Anche Conte e i calciatori disposti a ridursi gli stipendi

Il tecnico Antonio Conte e i calciatori dell'Inter sono disposti a ridursi gli stipendi. In seguito a costanti colloqui in corso tra la società, Conte e il capitano Handanovic - considerata la grave emergenza sanitaria - è emerso che l'allenatore, lo staff tecnico, tutti i giocatori della prima squadra si sono resi disponibili ad una riduzione dei loro compensi per la restante parte della corrente stagione sportiva. Le modalità specifiche e gli accordi individuali verranno concordati quando gli scenari legati alla ripresa o meno della stagione in corso saranno meglio delineati


Lega Serie A e AIC verso l'accordo sulla riduzione degli stipendi

Un incontro interlocutorio finalizzato a trovare un accordo sulla riduzione degli stipendi dei calciatori è andato oggi in scena tra la Lega Serie A e l'Assocalciatori: le parti puntano a trovare una soluzione prima della prossima settimana. Una riunione cordiale ed interlocutoria, stando alle fonti dell'agenzia di stampa. La Lega ha formalizzato una proposta per sospendere gli stipendi 4 mesi, ricevendo una controproposta dall'Aic, che chiedeva un congelamento di un solo mese. Le parti si sono aggiornate per cercare di trovare un accordo.


Lega Serie A, convocata d'urgenza un'assemblea venerdì alle 15:00

Un'assemblea della Lega Serie A è stata convocata d'urgenza per questo venerdì alle 10 in prima convocazione e, all'occorrenza, alle 15 in seconda convocazione. All'ordine del giorno anche un'ipotesi di addendum all'accordo collettivo con l'AIC, con cui la Lega sta trattando la sospensione degli stipendi. È previsto anche un aggiornamento sugli scenari del calendario per concludere la stagione, sospesa per l'emergenza coronavirus.

L'assemblea si terrà ovviamente in video conferenza in ottemperanza alle prescrizioni per contenere il contagio da Coronavirus.


Serie A-Governo: lite sui soldi

IL MESSAGGERO - Tensione tra i presidenti di Serie A e il Governo. A scatenare le polemiche una frase del Ministro per lo Sport Spadafora: «Lo sport non è solo il calcio e il calcio non è solo la Serie A. Destinerò un piano straordinario di 400 milioni allo sport di base. Dalla Serie A invece mi aspetto che le richieste siano accompagnate da una seria volontà di cambiamento». Le affermazioni del Ministro hanno subito innescato le reazioni accesissime dei vari presidenti che ritengono la serie A la «locomotiva del calcio di base e indirettamente di tutto lo sport italiano». In serata è arrivato anche un comunicato firmato dal numero uno Paolo Dal Pino in cui si rimarca «basta demagogia e polemiche. In Italia oltre 32 milioni di appassionati seguono il calcio, un fenomeno sociale ed economico che dà lavoro a più di 300 mila persone generando l'1% del Pil nazionale. La Serie A produce direttamente ogni anno circa 3 miliardi di euro di ricavi totali e generando un indotto di 8 miliardi a beneficio dell'intera piramide calcistica, oltre a una contribuzione fiscale e previdenziale di 1 miliardo di euro». Di fatto la Lega rivendica la sua centralità proprio per la mutualità che versa  e che serve per la sussistenza dei settori giovanili e di sport diversi dal calcio.

Oggi l'argomento sarà nuovamente discusso nella call-conference prevista dalla Lega. Ma l'argomento principale resta quello degli stipendi. «Sul tavolo abbiano un elemento in più rispetto alle scorse settimane perché dopo le parole del ministro Spadafora la preoccupazione che si chiudano qui i campionati c'è» ha sottolineato il presidente dell'Aic, Damiano Tommasi. La prima ipotesi prevede la sospensione degli stipendi fino a quando non si riprende l'attività. Un modo per evitare la messa in mora del club o addirittura la possibilità che qualcuno possa svincolarsi. Poi c'è il taglio. Possibile una decurtazione progressiva con percentuali a salire in base al lordo. Si va dal 15% al 30%.


Kluivert diventa maestro di “atletica”

IL MESSAGGERO - L’ultimo viaggio in Olanda Justin Kluivert se l’è concesso l’8 marzo quando ancora l’emergenza sanitaria in Italia e in Europa non era scoppiata. Da quel giorno solo videochiamate con chi è rimasto ad Amsterdam, ma tra le tante ce n’è una particolarmente commovente: mercoledì scorso Justin è entrato in contatto con otto bambini in diversi ospedali olandesi che non possono ricevere la visita dei genitori a causa del pericolo di contagio del Coronavirus. Il giocatore ha cercato di portare il sorriso: “Anche voi potete fare degli esercizi per tenervi in forma: lavorare con gli addominali oppure facendo corsa sul posto. Tornare all’Ajax? Al momento non è un pensiero che ho in testa, ma è un club che è nel mio cuore“.


Roma, da Pellegrini a Dzeko: la doppia faccia dei rinnovi

IL MESSAGGERO - CARINA - Ci sono rinnovi e rinnovi. In tempi recenti, a quelli meritati sul campo (Zaniolo), si contrappongono quelli obbligati da dinamiche di mercato (Dzeko). Ci sono poi quelli attesi dalla tifoseria (Pellegrini) mentre altri, effettuati in tempi recenti, sono legati anche a discorsi futuribili in ottica plusvalenze (Under e Cristante). Senza dimenticare i contratti in scadenza nel 2021 (Kolarov, Mirante, Perotti o Juan Jesus) o gli accordi che pesano autonomamente sulle casse del club (Pastore). Nel panorama giallorosso c’è un po’ di tutto ed è chiaro che lo tsunami Coronavirus non potrà che avere degli effetti su questo aspetto, anche se molto dipende dalla decisione della Uefa sul Fair Play Finanziario. Il discorso dunque si focalizza sì sui rinnovi effettuati e che pesano sul bilancio (come quello di Dzeko, che nel 2022 prenderà 6 milioni, 12 a lordo, e avrà 36 anni), ma anche e soprattutto su quelli che dovranno essere effettuati. Al centro dell’attenzione c’è il contratto di Pellegrini, per il quale si attendeva l’approdo di Friedkin; il rallentamento della trattativa per la cessione del club non preoccupa le parti, visto che la volontà di andare avanti insieme c’è.

 


Quanto si taglia? Sugli ingaggi da ridurre la Serie A è in attesa

LA GAZZETTA DELLO SPORT - ANGIONI - La Juve ha servito l’assist, ora è il momento di vedere che cosa fanno le altre società. I 90 milioni di stipendi tagliati dai bianconerispingeranno le rivali ha fare la stessa cosa? Al momento sembra che il resto della Serie A preferisca stare su posizioni attendiste: non si sa ancora bene come andrà a finire la stagione, meglio non fare passi in avanti con giocatori e staff tecnici per poi essere costretti a un eventuale retromarcia. Oggi, comunque, alle 18.45 c’è un vertice Lega-Aic: i club presenteranno al sindacato dei calciatori le proposte per abbassare un bel po’ quota 1,2 miliardi (ovvero il monte stipendi della A depurato del taglio bianconero)? Sul tavolo ci sono la sospensione degli stipendi per il periodo di tempo non lavorato, oppure la richiesta di uno “sconto” proporzionato all’entità dell’ingaggio del giocatore. Inter e Roma sono le società che seguono i bianconeri nella classifica delle rose con gli stipendi più ricchi e potrebbero avere dunque più interesse in un taglio. Al momento in casa giallorossa è tutto fermo: i capitolini sono quotati in Borsa come il club di Agnelli e devono ancora parlare con giocatori e agenti, ma ovviamente puntano a tagliare i 134 milioni di ingaggi stagionali.


Pastore, l’Argentina e quel futuro diviso a metà

LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - Basterebbe vedere soltanto le immagini pubblicate ieri per la capire come mai Javier Pastore e la sua famiglia a Roma si trovino benissimo. Una casa in pieno centro, con vista sulle rovine della Roma che fu, un appartamento scelto due anni fa e che adesso fa da cornice a questi giorni difficile che la Capitale, come l’Italia tutta, sta vivendo. Non è solo questione di casa, però: Javier Pastore non ha voglia di andar via da Roma perché non ha voglia di lasciare da sconfitto. È convinto che Paulo Fonseca sia l’allenatore giusto per tornare a sentirsi importante, ma il club vorrebbe cederlo e sarebbe disposto anche a fare una minusvalenza pur di liberarsi del suo pesante ingaggio. Nonostante le parole dell’amico Buffarini, difensore del Boca, che ha detto “Il mio sogno è tornare al Talleres anche con Pastore, ci piace l’idea di farlo insieme“, l’ipotesi argentina a breve termine non pare percorribile.


E intanto piace anche Gotze: a giugno sarà libero a zero

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - In Germania nella giornata di ieri ha iniziato a circolare la voce di un interessamento della Roma per Mario Gotze. Il tedesco è un giocatore diametralmente opposto rispetto all’altro obiettivo per l’attacco, ovvero Tiquinho Soares. Il giocatore del Borussia Dortmund però vedrà scadere il suo contratto a giugno e dunque potrebbe lasciare i gialloneri a zero: la concorrenza(anche di Napoli e Inter) è forte, ma i giallorossi hanno già contattato gli agenti.


Roma, il gigante dei gol è Tiquinho: Fonseca ha detto sì

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Tramite i video di Wyscout Paulo Fonseca sta seguendo una serie di giocatori che potrebbero fare al caso della Roma per la prossima stagione. Tra questi c’è anche Tiquinho Soares, il gigante brasiliano del Porto che la Roma ricorda bene per gli ottavi di finale di Champions League della scorsa stagione: Tiquinho (è il soprannome, il suo vero nome è Francisco) segnò il gol con cui il Porto aprì le danze nel 3-1 che poi finì con l’eliminare la Roma. I giallorossi avevano messo gli occhi sul giocatore già allora, ma adesso le condizioni sembrano più favorevoli. Il brasiliano ha una clausola rescissoria da 40 milioni, ma il coronavirus e il contratto in scadenza nel 2021 possono far abbassare notevolmente il prezzo: probabilmente ora lo si può prendere tra i 12 e i 15 milioni.


La Roma spera: stop di un anno al Fair Paly Finanziario

IL TEMPO - BIAFORA - Una sospensione del Fair Play Finanziario per un anno, senza stravolgere da subito le regole principali. Negli ultimi giorni i contatti tra i vari club europei e la Uefa sono stati continui e proficui e la soluzione che sta trovando ampi consensi è quella di congelare per una stagione le regole sui bilanci imposte dall'organo di Nyon, che non ha alcuna intenzione di impedire al sistema calcio di ripartire in un momento di grande crisi economica. La Roma, che aveva chiuso la semestrale al 31 dicembre con il pesante rosso di 87 milioni di euro, potrà tirare - come gran parte delle società - un sospiro di sollievo: i giallorossi non avranno l’assillo di rientrare all’interno dei parametri entro il 30 giugno, impellenza che lo scorso anno aveva portato alle cessioni di Manolas (scambio con Diawara), Pellegrini (scambio con Spinazzola), Ponce e il giovane Romagnoli.
A Trigoria sperano inoltre che la Uefa accolga le richieste avanzate in una lettera ufficiale inoltrata a febbraio nella quale venivano presentate alcune idee per il nuovo Fair Play Finanziario. Se sull'ipotesi di un paracadute per chi ha giocato diverse stagioni in Champions e poi scende in Europa League c'è un diffuso ottimismo, non si può dire lo stesso perla proposta di calcolare soltanto alla fine di ogni mercato estivo i vari bilanci.


Prove tecniche di stop

IL TEMPO - CICCIARELLI - Il fischio finale della stagione calcistica sembra più vicino. Il mondo del pallone continua a cercare formule alternative per concludere la stagione 2019-20, ma ogni giorno che passa sedimenta la presa di coscienza che dare un finale ai campionati rimasti sospesi appare sempre più complicato. L'imperativo è limitare i danni di un sistema che rischia il collasso, obiettivo per cui potrebbe essere preferibile tirare una riga e ricominciare da zero, cercando di scontentare quante meno squadre possibile pur di garantire la sopravvivenza delle società.

La cristallizzazione della classifica sembrava una soluzione estrema, ma ora comincia a essere presa in considerazione da una base più ampia di club, tanto che anche il presidente Gravina da un paio di giorni pare aver frenato rispetto alla speranza di assegnare lo scudetto. «In Lega discutiamo sui vari scenari - ha spiegato ieri a Radio Rai Claudio Fenucci, ad del Bologna - analizzando i profili di rischio economico sia in caso di sospensione temporanea sia in caso di chiusura totale. Continuare a parlare di campionati e format non è consono, è troppo presto».

Troppa l'incertezza sulla data in cui sarà possibile tornare ad allenarsi, non prima di un altro mese. «Riprendere le partite il 3 maggio è irrealistico. Proporrò di prorogare per tutto aprile il blocco delle competizioni sportive di ogni ordine e grado - ha spiegato il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora a Repubblica - ed estenderò la misura agli allenamenti».

Per ripristinare una condizione atletica adeguata dei calciatori servirebbero non meno di tre settimane di lavoro, uno scenario che non permetterebbe di completare 12 turni - 13 per 8 squadre - entro il 30 giugno e che renderebbe difficile chiudere tutto anche a metà luglio. Un orizzonte temporale troppo spostato in avanti, che suggerisce alle leghe europee una soluzione comune anche in funzione dell'inizio delle competizioni Uefa, perché dalla comunicazione delle squadre qualificate dipende l’inizio di Champions ed Europa League, che nella scorsa stagione hanno svolto il primo turno preliminare nell'ultima decade di giugno.

La chiusura anticipata della stagione lascerebbe due questioni da affrontare: da un lato la formula dei nuovi campionati, con il rischio di una Serie A a 22 squadre, dall'altro le conseguenze economiche di un danno quantificato sui 720 milioni di euro. Il tavolo tecnico federale ha vagliato una serie di misure per fare fronte alla crisi di liquidità dei club. In ballo ci sono interventi legislativi rimandati per troppo tempo, come la revisione della Legge 91 in tema stadi, oltre all’attualizzazione della Legge Melandri in materia di diritti tv e a una modifica del Decreto Dignitàche possa sbloccare l'afflusso di capitali dalle pubblicità del betting. La voce più significativa però riguarda il taglio degli ingaggi, motivo per cui oggi l’'Assocalciatori si riunirà in consiglio. Sulla discussione peserà la mossa della Juventus, che sulla spinta dei senatori Chiellini (presente al tavolo AIC come consigliere), Buffon e Bonucci ha giocato d’anticipo annunciando il taglio delle ultime 4 mensilità dell’esercizio, a cui seguirà una trattativa individuale per spalmare parte dell'importo - poco più della metà - nella prossima stagione. Una mossa che ha tracciato la strada da seguire.