Mancini: "Per me Zaniolo è una mezzala"

Roberto Mancini, CT della Nazionale, è intervenuto ai microfoni di Sport Mediaset. Ecco uno stralcio delle sue parole:

C'è nuovo entusiasmo intorno alla nazionale.
"Ci ha fatto piacere riavvicinare i tifosi alla nazionale dopo un periodo difficile. Abbiamo raggiunto ciò attraverso ottime partite e facendo divertire le persone: il merito è dei ragazzi che hanno capito che non erano così male come giocatori. Dovevamo solo credere in noi stessi fin dal primo giorno".

Qual è il rischio di aver rimandato l'Europeo di un anno?
"Il rischio è che anche le altre Nazionali migliorino ma come miglioreremo noi. Siamo una delle Nazionali più giovani quindi un anno in più d’esperienza farà migliorare il bagaglio di ognuno, sia tecnico che atletico".

Quali saranno i vostri obiettivi?
"Sarà una tappa importante per tutti. Siamo riusciti a creare una squadra forte che potrà migliorare e che potrà giocare per vincere. Riportare l’Europeo in Italia dopo tanti anni, visto che l’ultimo è stato vinto nel 1968, sarebbe una cosa magnifica che vogliamo fare. Abbiamo le qualità per farlo".

Come vede Zaniolo?
"Crescerà come gli altri ragazzi più giovani. Un anno in più sarà importante per lui. Come ruolo, la prima volta che l’ho visto ha giocato come mezzala e credo che quella sia la sua posizione. Poi ha la possibilità di giocare anche come d’esterno destro o come sta giocando nella Roma a volte, sono delle opzioni in più".

Tonali?
"Ha grande personalità, è un ragazzo molto giovane che gioca da tanti anni nel Brescia e non so se resterà lì o andrà via. Se rimarrà a Brescia giocherà e per noi andrà bene ma anche se dovesse andare in un club più importante che gioca le coppe europee troverebbe comunque spazio perché ha grande qualità. Deve solo fare esperienza a certi livelli".

Quale sarà il futuro di De Rossi?
"Credo che lui farà il patentino in questi mesi. C’era stata la possibilità di stare con me poi, giustamente, ha preferito fare un’esperienza diversa. Vedremo in futuro".


Ripresa del campionato, FIGC e Lega pensano di far disputare le gare nel Lazio

La FIGC, insieme alla Lega Serie A, sta studiando varie alternative per poter permettere al campionato di ripartire in totale sicurezza. Un'ipotesi, come riferisce repubblica.it, sarebbe quella di giocare la parte finale del campionato e le Coppa Italia nel centro e sud Italia.
Il paino sarebbe di cominciare il 27 ed il 28 maggio con i ritorni delle semifinali di Coppa Italia, per poi far disputare la finale nel griono della Festa della Repubblica il 2 giugno. Tutte e tre le gare dovrebbero giocarsi allo Stadio Olimpico.
Per il campionato, invece, l'idea di FIGC e Lega sarebbe di far giocare la maggior parte delle partite rimanenti nel Lazio; utilizzando come stadi oltre all'Olimpico anche i 5 campi dell'Acqua Cetosa aggiungengo gli stadi di Frosinone, Rieti e Tivoli.


Totti: "Per la Roma ho dato tutto, non volevo smettere. Fonseca mi piace, non ha paura di niente"

Francesco Totti, ex capitano e giocatore della Roma, ha tenuto una diretta Instagram con Christian Vieri durante la quale ha parlato della società giallorossa e del suo passato:

Su Fonseca
"Fonseca è bravo, me ne parlano tutti bene sia come allenatore che come persona. Mi piace lui, è uno offensivo e non ha paura di niente. Ora però bisognerà vedere se riprenderanno".

Sugli allenamenti
"Mi alleno almeno due volte al giorno, non mi sono mai allenato così in vita mia. Un’ora la mattina e una il pomeriggio. Nella prossima seduta mi attendono le scale, quelle piccole e quelle grandi. Poi 40 minuti di corsa, anche perché domani sera (oggi, ndr) pizza e gelato. Ora peso circa 88 kg, tanto non devo fare le sfilate. Anche Christian si allena con me tutti i giorni”.

Sulla sfida Italia-Germania Legends di ottobre
"Sembravamo scapoli e ammogliati, qualcuno mi ha fatto effetto quando si sono spogliati perché poi ripensi a tutto quello che avete fatto, mi viene da piangere. Molti andavano pianissimo, io sembravo Ronaldo il Fenomeno dei tempi belli, volavo in confronto a loro. Purtroppo o continui ad allenarti o è finita".

Sul calciotto
Ho la mia squadra, con me ci sono Pizarro, Vucinic, Tonetto, ogni tanto Aquilani. Gli avversari volano, soprattutto i ventenni, non riusciamo a stargli dietro. Candela non ce la fa a giocare, sta sopra ai 100 kg. Il mister? Uno dei più scarsi (ride, ndr)”.

Sulla TV
Guardo Netflix, ma ormai ho visto tutte le serie. Dobbiamo rivedere le nostre partite, o almeno i nostri gol. Erano bei tempi”.

Infine una promessa
Domani ti lancio una challenge carina, preparati. Non devo muoverti, è una cosa che si fa da fermi”.

Diretta Instagram anche con Luca Toni, compagno alla Roma e di nazionale nel 2006 quando diventarono Campioni del Mondo:

Sulla beneficenza.
Non è la cifra che doni, ma il gesto. Ognuno dà quello che può”.

Il mare è fatto di tante goccioline d’acqua…
Il mare non finisce mai. Devi sempre centellinare. Speriamo che questa sia una partenza. Nel senso che la gente continui a fare questa beneficenza, anche se per poco

Hai mai visitato Roma?
Non posso, ti riconoscono anche con la mascherina”.

Poi ti dicono di tornare alla Roma?
Non è che debba fare una passeggiata in centro per sentirmelo dire (ride, ndr)”.

Vengono i tifosi sotto casa?
Anche dietro! C’è un cancello, ci sono le guardie…

Stai vedendo qualche giovane buono?
A distanza, controllo”.

Quanta gente hai che guarda i giovani?
Ho 2-3 persone che fanno i capi scout. In più altre in giro per l’Italia e per l’Europa. L’ultima parola spetta al padrone. Qualcosa la azzecco”.

A parte me, che sono stato l’attaccante più forte, quale sarebbe un attaccante col quale avresti voluto giocare?
Il sogno mio è sempre stato Ronaldo”.

L’hai mai chiamato per farlo venire a Roma?
Avremmo dovuto fare i buffi per 100 anni (ride, ndr). Per me è stato il più forte di tutti”.

Come andava…
Tra Barcellona e Inter è stato devastante. Aveva una testa diversa, era imbarazzante. Ogni tanto guardo i video in televisione, mamma mia. Che bello”.

Secondo te chi è il 10 più forte?
Dybala. Gioca poco, ma hai visto chi ha intorno? Con tutto il rispetto, parliamo di extraterrestri. Se diventassi allenatore, li farei giocare tutti e tre. Douglas Costa? Quando sei in una grande squadra, ci sono tanti giocatori forti e le scelte vanno fatte. L’allenatore deve essere bravo a gestire”.

Potresti farlo arrivare alla Roma…
Tu pensi che ci voglia venire?"

Magari cambia la società e arriva uno coi soldi e che voglia investire
Magari vuoi andare in una squadra per vincere, quando vieni a Roma però non vuoi più andare via”.

Se penso a quello scudetto che abbiamo perso…
Roma è qualcosa di particolare, è diversa da ogni altra città”.

Per quanti anni hanno festeggiato i tifosi dopo il 2001…
Fino all’anno scorso (ride, ndr)”.

Altri giocatori forti?
Insigne. Ci stanno un po’ di giocatori. È difficile trovarne del nostro livello. In passato a Brescia e Bologna trovavi giocatori incredibili. Era troppo più bello e affascinante”.

C’erano più giocatori perché facevano i gol, adesso si montano la testa su Instagram… noi attaccanti eravamo da 20 gol in su, adesso superano 10-15…
Eravamo altri giocatori. È brutto dirlo, ma erano altri tempi”.

L’unico è Immobile.
Chi?

Immobile.
È un bel giocatore. Ti capitano quelle annate in cui come tocchi palla fai gol…

Mancini sta facendo bene in nazionale…
La nazionale è forte! Ha i migliori giovani, 5-6 giovani di prospettiva”.

Zaniolo, Chiesa…
Ce ne stanno tanti. Poi ci sono Insigne, Immobile, Chiellini, Bonucci, Verratti… ce ne stanno di giocatori. C’è Florenzi…

Magari con un anno di esperienza in più si può fare qualcosa di bello.
Già rischiavano di fare bene quest’anno. Dal 2006 c’è poca roba…

L’unico che è rimasto del 2006 è Buffon…
Gigi ha rinnovato, eh (ride, ndr)! Altri 2-3 anni li può fare a mani basse. Se fa le partite tranquille le fa con la pipa in bocca. Se sta bene fisicamente, perché no? È un discorso di voglia, ma sembra che lui ce l’abbia. Fortunatamente prende anche meno botte. Non è che lo fa per soldi poi, lo fa perché gli piace”. 

Quando smetti ti manca il campo…
Vuoi parlare con me di questo argomento?

Il tuo addio stato uno dei più emozionanti.
Io non volevo smettere, stavo bene fisicamente, perché dovevo? Poi non volevo giocare sempre, non ho imposto niente a nessuno”.

Hai smesso perché non volevi lasciare la Roma?
Ho fatto questa scelta di vita, dovevo rovinare questo percorso? Non mi cambiava niente, sia sul lato economico che su quello sportivo. Se devo cambiare per fare un anno in più non cambia nulla. Non sono stupido, non ho 10 anni. Se sto bene fisicamente, mentalmente e vedo che durante gli allenamenti posso dare il mio, perché non arrivavo secondo a nessuno…”.

Io arrivavo secondo anche quando giocavo (ride, ndr).
Ma avevi la scusa che eri giovane. Ma se stai sempre al 100%, lo so che non gioco tutte le partite, non sono stupido. Ma stando là aiuti i giovani, l’ambiente, l’allenatore e sei a disposizione nei momenti di difficoltà. Sarei stato contento anche non giocando, mi bastava far parte del gruppo. Ogni volta che entravo, lo stadio si accendeva sempre di più. Era un bene per me e per i compagni. Comunque, c’è sempre una fine. Il problema è che alcune persone mi dicevano che avrei deciso io e poi è arrivato il momento in cui mi hanno messo da parte. Ci sono rimasto male perché per la Roma ho dato tutto, mi sarei tagliato anche una gamba”.

Quando non servi più neanche ti chiamano più…
La vita è così, ci mancherebbe altro. Ma alla fine dispiace”.

Porterai qualche ottimo giocatore alla Roma.
Spero di trovarglielo, per la Roma”.

Col presidente c’è un bel rapporto (ride, ndr).
Finché è così non penso che rimetto piede a Trigoria. Ogni volta che porto Cristian, resto fuori dai cancelli. Non ho mai più messo un piede a Trigoria. Certe volte resto in macchina e mi viene da piangere a pensare che dopo 30 anni non posso più entrarci”.

Non vai perché ti fa star male?
Ho lasciato, basta. Amici lì ne ho tanti e guai a chi me li tocca. Escono fuori dal cancello e mi vengono a salutare”.

Tuo figlio gioca a Trigoria? Non vedi la partita?
"No, lo giuro. Mi ammazzerei. Ma non ho paura di nessuno, ho sempre rispettato tutti. Lui ogni tanto mi chiede di venire, la cosa brutta è portarlo".


Si cercano nel Lazio gli stadi per ospitare il campionato di serie A

REPUBBLICA.IT - BIANCHI - Il professor Walter Ricciardi, che è consulente del ministro Speranza e della Figc, ha spiegato che è necessario "differenziare le aree per livello di rischio, stiamo proponendo di giocare al Centro-Sud". Un'ipotesi che adesso viene presa in considerazione anche dalla Figc: Gravina, che prima era contrario, ora sta esplorando tutte le soluzioni, anche quelle estreme (vedi Spy calcio del 7 aprile). La Lega di A non ne vuole sapere, al momento: ma che succederebbe se il prefetto di Brescia, alla ripresa del campionato, "intorno" a fine maggio-primi di giugno, chiudesse la stadio Mario Rigamonti? Il Milan ha già fatto sapere che sarebbe disposto a traslocare, tanto si gioca a porte chiuse. L'Inter non ne vuole sapere di lasciare il Meazza. Ma anche l'Atalanta si trova in una città, Bergamo, che ha pagato (sta pagando) conti altissimi al virus. La Lega non può imporre ai club i campi neutri e si augura che da qui a 40 giorni la situazione si possa essere (quasi) normalizzata. La Lega vorrebbe riprendere la "nuova"stagione con la Coppa Italia a fine maggio, e, a seguire, con le 12 giornate di campionato (più quattro recuperi) che restano. In un primo tempo si pensava di andare a Napoli, ma la presa di posizione del Governatore De Luca, che minaccia di chiudere la Campania, costringe a studiare anche altre soluzioni. Questa è possibile: le tre gare che ancora restano della Coppa Italia si giocherebbero tutte a Roma, stadio Olimpico. Tutte le partite in chiaro, per la gioia di Spadafora, su Rai 1. Il 27 maggio Juve-Milan, il 28 Napoli-Inter e il 2 giugno la finalissima (magari alla presenza del Presidente della RepubblicaMattarella, visto che il 2 giugno è proprio la Festa della Repubblica...). Sarebbe un bel segnale di ripartenza per il calcio, e per il Paese. Poi si sta anche pensando all'eventualità che davvero non si possa giocare al Nord (e se l'ha detto Ricciardi:..). Nel Lazio ci sono stadi a sufficienza: a Roma, oltre all'Olimpico, 5 campi all'Acqua Acetosa, poi RietiFrosinone e Tivoli (dove andrebbero in ritiro gli arbitri). Sky magari si accontenterebbe di avere solo 6 telecamere invece di 12, e non ci sarebbero nemmeno Var e gol line technology. Ma qui siamo in emergenza e come dicono giustamente sia Gravina che Dal Pino bisogna fare il possibile e l'impossibile per finire questa stagione maledetta. Molte squadre del Nord quindi si sposterebbero al Centro Sud (chiaro che la Fiorentina, ad esempio, resterebbe a Firenze). Oltre al Lazio si era pensato anche a BariPalermoCatania ma ci potrebbero essere problemi magari coi governatori o coi sindaci mentre Roma è, e resterà, Città Aperta. Massimo Cellino, n.1 del Brescia, comunque conferma la sua posizione: "Mi ha chiamato De Siervo e mi ha chiesto se ero disposto a giocare in campo neutro. Gli ho risposto che io non sono disposto a giocare da nessuna parte, il campionato deve finire qui, non può certo superare il 30 giugno, è una questione di contratti dei giocatori. Sento parlare anche di settembre, ottobre. Una follia. Se non gioco mi danno la sconfitta a tavolino? Pazienza. Si rovinerebbe anche la prossima stagione. E io sto già programmando come tornare in A. E' solo una questione di soldi, per questo vogliono giocare a tutti i costi, a cominciare da Gravina. Vogliono spartirsi i soldi delle tv. Io non ci sto. Avete visto che è successo a Brescia, a Bergamo, a Cremona? Come si può pensare di giocare ancora. Organizziamo per la prossima stagione, da settembre". L'Atalanta invece è disposta a lasciare Bergamo e giocare a Reggio Emilia, che ospita già il Sassuolo.

 

E' stata convocata intanto per martedì prossimo 21 aprile un'assemblea della Lega di A. Nell'ordine del giorno dei lavori, il presidente Paolo Dal Pino ha indicato fra l'altro "l'aggiornamento sui rapporti con i licenziatari dei diritti audiovisivi 2018-21 e sulla fatturazione e pagamento della sesta rata dei corrispettivi 2019-20; audience certificata della stagione sportiva 2019-20: adozione di parametri di rivalutazione ed eventuali correttivi; scenari attività sportive e relativi protocolli". Assemblea caldissima, su un tema che sta a cuore a tutti, i soldi delle tv. Entro fine mese, inoltre, si deciderà che fare con gli altri campionati. Probabile che quello Primavera venga cancellato, problemi seri per la B, impossibile ripartire per C (anche se Francesco Ghirelli è un lottatore...) e serie D. Anche se il presidente Cosimo Sibilia sarebbe disposto a sposare il concetto del campionato solare, che piace tanto a Infantino e non spiace affatto a Gravina: i dilettanti tornerebbero quindi a giocare, dopo una sosta infinita, a settembre e chiuderebbero la stagione 19-20 ad ottobre. La prossima annata partirebbe a gennaio 21 per finire a giugno. Intanto, Frosinone, Monza e Foggia hanno minacciato già cause legali se i loro campionati non si concluderanno. De Laurentiis inoltre tiene molto al Bari, in corsa per la promozione in serie B (...).

 


Alicicco: "Se abbiamo la certezza matematica che possiamo ricominciare, allora va bene"

Ernesto Alicicco, ex medico sociale della Roma dal 1978 al 2001, si è raccontato ai microfoni di Centro Suono Sport parlando anche della possibile ripartenza del campionato:

Lei ha fatto sia il calciatore che il medico: come ha fatto a compensare le due cose?
Io mi divertivo sia a giocare che a studiare”.

Lei ha iniziato con la Lazio però…
Sì, ho iniziato con loro ma poi sono andato via dalla Lazio perché già stavo curando alcuni giocatori della Roma. Non avendo mai pugnalato alle spalle nessuno, telefonai ad Agostino Di Bartolomei e sono rimasto alla Roma per 24 anni”.

Il suo periodo alla Roma è stato magico…
Il primo anno è stato difficile perché ci salvammo ad Ascoli. L’anno successivo, però, venne Liedholm e formò una squadra quasi invincibile”.

Lei ha stabilito rapporti particolari con alcuni giocatori, sembra che sia stato quasi un padre per loro…
Vero, quando giocavo io ci curava il massaggiatore, il medico lo vedi se avevi 40 di febbre. I giocatori vanno seguiti da vicino, c’è chi è debole psicologicamente e chi no, io penso che la medicina sia curativa e che il medico debba stare in campo per rendersi conto della condizione fisica dell’atleta”.

Per chi è stato un fratello maggiore o un papà per i calciatori?
Cappioli, Vierchowod, Di Bartolomei, Falcao tutti avevano bisogno di una parola al momento giusto, la psicologia è importante per un atleta, delle volte un atleta non rendeva non per una causa fisica ma psicologica. In quel momento, parlando con loro, cercavo di sollevarli. Alcuni giocatori venivano da me a parlare, questa è una maniera per mandare in campo un atleta in condizioni psico-fisiche giuste, se mandi un atleta stanco in campo rischi di farlo infortunare”.

Anche ai suoi tempi il giocatore era forzato a scendere in campo in alcune occasioni…
Avendo fatto il calciatore sono stato facilitato in confronto ai miei colleghi non calciatori. Il problema è che noi non siamo tuttologi, dobbiamo essere circondati da uno staff adeguato che ci possa consigliare, io per esempio ero affiancato da uno psicologo che ha lavorato anche al CONI. Delle volte un calciatore crede di essere malato ma non lo è, quindi non riesce a rendere. Una volta mi chiamò Mazzone e mi chiese di parlare con un calciatore e questi mi confessò che aveva litigato pesantemente con la fidanzata e io gli ho detto che aveva vinto al Totocalcio (ride, ndr) per consolarlo”.

La volontà della Lega è di riprendere a giocare in tempi brevi: è possibile far giocare i calciatori 3 volte a settimane in un mese e mezzo?
La partita posso dire che è allenante, è evidente che prima bisogna pensare alla salute. Se si facessero tre partite a settimana, servono dei programmi precisi e va messa d’accordo la situazione psico-fisica, il tempo a disposizione e sapere che una partita è più allenante di un allenamento. Se faccio tre partite a settimana, faccio un defaticante, uno più specifico, poi mi fido del mio medico che magari mi fa fare un lavoro specifico. Ai tempi di Zeman facevamo i gradoni e io, logicamente, guardavo il programma e mi sentivo con i calciatori: se avevano dei problemi, non li avrei fatti allenare preventivamente”.

Si parla di tante precauzioni per i calciatori, come tanti tamponi, pur di tornare in campo...
Quando si parte per una trasferta ci sono tanti individui in ballo tra calciatori e staff: se disgraziatamente uno che parte rimane positivo come facciamo?”.

A Trigoria stanno sanificando la struttura e poi si adotteranno una serie di protocolli: è convinto da tutto questo?
Io comincio a dire che tutto ciò vada fatto con la mascherina, se ci si allena in quattro, per esempio, si deve stare distanza. Per fortuna i casi sembra che stiano calando, se verrà fuori il test che se sei stato positivo poi sei negativo, a questo punto chi è guarito è immune. Penso che debbano fare un protocollo importante per far giocare i calciatori, questa è una patologia subdola e faticando si potrebbe essere preda del virus, penso però che sia stato abbastanza debellato”.

Dal 4 maggio si può tornare agli allenamenti? Si può giocare a fine maggio?
Penso che molti stiano studiando questa situazione, in Italia si è fermato tutto lo sport. Se stiamo in una situazione di deflessione e abbiamo la certezza matematica che possiamo ricominciare con le dovute precauzione, allora va bene. Giocando tanto, l’unica cosa, è che i giocatori rischiano più traumi”.

Lei è tornato da Tirana dove insegna…
Sono rientrato e sono in isolamento a casa”.


Zaniolo: "Totti e De Rossi difficilmente verranno eguagliati. Mi piacerebbe diventare una bandiera della Roma"

Nicolò Zaniolo, giocatore della Roma, ha rilasciato un'intervista per Sky che andrà in onda domani alle 13:30. Questa un'anticipazione delle sue parole:

"Totti per me e per tutti è l'idolo e il simbolo di Roma. Totti e De Rossi sono simboli che difficilmente verranno eguagliati. Mi piacerebbe diventare una bandiera della Roma, ma ora devo pensare a tornare e a giocare. Vorrei rimanere qui il più possibile, devo tutto alla Roma e sono innamorato della città".

Hai mai provato a chiedere la maglia numero 10?
"No no, sto bene con la 22".


Uefa, si pensa di dedicare il mese di agosto a Champions ed Europa League. In campo ogni tre giorni

La Uefa sta lavorando per trovare una soluzione e portare a termine le proprie competizioni. L'idea, come riferisce Sky Sport, sarebbe quella di dedicare tutto il mese di agosto a Champions League ed Europa League e fare disputare le partite ogni tre giorni.
Per la Champions si pensa di ripartire 7 ed 8 agosto con il ritorno degli ottavi di finale, fino alla finale del 29 agostoa a Instanbul.
Per l'Europa League, invece, la data potrebbe essere quella del due o tre agosto per poi scendere in campo ogni tre giorni fino alla finale del 27 agosto a Danzica.


Nuno Campos: "La nostra idea di gioco non guarda all'errore ma alla soluzione dello stesso"

Nuno Campos, assistente allenatore di mister Fonseca alla Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni in una diretta organizzata da Rémulo Jònatas dal titolo Quarantena de Bola su LATERELASESQUERDO.
Romano ha parlato del proprio modi di vivere il calcio e di come si sia dovuto adattare una volta arrivato nella Capitale questa estate al gioco della Serie A. Queste le sue parole.

La differenza tra il campionato ucraino e quello italiano?
"In Ucraina potremmo giocare sempre allo stesso modo e finire per vincere con una certa facilità. Qui in Italia è fondamentale prestare attenzione ad alcune sfumature dell'avversario."

Come fare ad adattarsi?
"Quando abbracciamo un contesto diverso dobbiamo capire rapidamente dove vogliamo andare e cosa sistemare nella nostra idea di gioco a causa delle caratteristiche del campionato, senza mai perdere l'identità che ci contraddistingue.
In Italia le squadre cambiano continuamente e quindi dobbiamo avere la capacità di adattarci alle mosse dell'avversario."

Quanto è importante il ruolo del tecnico nel prendere una decisione?
"Una volta che il mister prende una decisione quella va bene per tutti e non ci possono essere dubbi nel trasmettere informazioni ai giocatori. Non ci sono allenatori di successo con dubbi, quelli li lasciamo alla porta dello spogliatoio."

Come deve giocare un allenatore per vincere secondo lei?
"Non c'è un allenatore, soprattutto non quello professionista, che voglia giocare solo per avere la palla. Ogni allenatore vuole vincere e nel miglior modo possibile!"

Quanto è importante trasmettere la propria idea di gioco alla squadra?
"In primo luogo, finché il nostro team non ha le idee chiare, non è facile cambiare i sistemi e portare risultati positivi."

Come si trasmette la propria idea di gioco?
"Quando si trasmette un'idea bisogna essere totalmente sicuri e padroneggiarla prima di trasmetterla, altrimenti si corre il rischio di cadere nell'incredulità e di essere messi in discussione."

Il ruolo dei giocatori nel vostro schieramento?
"Più linee di passaggio diamo al giocatore, più capacità avrà di sviluppare la sua capacità di decisione. I giocatori hanno bisogno di tempo per adattarsi alle caratteristiche del modo di gioco dell'allenatore."

Come si imposta il gioco rispetto ai giocatori in rosa?
"Abbiamo dei momenti, come allenatori, in cui dobbiamo trovare delle soluzioni. Guardiamo le caratteristiche dei giocatori, non cambiamo il nostro gioco, ma cerchiamo di sfruttare al meglio i giocatori all'interno del nostro gioco."

Quale è la cosa più importante del suo lavoro?
"La ricchezza dell'essere aggiunto e la conoscenza che ognuno può portare al capo allenatore credo sia la cosa più importante per un allenatore."

Quanto è importante il vostro lavoro di tecnici?
"Dobbiamo essere competenti in tutto. Per farlo, dobbiamo padroneggiare la materia, allenarci, formare, dare feedback, riaddestrare, analizzare e mostrare video, insistere sull'idea attraverso la ripetizione."

Come si fa ed essere un bravo "stratega"?
"Essere uno stratega non è importante, quello che cambia tutto è saper fare una strategia a seconda dell'avversario. La strategia deve essere quella di sfruttare i punti deboli e di annullare un punto di forza dell'avversario."

L'importanza di avere una società alle spalle del progetto?
"Il club dovrebbe avere un'idea chiara di ciò che vuole, cioè valorizzare i giocatori e la squadra e definire un modello di giocatore per quell'idea e, soprattutto, assumere un allenatore che sia il volto dell'idea stessa. Altrimenti si ha tutto per andare storto."


Champions, regole alleate per la volata

IL MESSAGGERO - CARINA - Al momento è soltanto un’idea. Fifa e Ifab, per evitare i rischi di una ripresa compressa che possa mandare in poco tempo in tilt i muscoli dei calciatori, stanno pensando seriamente di aumentare il numero delle sostituzioni da tre a cinque. Se questa novità dovesse trovare seguito, potrebbe giocare a favore della Roma nella corsa al quarto posto. Alla ripresa Fonseca avrà una rosa quasi al completo, escluso Zaniolo. Avrà dunque un gruppo di qualità e molto ampio, con la possibilità di inserire cinque pedine fresche di volta in volta senza rischiare. Una squadra che rischia invece è l’Atalanta di Gasperini, che invece finora è stata brava a far ruotare un gruppo di 15-16 giocatori.


Ripresa campionati è palla avvelenata

IL MESSAGGERO - BUFFONI - La pandemia da Convid-19 ha messo ko il calcio mondiale, costringendolo a fermarsi come solo le guerre mondiali avevano fatto. Però il pallone moderno chiuso nello sgabuzzino si sgonfia velocemente. “Ricominciare appena possibile e finire la stagione“, ripete ai quattro venti da settimane il presidente della Figc Gabriele Gravina. Mercoledì la Commissione medico scientifica allestita ad hoc ha steso un protocollo: ripartenze scaglionate, prima la A, poi B e C; ritiro isolato per i cosiddetti gruppi squadra da definire con scrupolo; esami per tutti 72-96 ore prima di isolarsi; luoghi del ritiro sanificati.  

Ma la strada resta in salita e il rischio di un crac economico aumenta con il passare dei giorni. Ieri sono volati stracci tra la Lega di serie A e Giovanni Malagò. La confindustria del pallone ha espresso “stupore per la leggerezza e l’ingerenza del Presidente del Coni nel descrivere, in un’intervista al Corriere dello Sport, i rapporti tra la stessa Lega e i licenziatari dei diritti televisivi”. Il massimo dirigente dello sport italiano aveva espresso perplessità su come il calcio sta gestendo la questione, auspicando che ogni componente faccia delle rinunce.

Martedì la Uefa vedrà in videoconferenza le 55 Leghe europee per fare il punto in vista dell’Esecutivo di giovedì 23. Si cercano conferme per il riavvio del nastro, per ora da noi la data del 4 maggio è quella del ritorno agli allenamenti. Nel resto d’Europa, la Germania vorrebbe fare da locomotiva: anche la Bundesliga è terrorizzata dalla chiusura dei rubinetti dei diritti tv (ballano circa 300 milioni di euro), che metterebbe a rischio 32 club pro dei quali almeno 4 nella massima serie. Bayern e compagnia già si allenano (a gruppi ristretti) e provano a rimettere la palla al centro l’8 o il 15 maggio. L’ultima idea della Premier League inglese: tutte le partite entro il 30 giugno, anche a costo di non disputare quelle inutili ai fini della classifica.


Roma, il casting post-Smalling ha già preso il via

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Il filo diretto è con la Premier. Perché è lì che la Romasta lavorando per il presente e per il futuro. E perché probabilmente verrà da lì anche il perno della difesa della prossima stagione. Che sia Chris Smalling o qualcun altro. La prima opzione rimane il centrale inglese, ma sembra difficile che lo United abbassi le sue pretese. La speranza è sempre quella di rinnovare il prestito per un altro anno, ma non sarà facile. Petrachi studia allora le alternative. La prima è Jan Vertonghen, che in estate andrà in scadenza con il Tottenham. Sulle sue tracce anche l’Inter. La Roma valuta anche altre due piste: una port a Lovren del Liverpool, l’altra a Papastathoupoulosdell’Arsenal, che in Italia ha già giocato con le maglie di Milan e Genoa. Un altro nome in Premier potrebbe essere quello di Rojo, mentre tornando sul continente piace Klostermann del Lipsia, che potrebbe essere inserito nella trattativa per il riscatto di Schick da parte del club tedesco.


Coppe in attesa, Euro U.21 forse nel 2021

LA GAZZETTA DELLO SPORT - LICARI - Sarà una “tre giorni” politica intensa, ma le decisioni definitive (e il calendario) spettano purtroppo al virus. In ogni caso: martedì 21 incontro Uefa-federazioni, il 22 commissione “sportiva” con Eca e Leghe, infine il 23 l’Esecutivo Uefa. In agenda, tornei per nazionali ma anche le coppe.

Nessuna novità sui due scenari potenziali. Uno che prevede la ripartenza in contemporanea di campionati e coppe; l’altro con le coppe che, ad agosto, seguono i tornei nazionali.

Le parole del vicepresidente Fifa Victor Montagliani (“niente partite delle nazionali nel 2020“) non avranno certo fatto piacere all’Uefa che ha già predisposto il calendario di 8 gare tra settembre e novembre. Al momento sarebbe: 3 Nations League a settembre, 3 NL a ottobre e 2 amichevoli a novembre. Le federazioni sono state invitate a valutare l’opzione 2+1, 2+1 e 2 (gli “1” sono le amichevoli).

Se per l’Europeo Donne la nuova data è il 2022, qualche ripensamento c’è per l’Euro Under 21. Sembrava destinato al 2022, data di recupero più probabile, ma c’è una controindicazione forte: i giocatori un anno più grandi (e molti fuori età). Si sta quindi studiando la possibilità di confermare il 2021, magari riducendo le gare del torneo.