Zaniolo: “Roma, sei tutto e non ti lascerò”

IL MESSAGGERO - CAPUTI, LENGUA - Nicolò Zaniolo l’isolamento lo vive in un attico al Torrino di proprietà di Francesco Totti, una casa in cui l’ex capitano ha vissuto negli anni in cui ha fatto innamorare i tifosi. Lì Zaniolo lavora per recuperare dall’infortunio che lo tiene fermo dal 12 gennaio, consapevole delle sue potenzialità e di tutto l’interesse che si è generato intorno a lui. Nonostante ciò non ha intenzione di lasciare Trigoria. Di questo e altro ha parlato nel corso dell’intervista. Queste le sue parole:

La Roma per me è tutto, mi ha regalato emozioni indescrivibili a partire dall’esordio al Bernabeu. Mi ha fatto esultare, giocare all’Olimpico e sentire amato dai tifosi. Quindi, non vedo il motivo per cui debba cambiare e spero di rimanere qui per tantissimi altri anni“.

Prima dell’infortunio era considerato una delle promesse del calcio italiano, poi alcune certezze potrebbero essere venute a mancare. Come ha reagito?

"L’infortunio al ginocchio è stata una bella batosta. Sono riuscito a superarla solo dopo le prime due-tre settimane che sono state molto dure. Il mio carattere non è mai cambiato e sono stato sempre sorridente e felice. Ogni giorno mi do degli obiettivi da raggiungere e superare. Il ginocchio risponde bene, spero di tornare in campo più forte di prima".

La foto del bambino che gioca a pallone con la sua maglia in una Milano deserta è diventata un simbolo di libertà in Italia. Se avesse davanti quel bambino che cosa gli direbbe?

"Appena ho visto quella foto sono rimasto stupito, contento. La passione per il calcio c’è sin da piccoli e quel bambino la rispecchiava in pieno. Sono orgoglioso che indossasse la mia maglia ed è segno che qualcosa di buono ho fatto e che dovrò continuare così per rimanere nel cuore di questi bambini che hanno grandi sogni. Se lo avessi davanti lo porterei sicuramente a Trigoria per fargli vedere come ci comportiamo e alleniamo. Un piccolo gesto ma credo che lo farebbe molto felice".

Lei e i suoi colleghi alla Roma sareste pronti a una riduzione dei salari per aiutare il club?

"Penso che siano cose che vadano gestite prima all’interno e poi fatte sapere all’esterno. Spero si arrivi a una soluzione che riguardi tutto il calcio italiano".

L’Europeo è slittato e si giocherà nel 2021…

"In questo momento è difficile provare emozioni positive perché siamo tutti rinchiusi in casa ed è un periodo molto duro. Di certo poter sperare di nuovo di giocare l’Europeo è un’emozione bellissima, voglio riuscire ad arrivarci al 100%".

Il Club, attraverso Roma Cares, sta avendo un ruolo importante nel sociale in questo momento.

"Sono molto orgoglioso di far parte della famiglia Roma. Sì, perché per me la Roma è davvero una famiglia e lo sta dimostrando in questo brutto momento in cui tutti si stanno aiutando, a partire dalla società fino ad arrivare ai tifosi. Voglio ringraziare tutti, giocatori compresi. Riusciremo a uscire da questo momento per tornare ad abbracciarci di nuovo".


Vice Dzeko, piace Hurtado del Boca

IL MESSAGGERO - CARINA - Mercato bloccato nei fatti ma non nelle idee. Perché alcune esigenze tecniche sono chiare da tempo. E quella di cercare un vice Dzeko è una lacuna che la Roma si porta dietro da almeno un paio di stagioni. Fallito l’investimento con Schick, nell’ultima stagione Petrachi ha giocato la carta esperienza con Kalinic. Un flop, al netto della doppietta con il Cagliari. Due le strade da perseguire per il futuro: cercare un altro calciatore esperto in prestito oppure affiancare a Dzeko un giovane da far crescere che poi, nel tempo, dovrà sostituirlo. Per questo secondo profilo si sta studiando Hurtado. Il 20enne venezuelano gioca nel Boca Juniors ma la scorsa estate è stato a un passo dai due club genovesi. Hurtado è un diamante grezzo: buon colpo di testa, presenza costante sotto porta, molto veloce nello stretto ma soprattutto in campo aperto.


Doni: «Roma, grazie a te ho raggiunto il top»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PIETRELLA - Alexander Marangon - per tutti Doni - ex portiere brasiliano che in carriera ha vestito la maglia della Roma, ha rilasciato una lunga intervista pubblicata sull'edizione odierna del quotidiano in cui ha parlato del suo passato da romanista e delle prospettive della squadra giallorossa. Queste alcune delle sue parole:

Verso la Roma si percepisce da parte sua una riconoscenza infinita.
«Certo. In maglia giallorossa ho vinto tre trofei, ho conquistato la Coppa America da titolare e ho giocato con grandi compagni. Ricordo ancora il primo giorno che ho visto il Colosseo: un’emozione. Come l’inno di Venditti, sentito ogni volta che la squadra entrava in campo a riscaldarsi».

Adesso lei guarda l’Italia da lontano. È preoccupato per quanto sta accadendo?
«Mio fratello e mia sorella vivono a Roma, ma anche negli Usa siamo tutti a casa. Situazione difficile, abbiamo paura».

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Segue sempre la Roma?
«Ogni tanto, quando posso. L’azienda mi tiene impegnato per molto tempo, ma sono rimasto legato a quei colori».

Chi la convince di più?
«Zaniolo, un vero talento. Poi apprezzo anche Fonseca, è un bravo allenatore. Riguardo ai brasiliani, invece, di Ibañez si dice un gran bene, Juan Jesus è bravo. Infine sono sicuro che Fuzato farà grandi cose con la maglia della Roma. È un ottimo portiere».

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Parliamo di Totti, che compagno è stato?

«Un grande. Lo considero senza dubbio uno dei più forti calciatori di sempre...».

De Rossi invece?
«Un amico, anche lui un grandissimo. Giocare con lui era fantastico, teneva il centrocampo e la difesa. Mi sentivo al sicuro».

Tra Totti e Spalletti non è finita bene, sorpreso?
«Quando c’ero io hanno sempre avuto un rapporto normale. Di quello che è accaduto dopo non posso parlare perché non lo so».

Ci racconti lo Spalletti allenatore.
«Con lui ho vinto due Coppe Italia e una Supercoppa da titolare. Ho lavorato con altri grandi allenatori, ma lui è stato il migliore mai avuto. Ti diceva sempre le cose in faccia, e poi era meglio non farlo arrabbiare. Era capace anche di prenderti a schiaffi (ride, ndr )!».

Con Ranieri invece, problemi, visto che le preferì più volte Julio Sergio?
«Mai avuto niente con lui».


I club uniti su riduzione ingaggi: si parte con il 10% stagionale

LA GAZZETTA DELLO SPORT - La nuova idea dei presidenti di Serie A è quella di intervenire sugli stipendi di marzo e aprileriducendo almeno del 10% lo stipendio stagionale.  Attualmente ci sono società già indietro con i pagamenti e la situazione economica attuale blocca tutto il resto: senza liquidità di cassa, è in certi casi impossibile far uscire denaro diretto ai conti correnti dei calciatori. E si sa con quali possibili conseguenze: senza giustificare i mancati pagamenti i giocatori potrebbero ricorrere alla messa in mora della società e alla richiesta dello svincolo gratuito. Serve per questo un’opposizione comune, che leghi tutti i club e ne rafforzi la posizione. Ed è quanto la Lega presenterà oggi all’assemblea dei presidenti video-riuniti, dopo aver ricevuto e sintetizzato le rispettive proposte.


Fonseca amaro: “Mai successo di avere così tanti infortuni”

CORRIERE DELLA SERA - PIACENTINI - “Nella mia carriera non ho mai avuto così tanti infortuni, non ho mai potuto avere tutti i calciatori a disposizione“. Paulo Fonsecaripercorre, con una lunga intervista al quotidiano portoghese A Bola, i suoi primi mesi romani. “In questa stagione – spiega – ho vissuto qualcosa di nuovo, con tanti infortuni traumatici, sono cose che non riusciamo a controllare“. Fonseca però guarda con positività al futuro, nella consapevolezza di aver creato un gruppo solido: “Siamo la squadra più giovane del campionato, stiamo seguendo una strada per il futuro, ma in questo momento per vincere servono giocatori decisivi, che abbiano anche grande esperienza: bisogna tornare alla vittoria. Questa combinazione di gioventù ed esperienza è fondamentale“. Tra gli esperti c’è Smalling: “Mi ha sorpreso la sua rapidità di adattamento, è un ragazzo straordinario: vorrei che rimanesse“.


I quattro “saggi” della Roma

IL TEMPO - AUSTINI - Più che sindacalisti, provano a essere dei “saggi”. Sono i quattro capitani designati per la fascia quest’anno dopo la partenza di Florenzi – Dzeko, Fazio, Kolarov e Pellegrini – e nella Roma stanno cercando di ottenere lo stesso risultato portato a casa da Chiellini, Bonucci e Buffon alla Juventus: mettere d’accordo tutti i compagni per proporre alla società di ridursi lo stipendio. Sono loro quattro, quelli con la più lunga militanza in giallorosso, a guidare internamente al gruppo le discussioni sul tema. Da quanto filtra i giallorossi a breve dovrebbero comunicare alla società di aver deciso un taglio sulle rispettive retribuzioni. Numeri, percentuali e condizioni dipendono da quando si ricomincerà a giocare. L’idea che nella Roma siano gli stessi giocatori a fare il primo passo piace molto a Pallotta e ai dirigenti, che nel frattempo seguono la trattativa collettiva tra Assocalciatori e Lega di Serie A. Nessuno infatti ha chiesto a spogliatoio e tecnici di ridursi lo stipendio o presentare proposte: l’obiettivo comune è evitare una trattativa.


Mascherine griffate Roma il gadget con gli abbonamenti

LA REPUBBLICA - PINCI - La Roma studia un nuovo regalo per i propri tifosi. L’emergenza Coronavirus, anche una volta passata, potrebbe stravolgere le nostre abitudini. La mascherina, ad esempio, potrebbe diventare una compagna quotidiana per tanti, soprattutto nei luoghi in cui non sarà possibile mantenere la distanza di sicurezza. Come i mezzi pubblici, i cinema, i teatri. E lo stadio. Da alcuni giorni la Tmb, azienda sartoriale marchigiana che realizza gli abiti indossati dai giocatori giallorossi nelle occasioni ufficiali, ha avviato infatti la produzione di mascherine giallorosse, da abbinare alle divise per i calciatori e utilizzabili, ad esempio, all’uscita dallo stadio. Ma non solo: con la Roma si è iniziato a parlare anche di un uso “commerciale”. L’idea è di regalare a chi sottoscriverà il prossimo abbonamento una mascherina giallorossa, simile nella forma alla classica mascherina chirurgica, da indossare allo stadio: un dispositivo di sicurezza che possa funzionare da solo in quanto sanificabile, ma anche come copri mascherina.


La Roma pronta ad offrire a Pedro un triennale da circa 3 milioni più bonus

La Roma ha messo gli occhi su Pedro, ala classe '87 ora al Chelsea. Lo spagnolo non rinnoverà il contratto con il club inglese, in scadenza a giugno 2020, ed ha una proposta dell'Al-Sadd allenata da Xavi. La Roma, che aveva tentato di ingaggiarlo già a gennaio su richiesta di Fonseca, gli proporrà un triennale da circa 3 milioni più bonus, stando a quanto scrive Il Corriere dello Sport. 


Mancini: "Io credo che Zaniolo non possa essere un numero nove assolutamente"

Roberto Mancini, ct della Nazionale, SKY SPORT ha parlato ai microfoni dell'emittente satellitare commentando il momento del paese, della Nazionale e del romanista Nicolò Zaniolo. Queste le sue parole:

Come cambiano le cose con lo spostamento dell'Europeo al 2021?
"Nessuno di noi avrebbe voluto questo, il motivo è quello che è successo in tutta Europa. C’e’ grande amarezza perché se ne sono andate tante persone. A livello calcistico per noi può anche andar bene, abbiamo una squadra giovane e possiamo continuare a lavorare. I più giovani possono avere più esperienza"

Zaniolo: lo vedi come mezzala oppure esterno d'attacco?
"Vedremo, intanto vediamo se recupera bene al 100%. È un ragazzo così giovane che potrà ancora migliorare a livello tattico e può ricoprire diversi ruoli, questa è una fortuna sia per noi che per lui"

Vi siete sentiti?
"Si ci siamo sentiti all’inizio, era demoralizzato ma poi si è sentito meglio. L’importante è che stia continuando a recuperare"

Dietro Immobile o Belotti chi può giocare? Zaniolo può essere un’opzione come attaccante?
"Io credo che Zaniolo non possa essere un numero nove assolutamente. Aspettiamo anche i più giovani che ora sono dietro, la speranza è di trovarne altri con caratteristiche diverse da quelli che abbiamo"

Con lo spostamento dell’Europeo al 2021, dove metti come scala della priorità la possibilità di convincere Daniele De Rossi?
"Con Daniele abbiamo parlato prima che andasse al Boca, c’era la possibilità ma andando in Argentina è saltato tutto. In futuro però non si sa mai"


Ceferin: "Sono ottimista e fiducioso, la Liga sarà portata a termine così come la Serie A"

Ceferin ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano EKIPA commentano le ipotesi sulla ripresa dei campionati. Queste le sue parole:

"Sono ottimista e fiducioso, la Liga sarà portata a termine così come la Serie A. Chiaramente oggi non posso promettere o garantire niente, tutto dipenderà della situazione di ciascun Paese". 

Finirà anche la Champions League?
"Per quello che sappiamo oggi, la Champions si chiuderà nelle stesse modalità con cui si sarebbe dovuta giocare prima della sospensione. Non possiamo esserne sicuri, ancora non possiamo sapere se nella finale o in qualsiasi altro evento ci saranno o meno i tifosi, ma dobbiamo farci trovare preparati per tutti e due gli scenari. Dipende tutto dalla pandemia, ma al momento ripeto che contempliamo una normale chiusura della Champions"

A Massimo Cellino, presidente del Brescia, che messaggio vuole mandare infine dopo lo sfogo dei giorni scorsi?
"Prima di tutto, la Serie A non risponde alle competenze della Uefa. Seconda cosa, il Brescia non è vicino a classificarsi alle coppe europee. Terzo, non credo che le sue recenti parole fossero rivolte all'Uefa. Voglio sottolineare che non metteremo in pericolo nessuno e che ascolteremo tutti per trovare una soluzione adatta a ogni lega non appena i rispettivi governi ci daranno il via libera"


Comunicato ufficiale Lega, accordo raggiunto sul taglio degli stipendi

Di seguito il comunicato della Lega:

"In linea con le azioni volte a diminuire il costo lavoro adottate a livello nazionale e internazionale, la Lega Serie A ha deliberato oggi, all’unanimità con esclusione della Juventus che ha già raggiunto un accordo coi propri giocatori, una comune linea di indirizzo per contenere l’importo rappresentato dagli emolumenti di calciatori, allenatori e tesserati delle prime squadre. Questo intervento, necessario per salvaguardare il futuro dell’intero sistema calcistico italiano, prevede una riduzione pari a 1/3 della retribuzione totale annua lorda (ovvero 4 mensilità medie onnicomprensive) nel caso non si possa riprendere l’attività sportiva, e una riduzione di 1/6 della retribuzione totale annua lorda (ovvero 2 mensilità medie onnicomprensive) qualora si possano disputare nei prossimi mesi le restanti partite della stagione 2019/2020. Resta inteso che i Club definiranno direttamente gli accordi con i propri tesserati. La Lega Serie A sta seguendo l'evoluzione dello scenario in stretto coordinamento con l'Uefa, la FIGC e l'ECA. E stata confermata la volontà di portare a termine la stagione e di tornare a giocare, senza correre rischi, solo quando le condizioni sanitarie e le decisioni governative lo consentiranno. L’Assemblea riunita oggi ha inoltre analizzato le raccomandazioni per la ripresa di gare e allenamenti delle varie discipline sportive prescritte dalla Federazione Medico Sportiva Italiana, alla luce dell’attuale situazione di emergenza sanitaria. A tal proposito entro fine settimana la Federcalcio emanerà le relative norme medico sanitarie".


Mirante a sostegno dell'Ospedale Sacco di Milano

Antonio Mirante sta partecipando alla campagna promossa dalla Reusch #HelpingHands, una raccolta fondi il cui ricavato sarà devoluto all'Ospedale Sacco di Milano impegnato in questi giorni nella lotta contro il Coronavirus.