Possibile l'estensione del prestito di Smalling

Il Manchester United punta ad incassare dall’addio di Chris Smalling, mentre la società giallorossa cerca ancora di trattenere il difensore inglese con un’operazione low-cost. I Red Devils premono per la cessione definitiva, ma con la situazione attuale non è scontato che lo United potrebbe abbassare le proprie pretese o, addirittura, accettare accordi di estensione di prestiti. Lo riporta Evening Standard.


DeGrosa: "Confermo che la Roma è tra i club che abbiamo esaminato, ma il nostro coinvolgimento è stato esagerato"

Nella giornata di ieri è emerso il nome di Joseph DeGrosa come nuovo investitore nella Roma qualora saltasse la trattativa con Friedkin. Voci che il diretto interessato ha confermato sul sito offthepitch.com:

"Posso confermare che l’AS Roma è uno dei numerosi club che abbiamo esaminato in maniera molto preliminare. Penso che forse il nostro coinvolgimento sia stato esagerato dai nostri amici nella stampa italiana. Sono sicuro che Pallotta ha molte opzioni e siamo solo una delle opzioni che sta prendendo in considerazione".


FIGC, istituito il Fondo Salva Calcio. Gravina: "Iniziativa che non ha precedenti"

Oggi si è tenuta una riunione del Comintato di Presidenza della FIGC durante la quale si è approvato il bilancio e si è deciso di creare il Fondo Salva Calcio. Questo il comunicato ufficiale apparso sul sito figc.it:

"Parallelamente al ritorno in campo nelle serie professionistiche, la ‘fase 3’ del calcio italiano inizia ufficialmente oggi con l’istituzione del Fondo Salva Calcio da parte del Comitato di Presidenza della FIGC. Su proposta del presidente Gabriele Gravina, infatti, l’organo amministrativo della Federcalcio vara un progetto straordinario, articolato e particolarmente consistente, la cui definitiva approvazione sarà portata nel Consiglio Federale di lunedì 8 giugno. La solidità patrimoniale e la disponibilità finanziaria della FIGC ha consentito un intervento diretto in favore dei Club, di calciatrici/calciatori e dei tecnici di Serie B, Serie C, Lega Dilettanti e calcio femminile per fronteggiare la crisi generata dall’emergenza Covid-19 per complessivi 21 milioni e 700 mila euro.

“È un’iniziativa che non ha precedenti – commenta il presidente Gravina - e rappresenta una grande assunzione di responsabilità che la FIGC prende in favore del sistema calcio nel suo complesso. Si tratta di uno stanziamento diretto la cui entità fungerà sicuramente da volano per la ripresa”.

In particolare, la Federazione ha previsto di destinare le seguenti risorse:

  • fino a 5.000.000 per il sostegno alle società di Lega B;
  • fino a 5.000.000 per il sostegno alle società di Lega Pro;
  • fino ad euro 5.000.000,00 per le società della LND;
  • fino ad euro 3.000.000 ai calciatori e fino ad euro 3.000.000 ai tecnici e ai preparatori attraverso il riconoscimento di un contributo unico al Fondo di Solidarietà calciatori, allenatori e preparatori atletici;
  • 700.000 alle società della Divisione Calcio Femminile, per il sostegno alle società finalizzate alla ripresa e al completamento delle attività della stagione sportiva 2019/2020".

Perez: "Sono molto contento di essere alla Roma. Fonseca mi ha dimostrato fiducia da subito"

Carles Perez, giocatore della Roma, ha rilasciato un'intervista per il sito ufficiale del club nella quale ripercorre le tappe della sua carriera parlando anche del suo rapporto con il calcio:

Chi era Carles da bambino?
Ero un bambino molto allegro e vivace. Sin da quando ho ricordi volevo sempre stare con la palla tra le mani e soprattutto tra i piedi, quando non ce l’avevo mi lamentavo. Passavo tanto tempo a giocarci con i miei amici, sempre da attaccante, non mi piaceva quando toccava a me andare in porta. Ricordo anche per me c’era un solo regalo che desideravo ricevere in ogni occasione: un palla, poi un pallone o qualsiasi cosa che avesse a che fare con il calcio”.

Qual è il tuo primo ricordo legato al calcio?
Il primo ricordo distinto è la partita Real Madrid-Barcellona 2-6 della Liga del 2009. L’ho vista insieme alla mia famiglia. Vedevo sempre le partite con loro. Io da piccolo non mi ritenevo tifoso di una sola squadra, ma ovviamente dato che tutti i miei familiari erano del Barcellona, seguivo anche io il club”.

E il tuo idolo chi era?
Leo”.

Le partite della nazionale spagnola agli Europei e ai Mondiali le seguivi?
Devo essere sincero: io ho sempre amato giocare a calcio più che guardarlo in TV. Ovviamente seguivo le grandi partite ma non le guardavo tutte. Anche delle competizioni delle nazionali iniziavo a guardare tutte le partite dalla fase a eliminazione diretta”.

Come spagnolo da piccolo non ti è andata male visti i due Europei vinti oltre al Mondiale…
Effettivamente sì, abbiamo vinto tantissimo soprattutto giocando un calcio spettacolare”.

A quanti anni hai iniziato a giocare a giocare in una squadra?
A 5 anni ho iniziato con la scuola calcio poi a 7 sono andato nella prima vera squadra: il Damm. Non è al livello di Espanyol e Barcellona ma ha una buona tradizione a livello giovanile. Sono rimasto al Damm per tre anni e poi sono stato preso dall’Espanyol”.

Passare all’Espanyol suona già come un bel passo in avanti, ricordi le emozioni che hai provato?
Beh sì, è stato un passaggio che mi ha dato molta forza e fiducia per andare avanti. Il fatto che una delle due migliori squadre della città e della regione mi avesse preso mi ha dato molta soddisfazione. Con loro sono rimasto per 4 anni”.

Già sognavi di diventare un calciatore professionista a quell'età?
Assolutamente sì. Avevo le idee molto chiare da subito, anche quando ero al Damm. Non avevo la certezza di farcela ma certamente il mio obiettivo era quello di diventare un calciatore. Anche riuscire a entrare nel Barcellona era un traguardo a cui puntavo e ci sono riuscito all’età d 14 anni”.

Che effetto ti ha fatto?
La mia reazione immediata alla notizia che mi avevano preso è stata di incredulità. È stato subito dopo una partita giocata contro di loro con la maglia dell’Espanyol in cui abbiamo vinto per 3-1 con una mia doppietta. Mi seguivano già da tempo e hanno parlato con mio padre fino a perfezionare il passaggio. Sono entrato nella squadra Cadete B [U15] e dopo tre mesi mi hanno ammesso alla categoria superiore, la Cadete A [U16]”.

In quel periodo abitavi ancora con la tua famiglia o vivevi in un convitto del club?
No, continuavo ad abitare in casa con la mia famiglia. Mio padre mi accompagnava agli allenamenti e poi mi riportava a casa. Il viaggio era di circa 35 minuti da casa mia. Poi quando ho preso la patente ho iniziato ad andare da solo e mi sono trasferito in un appartamento a Barcellona”.

Quali sono state le persone più importanti per la tua crescita e la tua carriera?
Sicuramente è stato fondamentale l’appoggio della mia famiglia in tutta la mia crescita, mi hanno sempre sostenuto dandomi tanta fiducia”.

E il consiglio migliore da chi lo hai ricevuto?
Per quanto riguarda la carriera i consigli migliori non possono che arrivare da calciatori esperti ed affermati. Nel mio caso scelgo quello che mi ha dato Xavi: nel calcio tutto dipende da noi stessi, nessuno ti regala niente, ogni traguardo va conquistato contando sulle proprie forze. Anche Leo Messi ha aiutato me e tanti altri giovani con i suoi consigli, ma le parole che mi hanno segnato di più sono state quelle di Xavi”.

Com’è stato allenarsi per la prima volta in prima squadra con il Barcellona?
Eh, ricordo benissimo che ero molto nervoso, anche se si trattava di una sessione nel giorno successivo a una partita, quindi i titolari facevano scarico mentre noi giovani giocavamo con chi non era sceso in campo. Nonostante questo la pressione era tanta, c’era mister Ernesto Valverde che ti guardava e anche Leo Messi e altri fenomeni a bordo campo che assistevano alla partitella, era come essere sempre sotto esame”.

Nelle giovanili hai affrontato la Roma nella Youth League del 2015-16: che effetto ti fa ripensarci oggi?
È stato un caso del destino. Quando sono arrivato alla Roma mi hanno mostrato le foto di quelle partite. Era la fase a gironi e pareggiammo 0-0 a Trigoria e 3-3 a Barcellona. Le giocai entrambe, la Roma aveva davvero un’ottima squadra”.

Qual è il tuo ricordo dell’esordio in prima squadra?
La mia prima partita è stata all’ultima giornata della Liga 2018-19 in casa dell’Eibar. Sono entrato al 70’, ma quello che considero il mio vero debutto è stato al Camp Nou nella seconda giornata di questo campionato: Barcellona-Betis. Sono partito titolare, abbiamo vinto 5-2 e io ho segnato il gol del momentaneo 3-1. È stata un’emozione indimenticabile”.

E dell’esordio in Champions League con gol in casa dell’Inter che ricordo hai?
Bello, ho segnato in uno stadio leggendario come San Siro, contro una grande squadra che ricordavo nelle sfide viste in tv da bambino con mio padre. Ricordo di quando da piccolo gli dicevo che mi sarebbe piaciuto tantissimo giocare partite di quel livello. È stata la realizzazione di un sogno”.

A Roma sei arrivato a gennaio: quali sono le tue sensazioni di questa esperienza finora?
Ho un buon ricordo dei primi mesi fino allo stop dovuto al Coronavirus. Come ho sempre detto sono molto contento di essere arrivato qui e del sostegno ricevuto da parte dello staff, dei compagni e di tutte le persone che lavorano nella Roma. Il loro supporto mi ha dato molta fiducia. È stato un peccato non aver potuto giocare per tutto questo tempo ma siamo pronti a ripartire”.

Come ti trovi con Paulo Fonseca?
Se sono qui è anche grazie alla fiducia che mi ha dimostrato sin dalla prima volta che ci siamo sentiti. È una persona con le idee molto chiare, ha grande conoscenza calcistica e gli piace giocare bene con uno stile che a me piace, che punta a mantenere il controllo del gioco e del pallone piuttosto che a inseguire l’avversario”.

Quanto ti ha aiutato per l’ambientamento arrivare insieme a un altro spagnolo come Gonzalo Villar?
Io e Gonzalo ci siamo conosciuti nell’Under 21. È chiaro che quando si va a fare un’esperienza all’estero è importante avere l’appoggio di un connazionale. Ci stiamo aiutando a vicenda, fortunatamente l’italiano non è così differente dallo spagnolo, quindi in questo siamo facilitati. Anche gli altri compagni ci hanno aiutato molto mettendoci a nostro agio da subito”.

Il tuo primo gol è arrivato contro il Gent nell’esordio in Europa League…
Sono stato molto felice di segnare ed è stato ancora più bello farlo in casa e festeggiare davanti ai nostri tifosi. In particolare sentire lo Stadio Olimpico gridare il mio nome dopo il gol mi ha riempito di orgoglio e soddisfazione, quasi non me lo aspettavo. È un ricordo che conserverò per sempre”.

Hai avuto modo di apprezzare la città? Almeno fino a quando c’è stata la possibilità di farlo…
È superfluo dire che Roma è una città meravigliosa, senza eguali, ricca di storia. Non ero mai stato a Roma da turista e nel poco tempo che ho avuto a disposizione appena arrivato ho visitato il Colosseo, la Fontana di Trevi e altre mete tipiche insieme alla mia famiglia e ai miei amici. Anche la gente è molto gentile e disponibile. Peccato che poi sia arrivato il Coronavirus, ma speriamo di potercelo lasciare alle spalle al più presto”.

Come hai vissuto il periodo di lockdown?
Non è stato facile anche perché ero qui da solo. Oltre al campo e alla squadra mi mancava molto la mia famiglia. In generale l’insegnamento che possiamo trarre da questo periodo è di tornare ad apprezzare cose che diamo per scontate come poter vedere i propri familiari, i propri amici, poterli abbracciare e baciare. Dovendo passare tanto tempo a casa ho colto l’occasione per studiare un po’, ho giocato molto alla Playstation con gli amici a Call of Duty e ho guardato qualche Serie TV come la Casa di Carta ed Elite”.

Durante l’emergenza hai promosso una raccolta fondi in favore dell’ospedale della tua città. Com’era lì la situazione legata al Coronavirus?
Si tratta dell’ospedale al quale mi sono sempre rivolto per ogni necessità da piccolo quindi ho cercato di dare il mio contributo alla struttura nell’acquisizione di tutti i materiali e i presidi necessari per affrontare l’emergenza. Mi è sembrata la cosa più naturale da fare per ricambiare l’aiuto che io e i miei concittadini abbiamo ricevuto nelle nostre vite. L’impatto del Covid-19 in Spagna è stato simile a quello che c’è stato in Italia, gradualmente le cose stanno tornando alla normalità”.

Che effetto ti ha fatto tornare ad allenarti a Trigoria con i compagni?
È stata una sensazione di grande sollievo poter indossare di nuovo gli scarpini e correre su un campo dopo tanto tempo passato in casa. È tutto quello che un calciatore vuole: giocare a pallone. È stato bello tornare a lavorare con i compagni e con lo staff”.

Il 24 giugno la Roma tornerà a giocare contro la Sampdoria: quanto ti mancano le partite?
Ho tantissima voglia di tornare in campo per una partita, di indossare la maglia della Roma di cercare di fare il mio meglio. Anche se giocare a calcio senza i tifosi non sarà la stessa cosa faremo tutto il possibile per cercare di divertire e per dare soddisfazione ai tifosi che ci seguiranno in TV”.


OMS, Ricciardi: "Riaprire gli stadi teoricamente è possibile, ma sarà difficile fare rispettare le misure di sicurezza"

Walter Ricciardi, rappresentato italiano nel Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha parlato ai microfoni di Rai Radio2 della possibilità che gli stadi vengano riaperti al pubblico anche se solo parzialmente:

"E’ una ipotesi che si farà nel momento in cui la circolazione del virus sarà ridotta ai minimi termini. In qualche Regione teoricamente si potrebbe già aprire. E dico teoricamente. Ma queste manifestazioni non possono prescindere dalle misure di sicurezza e farle rispettare a migliaia di persone è difficile. Non è da scongiurare il rischio, bisogna prepararsi per fare in modo che sia ridotto".


Bellinazzo: "Friedkin non ha cambiato idea. Ma ora la Roma è in una sorta di palude. Arriveranno offerte a ribasso"

Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore, ha parlato ai microfoni di Radio Radio per discutere sul futuro della Roma:

"DaGrosa ha semplicemente confermato che il dossier della Roma è di nuovo sulle piazze finanziarie e Pallotta dovrà rammaricarsi dell’occasione persa con Friedkin. Mi risultava che a marzo era già tutto chiuso, ma è stato Pallotta a ritardare il tutto e ora se ne sta pentendo. Anche la sub-offerta di Friedkin sarebbe stata una offerta che Pallotta doveva tenere in considerazione. Ora il presidente giallorosso sta facendo delle operazioni finanziarie che aumenteranno soltanto il debito, delle mosse molto rischiose e c’è da essere preoccupati. La Roma ha vissuto per tanti anni sopra le sue possibilità, a fronte però di un progetto sportivo che stava dando i suoi frutti. Con il calo dei ricavi, con la situazione stadio in stand by e con tutta un’altra serie di situazioni ora il club è in una sorta di palude in attesa di investitori e compratori. Questi inoltre arriveranno con delle offerte a ribasso”.

Se Pallotta dovesse rimanere, quale tipo di intervento economico dovrebbe fare?
Attualmente la Roma brucia 5-6 milioni di euro al mese. Prima di tutto occorre riequilibrare i conti, vendendo e facendo diminuire il monte ingaggi. La speranza è che la Roma possa riuscire a entrare in Champions per una questione di costi”.

Come si spiega il fatto che lui abbia mollato la trattativa?
Non ha mollato la trattativa Friedkin, ma ci sono state delle situazioni che poi hanno portato al raffreddamento dell’affare. Le difficoltà sono emerse anche per le controversie legali connesse ai soci di minoranza. Ora Pallotta si trova davanti un’offerta che lo porterebbe a fare minusvalenza, ma aiuterebbe l’eventuale ok allo stadio”.

C’è la possibilità di riaprire la trattativa con Friedkin?
Friedkin non ha mollato l’idea di comprare la Roma, ma adesso vorrà farlo alle sue condizioni. Difficile pensare in futuro a una proprietà italiana per la Roma e per gli altri club della Serie A”.


La TopCo di Pallotta immette 30 milioni di euro per supportare il fabbisogno finanziario

La Roma, tramite il proprio sito ufficiale, ha diramato un comunicato per annunciare una manovra finanziaria da parte della TopCo di Pallotta per acquistare crediti futuri pro-soluto e rinforzare le finanze del club:

"L’operazione proposta dall’azionista di controllo indiretto TopCo avente ad oggetto una compravendita di crediti futuri pro-soluto mediante la sottoscrizione di un contratto denominato “Purchase and Sale Agreement” AS Roma, in qualità di cedente, e NEEP, in qualità di cessionario, per un valore complessivo di crediti ceduti fino ad un massimo di Euro 30.000.000,00, unitamente agli accordi ivi connessi.
In data 21 maggio 2020 , il Consiglio di Amministrazione della Società ha approvato l’Operazione proposta dall’azionista di controllo indiretto TopCo, volta a supportare il fabbisogno finanziario di AS Roma, avente ad oggetto una compravendita di crediti futuri “pro-soluto” mediante la sottoscrizione di un contratto denominato “Purchase and Sale Agreement” tra AS Roma, in qualità di cedente, e NEEP, in qualità di cessionario, per un valore complessivo di crediti ceduti fino ad un massimo di Euro 30.000.000,00. In data 27 maggio 2020, è stato sottoscritto il predetto “Purchase and Sale Agreement” unitamente agli accordi ad esso connessi. Il “Purchase and Sale Agreement” e gli accordi ad esso connessi, ai sensi dell’art. 4 del Regolamento Consob e dell’art. 3.15.1 della Procedura ASR Parti Correlate, sono stati sottoposti alla procedura per l’approvazione delle operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate. In esito alla valutazione delle suddette operazioni condotte dai competenti organi della Società, ai sensi dell’art. 5 del Regolamento Consob e dell’art. 12 b. della Procedura ASR Parti Correlate, è demandata la predisposizione e diffusione del Documento Informativo redatto in conformità dell’Allegato 4 del Regolamento Consob".


Allenamento Sampdoria, possesso palla e partitella

La Sampdoria, prossima avversaria della Roma il 24 giungo, si è allenata in vista della ripresa del campionato. Questo il resoconto della seduta pubblicato sul sito ufficiale del club blucerchiato:

"Allenamento sotto la pioggia per la Sampdoria. Messa in azione, possessi-palla a gruppi e partitella: Claudio Raneiri e staff hanno sottoposto i blucerchiati ad un lavoro mattutino di 87 minuti complessivi sul campo 2 del “Mugnaini di Bogliasco.
Rientro. Al Poggio si è rivisto anche Alex Ferrari, rientrato a 160 giorni dall’infortunio al ginocchio destro per svolgere il proprio programma di recupero personalizzato (per adesso in palestra).
Ispezione
. Gli ispettori della procura FIGC hanno intanto raggiunto il centro sportivo doriano, come già accaduto per altri club di Serie A. Nessuna criticità è stata evidenziata nell’applicazione del protocollo per lo svolgimento delle sedute. Domani, venerdì, è in programma una nuova sessione mattutina".


Nainggolan non torna

INSIDEROMA.COM - SARA BENEDETTI - A meno di sorprese che nessuno, a Trigoria e all'Eur (e tantomeno a Boston) in questo momento prevede, il sogno dei tifosi è destinato a rimanere tale: Radja Nainggolan non tornerà alla Roma. Lui farebbe di tutto, compreso ridursi l'ingaggio, e anche la famiglia ne sarebbe felicissima, per non parlare dei romanisti, ma il club giallorosso non prende in considerazione l'ipotesi. Sarebbe un bel ritorno d'immagine e una storia di sentimenti a amore, visto quanto la gente è affezionata a Nainggolan, ma non ci sono le condizioni - economiche e tecniche - perché ciò accada.

GRANDE AMORE — Nonostante questo i tifosi sperano. Perché Nainggolan, arrivato a Roma a gennaio 2014 e andato via nell'estate 2018, rappresenta uno di quei figli che la città non partorisce ma adotta. È nato ad Anversa, ha vissuto a Piacenza, Cagliari e Milano, ma la pace che ha trovato a Roma, di cui ha vissuto ogni angolo, dal centro alla periferia al mare, è stata unica. La sua storia sportiva è stata quasi sempre di altissimo livello (con i picchi della semifinale di Champions e dei 14 gol nel 2017), quella personale ha vissuto momenti complicati - vedi il famoso video di Capodanno -, ma il legame con Roma e la Roma è diventato sempre più saldo col passare dei giorni. E non è cambiato neppure quando è andato all'Inter o è tornato a Cagliari. Il tributo della sua ultima volta all'Olimpico ne è la prova.

TORNA A CASA — I tifosi, sui social, gli chiedono continuamente di tornare (e Radja legge tutto) e il perché è tutto nei messaggi che, un paio di mesi fa, sono stati scritti sotto la sua foto che ricordava la vittoria in Champions contro il Barcellona. I commenti alla sua immagine su Instagram sono oltre 5mila, almeno la metà dice: "Torna a casa". Nonostante abbia 32 anni e nonostante il fisico inizi a pagare il conto dell'età, delle partite e di una vita non sempre da atleta impeccabile, i tifosi lo rivorrebbero. Convinti che gli basterebbe "rimettersi ‘sta maglietta per ritornare il vero Ninja".


Dzeko, i gol per sognare

IL MESSAGGERO - CARINA- Da quando è a Roma ha centrato la Champions tre volte su quattro. Dzeko intende calare il poker, consapevole che anche stavolta il quarto posto passa per i suoi gol. Quest’anno in campionato non sono stati tantissimi (12) ma gli hanno permesso di godere di una buona media rispetto alle gare giocate (25). In Europa League altri tre centri in 7 partite. Fonseca punta su di lui e a guardare il calendario fa bene. Delle dodici avversarie che lo attendono, solo al Parma non è mai riuscito a segnare. Nel frattempo il bosniaco punta anche al podio dei cannonieri giallorossi di sempre. Il numero 9 è ora a quota 102. Agganciare Totti (307) è impossibile, raggiungere Pruzzo (138) appare difficile. Più accessibile accontentarsi della terza piazza di Amadei (111), che dista ancora 9 reti.


Prima partita in famiglia. E Zaniolo già non vede l’ora

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE -  È stata la prima partitella, la prima volta in cui a Trigoria anche un semplice gol è tornato a contare qualcosa, verso la ripresa. Ieri Paulo Fonseca ha organizzato un’ora buona di gara a ranghi contrapposti, dieci contro dieci. Assenti alla prima partitella sette giocatori: oltre ai tre alle prese ancora con i rispettivi infortuni (Zaniolo, Pau Lopez e Perotti) hanno infatti lavorato a parte anche Santon, Pellegrini, Cetin e Bruno Peres, tutti rimasti a riposo precauzionale. L’ansia però è normale che sia tutta intorno a Nicolò Zaniolo, che ieri ha pubblicato un video su Instagram nel quale lo si vede correre e provare cambi di direzione, per testare la tenuta del ginocchio infortunato. “Tra poco…“, è stato il post del jolly giallorosso, con tanto di pollice verso l’alto. Insomma, dovremmo quasi esserci: entro una decina di giorni il numero 22 tornerà a lavorare con il gruppo.


La Roma cerca i gol con la valigia

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Justin Kluivert, Cengiz Under e Nikola Kalinic sanno benissimo che – salvo colpi di scena – nella prossima stagione giocheranno altrove, anche se per motivi diversi. Eppure i tre attaccanti saranno chiamati in causa per quella che è senza dubbio la più importante missione stagionale: centrare la zona Champions League. La Roma conta comunque di incassare 40 milioni da Kluivert, sul quale ci sono diversi club di Liga e Premier, e 30 da Under. L’attacco giallorosso in estate però non vedrà solo partenze. Ieri, infatti, è stato virtualmente definito l’arrivo di Podgoreanu, 18enne punta israeliana con passaporto rumeno. Il baby talento andrà inizialmente nella Primavera di Alberto De Rossi.