Contro il rosso in bilancio vince la linea verde

IL MESSAGGERO - CARINA - In attesa delle decisioni del governo, la Lega Serie A vuole portare a termine la stagione e la Roma è pronta a ripartire con l'obiettivo di provare a raggiungere il quarto posto e con la rosa al completo, ad eccezione di Zaniolo, ma inclusi i giocatori in prestito. Dopo aver ricevuto l'ok dei calciatori, il club attende il via libera degli organismi internazionali per estendere i contratti dei prestiti in scadenza il 30 giugno: si tratta di Mkhitaryan, Smalling, Zappacosta e Kalinic.

Alla luce del bilancio che rischia di presentare un rosso a tre cifre, la Roma si è data delle linee guida per il prossimo futuro: acquisti under 27 e stipendi non superiori a 3 milioni. Inoltre, i bonus saranno presenti solo per obiettivi reali come la vittoria di uno scudetto o una coppa o la qualificazione alla Champions. Sarà il prestito la formula scelta dalla Roma per portare a Trigoria giocatori over 27 anni. Infine, tagli agli stipendi di circa il 20%, per consentire al club di tornare ai 115 milioni lordi, e alle commissioni per agenti ed intermediari. Senza Champions, il club inviterà Dzeko, che percepisce 6 milioni più bonus, a ridiscutere l'accordo fino al 2022 firmato l'estate scorsa, proponendo di spalmarlo fino al 2023.


Serie A unita, il governo temporeggia: «Soltanto allenamenti individuali»

IL MESSAGGERO - BERNARDINI - Il governo prende tempo ed oggi è atteso l'incontro in videoconferenza tra il ministro dello Sport Spadafora e il mondo del calcio. Il ministro riferirà che almeno per il momento dal 4 maggio saranno concessi allenamenti esclusivamente a livello individuale. Non c'è certezza, dunque, su quando ci si potrà allenare in gruppo. La Lega Serie A, invece, ieri ha ribadito l'intenzione di «portare a termine la stagione sportiva 2019-2020, qualora il Governo ne consenta lo svolgimento». Spadafora e il ministro della Salute Speranza hanno avanzato qualche perplessità sul protocollo medico della Figc e hanno chiesto alcune modifiche, tra le quali l'obbligo del test sotto sforzo per tutti. I calciatori, in pratica, dovranno sottoporsi nuovamente ai test di idoneità sportiva.

Infine, questione diritti tv: Spadafora chiederà partite in chiaro, Sky invece ha inviato una lettera articolata su due ipotesi, in base alla ripresa, in cui chiede uno sconto e una dilazione dei pagamenti finché non si torna in campo. Anche su questo la Lega è compatta e chiede il pagamento dell'ultima tranche di maggio.


Dzeko fai di più. La Roma gli chiede un nuovo sacrificio

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Alla Roma hanno chiaro un quadro di fondo: se non ricomincerà il campionato, e quindi se si avrà la certezza assoluta di non poter giocare la Champions League nella prossima stagione, ad alcuni big saranno chiesti altri sacrifici.

Primo fra tutti, Edin Dzeko, ovvero uno dei leader della trattativa che ha portato la squadra a rinunciare allo stipendio di marzo e a spalmare gli ultimi trimestri nelle annualità successive di ciascun contratto. La dirigenza è pronta a sottoporgli tre idee.

La prima è quella di tagliare l’ingaggio in modo sensibile (almeno il 15%), anche per dare un esempio ad altri compagni a cui potrebbe venire chiesto un sacrificio analogo (primo fra tutti Pastore). La seconda – più classica e quindi più fattibile – è quella di spalmare il contratto, allungandolo per un’altra stagione, cioè fino al 2023. La terza pista – la meno praticabile – è quella di concedergli il cartellino gratuitamente, o al massimo con una buonuscita, per liberarsi subito dal peso dell’ingaggio. Ipotesi improbabile perché, nel calcio post-Covid 19, anche per un campione come Dzeko sarebbe quasi impossibile ritrovare stipendi del livello giallorosso, nonostante la stima che Inter o alcuni club di Premier League possano avere per lui. A meno che non sia ancora intrigato da un fine carriera negli Usa, visto che da Los Angeles in passato è stato già contattato.

Per la sostituzione si punterebbe su profili giovani come quelli di Kean (Everton) o Vlahovic (Fiorentina), ma con formule sempre legate a prestiti e riscatti, in un momento in cui tutte le società vorrebbero monetizzare. Morale: è assai probabile che Dzeko rimarrà, ma è atteso da un ulteriore sforzo. Obiettivamente non impossibile.


La Serie A ha deciso: si riparte

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Unità ritrovata. Due votazioni superate all’unanimità: venti su venti, come in Lega non succedeva da tempo. I club di Serie A si ricompattano in vista dell’appuntamento di oggi con il governo, a cui si vuole offrire un’immagine di solidità. 

Lo stesso vale sul fronte dei diritti televisivi: solo un gruppo coeso può replicare con fermezza alle richieste dei licenziatari tv.

C’è stato un sì alla ripartenza, ma condizionato. Sarà l’emergenza sanitaria a dettare le condizioni della ripresa e soprattutto dovrà essere il Governo a indicare la strada ai club. Il Ministro Spadafora, che oggi ha convocato tutte le componenti del movimento per un punto della situazione, probabilmente sceglierà di prendere altro tempo prima di dettare una linea ufficiale. L’idea espressa pubblicamente due giorni fa non verrà stravolta: «Oggi non do per certi né l’avvio del campionato né degli allenamenti il 4 maggio». Di fronte al Governo la Serie A ha l’esigenza di riproporsi di nuovo unita, in nome di un interesse comune: la sopravvivenza stessa del sistema.

 

L’esecutivo Uefa di domani ribadirà la volontà di portare a termine le competizioni. Mentre alla Federazione e agli altri organi competenti i club hanno già chiesto rassicurazioni, in un documento condiviso da molte società e articolato in diversi punti. Dall’attuazione dei protocolli sanitari (nel rispetto delle «ragionevoli stime» di disponibilità dei sistemi di monitoraggio) fino alla definizione preventiva delle date del calciomercato, che dovranno essere necessariamente rimodulate.

Altro fronte su cui i club si sono trovati concordi all’unanimità è quello dei diritti tv. Tema all’ordine del giorno era “la fatturazione e il pagamento della sesta rata” della stagione, prevista da contratto per il primo maggio. Alle richieste dei licenziatari (Sky, Dazn, Img) i club si sono negati. Le istanze riguardavano possibili sconti o dilazioni: le società hanno replicato con l’invito a rispettare i contratti in essere.

La partita si è accesa soprattutto con Sky, che all’attenzione dell’assemblea ha inviato una lettera in cui prospettava il doppio scenario: in caso di ripresa o di stop definitivo, con sconto proporzionato. Taglio che i club avrebbero dovuto nel caso riconoscere anche agli altri licenziatari per un mancato incasso di 210 milioni nel primo caso, 440 nel secondo. Da qui il no delle società mentre Sky punta a riprendere il dialogo e chiarisce la che la lettera si inserisce nel solco del dialogo costruttivo con la Lega, che continuerà alla ricerca di una soluzione reciprocamente utile in vista delle prossime scadenze.


Quanto affetto per Toninho Cerezo. 65 anni sempre da “professionista”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - Le sue due ex squadre lo hanno ricordato, sul suo telefono sono arrivati decine di messaggi di auguri, tanto da fargli dire: “Non pensavo ci fosse ancora tutto questo affetto per me“. In queste ore, compiuti 65 anni, Cerezo ha potuto ricordare le due coppe Italia vinte con la Roma, le discussioni animate col presidente Viola, che prima lo aveva voluto e poi aveva scelto di cederlo, l’arrivo alla Samp dove qualcuno lo definì “vecchio e lento” e i trionfi in blucerchiato. In Europa non è riuscito a vincere la Champions ma a casa può spolverare una bacheca ugualmente piena di trofei.

Oltre al tricolore e alle coppe Italia, una Supercoppa italiana, una Coppa delle Coppe, due coppe Intercontinentali e una Libertadores. Oggi un centrocampista per avere un palmares del genere dovrebbe giocare, almeno, in squadre di primissimo piano, mentre la forza di Cerezo, in Italia, è stata quella di essere un punto di riferimento di club poco abituati a vincere.

Non era la stella della squadra, c’erano Falcao e Conti da una parte, Mancini e Vialli dall’altra, ma era il faro del gruppo, colui che dettava i tempi, gli inserimenti, ripuliva i palloni e, quando serviva, segnava. Perché i gol non solo si contano, ma si pesano anche. E lui mise la firma nel giorno dello scudetto della Samp e nel giorno della Coppa Italia vinta dalla Roma nel 1986, sua ultima apparizione in giallorosso. La Roma l’ha inserito nella sua “Hall of fame” la Sampdoria lo ospita a Marassi ogni volta che ne ha voglia.

Un grande professionista, che da quasi 40 anni, nell’immaginario dei tifosi, va a letto presto la sera di Capodanno.


Toni tra solidarietà e dirette social: “Con Totti lo faremo ancora”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Luca Toni ha un locale a Modena che in questi giorni è chiuso. Così qualche sera fa, è uscito di casa e, col socio Roberto, è andato a portare delle pizze agli operatori del 118. “Abbiamo deciso di convocare il pizzaiolo per qualcosa di particolareAbbiamo preparato dei metri di pizza e li abbiamo offerti e consegnati agli operatori del 118 che meritano soltanto applausi e riconoscimenti. Si stanno facendo un mazzo così, senza soste”. 

In questi giorni di quarantena si gode la famiglia e si diverte in diretta su Instagram con gli ex compagni. Tra questi Francesco Totti: “La cosa è nata come una chiacchierata simpatica tra due cari amici. È andata bene e l’abbiamo riproposta. Anche la seconda diretta è stata un grande successo, è stata seguita davvero da tanta gente. E così stiamo pensando a una terza”. Due persone, Luca e Francesco, dal cuore d’oro che tra loro ricordano gli anni, neppure tanto lontani, in cui facevano impazzire i tifosi. Formidabili quegli anni. “Ma noi eravamo più forti di quelli di oggi. Allora c’erano più campioni”.


Enigma Bologna sulla fascia sinistra. Decide tutto Dijks, ipotesi Kolarov

LA GAZZETTA DELLO SPORT - DALLA VITE - Se il campionato concluderà il proprio tragitto interrotto, Mitchell Dijks sarà uno di quelli che nel Bologna odierno dovrà dimostrare di essere tornato quello di un tempo. L’olandese è una risorsa importante, ma se non darà le risposte attese, i rossoblù hanno già studiato le alternative. Non è una novità che l’idea di poter avere Aleksandar Kolarov da parte di Sinisa Mihajlovic sia più di una sensazione o un sussurro. Il romanista ha ancora un anno di contratto con la Roma, dovrebbe ridurre le proprie richieste economiche ma il richiamo di Sinisa e magari Sabatini potrebbero diventare determinanti per alzare il tasso di esperienza e qualità del Bologna futuro. Due alternative al serbo sono Nagatomo, oggi al Galatasaray, e Marchizza, a La Spezia ma di proprietà del Sassuolo.


Roma, gli stipendi da tagliare a partire da Dzeko

CORRIERE DELLA SERA - VALDISERRI - Grande è la confusione sotto il cielo del calcio ai tempi del Coronavirus e la Roma si trova in mezzo a tante domande e poche risposte. La più drammatica è come far tornare i conti con spese che rischiano di restare uguali e profitti che calano a picco. Per il futuro si è fissato il tetto massimo degli ingaggi a 3 milioni, ma non basta. Quelli da pagare sono troppo onerosi, a partire dagli 8,8 lordi di Edin Dzeko, il più pagato. Forse ancora più pesanti, visto l’uso che ne fa Fonseca, sono i 7,9 a Pastore (4,5 netti) fino al 2023. A quota 3 milioni netti ci sono Spinazzola, Veretout, Florenzi, Perotti e Kolarov più i prestiti di Smalling, Mkhitaryan e Kalinic, tutti e tre in scadenza il 30 giugno. Tre le ipotesi per il club giallorosso, in ordine decrescente di possibilità: una spalmatura degli ingaggi, un taglio accettato dal giocatore, il cartellino gratuito offerto dal club. Non si può pensare di andare al muro contro muro, visto che i contratti sono stati firmati, ma solo cercare una strada comune nell’emergenza che ha travolto tutto il mondo.


Garcia: “Ho pianto all’addio di Totti”

CORRIERE DELLA SERA - PIACENTINI - “Tornare alla Roma? Mai dire mai nella vita“. Rudi Garcia si racconta a Sky Sport e ripercorre i suoi anni in giallorosso. “Sono fiero – le sue parole – del percorso che ho fatto, non ho rimpianti. Sarebbe stato magico vincere un trofeo, ma abbiamo affrontato la Juventus dei record. Sono arrivato sulle ceneri, dopo la Coppa Italia persa contro la Lazio. Al mio primo derby erano tutti preoccupati, ma per me è stata un’opportunità“. Il rapporto con i romani è stato intenso e questo si riflette anche nelle parole che ha dedicato a Francesco Totti: “Totti non è solo un grande giocatore, ma anche un grande uomo ed è stato un onore allenarlo. Il giorno del suo addio ho pianto tantissimo, volevo essere io il suo ultimo allenatore. Sono stato triste anche quando è andato via De Rossi, diventerà un grande allenatore, magari alla Roma. I tifosi? È stata una grande storia d’amore“.


Fienga: “Noi pronti a ripartire”

IL TEMPO - BIAFORA - Sono ore frenetiche per la Serie A, che in giornata capirà se potrà riprendere o meno gli allenamenti dopo il faccia a faccia con il ministro Spadafora. A spingere verso un ritorno ad una sorta di normalità c’è anche la Roma, che per bocca del suo amministratore delegato Fienga ha ribadito l’importanza di scendere nuovamente in campo: “La nostra posizione – ha detto a Sky Sport – è quella di terminare questo percorso che, come fanno tutti i cittadini italiani, sta cercando di minimizzare il più possibile l’impatto del virus. Da subito, soprattutto prima del match con il Siviglia, siamo stati oltremodo sensibili nel mettere al primo posto la tutela della salute di tutti, dai giocatori ai tifosi. Ora l’ambizione è quella di tornare ad una nuova normalità, convivendo con il Coronavirus“.


Tagli, versamenti e sponsor solidali: “Così ripartiamo”

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Si fanno i conti in casa Roma, provando a quantificare i danni economici provocati da questo periodo di emergenza. Mentre il calcio aspetta che sia il governo a dire l’ultima sulla possibilità di giocare, i giallorossi hanno attuato un piano di emergenza. La Roma arriva da una semestrale che vede il consolidamento del suo debito complessivo a 264 milioni, con una perdita netta di quasi 87 milioni. Per questo è stata fondamentale la rinuncia a quattro mensilità da parte di giocatori e staff tecnico, una mossa che alleggerirà il bilancio di circa 35 milioni. Pallotta comunque resta vigile e operativo ed è pronto a versare, entro fine mese la sua parte di aumento di capitale già stabilito. Il rilancio poi passa anche dagli sponsor che non hanno abbandonato la Roma, affiancandola nelle tantissime iniziative sociali e benefiche legate a “Roma Cares“.


Uefa e Fifa, due strade per salvare i calendari

LA REPUBBLICA - La rivoluzione dei calendari del calcio mondiale, causa Coronavirus, è a un bivio. Strada Uefa: rimettersi in carreggiata e varare le prossime Champions ed Europa League a inizio autunno. Strada Fifa: cominciare il 2020-21 alle soglie dell’inverno, ridisegnando una stagione che segua l’anno solare. L'Uefa ha comunicato alle 55 federazioni la linea che Ceferin domani, nel comitato esecutivo, ribadirà: chiudere i campionati entro il 3 agosto e se necessario cambiare il format, poi Champions ed Europe League. L'obiettivo è concludere il 29 agosto a Istanbul con la finale di Champions.

Se la ripresa slittasse a settembre e la chiusura delle coppe a ottobre, si aprirebbe lo scenario gradito alla Fifa: a metà novembre-inizio dicembre 2020 via alla nuova stagione, a maggio 2021 fine delle coppe e dell'andata dei campionati, poi Europeo ed Olimpiadi, da ottobre 2021 ad aprile 2022 coppe e girone di ritorno. Stessa formula per il 2022-23 col Mondiale in Qatar in mezzo e la nuova appendice, a luglio 2023, di quello per club a 24 squadre.