Spadafora gela il calcio

IL TEMPO - PIERETTI - La politica buca il pallone, rischiando di affossare la terza industria Nazionale. In ballo c'è un indotto da 5 miliardi di euro e almeno 125 mila posti di lavoro. I dirigenti sportivi continuano a lavorare per evitare il crollo dell'intero sistema, i prossimi tre giorni saranno decisivi per il destino del calcio europeo, per quello nazionale bisognerà attendere le decisioni del Governo. L'agenda è ricca di appuntamenti; oggi è prevista l'Assemblea di Lega e l’incontro tra l’Uefa e le 55 federazioni affiliate, domani l’Uefa si misurerà con i Club e le maggiori Leghe continentali, mentre il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora avrà modo di confrontarsi con la Federcalcio e le maggiori Leghe sul protocollo di sicurezza. Giovedì sarà il giorno dell’esecutivo Uefa dal quale usciranno le  linee guida per far fronte all'emergenza.

LEGA CALCIO - L'Assemblea dei presidenti della Serie A è spaccata, nonostante le apparenze: Torino, Spal, Brescia, Sampdoria, Udinese, Bologna e Fiorentina spingono per la chiusura anticipata, interrogandosi sulle eventuali ricadute giuridiche che graverebbero sui club in caso di eventuale altra sospensione. Il comunicato ufficiale tuttavia sottolinea «l'intenzione all'unanimità di portare a termine la stagione sportiva 2019-2020, qualora il Governo ne consenta lo svolgimento, nel pieno rispetto delle  norme a tutela della salute e della sicurezza».

LA POLITICA - Soltanto il Governo ha facoltà di sospendere il campionato, al momento il fronte politico sembra essere disorientato. Ieri sera il Ministro dello Sport Spadafora non ha speso parole rassicuranti per la ripresa del campionato. «Al momento non do per certo né la ripresa degli allenamenti il 4 maggio, né del campionato - ha dichiarato al Tg2 Post il Ministro - dobbiamo capire se il calcio è pronto alla ripartenza con gli allenamenti. Riprendere gli allenamenti non per forza di cose vorrebbe dire riprendere il campionato». Anche il Ministro della Salute Speranza prende a calci il pallone retrocedendo il movimento calcistico in fondo alla classifica: «Sono un grande appassionato - ha dichiarato - ma con tutta sincerità il calcio è l'ultimo problema di cui possiamo occuparci».

COMMISSIONE MEDICA - Un parere determinante - probabilmente decisivo - sarà quello della Commissione medica del Governo, ma anche qui i pareri sono divergenti. Le polemiche degli ultimi giorni non hanno aiutato; il professor Enrico Castellacci, presidente dell'Associazione Italiana Medici del Calcio, non ha fatto sconti sul protocollo di sicurezza stilato dalla Commissione Scientifica della Federazione dalla quale era stato precedentemente escluso. Ieri Rodolfo Tavana, medico sociale del Torino (club contrario alla ripresa ndr) ha rassegnato le dimissioni dalla Commissione medico scientifica della Figc: decisione inaspettata, mercoledì scorso - presente alla riunione decisiva - il medico aveva approvato insieme agli altri membri il protocollo scientifico di sicurezza. Domani è previsto in confronto tra il Ministro dello Sport Spadafora e la Figc su tale protocollo, poi il Ministro stesso dovrà attendere l'approvazione in sede governativa prima di autorizzare la ripresa degli allenamenti.

LE PAROLE DI MALAGÒ - «La Serie A ha il diritto di completare la stagione se lo ritiene opportuno - ha dichiarato ieri il Presidente del Coni - penso sia altrettanto importante prevedere un'alternativa, se per i motivi che conosciamo questo non dovesse accadere».

GLI ALTRI CAMPIONATI - La Liga spagnola e la Bundesgliga tedesca sono pronte a riprendere i propri campionati. L'intenzione della Liga è di riprendere ad allenarsi per il 9-10 maggio, al fine di essere pronti a riprendere la stagione che era stata interrotta per il 5-7 giugno. L'ipotesi per l’inizio della Bundesliga è il 9 maggio.


Campagna abbonamenti rimandata

IL TEMPO - BIAFORA - La campagna abbonamenti per la stagione 2020/21 è rinviata a data da destinarsi. Dopo aver toccato quota 21.671 abbonati per l’attuale campionato la Roma è stata costretta a rivedere i piani per la prossima Serie A: a Trigoria era già tutto pronto tra motivo del lancio, prelazioni e prezzi, ma inevitabilmente è tutto rimandato. «Personalmente non vedo nel 2020 partite con pubblico» ha detto il vice-presidente della Fifa, un ulteriore danno per il bilancio di tutte le squadre, già alle prese con le problematiche relative ai diritti tv. Nell'ultimo bilancio - chiuso al 30 giugno 2019 - la società giallorossa ha incassato 33,67 milioni al botteghino, dato che comprende i biglietti venduti per le singole partite, gli abbonamenti per campionato e Champions e la quota per la partecipazione alla tournée estiva, inevitabilmente già cancellata. Oltre al danno dei mancati introiti futuri la Roma dovrà considerare quello per la stagione in corso, con gli abbonati che probabilmente avranno un voucher da spendere non appena si potranno riaprire le porte dell'Olimpico. Con il ritorno ad una semi-normalità ci sarà poi un grattacapo di difficile risoluzione: con la riduzione della capienza dei settori come si potranno gestire i diritti di prelazione dei possessori delle tessere stagionali della Curva Sud (esaurita in abbonamento)? Ci sarà tempo per trovare una via d’uscita.


Il progetto stadio aspetta il lieto fine

GAZZETTA DELLO SPORT - Lo stadio della Roma è al vaglio del Campidoglio ma, a causa dell'emergenza sanitaria mondiale, è finito ovviamente finito in secondo piano rispetto ad altre priorità. Anche il magnate ceco Vitek, interessato all’area, aspetterà la fine della pandemia per rifarsi sotto. Ma è dal Comune che il club aspetta notizie. Se non ci sarà il via libera in tempi ragionevoli la strada che il club intraprenderà sarà solo una: l’azione legale. E lo stadio tornerà a essere una chimera.


Dall'addio dei tre capitani a Pellegrini, ormai leader

GAZZETTA DELLO SPORT - Nell'ultimo anno la Roma ha perso tre dei suoi simboli più rappresentativi: De Rossi ha declinato l’offerta dirigenziale e ha optato per un'esperienza al Boca, Totti si è sentito incompreso e se ne è andato mentre Florenzi non ha trovato più spazio e ha scelto di andare al Valencia. La rivoluzione è stata comunque contenuta e gestita meglio di quanto in molti si sarebbero aspettati. Il gruppo ha trovato in Fonseca un vero leader e in Pellegrini un nuovo, futuro, capitano romano, e il trauma del cambiamento è stato subito assorbito.


La Liga anticipa: via il 6 giugno. E dal 4 maggio sedute a gruppi

GAZZETTA DELLO SPORT - La Liga è pronta a tornare in campo. A dettare tempi e modi del ritorno in campo della Spagna saranno i responsabili della Sanità, però la federazione si è impegnata a non intralciare la lega, da sempre interessata alla ripresa. Il presidente della Liga vorrebbe che la prossima settimana tutte le squadre delle due massime serie  si sottomettessero ai tamponi in cliniche private già contattate. Quella successiva, dal 4 maggio, dovrebbe prevedere il ritorno agli allenamenti, con l’idea di poter scendere in campo nel weekend del 6 giugno. Un'ipotesi ambiziosa che dovrà essere approvato dalla Sanità.


Calciatori depressi, casi raddoppiati

IL TEMPO - Forme di depressione raddoppiate per i calciatori, le più colpite le donne. E'la denuncia lanciata da FifPro, il sindacato mondiale dei calciatori professionisti, che ha fotografato lo stato psicologico dei giocatori alla luce dell'emergenza coronavirus. La ricerca, sviluppata da FifPro, in collaborazione con l’ospedale universitario di Amsterdam, arrivata alla conclusione che in media soffrono di sintomi depressivi oltre il 10% degli atleti. Il sondaggio ha coinvolto 1.602 atleti di diversi paesi: 1.134 giocatori di sesso maschile, con un’età media di 26 anni, e 468 giocatori di sesso femminile, con un'età media di 23 anni. Guardando ai risultati «il 22% delle donne e il 13% degli uomini ha riportato sintomi compatibili con la diagnosi di depressione». Uno stato di «ansia generalizzata» è stato segnalato dal 18% delle giocatrici e dal 16% dei giocatori intervistati.


Roma, c'è meno Speranza sulla ripartenza a maggio

CORRIERE DELLA SERA - "Con più di 400 morti al giorno, con sincerità, e parlo anche da tifoso, la ripartenza del campionato è l’ultimo problema di cui possiamo occuparci. Le priorità del Paese sono altre”. Le dichiarazioni rilasciate a Radio Capital da Roberto Speranza, ministro della Salute, sono una doccia gelata sul calcio? Di sicuro non aiutano, ma oggi i presidenti di serie A si riuniranno in Lega per abbozzare un calendario di massima per portare a termine la stagione (ma 8 club sarebbero contrari) e per discutere di diritti tv e cercare di allontanare l’ipotesi di un taglio preteso per lo stop al campionato. La Roma, senza spingersi sulle posizioni assolutiste di Lotito, è tra le società che vogliono ripartire, sempre nel rispetto della salute dei calciatori. La parte dei controlli specifici sarà affidata al Campus Biomedico di Trigoria, tutta la parte cardiologica a Villa Stuart. Trigoria sarà sanificata e i controlli saranno rigorosi: per far dormire i calciatori in stanze singole verranno usate anche quelle del settore giovanile. I dirigenti giallorossi sperano di far partire gli allenamenti a inizio maggio anche per non far perdere troppo valore al gruppo dei calciatori.


Il Manchester Utd non vuole tenere Smalling

Chris Smalling non sembra destinato a vestire di nuovo la maglia del Manchester United, club che detiene la proprietà del suo cartellino. Nonostante le sue possibilità di rimanere alla Roma nelle ultime settimane sembravano essere diminuite drasticamente, il futuro del giocatore potrebbe comunque essere lontano da Manchester: i Red Devils infatti hanno intenzione di monetizzare le cessioni di Smalling, De Gea e Phil Jones per incassare la liquidità necessaria per sferrare l'attacco per obiettivi ambiziosi come Sancho del Borussia Dortmund, Grealish dell' Aston Villa e Bellingham del Birmingham.


Juventus e PSG su Calafiori. I giallorossi vogliono il rinnovo

Riccardo Calafiori è uno dei gioielli della Primavera della Roma, fa gola a Juventus e PSG. Calafiori compirà 18 anni e come riporta il portale tuttomercatoweb.com, tra meno di un mese e la Roma è intenzionata a fargli firmare un nuovo contratto di durata quinquennale, più lungo dell'attuale in scadenza nel giugno 2022. Ma la trattativa non è ancora partita e solo dal suo esito nelle prossime settimane si capirà il futuro.

 


Ibanez: "La Roma è un club grandioso, mi hanno accolto in una maniera fantastica"

Roger Ibanez ha partecipato ad una diretta Facebook con Esporte Interativo. L'ex atalantino ha raccontato del suo periodo di quarantena, dei primi mesi in giallorosso e delle prospettive future. Queste le sue parole:

 
Com’è stato l’inizio della tua avventura a Roma?

È un club grandioso, mi hanno accolto in una maniera fantastica. Anche i compagni di squadra sono stati molto gentili con me. Non c’è cosa migliore per uno che entra in un gruppo nuovo.

 

Con l’Atalanta hai giocato qualche minuto anche in Champions League.
Sì ed è stata un’esperienza incredibile, una sensazione unica. È il sogno di quando ero bambino che si realizza.

In Italia c’è un’attenzione alla tattica unica.
Sì, qui il gioco difensivo è completamente diverso. Ci sono allenatori per ogni reparto, con esercizi particolari. E finché non raggiungi il meglio loro insistono molto. È bello imparare osservando e parlando con gli altri difensori.

Ci sono notizie sulla ripresa dell’attività?
Ancora non abbiamo novità, ci dicono solo di continuare ad allenarsi e stanno cercando di avere novità dalla federazione.

Hai voglia di tornare in campo?
Sì, tanta. Vogliamo che finisca il campionato e per questo non vediamo l’ora di tornare a giocare.

Qual è il tuo progetto per il futuro?
Sono venuto alla Roma per restarci, e far parte della storia di questo club cercando di guadagnare il mio spazio e di avere tante presenze, sono sicuro che migliorerò.

Le maggiori difficoltà in Italia?
All’inizio soprattutto la lingua, ma per il resto è stato tutto tranquillo.

Hai qualche giocatore al quale ti ispiri?
Sì, è Thiago Silva. Un esempio per me e cercherò sempre di migliorare per arrivare ai suoi livelli.


Veretout: "La Beaujoire è qualcosa di grande"

Jordan Veretout, ha rilasciato una lunga intervista al sito del Nantes, suo ex club a cui è rimasto molto legato. Il francese ha parlato della situazione Covid-19 in Italia, del suo inizio in giallorosso e della sua carriera fin qui. Queste le sue parole:

Come stai in questo periodo complicato in cui l'Italia è stata particolarmente colpita?

"Sto bene, grazie anche alla mia famiglia. È vero in Italia è stato molto complicato, specialmente nel nord del paese. Qui a Roma va un po' meglio, anche se ovviamente siamo stati subito messi in quarantena".

Conosci casi di Covid-19 a Roma?

"No, nessuno è stato colpito nel club, per fortuna. Tuttavia, i giocatori di Fiorentina, Juventus, Sampdoria, Genoa e altri hanno contratto il Covid-19".

L'11 marzo il club ha annunciato che voleva rimanere in Italia piuttosto che andare a giocare il turno di Europa League contro il Siviglia. Una decisione saggia vero?

"In effetti avremmo giocato a Siviglia il giorno successivo, un incontro importante per la nostra stagione, la prima gara della fase finale di questa competizione. Tutta la squadra si era allenata bene, anche io, anche se ero squalificato. I ragazzi dovevano partire mercoledì pomeriggio ma a mezzogiorno siamo stati informati che non saremmo partiti. Ovviamente penso che sia stata la decisione migliore da prendere. La scelta ha avuto un ruolo importante nel proteggere la nostra salute ".

Com'è stata la tua stagione? Sappiamo che è stata una nuova sfida per te quest'anno, dopo il trasferimento della scorsa estate in uno dei più grandi club della Serie A?

"La stagione stava andando molto bene. Ero davvero ben integrato, volevo raggiungere un traguardo importante quando ho firmato la scorsa estate. La Roma è un club grande e sono stato fortunato a giocare (34 partite , tutte le competizioni). Ho avuto un leggero calo ma in questo periodo complicato sono stato in grado di recuperare bene e prepararmi per la fine del campionato "

Pensi che sia importante finire la Serie A?

"Certo. Tutti hanno investito tanto dall'inizio della stagione. La squadra è nelle prime cinque posizioni e vogliamo ottenere qualcosa di importante quando si riprenderà".

Cosa rappresenta Nantes per te?

"Nantes è come a casa. Torno regolarmente in zona e vado ancora molto d'accordo con molte persone del Club, tra cui la direzione, gli allenatori, i tifosi. Ancora oggi guardo tutte le partite appena posso. Sono il primo sostenitore! "

Dalla tua partenza da Nantes nell'estate del 2015, hai conosciuto l'Inghilterra (2015-2016), quindi un ritorno in Francia a Saint-Etienne (2016-2017) prima di decollare per l'Italia (dall'estate 2017). Cosa hai imparato da tutte queste esperienze?

"Quando ho lasciato l'FC Nantes, volevo scoprire qualcosa di nuovo. Penso che quella scelta abbia avuto un ruolo nella mia crescita. Ho trascorso un anno in Inghilterra, dove sono diventato padre, sono maturato e, nonostante la retrocessione, ho avuto la possibilità di giocare 29 partite di Premier League. Per la prima stagione, era già molto! Dopodiché, nel mio ritorno in Francia all'AS Saint-Etienne, ho incontrato Christophe Galtier, un allenatore che mi ha fatto davvero crescere. Quando sono arrivato in Italia, volevo non ripetere gli stessi errori dell'Inghilterra. Sotto la guida di un allenatore come Stefano Pioli, mi sono subito ritrovato. Per due anni, non ho mai smesso di crescere, progredire e divertirmi giocando. Il calcio italiano mi sta molto bene, e oggi sono molto contento in Italia ".

C'è anche un ex Nantes che sta crescendo in Italia e che conosci bene, è Koffi Djidji, oggi al Torino. Come sta andando?

"Ci siamo sentiti al telefono qualche giorno fa e ci teniamo regolarmente aggiornati. Sono stato vicino a lui e mi è sempre piaciuto giocarci contro. Ovviamente, ricordiamo i nostri anni trascorsi all'FC Nantes. Spero per lui che abbia un ottimo finale di stagione ".

Di recente sei stato uno degli sportivi che ha messo all'asta maglia e scarpe a favore del movimento "Sport Aidons" di Cyril Dumoulin. Era importante per te?

"Sì, certo! Ho avuto un ottimo contatto con Cyril Dumoulin, che non conoscevo personalmente. Ho trovato l'idea geniale e ho una grande ammirazione per ciò che ha realizzato fin dall'inizio. Sono stato molto felice di essere associato a questa causa. Credo che se abbiamo i mezzi per aiutare, deve essere fatto"

Per concludere, cosa rappresenta per te La Beaujoire?

"La Beaujoire è qualcosa di grande! È un sogno tornare a giocare in questo stadio che ha segnato la mia carriera. Ho iniziato lì come professionista, ricordo la partita del ritorno in Ligue 1 alla fine della stagione 2013. Ricordo tutti i tifosi in campo, è stato magico poter festeggiare con loro! È senza dubbio uno dei migliori ricordi di tutta la mia carriera. "

 


Smalling e Mkhitaryan resteranno alla Roma fino al termine della stagione

Chris Smalling ed Henrix Mkhitaryan resteranno a Roma fino al termine della stagione. E' questo quanto emerso da accordi raggiunti tra la Roma e le società di appartenenza dei giocatori, Manchester United ed Arsenal.
I due sono in prestito in giallorosso fino al 30 giugno ma, come riferisce Sky Sport, si è trovato un accordo per far si che restino nella Capitale fino al termine della stagione qualora si tornasse a giocare.