Trattenere Smalling (quasi) ad ogni costo

IL MESSAGGERO - La permanenza di Smalling anche per  la prossima stagione è a rischio a causa dei costi dell'operazione. Il giocatore ha superato i trent'anni e  tra cartellino (almeno 20 milioni la richiesta del Manchester United) e contratto triennale al calciatore  rischia di pesare sulle casse del club quasi 40 milioni. Per questo motivo a Trigoria stanno valutando delle alternative. L'indiziato numero uno per sostituire Smalling è Vertonghen che a fine stagione si libererà dal Tottenham. Il centrale  guadagna tre milioni più un bonus di ulteriori 1,5 e sforerebbe quindi i parametri che il club si è imposto, ma se era stato messo in preventivo di spendere 15 milioni per il cartellino di Smalling, si potrebbe offrire lo stesso contratto triennale di 3 milioni più bonus a Vertonghen, al quale poi abbinarci un premio alla firma.


Roma, idea Thauvin

GAZZETTA DELLO SPORT - Non solo Pedro e Mertens. Petrachi sta seguendo anche profili interessanti anche fuori dal club dei parametri zero. Un nome su cui il ds si è concentrato con attenzione è quello di Florian Thauvin: talento cristallino del Marsiglia, che in questa stagione però ha giocato solo due gare a causa di un infortunio alla caviglia, elemento che ha inevitabilmente fatto calare la valutazione del suo cartellino. Con una ventina di milioni, forse anche qualcosa meno si può portare a casa, l'ostacolo però è rappresentato dall'ingaggio da 4 milioni.


Calciomercato Roma: interesse per Kean

La Roma continua a seguire Moise Kean. Come riporta il giornalista Nicolò Schira, dopo l'interessamento manifestato anche durante l'ultima sessione di mercato, i giallorossi continuano a seguire con interesse l'attaccante dell'Everton dal momento che il club inglese starebbe pensando di lasciarlo partire. Da Trigoria sarebbero interessati ad un prestito con opzione per acquistare il cartellino a fine stagione. L'Everton intanto sta prendendo informazioni su Smalling, nel caso in cui la Roma decidesse di non riscattare il difensore dal Manchester United.


La Germania detta la ripresa del calcio. Serie A al bivio

LA REPUBBLICA - Il 30 aprile il governo tedesco deciderà se consentire per il 9 maggio la ripresa della Bundesliga. «Dobbiamo ricominciare per sopravvivere », taglia corto Christian Seifert, ad della lega dei club tedeschi. «Se non si riparte, un club su tre fallirà ». La decisione del governo tedesco, che potrebbe mandare i calciatori in campo con indosso mascherine, condizionerà gli altri campionati più importanti: Ligue 1, Premier League, Liga e Serie A.
Dello stesso avviso è anche  l’ad della Lega di Serie A, Luigi De Siervo:  «Non giocare significherebbe diventare terreno di conquista per i club stranieri, che verrebbero a comprare a prezzo di saldo i nostri campioni». Se i campionati dovessero ripartire, incassando i diritti tv, chi dovesse fermarsi resterebbe stritolato. E in questo senso il destino della Serie A è in mano alla commissione medica del Coni che si riunirà lunedì. «Immaginiamo che fra i grandi campionati solo la Serie A si fermi. I calciatori avrebbero stipendi tagliati, i club sarebbero in bolletta, i talenti emigrerebbero», conferma Oscar Damiani Jr procuratore dell’Aiacs, l’associazione degli agenti che rappresenta l’80% dei calciatori tesserati in Italia.


Roma, mercato a rischio senza ripartenza. Psg interessato a Pellegrini

CORRIERE DELLA SERA - Le parole chiave del prossimo mercato saranno: clausole rescissorie, parametri zero, tetto ingaggi e taglio degli stipendi. Il calcio fa i conti con il Coronavirus e rischia di veder diminuire il proprio indotto del 20-30%.
Intanto dalla Francia arriva la notizia di un interessamento del Psg per Pellegrini (che piace a Leonardo), sul cui contratto c'è appunto una clausola rescissoria da 30 milioni. Il giocatore, che insieme a Zaniolo è uno dei pilastri del futuro della Roma, vorrebbe rimanere a lungo nella Capitale ma inevitabilmente bisognerà rivedere le condizioni contrattuali, magari togliendo la clausola. Quasi 30 milioni la Roma potrebbe comunque incassarli dalla cessioni di Schick, che dovrebbe essere riscattato dal Lipsia. Un altro che potrebbe salutare Trigoria è  Cengiz Under, che interessa a Siviglia e Everton. Il turco aveva una valutazione intorno ai 30 milioni, ma in questa stagione ha giocato poco e si è inevitabilmente svalutato.


Veretout: "Mi sarebbe piaciuto giocare con compagni come Totti e De Rossi"

Jordan Veretout, centrocampista arrivato durante il mercato estivo alla Roma dalla Fiorentina, ha rilasciato una lunga intervista alla rete sportiva televisiva EUROSPORT.FR in cui ha parlato del lockdown in Italia, della possibilità di ripresa del campionato e soprattutto della propria esperienza in maglia giallorossa. Queste le sue parole:

In Italia, il lockdown è stato decretato il 9 marzo. Come lo vivi?
"E’ un po’ lungo. Sono con la mia famiglia e tutti sono in buona salute, questo è l’importante. Ma è certo che comunque manca la vita di prima. Speriamo di uscire da questo confinamento il più rapidamente possibile. Roma è in genere una città in movimento, dove ci sono turisti. È molto strano vederla così calma. È come una città morta."

Per un calciatore professionista, non è forse troppo difficile rimanere in forma quando si sta a casa?
"È molto difficile (ride, ndr)! Penso che sia la cosa più difficile. Una settimana, due settimane, va bene… Ma poi sono diventate dalle cinque alle sei settimane di allenamento autonomo. Siamo seguiti, dobbiamo tenere il passo e non ingrassare. Abbiamo sessioni molto intense. Fisicamente è difficile e anche mentalmente. Devi sempre allenarti da solo, è davvero difficile."

Paulo Fonseca, il tuo allenatore, ti ha dato un programma da seguire?
"Sì. Quando iniziamo la sessione, ci mettiamo su un’applicazione e il personale può vedere i nostri dati. Di recente, abbiamo fatto sessioni video con il trainer. Mi do l’obiettivo di tenermi in forma. È il mio lavoro, il mio piacere. Queste sessioni mi fanno sudare."

In Italia, il mondo del calcio continua a dividersi su una possibile ripresa. Tu, i giocatori, cosa ne pensate?
"È ovvio che dovremo stare attenti. Siamo ansiosi di ricominciare ma non dovremo giocare con la nostra salute, questo è il più importante. Ci vorranno diverse settimane prima di rientrare con la squadra, ma dopo potremo giocare."

Se la stagione dovesse riprendere, lo farà probabilmente a porte chiuse. La qualità delle partite, e quindi del campionato, potrebbe risentirne?
"Siamo qui per giocare di fronte ai tifosi e fargli provare gioia. Ho già giocato una partita a porte chiuse con il Saint-Etienne contro il Nantes. È difficile entrare nel clima partita. Si ha l’impressione che sia più un allenamento che una partita di campionato…"

Il 19 aprile, l’AS Roma ha formalizzato un accordo per ridurre i salari, non è il caso di tutti i club…
"Siamo fortunati ad avere un grande gruppo con personalità molto grandi. È un gesto per aiutare l’intero club, non c’erano dubbi."

L’estate scorsa, sei stato corteggiato molto durante la finestra di mercato (Napoli e Milan erano particolarmente interessati, ndr). Perché hai scelto i giallorossi?
"C’erano altri club, è vero. Poi ho ricevuto la chiamata di Fonseca, ha fatto tanto per me. È molto importante per un giocatore. Ho anche amici italiani che mi hanno consigliato, dicendomi che la Roma è un grande club. Ho avuto l’opportunità di giocarle contro durante queste ultime stagioni con la Fiorentina e ho potuto vedere che scendere in campo all’Olimpico, di fronte ai tifosi, è qualcosa di enorme. Il mio riscatto è stato formalizzato di recente e ne sono molto contento."

Hai giocato 34 partite su 36, di cui 28 da titolare … Non male per la prima stagione, giusto?
"È molto bello, specialmente in un grande club come la Roma. Ma penso di poter fare di meglio, non faccio affidamento su ciò che ho imparato e devo ancora lavorare molto. Sappiamo che la pressione è grande qui. I tifosi ci sono sempre stati affianco in questa stagione, nonostante le difficoltà. Anche Javier Pastore, che parla francese, mi ha aiutato molto, vado molto d’accordo con lui. Ho giocato contro di lui quando era al PSG e io quando ho iniziato con Nantes. Oggi siamo compagni di squadra e lo ringrazio per il suo aiuto. È una prima stagione molto buona per me e spero che finisca bene, con gli obiettivi collettivi che vengano raggiunti."

Paulo Fonseca sembra essere accettato da tutti a Roma. Che tipo di allenatore è?
"È un grande allenatore. Ha molto carisma, tutti lo ascoltano. Sul campo è molto forte. Abbiamo notato che abbiamo commesso molti errori in questa stagione. Ogni giorno, durante l’allenamento, cerca di farci progredire. L’intero team sta migliorando e spero che continuerà. È un allenatore che vuole che segniamo goal, imposta la partita come offensiva. C’è stato un periodo in cui stavamo meno bene ed è stato in grado di fare gruppo. Il suo adattamento è uno dei suoi punti di forza."

Come spiega i numerosi infortuni che colpiscono la Roma ogni stagione?
"Abbiamo avuto molti infortuni. Tuttavia, lavoriamo molto bene e abbiamo allenatori fisici che sono al top. C’è anche sfortuna. Al momento del rientro dovrebbero tornare tutti dall’infortunio, tranne Nicolò Zaniolo (rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro lo scorso gennaio, ndr). È certo che farà del bene a tutti."

Sei arrivato troppo tardi per incontrare Francesco Totti, leggenda del club e che ha deciso di lasciare il suo ruolo di dirigente il 17 luglio…
"Sentiamo sempre la sua presenza. A Roma, ora gioca a calcetto. Può persino giocare lunedì sera alle 21:00, lo stadio per lui sarà sempre pieno. Inoltre, vediamo diversi video con i suoi gol. Mi piacerebbe incontrarlo. Ma ce n’è anche un altro…"

Sì?
"Daniele De Rossi. L’ho perso per un anno, è anche lui una leggenda con Totti. Mi sarebbe piaciuto giocare con compagni del genere. Ho visto il video in cui “DDR” si traveste per andare in Curva Sud a vedere l’ultimo derby. È straordinario. È innamorato di questo club, è un personaggio di Roma."

Poco più di due anni dopo la sua morte, che ricordo hai di Davide Astori, il tuo ex capitano alla Fiorentina?
"Era un grande giocatore e un grande capitano, dentro e fuori dal campo. Era una persona umile ed eccezionale. Quello che ha mostrato in campo, non potrei mai farlo io. Do il massimo per assomigliare a lui, soprattutto umanamente. Era una persona d’oro."


Uefa, entro il 25 maggio le federazioni dovranno presentare i piani per la ripresa

La Uefa, alle prese con l'emergenza Coronavirus e l'incognita campionati, ha deciso di dare una data entro la quale le federazioni dovranno presentare i loro piani per la ripresa.
Infatti, come riferito da Sky Sport, la Uefa ha comunicato tramite lettera alle federazione che i piani devono arrivare in sede entro e non oltre il 25 maggio.


Serie A, lettere di 17 club alla FIGC per avere dei chiarimenti sul protocollo per la ripresa

Diciassette club di Serie A su 20 (esclusi Juventus, Lazio e Genoa), come riferisce repubblica.it, hanno inviato una lettera al comitato tecnico-scientifico della FIGC in cui richiedono maggiorni chiarimenti sui protocolli da adottare in caso di ripresa dell'attività sportiva. Chiedono, inoltre, quali misure si adotteranno in caso di un calciatore positivo al virus e si fa notare come al Nord Italia la situazione sia ancora critica.
Tutte le società hanno espresso le loro perplessità, in particolare la Roma chiede come ci si dovrà comportare in caso un calciatore sia positivo. Napoli e Milan vogliono maggiori chiarimenti sugli aspetti medico-legali; mentre il Brescia ribadisce il propprio "no" alla ripresa degli allenamenti.


Fonseca, l'app e il patto con i giallorossi

IL TEMPO - AUSTINI - Quarantena giallorossa, 44esimo giorno. L'ultimo allenamento in campo a Trigoria risale all’11 marzo, alla vigilia di quel Siviglia-Roma che non si è mai giocato e chissà se mai si farà. Da allora, come in quasi tutto il mondo, i calciatori possono esercitarsi solo a casa. E il gruppo romanista ha scelto di farlo nelle rispettive abitazioni Capitale, senza disunirsi come successo altrove.

Sono rimasti tutti qui, giovani, nuovi acquisti, veterani, italiani e stranieri. Tra le grandi del campionato la Roma è l’unica che non deve aspettare rientri dall'estero - con successiva quarantena obbligata - per riprendere gli allenamenti. I giallorossi sono pronti a farlo dal 4 maggio, alcuni hanno già eseguito i tamponi (familiari compresi), ora si attende solo l’ok per ritrovarsi nel centro sportivo.

Intanto si prosegue col lavoro a distanza, reso più semplice dagli informatici di Trigoria che hanno creato un'app specifica, utilizzata dai giocatori per collegarsi in tempo reale tutti insieme con Fonseca e lo staff, seguire il programma che cambia ogni settimana (mentre quello alimentare è lo stesso dall'inizio), inviare e ricevere dati. Il tecnico è molto presente, stimola i giocatori ogni giorno, cerca di tenere alti morale e concentrazione perché c'è ancora un quarto posto da conquistare e un'Europa League da inseguire. Non resta che ripartire, ma chissà quando.


Roma, c’è folla sugli esterni. In pole Mkhitaryan e Under

GAZZETTA DELLO SPORT - Quando si ripartirà, Paulo Fonseca stenterà a crederci: avrà tutto il gruppo a disposizione, una rarità in questa stagione. Compresi i 6 esterni d'attacco che il tecnico giallorosso non ha mai avuto tutti insieme. Davanti a tutti, considerato l'infortunio di Zaniolo, ci sono Under e soprattutto Mkhitaryan. E la Roma vorrebbe investire su di lui per il futuro, senza però spendere i 20 milioni chiesti dall'Arsenal. Ci sta lavorando Raiola, che punta al rinnovo di contratto con i Gunners e al rinnovo del prestito. In seconda fila per gli esterni ci sono Kluivert e l'ultimo arrivato Carles Perez, ultimo Perotti.


Ecco Diawara: «Mai pensato di rioperarmi»

GAZZETTA DELLO SPORT - «Ora sto bene ma mi manca il campo, è frustrante». Alla ripresa del campionato Fonseca potrà contare anche su Amadou Diawara. Il centrocampista della Roma è tornato a parlare ieri del suo recupero dall'infortunio al ginocchio: «Non c’è stato alcun dubbio sulla scelta di non operarmi. Ho subito un’operazione a ottobre, ma lì il ginocchio era bloccato. Questa volta si poteva recuperare diversamente. Ho scelto così, per provare a dare il mio contributo fino in fondo»


Un Totti alla Lazio? Forse ci penserei

CORRIERE DELLA SERA - Il tempo passa, ma la ferita non si rimargina. Il traumatico addio di Francesco Totti alla Roma continua a fare rumore. Una ferita ancora aperta, come testimoniano le parole dell'ex capitano giallorosso, protagonista ieri di una diretta Instagram a Er Faina, personaggio social molto seguito e dichiarato tifoso della Lazio: «Se arrivasse una proposta della Lazio per Cristian? Se dipendesse da me ci penserei. Conoscendo Cristian, però, neanche mi farebbe mettere seduto. Se ci fosse solo quella o cambia lavoro o sceglie la Lazio». Nella diretta social si è inserito Mehdi Benatia: «Preferisco un figlio senza lavoro piuttosto che uno che gioca nella Lazio».

Il tutto, va sottolineato, in un clima di scherzo molto disteso, con Totti che ha ricordato anche quando giocava alla Lodigiani e sia Roma che Lazio si fecero avanti per metterlo sotto contratto. Ma la dichiarazione, come dimostrato da alcune reazioni di tifosi romanisti, non è piaciuta a tutti. Nessuna voglia di scherzare invece quando ha parlato del presidente James Pallotta: «Non è stato lui a dirmi che non mi avrebbe rinnovato il contratto, me lo ha fatto arrivare da altri. Quando servi servi, quando non servi più ti lasciano andare. Mi dispiaceva perché quello che ho fatto per la Roma era un riconoscimento. Ho portato rispetto a 360 gradi, dal portiere al presidente, nessuno può dire qualcosa di male contro di me».