Rezza (ISS): "Se mi chiedete "fra un mese possiamo ripartire?" io le direi: certamente a porte chiuse"

Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss), ha parlato ai microfoni di SKY TG 24 dell'ipotesi di ripresa del calcio italiano. Queste le sue parole:

«Può ripartire oggi il Campionato? Come farei a direi di sì oggi? Stiamo in lockdown completo. Naturalmente se mi chiedete "fra un mese possiamo ripartire?" io le direi: certamente a porte chiuse - le parole di Rezza -. Dopodiché è chiaro che va molto minimizzato, molto reso veramente bassissimo il rischio, perché nel momento in cui si riapra qualsiasi attività, noi sappiamo che chiaramente un minimo di rischio in più lo prendiamo, quello che prima definivo "rischio accettabile", e chiaramente andrebbero prese delle misure molto rigide e molto rigorose. Comunque sia non sta a me decidere, sarà la politica a decidere. Nel momento in cui decideranno di riaprire il Campionato naturalmente quello che si dovrà fare - credo che già ci stia pensando la FIGC con la commissione apposita - è di dare delle istruzioni su misure molto rigorose per far sì che si minimizzi il rischio tra i giocatori e la cerchia, le persone che li attorniano e soprattutto anche per il resto della comunità. Naturalmente ogni riapertura in qualche modo comporta un minimo di rischio, non solo per il Campionato, sto dicendo per qualsiasi altra attività. Però ci sono delle modalità per mettere, se non in sicurezza totale, in parziale sicurezza la popolazione e quello che interessa la sanità pubblica chiaramente».


Dzeko: "Sono onorato di essere stato nominato miglior giocatore straniero nella storia del campionato ceco"

Edin Dzeko ha fatto la sua prima esperienza all'estero, lontano dalla sua Bosnia, in Repubblica Ceca, nel Teplice. Proprio oggi il centravanti romanista è stato nominato come miglior giocatore straniero nella storia del campionato ceco. Queste le sue parole:

Per la giuria del quotidiano Sport sei il miglior straniero nella storia della lega ceca. Che ne pensi?
"Tenendo conto di quanto brevemente abbia lavorato nella Repubblica Ceca e di quanto fossi giovane e immaturo, sono molto orgoglioso di questo premio. Un sacco di stranieri di qualità hanno giocato in campionato, quindi sono stato molto contento."

Ripeteresti il ​​tuo impegno in Teplice?
"A quel tempo, venni da ragazzo: non avevo idea di cosa avesse davanti a me, ma ora che guardo indietro, so che non cambierei la mia decisione. Avrei fatto il viaggio per Teplice, anche se a volte è stato molto difficile. Vorrei ringraziare i giornalisti e gli esperti che hanno votato per me".


Anche Zappacosta e Diawara sono ok. E Fonseca sorride

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Se davvero arriverà la ripresa degli allenamenti a inizio maggio, Fonseca avrà più di un motivo per sorridere. Rivedrà in campo Nicolò Zaniolo, ma ancora prima di lui saranno a disposizione Zappacosta e Diawara. Il terzino avrebbe dovuto fare il suo rientro proprio in questi giorni. Davide non vedeva l’ora di tornare, per ora si è dovuto accontentare della partita virtuale giocata ieri sera su Sky, nel corso dell’evento benefico “United per l’Italia”. È stato schierato in mezzo al campo, al fianco di Donati (Lecce) e Quintero (River Plate). All’eventuale ripresa la Roma ritroverà anche il suo equilibratore di gioco. Diawara infatti si era rivelato indispensabile per la squadra di Fonseca, che potrà da subito contare su di lui.


Nove anni fa il viaggio a Boston. E ora Friedkin aspetta

LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - Sono trascorsi nove anni da quando la maggior parte della spedizione partì. Avvocati, addetti ai lavori, responsabili della comunicazione e giornalisti al seguito. Il viaggio era quello da Fiumicino a Boston, l’obiettivo uno: vivere lo storico passaggio dalla famiglia Sensi alla Roma americana. Nove anni, due presidenti, quattro direttori sportivi e otto allenatori dopo, l’impresa di rendere la Roma “una regina” è riuscita a metà. La proprietà americana ha fatto crescere in maniera evidente il club, ma non è riuscita a portare a casa nemmeno un trofeo. È uno dei motivi che aveva convinto James Pallotta a passare la mano. A fermare la trattativa ben avviata con Friedkin c’è stato però il Coronavirus e al momento non sono previste spedizioni d’aprile tra l’Italia e gli States come nove anni fa.


Zaniolo rinnova: il gioiello brillerà ancora e il futuro sarà sempre più bello

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Otto mesi esatti, tanto è passato dalla firma del suo secondo contratto con la Roma, arrivato la scorsa estate. Era il 14 agosto 2019 e a distanza di un anno, nei prossimi mesi, quasi sicuramente Zaniolo e il club si rimetteranno seduti a tavolino per sistemare ogni cosa. Del resto Zaniolo in questo periodo ha maturato una certezza: vuole restare a Roma, l’affetto e l’amore che gli hanno trasmesso negli ultimi mesi i tifosi giallorossi lo hanno colpito dritto al cuore. E lo ha detto anche pubblicamente, senza nascondere il suo desiderio di fermarsi a lungo nella Capitale. Ad oggi percepisce 1,5 milioni più bonus ed è facile immaginare che con il rinnovo possa arrivare a 2,5, che diventeranno 3 con i bonus.


I sessant’anni di Voeller, il bomber all'”opposizione”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - ARCHETTI - Rudi Voeller ha compiuto ieri 60 anni e negli anniversari, soprattutto quelli tondi, piovono celebrazioni, ricordi e complimenti. Critiche e cattiverie si tengono per i giorni normali, che poi è tutto il resto dell’anno, della vita. Ma nel caso del personaggio tedesco, viene sempre sottolineata la sua dimensione di idolo, perpetrata nel tempo. Il sentimento positivo che nasce nei confronti di Voellerderiva dal fatto che ha sempre giocato in squadre di opposizione. Dove ti vogliono bene anche se non copri con i trofei la foto ufficiale, dove spargono passione anche in una finale persa. Da ragazzo è passato da Monaco, ma non al Bayern: al 1860. In Bundesliga è stato portato dal Werder Brema, non dalla super potenza bavarese. In Italia poteva finire al Milan, già dal 1984. Ma rimanda il viaggio. Viene nel 1987, preso dalla Roma. Non è una squadra di governo, nonostante i tanti politici tifosi. Anche il suo rapporto con l’Italia, se non con i romanisti, sarebbe sbiadito, perché il successo continuo fa nascere invidia e sovraesposizione. Invece Rudi è rimasto all’opposizione. Si gode Roma quando ci torna spesso con la moglie e la coppia ha intenzione di viverci per buona parte dall’anno 2022, quando scadrà il suo contratto con il Leverkusen.


Difesa a tre, una mossa salva-mercato

IL MESSAGGERO - CARINA - Premessa d’obbligo: immaginare alcuni calciatori ancora a Roma nella prossima stagione è realmente difficile. Tra chi ha fatto il suo tempo, chi deve essere ceduto per tagliare il monte ingaggi e chi non rientra nei piani di Fonseca, la lista è lunga. Eppure, tra un mercato estivo che presenta grandi incognite e un bilancio che chiuderà in forte perdita, le cose potrebbero cambiare in corsa. Anche alla luce delle parole di Fonseca sulla difesa a tre: “Una volta si interpretava in maniera difensiva, oggi invece la si utilizza anche in modo offensivo. Qui in Italia si usa bene e io penso di saperla utilizzare. Se vogliamo sfruttare le linee laterali è una buona idea“. Quest’apertura tattica darebbe risalto a elementi come Spinazzola e Bruno Peres, ma anche a Florenzi e Karsdorp, di ritorno in estate. Kolarov verrebbe riproposto centrale, dove potrebbe allungare la sua carriera.


Il calcio gioca contro tutti

IL MESSAGGERO - BERNARDINI - In questi giorni il mondo del calcio sta lavorando per cercare di anticipare quel 4 maggio fissato dal Dpcm e tornare a svolgere glia allenamenti. L’obiettivo è quello di avere una deroga per far i test sierologici e le visite mediche dal 27 aprile. 

Obiettivo ambizioso. Certo come filtra da più parti il calcio avrebbe preferito più solidarietà dagli altri sport. Anche le istituzioni non hanno proprio teso una mano. Anzi.

Stavolta durante il consueto bollettino delle 18, Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità e componente del comitato tecnico scientifica a domanda precisa sulla ripresa del campionato ha sottolineato: “Se dovessi dare un parere tecnico non lo darei favorevole e credo che il Comitato tecnico scientifico sia d’accordo. Poi sarà la politica a decidere“.

E così il presidente Gravina si è trovato da solo a combattere. E non certo visto di buon occhio da chi i campionati li ha già fermati. Agitare continuamente lo spettro dei mancati introiti ha poi aizzato ancor di più la polemica. Ma va detto che la Figc non è proprio libera di decidere. La linea viene dettata in primis da Fifa e Uefa che nelle settimana scorse non hanno risparmiato diktat ben precisi: “Si devono concludere i campionati“.

Chiaro che tutto però dipenderà dall’andamento del virus, unica vera bussola in questo mare incerto e poi dalle decisioni del governo. Il calcio però gioca da solo. Davanti c’è una settimana fondamentale. Domani (oggi anche sono in programma colloqui) si riunisce la commissione medica della Figc che stilerà il protocollo di sicurezza, il giorno dopo c’è un tavolo di lavoro. Possibile si cerchi di stilare già un calendario.


Dzeko resta al centro: “Ricominciare solo senza pericoli”

CORRIERE DELLA SERA - PIACENTINI - Tra un allenamento in casa insieme ai figli e la trattativa per il taglio degli stipendi, Edin Dzeko è sempre più al centro della Roma. A 34 anni, compiuti poco meno di un mese fa, il centravanti bosniaco è una delle poche certezze per Paulo Fonseca: “Essere capitano della Roma – ha detto qualche giorno fa – dopo Totti e De Rossi è un grande onore, ma già da prima mi sentivo uno dei capitani. Penso che ogni squadra abbia più di un leader, dentro e fuori dal campo, al di là della fascia, e non siamo un gran gruppo“. Il giocatore poi ha anche parlato della simbiosi con l’ambiente giallorosso e del momento attuale: “Adesso sono orgoglioso ancora di più di essere in questa società, che in un momento difficile sta facendo cose molto importanti per tutti i suoi tifosi e tutta la gente attraverso Roma Cares. Noi calciatori siamo a disposizione e cerchiamo di aiutare in tutti i modi possibili. La ripresa del campionato? La salute è la cosa più importante, quando non ci saranno più pericoli sarà giusto terminare il campionato“.


Giallo Perotti, si allena fuori casa?

IL TEMPO - BIAFORA - Il giallo di Pasquetta. Dalla mattina di ieri sono iniziati a circolare un video e una foto che hanno fatto scatenare grandi polemiche sui social tra i tifosi della Roma e quelli della Lazio. Lo scatto ritrae Perotti nei pressi della propria abitazione. Nel filmato girato venerdì da due tifosi biancocelesti e pubblicato su Facebook sembrerebbe essere ripresi proprio l’esterno argentino e altre due persone che passeggiano su viale Gorgia di Leontini (Casalpalocco),strada in cui vivono diversi calciatori e che vede la presenza di alcuni prati come spartitraffico.

Impossibile identificare una delle tre figure, mentre il ragazzo al centro del video dovrebbe essere Lucas Liuchi, giocatore dello Sporting San Cesareo, società che milita nella Prima Categoria. Liuchi risiede dall'inizio del lockdown a casa di Perotti e nelle ultime settimane (compreso ieri) è apparso in diverse storie Instagram postate dall’ex Boca mentre si allena nel giardino di casa.

Seccamente smentita da Trigoria l'ipotesi che si tratti di una seduta collettiva organizzata dal club: nessun preparatore atletico sta seguendo gli allenamenti dei calciatori per strada. Come dispone il DPCM è consentito correre individualmente nei pressi della propria abitazione, ma non si possono creare assembramenti in luoghi pubblici.


Perotti pizzicato mentre si allena fuori dalla villa

LA REPUBBLICA - PINCI - Ora anche la Roma ha il suo “runner” da mettere all’indice. Diego Perotti, trequartista argentino del club giallorosso, è stato filmato da un tifoso laziale mentre svolgeva attività fisica in un prato di Casal Palocco. Perotti sembrava essere con altre due persone, forse a meno di un metro di distanza: insomma, un comportamento passibile di sanzione. Non è tutto come sembra però: le due persone sono due amici di Perotti che stanno trascorrendo con lui questa quarantena.

 


Rezza scivola, Diaconale replica

IL TEMPO - Da giorni snocciola dati di morti, contagiati e terapie intensive con la competenza dello scienziato. Ma a un certo punto esce la fede romanista e Giovanni Rezza si trasforma in tifoso. Il direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss ha detto infatti in diretta tv: “La ripresa del campionato? Da romanista direi di no…“. Uscita che per quanto ironica è forse fuoriluogo. Non si è fatta attendere la risposta del portavoce di Lotito, Arturo Diaconale: “Rezza pensi a cure per il virus, non ad alimentare le polemiche. Alle volte il tifo dà alla testa“.