Mancini: "Dalla Primavera alla Nazionale si può. Zaniolo non è stato un caso"

ANSA - Zaniolo? "Non è stato un caso". Parola di Roberto Mancini, che in un incontro in video-conferenza con ragazzi e ragazze del settore giovanile del Bologna spiega di essere pronto a ripetersi: "Lo vidi alle fasi finali dell'Europeo Under 19, in cui era sotto categoria e decisi di chiamarlo. A voi ragazzi dico, impegnatevi e allenatevi duro: se avete qualità tecniche e personalità sono pronto a chiamarvi, anche se non avete ancora esordito in prima squadra". Mancini ha poi aggiunto che "nel mio staff ci sono persone che monitorano il campionato Primavera e se ci sono ragazzi in gamba sono pronto a chiamarli. Per me l'età non conta: contano tecnica e personalità. Ragiono così perché io a Bologna ho esordito a sedici anni e mezzo, grazie al fatto che trovai persone che mi diedero fiducia e sono sempre pronto a fare lo stesso. Bisogna dare spazio ai giovani bravi, farli giocare e lasciarli anche sbagliare". 


Alexis Sanchez possibile solo se il Manchester UTD pagherà più di metà ingaggio

La Roma ha messo gli occhi su Alexis Sanchez, giocatore del Manchester Utd in prestito all'Inter. Uno dei principali ostacoli per arrivare al cileno è l'ingaggio da capogiro: 11 milioni a stagione, che i nerazzurri al momento pagano per metà. Secondo calciomercato.com, la Roma non è disposta ad andare oltre i 4,5 milioni netti, con il resto dell'ingaggio versato dai Red Devils. 


Nuno Romano: "Quando torneremo ad allenarci lo faremo in mini gruppi e con grandi carichi di lavoro"

Nuno Romano, preparatore della Roma, ha parlato della possibile ripresa del campionato al portale portoghese Record:

"Non sappiamo ancora quando torneremo ad allenarci e, probabilmente, quando sarà il momento sarà fatto in mini gruppi e con un lavoro più specifico di corsa e fitness, senza mettere in contatto gli atleti. Quindi dovremo sapere quanto tempo abbiamo per il mini pre-stagione. E qui è necessario, per quanto possibile, portare i giocatori ad un alto livello di condizione fisica, in modo da poter far fronte al difficile sforzo che richiederà giocare ogni tre giorni. Ci sarà bisogno di grandi carichi per portare i calciatori nelle migliori condizioni fisiche possibili".


Pellegrini: "Ci piacerebbe iniziare il prima possibile in sicurezza. Orgoglioso delle parole di Fonseca"

Lorenzo Pellegrini, centrocampista della Roma, ha espresso il proprio parere contrario sullo stop del calcio ai microfoni di Sky Sport:

Sulla ripresa del calcio
"La prima cosa che mi viene in mente è che riprendendo il campionato o gli allenamenti sarebbe un modo per noi di essere vicini ai nostri tifosi, visto il momento difficile loro che devono stare a casa. È normale ed evidente che il calcio è la nostra passione, il nostro lavoro e ci piacerebbe iniziare in sicurezza il prima possibile". 

Cosa pensi della presa di posizione dall'AIC?
"Penso che stia rappresentando alla perfezione la volontà di noi calciatori: cercare di iniziare pian piano, mettendo un mattoncino alla volta, in totale sicurezza, sperando che le cose migliorino più avanti per tutta l'Italia"

Ce la farà la Serie A a ripartire?
"Per ripartire tutti quanti insieme deve farlo anche il calcio, passando per piccoli step e uno di questi fondamentali è di riniziare piano piano le cose con il primo è quello di chiedere che ci permettano di entrare nei nostri centri sportivi per svolgere gli allenamenti". 

Che ruolo hai avuto nell'accordo che avete raggiunto con la società, anche per rinunciare a delle mensilità?
Abbiamo raggiunto l'accordo per andare incontro alla società, nonostante in una squadra ci siano tante emozioni contrastanti tra chi è contento e sa di rimanere e chi pensa che magari possa andare via, però nessuno ha fatto alcun tipo di problema ed è stato talmente tanto semplice che nessuno di noi ha avuto un ruolo più importante o meno importante perché abbiamo deciso tutti quanti e tutti insieme. Questo è quello che fa una squadra vera secondo me e noi siamo una squadra vera”.

Fonseca ha annunciato un'investitura su Lorenzo Pellegrini capitano nel post Dzeko
Alle parole bisogna dare un peso, quindi è importante vedere chi le dice determinate parole. Con il mister ho un bellissimo rapporto e ho una grande stima di Fonseca, sicuramente sentirsi dire queste cose da lui mi rende molto orgoglioso”.

È vero che sei stato un bel martello la scorsa estate quando Dzeko era vicino all'Inter per convincerlo a restare?
Forse martello è poco. C'è stato un momento in cui parlavo più con Edin che con mia moglie a casa, che tra l'altro era incinta e stava quasi per partorire. Quindi è stato un po' un momento così, ci siamo visti anche fuori dal campo e continuavo fino a che non mi ha detto in anteprima che avrebbe rinnovato e si era messo d'accordo con la società. Io sono stato felice come se avessi rinnovato io”.

Il senso di appartenenza ti lega tanto a Roma?
Penso che questo sia normale, qui sono cresciuto, sono nato, ho tutta la famiglia della Roma È evidente che sento una cosa diversa dagli altri. Non che sia più forte, ma diversa. Sono orgoglioso di far parte di questa società che anche in questo momento difficile ha dimostrato di avere un cuore grande, mai come quest’anno mi rispecchio in questa società”.

Quanto è stato importante tuo padre nella tua crescita?
Papà si aspettava da me sempre di più, e anche io ho capito che dovevo aspettarmi sempre di più senza accontentarmi. Papà è stato un grande maestro per me, mi ci sento ogni giorno e dopo ogni partita. Mi dice ciò che pensa e mi fa piacere. Ha avuto un ruolo fondamentale nella mia crescita”.

E Montella?
Montella è stato l’allenatore che mi ha insegnato a fare il centrocampista. Abbiamo vinto ogni partita, mi sembra 28 su 28, poi quell’anno è andato in prima squadra. Ho sempre avuto un bel rapporto con lui, mi fa piacere sentirlo”.

Hai chiesto la 7 a Bruno Conti?
Sono stato maleducato, non gliel’ho chiesta subito. Lui ha avuto un valore fondamentale per la mia crescita. Io glielo dico sempre che l’ho presa in prestito e lui è felice che la indossi io: per me è un orgoglio”.

Ti ricordi l’esordio?
Mi ricordo tutto. Mi ricordo quando eravamo in hotel e mister Garcia, che sento spesso, mi diceva di tenermi pronto perché sarebbe stata una grande giornata. Lui passava in ogni stanza a parlare con i giocatori e non mi aveva mai detto quelle parole, quindi me l’aspettavo. Poi non vincevamo da parecchio e siamo tornati ai tre punti. È stata una giornata perfetta”.

Hai giocato al fianco di De Rossi
De Rossi è sempre stato un punto di riferimento, sono stati due anni importanti. Quando lo vedi ti innamori dell’uomo oltre che de calciatore, è una persona eccezionale, mi fa piacere sentirlo. A volte giochiamo alla play, ma è scarso (ride, ndr). Mi fa piacere sentirlo sempre, è un uomo incredibile”.

In telecronaca spesso parlano dei tuoi assist come “l’imbucata alla Totti”. Cosa ne pensi?
Mi rende orgoglioso e fa piacere. Francesco è una leggenda e non sarò mai come lui, nessuno lo sarà. Io mi metto a disposizione della Roma e spero di fare il massimo per questa società”.

Cosa hai pensato quando sei andato a Sassuolo?
Sono andato a Sassuolo con la serenità di un ragazzo di 20 anni con la voglia di crescere e tornare  a casa più forte”.

Cosa pensi che devi migliorare?
In campo devo migliorare nella fase difensiva e vorrei fare qualche gol in più”.

Tua figlia Camilla ad agosto compie un anno
È incredibile come ti cambia la vita, non pensavo di poter provare questo amore per lei, è inspiegabile. Il tempo è volato, ogni giorno fa una cosa una nuova, gattona e dice qualche parolina: riesce quasi a dire papà, è un’emozione incredibile

Cosa avresti fatto se non fossi diventato calciatore?
Non ti so rispondere, nella mia testa c’è sempre stato solo questo, ho dato tutto per poi vedere dove sarei arrivato. Magari avrei fatto il maestro d’asilo o qualcosa del genere”.

Cosa vuol dire per te giocare in Nazionale?
È un’emozione grande, ho già l’opportunità di rappresentare la mia città e la mia famiglia, ma avere l’opportunità di rappresentare anche la nazione è incredibile, non l’avrei mai pensato. Come dice papà non bisogna mai accontentarsi”.

Hai detto di apprezzare Gerrard e Lampard, ma chi preferisci?
Trai due ho sempre preferito Gerrard, mi ha sempre fatto impazzire. Mi piaceva la sua eleganza, il suo modo di toccare il pallone, era elegante ma concreto, ma anche Lampard mi piaceva”.

Mancini ha detto che vuole vincere l’Europeo. Potete farcela?
Assolutamente sì, stiamo facendo un percorso di crescita, Abbiamo, purtroppo dico io, un anno di crescita in più e possiamo fare bene. Il mister ha detto subito che voleva ringiovanire la rosa e si vede, questo ci aiuta ad essere più uniti, senza nulla togliere ai più grandi. Siamo un bellissimo gruppo dentro e fuori dal campo. Nelle qualificazioni abbiamo dimostrato di essere molto forti. L’anno prossimo ci arriveremo con qualche consapevolezza in più”.

Con chi ti trovi beni in Nazionale di calciatori extra-Roma?
In Nazionale mi trovo bene con tutti. Quelli con cui sto di più extra-Roma sono Florenzi, che però stava alla Roma, poi Belotti e Immobile. Stiamo molto insieme e usciamo insieme. Sto bene con tutti, non mi viene in mente nessuno con cui penso di non stare bene, sia con la Roma che con la Nazionale: per me è un orgoglio”.


Ginulfi: "Pau Lopez ed i rigori? Sono un terno a lotto, sempre difficili. Ripresa? Per me è da rimandare tutto a settembre"

Alberto Ginulfi, ex portiere della Roma dal 1962 al 1975, ha parlato ai microfoni di Centro Suono Sport del suo passato e di Pau Lopez:

Lei è passato alla storia come primo giocatore sostituito nella storia della Roma...
Giocavamo a Ferrara, era l’8 gennaio 1967 e ricordo un gran freddo. Eravamo sotto 1-0 e finì così”.

Cosa ricorda del rigore parato a Pelé?
Tutti mi ricordano per il rigore parato a Pelé, ma ho fatto anche meglio, tipo in semifinale di Coppa delle Coppe, poi fa piacere parare un rigore a Pelé”.

Pau Lopez ha ammesso che i rigori non sono il suo forte: che consiglio vuole dargli?
Oggi come oggi è difficile, è un terno al lotto. Posso dire che Handanovic è molto forte, indovina spesso l’angolo. I rigori da parare sono difficili comunque”.

Tancredi ha rivelato, però, di studiare gli avversari…
Io penso che anche Pau Lopez studi gli avversari, però è sempre una questione di fortuna, non è facile”.

Il portiere può essere intimorito dall’avversario?
Io ricordo che Gigi Riva tirava fortissimo, una volta prese la traversa contro di noi e la palla arrivò a centrocampo (ride, ndr). Il rigore è sempre difficile, se lo pari sei bravo ma pararlo è sempre difficile”.

Lo hanno definito “portiere moderno per eccellenza”…
Ero discreto con i piedi, allora servivano poco ma oggi servono eccome, serve tecnica”.

Che ricordi ha di Roma-Blackpool, finale della Coppa Anglo-Italiana?
Lo stadio era sempre pieno, erano altri tempi ma non era mai vuoto. Eravamo una discreta squadra e abbiamo vinto tranquillamente, fu anche una piccola soddisfazione perché quella coppa era sempre predominio degli inglesi, si faceva a fine stagione. Arrivare primi non è mai facile”.

In Coppa delle Coppe la Roma fu fermata da una monetina…
Rimane una grande amarezza, la seconda partita terminò 2-2, pensavamo di aver passato il turno. La Roma ha fatto sempre storia purtroppo, all’epoca non c’era la regola dei gol in trasferta, purtroppo prima non valeva”.

Con la Roma ha vinto due Coppe Italia però…
L’altra volta ho visto un filmato sulle vittorie della Coppa Italia, è stato un bel filmato”.

Come sta vivendo l’emergenza?
Sto vedendo tante repliche di sport, dal calcio agli altri. È un periodo di magra”.

Le manca il calcio? Riprenderebbe il campionato?
Sì, vedo che tutti vogliono iniziare ma si sta facendo una grande confusione. Per me ormai è da rimandare tutto a settembre, non si possono giocare 3 partite a settimana, non si capisce niente”.

La deadline per chiudere la stagione è il 2 agosto…
Non è calcio giocare ogni 3 giorni, in notturna e senza pubblico. Io direi di ricominciare a settembre e seguire l’esempio della Francia, l’Inghilterra è messa male e non so se riprenderà”.

Abita ancora all’Appio Claudio?
Sto in campagna”.

Qual è stato l’attaccante più forte che ha affrontato?
Gigi Riva, era troppo forte, una persona eccezionale e un grande uomo. Paragonabile a Giacomo Losi per attaccamento alla squadra”.

Chi erano i più romanisti in squadra?
C’erano Leonardi, Menichelli, De Sisti, eravamo romani e romanisti. Era tutto molto bello, ora ci sono tanti stranieri, forse manderei avanti il settore giovanile, ci punterei”.


Regione Lazio, buone notizie per la Roma. Possibile tornare ad allenarsi dal 6 maggio con sedute individuali

La Regione Lazio, con l'ultima ordinanza emessa, ha predisposto il via libera dal 6 maggio per l'attività sportiva con allenamenti individuali per gli atelti professionisti. Quindi sia la Roma che la Lazio potranno riprendere gli allenamenti presso i propri centri sportivi rispettando le norme di distanziamento:

"Con riferimento alle attività sportive, sono consentite a decorrere dal 6 maggio 2020, le seguenti attività:

- l’allenamento in forma individuale di atleti professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento in strutture a porte chiuse, anche per gli atleti di discipline sportive non individuali;

- l’attività motoria e sportiva all’aperto in forma individuale, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività. È consentito per tali attività lo spostamento individuale solo in ambito provinciale. Esclusivamente per lo svolgimento in forma amatoriale di pesca sportiva da terra in acque interne e in mare è autorizzato lo spostamento nell’intero ambito regionale, al solo scopo di consentire il raggiungimento del litorale marittimo;

- entro il 5 maggio 2020 gli enti gestori delle strutture sportive consentite, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020 e della presente ordinanza, predispongono il protocollo delle misure di sicurezza da adottare per lo svolgimento delle attività. In ogni caso le attività all’interno di strutture sportive possono svolgersi solo previa predisposizione del protocollo di sicurezza".


La Roma ringrazia la Regione Lazio per la ripresa degli allenamenti (foto)

La Roma, tramite il proprio profilo Twitter, ha voluto ringraziare la Regione Lazio per aver dato il via libera dal prossimo 6 maggio alla ripresa deli allenamenti:

"L'AS Roma ringrazia la Regione Lazio per la sensibilità dimostrata nei confronti degli sport di squadra. Dalla prossima settimana i calciatori potranno svolgere visite mediche e allenamenti individuali a Trigoria, osservando le linee guida relative al distanziamento sociale".

 


Fonseca: "In Serie A ogni partita è una vera sfida tattica. Sono rimasto veramente colpito"

Paulo Fonseca, tecnico della Roma, ha parlato ai microfoni di ESPN del suo impatto con la Serie A ed il calcio italiano:

"In passato mi sono sempre concentrato sulla mia squadra, lasciando che gli altri si preoccupassero per noi. In Serie A non puoi farlo, ho dovuto trovare degli equilibri tra i miei principi e questa nuova realtà. Qui deve sempre pensare a come gioca l'avversario: la qualità degli allenatori è così alta che non puoi concentrarti solo su te stesso, deve adattarti continuamente al tuo avversario. Sono rimasto veramente colpito, ogni partita è faticosa, una vera sfida tattica. Ogni gara ha la sua storia, non puoi mai rilassarti. Ti prepari ma è difficile sapere esattamente come giocherà l'avversario".


Friedkin, nessuna certezza

INSIDEROMA - SARA BENEDETTI - Da Roma confermano: l'affare tra Pallotta e Friedkin è ancora in corso. I contatti sono solo rallentati per l'emergenza coronavirus e nel caso in cui l'operazione andasse in porto, sarebbe proprio Friedkin a coprire i fabbisogni finanziari del club.

SUPPORTO - Pallotta, a dir poco irritato per il blocco della Serie A imposto dal governo, ha comunque garantito per iscritto in una lettera il supporto finanziario alla Roma dopo aver già versato 89,9 milioni di euro sui 150 totali dell'aumento di capitale. A quanto risulta, il bostoniano, spinto dai soci, è ora pronto a trattare al ribasso il prezzo della vendita del club, accettando una minusvalenza pur di disimpegnarsi definitivamente. 

LA PERDITA - Il CdA della Roma ha approvato ieri la semestrale che era stata rinviata nel marzo scorso, proprio per capire i reali effetti dell’emergenza pandemia sui conti del calcio. La perdita è di 87 milioni di euro, principalmente per i mancati introiti da Champions League e per i costi “vivi” della rosa. L’accordo sul taglio degli stipendi ha dato una mano importante: circa 30 milioni di euro, anche se molti potrebbero essere poi restituiti. Per la stabilità finanziaria Pallotta ha già versato 89,1 milioni di aumento di capitale per garantire liquidità al club, anche se spera che in futuro Dan Friedkin penserà ai fabbisogni finanziari del club. 


Chiudere costerebbe 800 milioni, con ripercussioni per tutto lo sport

IL MESSAGGERO - BUFFONI - Una catastrofe stile Grande Depressione seguita alla cadute delle Borse nel 1929. Questo è lo scenario del calcio italiano (ed europeo) se i campionati davvero non dovessero vedere la conclusione,mettendo automaticamente indubbio il ritorno delle partite in autunno.

I numeri del crac economico sono terrificanti. Per la sola serie A l’ipotesi del buco va dai 700 agli 800 milioni di euro. Discriminante la conclusione o meno del torneo 2019/2020, per finire il quale mancano 124 partite ovvero 12 giornate complete più 4 recuperi.

L’advisor della Federcalcio, Open economics, ha immaginato tre scenari. Il primo, ormai da scartare, prevedeva la possibilità che i campionati ripartissero con il pubblico negli stadi. La seconda possibilità prevede la fine del torneo a porte chiuse: danno stimabile in 294 milioni di euro, oltre le perdite previste a eventi normali che ammontavano a 290 milioni (totale, quindi, di 584 milioni di buco).

Terzo scenario: campionati chiusi senza essere terminati e quindi serio rischio di un altro -215 milioni (mancato incasso dalle tv) con totale che arriverebbe a 799 milioni di rosso.

Un’enormità per un movimento che genera ogni anno 5 miliardi di fatturato e che versa 1,3 miliardi fra contributi fiscali e previdenziali allo Stato. Soldi con i quali, è bene ricordarlo, vive anche il resto dello sport italiano che incassa i contributi annuali (un tempo dal Coni, ora da Sport e Salute) grazie soprattutto all’indotto calcio.


Fonseca chiude il parco: “Trigoria è più sicura”

IL MESSAGGERO - CARINA - “Il calcio avrebbe potuto riprendere tranquillamente. Non capisco perché si può correre in un parco pieno di perso e invece non ci si possa allenare a Trigoria, dove ci sono tutte le possibilità per lavorare in sicurezza“. Firmato, Paulo Fonseca. Dopo il responsabile sanitario giallorosso, Causarano, anche l’allenatore esterna pubblicamente le perplessità della Roma riguardo alla scelta del Governo di non autorizzare gli allenamenti dal prossimo 4 maggio: “A Trigoria abbiamo tre campi e gli atleti sono più sicuri qui piuttosto che in un parco“. Difficile dargli torto. Il tecnico giallorosso, nel suo intervento a Tele Radio Stereo, ha poi parlato anche del famigerato ambiente romano: “Ho allenato anche altro e devo dire che a volte questa questione è solo una scusa. Qui c’è un ambiente da grande club, fossimo una società piccola nessuno parlerebbe così tanto della Roma. È vero, ci sono tante critiche, ma il fatto che se ne parli tanto dimostra che la Roma è grandissima. Se non vogliamo le critiche, allora non possiamo ambire ad essere una grande squadra“.


Teté e gli altri. Fonseca guarda in casa Shakhtar

LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - L’ammissione è arrivata un paio di giorni fa, direttamente alla tv ucraina: “Conosco molto bene le abilità dei giocatori dello Shakhtar, alcuni potrebbero giocare nelle migliori squadre europee. Se possibile, mi piacerebbe contare su un paio di loro“. A dirlo è stato direttamente Paulo Fonseca, ma non sarà facile portare via qualcuno alla Shakhtar. Il club è ricco e l’addio del tecnico ha lasciato alcuni strascichi. I giocatori che piacciono di più sono comunque Marcos Antonio e Teté, entrambi brasiliani classe 2000. Sarebbero due investimenti importanti: il primo, un centrocampista moderno e tuttofare, costa 7-8 milioni, il secondo, attaccante esternoche può giocare su entrambe le fasce, il doppio, circa 15. Piacciono anche Ismaily e Taison, che però sono entrambi over-30 e hanno costi non proprio accessibili in relazione all’età. Infine c’è Kovalenko, centrocampista centrale di 24 anni con il contratto in scadenza nel 2021.