La Roma vuole Zappacosta in prestito per un altro anno

Davide Zappacosta, terzino arrivato la scorsa estate in prestito dal Chelsea, potrebbe restare in giallorosso per un'altra stagione. Come infatti riferisce su Twitter il giornalista Nicolò Schira, la Roma spera di rinnovare il prestito di Zappacosta per un anno e il classe 1992 sarebbe pronto a rimanere nella capitale.


Un'alleanza di mercato con la Juve per aggirare lo stop

IL MESSAGGERO - In attesa di conoscere l'esito della trattativa tra Pallotta e Friedkin e la posizione finale in campionato con annessa o meno qualificazione alla prossima Champions, la società si muove comunque sul mercato. Le linee guida saranno sempre l'abbassamento dei costi, fare plusvalenze e cercare profili giovani ed operazioni low cost. Per il secondo e terzo punto proseguirà l'alleanza con la Juventus. Sono infatti sul tavolo altre operazioni: una di queste potrebbe riguardare Mandragora e Cristante, ipervalutando i due cartellini almeno di una trentina di milioni. Da tenere in considerazione anche Orsolini, per cui il club bianconero ha un'intesa col Bologna simile a quella con l'Udinese per il centrocampista.

Si studia, inoltre, il ritorno di Frattesi, piace Faraoni e a parametro zero l'obiettivo è Bonaventura.


Pastore: «Ho voglia di tornare in Argentina»

LEGGO - BALZANI - Quasi sei mesi, se tutto andrà bene. Javier Pastore punta la data del 3 maggio (possibile riavvio del campionato) per tornare a farsi vedere con la maglia della Roma. Considerato che l'ultima presenza (se si esclude il minuto giocato nel derby) risale al 10 novembre scorso il conteggio è presto fatto. Il se tutto andrà bene dipende da due fattori: il Coronavirus sarà alle spalle così come i periodi problemi fisici di Pastore alle prese con un edema osseo all'anca che gli ha causato disturbi pure ai tendini. In una stagione e mezza El Flaco ha giocato appena 1515' in maglia giallorossa a fronte dei 4 milioni e passa di ingaggio.

Ieri l'argentino è tornato a parlare ai media locali, ma ovviamente al momento i problemi sono altri. E sul dramma Coronavirus ha usato parole sagge: «Bisogna capire che è una cosa che va presa seriamente. Ci sono delle vite in gioco. Il club ci ha invitato tutti i materiali a casa, che siano biciclette o altro e quindi lavoriamo. Credo che questo stop durerà più a lungo del 3 aprile, poi quando riprenderemo avremo bisogno di quindici giorni di preparazione». Che Pastore potrà sfruttare per provare a tornare utile alla causa di Fonseca. Con l'argentino in campo, infatti, il trend di qualità si fa sentire: 4 vittorie e 3 pareggi in 8 gare di campionato. Il futuro dell'ex Palermo è comunque lontano da Roma. «Prego Dio di poter tornare in Argentina un giorno», ha detto alla tv Cadena3. Intanto la Roma su Twitter si è unita al cordoglio per la scomparsa di Joaquim Peirò (ex giocatore giallorosso e dell'Inter), morto ieri a 84 anni.


Roma, così la rivoluzione accelera

GAZZETTA DELLO SPORT - La Roma, in attesa di capire come finirà la stagione, ha stabilito i punti fermi per il prossimo calciomercato. Il primo paletto da rispettare sarà acquistare giocatori di età inferiore ai 27 anni, al fine di ammortizzarne la spesa in più stagioni ed eventualmente rivenderli. Per i giocatori più maturi, invece, l'idea di base sarà prenderli in prestito o da svincolati. In questo senso Bonaventura, in scadenza col Milan, potrebbe essere un profilo giusto: il giocatore è stato offerto alla Roma.

Inoltre, non sarà abbandonata l'attività di trading: la linea guida sarà tenere un giocatore per un periodo minimo di 24 mesi, consentendo al club di ammortizzarlo parzialmente e valorizzarlo ed ottenere infine una plusvalenza. Sotto questo punto di vista, si parla di un possibile scambio Cristante-Mandragora con la Juventus. Infine, la dirigenza giallorossa ha intenzione di abbassare il monte ingaggi di circa il 20%.


Avv. Grassani: «Fondo di solidarietà per chi non guadagna milioni, ma molti club non si rialzeranno»

Mattia Grassani, avvocato esperto di diritto sportivo, ha rilasciato un'intervista al quotidiano IL MESSAGGERO. Questo uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Il calcio vuole riaprire bottega, però nel frattempo pensa a tagliare gli ingaggi per lo stop forzato. È giusto?
«Si può fare. È un principio già affermato in molti ambiti lavorativi ma finora mai applicato nello sport. Il fenomeno è unico, c'è la sospensione totale dell'attività: partite, allenamenti, ritiri. Il rapporto è sbilanciato tutto a scapito del datore di lavoro. Si può arrivare all'esonero della retribuzione per il periodo non lavorato».

Ma il calcio non è solo Cristiano Ronaldo che guadagna 31 milioni l'anno...
«Non c'è dubbio che su chi guadagna 30mila o 18mila euro a stagione nelle serie inferiori o fra massaggiatori, fisioterapisti, eccetera, la misura avrebbe un impatto pesante. Ma si potrebbe rimediare».

Come?
«Introducendo un Fondo straordinario di solidarietà. Un prelievo dello zero virgola sui contratti più ricchi. Una solidarietà interna al sistema per uscire da questa situazione».

C'è anche l'ipotesi che la stagioni termini oltre il 30 giugno. In quel caso cosa succederebbe?
«È il tema più complesso di una vicenda complicata. Perché ci sono giocatori alla scadenza liberi, svincolati, e nessuno può obbligarli a continuare a giocare con quella maglia. Ci sono i prestiti e qui i non obbligati sono due: i calciatori e i club che li hanno prestati. Poi c'è il recinto predefinito delle stagioni sportive, che vanno dal 1° luglio al 30 giugno. Infine c'è l'applicabilità del trattamento retributivo: qual è la retribuzione? Quella prevista per la stagione seguente o quella vecchia? Se ne può uscire con un procedimento che solo il presidente federale Gravina può adottare: proroga della stagione per un periodo strettamente necessario alla conclusione dei tornei col necessario avallo di Uefa e Fifa».

E i club cosa rischiano?
«Questo stop avrà un impatto devastante su tutti i 100 club professionistici italiani. Quelli più solidi ce la faranno, ma qualcuno resterà a terra».


Venti milioni e il sì di Vitek: tutti al lavoro. Voto a maggio?

GAZZETTA DELLO SPORT - E' virtualmente concluso il lavoro tra Comune e Roma sul nuovo stadio giallorosso e, come anticipato da "Il Tempo", i proponenti pagheranno oltre 20 milioni di oneri aggiuntivi. L'accordo con Vitek, futuro proprietario dell'area di Tor di Valle, ha sbloccato la trattativa. I dipendenti del Comune, in quarantena, stanno preparando la stesura delle cinque delibere da votare in Consiglio Comunale, ma è difficile ipotizzare il passaggio in aula prima di maggio.


Pastore: «Tre sedute al giorno e la gioia dei bambini. A casa mi alleno così»

GAZZETTA DELLO SPORT - Da qualche mese alle prese con un problema all'anca, Javier Pastore può approfittare dello stop forzato per recuperare. Il Flaco ha raccontato ai media argentini la routine d'allenamento a casa: «La mattina mi alleno, poi pranzo con la famiglia e mi alleno di nuovo nel pomeriggio, trascorrendo il mio tempo a casa. Invece di fare solo un allenamento lo faccio sezionato in tre parti, per occupare maggiormente il tempo a mia disposizione. La Roma ci ha inviato un programma con relativi materiali, che si tratti di una bicicletta o di qualunque altra cosa sia utile per eseguirlo. E io ne approfitto anche per stare il più possibile con i miei figli».

«Dovevamo allenarci questo mercoledì (ieri, ndr) in più gruppi, ma dopo le decisioni prese dal Governo italiano è ancora tutto fermo. E non sappiamo se realmente tutto terminerà davvero il 3 aprile. Per me, infatti, la situazione attuale potrebbe durare anche oltre quella data. Di certo prima di tornare a giocare di nuovo i club ci daranno un periodo di 15 giorni per una mini-preparazione», ha aggiunto.


Si è spento Peirò, capitano giallorosso

IL TEMPO - SCHITO - Una carriera condensata in un gesto, anche se Joaquin Peirò è stato molto più di una singola giocata. L'ex attaccante spagnolo di Roma e Torino, scomparso ieri a 84 anni, è stato per due stagioni, dal 1964 al 1966, il centravanti della Grande Inter di Herrera, e proprio alla sua esperienza nerazzurra è legata la giocata che lo ha consegnato all'immortalità: un tocco a soffiare la sfera al portiere del Liverpool Lawrence nella semifinale di Coppa dei Campioni a San Siro. Un capolavoro di astuzia che è diventato il suo manifesto.

Messosi in luce con il Real Murcia, grande protagonista con l'Atleti-co Madrid dal 1955 al 1962, Peirò arrivo in Italia al Torino (due anni) prima del biennio nerazzurro e quindi, nel 1966, dell'approdo alla Roma, con cui vinse la Coppa Italia 1968-69, segnando una doppietta pesantissima nella sfida in casa del Cagliari nel girone finale e mettendo la firma anche sul successo conclusivo in casa del Foggia di Maestrelli. In giallorosso ha messo insieme 131 partite ufficiali, indossando anche la fascia da capitano. Il club ha voluto ricordarlo nel giorno della scomparsa con un lungo articolo pubblicato sul sito ufficiale della società.


Ranieri: "Comportiamoci da squadra e batteremo l'emergenza. Samp colpita? All'inizio mi sono spaventato"

Claudio Ranieri, ex giallorosso e attualmente allenatore della Sampdoria, ha rilasciato un'intervista al quotidiano GAZZETTA DELLO SPORT, dove ha parlato della situazione legata al Coronavirus. Questo uno stralcio dell'intervista:

«Ribadisco il concetto: dobbiamo comportarci da squadra, rispettare l’allenatore e le sue regole. Il tecnico in questo momento è il governo che dà le indicazioni: gli italiani devono applicarle. È questa la strategia per vincere la partita. Le regole sono chiare: stare a casa e usare tutte le precauzioni igieniche possibili. Vedo in tv ancora troppa gente per strada. Non va bene. L’avversario è un nemico silenzioso, subdolo. È la prima volta nelle nostre vite che ci troviamo ad affrontare una sfida come questa e per vincerla serve il contributo di tutti. Dobbiamo farlo per noi, per il prossimo e per chi è impegnato al fronte: medici, infermieri, operatori sanitari. Il modo migliore per ringraziarli è osservare le regole», le sue parole.

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La Sampdoria è una delle squadre italiane più colpite dal Coronavirus.
«La prima reazione fu di allarme. Mi sono spaventato. Poi però, parlando con i calciatori e sentendo che la situazione era sotto controllo, mi sono tranquillizzato».

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Il calcio, soprattutto a livello europeo, ha reagito in ritardo. L’Uefa alla fine ha deciso di rinviare l’Europeo al 2021.
«Era inevitabile e mi pare un provvedimento sensato. Questo permetterà ai campionati nazionali di ricominciare l’attività senza fretta e nel rispetto delle norme di sicurezza. Il calendario sarà stravolto, si giocherà d’estate, ma lo faremo con il sorriso. Il calcio che riprende è un segnale della vita che torna alla normalità».


Pastore: «Lavoro tutti i giorni per rientrare»

IL TEMPO - BIAFORA - Da quando è professionista Pastore ha sempre avuto un minutaggio maggiore rispetto a quello totalizzato nelle ultime due stagioni con la maglia della Roma. Lo scorso anno il trequartista ha raccolto 790 minuti complessivi, mentre quest'anno si è fermato a 725, non scendendo mai in campo da metà novembre fino allo stop al campionato (tranne che per una fugace apparizione nel derby). L'argentino sta convivendo con un infortunio cronico all'anca, che per il momento non è stato trattato chirurgicamente, una soluzione grazie al quale il Flaco spera di tornare presto in campo, magari potendo dare il proprio contributo in virtù del probabile slittamento delle competizione. "Il club ci ha invitato tutti i materiali a casa, seguiamo programmi personalizzati e lavoriamo. Credo che questo stop durerà più a lungo del 3 aprile, quando riprenderemo avremo bisogno di 15 giorni di preparazione. Mi alleno mattina e pomeriggio per poter dividere la seduta in più parti e occupare il tempo. Eravamo tutti d'accordo sulla decisione di non partire per Siviglia. Spero che in Argentina non ci saranno molti casi come in Italia, bisogna capire che è una cosa seria. Non è uno scherzo", il racconto di Pastore ai media del proprio paese tra gli esercizi e he sedute di fisioterapia effettuate tramite il supporto video.

Intanto mentre gli uffici comunali sono chiusi per la quarantena il lavoro tecnico sul progetto Stadio di Tor di Valle è proseguito: i colloqui preparatori con i proponenti sono finiti e l'accordo è stato trovato. Su tutto. E ora i funzionari del Comune stanno scrivendo i testi delle delibere con l'obiettivo di essere pronti a iniziare l'iter di voto alla ripresa dopo lo stop per il Coronavirus. Molto ha contribuito il ruolo di Vitek: i suoi emissari hanno acconsentito alle richieste del Campidoglio compreso il ricalcolo dei contributi che sarà molto al di sopra dei 18-20 milioni trapelati.


Quarantena? La serie A è già stufa

IL TEMPO - ZOTTI - L'Italia è ferma, ma il calcio non vuole aspettare. Mentre il Paese vive nell'incertezza e attende chiuso in casa di sapere quando si potrà paventare l'ipotesi di un ritorno alla vita di tutti i giorni, la serie A si è già stancata della quarantena. Diversi presidenti del massimo campionato spingono per anticipare la ripresa degli allenamenti nonostante il consiglio da parte della Federazione Medico-Sportiva di sospendere qualsiasi attività di gruppo almeno fino al 3 aprile. In prima linea tra quelli che spingono per riprendere le sedute il prima possibile c'è Lotito. Per questo il club biancoceleste ha fissato la ripresa a Formello per il 23 marzo: una presa di posizione netta, che ha scatenato centinaia di proteste sui social network. Lo stesso giorno riprenderanno Lecce, Napoli e Milan mentre il Torino, che inizialmente stava valutando di ricominciare già lunedì, ha rinviato la decisione. Due giorni prima invece sarà il Cagliari la prima squadra a rientrare sul campo d'allenamento. Il 24 toccherà al Sassuolo, il 25 al Parma mentre il Brescia aspetterà fino al 29.

Ma c'è anche chi aspetta di capire gli sviluppi dell'emergenza sanitaria globale prima di tornare a pensare agli allenamenti: Roma, Bologna, Genoa e Spal infatti non hanno ancora comunicato il giorno in cui i giocatori ricominceranno a lavorare a pieno regime. Sospesa ogni attività invece per Udinese - in isolamento fino al 22 dopo aver giocato nell'ultimo turno contra la Fiorentina - Atalanta e Inter, isolate rispettivamente fino al 24 e 25. Situazione ancora da monitorare invece per Juventus, Fiorentina, Sampdoria e Verona - i club che hanno in rosa calciatori risultati positivi al Coronavirus - che sono in attesa di capire gli eventuali sviluppi del contagio.


La Federcalcio «apre» al taglio degli ingaggi

IL TEMPO - PIERETTI -  La recessione da coronavirus colpisce anche il mondo del calcio, ma i club di Serie A vogliono riuscire a superare la crisi con le proprie gambe, trovando la soluzione all'interno del proprio sistema. Ieri pomeriggio c'è stato un confronto con le componenti politiche, alle quali i rappresentanti del mondo del calcio hanno manifestato l'intenzione di non chiedere contributi governativi, né sgravi fiscali. Il «Calcio» ha chiesto la revisione di alcune leggi, tra le quali quella relativa al professionismo (del 1981) e la Legge Melandri, meno datata ma ampiamente superata dagli eventi. La proposta del taglio agli ingaggi dei calciatori, con un 15% in meno nelle buste paga dei tesserati, è un'altra strada per ammortizzare l'ammanco economico di queste settimane: le perdite dovute allo stop forzato della stagione - qualora si concludesse il campionato - sarebbero comunque di 200 milioni, un deficit da sostenere tra le 20 società di A. Ma qualora il campionato di calcio non ripartisse, i danni ammonterebbero a 650 milioni. "In questo momento di emergenza il taglio degli ingaggi non è da considerarsi un tabù - ha annunciato ieri il presidente federale Gabriele Gravina - ci dobbiamo mettere tutti intorno a un tavolo, la crisi e l'emergenza valgono per tutti e anche il nostro mondo deve avere la capacità di essere unito. Siamo chiamati a un gesto di grande responsabilità".

Ma l'Assocalciatori prende tempo per valutare meglio la situazione. "Il tema della sostenibilità è di estremo interesse per tutti quelli che vivono all'interno del sistema calcio - ha dichiarato il presidente dell'Aic Damiano Tommasi - tutti abbiamo l'interesse che l'equilibrio economico venga preservato, e proprio per questo dobbiamo valutare tutti gli elementi del momento, dai mancati introiti, al rinvio delle competizioni, fino alla cancellazione degli eventi. E ancora i contributi governativi, gli aiuti federali e sostegno delle istituzioni internazionali. Tutti questi elementi ci diranno quale sarà il ruolo dei calciatori".

Sceglie la strada del buon senso il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli. "C'è la disponibilità da parte dell'Aic ad affrontare insieme la situazione dopo aver visto l'ammontare dei danni e gli ammortizzatori sociali messi in piedi dal Governo. Faremo delle valutazioni per ripartire i sacrifici tra le parti e uscire dalla crisi che sta coinvolgendo anche il mondo del calcio". C'è già un tavolo aperto in Lega Calcio, ma è ancora in fase preliminare, l'Aic aspe-ta di capire quando e se riprenderanno i campionati e quale sarà il reale impatto sui conti economici. Intanto prende in considerazione le varianti tra Serie A, Serie B e Lega Pro con la quale il sindacato calciatori ha già raggiunto un accordo (in questo periodo di sosta forzata i giocatori sono considerati in ferie). In Federcalcio si lavora per rimettere in moto la macchina, ma il coronavirus non concede tregua: due dirigenti del Brescia positivi, sede sociale chiusa e dipendenti in quarantena. Crescono i contagiati anche tra i tesserati della Fiorentina: "Ci sono otto persone positive", ha dichiarato presidente Commisso a Sky Sport.