roma ha messo gli occhi su tre giocatori argentini, Medina, Balerdi e Di Cesare. Consigli?

«Con Medina e Balerdi ho giocato in nazionale. Ho parlato con entrambi, sono forti e giovani, possono fare bene qui. Di Cesare l’ho visto solo in tv, ma per quello che mi dicono e un ottimo giocatore».

(…)

 Domenica sarebbe bello vincere con un suo gol?

«Sarebbe un sogno. Io ci credo. Sempre. Gil screzi con Pedro e Guendouzi? Sono cose che succedono, soprattutto in partite calde. In campo ho litigato anche con Messi, figuriamoci. Poi però resta tutto lì. Almeno mi hanno insegnato cosi fin da piccolo».


Le ultime sette fatiche di Sir Claudio

Dal derby in poi inizia il rettilineo finale per la Roma e per Ranieri, pronto poi a lasciare la panchina.

Lazio, Verona, Inter, Fiorentina, Atalanta, Milan e Torino: l'Europa è in salita. Il tecnico vuole chiudere al meglio 40 anni di carriera, poi solo "consigli" ai Friedkin.

Fonte - ilromanista


Gigante Ndicka, è il ministro della difesa

E' il giocatore con più minuti in serie A. In giallorosso ha giocato in totale sessantotto partite in due stagioni con un gol all'attivo.

Punto di riferimento di Ranieri, nell'ultimo anno è cresciuto tanto e adesso è fondamentale. Preso parametro zero, Ndicka ora ha una valutazione di almeno 30 milioni.

Fonte - corsport 


Roma con il peggior attacco tra le prime nove in classifica in A

Con 46 gol all'attivo, la Roma ha il peggior attacco tra le prime 9 in classifica. E ha una percentuale di realizzazione dell'8,2%. Tra le big solo il Milan fa peggio (7,4%). E a memoria si fatica a ricordare un attaccante decisivo in un big match.
Fonte: Il Messaggero

L'amore negato

In anticipo sul nostro stupore, il Prefetto di Milano ha stabilito che i romanisti non potranno viaggiare verso San Siro per Inter-Roma di fine mese. È il 6° divieto di trasferta del campionato.
Ci sarà il ricorso. Viva la Roma e la sua gente.
Fonte - ilromanista

Ranieri a Il Messaggero: "Resto solo se decido e per ora è così. Allenatore? Siamo vicini"

Claudio Ranieri ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de il Messaggero.

Ecco un estratto: 

Non è proprio possibile vedere Shomurodov e Dovbyk insieme?
«Vero, funzionano e sono molto compatibili perché Eldor è una seconda punta, non è egoista, è un generoso per natura. A volte gli chiedo di tirare in porta più spesso. Il problema è che se li schiero entrambi dall’inizio, poi se devo cambiare la partita… mi attacco. Bisogna valutare tutto e non è detto che non possano giocare insieme».

Dal giorno che ha messo di nuovo piede a Trigoria pensava che dopo tre mesi sarebbe stato dove è adesso?
«Sono sincero, dopo una settimana ho pensato che l’avrei rimessa a posto. Dentro di me lo sapevo ma non ci pensavo. La squadra mi dà tutto. Se non trovo il feeling, non va. È stato facile trovarlo».

(…)

Domenica per la prima volta è sembrato che volesse smarcarsi dal ruolo che l’attende in futuro.
«No, no. Io sarò senior advisor, e mo’ traducetelo come ve pare (ride, ndr). So che sarò un punto di riferimento per loro, consiglierò cosa è giusto e cosa non lo è, ma poi a decidere è la proprietà. Credo sia per tutti così».

Ok, però un conto è consigliare, un altro dirigere. Quando le venne fatto il nome di Burdisso da inserire eventualmente in società, rispose un po’ stizzito “E io che ci sto a fare?”
«Scusatemi, ma se arriva un dirigente sopra di me, io che ci sto a fare? I tifosi devono stare tranquilli, io non scappo. Scapinoli? se non conto. Non farò il parafulmine di nessuno».

Che vuol dire?
«Che se non decido e non mi sento importante, io non faccio il parafulmine, me ne vado. Oggi mi sento al centro del progetto. Nel momento in cui mi sentissi al lato di questo, arrivederci e grazie».

Scusi, ci sono avvisaglie?
«Ma no. Perché, i tifosi hanno paura che lasci?».

Beh, durante le conferenze affermava di comportarsi e di pensare anche da dirigente.
«Da più parti è stato scritto che sarò dirigente, allora vi sono venuto dietro. Ma la dicitura è senior advisor».

(…)

E se invece i Friedkin le chiedessero una presenza quotidiana, accetterebbe?
«Ma sì, non è questo il problema. Non è l’etichetta o la dicitura che mi farà stare qui o meno ma se sarò una persona ascoltata o non ascoltata. Il resto, se sono un dirigente, un consigliere, non mi interessa molto. Mi interessa invece capire se quando dirò che va fatta una cosa per il bene della Roma, sarò seguito».

Una cosa che le darebbe la sensazione di non essere ascoltato, potrebbe essere quella di puntare su un allenatore non indicato da lei?
«L’allenatore non è scelto da me, non funziona così. Se ho fatto una lista di nomi, con pregi e difetti, sta anche ai Friedkin deciderlo».

Quando si consegna una lista del genere, quanto è lunga?
«Ghisolfi ed io abbiamo seguito il modello inglese. Siamo partiti da 7-8 nomi per arrivare a 3-4».

La lista è stata consegnata?
«Da mo’».

E i Friedkin hanno scelto?
«Siamo vicini, molto vicini».

È fiducioso che sia un allenatore alla Ranieri?
«Sono convinto che arriverà un buon allenatore».

Perché ha detto che “all’inizio potrebbe non piacere?”
«Perché tante volte a Roma si pensa che arrivi questo o quell’altro e poi i fatti sono diversi. Chiunque arrivi, lasciamolo lavorare. Ora ho detto di prendere un tecnico da Roma e andiamo avanti. Si deve cambiare quando allenatore e squadra non sono più all’unisono. Ma finché c’è il feeling, e queste cose si vedono in campo, si continua insieme. Non esiste sta cosa del ‘giocatore X che ha mandato via un tecnico’, non esiste, velo assicuro».

(…)

I ragazzi le hanno mai chiesto di restare?
«Sì però ho risposto, ”no grazie”».

Che tipo è ten Hag? Simpatico?
«Ci credete che non lo conosco? Mai incontrato. Ho letto che sarei andato a cena con lui. Mai visto. Credetemi, vi prego».

Ci crediamo, anche perché l’altra volta quando abbiamo paventato che ci raccontasse qualche bugia bianca se l’è presa un po’.
«Non me la sono presa. Ma io non racconto bugie».

Nemmeno qualcuna a fin di bene? Dobbiamo credere che a Gasperini non abbiate mai pensato?
«Certamente, ho sempre dettoche più bugiardi dei calciatori ci sono soltanto gli allenatori ex cal­ciatori (e scoppia a ridere, ndr). Torno serio, signori miei andate a chiedere a qualsiasi allenatore se sarebbe felice di allenare la Roma. Chi vi risponderebbe di no?»

(…)

Ci dice soltanto se il nuovo tecnico sarà italiano o straniero?
«No, dopo vi imbroglio tutto. Fate i bravi».

Ha detto che la squadrava migliorata. Quindi non rivoluzionata?
«Sì, non va rivoluzionata. Vi faccio un esempio: state scrivendo, giustamente, che la Roma segna poco. Per il prossimo anno, quindi, dobbiamo prendere calciatori che sappiano fare gol».

Uno che prima li faceva e ora ne fa di meno è Pellegrini.
«È uno dei centrocampisti più forti d’Italia, non ho nessun dubbio e nessuno può smentirmi. Ripartire da lui anche l’anno prossimo? Dipende da Lorenzo. Io lo stimo»


Saelemaekers un bis per il riscatto

Il belga è stato protagonista nel derby di andata con un gol e un assist. Rimasto fuori per squalifica contro la Juve, il belga vuole rifarsi e convincere la Roma a trattenerlo.

Saelemaekers vorrebbe rimanere, ma piace alla Fiorentina e anche in Premier League.

Fonte - corsport