la Juventus segue Cristante. Ipotesi scambio con Mandragora

La Juventus pensa a Bryan Cristante per rinforzare il centrocampo. Come riporta calciomercato.com, Fonseca vorrebbe trattenere il giocatore, ma la Roma potrebbe sacrificarlo per esigenze di bilancio di fronte ad un'offerta importante. I bianconeri, che seguono Cristante da quando vestiva la maglia dell'Atalanta, potrebbero tentare l'offensiva nelle prossime settimane e tra le ipotesi c'è anche quella di un possibile scambio con Mandragora, che a fine stagione rientrerà dall'Udinese.


Troppi arbitri in uno spazio stretto. Var, si rischia un ritorno al passato

IL MESSAGGERO - Introdotto nel 2017, il Var ha cambiato il modo di vivere e raccontare il calcio, non senza polemiche. In attesa della Var room, il cui debutto resta in programma nella prossima stagione, immaginare molte persone rinchiuse in uno spazio così ristretto al tempo dell'emergenza Coronavirus appare davvero impensabile. A sollevare la questione è stato Marcello Nicchi, presidente dell'Aia, a La Domenica Sportiva«Ripartire senza Var? C'è questo rischio e potremmo essere costretti a farlo. Oggi per il Var si usano ambienti angusti, ci sono operatori che lavorano vicini ad altri e non si può sapere chi ha frequentato chi. Si corre il rischio che non ci siano le dovute distanze di sicurezza. Io mi auguro che la cosa non accada, ma potrebbe anche sorgere questo rischio». Quindi, può succedere che si concluda il campionato giocando l'ultima parte di stagione senza Var.

Anche in Inghilterra stanno pensando di ripartire senza il Var, che è strutturata con un campo centrale vicino l'aeroporto londinese di Heathrow, in un edificio a Stockley Park, dove si radunano tre addetti alla moviola ai quali è affidato il compito di seguire le partite e di dare direttive agli arbitri.


È un mercato in salita e con dodici esuberi

IL MESSAGGERO - CARINA - Comprare non sarà facile, vedere diventerà ancora più difficile. Non si profila un’estate semplice per la Roma. Tra i calciatori di rientro a Trigoria e quelli che non rientrano nei piani di Fonseca, si può schierare una squadra di esuberi: Olsen in porta, Karsdorp e Florenzi sulle fasce con Fazio e Jesus centrali difensivi; Coric, Nzonzi e Gonalons a comporre la mediana e davanti tridente Perotti-Schick-Defrel. Se si giocasse 4-2-3-1 si troverebbe invece posto per Pastore. Questi hanno un totale di stipendi che ammonta a 28,4 milioni netti, che lievitano a 52,5 a lordo. Logicamente la Roma cercherà di liberarsi di loro, ma non sarà sempre facile farlo evitando minusvalenze. Ed esempio Nzonzi figura ancora a bilancio a 18,4 milioni e difficilmente verrà ceduto a una cifra del genere.


L'anno che verrà non conosce soste

IL MESSAGGERO - Nella stagione 2020-21 non ci sarà sosta tra campionato, coppe e Nazionale. Il nuovo campionato dovrà tassativamente finire a maggio 2021 proprio perché l'11 giugno inizieranno gli Europei. Settembre, ottobre e novembre saranno i mesi più caldi, si giocherà ogni tre giorni. Prendendo in considerazione, ad esempio, una squadra impegnata in Champions e che con regolarità fornisce giocatori alla Nazionale: in quel periodo oltre al campionato (si giocano undici gare in media) ci sono 5 partite dei gironi di coppa, a cui si aggiungono 8 gare della Nazionale. Niente riposo e tappe forzate, dunque.


La Fifa vuole prorogare la stagione a tempo indeterminato

IL MESSAGGERO - La Fifa annuncerà nelle prossime 24-48 ore una proroga a tempo indeterminato della stagione 2019-20 a seguito della pandemia di Coronavirus, secondo le anticipazioni del portale sportivo «The Athletic», e le indicazioni influenzeranno anche la prossima finestra di mercato e i contratti in scadenza. Lo scenario peggiore, ossia l'annullamento dei tornei, non è completamente fuori discussione ma il piano della Fifa riduce considerevolmente questa possibilità.


Serie A-giocatori, lite sui tagli

IL MESSAGGERO - Ieri sono state approvate all'unanimità dalla Lega di Serie A le linee guida sul taglio degli stipendi a calciatori, allenatori e tesserati della prima squadra, esclusa la Juventus che ha già trovato negli scorsi giorni un'intesa con i propri giocatori. L'accordo prevede una riduzione di un terzo (ossia il 33%, quattro mensilità omnicomprensive) della retribuzione totale annua lorda se non si riprenderà l'attività, e di un sesto (17%, due mensilità medie) se nei prossimi mesi si completerà la stagione. Questa è la base di massima da cui partire per la contrattazione, ogni club poi lo farà in maniera privata. La Roma, ad esempio, sta pensando ad un taglio di una sola mensilità con i tre stipendi restanti pagati dopo il 1 luglio (spalmati entro la conclusione dei rispettivi contratti).

L'accordo non è piaciuto all'Aic: «È una proposta vergognosa e irricevibile», ha attaccato il vicepresidente Umberto Calcagno. «Se le società di serie A si devono trovare in assemblea per dire che non pagheranno gli stipendi, quando in realtà a tu per tu con i giocatori i singoli club stanno cercando accordi di buon senso, è molto preoccupante», ha aggiunto Tommasi.


Falcao: “Cara Roma, quanto mi manchi. Neymar in giallorosso è il mio sogno”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CANNONE - Per tutti nella Capitale resta semplicemente l’ottavo Re di Roma. Anche ora che è confinato nel suo palazzo di Porto Alegre con la moglie e la figlia. Da lì Falcao ha parlato del suo passato in giallorosso: 40 anni fa il suo sbarco nella Capitale. Queste le sue parole:

Falcao, come vanno le cose al tempo del coronavirus?

Siamo tutti chiusi in casa, da un paio di settimane non esco per niente. Parlo tutti i giorni con i miei amici in Italia, di recente ho chiamato Sandro Bonvissuto. Ha scritto un libro (“La gioia fa parecchio rumore”, ndr) in cui in copertina ci sono io che esulto di spalle. Non cita mai il mio nome, ma il romanzo racconta in realtà proprio di me, parla di un personaggio che ha finito con cambiare tutto. Un po’ la storia della Roma, che prima non vinceva mai…

 

Se in Italia non si dovesse ripartire, sarebbe giusto assegnare lo scudetto alla Juventus?

Non so se sarebbe giusto, la Lazio è ad un solo punto… A differenza dell’Inghilterra, dove sarebbe invece giusto assegnarlo al Liverpool, visto il largo vantaggio che ha sulla seconda in classifica. Ma vedere il calcio italiano in Brasile ora è difficile, non ci sono molte partite in tv. E ho avuto poche occasioni per vedere la Roma.

Già, la Roma, Ad agosto saranno 40 anni dal suo sbarco nella Capitale.

Arrivai pensando che in Europa sarebbe stato diverso, mi aspettavo meno calore del Brasile. All’aeroporto pensavo di trovare qualche dirigente, due o tre giornalisti. E invece c’era un fiume di gente, tutta lì per abbracciarmi. Non perché era arrivato Falcao, ma la speranza di poter cambiare.

Lo scudetto poi arrivò nel 1982-83, dopo averlo sfiorato nel 1981.

Quello scudetto ci fu tolto, è diverso. Mi riferisco al gol regolare annullato a Turone in casa della Juventus. Ancora oggi non si sa che fuorigioco venne fischiato da Bergamo. Era l’arbitro di quella partita e, se non sbaglio, anche il designatore arbitrale ai tempi di Calciopoli. Una cosa molto triste. La Juve era uno squadrone, noi avevamo appena iniziato… Ma poco dopo la battemmo nella semifinale di Coppa Italia, prima di battere il Torino in finale.

Quale brasiliano si sente di consigliare alla Roma?

Neymar va bene? Scherzi a parte, se potessi vedere le partite della Roma avrei anche un’idea di cosa ha bisogno la squadra in questo momento.


Le società di A unite: niente marzo e aprile, 4 mesi se non si riparte. L'Aic: "Che vergogna"

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Scontro Lega di A-Aic sul taglio degli stipendi dei giocatori: ieri in assemblea la Lega ha raggiunto un accordo all'unanimità (tranne la Juventus, che ha già trovato un'intesa con i propri calciatori negli scorsi giorni). «Una riduzione pari a un terzo della retribuzione totale annua lorda (ovvero quattro mensilità medie onnicomprensive) nel caso non si possa riprendere l’attività sportiva, e una riduzione di un sesto della retribuzione totale annua lorda (ovvero due mensilità medie onnicomprensive) qualora si possano disputare nei prossimi mesi le restanti partite della stagione 2019-2020», quanto deciso dalla Lega.  Ogni club, poi, ha facoltà per trattare esclusivamente con i rispettivi tesserati. Dura la reazione dell'Aic, sindacato di categoria: «È una proposta vergognosa e irricevibile».

Ieri, inoltre, è stata confermata la volontà di tornare a giocare senza correre rischi, solo quando le condizioni sanitarie e le decisioni governative lo permetteranno.


Lippi: "Zaniolo potrebbe essere per Mancini quello che è stato per noi Totti nel 2006"

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Al quotidiano sportivo ha parlato l'ex ct dell'Italia campione del Mondo del 2006, Marcello Lippi. Le sue dichiarazioni tra emergenza Coronavirus e uno sguardo alla Nazionale:

Vedremo diversamente la vita, e il calcio, dopo?
«Probabile. Ma non parlo solo di incazzature per una sconfitta. Spero che, chi decide, stia pensando al calcio dilettantistico che rischia di scomparire. Spero lo protegga. Quello d’élite ne uscirà sicuramente ridimensionato, ma tutto sommato non sarebbe neanche un male».

[...]

Lei quando ripartirebbe con il calcio?
«Soltanto quando saremo a contagi zero. Non importa se a porte aperte o chiuse: non è questo il problema. Il problema è che impossibile non succeda qualcosa se una squadra, una cinquantina di persone in tutto, viaggia e incontra camerieri, cuochi, autisti... Solo quando questa guerra sarà vinta dovremo ripartire. E dalla 26ª giornata. Niente play-off o altre formule, per carità. Dodici giornate. Non è giusto che chi ha fatto sei mesi eccezionali debba giocarsi tutto in due partite, e lo stesso per chi sta lottando per la retrocessione. Campionato e coppe: non si comincia la nuova stagione prima di aver finito questa. La prossima partirà più tardi, avrà qualche turno infrasettimanale. Non importa. E non è soltanto questione di campo...».

Perché?
«S’immagina che cosa accadrebbe con un’assegnazione straordinaria? Tra reclami, ricorsi, avvocati, tribunali… non ne usciremmo più».

[...]

Permette almeno una domanda sulla Nazionale?
«Certo. Mi spiace per l’Europeo saltato, ma l’Italia è così forte che farà benissimo anche nel 2021. E aggiungo, con la passione con cui un nonno può seguire il nipote: recupererà giocatori importanti come Zaniolo. Magari per Mancini potrebbe essere quello che è stato per noi Totti».


Serie A, il conto per i calciatori. I club tagliano da 2 a 4 stipendi

LA REPUBBLICA - Ieri la Lega Serie A ha deliberato unilateralmente di non pagare due mensilità ai calciatori, quattro se il campionato non ripartirà più. Una scelta votata da tutti i 19 club di A, esclusa la Juventus che ha già un accordo con i propri giocatori. L'Aic ha replicato definendola "una follia". Ogni club ora tratterà individualmente con i i tesserati. Con il taglio il risparmio stimato oscillerebbe fra 177 (se si riprende a giocare) e 355 milioni (se non si torna in campo), se tutti i club applicassero in concreto le stesse misure. Questo vuol far pagare ai calciatori la metà dei danni prodotti dal Coronavirus, se si tornerà a giocare, addirittura il 75% se non si giocherà più.

In Inghilterra, invece, il Liverpool, che aveva deciso di accedere agli ammortizzatori sociali previsti dal governo per mettere in cassa integrazione i dipendenti non sportivi, ha fatto marcia indietro. Inoltre, la Fifa ha fatto trapelare un’apertura a estendere la stagione sportiva a tempo indeterminato.


Under: “Non sono un top player ma lo diventerò”

CORRIERE DELLA SERA - PIACENTINI - “Non credo di essere ancora un top player, ma lo diventerò“. Cengiz Under, per molti prima dello stop uno dei maggiori indiziati alla cessione nella prossima sessione di mercato e obiettivo di alcune squadre tedesche e inglesi, parla ai media turchi del suo percorso di crescita in maglia giallorossa: “Sono debole sulle palle alte, devo lavorare sodo e migliorare sotto tutti i punti di vista“. In giallorosso, Cengiz Under ha giocato in totale 85 partite e segnato 17 gol (67/13 in Serie A, 4/0 in Coppa Italia, 18/4 in Coppe europee).

 


Malagò: “Aspettavo Friedkin e il figlio”

IL TEMPO - BIAFORA - L’ennesima conferma di un affare vicino al suo esito positivo, fermato soltanto dal virus. Malagò, presidente del Coni, ha fornito ulteriori dettagli sulla cessione della Roma a Friedkin: “So che la trattativa era molto avanzata, poi è successo quello che è successo, non so come evolverà, è plausibile immaginare che ci sia una pausa di riflessione a prescindere dai termini economici. Non conosco personalmente Dan, ma persone molto vicine a lui mi hanno fatto sapere che avrebbe voluto incontrarmi insieme al figlio Ryan, che sarebbe venuto a Roma in pianta stabile una volta conclusa la trattativa“.