Delvecchio: "Sarebbe giusto ricominciare gradualmente a vivere, così rischiamo il collasso"

Marco Delvecchio, ex giocatore della Roma, ha parlato ai microfoni di Tele Radio Stereo su come vede l'emergenza nel calcio italiano e se, secondo lui, si potrà ripartire:

Pensi possa ricominciare il campionato?
"È difficile, adesso si potrebbe anche riprendere ma quando sarà possibile finire? La situazione non è migliorata poi così tanto. Certo che prima o poi doveva arrivare un momento in cui si sarebbe dovuto cambiare il messaggio. Ora si comincia a parlare della fase 2, delle riaperture e forse della ripresa dei campionati, la gente ha bisogno anche di questo perché ormai molti sono disperati. Non si può più andare avanti così senza avere in testa una data. Intanto il messaggio è cambiato, speriamo poi che veramente qualcosa possa riaprire sperando che le cose vadano bene. C’è anche un’altra cosa, o inizi a convivere con la situazione o rischiamo di avere problemi di altro tipo. Se si aspetta un altro mese si rischia il fallimento totale dell’Italia, bisogna iniziare ad uscire con tutte le precauzioni del caso, con un’attenzione particolare per gli anziani, però bisogna cominciare a riattivare il mondo lavorativo. Con tutto il rispetto per chi ha dovuto affrontare direttamente questa situazione non si può pensare di continuare a stare chiusi dentro casa, così rischiamo il collasso non solo economico. La gente comincia a dar di matto quando non ha più il lavoro, quando non ha più da mangiare. Poi c’è tutto un altro risvolto sociale, la cosa giusta sarebbe quindi ricominciare gradualmente a vivere nel modo più normale possibile. Non pensavo potesse mai succedere una cosa simile, non pensavo si potesse fermare tutto il mondo in un attimo in questo modo".

Lì a Dubai si parla di ripartire con lo sport?
"Qui la situazione è un po’ diversa nel senso che siamo chiusi da un mese per precauzione ma qui i morti sono ancora relativamente pochi e i casi sono circa 400 al giorno. Hanno preso spunto da quello che sta succedendo in giro anticipando i tempi. Negli Emirati poi ci sono tanti abitanti quanti in Lombardia quindi anche le strutture sono meno ingolfate e basta chiudere tutto per un po’, arrivi al picco e poi riparti. La cosa difficile resta comunque come andare avanti perché ad esempio il turismo non esisterà più, si c’è il turismo locale ma non puoi fare altro. Appena si riaprono frontiere e aeroporti ricominci da capo".


Gravina: "Terrò duro fino alla fine per ripartire con il campionato. Si potrebbe riprendere tra fine maggio e inizio giugno"

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio 1 per parlare dell'emergenza Coronavirus e della possibile ripartenza del campionato:

"Chi invoca oggi l’annullamento e la sospensione non vuole bene né al calcio e né agli italiani: io terrò duro sino alla fine. E’ un momento complesso per il nostro paese, per l’economia e per il mondo del calcio sono convinto che con un pizzico di responsabilità, disponibilità e buon senso troveremo la giusta via.
Se sono ottimista o pessimista sul 4 maggio? Condivido la speranza del ministro Spadafora e condivido che anche il ministro Speranza abbia la volontà di farci ripartire con tutte le dovute cautele e garanzie per dare sollievo a tanti italiani. Sono previste tre settimane di allenamento e quindi, ad oggi, si potrebbe riprendere a giocare tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. Riprendere con le semifinali di Coppa Italia? Riguarda la Lega di Serie A, aspettiamo indicazioni rispettosi di ruoli. Siamo in attesa dei calendari.
Io mi auguro e mi auspico che tutti possano giocare nei propri stadi. Se questo non dovesse essere possibile troveremo delle soluzioni alternative.
La telefonata con Malagò risale a ieri mattina, abbiamo chiarito perché il presidente Malagò forse non era a conoscenza dell’attività che stiamo facendo".


Albertini: "La priorità è la salute di tutti. Se non fosse possibile riprendere se ne prende atto"

Demetrio Albertini, ex giocatore di Milan e Nazionale ed oggi Consigliere Federale, ha parlato ai microfoni di Sky Sport sulla possibile ripartenza del calcio italiano:

"Ciò che vedo da esterno è che fino ad oggi si è parlato tanto di ciò che non si può fare, come ad esempio niente allenamenti fino al 3 maggio. Credo che sia il momento che chi ha potere decisionale si esprima su quando si potrà fare qualcosa. Il calcio non è un mondo a parte. Non si può immaginare di riprendere velocemente, ma intanto serve una decisione: le squadre si vogliono far trovare pronte, ci sono giocatori che devono tornare da fuori. Se non fosse possibile riprendere se ne prende atto, la priorità è la salute non solo dei calciatori ma di tutti. Chi ci governa dovrà dirci come e quando si potrà ricominciare. Non dobbiamo dimenticarci anche di Serie B e Serie C, che sono anche loro professionisti. La Federazione si occupa di tutto il sistema calcio. Il mondo del calcio si sta confrontando, così da poter dare un contributo al ministro Spadafora".


La Roma studia un piano per la ripresa degli allenamenti. Si spera di ricominciare il 4 maggio

Il prossimo 4 maggio potrebbero riprendere gli allenamenti per le società italiane, ed anche la Roma sta preparando un piano per riprendere l'attività agonistica.
La società giallrossa, come riporta gazzetta.it, ha già inziato a sottoporre al test del tampone tutti i propri giocatori ed i rispettivi familiari. Una volta effettuati i tamponi, e se fosse possibile, il 4 maggio si riprenderanno gli allenamenti a Trigoria suddividendo i giocatori in gruppo di cinque o sei elementi per seduta.
Al termine degli allenamenti, se i familiari fossero negativi, i giocatori potranno tornare a casa; altrimenti alloggieranno nelle camere del centro sportivo.


Juan: "Sono stato molto felice a Roma, anche se sono andato vicino a passare al Barcellona"

Juan, ex difensore della Roma, ha parlato ai microfoni di ESPN del suo passato in giallorosso:

"Quando ero alla Roma, c’è stata la possibilità di un trasferimento. Nel 2009 ci sono andato vicino, dopo la mia prima stagione nella capitale. Ho parlato con il Barcellona, ma non è andata bene. Ho avuto dei contatti con l’intermediario dell’operazione, perché c’era una clausola nel mio contratto che mi permetteva di andarmene per una buona cifra. Alla fine non si è fatto niente con il Barcellona, ma sono stato molto felice a Roma, è stato un bellissimo periodo. Ho sempre lottato ai vertici della classifica e giocato grandi partite. Sfortunatamente non ho vinto tanti trofei lì. La cosa più emozionante è stata la possibilità di giocare sempre nelle competizioni europee come la Champions League. È stato molto importante per la mia carriera, perché mi ha fatto maturare molto".


Fienga, Fonseca e Dzeko ringraziano i partners commerciali della Roma

Guido Fienga, CEO della Roma, ha voluto ringraziare i partners giallorossi per il sostegno alle campagna Covid 19 della società durante la videoconferenza Partners House Meeting:

"Grazie a tutti i nostri sponsor per il sostegno che ci hanno dato in un periodo come questo. In questi giorni il mondo del calcio è molto diverso da quello che conosciamo abitualmente, ma, anche senza partite allo stadio, i nostri partner ci hanno dimostrato tutta la loro vicinanza e hanno partecipato alle nostre iniziative, in Italia, online e persino all’estero. La Roma è una piattaforma sociale e come tale ha il dovere di comportarsi: i valori che ci hanno mosso in questo periodo di emergenza saranno gli stessi che ci faranno da bussola per la nostre iniziative future".

Durante la conferenza sono intervenuti a sorpresa anche il mister Fonseca ed il capitano Dzeko, che a loro volta hanno voluto ringraziare i partners societari:

Fonseca: "In questo momento così delicato sono orgoglioso del fatto che il Club si sia contraddistinto per le iniziative che sta portando avanti al fianco delle strutture e delle persone più bisognose della città. So che in molte attività siete stati coinvolti anche voi e di questo vi ringrazio".

Dzeko: "Come in tutti i periodi più complicati, quello che fa la differenza all’interno di una squadra è l’unità d’intenti. Il Club in queste settimane c’è stato molto vicino informandoci costantemente di tutte le iniziative intraprese dalla nostra fondazione e con voi sponsor. Questo per me è motivo di grande orgoglio e un’ulteriore responsabilità che a nome della squadra raccolgo volentieri. Spero di potervi incontrare presto a Trigoria".


Ripartire dalla Coppa Italia

INSIDEROMA - SARA BENEDETTI - Periodo difficile per la scena calcistica. Dopo i ritardi sul campionato dovuti al lockdown bisogna ripartire dalla Coppa Italia.

LA SOLUZIONE - La Lega Serie A, in un Consiglio tecnico, ha discusso della eventuale ripresa giocando le due semifinali di ritorno di Coppa Italia: il programma prevede di giocare prima Juve-Milan e Napoli-Inter per decidere subito le finaliste della manifestazione. Questa soluzione permetterebbe, anche alla ripresa, di recuperare il periodo di stallo dovuto alla pandemia dando precedenza a due partite che altrimenti rischierebbero di non essere mai giocate. La soluzione pare  mettere d'accordo tutti e soprattutto, permettebbe di rimandare di qualche giorno ancora il nuovo inizio del campionato. Il Comitato Tecnico Scientifico della Federazione stilerà un Protocollo di Sicurezza Sanitaria in vista di una possibile ripresa della stagione agonistica. L'intenzione sarebbe quella di autorizzare la ripresa degli allenamenti per il prossimo 4 maggio, con l'avvio della restante stagione agonistica entro la fine dello stesso mese; è la previsione più ottimistica, ma non l'unica.

LE DATE - Il campionato potrebbe riprendere anche più avanti, l'Uefa non ha posto limiti dal punto di vista temporale, Ceferin è intenzionato a far ripartire i campionati in tutta Europa, nei limiti del consentito. Inghilterra, Italia, Spagna, Germania e Francia si sono confrontate nelle ultime ore per cercare un allineamento sui calendari che andrebbe a riflettersi anche sulle Coppe Europee e sul mercato: la situazione sanitaria non appare omogenea, al momento non è stata presa alcuna decisione.

Non tutti riescono ad essere ottimisti vista la situazione attuale; i numeri totale dei contagiati continuano a crescere e ciò non induce a facili speranze ma non c'è tempo per demoralizzarsi.


Pau Lopez: "Sono momenti difficili per tutti"

Pau Lopez ha rilasciato alcune dichiarazioni alla GAZZETTA DELLO SPORT dove si è raccontato tra la nuova quotidianità in casa a causa della pandemia, la prospettiva di riprendere a giocare e l'eredità di Alisson. Questo uno stralcio delle dichiarazioni dello spagnolo:

Lopez, in tempi di coronavirus, come vive il quotidiano?
«Sono momenti difficili per tutti. Io sono qui a casa, con la mia famiglia, trovando qualche cosa da fare per i bambini, perché loro siano contenti e si divertano. Comunque è dura, perché per loro il fatto di non uscire di casa è una cosa complicata da comprendere, ma è quello che siamo chiamati a fare adesso».

[...]

È favorevole a ricominciare il campionato?
«Credo che sia presto per sapere se si potrà giocare. Dobbiamo aspettare quello che succederà nei prossimi giorni in Italia. Dopo, chi è deputato a decidere farà le scelte migliori per i calciatori e per le squadre».

Qualora si ricominciasse, che percentuale dà alla Roma di poter raggiungere la zona Champions League?
«Meglio non parlare di questo. Dico solo che mancheranno 12 partite. Dipenderà solo da noi poter arrivare a raggiungere il nostro obiettivo».

Alisson ha segnato la storia recente della Roma: sente addosso la sua pressione per essere il suo erede?
«Se ne parlava già al mio arrivo. Io ho sempre pensato che Pau è Pau e Alisson è Alisson».

[...]

Ha mai più pensato all’errore nel derby?
«La verità è che non l’ho fatto. Non ci ho più pensato perché per me è stato un errore come qualsiasi altro. Lo so che per la gente il derby è una partita diversa, ma per quello che mi riguarda non fa differenza commettere un errore contro la Lazio, contro la Spal, contro l’Inter o contro la Juve. Devo evitare sbagli del genere, ma niente di più».

[...]

Lei ha onestamente ammesso di non essere bravo a parare i rigori: per quale motivo?
«Il calcio di rigore è una questione d’intuizione: ce l’hai o non ce l’hai. Puoi prendere informazioni su dove calciano gli specialisti, in quale angolo hanno battuto gli ultimi tiri, ma dopo dipende solo da te. È molto personale. Ci sono portieri che lo fanno molto bene e altri invece non tanto, come me... Ma è una cosa su cui è difficile lavorare».

[...]


Trigoria, torna di moda la meglio gioventù

IL MESSAGGERO - Il settore giovanile è sempre stato il fiore all'occhiello della Roma. In virtù delle conseguenze economiche della pandemia e della regola dei 4+4 nella composizione delle liste da rispettare (4 giocatori cresciuti nel proprio vivaio più 4 cresciuti in altri vivai italiani), sembra che i club vogliano tornare a guardare in casa propria. In casa Roma la dirigenza punta sul terzino sinistro Riccardo Calafiori, pronto all'esordio dopo aver raccolto quattro panchine tra campionato ed Europa League. Non solo Calafiori: ma anche Bouah, laterale destro ora ai box per la rottura del crociato anteriore sinistro, l'esterno offensivo Zalewski e il centrocampista Bove.

Dopo l'esordio un anno fa in Coppa Italia sotto la guida di Di Francesco, Alessio Riccardi sembrava il più pronto tra i giocatori della Primavera. Nonostante il contratto da big (500mila euro fino al 2023), la Roma già lo scorso luglio lo aveva inserito in un possibile scambio con Rugani, ora con l'estate alle porte si avvicina anche la probabile cessione.


Test, ritiri chiusi e via scaglionato

IL MESSAGGERO - La volontà è terminare la stagione per non compromettere la prossima. Per farlo si dovrà individuare un gruppo squadra formato da calciatori, staff tecnico, medici, fisioterapisti, magazzinieri e personale a più stretto contatto con i calciatori che risulti completamente negativo. Questo gruppo dovrà essere sottoposto, prima della ripresa degli allenamenti, ad uno screening approfondito cioè tamponi e test sierologici. Poi, le squadre andranno in ritiro che sarà blindato, quindi senza visite dall'esterno e niente ritorno a casa la sera. Si sta pensando, inoltre, ad un inizio scaglionato con precedenza alla Serie A, che ha ipotizzato di riprendere con due partite in chiaro (le semifinali di Coppa Italia il 27 e 28 maggio su Rai 1).

Ad oggi, però, il protocollo di sicurezza non è ancora un testo definitivo. Il programma della Figc, affidato alla commissione medica, una volta ultimato dovrà essere sottoposto all'attenzione del Ministro dello Sport Spadafora e al Ministro della Salute, Speranza.


La Lega: il via con la Coppa Italia? Precedenza alla A, poi B e C. Con tamponi, test e gruppo chiuso

GAZZETTA DELLO SPORT - La commissione medica della Figc prosegue con la definizione del protocollo per la ripresa degli allenamenti e la Lega studia le date per ricominciare. Quando il documento sarà ultimato, verrà analizzato dal ministro della salute Roberto Speranza e da quello dello sport Vincenzo Spadafora per il via libera.

Nel protocollo l'aspetto chiave è quello del ritiro permanente del gruppo "negativizzato". I primi controlli, cioè il doppio esame del tampone a distanza ravvicinata, dovranno accertare che nessun calciatore o membro dello staff sia potenzialmente infetto e che i positivi siano guariti. Poi si procederà con una divisione del gruppo con esami differenziati. L’obiettivo è di arrivare a un gruppo chiuso all’esterno, senza possibilità di contagio. Ripartirà prima la Serie A, a seguire B e C. L'idea emersa nel consiglio di Lega sarebbe ricominciare con le semifinali di Coppa Italia (Napoli-Inter e Juventus-Milan) il 27 e il 28 maggio, in alternativa ripartire il 30 e 31 maggio. C'è persino una data per un eventuale rinvio di tutto a fine estate, il 12 settembre. Il protocollo di ieri non menziona le partite, ne servirà un secondo.


De Rossi e Totti, tante storie fra web e tv

Oggi su Sky Sport Uno andrà in onda il «De Rossi day», dedicato all’ex numero 16 della Roma. Ieri, invece, l'ex 10 giallorosso Francesco Totti ha parlato a lungo in diretta su Instagram con Fabio Cannavaro. «Quando avvierò la mia attività di scout, la prima trattativa la farò con la Roma», ha dichiaro l'ex capitano romanista.