L’Italia da sola non basta, serve l’Europa per affrontare la nuova povertà del pallone

CORRIERE DELLA SERA - La nuova povertà del calcio e le conseguenze sul mercato non sono un problema che possa risolvere l’Italia da sola. Conta pochissimo che Federcalcio, Lega e Assocalciatori si riuniscano. Nessuno di loro rappresenta davvero i calciatori, quelli che devono accettare davvero il taglio. Non c’è dubbio quindi che anche i calciatori abbiano voglia di essere responsabili della trattativa, anche se, così com’è, non c’è una trattativa possibile. Perché il popolo dei calciatori è vasto e complesso ed ecco allora che viene l’idea di un taglio degli ingaggi sulla base di una specie di scala fiscale: più basso è l’ingaggio, meno forte è il taglio. Inutile dire che sarebbe comunque una sollevazione da parte di molti. Esiste poco anche la categoria dei presidenti, con interessi troppo diversi. Comunque vada, il problema è comune e deve portare a parametri comuni. Il tetto agli ingaggi, la qualità dei tagli, devono essere concordati a livello europeo. Altrimenti non avranno effetti e ogni società sarebbe sottoposta al ricatto dell’altra.


Pallotta-Friedkin, tempi più lunghi: si rifanno i conti

LA REPUBBLICA - Tutto congelato, tutto prorogato. O quasi. La trattativa per passaggio societario da James Pallotta a Dan Friedkin, in tempi normali, sarebbe già ben definita e conclusa, vincolata da contratti preliminari firmati e da strette di mano a favore di camera. E invece l’emergenza sanitaria mondiale costringe a rivalutare l’intera operazione dal punto di vista economico, con le inevitabili ripercussioni che avranno tutte le aziende. In primis come contraccolpo finanziario e difficoltà progettuali nel medio-lungo periodo. Prima dello stop imposto come effetto collaterale del Coronavirus, la Roma, nel passaggio tra i due uomini d’affari statunitensi, era valutata intorno ai 700 milioni, cifra da rivedere nella trattazione quando si tornerà a una simil-normalità. Capendo anche i passaggi e le lungaggini legate alla questione stadio.


Abbonati da ripagare. Il club studia un premio

IL TEMPO - AUSTINI - Impossibile decidere adesso, ma qualche idea è bene prepararla. E la Roma un principio lo ha già stabilito: se il campionato 2019/20 non dovesse mai riprendere, oppure se le partite restanti si giocassero tutte a porte chiuse, i tifosi avranno diritto a una sorta di premio. Dal punto di vista contrattuale, agli abbonati non spetta un rimborso. E specificato nelle condizioni di sottoscrizione della tessera: «In caso di squalifica dello Stadio Olimpico di Roma, obbligo di disputare partite casalinghe a porte chiuse e/o chiusure di settori disposti per legge, regolamenti o provvedimento di autorità pubbliche o sportive (inclusi, tra queste, gli organi di giustizia sportiva) - si legge nel contratto di abbonamento del club giallorosso - il titolare non ha diritto al rimborso, neanche parziale dell'abbonamento, salvo non derivino da responsabilità diretta di AS ROMA».

Lo stop causa emergenza coronavirus rientra nella casistica del «provvedimento di autorità pubbliche» e quindi la società non sarebbe tenuta a risarcire i tifosi. Una clausola equivalente è presente nei contratti di altri dieci club di serie A ed è probabile che la Lega stabilisca nelle prossime settimane un principio unico per tutti. Ma quando ci sono in mezzo soldi e interessi dei singoli, non sarà facile trovare un punto d'incontro.

In ogni caso la Roma vuole venire incontro ai tifosi più affezionati e la prima idea dei dirigenti, da sviluppare e confermare, è quella di un credito offerto a coloro che vorranno abbonarsi per la prossima stagione. Nel frattempo è già partito il rimborso per i 18mila biglietti venduti per Roma-Siviglia di Europa League, così come quello concesso ai tifosi giallorossi che avevano acquistato un tagliando del settore ospiti perla sfida di andata annullata in Spagna.  Facendo due conti, al termine del campionato mancano sei gare casalinghe (Sampdoria, Udinese, Parma, Verona, Inter, e Fiorentina), gli abbonati perderebbero quindi quasi un terzo del «pacchetto» di 19 partite, da quantificare a seconda del settore scelto e del relativo costo. Quest'anno la Roma ha 21.671 abbonati che hanno fruttato poco più di 11 milioni di euro nelle casse.

Il danno per mancati ricavi al botteghino è condizionato dall'eventuale prosecuzione del cammino in Europa League, dove una singola gara può garantire dal milione e mezzo in su, ai quali ne vanno aggiunti almeno 4 per le gare di campionato saltate. Un conto che la Roma non vuole far pagare ai suoi tifosi.


La Serie A in ansia. Lotito: “Il virus si sta ritirando”. La risposta di Agnelli: “Ora sei anche virologo?”

TUTTOSPORT - La Serie A continua a esser bloccata a causa del coronavirus, ma la Lega sta provando in tutti i modi a non dover annullare il campionato, sperando di poterlo riprendere non appena l'emergenza Covid-19 sarà rientrata. In questo scenario continuano i battibecchi tra i presidenti delle squadre di A, due in particolare. Ieri durante l'assemblea di Lega il presidente della Lazio, Claudio Lotito, avrebbe detto: "Avete visto i dati? Oh, se sta a ritirà! Ma poi lo so: io parlo coi medici, quelli che stanno in prima linea, no co’ quelli delle squadre…". Pronta risposta del presidente della Juventus Agnelli: "Eh, certo: ora sei diventato anche un esperto virologo".

Anche il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, ha voluto dire la propria, portando alla luce molti dubbi: "Qui parlano tutti, ma il problema è: quando ripartirà questa roba? Qualcuno ce lo può dire? No, non lo sa nessuno, tutti parliamo, tutti facciamo filosofia, tutti facciamo teoria, ma nessuno sa niente. C’è gente che muore, combattiamo una guerra che non si vede e parliamo di calcio? Ancora vogliamo parlare di calcio? Il Benevento che ha 69 punti che deve dire? Non può restare a guardare. Scudetto? So che Lotito mi odierà ma così è la vita, non è che siamo noi ad aver voluto questa disfatta. La prima adesso è la Juve? Per me finisce così, con queste posizioni. Questa è la direzione da prendere se vogliamo fare gli Europei. perché se finiamo ad agosto poi che succede?".


I club chiedono la proroga del mercato fino a ottobre

TUTTOSPORT - Potrebbe cambiare anche il calciomercato come conseguenza dell'emergenza coronavirus che tiene in sospeso la stagione sportiva 2019/20. Tra le richieste che la Lega Serie A ha inviato alla Figc, al termine dell'assemblea di ieri, c'è anche quella di chiedere alla Fifa di allungare la prossima sessione di mercato estiva fino al termine di settembre o addirittura ai primi giorni di ottobre, con una contestuale riduzione della finestra invernale di gennaio,

Una modifica che sarebbe necessaria nel caso in cui ripartisse la stagione con una conclusione a luglio. Sarà affrontato a livello internazionale anche il problema del taglio degli ingaggi dei giocatori: va trovata un'intesa, insieme alle altre Leghe europee, con la Fifpro, il sindacato mondiale dei calciatori.


Spinazzola: "Dobbiamo avere pazienza, non credo che l'emergenza finirà presto. Mi manca la squadra, è la mia seconda famiglia"

Leonardo Spinazzola, difensore della Roma, è intervenuto ai microfoni di Roma Radio. Queste le sue parole:

"Dobbiamo avere tanta pazienza, anche perché non penso sia breve questa cosa. Speriamo finisca presto, perché, soprattutto al nord, mi dispiace tantissimo per la città di Bergamo con cui ho un rapporto speciale. Anche per tutti i dottori, gli infermieri, per tutte quelle persone che rischiano la vita per tutti noi". 

Ti mancano più partite o la quotidianità del campo?
"Tutto, più gli allenamenti coi compagni. Stiamo più con loro che con le nostre famiglie, ogni squadra è una seconda famiglia. Passi tantissimo tempo con loro. Poi la partita è una conseguenza, lo stadio, i tifosi, il calore della gente".

Come procede con la dieta a casa, nonostante seguiate un programma di allenamento? 
"È tosta, anche perché vedo mio figlio mangiare sempre cioccolata e dico quanto è fortunato. Ho sempre fame, però mangio le mandorle, quelle cose che ti riempiono lo stomaco". 

La figura dei medici e dottori in questo momento?  
"Sono loro che salvano le vite. Noi possiamo dare un sorriso o anche una lacrima per i tifosi, ma loro salvano le vite". 


Ag. Villar: "La Roma lo seguiva da tempo. Sta seguendo le raccomandazioni del club"

Luis Gomez, agnete di Gonzalo Villar, ha rilasciato un'intervista ai microfoni della redazione di laroma24.it per parlare del suo assistito e dei suoi primi mesi alla Roma:

Come sta Villar, un paio di giorni fa è stato il suo compleanno...
"Sì, ha compiuto 22 anni in un momento duro per il paese e in generale per il mondo a causa del Coronavirus. Ha ricevuto tanti auguri dai familiari, amici e dai tifosi, motivo per cui si è sentito molto amato in un giorno così importante e speciale allo stesso tempo, viste le circostanze. Villar sta bene, e sta seguendo le raccomandazioni fisiche e nutrizionali del club".

E quando avete parlato con la Roma la prima volta del giocatore? C'erano altri club interessati?
"Come già detto in altre occasioni, la Roma seguiva il nostro giocatore da tempo e grazie allo sforzo e al grande interesse dei suoi dirigenti e di tutto lo staff giallorosso, la firma è stata finalmente possibile a gennaio. Sia Gonzalo che noi siamo molto grati alla Roma per la loro professionalità e per il trattamento ricevuto. Per l'agenzia Identity Sports, lavorare con un club come la Roma è davvero un privilegio".


Mancini: "Orgoglioso della Roma. Cerco di rubare qualcosa da Smalling, ha grandissima esperienza"

Gianluca Mancini, difensore della Roma, ha rilasciato una lunga intervista per Sky Sport direttamente da casa sua:

La mia routine di giornata è svegliarmi, fare colazione, aiutare un po’ mia moglie nelle cose di casa visto che prima non c’ero mai, pranzare e iniziare il programma di lavoro che la Roma ci ha mandato. Mi alleno perché è importante mantenere la nostra condizione fisica al meglio visto che il campo ci manca, ma è importante stare a casa e seguire le giuste indicazioni che ci ha dato il governo”.

Voi con Roma Cares siete molto attivi con la beneficienza. Sei orgoglioso di appartenere a una società del genere? Quali sono le iniziative attuali?
Si sono molto orgoglioso della mia societá, la Roma ha aperto una campagna di donazione per l’ospedale Spallanzani, l’obiettivo é arrivare a 500 mila euro. Noi giocatori e staff tecnico abbiamo partecipato a questa cosa perché ci ha colpito molto e vogliamo essere partecipi anche di questo. Roma Cares negli ultimi giorni ha donato anche 13 mila mascherine e tutti i gel igienizzanti, per questo sul sito della Roma c’è tutto quello che c’è da trovare per donare. È importante donare in questo momento di grande difficoltà per tutto il paese

Tu hai giocato a Bergamo, hai tanti amici li. Cosa ti raccontano? Vuoi mandare un messaggio alla città?
Stanno vivendo una situazione surreale e particolarmente difficile per loro. Mi dispiace, gli mando un grandissimo abbraccio e gli dico di non mollare mai perché sono un grande popolo e sapranno rialzarsi da questa situazione difficile

Ti chiedo un bilancio di questa prima parte di stagione e cosa significa avere un compagno di reparto come Smalling
Il mio bilancio personale nei primi mesi di Roma è positivo, è vero che la seconda parte di stagione in qualche partita ho commesso qualche errore ma è un percorso di crescita quindi cerco di migliorarmi e di non ripetere questi errori. Avere accanto un compagno come Smalling è molto d’aiuto, è uno che dà consigli in campo e cerca di migliorarmi. Io lo seguo perché ha una grandissima esperienza e io devo rubare qualcosa da lui

Come sta gestendo questa emergenza Fonseca? Avete una chat di gruppo?
L’altro giorno abbiamo fatto una videochiamata di squadra, eravamo 30 persone e ci hanno aggiornato su quello che c’è da fare allenandosi in casa con schede nuove e un programma di alimentazione perché stando fermi bisogna seguire anche un programma di alimentazione importante


All'asta la maglia della Roma firmata da tutta la squadra

Dopo aver messo all’asta le maglie di ZanioloFlorenzi e gli scarpini di Smalling, la Roma mette all'asta la maglia dei giallorossi firmata da tutti i giocatori. I ricavati andranno nella raccolta fondi Covid-19 per conto dell’ospedale Lazzaro Spallanzani.


Mkhitaryan: "Rispetto a quello che mi chiede Fonseca, l’allenatore dell’Arsenal voleva un altro tipo di gioco"

Mkhitaryan, in questi giorni di quarantena, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano britannico perlando a 360°: dall'emergenza Covid-19 fino al suo rapporto con Fonseca. Queste le sue parole:

Sul Coronavirus e sul caso dell'ex tecnico dell'Arsenal Arteta...

“È stato molto triste sentirlo. Spero che queste persone possano essere forti e uscire da questa situazione. Non c’è solo lui, ma anche tanti altri giocatori in tutto il mondo. Non solo nel calcio, anche nel basket e in altri sport alcune persone sono state infettate. Vorrei per loro solo una pronta guarigione e che rimanessero forti, perché possono essere un esempio per tutti di come è possibile combattere contro questo virus.”

Sulla Roma e l'impegno del club contro l'emergenza...

"Non è la prima volta che il club mostra interesse nell’aiutare le persone. Sono molto orgoglioso dell’impegno che ci sta mettendo la società, perché sta aiutando diversi ospedali qui in Italia e anche i nostri sostenitori si stanno unendo alla nostra campagna di raccolta fondi. Penso che sia una cosa meravigliosa. Quando sei in forma, con la squadra che gioca bene e vince è un peccato che tutto si fermi. Non sappiamo quando si ricomincerà a giocare e se riusciremo a riprendere la giusta forma. L’importante è comunque rimanere in allenamento e fare tutto quello che ci ha chiesto il club”.

Sul suo ruolo...

“Rispetto a quello che mi chiede Fonseca, l’allenatore dell’Arsenal voleva un altro tipo di gioco. Con Paulo mi trovo meglio perché giochiamo un calcio più propositivo che rispecchia meglio le mie caratteristiche“.

Sul futuro...

“Non posso dire niente al momento perché è tutto fermo. Non so quando torneremo a giocare e cosa succederà quest’estate. Nel calcio tutto cambia velocemente, un giorno sei qui e un altro sei da un’altra parte ancora, non sai mai cosa può capitare nel tuo futuro”.

Sul periodo di quarantena...

“Ci stiamo provando, ma non è facile. In questo momento non puoi fare molte cose. Puoi stare solamente a casa e aspettare che tutto si risolva. Mi sveglio, faccio colazione, parlo con i miei familiari di diverse cose, dal virus alla vita, passando per il futuro e il passato. Poi la sera sto provando a guardare qualche film con la famiglia o delle volte da solo. Oltre a questo, abbiamo il programma dello staff per l’allenamento a casa, quindi sto cercando di mantenermi in forma”.

Sull'allenamento di questi giorni...

“Sto cercando di mescolare tutto insieme: la palla, usare una bici e altri esercizi con i manubri. Sto cercando di fare tutto ciò che il club mi ha inserito nel programma d’allenamento. Non è facile perché ovviamente hai uno spazio limitato e ci sono alcune cose che non hai a casa, ma stiamo provando a trarne i migliori benefici. Ovviamente non è la soluzione migliore calciare in giro per l’appartamento, perché hai i vicini che a volte ti danno fastidio. Al momento sto provando a fare tutto senza palla, perché è più importante essere in forma fisicamente che tecnicamente” parola del settantasette giallorosso".


Nainggolan: "Dopo 15 anni in Italia è normale voglia restare qui”

Radja Nainggolan si è espresso riguardo a questi giorni difficili e sul suo rapporto col calcio in una diretta Instagram assieme a Kat Kerkhofs, moglie di Dries Mertens.

Riguardo la quarantena
Trovo veramente difficile a livello mentale restare dentro casa, spero di riprendere a vivere normalmente il prima possibile. Cosa faccio di diverso? Passo le nottate alla Playstation oppure organizzo barbecue e giochi da tavolo con degli amici. La società ci ha dotato di attrezzi per allenarci, ho una cyclette che ho messo in terrazza. La noia la fa da padrona, non sono fatto per stare da solo, ho bisogno di fare gruppo e condividere momenti con i miei compagni".

Il vizio del gioco
"Ho smesso di frequentare i casinò, ma spesso in quei posti ci ho lasciato davvero tanti soldi. Alcune volte anche centinaia di migliaia di euro, e tutti persi in poche ore…”.

Il rapporto con l'ex commissario tecnico Martinez
“Non ho mai capito perchè non mi abbia ritagliato un ruolo importante, anche se devo ammettere, e lo apprezzo, che lui per primo sia venuto a dirmi che in nazionale non sarei stato considerato una stella come invece ero alla Roma. Per me però erano tutte scuse, non ho mai capito realmente i motivi per cui mi abbia trattato così”.

Tornare in Belgio?
"Dopo 15 anni in Italia è normale voglia restare qui, non sarebbe per nulla facile fare le valigie. Non ho mai pensato di tornare in patria, sono stato dimenticato molto in fretta”.

Sul periodo Covid e la malattia della moglie Claudia
“Il CoronaVirus ora è al centro dell'attenzione e gli altri malati vengono un po' messi in disparte. Cerchiamo il meno possibile di frequentare gli ospedali ma così le terapie vengono rinviate. Spero che tutto ciò finisca prima possibile perchè mia moglie ha un sistema immunitario debole. Ho tanta paura di contagiarla perché quando esco per fare la spesa capisco di correre un rischio, però devo dire che sto molto attento e quindi credo che sia andato tutto bene. Col passare del tempo vedremo se il problema di Claudia è risolto, lo step più difficile l'abbiamo superato, ora siamo in una fase di conservazione”.

Come vivo il calcio e la vita?
“Giocare a pallone per me è stato sempre un hobby, ho avuto la fortuna e la bravura di trasformarlo nel mio lavoro. Vivo al massimo ogni giornata perchè ognuna di esse può essere l'ultima. Ciò che conta per davvero per me è raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissato ed educare al meglio i miei figli”.


La Uefa rinvia le finali delle coppe, la serie A presenta il salva-calcio

IL MESSAGGERO - Dopo aver rinviato l'Europeo al 2021, l'Uefa ha posticipato a data da destinarsi le finali di Champions ed Europa League, inizialmente fissate il 30 maggio a Istanbul e il 27 a Danzica. Oggi è in programma una nuova riunione tra Uefa, leghe ed Eca per fare un punto sul calendario.

Questa mattina, invece, si riunirà la Serie A, che ha come priorità quella di finire il campionato. E' stato anche ultimato il documento, destinato al governo e alla Figc, per salvare il calcio dalla crisi. Tra le proposte: niente richieste economiche, sgravi sull'Irap ed esenzione pluriennale dell'Ires, sconti sugli abbonamenti, richiesta di intervento sul Decreto Dignità togliendo il blocco alle sponsorizzazioni delle agenzie di scommesse, revisione della legge sul professionismo, quella sugli stadi e infine la legge Melandri che regola la vendita dei diritti tv.