Tare: "Sembra di vivere in un film horror"

Igli Tare, ds della Lazio, ha parlato ai microfoni di Sport 1 dell'emergenza coronavirus. Queste le sue parole: 

"Dobbiamo ancora pensarci. I nostri calciatori sono in contatto tra loro, ma non hanno ancora parlato di questa situazione. Ma posso immaginare che ben presto taglieremo gli ingaggi anche noi. Sembra di vivere in un film horror. All’inizio tutto è stato preso un po’ alla leggera. Ora non parliamo più di una situazione sola, ma di una guerra. Se vedi i camion militari che partono con le bare dei morti dentro, rimani scioccato e senza parole. E i numeri dei deceduti purtroppo ogni giorno sono terrificanti. Questo è un disastro per l’intero Paese".

 


La Roma guarda al mercato e mette nel mirino Gotze

Il campionato di Serie A è momentaneamente fermo, i giocatori si allenano solo a casa e ancora non ci sono date certe sulla ripartenza. Ma le squadre del nostro campionato sono sempre al lavoro e continuano a sondare il mercato in cerca di rinforzi per la prossima stagione.
E' il caso della Roma e del DS Petrachi che, come riferito da La Gazzetta dello Sport, sta lavorando per trovare un sostituto di Mkhitaryan qualora non dovesse essere riscattato dall'Arsenal.
Il profilo individuato da Petrachi è quello di Mario Gotze, trequartista del Borussia Dortmund. Il 27enne tedesco andrà in scadenza a giugno e potrà essere acquistato a parametro zero. La Roma, per anticipare la concorrenza di Inter e Napoli, ha già contatto gli agenti del giocatore.


Pellegrini: "Io non sarò mai Totti, non ne nascerà un altro come lui. Io sono Lorenzo e cerco di essere il migliore me stesso da mettere a disposizione della Roma"

Lorenzo Pellegrini, giocatore della Roma, ha partecipato al format #ask in cui ha risposto ad alcune domande poste dai tifosi. Questa un'anticipazione pubblicata dalla società giallorossa sul proprio profilo Twitter:

Se avessi potuto scegliere uno sport diverso dal calcio, quale sarebbe stato?
Il Tennis. è lo sport che seguo di più. È  molto diverso dal calcio, essendo un sport individuale si conta solo sulle proprie forze. Da piccolo l’ho praticato ma non sono molto forte, mi piace più guardarlo. I miei tennisti preferiti sono Federer e Djokovic”.

Qual è la tua routine quotidiana in questi giorni?
Mi sveglio presto per portare fuori i miei due cani. Passo molto tempo con mia figlia Camilla e mia moglie. Poi pranzo e nel pomeriggio svolgo il programma di allenamento che ricevo giornalmente dallo staff. Poi passo ancora del tempo con Camilla e con mia moglie, magari vediamo un film e una Serie TV”.

Che genere di film preferisci?
Mi piace il genere crime, in particolare i film ispirati a storie vere. Un film che posso consigliare a tutti è Giustizia Privata. Se avete modo, vedetelo”.

Che serie TV ci consigli?                                                          
Ho appena finito di vedere The Following. È una serie crime e con il tempo in più a disposizione in questo periodo ho già visto tutte e tre le stagioni. È stata molto intrigante”.

Ti stai annoiando in questo periodo? Quanto ti manca il calcio?
Mi manca tanto la normalità ma sto sfruttando questo tempo per stare con la mia famiglia. Però non vedo l’ora di tornare alle mie abitudini, agli allenamenti a Trigoria, alle partite. Ma spero che la normalità torni presto per tutti e che tutta questa situazione si risolva per il meglio”.

Cosa ricordi del tuo esordio a Cesena? Cosa ti disse Rudi Garcia prima della partita e prima di entrare? Sapevi già che ti avrebbe utilizzato?
Rudi Garcia prima di ogni partita bussava alla porta di tutti i giocatori per fare l’in bocca al lupo e per dare le ultime direttive. Quel giorno mi disse di tenermi pronto. Io fremevo dalla voglia di giocare. Quando mi mandò a fare il riscaldamento capii che forse era arrivato il momento di esordire. Non lo ringrazierò mai abbastanza per questo, abbiamo un bellissimo rapporto. Una volta entrato po’ di paura c’era. Era un periodo difficile e stavamo vincendo 1-0 con un gol di Daniele. Mancavano 25 minuti e sono entrato subito in clima partita, volevo che la Roma vincesse. La tensione era forte ma una volta in campo tutto è diventato più facile. Sono stati più emozionanti il prima e il dopo piuttosto che la partita in sé”.

Che sensazioni si provano a segnare di tacco in un derby?
Quella è una partita che ricordo con più piacere della scorsa stagione. Venivamo da un momento complicato, il Derby poteva essere la svolta e in parte lo è stata, anche per me personalmente. Pensate cosa significa per un ragazzo di Roma, con tutta la famiglia romanista, entrare a partita in corso in un Derby e segnare così in un momento di difficoltà per la squadra, nella quale alla squadra non riusciva nulla. Allo stadio c’era anche mio padre mi hanno raccontato che è dovuto entrare a bere un bicchiere d’acqua perché si sentiva di svenire”.

Qual è l’emozione più grande provata finora con la maglia della Roma?
Potrei dire Roma-Barcellona, ma personalmente il ricordo per il quale sento ancora i brividi è l’arrivo allo stadio per Roma-Liverpool. Nonostante avessimo perso 5-2 in casa loro, centinaia di tifosi hanno accolto il pullman incitandoci. Abbiamo impiegato 15 minuti per percorrere gli ultimi 500 metri. Non pensavo mai di poter vivere una cosa del genere”.

Ciao dalla Florida: ci descriveresti il tuo ultimo tatuaggio? È per Camilla?
Sì, è una C con una stella sul collo dedicata a lei”.

Quanto ti ha cambiato la nascita di Camilla?
Tanto. Quando sei di cattivo umore o arrabbiato, qualsiasi sentimento negativo passa quando la vedo. È una fonte di ispirazione continua. Sapere di avere la responsabilità di provare a trasmetterle l’educazione che ho ricevuto, di provare a farle capire la vita è un orgoglio. La mia famiglia è fondamentale per me. Anche i miei genitori, i miei fratelli, i miei cugini. Sono tutti importanti per me”.

C’è un momento della tua esperienza nella Primavera che ricordi con maggiore affetto?
Ogni volta che ripenso al periodo in Primavera mi ribolle il sangue per il fatto di non essere riusciti a vincere un trofeo. Su quattro competizioni nel 2014-15 abbiamo giocato due semifinali e due finali ma ci è sempre mancato qualcosa per vincere. Però sono molto legato ai compagni di quella squadra. Un ricordo in particolare è il gol segnato a Latina in Youth League contro il Manchester City. Era il 2-0 e dopo quella rete capimmo che stavamo riuscendo ad arrivare alla final four di Nyon. C’erano tanti tifosi allo stadio, è stato bellissimo”.

Spesso fai passaggi lunghi e precisi senza guardare, fai assist spettacolari che possono ricordarci Totti. Tu a chi ti senti di assomigliare calcisticamente?
Su questo è giusto spendere due parole: io non sarò mai Francesco, lui è una leggenda, un campione, un punto di riferimento. Ovviamente sentire dire queste cose mi fa molto piacere, ma Francesco è Francesco e come lui non ne nascerà un altro. Totti è Totti, io sono Lorenzo. Non saprei dire a chi somiglio, non mi piace fare paragoni, cerco solo di essere il miglior Lorenzo da mettere a disposizione della Roma”.

Quali erano i tuoi idoli da bambino?
"Da romano e romanista i due punti di riferimento sono sempre stati Francesco e Daniele, lo stesso valeva per i miei cugini, per mio padre, per tutta la famiglia. Tralasciando loro due, un calciatore che ho sempre ammirato è Ronaldinho. Era capace di trasportarti con la sua classe. Faceva divertire perché per prima cosa si divertiva lui giocando. Oltre alla tecnica e alla qualità lo ammiravo tanto anche per questo".

Qual è l’infortunio che hai trovato più difficile da superare?
"La microfrattura del quinto metatarso dopo la partita di Lecce è stata dura perché ero in un buon momento e non mi aspettavo di ritrovarmi a dover subire un’operazione. Ma appena ho potuto sono tornato a lavorare mattina e pomeriggio per ritrovare la condizione. E sono contento di come sono riuscito a tornare".

Sai che in indonesia ci sono tanti tifosi della Roma?
"Ho visto diversi video, anche di quando la Roma è venuta giocare un’amichevole a Jakarta. È impressionante e inaspettato, sicuramente un motivo di orgoglio per noi".

Qual è stato il tuo gol più bello finora in maglia giallorossa?
"Il più bello forse è quello con la Fiorentina di dicembre, per l’azione che mi ha portato alla conclusione. Anche il primo con la SPAL sotto la Curva Sud lo ricordo con affetto. Però spero di segnarne presto di nuovi ancora più belli".

Qual è il tuo sogno più grande da calciatore?
"È vincere. Cerco di imparare il massimo da chi ha già vinto, di assorbire la giusta mentalità. So che per riuscirci non bisogna mai mollare di un centimetro ed è questo ciò che provo a fare. Poi ci sono momenti negativi e positivi. La differenza la fa come si affrontano e io cerco sempre di essere sereno di pensare solo a lavorare. Cerco sempre di immaginarmi come un treno che segue i suoi binari senza fermarsi mai qualunque sia l’ostacolo. Questo è quello che mi auguro, per me e per la mia squadra: tornare a vincere".

Che emozione è giocare per la squadra per cui fai il tifo sin da bambino?
"È un’emozione infinita. Mi sento come tutti i ragazzi che giocavano con me da piccoli e che ora vengono allo stadio a tifare la Roma. Mi sento come se tutti questi ragazzi fossero me e come se io fossi loro. È un’emozione grande. È un’emozione quasi inspiegabile, tra le più belle che si possono provare, non solo per me ma anche per la mia famiglia. Io vedo mio padre come un eroe e sapere che si emoziona vedendo me scendere in campo  con la maglia della Roma mi rende ancora più orgoglioso".


AIC: "Diverse esigenze per ogni categoria. L'obiettivo è fare squadra, ognuno per la sua parte"

L'AIC, tramite il propro sito ufficiale, ha diramato un comunicato stampa a seguito della riunione settimanale del Direttivo:

"Nella giornata di oggi si è tenuta la settimanale riunione del Direttivo dell'AIC e, di seguito, con i rappresentanti e capitani di Serie A. Il momento è delicato e le recenti dichiarazioni del Ministro Spadafora lasciano presumere ancora qualche settimana di chiusura attività. In quest’ottica, e alla luce dell’accordo tra i calciatori della Juventus e la società, si è discusso della conclusione giocata dei campionati e delle eventuali tempistiche.
Dalla Serie A ai Dilettanti l'auspicio è quello di, avendone le condizioni di sicurezza, poter portare a termine la stagione, fosse anche superando la data del 30 giugno. Le condizioni di ripresa dell’attività dovranno avvenire in condizioni di approfondito controllo medico e rispettando tutte le indicazioni che verranno fornite dai medici e dalla FMSI.
Nella purtroppo malaugurata ipotesi di chiusura anticipata della stagione lo scenario ci vedrà senz’altro partecipi della situazione e per questo i calciatori sanno di dover svolgere la loro parte. In questo senso è stata evidenziata come nelle diverse categorie siano diverse le esigenze ma si è stati tutti concordi nell’obiettivo di tutelare le posizioni delle categorie più in difficoltà. Il mondo dilettante, il calcio femminile e i redditi più bassi delle categorie professionistiche dovranno essere tutelati, anche attraverso il ricorso a risorse interne al mondo del calcio e aiuti che dovessero venire dal sistema mutualistico generale.
La costituzione di un fondo assistenziale destinato al sostentamento di queste situazioni di precarietà dovrà coinvolgere tutte le parti in causa. I calciatori sono già sintonizzati su questo ma ad oggi non si è avuto ancora contezza di quale sia la parte che vorranno e dovranno fare le altre componenti del movimento. 
FIGC, Leghe, organizzazioni internazionali, quale sarà il loro apporto a questo scopo? Sarà uno degli argomenti sui tavoli di discussione che si stanno portando avanti ormai da qualche settimana e che dovranno avere come primo obbiettivo fare squadra, ognuno per la sua parte".


La Roma prende tempo sul taglio degli stipendi. Prima effettuare un'analisi dettaglia, poi uniformarsi con la Lega Serie A

La Roma, come le altre società di Serie A, sta valutando la possibilità di tagliare gli stipendi dei giocatori per sopperire alle perdite dovute all'inattività.
La società giallorossa, come ricordato qualche giorno fa dall'AD Fienga, sta valutando di effettuare dei tagli non solo per gli stipendi dei giocatori ma anche della classe dirigente. Ma prima di prendere qualsiasi decisione si vuole, in primis, effettuare un'analisi dettagalia con una stima il più possibile veritiera delle perdite che si subiranno ed in secondo luogo uniformarsi a tutte le decisioni che verranno prese in merito dalla Lega Serie A.


Il Lipsia chiede lo sconto per Schick

IL TEMPO - BIAFORA - Le trattative di mercato sono da sempre delle partite a scacchi e anche con l'emergenza dovuta al coronavirus tutti sono pronti a fare i propri interessi. Uno dei nodi per il futuro della Roma è legato proprio a quello dei giocatori ceduti in prestito con il nome di Schickcome primo sulla lista di Petrachi, che spera di monetizzare il più possibile da tutti gli esuberi. Il ceco è stato ceduto in prestito oneroso al Red Bull Lipsia (3,5 milioni più altri 0,5 di bonus) e tra tutti i giocatori giallorossi in giro per l'Europa è quello che vanta il diritto di riscatto più alto. Effettuare l'acquisto definitivo costerebbe 28 milioni (29 con la Champions) e, dopo le parole del direttore sportivo della società sassone, è l'agente dello stesso Schick a fare chiarezza: «Quello del Lipsia è un gioco, una tattica. Non è assolutamente vero che non hanno i soldi, i club tedeschi economicamente sono i più sani. Penso sia davvero una tattica di negoziazione, è un affare grosso, vedremo. Quando - specifica Paska a ISport.cz - vendi qualcosa e chiedi dei soldi, a volte devi abbassare il prezzo. Siamo tranquilli, il Lipsia è la destinazione ideale per Patrik». Di certo la Roma non vuole essere presa per il collo e per quanto possibile farà valere la sua forza contrattuale.


Rivoluzione impossibile

IL MESSAGGERO - Dovevano essere i giorni del cambiamento in casa Roma, si stanno invece trasformando in quelli della Restaurazione. Il passaggio di proprietà tra Friedkin e Pallotta, ora in stand-by, aveva messo in bilico anche le posizioni del vice presidente Baldissoni e del ds Petrachi. Ma anche Fonseca, eliminato dalla Coppa Italia e lontano dalla zona Champions era finito sotto esame. L'unico al sicuro, appariva (e appare) il Ceo Fienga. Lo stop all'attività agonistica, i dubbi sulla ripresa più il danno economico, hanno però bloccato le scelte strategiche di medio-lungo periodo.

E così Baldissoni proseguirà così il lavoro sul tema-stadio, Fonseca sarà confermato e anche Petrachi dovrebbe avere una seconda chance. Considerando che quando si ripartirà, si proverà a dare continuità al lavoro svolto sinora, evitando le spese inutili (il contratto del ds scade nel 2022), le quotazioni dell'attuale ds sono in rialzo. Si lavora già su un'asse caldissimo con la Juventus: uno scambio tra Cristante e Mandragora, ipervalutando entrambi i cartellini una trentina di milioni.


Zappacosta punta alla conferma: “Spero di ripagarvi presto...”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - «Grazie per tutto l’affetto dimostrato, spero di riuscire a ripagarlo». Risponde così Davide Zappacosta a chi gli chiede cosa succederà la prossima stagione, quando il suo prestito dal Chelsea scadrà. Lui spera che gli venga data un’altra occasione. Il contratto rinnovato col Chelsea un anno fa consentirebbe alla Roma e agli inglesi di estendere il prestito, magari oneroso, per un altro anno: a Fonseca e Petrachi non dispiacerebbe, a lui neanche a dirlo.

In questi giorni avrebbe dovuto giocare un test con la Primavera, per testare le condizioni del ginocchio, invece ora si divide tra partite alla playstation e la lettura di un libro (attualmente quello sulla vita di Kobe Bryant). Le difficoltà vissute quest’anno non gli hanno però impedito di legarsi fortemente a Roma e alla Roma: «Sono molto legato – ha dichiararo Zappacosta ieri su Instagram – perché ho subìto un brutto infortunio, ma in questa città mi sono stati tutti vicini, in ogni momento».


Roma, futuro in cammino. La difesa è da ristrutturare

CORRIERE DELLA SERA - Le indicazioni per il futuro in casa Roma sono chiare: abbassare il monte ingaggi e l’età media della rosa. In questa ottica, uno dei reparti che andrà profondamente ristrutturato è la difesa.

Oggi ci sono 6 centrali di ruolo: Mancini, Smalling, Fazio, Juan Jesus, Cetin e Ibanez. Ma il prossimo anno non rimarranno tutti a Trigoria. L’unica certezza si chiama Gianluca Mancini: l’ex atalantino ha vissuto una stagione con alti e bassi, ma con Smalling accanto ha convinto. Sull’inglese a Trigoria c’è moderato ottimismo per riuscire a trovare un accordo con lo United sul riscatto a cifre più basse di quelle richieste dal club inglese (l’ottimo rendimento di Smalling, secondo la stampa britannica, ne ha fatto lievitare il prezzo fino a 28 milioni di euro).

Si dovrà poi lavorare sulle uscite di Juan Jesus e Fazio, che guadagnano entrambi 4.5 milioni lordi a stagione ed hanno tutti e due il contratto in scadenza il 30 giugno del 2021. Da valutare il futuro di Mert Cetin (Fonseca si è opposto alla sua cessione a gennaio) e Roger Ibanez, arrivato dall’Atalanta in prestito con obbligo di riscatto, ma ancora a caccia dell’esordio in giallorosso.


Spadafora: “Riprendere le partite il 3 maggio è irrealistico. Domani proporrò di prorogare il blocco di tutte le competizioni sportive"

LA REPUBBLICA - Lunga intervista del Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora al quotidiano in edicola quest’oggi. Tra gli argomenti trattati l’emergenza Coronavirus e la possibile ripresa del campionato. Questo uno stralcio delle sue parole:

Da Ministro dello Sport, quando pensa che torneremo a vedere una partita di calcio?
Pensavo ai nostri ragazzi abituati a stringersi, abbracciarsi, passarsi la bottiglietta: tutto questo mancherà per molto tempo. Riprendere le partite il 3 maggio è irrealistico. Domani proporrò di prorogare per tutto aprile il blocco delle competizioni sportive di ogni ordine e grado. Ed estenderò la misura anche agli allenamenti, sui quali non eravamo intervenuti perché c’era ancora la possibilità che si tenessero le Olimpiadi.

Il mondo del calcio in crisi chiede aiuto al Governo.
Lo sport non è solo il calcio e il calcio non è solo la serie A. Destinerò un piano straordinario di 400 milioni allo sport di base, alle associazioni dilettantistiche sui territori, a un tessuto che sono certo sarà uno dei motori della rinascita. Dal calcio di serie A invece mi aspetto che le richieste siano accompagnate da una seria volontà di cambiamento: le grandi società vivono in una bolla, al di sopra delle loro possibilità, a partire dagli stipendi milionari dei calciatori. Devono capire che niente, dopo questa crisi, potrà più essere come prima.


Stop anticipato? Al calcio italiano costa 900 milioni

IL SOLE 24 ORE - La crisi economica collegata al Covid-19 rischia di produrre effetti pesantissimi sul calcio italiano. Il fatturato diretto del calcio italiano tra serie professionistiche, dilettanti e giovanili è di 5 miliardi all’anno. L’ammontare delle entrate a rischio dipende dagli scenari che si concretizzeranno nelle prossime settimane. Non bisognerebbe trascurare l’effetto trascinamento della crisi sulla prossima stagione, sia per il protrarsi della pandemia e le riserve psicologiche a riaffollare gli stadi (prima della scoperta di un vaccino), sia per il propagarsi della recessione sulle aziende dei proprietari e degli sponsor. Figc e Leghe hanno proposto al Governo misure che, evitando una logica di pure sovvenzioni, possano mettere in sicurezza il settore e favorirne il rilancio. A partire da un pieno riconoscimento dell’esistenza di una “causa di forza maggiore” per arginare le potenziali controversie legali con fornitori, tesserati, broadcaster e sponsor. Per ovviare ai problemi di liquidità si sollecitano la sospensione del canone per gli impianti, il rinvio delle scadenze fiscali e contributive e l’estensione della cassa integrazione ai calciatori di Serie B e Lega Pro con stipendi massimi di 50mila euro annui. La Figc valuta l’istituzione di un fondo “salva calcio” con il concorso dell’Ics e della Cdp in modo da agevolare la ristrutturazione di finanziamenti e leasing bancari, nonché l’accesso al credito per operazioni di patrimonializzazione.


Avviati i contatti con l'entourage di Götze

Secondo quanto scrive la BildMario Götze, in scadenza di contratto con il Borussia Dortmund, è pronto a lasciare il club giallonero e vorrebbe rilanciarsi in Italia: la Roma ha avviato contatti con l'entourage, vista la concorrenza di Inter e Napoli, oltre che diversi club di Bundesliga e di Premier League.