Tutto un altro campionato
IL MESSAGGERO - Sarà un campionato in forma del tutto inedita quello che si concluderà in estate: partite ogni tre giorni in serale, stadi vuoti, decisioni lampo del Giudice sportivo: tutto affinchè il pallone possa tornare a rotolare. Quattro i punti che hanno convinto a ripartire con gli allenamenti - il 24 o il 27 aprile - nel protocollo che Gravina ha consegnato ai tecnici: 1) La data (deciderà il governo); 2) I luoghi; 3) Il gruppo squadra; 4) La sanificazione.
In più i calciatori dovranno sottoporsi a 2 tamponi nel giro di 24 ore, e ai test sierologici che andranno ripetuti alla fine della settimana di ritiro blindato. In più c'è il latente rischio delle miocarditi. Nell'ultima parte del protocollo è menzionata una serie di comportamenti da tenere nei centri sportivi, così come l'App Immuni, per tracciare eventuali contagi nel rispetto della privacy di tutti.
In divenire è invece la definizione della fase in cui si tornerà a giocare: è stata proposta l'ipotesi di utilizzare solo stadi del Centro-Sud - chiaramente a porte chiuse - ma la FIGC oppone che seguendo il protocollo di sicurezza si tornerà a correre zero rischi in tutta Italia. Si punta poi alla deroga delle 5 sostituzioni per ovviare al problema delle tante gare concentrate in così poco tempo e a quello del caldo, motivo per cui sarà contemplata la possibilità di un cooling break. Recuperi dilatati, dunque, che porteranno i match a concludersi praticamente sempre dopo il minuto 100, considerato anche l'utilizzo del VAR.
Ma c'è un'ulteriore possibilità: per non infrangere le regole del distanziamento sociale l'uso della tecnologia nel calcio potrebbe essere sospesa: un ritorno al passato per fronteggiare l'emergenza Coronavirus.
Totti: "Fonseca mi piace, gioca offensivo e non ha paura"
CORRIERE DELLA SERA - Non solo il dispiacere per i rapporti praticamente assenti con la Roma di oggi. Francesco Totti ha confidato in una diretta Instagram con l'amico Luca Toni di essere affascinato dal gioco di Paulo Fonseca, di cui a suo dire tutti dicono un gran bene. L'ex capitano si è detto colpito dal modo offensivo in cui il portoghese imposta le partite e dalle qualità del tecnico e della persona.
Totti: piango fuori Trigoria
IL TEMPO - BIAFORA - È Totti show su Instagram. La leggenda della Roma negli ultimi giorni ha messo in campo tutta la sua ironia per tenere compagnia ai tifosi di mezza Italia che hanno seguito le dirette social con campioni del calibro di Cannavaro, Vieri e Toni. Il numero 10, che quasi un anno fa ha rassegnato le dimissioni dal club giallorosso ed ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo dei procuratori, è convinto che la Serie A riprenderà a giocare: «Ogni mattina sul telefono ti arrivano 300 notizie diverse. Per me - dice interrogato da Toni che lo ha stuzzicato vista l'amicizia tra Totti e il presidente del Coni Malagò - riparte, a fine maggio si gioca il campionato».
L'ex capitano poi, scherzando sulla sua nuova vita da giocatore di calciotto e sui tanti animali che ha in casa per colpa della moglie Ilary, è tornato a parlare dell'addio al calcio giocato: «Io non volevo smettere, stavo bene fisicamente. Poi non volevo giocare sempre, non ho imposto niente. Ho fatto questa scelta di vita smettendo, perché dovevo rovinare questo percorso? Non mi cambiava niente, sia sul lato economico e sportivo. Se sto bene e vedo che durante gli allenamenti posso dare il mio... Non arrivavo secondo a nessuno. Lo so che non avrei giocato tutte le partite ma stando là aiuti i giovani, l'ambiente, l'allenatore e sei a disposizione nei momenti di difficoltà. Sarei stato contento anche non giocando, mi bastava far parte del gruppo. Ogni volta che entravo, lo stadio si accendeva. Era un bene per me e per i compagni. Comunque, c'è sempre una fine. Il problema - la considerazione più che amara di Totti - è che alcune persone mi dicevano che avrei deciso io e poi mi hanno messo da parte. Ci sono rimasto male perché per la Roma ho dato tutto, mi sarei tagliato una gamba».
L'ex punta di Bayern e Fiorentina, nelle vesti di intervistatore, ha continuato a battere il ferro sul rapporto attuale tra Totti e la società capitolina: «Finché è così - riferendosi a Pallotta che ha in Baldini il suo più fidato consigliere - non penso che rimetterò piede a Trigoria. Ogni volta che porto Cristian, resto fuori dai cancelli. Certe volte resto in macchina e mi viene da piangere a pensare che dopo 30 anni non posso più entrarci». Titoli di coda su alcuni dei protagonisti: «Il 10 più forte di tutti è Dybala, quando giocavo invece era Ronaldo il Fenomeno, avremmo dovuto fare i buffi per 100 anni per farlo venire da noi. Immobile è un bel giocatore, ma capitano quelle annate in cui come tocchi palla fai gol... Buffon altri 2-3 anni li può fare a mani basse». Di certo le dirette di Totti non sono finite.
Gravina consegna il protocollo. Higuain non vuole tornare
IL TEMPO - CICCIARELLI - La Federcalcio ha consegnato il protocollo per la ripresa degli allenamenti ai ministri di Salute e Sport Speranza e Spadafora, che assieme al comitato tecnico scientifico del governo valuteranno la possibilità di ricominciare le attività il 4 maggio. Una risposta potrebbe arrivare mercoledì, giorno in cui Spadafora ha convocato un vertice con tutto il mondo del calcio per discutere a riguardo.
In caso di parere positivo i giocatori saranno sottoposti ai controlli preventivi per il Covid-19, con due tamponi a distanza di 72 ore l'uno dall'altro, esami sierologici e controlli specifici sui giocatori guariti dal virus, come valutazioni cardiovascolari e polmonari. L'iter permetterebbe ai giocatori di riprendere le gare dopo tre settimane di allenamenti, ma tra questi potrebbe non esserci Gonzalo Higuain: il centravanti della Juventus vorrebbe restare in Argentina dove era rientrato a fine marzo, sia per continuare ad assistere la madre malata che per l’apprensione rispetto all'evoluzione dell'emergenza coronavirus. Tra i bianconeri rientreranno nelle prossime ore Pjanic e Douglas Costa.
Coppe 2021 dal 20 ottobre
IL TEMPO - La prossima edizione della Champions League potrebbe scattare martedì 20 ottobre. La data di inizio della fase a gironi dell'Europa League sarebbe invece fissata per giovedì 22 ottobre. Per quanto riguarda La Liga, potrebbe concludersi, al più tardi, venerdì 31 luglio.
Florenzi: non tornerò giallorosso
IL TEMPO - ZOTTI - Florenzi non si sbilancia sul suo futuro. Dopo l'addio temporaneo alla Roma, il giocatore attualmente in prestito al Valencia non esclude una separazione definitiva a fine stagione: «Non so se quella attuale sia solo una parentesi - ha raccontato a Sky Sport - voglio finire la stagione e raggiunge- re i miei obbiettivi con la squadra, poi vedremo e affronteremo tutto senza problemi. Sinceramente non so se tornerò alla Roma, dico la verità. Aspettiamo che finisca questo prestito».
L'ex capitano giallorosso - che sta approfittando della quarantena per godersi la famiglia - ha parlato anche del rapporto con Fonseca e del profondo rispetto che nutre per il portoghese, che nel suo ruolo ha spesso preferito affidarsi ad altri: «Abbiamo preso la decisione del trasferimento insieme. È uno dei più grandi allenatori che ho avuto calcisticamente parlando. Ci può stare che io non piaccia a lui in quel determinato ruolo. Abbiamo un gran rapporto e lui mi ha detto che non sapeva quanto spazio avrebbe potuto garantirmi». Inevitabile invece il trauma al momento di partire per la Spagna: «Per me è stata una botta lasciare Trigoria: dai magazzinieri, ai fisioterapisti, a quelli del bar. Mi hanno detto: "Veramente stai andando via anche tu?". Mi rimarrà sempre nel cuore».
Tutti pronti a partire. Il protocollo della Figc a Spadafora e Speranza: mercoledì si decide
GAZZETTA DELLO SPORT - Dopo l'invio del protocollo di sicurezza da parte della FIGC a Vincenzo Spadafora e Roberto Speranza, è in programma per mercoledì alle 12 un incontro in video conferenza con tutte le parti in causa del mondo del calcio. Ci sarà Gravina come tutti i presidenti delle leghe dalla A alla dilettanti, quelli delle associazioni di calciatori, allenatori ed arbitri, e una delegazione della Commissione medica FIGC.
Da definire nel corso della riunione l'itinerario della ripresa e le relative date: il protocollo infatti stabilisce i diversi step ma non fa riferimento a date per ognuno di questi.
Lo step successivo sarà quello di definire la ripresa del campionato, visto che per ora al centro delle analisi sono rimasti solo gli allenamenti. L'ipotesi è quella di riprendere il 27-28 maggio con le semifinali di Coppa Italia, chiaramente a porte chiuse.
I punti cardine del protocollo restano gli screening con i famosi tamponi per tutti i partecipanti ai ritiri, che dovranno essere blindati. Sulla disponibilità dei test ci dovrà poi essere un via libera del sistema sanitario per evitare disparità di trattamento con gli altri cittadini.
In piedi l'ipotesi 5 sostituzioni per squadra in ogni match, con la possibilità di giocare solo negli stadi del Centro-Sud.
Ipotesi maxi scambio con la Fiorentina: Biraghi-Pezzella per Florenzi-Spinazzola
GAZZETTA DELLO SPORT - Un'ipotesi di mercato che prende corpo dalla necessità della Roma di ridurre i costi di gestione anche a causa dell'emergenza economica conseguente al Coronavirus: un maxi-scambio con la Fiorentina che porterebbe in giallorosso German Pezzella e Cristiano Biraghi con la cessione di Leonardo Spinazzola ed Alessandro Florenzi. Non è del resto un segreto il gradimento dei giallorossi per il centrale argentino, mentre la voce di un interessamento da Trigoria per l'esterno è circolato negli ultimi giorni.
Zaniolo: "Mi piacerebbe diventare una bandiera della Roma. Fonseca è il tecnico giusto per noi"
Nicolò Zaniolo ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport. Di seguito le sue parole:
Come stai passando la quarantena?
“Sto molto bene, dal giorno dell’infortunio sono migliorato. Non è che la mia vita sia cambiata molto da quel giorno, il ginocchio risponde bene e spero di continuare così”.
Come sono stati i primi giorni dopo l’infortunio contro la Juventus?
“Non nascondo che i primi 2-3 giorni ho fatto fatica a carburare, per me è stata una doccia fredda, mi sono subito accorto che era una cosa grave. Ho metabolizzato il tutto e ora penso solo a recuperare, lo sto facendo e devo continuare a farlo”.
(Messaggio del Professor Mariani)
“Ciao Nicolò, mi dicono che stai meglio adesso. Sei riuscito addirittura a spostare gli Europei e i campionati, voglio rivederti presto (ride, ndr)”.
“Devo ringraziarlo, io avevo gli occhi pieni di lacrime con il ginocchio rotto ma mi è sempre stato vicino, mi ha incoraggiato e devo ringraziarlo e se tutto va bene lo devo a lui”.
Hai rivisto l’azione dove ti sei infortunato?
“Mi vengono ancora i brividi, è stata una delle sensazioni più brutte della mia vita, non la auguro a nessuno”.
A fine maggio con il gruppo?
"Ora siamo al terzo mese e non so bene le dinamiche. Io penso che sia meglio un giorno in più che un giorno in meno, devo stabilizzare il ginocchio al 100%, poi se ci sarà l'occasione sarò felice di chiudere il campionato giocando".
Che insegnamento hai tratto da questa esperienza?
"Molte cose, i compagni di hanno detto che questo infortunio mi sarebbe cresciuto per crescere e adesso l'ho capito, metti sul tavolo le cose importanti e ora sto lavorando ai dettagli".
Hai ricevuto anche un messaggio da Modric?
"Sì, l'anno scorso ci siamo scontrati in Champions League, gli chiesi la maglietta ed è stato un onore il suo messaggio".
L'esordio contro il Real Madrid?
"Ricordo ancora la riunione tecnica, Di Francesco mi disse che avrei giocato e io ero incredulo. Tutte le emozioni le ho ancora impresse nella mente, è un giorno indimenticabile".
Di Francesco ti ha avvisato direttamente nella riunione tecnica?
"Io il giorno prima non pensavo nemmeno di partire, in lista Champions ne vanno 22. Non mi fece capire niente, mi ha convocato e mi ha avvisato alla riunione tecnica".
(Messaggio di Di Francesco)
"Ti mando un abbraccio Nic, tornerai più forte di prima".
Quanto sono stati importanti per te Di Francesco e Roberto Mancini?
"Il mister Di Francesco mi ha inserito tra i grandi, mi ha fatto capire l'importanza del lavoro settimanale e gli devo tantissimo, così come devo tanto a Mancini che mi ha convocato senza fare nemmeno una partita tra i professionisti. Quando sono stato convocato in Nazionale non ci credevo, l'ho saputo tramite Sky Sport, pensavo fosse un errore. Il primo giorno a Coverciano mi sembravo un bambino al parco giochi, non ci credevo".
C'è stato un momento in cui pensavi di non farcela?
"Sì, venivo da 6-7 anni nelle giovanili della Fiorentina, avevo poi due amici che stavano a La Spezia e quando fui scartato ci rimasi male. Mi sono trasferito alla Virtus Entella, non giocavo e un giorno mi sono sfogato con mio padre. Lui mi ha consigliato di fare un'altra settimana a mille e da quella settimana effettivamente è partito tutto".
Come hai vissuto il passaggio alla Roma?
"Avevo finito il percorso in Primavera con l'Inter e volevo giocare con i grandi. Non mi aspettavo la chiamata di una squadra blasonata come la Roma, anche qui è stato tutto casuale, mio padre mi disse che saremmo dovuti partire per Roma ed ero incredulo, non pensavo di andare in una squadra del genere".
Come vivi in città?
"Roma è una città fantastica, una città che vive di calcio, una società unica composta da persone fantastiche, poi qui ho trovato anche la fidanzata".
Senti la passione dei tifosi nei tuoi confronti?
"Faccio un esempio: quando ho subìto l'infortunio c'erano tantissimi tifosi pronti a salutarmi, c'è un ragazzo che ogni giorno mi scrive il countdown per quando devo rientrare. I tifosi mi stanno tirando su il morale".
Cos'è successo nel ritiro della Nazionale Under 21 quando sei stato escluso con Kean?
"Erano due-tre giorni di fila in cui io e Moise facevano ritardi alle riunioni tecniche, io ero arrivato stremato e mi sono lasciato andare. Quella cosa lì mi ha insegnato molto, accettando le conseguenze. Mister Di Biagio ha giustamente deciso di lasciarci fuori e penso che questa così non succederà mai più".
Ritardi per la playstation?
"Giocando con la playstation ci dimenticavamo delle riunioni".
Decisione giusta di Di Biagio, quindi?
"Sì certo la condivido pienamente, è stato un messaggio da dare al gruppo".
C'è stato subito feeling con Fonseca?
"Ero reduce dall'Europeo Under 21 e sono arrivato 4-5 giorni dopo la squadra. Fonseca mi ha subito parlato, mi ha detto dove migliorare e ho seguito le sue indicazioni, è una persona fantastica, dice le cose in faccia e penso sia il tecnico adatto per noi".
Cosa è mancato alla Roma in questa stagione?
"Per me c'è mancato il coraggio di fare la giocata, quindi le partite diventavano prevedibili da parte nostra. Nell'ultimo periodo ci siamo un po' ripresi, a Cagliari abbiamo giocato bene e vinto".
Qual è il tuo ruolo?
"Io mi trovo molto bene come esterno destro, non lo avevo mai fatto e penso che mi trovo molto bene perché sono sempre di fronte alla porta e in grado di puntare l'uomo. Sto migliorando in questo, poi mi piace molto fare la mezzala e giocare sulla trequarti, adesso come adesso dico esterno destro".
Come procede la vita in quarantena con la fidanzata e la mamma? Giochi con la playstation?
"Io mi alzo un po' più tardi, poi mangio subito e vado a fare allenamento. Dopo sto con la mia ragazza e mia mamma, poi vedo i film, con la playstation dopo un po' mi annoio. In casa devo dire che sono abbastanza insopportabile, chiedo scusa a entrambe".
La Roma si sta distinguendo per le sue iniziative benefiche: è un motivo d'orgoglio?
"Certo, queste iniziative che sta facendo la Roma sono iniziative che sono fondamentali e sono orgoglioso di far parte di queste iniziative. La salute viene prima del calcio e sono felice di far parte di questa società, devo anche ringraziare i tifosi per le donazioni e spero di restare qui tanto tempo".
Roma, i giocatori scrivono a Fienga: "Vogliamo aiutare la società"
In una lettera indirizzata al CEO Guido Fienga, gli atleti giallorossi, contestualmente alla scelta spontanea di rinunciare a 4 mensilità, hanno dichiarato: «Scriviamo per esprimere il nostro sostegno alla Società per tutto quanto sta facendo in questo periodo al fine di superare le difficoltà create dall'emergenza Covid-19. Noi giocatori siamo pronti a riprendere a giocare appena sarà possibile dando il massimo per raggiungere i nostri obiettivi, ma ci rendiamo anche conto che tutto ciò non basterà a far fronte alle conseguenze economiche dell'emergenza in corso. Con la speranza di fare qualcosa che aiuti la Società a far ripartire al meglio il progetto Roma che tutti condividiamo, abbiamo deciso di fare questa proposta finanziaria. Confermiamo inoltre tutto il nostro supporto alle iniziative della Roma e di Roma Cares per aiutare chi si trova in difficoltà a causa del virus. Forza Roma!".
Comunicato ufficiale: allenatore, giocatori e staff tecnico rinunceranno a 4 mesi di stipendio
"Guido Fienga ringrazia i giocatori dell’AS Roma, l’allenatore e il suo staff in seguito alla rinuncia dei rispettivi stipendi per il resto della stagione, al fine di supportare il Club.
I calciatori, Paulo Fonseca e i suoi collaboratori hanno scelto spontaneamente di fare a meno di quattro mesi di retribuzione nell’attuale stagione sportiva per aiutare la Società a superare la crisi economica che ha colpito il mondo del calcio dopo l’epidemia da COVID-19.
Gli atleti giallorossi, il tecnico e il suo staff hanno anche concordato di pagare collettivamente la differenza economica per garantire che ogni dipendente interessato dagli ammortizzatori sociali messi a disposizione dal Governo continui a percepire il proprio stipendio netto.
"Parliamo sempre dell’unità di intenti della nostra Società e, attraverso la scelta spontanea di tagliarsi lo stipendio per il resto della stagione, i giocatori, l’allenatore e il suo staff hanno dimostrato che siamo davvero tutti assieme", ha dichiarato Fienga. "Dzeko, tutti i giocatori e Fonseca hanno dimostrato di comprendere veramente cosa rappresenta questo Club e li ringraziamo anche per il loro magnifico gesto nei confronti dei nostri dipendenti”.
L’ultima partita giocata dalla Roma risale al 1 marzo e poco dopo sono state sospese tutte le attività calcistiche in Europa, in concomitanza con le misure governative per limitare la diffusione del Coronavirus che ha finora registrato 1,5 milioni di contagi e più di 160 mila morti, dei quali oltre 23 mila solo in Italia.
Con la Serie A ferma da quasi due mesi i calciatori e il tecnico giallorossi hanno quindi contattato i quadri dirigenziali societari offrendo una rinuncia ai propri stipendi per la stagione in corso relativamente alle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno.
Se il campionato dovesse riprendere ed essere completato, l’azienda, i giocatori e l’allenatore con il suo staff hanno inoltre definito un piano di incentivi che dovranno essere pagati a seconda del raggiungimento di determinati obiettivi sportivi.
Nelle prossime settimane, saranno perfezionati gli accordi individuali con i calciatori, il tecnico e i suoi collaboratori come richiesto dalle normative vigenti.
In una lettera indirizzata al CEO Guido Fienga, gli atleti giallorossi hanno dichiarato: «Scriviamo per esprimere il nostro sostegno alla Società per tutto quanto sta facendo in questo periodo al fine di superare le difficoltà create dall'emergenza Covid-19. Noi giocatori siamo pronti a riprendere a giocare appena sarà possibile dando il massimo per raggiungere i nostri obiettivi, ma ci rendiamo anche conto che tutto ciò non basterà a far fronte alle conseguenze economiche dell'emergenza in corso. Con la speranza di fare qualcosa che aiuti la Società a far ripartire al meglio il progetto Roma che tutti condividiamo, abbiamo deciso di fare questa proposta finanziaria. Confermiamo inoltre tutto il nostro supporto alle iniziative della Roma e di Roma Cares per aiutare chi si trova in difficoltà a causa del virus. Forza Roma!. Anche il management del Club rinuncerà a una parte del salario in questo periodo per aiutare l'azienda»".
Ripartenza il 4 maggio? I timori di medici, ad e calciatori
REPUBBLICA.IT - BIANCHI - Settimana decisiva per le sorti del calcio. Martedì assemblea di serie A, mercoledì il ministro Vincenzo Spadafora si collega con tutto il mondo del pallone. In discussione il protocollo medico e la riapertura degli allenamenti il 4 maggio. In serie A, come al solito, il clima è rovente fra chi spera e pensa di tornare a giocare e chi (Cellino in testa) non ne vuole più sapere. Sembra che Cairo, presidente del Torino, abbia cambiato idea e ora sia disponibile a tornare in campo. Il Milan lo è, lo ha confermato oggi Scaroni: il club rossonero sarebbe disponibile anche a giocare in campo neutro. C'è da risolvere inoltre il problema (serio) dei contratti, la stagione ufficialmente finisce il 30 giugno: la Fifa ha dato una sua indicazione, ma ci sono molti giocatori a scadenza di contratto e sarebbe necessario un patto fra i presidenti per evitare fughe e contenziosi.
Le trattative dei club coi loro calciatori, intanto, proseguono: si troverà un accordo per il taglio dello stipendio di una mensilità, una mensilità e mezzo, nel caso di ripresa della stagione. Se dovesse finire qui invece il taglio sarebbe di quattro mesi, e potrebbero sorgere non pochi problemi, qualcuno potrebbe svincolarsi. Inoltre sarà in discussione fra martedì e mercoledì il protocollo stilato dalla commissione medica della Figc. Ci sono ancora dei dubbi per quanto riguarda gli allenamenti collettivi, gli spogliatoi. Negli sport individuali, vedi il nuoto, è facile, nel calcio un po' meno. La responsabilità della decisione finale, se tornare ad allenarsi, sarà dei medici dei club e degli amministratori delegati: affiorano alcune perplessità. L'ad risponde penalmente, in caso di problemi, di nuovi positivi al Covid 19. Ci vuole prudenza, la squadra di Wuhan, da dove è partita la pandemia, è tornata a casa solo adesso, dopo 104 giorni. Anche fra i giocatori italiani c'è qualcuno, che legittimamente, ha timori.
La serie B intanto aspetta il governo e non fa piani per il futuro. La serie C è pronta a chiudere i battenti, assemblea decisiva il 4 maggio. Il progetto di Ghirelli prevede la promozione in B delle tre squadre prime nei rispettivi gironi (Monza, Vicenza e Reggina), più una quarta che sarebbe estratta a sorte fra quelle che avrebbero diritto a disputare i play off (il sorteggio riguarderebbe addirittura 27 società per un solo posto a disposizione...). In più ci sarebbero il blocco delle retrocessioni e dei ripescaggi. Il Bari di De Laurentiis, in corsa per la B, ha già mandato una diffida (sui siti dei tifosi del Bari hanno scritto, "Ghirelli la tombola la facciamo a Natale"): non ne vuole assolutamente sapere del sorteggio. Il piano di Ghirelli, comunque, deve passare al vaglio dell'assemblea di C e poi del consiglio federale.
Il presidente della Lega Dilettanti, Cosimo Sibilia, lo ha attaccato: "Quella della Lega Pro costituisce una semplice proposta", spiega il presidente della Lnd, che è anche vicepresidente vicario della Federcalcio. "Proposta che peraltro, non è stata concordata né preventivamente illustrata dal presidente della stessa Lega Pro alle altre componenti federali direttamente interessate. Ovviamente ogni modifica regolamentare sulla specifica materia deve essere valutata dal Consiglio Federale della Figc".
Insomma, sul progetto della Lega di C ci sono forti perplessità e il mondo del calcio si divide ancora di più (se possibile). Roberto Fabbricini fu fortemente criticato quando, come commissario della Figc, cambiò a Ferragosto il format della serie B, ora si cambia la serie C. Anche il presidente del Frosinone, intanto, ha già mobilitato gli avvocati nel caso (probabile) la B non tornasse più in campo. La serie D si appresta a chiudere, in attesa di un segnale del governo. L'ipotesi di continuare a giocare in settembre-ottobre è poco praticabile. "Non si può fare, già è difficile in luglio-agosto", spiega l'avvocato Umberto Calcagno, vicepresidente del sindacato calciatori (Aic). E bisognerà cominciare a pensare anche alla prossima stagione: i protocolli medici a settembre non potranno essere certo accantonati, come farebbero in serie C e D? E' una questione di organizzazione, di strutture e di soldi.